1 November, 2024

«La decisione della Glencore di fermare la maggioranza delle produzione a Portovesme nel Sulcis non è certamente un fulmine a ciel sereno, sono due anni che il tavolo del ministero si riunisce ma dal Governo non vengono fuori proposte concrete in risposta ai problemi posti da sindacati e azienda.»

Lo scrive in una nota il deputato del PD eletto in Sardegna.

«I costi energetici in Italia sono il triplo rispetto a Paesi come Francia e Germania, in questi ultimi 5 mesi il PUN è quasi raddoppiato nel nostro Paese ritornando al periodo post Covid e il Governo non ha fatto niente per famiglie e imprese impegnato in scappatelle e separazioni», prosegue Silvio Lai.

«Nel frattempo il tavolo Glencore al ministero delle imprese e del Made in Italy del ministro Urso non si riunisce da febbraio e sul tema dell’energia non è stato capace di produrre niente di concreto che consentisse di mettere l’azienda nei confini delle sue responsabilità. L’assenza del Governo è evidente in questo ulteriore passo in avanti della multinazionale che evidentemente si può permettere di fare quello che vuole coperta dalla insipienza di un ministro finto e di un Governo inesistenteconclude Silvio Lai -. Bene ha fatto la Regione, guidata da soli 5 mesi dalla nuova Giunta Todde, ad incontrare immediatamente azienda e sindacati e bene farà nel sollecitare duramente il Governo ad rendere concreto il tavolo sinora inutilmente convocato al ministero di Urso.»

«Lo stop alla linea di produzione dello zinco primario a Portovesme è un disastro strategico per l’Italia. La metallurgia primaria, che serve per i prodotti a più alta qualità tecnologica e non può essere sostituita dal riciclo, è indispensabile perché il nostro Paese possa condurre una politica industriale efficace e difendere con forza la propria sicurezza economica.»

E’ l’allarme lanciato dal senatore del Partito democratico, Marco Meloni.

«Il ministro delle Imprese e del Made in Italy chiarisca immediatamente al Parlamento se è stato fatto tutto il possibile per evitare una decisione aziendale che rischia di avere ripercussioni drammatiche sull’intero Sistema Paese – è la richiesta del senatore del Pd -. Continuiamo a constatare una mancanza di visione da parte del Governo guidato da Giorgia Meloni. Da una parte adotta provvedimenti improvvisati e senza alcun dialogo con le Regioni sulle materie prime critiche, dall’altra assiste senza fiatare alla sostanziale sparizione di una produzione storica italiana nella metallurgia dei non ferrosi. Le vertenze industriali vanno guidate con una regia attenta e costante, di cui al Mimit non sembra esservi traccia. Più che ministero del fare, sembra sia il ministero del chiudere.»

«È inoltre fondamentale capire quale supporto si intende assicurare nell’immediato ai lavoratori coinvolti e al territorio, in attesa di una soluzione di lungo periodo. Il Sulcis e i suoi lavoratori non possono essere abbandonati a sé stessi per l’ennesima volta, tanto più quando in ballo ci sono interessi nazionali», conclude Marco Meloni.

La Lega Sardegna ha diffuso una nota nella quale esprime forte preoccupazione per la comunicazione di Glencore riguardante l’ulteriore fermata degli impianti della Portovesme Srl.

«Avevamo confidato che il percorso tracciato e gli impegni presi dalla Portovesme Srl avrebbero portato al mantenimento dei processi in marcia e alla ripresa delle attività ferme. tuttavia, ci troviamo di fronte all’ennesima stretta che graverà sui lavoratori diretti e sulle imprese dell’indotto», si legge nella nota della Lega Salvini Sardegna.

«Riteniamo opportuno richiamare l’attenzione sul fatto che il mantenimento degli impianti in marcia sottende a impegni precisi presi tra la Portovesme Srl e la Regione Sardegnacontinua la nota -. È quindi insufficiente che rimangano in funzione solo gli impianti destinati ai processi di seconda lavorazione per il riutilizzo dei fumi di acciaieria.»

«Al di là dei buoni intendimenti, è necessario che Glencore, a cui è stata concessa grande disponibilità da parte del territorio, retroceda immediatamente da questa decisione e istituisca un piano che non intacchi i livelli occupazionali – dichiara Michele Pais, coordinatore regionale della Lega Sardegna -. La Lega Sardegna resta solidale e disponibile per azione qualsiasi a favore dei lavoratori e delle imprese coinvolte, confidando in un ruolo attivo e deciso della Giunta regionale a difesa dei lavoratori e delle imprese.»

I sindaci componenti l’Assemblea dell’Unione dei Comuni del Sulcis hanno appreso con estremo stupore la decisione della Glencore di proseguire le produzioni, ad eccezione del forno Waelz per il trattamento dei fumi di acciaieria. Tale decisione desta grande preoccupazione per le innegabili ricadute occupazionali che comporterà e sul futuro stesso della Portovesme S.r.l.. Sono infatti a rischio tantissimi posti di lavoro che non potranno essere facilmente recuperati, non esistendo alcun piano strategico di rinascita del Polo Industriale di Portovesme né di riconversione dello stesso. Questa mattina, in delegazione, i Sindaci dell’Unione dei Comuni del Sulcis sono presenti all’assemblea generale dei metalmeccanici, convocata con urgenza dai Sindacati di categoria. I Sindaci auspicano, infine, che la Regione Sardegna e il Governo Nazionale, si schierino al fianco dei lavoratori, sostenendo le loro rivendicazioni, al fine di garantire un futuro anche al comparto industriale del Sulcis Iglesiente.

I sindaci dei Comuni di Carbonia, Giba, Masainas, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant’Anna Arresi, Tratalias e Villaperuccio

«Continuano a manifestarsi gli effetti devastanti dell’inerzia della Giunta Solinas e della sua maggioranza. Ancora una volta, ci troviamo di fronte a una crisi industriale che colpisce i lavoratori e le lavoratrici della nostra comunità. La Glencore, nonostante gli annunci e le rassicurazioni precedenti, ha deciso di fermare la linea zinco, lasciando attivo solo il Waelz per il trattamento dei fumi di acciaieria. Questa scelta mette in pericolo il futuro di tanti lavoratori, che si trovano ora a dover affrontare un dramma occupazionale e sociale.»
Lo scrive, in una nota, la segreteria regionale di Sinistra Futura.
«Esprimiamo la nostra piena solidarietà a tutti loro, e assicuriamo che saremo al loro fianco in questa difficile battaglia. Non possiamo permettere che multinazionali senza scrupoli sfruttino la loro posizione di potere a discapito della dignità e dei diritti dei lavoratori – conclude Sinistra futura -. Ci impegneremo con tutte le nostre forze affinché questa crisi trovi una soluzione positiva, e continueremo a lottare per difendere il lavoro e la giustizia sociale nel nostro territorio.»

Il tenente di vascello pilota Domenico Pascariello, di origini campane, è il nuovo comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Carloforte. Si è svolta oggi, presso il caratteristico ed affascinante “Giardino di Note” del comune di Carloforte, la cerimonia di passaggio di consegne fra il tenente di vascello Giulio Martorella ed il tenente di vascello Domenico Pascariello, alla presenza del contrammiraglio Giovanni Stella, comandante della Direzione marittima di Cagliari.
Il tenente di vascello Domenico Pascariello è subentrato al parigrado Giulio Martorella, destinato presso la Capitaneria di porto di Messina, che ha cessato l’incarico dopo oltre tre anni alla guida dell’Ufficio circondariale marittimo di Carloforte, giunto sull’Isola di San Pietro, come titolare dell’Ufficio, nel mese di settembre del 2021.
Il Direttore marittimo di Cagliari, contrammiraglio Giovanni Stella, nel ringraziare il comandante Giulio Martorella per l’abnegazione e competenza dimostrate, ha evidenziato due eventi di fondamentale importanza che hanno caratterizzato il suo periodo di comando, ovvero, l’acquisizione di due nuove sistemazioni logistiche e d’ufficio per il personale ed il Circomare – anche grazie all’intensa collaborazione con la locale amministrazione civica e l’Agenzia regionale del Demanio, sotto il coordinamento della Direzione marittima di Cagliari – nonché il supporto tecnico garantito per l’istituzione, nel porto di Carloforte, di una port facility che consentirà di far sbarcare passeggeri imbarcati su navi da crociera alla fonda, in transito nel canale di San Pietro.
Il contrammiraglio Giovanni Stella, nel dare il benvenuto al nuovo comandante Domenico Pascariello, ha assicurato la completa disponibilità della Direzione marittima a fornire il necessario supporto per le future attività istituzionali che vedranno impegnato l’Ufficio circondariale marittimo di Carloforte per il conseguimento di risultati sempre più importanti e prestigiosi, sia per la Guardia Costiera, sia per la comunità tabarchina.
Il comandante Domenico Pascariello è entrato nel Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera nel 2012, dopo aver vinto il concorso per allievi ufficiali all’Accademia navale di Livorno. Destinato, al termine degli studi accademici, sul pattugliatore della Guardia costiera “Nave O. Corsi – CP906”, ha partecipato a diverse operazioni di ricerca e soccorso, di contrasto alla pesca illegale e di controllo delle aree marine protette italiane. Nel settembre 2019 ha iniziato il percorso di formazione per entrare a far parte della componente aerea del Corpo, conclusosi con il conseguimento del brevetto da pilota militare e la conseguente abilitazione come pilota di elicottero, a seguito della quale è stato destinato presso la 4ª Sezione Volo Elicotteri G.C. Cagliari – Decimomannu.
«Il dialogo, la ricerca della collaborazione e della serenità dell’ambiente lavorativoha dichiarato il comandante Domenico Pascariello saranno alla base delle mie future decisioni, in quanto costituiscono la chiave di volta per il perseguimento di obiettivi comuni e sempre più ambiziosi.»

Il Sulcis Iglesiente unito contro la decisione annunciata dalla Glencore sulla fermata della linea zinco nello stabilimento di Portovesme. E’ quanto ha fatto emergere stamane l’assemblea generale dei lavoratori, svoltasi davanti all’ingresso dello stabilimento, alla presenza di numerosi sindaci, del consigliere regionale Alessandro Pilurzu, del direttore dell’ufficio della pastorale sociale e il lavoro della diocesi di Iglesias do Antonio Mura, in concomitanza con lo sciopero di 24 ore proclamato dalle organizzazioni sindacali.

Nel corso degli interventi, sono stati durissimi i giudizi nei confronti dell’Azienda ed è stata sollecitata un’azione forte da parte della Regione Sardegna e del Governo nazionale, per contrastare il disegno di disimpegno portato avanti chiaramente dalla Glencore, che se portato a termine, infliggerebbe un colpo mortale all’economia dell’intero territorio, già messo a durissima prova dalle altre grandi vertenze industriali, ad iniziare da Eurallumina ed ex Alcoa oggi SiderAlloys .che si trascinano rispettivamente da 15 e 12 anni, per finire alla Centrale Enel Grazia Deledda, destinata alla fermata in attuazione del programma di decarbonizzazione.

Allegate le fotografie della giornata di protesta e le interviste realizzate con il consigliere regionale del Pd Alessandro Pilurzu; don Antonio Mura, direttore dell’ufficio della Pastorale per il sociale e il lavoro della diocesi di Iglesias; i sindaci di Portoscuso Ignazio Atzori, Carbonia Pietro Morittu, Iglesias Mauro Usai, Gonnesa Pietro Cocco, Carloforte Stefano Rombi; di Roberto Forresu segretario regionale della Fiom Cgil e Renato Tocco segretario della Uilm Uil del Sulcis Iglesiente.

             

Un’immersione di sapori, costumi e culture d’oltre confine nel segno dell’accoglienza e dell’incontro. Domenica 8 settembre, dalle ore 19.30, in piazza Pilar a Villamassargia va in scena la quattordicesima edizione del Festival dei popoli, organizzato dal gruppo folk Pilar e con la collaborazione del comune di Villamassargia, della associazione turistica Pro Loco e della associazione Onlus “Mundo Latino” di Cagliari.
Villamassargia ribattezzato “paese delle Radici” nell’anno che le celebra, il 2024, secondo le linee del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, sarà per una sera l’ombelico del mondo con un tripudio di tradizioni popolari del Sud America che troveranno la loro espressione nelle degustazioni di cucina etnica tipica di Cuba, Repubblica dominicana, Filippine e Argentina. La serata sarà animata da un intrattenimento musicale e danze latine a cui si uniranno musica e balli tradizionali sardi.
«Il Festival intende favorire l’amicizia tra le persone, senza dimenticarci di essere stati un popolo di migranti e di aver conosciuto e affrontato le difficoltà dell’integrazioneha spiegato il presidente del gruppo folk Pilar Luigi Usai -. In tal modo vogliamo creare crescente interesse e offrire convivialità grazie a degustazioni, sonorità e danze di diverse etnie di comunità straniere presenti in Sardegna e valorizzarne lo scambio culturale.»
«Nell’anno europeo del “turismo delle radici”, finalizzato a raccontare le tradizioni popolari a un pubblico sempre più ampio e a favorire il turismo di ritorno degli italo-discendenti, desiderosi di riconnettersi con le proprie origini, continuiamo ad aprirci alla contaminazione culturale, pur valorizzando le nostre tradizioni e il nostro folclore», ha sottolineato la sindaca di Villamassargia Debora Porrà.
«Con questa kermesseha concluso l’assessora competente Sara Cambulaintendiamo rilanciare competitività territoriale e produttiva, grazie all’integrazione tra cultura e turismo e attivando risorse di eccellenza, in un’offerta di qualità che vitalizzi parte del tessuto economico del nostro territorio.»

Si è svolta oggi, presso la caserma “Pisano” di Capo Teulada la cerimonia di avvicendamento tra il colonnello Nicola Maria Giachelle, comandante uscente del 1° reggimento corazzato ed il colonnello Corrado Appolloni. La cerimonia si è svolta in occasione dell’’88° anniversario della costituzione del 1° reggimento corazzato.
Era, infatti, il 15 settembre del 1936 quando a Vercelli fu costituito il 1° Reggimento Fanteria Carristi. Il Reggimento durante il secondo conflitto mondiale prese inizialmente parte alle operazioni sulle Alpi Occidentali e successivamente in Africa settentrionale. Dopo alcuni cambi di sede il 26 marzo del 1959 si costituisce il Centro addestramento Unità corazzate che nel 1974 eredita l’identità storica del 1° Reggimento Corazzato. Dall’1 settembre 2024 il 1° reggimento corazzato è transitato alle dipendenze del Centro di simulazione e validazione dell’Esercito (Ce.Si.Va.) di Civitavecchia, e ha assorbito nei suoi ranghi il personale del Centro Addestrativo Tattico.
E proprio il comandante del Ce.Si.Va., Generale di divisione Alberto Vezzoli, ha ringraziato il colonnello Nicola Maria Giachelle, comandante uscente del 1° reggimento corazzato per l’ottimo lavoro svolto durante il periodo di comando e fatto i migliori auguri al colonnello Corrado Appolloni che gli subentra, auspicando per lui e per tutto il 1° reggimento corazzato un periodo professionalmente e umanamente fecondo, in vista di tutte quelle sfide che immancabilmente si presenteranno.

A seguito della comunicazione effettuata dalla Portovesme SRL e Glencore che fermerà la linea zinco lasciando solamente il Waelz trattamento dei fumi di acciaieria, con ulteriori perdite di centinaia di posti di lavoro, il coordinamento sindacale Cgil, Cisl e Uil Portovesme srl si è riunito nel pomeriggio e ha respinto con forza la decisione.

«La stessa appare in totale contrasto con quanto dichiarato dalla società in tutti gli incontri degli ultimi mesi sia con la Categoria di appartenenza che con le Confederazionisi legge in una nota -. Per queste motivazioni viene proclamato lo sciopero di 24 ore a partire dalle ore 6 di domani 6 settembre, mentre per le ore otto è convocata l’assemblea di tutte le lavoratrici e lavoratori diretti e indiretti. Sono invitati a partecipare tutte le istituzioni del territorio.»