1 November, 2024

La decisione annunciata dalla Glencore di chiudere definitivamente quel che resta della linea di produzione dello zinco per tenere in marcia solo la lavorazione dei fumi di acciaieria, deve essere combattuta e respinta per le pesanti conseguenze che ciò produrrà sui livelli occupazionali. Siamo ormai davanti alla perdita di qualsiasi affidabilità di una multinazionale che opera in questo territorio da tanti anni, che ha fatto tanti profitti e dalla quale non sono accettabili decisioni di questo tipo. È necessario che tutti i livelli istituzionali si muovano unitariamente in una iniziativa attorno ai lavoratori della Portovesme srl per respingere la chiusura di ulteriori linee di produzione. La Regione Sarda, che ha già assunto una posizione netta di contrarietà e si è già attivata verso la stessa Glencore e il Governo nazionale, deve restare alla testa di tutti i prossimi passaggi istituzionali. Il Partito Democratico del Sulcis Iglesiente nell’attivarsi a tutti i livelli, sosterrà nel territorio le iniziative che unitariamente i lavoratori vorranno porre in essere.
Segreteria PD della Federazione Provinciale del Sulcis Iglesiente

«Questa mattina tra lo sconcerto delle lavoratrici e dei lavoratori della Portovesme, è arrivata la notizia della chiusura della linea zinco della fabbrica. Si tratta di un ulteriore passo verso il ridimensionamento già in atto delle unità lavorative impiegate nello stabilimento. Nonostante gli impegni presi in questi mesi la multinazionale svizzera decide unilateralmente, per il tramite del suo Amministratore Delegato, di fermare le linee produttive tenendo aperto solo ciò che più gli conviene: l’impianto per il trattamento dei fumi di acciaieria.»
E’ durissima la reazione del sindaco di Iglesias, Mauro Usai, alla decisione annunciata dalla Glencore di fermare la linea zinco dello stabilimento della Portovesme srl.
«Il processo di trasformazione della storica fabbrica di Portoscuso verso un mero impianto si trattamento rifiuti sta progressivamente andando a compimentoaggiunge Mauro Usai -. Si tratta dell’ulteriore dimostrazione della totale inaffidabilità della Multinazionale. È uno schiaffo all’intero territorio a cui non assisteremo passivamente, poco ma sicuro», conclude il sindaco di Iglesias.

Il sindaco di Carbonia Pietro Morittu interviene sulla drammatica situazione venutasi a creare alla Portovesme srl con l’annuncio fatto dalla Glencore di fermare la linea zinco.
«In queste ore di incertezza e di grande preoccupazione, io e tutta l’Amministrazione comunale di Carbonia siamo impegnati nelle interlocuzioni con l’assessorato regionale dell’Industria, la Presidenza della Regione, i Sindacati e Glencorescrive in una nota Pietro Morittu -. Siamo convinti che una soluzione che possa garantire la dignità dei lavoratori sia alla base delle scelte utili per il nostro territorio. Siamo certi che, con l’impegno trasversale di tutte le parti coinvolte, una soluzione si possa e si debba trovare. Ce la metteremo tutta. Questo è sicuro»

«La decisione della Glencore è gravissima, a rischio migliaia di posti di lavoro, subito una convocazione urgente al ministero.»

E’ durissimo il giudizio espresso dalle segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM Sardegna Sud-Occidentale e Sulcis Iglesiente alla decisione presa dalla Glencore di fermare la linea zinco.

«Quanto sta accadendo nel polo industriale del Sulcis Iglesiente è inaccettabile, alle crisi note della centrale Enel, della SiderAlloys e dell’Eurallumina, si aggiunge quella inaspettata della Glencore, che questa mattina, incontrando le categorie di riferimento e le confederazioni di CGIL, CISL e UIL, ha comunicato la decisione di cessare le produzioni di zinco. Una decisione, imprevista, che dimostra la scarsa attendibilità e affidabilità della multinazionale svizzera, che nonostante gli utili degli ultimi decenni, manifesta la volontà di chiudere importanti reparti produttivisi legge in una nota delle segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM Sardegna Sud-Occidentale e Sulcis Iglesiente -. I vertici aziendali comunicano la volontà di mantenere le produzioni attraverso la sola marcia del forno Waelz, che utilizzano i famosi fumi di acciaieria. FIOM, FSM e UILM ritengono la decisione di per sé gravissima, che se unita alle difficoltà inerenti le altre realtà, evidenzia i gravissimi rischi in cui si espone l’intero polo industriale del Sulcis Iglesiente. Quello che si sta rapidamente realizzando, è un declino industriale senza precedenti, che potrebbe portare ad una implosione sociale pericolosissima, conseguenza della perenne mancanza di prospettive lavorative, dovute soprattutto all’assenza di politiche industriali; che non hanno permesso di invertire la rotta, in un territorio devastato da decenni di sfruttamenti e chiusure.»

«È il momento di dire basta! FIOM, FSM e UILM Territoriali, nel condannare le inaffidabilità della Glencore, chiedono l’immediata convocazione di tavoli istituzionali permanenti, sia a livello regionale che a livello ministeriale, per affrontare e superare definitivamente le crisi esistenti. Si dichiarano pronti ad affiancare qualsiasi iniziativa utile a sovvertire il declino in atto, sostengono con forza il comunicato del Coordinamento della Portovesme srl e delle confederazioni, convocano con carattere di urgenza l’assemblea generale dei metalmeccanici, domani mattina dalle ore 6.00 per i turnisti e dalle ore 8 00 per i giornalieri, presso i cancelli dello stabilimento. Non si escludono incisive iniziative di protesta. I metalmeccanici del Sulcis Iglesiente, sono pronti allo sciopero generale srl», concludono le segreterie territoriali FIOM-FSM-UILM Sardegna Sud-Occidentale e Sulcis Iglesiente.

L’assessore regionale dell’Industria, Emanuele Cani, ha incontrato i vertici della Glencore, i quali hanno illustrato il piano che prevede il ridimensionamento dello stabilimento della Portovesme srl nel polo industriale di Portovesme.

«Per quanto riguarda la Regioneha detto l’assessore dell’Industria -, non possiamo accettare in alcun modo il ridimensionamento dello stabilimento e una declassificazione che lascia in essere solo la parte minore. Da una multinazionale come Glencore ci saremmo aspettati un atteggiamento differente e propositivo, anche alla luce della disponibilità esplicitata, in più occasioni, dalla Regione. È chiaroha aggiunto l’assessore dell’Industria -, che si sta creando un problema che riguarda non solo i livelli occupazionali, ma anche la prospettiva di sviluppo della Sardegna che, proprio in questi ultimi mesi, si sta spendendo per trovare soluzioni alle problematiche che sono presenti in campo. A questo punto, e alla luce della posizione manifestata dall’azienda, lo scenario cambia. Il problemaha precisato Emanuele Canisarà portato ai massimi livelli istituzionali. Chiediamo subito l’apertura di un tavolo di confronto con lo Stato, e quindi il Governo e il ministero del Made in Italy per affrontare il caso. Non è accettabile in alcun modo un comportamento di questo genere. Saremo pronti a fare valere le nostre ragioni e chiediamo sin da subito che le aziende rispettino gli impegni sottoscritti», ha concluso l’assessore dell’Industria Emanuele Cani.

«Sono stati vanificati tutti gli sforzi, le interlocuzioni e le concertazioni tra Azienda, Governo, Regione Sardegna e Sindacati dei lavoratori. Apprendiamo dalla Portovesme srl – Glencore e dalle Segreterie territoriali sindacali che si procederà alla fermata della linea zinco da parte dell’azienda. Si tratta di un illogico e irrazionale atteggiamento che fa saltare in aria progetti e sogni di un territorio già in forte sofferenza, un colpo mortale che andrebbe a infierire sull’intero comparto industriale del polo di Portovesme e, soprattutto, sull’asfittico sistema occupazionale.»

E’ duro il giudizio di Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, all’annuncio della fermata della linea zinco alla Portovesme srl, fatto dalle organizzazioni sindacali e confermato dalla società.

«Dubbi e perplessità sul progetto industriale sbandierato dall’azienda che, a questo punto, pone un quesito serio sulla sua credibilitàaggiunge Gianluigi Rubiu -. Governo e Regione attivino immediatamente le interlocuzioni con l’azienda per chiedere il rispetto degli impegni presi, con la convocazione immediata di un tavolo di discussione. Ho trasmesso al presidente della Commissione industria regionale, una richiesta di convocazione urgente della V commissione presso lo stabilimento della Portovesme srl», conclude Gianluigi Rubiu.

Dalle ore 19.00 alle ore 23.30, il parchetto di via Sanzio (parco in memoria dei Martiri delle Foibe) ospiterà l’ultimo appuntamento estivo con il mercatino dell’usato all’aperto, organizzato con il patrocinio del comune di Carbonia nell’ambito del cartellone di eventi “Estiamoinsieme 2024”.
Il “Mercatino dell’usato-collezionismo, vintage e dell’antiquariato” è un’occasione di socializzazione dove gli abitanti del quartiere e della città possono incontrarsi in un ampio parco all’aria aperta e acquistare piccoli oggetti usati, ridando loro valore. Il mercatino dell’uso è improntato sul tema del riuso, del risparmio di materie prime ed è una scelta di vita ecologica e rispettosa dell’ambiente.
Durante la serata animazione per bambini e musica dal vivo con sigle dei cartoni animati e grandi successi italiani ed esteri.
Sarà presente anche un chiosco con panini e bibite fresche.

Entra nel vivo il tradizionale appuntamento con la storica “Festa Patronale San Narciso e Santa Giuliana: Serbariu 171 anni di storia”, che prevede un ampio cartellone di iniziative religiose e civili in programma nelle giornate di sabato 7 e domenica 8 settembre. L’evento è organizzato dalla parrocchia San Narciso con il patrocinio del comune di Carbonia.
Sabato 7 settembre l’evento clou si terrà alle ore 20.30, con l’attesa e sempre partecipata sagra dei zappueddus e sartizzu arrostiu. A seguire, alle ore 22.00, uno spettacolo musicale con Modà Tribute Band-Passione maledetta.
Solenne il momento della processione religiosa, che si svolgerà domenica 8 settembre, dalle ore 18.30 alle ore 20.00, con partenza da piazza Chiesa e un percorso che si snoderà nelle seguenti vie: Filzi, San Giuseppe, Santa Caterina, Lubiana, Cesare Battisti, San Narciso, Sant’Antonio, Santa Giuliana- piazza Chiesa. Accompagneranno la processione i gruppi folk, i suonatori di launeddas e l’organetto.
A seguire, alle ore 21.30, uno spettacolo musicale “Cantiria in concerto”.

L’INPS ha pubblicato la graduatoria definitiva dei beneficiari della “Carta Dedicata a Te – 2024” destinata all’acquisto dei beni alimentari di prima necessità, carburante e abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locali, con esclusione, come indicato nel Decreto Interministeriale del 4/06/2024, di qualsiasi tipologia di bevanda alcolica.

Le famiglie beneficiarie, selezionate dall’INPS nel comune di Carbonia, sono 870 e, ai fini della tutela della privacy, sono identificate nell’elenco allegato attraverso il solo numero di protocollo dell’Attestazione ISEE 2024.

Le carte potranno essere ritirate alle Poste attraverso il codice identificativo che verrà comunicato dall’Ufficio Servizi Sociali ai nuovi beneficiari con una lettera, non appena l’INPS li renderà noti. Le modalità di ritiro delle lettere verranno comunicate con un avviso sul sito del comune di Carbonia.

I cittadini già beneficiari della Carta nell’annualità 2023 dovranno utilizzare la carta già in loro possesso. In caso di smarrimento o perdita del PIN dovranno rivolgersi esclusivamente alle Poste.

Le carte saranno rese operative con l’accredito del contributo da parte dell’INPS a partire dal mese di settembre 2024. Ciascun beneficiario dovrà effettuare il primo utilizzo della carta entro il 16 dicembre 2024, pena la decadenza dal beneficio, mentre le somme accreditate dovranno essere utilizzate entro e non oltre il 28/02/2025.

La lista dei beneficiari è consultabile attraverso il seguente link:

https://www.comune.carbonia.su.it/wp-content/uploads/2024/09/Dedicata-a-te-lista-beneficiari-selezionati.pdf

Dopo l’annuncio fatto stamane dalle organizzazioni sindacali CGI, CISL e UIL e dalla RSU della Portovesme srl, della fermata della linea zinco e del mantenimento in attività del solo Waelz per il trattamento dei fumi di acciaieria, la società ha diffuso una nota, nella quale conferma che sta apportando modifiche a livello operativo che rispondono alle difficili condizioni di mercato, a livello di prezzi energetici e termini commerciali, in cui l’impianto si è trovato ad operare, e che le modifiche in questione includono la transizione dell’impianto verso un’attività produttiva basata esclusivamente sul processo Waelz (“Waelz-only”) nel sito di Portoscuso, la chiusura della linea SX e dell’impianto elettrolisi; e  l’avvio di una campagna temporanea di produzione di cosiddetta “lega tripla” nel sito di San Gavino.
Di seguito il comunicato integrale della società.
In risposta agli articoli pubblicati dai media, la Portovesme srl, un impianto industriale per la produzione di zinco e piombo operante in Sardegna, di proprietà della Glencore, conferma che sta apportando modifiche a livello operativo. Queste includono:
• la transizione dell’impianto verso un’attività produttiva basata esclusivamente sul processo Waelz (“Waelz-only”) nel sito di Portoscuso;
• la chiusura della linea SX e dell’impianto elettrolisi;
• l’avvio di una campagna temporanea di produzione di cosiddetta “lega tripla” nel sito di San Gavino.
Tali modifiche rispondono alle difficili condizioni di mercato in cui l’impianto si è trovato ad operare, che includono termini commerciali poco vantaggiosi e prezzi energetici elevati in Europa (in particolare, in Italia).
Riteniamo che queste azioni possano essere in grado di favorire un futuro resiliente alla  Portovesme s.r.l. La prosecuzione delle attività del Waelz, impianto destinato al recupero dei residui di lavorazione delle acciaierie, oltre a contribuire all’economia circolare, supporta lo sviluppo di una filiera dell’industria dell’acciaio e dei metalli non ferrosi più efficiente.
Sempre nell’ambito del suo impegno verso un contributo in materia di economia circolare, Glencore continua a portare avanti uno studio uno studio sul recupero e sulla raffinazione dei materiali provenienti dalle batterie esauste, presso lo stabilimento di Portovesme.
Siamo consapevoli dell’importanza della Portovesme per il territorio e del contributo che apporta all’economia locale e, pertanto, comprendiamo come questo annuncio possa suscitare preoccupazioni. In ragione di ciò, durante tutto il processo di esecuzione del  piano, il management della Portovesme continuerà a dialogare attivamente con i propri dipendenti, i sindacati, le comunità locali, le autorità ed i partner commerciali.