È stato avviato nei giorni scorsi, a San Giovanni Suergiu, il cantiere sulla viabilità rurale. Si tratta di un finanziamento Argea di 200mila euro che sarà interamente impiegato per ripristinare la viabilità di collegamento tra cinque aziende agricole del territorio. Il progetto prevede la pulizia delle cunette, il ripristino delle banchine e, soprattutto, la messa in sicurezza dei tratti viari.
«Si tratta di un lavoro che si attendeva da tempo – spiega Gianfranco Ghisu, assessore dei Lavori pubblici – e che favorirà la sicurezza della mobilità di questa zona.»
«Questi lavori – afferma la sindaca Elvira Usai – si inseriscono in un piano di interventi sul nostro territorio comunale che include oltre alla messa in sicurezza viaria anche la pulizia di alvei e eliminazione del rischio idrogeologico.»
Occorrono un nuovo approccio e un nuovo metodo che conducano a un modello di dimensionamento scolastico che salvaguardi i “territori di provincia” e si ponga contro il depauperamento della presenza istituzionale nei piccoli centri della Sardegna. A seguito della preconferenza scolastica della Provincia del Sulcis Iglesiente svoltasi martedì 26 novembre presso la sala riunioni della Provincia, sede di Carbonia, è emerso un dato che conferma la tendenza ormai consolidata di riduzione delle autonomie scolastiche in applicazione di criteri che risultano essere inadeguati e inadatti alla situazione scolastica generale che vede i “territori di provincia” sempre più poveri in termini di presenza istituzionale.
Nel documento, infatti, propedeutico al varo della nuova mappa scolastica provinciale, è stabilito che le autonomie del Sulcis Iglesiente ancora una volta vadano in riduzione, passando da 17 a 16. Questo accade in applicazione di criteri che tengono conto della demografia scolastica, dei “freddi” numeri in diminuzione su tutti gli indici di riferimento. Una riduzione e un’applicazione di principi che cozza con i presupposti messi nero su bianco dalla Regione Sardegna per l’anno scolastico 2025/2026, ovvero «procedere ad una distribuzione del contingente a livello provinciale che tenga conto non solo del mero dato numerico delle Autonomie ma anche delle caratteristiche demografiche, orografiche, economiche e socio culturali esistenti a livello di ciascuna Città Metropolitana/provincia e della maggiore facilità nel trovare soluzioni riorganizzative più confacenti alla realtà locale interessata». Una volontà che evidentemente è rimasta solo sulla carta.
In quanto Sindaco del Sulcis Iglesiente ritengo non si debba perdere una sola autonomia e di conseguenza respingo l’ipotesi profilata nel documento portato alla nostra attenzione: una proposta – che proposta in realtà non è, dato che non c’è alcun margine di discussione – evidentemente scaturita senza alcun ascolto del territorio.
Ciò che appare evidente è che se la tendenza, negli anni, continuerà a confermarsi, le autonomie scolastiche del Sulcis Iglesiente andranno a scomparire, assistendo ad accorpamenti di istituti di città lontane, benché afferenti alla medesima provincia, rendendone complicato se non impossibile il lavoro di dirigenza e gestione, traducendosi inevitabilmente in una sempre più povera e scarsa offerta formativa. Oltre a non accettare alcuna ipotesi di riduzione delle autonomie, ritengo siano maturi i tempi per la rivisitazione dei criteri di dimensionamento, prevedendo che il maggior numero di accorpamenti avvenga nelle grandi città della Sardegna, come Cagliari, Sassari, Olbia, che per questioni prettamente geografiche renderebbero il lavoro di governo dell’autonomia scolastica ben più agevole e dunque più redditizio in termini di offerta formativa di qualità. Accorpare istituti scolastici di diverse città di una provincia come il Sulcis Iglesiente, invece, produce l’effetto scontato del decadimento della qualità della formazione dei nostri ragazzi, oltre che un progressivo allontanamento delle istituzioni statali dai piccoli centri della Sardegna.
Occorre rifuggire dalla “lotta” dei Comuni, delle scuole, dei dirigenti, nella salvaguardia della propria autonomia scolastica in base al mero numero di iscritti, lasciando spazio a criteri più adatti alla vera geografia della Sardegna, fatta di piccoli Comuni. Criteri, dunque, che, superando il concetto di demografia studentesca, salvino la scuola di qualità, presidio dello Stato, nei centri piccoli e medi della Sardegna. Criteri come detto in precedenza, già enunciati dalla Regione Sardegna ma che di fatto non vengono applicati.
Ritengo ci siano ancora i tempi utili per l’ascolto dei Sindaci di questo territorio e auspico che l’Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, ne tenga conto.
Ignazio Locci
Sindaco del comune di Sant’Antioco
Due nuovi grandi appuntamenti con il jazz di qualità nel Sulcis. Sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre “Jazz Around” sbarca a Piscinas e a Masainas. Dopo i concerti nella Tomba dei giganti di Barrancu Mannu e del sito archeologico di Pani Loriga, a Santadi, le Saline di Sant’Antioco, la chiesetta di San Leonardo, a Perdaxius, e la piazza di Narcao, gli appassionati del jazz potranno assistere a due nuovi coinvolgenti eventi tra natura, storia e tradizioni del sud ovest della Sardegna.
I due appuntamenti collaterali itineranti sono parte integrante della 39ª edizione del festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz 2024” che dedica una serie di eventi nei luoghi più suggestivi e ricchi di storia, natura e tradizioni del Sud Sardegna e che proseguiranno fino al mese di dicembre con un ricco calendario di incontri musicali ed eventi clou all’insegna del jazz di qualità.
È tutto pronto sabato 30 novembre a Piscinas. Nel suggestivo scenario della Villa Salazar, incastonata in un bellissimo parco nel cuore del piccolo centro del Basso Sulcis, “Jazz Around” prepara una serata unica dove il jazz incontra la cultura enogastronomica e l’artigianato del territorio. Si parte alle 17.30 con il concerto “Canzoni dal Basso”, viaggio semiserio tra gioie, sogni e miserie umane attraverso le note e le parole di Gavino Riva (voce e basso), Jim Solinas (tastiere) e Gianluca Gadau (voce e chitarra). Seguirà alle 18.30 un aperitivo con le eccellenze gastronomiche e vinicole del territorio. Durante la serata, spazio anche agli artigiani locali, custodi di tradizioni artistiche uniche. L’evento è gratuito
Domenica 1 dicembre, appuntamento da non perdere nella spiaggia di Is Solinas, a Masainas, con la magia del jazz che incontra il fascino di una natura incontaminata. Si comincia alle 9.30 con il trekking “Natura Experience”. Le guide di Janas Escursioni porteranno gli appassionati del jazz alla scoperta di una delle zone tra le più suggestive del sud ovest della Sardegna caratterizzata da dune di sabbia bianchissima, incorniciate da pini e ginepri e con una ricca avifauna che abita gli stagni che si affacciano sul golfo di Palmas. Alle 11.00, la prima assoluta del concerto “Suite Timpillada” dei Tumbarinos di Gavoi, ensemble del centro del Nuorese, con Arrogalla (Francesco Medda). Il concerto è gratuito.
Per l’escursione gratuita e a numero chiuso, della durata di circa 2 ore, il punto d’incontro è fissato presso l’Area parcheggio di Is Solinas. Nonostante la facilità del tracciato sono consigliabili un abbigliamento e un equipaggiamento adatti.
Nella sala riunioni dell’Automobile Club Cagliari si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’evento “Ruote nella Storia: un viaggio attraverso il Parco Geominerario della Sardegna” in programma sabato 30 novembre e domenica 1° dicembre.
A fare gli onori di casa, il presidente dell’Automobile Club Cagliari Antonello Fiori, ente organizzatore dell’evento e, tra gli ospiti, Fabrizio Atzori direttore del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, ente che patrocinerà l’importante format nato dalla sinergia tra ACI Storico e Automobile Club d’Italia.
«È una manifestazione molto importante, una sinergia tra gli appassionati di auto storiche, promozione del territorio e promozione dei siti storici. Grazie alla sinergia tra Automobile Club Cagliari e Parco Geominerario della Sardegna è nata questa manifestazione in un periodo destagionalizzato, quindi cerchiamo di creare un forte connubio tra appassionati di regolarità, di auto storiche e promozione dei siti e visite turistiche. Ringraziamo tutti i Comuni che partecipano alla manifestazione, i Comuni di Fluminimaggiore, Arbus, Cagliari, il Comune di Pau, l’Autorità Portuale di Cagliari, la Regione Sardegna, soprattutto l’assessorato dello Sport e, in primis, il Parco Geominerario che, oltre a costruire la manifestazione insieme a noi, ci dà la disponibilità per visitare e portare le auto storiche all’interno dei luoghi unici che abbiamo in Sardegna.»
I partecipanti, a bordo delle splendide auto d’epoca, faranno tappa nei luoghi ricchi di storia, cultura e tradizioni, per vivere un evento che unisce la passione per il motorismo storico, il turismo, la promozione e valorizzazione del territorio.
«Il Parco Geominerario, tra le sue finalità istitutive – ha detto Fabrizio Atzori, direttore del Parco Geominerario della Sardegna – ha la valorizzazione, la promozione di tutto il patrimonio storico culturale, ambientale a livello regionale. È un parco che si estende su tutta la Sardegna, abbraccia 86 di 377 Comuni, rappresentando un unicum nel Mediterraneo per le sue straordinarie peculiarità geologiche, ambientali e paesaggistiche, alle quali si associano il valore e le potenzialità del grande patrimonio tecnico, scientifico e culturale rappresentato dall’ultra millenaria epopea mineraria della Sardegna. Il connubio tra attività mineraria, quindi attività storica, museale, e le auto storiche, sono il giusto compromesso per far si che questi enti collaborino per la promozione e valorizzazione del territorio, un territorio abbastanza vasto, perchè le auto sono quel meccanismo che può connettere tanti territori, infatti partiamo dal Parco regionale del Molentargius all’interno del Parco Geominerario come geosito per via della spiaggia fossile, arriviamo a Fluminimaggiore, Montevecchio, e Pau, Comuni afferenti al Parco Geominerario con i loro siti, museale Pau e minerario Fluminimaggiore Su Zurfuru, e Montevecchio.»
Inoltre, venerdì 29 novembre, l’Automobile Club Cagliari darà vita al Match Race in notturna, prova cronometrata che si svolgerà in un percorso appositamente creato nel porto di Cagliari.
«Il match race è una prova ‘equipaggio contro equipaggio’ – ha spiegato Valentino Poddi, esperto di regolarità – dove ci sarà un tempo imposto e il concorrente più regolare, andrà avanti nella classifica della gara, si attuerà una situazione di scontro diretto, una prova uno contro uno.»
PROGRAMMA. Il programma dell’importante evento, prevede venerdì 29 novembre, a Cagliari alle 19.00, presso il Molo Calata Sant’Agostino, il Match Race, prova cronometrata che si svolgerà in notturna. Gli equipaggi affronteranno il percorso appositamente creato nel porto di Cagliari in un match a eliminazione diretta. Sabato 30 novembre i partecipanti si ritroveranno a Cagliari, alle 7.45, presso le Saline di Molentargius per la partenza prevista alle 8.30, per poi effettuare le prove cronometrate. Alle 10.30, la tappa successiva sarà Fluminimaggiore con la visita guidata alla Miniera Su Zurfuru, alle 12.30, si terrà il momento conviviale del pranzo presso il ristorante Su Mannau a Fluminimaggiore, mentre alle 14.30, i partecipanti si dirigeranno a Montevecchio dove, alle 15.30, è in programma la visita alla miniera.
Nel pomeriggio, alle 17.30, è prevista la partenza per Arbus dove all’Hotel ristorante Meridiana, alle 20.00, si terrà un altro momento conviviale dedicato alla cena.
Domenica 1° dicembre, alle 8.30 i partecipanti partiranno da Arbus (prove cronometrate) per dirigersi a Pau dove, alle 9.45, il percorso culturale prevede la visita guidata al Museo dell’Ossidiana, mentre alle 11.30 le splendide auto d’epoca si dirigeranno a Cagliari presso il ristorante del Lazzaretto dove è in programma il pranzo e, successivamente, la cerimonia di premiazione.
L’evento “Ruote nella Storia: un viaggio attraverso il Parco Geominerario della Sardegna” organizzato dall’Automobile Club Cagliari, avrà l’importante patrocinio del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e la collaborazione di ACI Sport Delegazione Sardegna, ACI Historic Cagliari e ACI Cagliari per lo Sport.
Il Carbonia a Villasimius si gioca questo pomeriggio (dirige Luca Sanna di Sassari, assistenti di linea Alessandro Anedda di Cagliari e Michele Piras di Olbia, fischio d’inizio ore 15.00), l’accesso alla finale della Coppa Italia di Eccellenza. Le due squadre partono dal 2 a 1 maturato due settimane fa a Carbonia per la squadra di Diego Mingioni che ha a disposizione due risultati su tre. In caso di vittoria con un solo goal di scarto per il Villasimius (non valgono più doppio i goal realizzati in trasferta), si andrebbe direttamente ai calci di rigore.
Il Carbonia si presenta con l’organico al completo (rispetto alla gara di andata non c’è Samuele Mastropietro, svincolato dalla società), che potrebbe essere rinforzato nei prossimi giorni sul mercato di riparazione. La squadra biancoblù arriva da una lunga serie negativa in campionato, sei sconfitte e un pareggio nelle ultime sette giornate, ma il tecnico confida in una reazione e nella qualificazione alla finale che potrebbe costituire una svolta per superare la crisi.
Il Villasimius, da parte sua, s’è appena rinforzato sul mercato con gli innesti degli attaccanti Luc-Didier Oli Oro e Sissoko Keita Makan, arrivati per coprire il vuoto lasciato dalla partenza di Lorenzo Camba, e arriva all’impegno odierno rinfrancata dalle preziosa vittoria ottenuta sabato scorso al Monteponi di Iglesias contro la squadra di Giampaolo Murru.
Nell’altra semifinale si affrontano Budoni ed Ossese, con la squadra di Giacomo Demartis avanti in partenza grazie al 2 a 1 maturato due settimane fa a Ossi. Dirige Marco Spiga di Carbonia, assistenti di linea Andrea Orrù di Sassari e Samuel Fronteddu di Nuoro.
Le quattro squadre semifinaliste sono le protagoniste delle ultime due edizioni della Coppa Italia, vinte nel 2023 dal Budoni sul Carbonia ai calci di rigore, un anno fa dall’Ossese sul Villasimius.
Nella foto di copertina il Carbonia di Diego Mingioni.
«Si intervenga subito per porre rimedio a una situazione che da troppi anni causa incidenti e morti nel Sulcis Iglesiente.
E’ necessario trovare quanto prima delle soluzioni alternative che permettano di eliminare ogni ingresso laterale presente, affinché non si possano creare interferenze tra i flussi veicolari in transito sulla strada statale e la viabilità secondaria delle aree attigue.»
La sollecitazione arriva da Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.
«I tristi fatti di cronaca di questi giorni, riportano alla luce la necessità urgente di una revisione della viabilità nel tratto in cui la SS 130 si innesta con il centro abitato di Iglesias – sottolinea Gianluigi Rubiu -. Si ponga in essere subito ogni strumento idoneo alla messa in sicurezza dei tratti più a rischio. Rallentatori ad effetto acustico-vibratorio, markers stradali (occhi di gatto) porre subito in campo ogni soluzione temporanea per limitare velocità e garantire una adeguata visibilità, in attesa di una rimodulazione degli svincoli. La viabilità della zona di innesto tra la strada statale e il centro abitato necessita una
revisione totale e sostanziale, che permetta di dividere i flussi veicolari in ingresso e in uscita dalla città – conclude Gianluigi Rubiu -. Troppi incidenti, troppe morti, troppe giovani vite stroncate.»
L’interrogazione presentata questa mattina, di cui sono è primo firmatario Gianluigi Rubiu con tutti i consiglieri di Fratelli d’Italia, chiede alla presidente Alessandra Todde e all’assessore regionale dei Lavori pubblici Antonio Piu delle risposte in tal senso.
L’associazione Prometeo AITF ODV, in collaborazione con il Comune e l’associazione AVS Arcobaleno, organizza a Ussana per venerdì 29 novembre 2024, presso il Monte Granatico in via Chiesa n. 5, un incontro pubblico per informare sulla donazione e sui trapianti di organi.
Presso l’Ufficio anagrafe del comune di Ussana è già attivo il servizio di registrazione delle dichiarazioni di volontà sulla donazione post-mortem, che consente, in particolare, di lasciare traccia della propria scelta nel Sistema informativo trapianti (SIT) al momento del rilascio o rinnovo della carta di identità. Sfruttare questa possibilità è importante perché evita che, nel caso in cui ci accada un evento tragico, questa decisione debba essere presa dai nostri parenti in un momento già difficilissimo. Attualmente, a Ussana, ad aver fatto registrare un “no” alla donazione dei propri organi è stato il 27,1% dei dichiaranti: un dato non molto più alto di quello generale della Sardegna, pari al 24%, e più basso di quello generale italiano, pari al 32,3%. Due fatti, però, preoccupano la Prometeo: il Sud Sardegna è la provincia sarda con la maggior percentuale di opposizioni alla donazione registrate dai comuni (26,8%). Da qui l’impegno dell’associazione di trapiantati a proseguire con gli incontri di sensibilizzazione in questa area della nostra Isola. La seconda preoccupazione riguarda il dato ufficioso dei “no” pronunciati nelle Rianimazioni sarde dai familiari dei potenziali donatori: giunti a novembre, risulterebbero pari al 34%. È un numero che cresce già dallo scorso anno e che fa pensare che in questa Regione, da anni contraddistinta da ottimi dati, si stiano diffondendo paure e pregiudizi che limitano la spinta solidale, compresa una certa sfiducia verso la Sanità pubblica. La Prometeo ritiene che questo problema richieda un intervento deciso delle Istituzioni regionali, ma nel frattempo continuerà a fare la sua parte per diffondere conoscenza su questi temi e promuovere la “cultura della donazione”.
L’incontro di venerdì, che inizierà alle ore 17.30, avrà proprio questo intento. Saranno operatori sanitari a spiegare le questioni più complesse e delicate, quali le malattie che possono rendere necessario un trapianto oppure come e a quali condizioni avviene la donazione: la dott.ssa Claudia Cogoni del Centro regionale trapianti (CRT), ente che coordina le attività di donazione e trapianto in Sardegna; il dott. Fausto Zamboni, Direttore della Chirurgia Epatobiliopancreatica e Trapianti di fegato e pancreas dell’Arnas “G. Brotzu” di Cagliari; la dott.ssa Fabrizia Salvago, psicologa clinica dell’Arnas “G. Brotzu”, specializzata in comunicazione sulla donazione; il dott. Stefano Dedola, consulente scientifico della Prometeo ed ex responsabile del Day hospital del Centro trapianti di fegato e pancreas di Cagliari. Oltre a loro, interverranno il sindaco di Ussana Emidio Contini, la vicesindaca e assessora comunale alla Sanità Marirosa Contini e il presidente di AVS Arcobaleno Franco Murtas. Infine, ci saranno le testimonianze di trapiantati della Prometeo, che faranno capire al pubblico come chi dona gli organi non si limita a salvare la vita di uno o più malati che attendono un trapianto, ma porta benefici a tutte le persone che sono legate a questi pazienti e alle comunità in cui vivono. In quanto volontari, questi trapiantati saranno anche una prova del fatto che l’amore disinteressato che spinge a compiere la scelta di donare gli organi si moltiplica, spingendo trapiantati, familiari e amici a organizzarsi per rendere concreto e diffondere ancora di più questo spirito solidale.
La Prometeo AITF ODV, Delegazione regionale sarda dell’AITF, è un’associazione dotata di personalità giuridica di diritto privato ed è attualmente iscritta al Registro unico del Terzo settore (RUNTS). Per statuto si occupa in particolare di: promuovere la donazione degli organi e informare sui trapianti d’organo; contribuire a rafforzare il coordinamento tra istituzioni, strutture sanitarie e medici operanti sul territorio; supportare trapiantati, trapiantandi e familiari; promuovere l’attività sportiva e motoria come terapia post-trapianto e come mezzo per dimostrare che “il trapianto è vita” non è solo uno slogan. L’associazione porta avanti la sua attività grazie a contributi pubblici, al 5×1000 e a donazioni di privati. L’incontro del 29 novembre, in particolare, sarà finanziato dall’Assessorato regionale del Lavoro, tramite il contributo di cui alla L.R. n. 13/1991, art. 72.