26 July, 2025

Primo derby stagionale, questo pomeriggio (Palasport comunale di via Enrico Toti, inizio ore 17.00,), tra Volley Iglesias e VBA/Olimpia Sant’Antioco, nella sesta giornata di andata del campionato di B1 di volley maschile. Le due squadre si presentano a questo appuntamento con stati d’animo e di condizione totalmente differenti. La squadra di casa è malinconicamente ultima in classifica, ancora a digiuno sia di punti sia di set, considerato che ha perso sempre per 3 a 0 e con parziali molto netti. Come sottolineato più volte, la squadra iglesiente fino ad oggi è parsa inadeguata ad affrontare un campionato difficile qual è quello di B1.

La VBA/Olimpia sembra aver superato le incertezze delle prime giornate e arriva da due vittorie consecutive, quella del derby di Cagliari (3 a 0) e quella di sette giorni fa, ottenuta in splendida rimonta sulla Caloni Agnelli Bergamo ( 3 a 2 dall’iniziale 0 a 2). Sulla carta, la squadra di Adrian Pablo Pasquali parte nettamente favorita e qualora dovesse centrare un successo da tre punti, guadagnerebbe un margine rassicurante sulla quota salvezza, soprattutto se, come vuole il pronostico, il Volley Cagliari (penultimo in classifica con un solo punto accumulato in cinque partite) dovesse uscire sconfitto nel confronto casalingo con la Pallavolo Saronno (Palazzetto dello sport di Cagliari, inizio ore 19.00).

Il programma della sesta giornata prevede inoltre le partite Bruno Rent Mondovì-Volley Parella Torino, Volley Lupi Santa Croce-Benassi Alba Cuneo, Volley Segrate-Emma Villas Chiusi e Caloni Agnelli Bergamo.Sant’Anna Tomcar Torino.

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E’ un concerto dedicato alla ricerca e all’approfondimento della musica popolare sarda quello che sarà offerto al pubblico domani, domenica 7 dicembre, alle 20.30, nella Chiesa del Santo Sepolcro di Cagliari (nell’omonima piazza), per il secondo appuntamento con il Festival internazionale corale di musica sacra.

La serata, intitolata “Sa musica est sa limba mea”, si aprirà con gli stessi padroni di casa, il coro Collegium Kalaritanum, diretto da Giacomo Medas, e proseguirà con il Coro Melchiorre Murenu di Macomer diretto da Francesco Vacca Baldus.

Musica popolare sarda e canti della liturgia natalizia, per un programma che proporrà anche diverse composizioni originali dello stesso maestro Francesco Vacca Baldus.

Il Festival internazionale corale di musica sacra, organizzato dall’associazione musicale Collegium Karalitanum, in collaborazione con l’associazione Incontri musicali, si chiude lunedì 8 dicembre con l’attesissimo concerto del gruppo vocale spagnolo Quartet Mèlt, per la prima volta in Sardegna.

L’ingresso ai concerti è libero.

Il Festival internazionale corale di musica sacra è organizzato con il contributo della Regione autonoma della Sardegna-Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport e con il patrocinio del Comune di Cagliari e dellaFederazione regionale sarda associazioni corali.

Collegium Kalaritanum 2 Collegium Kalaritanum Coro Melchiorre Murenu

Un nuovo passo avanti nella vertenza Eurallumina è stato copmpouti il 1 dicembre scorso a Roma. Ne dà notizia, con un comunicato, la RSU aziendale.

«Come comunicato nel corso dell’ultima assemblea – si legge nella nota -, il 1° dicembre 2014 era in programma, presso il ministero dello Sviluppo Economico  a Roma, una riunione per definire alcuni aspetti concernenti l’Accordo/ Protocollo sul sito di stoccaggio dei residui di lavorazione. Alla riunione, estremamente ristretta, hanno partecipato il vice ministro Claudio De Vincenti, il direttore generale del ministero dell’Ambiente e custode giudiziario del sito di stoccaggio, Maurizio Pernice, l’amministratore delegato di Eurallumina, Vincenzo Rosino e, in rappresentanza della Regione Sardegna, il delegato del presidente per l’attuazione del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi. Il tema in discussione era di fondamentale importanza: il parere positivo riguardante il documento, già espresso nei mesi scorsi dal ministero dello Sviluppo economico, dalla Regione Sardegna, dal comune di Portoscuso, dal Consorzio Industriale di Portovesme e dall’Arpas Sardegna, doveva trovare la condivisione tra i soggetti principali che sono il ministero dell’Ambiente e Azienda Eurallumina, per arrivare in seguito alla sottoscrizione dello stesso documento da parte di tutte le parti coinvolte. La condivisione è stata trovata e l’obiettivo è stato raggiunto, in quanto le parti hanno concordato di poter procedere alla sottoscrizione dell’Accordo/ Protocollo. Il testo definitivo del documento, scaturito dall’ultima riunione e contenente gli ultimi elementi condivisi, è stato  consegnato all’Azienda oggi oenerdì 5 dicembre, dalla Regione Sardegna  referente istituzionale del ministero dell’Ambiente che materialmente dirama l’atto (dopo un’opera di costante  sollecitazione della RSU partita già da lunedì sera) e con la procedura più rapida nella tempistica, verrà sottoposto come d’obbligo al Consiglio di Amministrazione della RUSAL, che dovrà autorizzare l’amministratore delegato di Eurallumina alla firma dell’accordo/ protocollo.»

«A questo punto – si legge ancora nella nota -, il passaggio successivo sarà la convocazione dei soggetti firmatari, nella prima data utile disponibile, che noi, ovviamente, vorremmo coincidesse con  il periodo che precede le festività di fine anno 2014. La convocazione dovrebbe essere diramata dal ministero dello Sviluppo economico che, con la risoluzione dei punti inseriti nel protocollo d’intesa del 22 novembre 2012 e tutte le altre problematiche, anche di tipo emergenziale che successivamente nel tempo si sono presentate  e che dovevano assolutamente essere superate, ha di fatto concluso il suo iter con  la sottoscrizione del contratto di sviluppo per il concorso agli investimenti, un contratto di finanziamento stipulato tra Governo Italiano, Invitalia e Azienda Eurallumina e ratificato il 22 luglio scorso. Dopo la sottoscrizione del contratto di sviluppo, tutta l’attenzione e gli sforzi congiunti delle organizzazioni sindacali e delle parti istituzionali aventi titolo, sono stati indirizzati sull’ultima ma determinante e fondamentale questione inerente il sito di stoccaggio dei residui di lavorazione. Il MISE essendo titolare nella sua interezza della vertenza Eurallumina, sta  svolgendo in questo caso la funzione di supervisore, non potendo incidere su questioni, pertinenze e competenze che sono proprie del ministero dell’Ambiente.»

«Le lavoratrici e i lavoratori Eurallumina sanno – scrive ancora la RSU aziendale -, perché sperimentato sulla propria pelle, che in questi anni di lotta mai niente ci è stato regalato, così è stato in precedenza e così sarà per il futuro, compreso l’accordo /protocollo per il sito di stoccaggio dei residui di lavorazione, faticosamente raggiunto, che sarà uno degli elementi portanti da allegare alla documentazione tecnico scientifica che supporterà la richiesta da presentare al magistrato competente per ottenere l’esercibilità dell’intero sito, oggi parzialmente dissequestrato (Area “C” e sala pompe). Per dare corso al progetto di ripresa produttiva, per far partire gli ingenti investimenti presenti nel piano industriale, con le ricadute di carattere occupazionale, economiche e sociali, per il sistema industriale complessivo del territorio, della Sardegna e dell’intero paese, del comparto alluminio, che questa prospettiva comporta,  è necessario avere la totale disponibilità del sito di stoccaggio.»

«Come sempre abbiamo fatto in questi anni – conclude la RSU Eurallumina -, manteniamo la giusta moderazione insieme alla visione realistica dell’evoluzione della vertenza, anche nell’acquisizione di indubbi passi avanti, continuando nel lavoro, nell’impegno, con la determinazione che sino ad oggi ci ha caratterizzato, sino al raggiungimento dell’obiettivo completo.»

Eurallumina.

E’ stata firmata oggi tra l’assessorato dei Trasporti, la Provincia e il Comune, la convenzione per la realizzazione del centro intermodale di Oristano. L’importo complessivo dell’opera, da finanziarsi con i fondi del “Piano di Azione Coesione”, ammonta a 8 milioni di euro e i lavori dovranno concludersi entro il 31 marzo 2019. «Oggi abbiamo compiuto un altro piccolo passo verso il riordino complessivo della mobilità interna della Sardegna che si fonda sulla centralità della dorsale ferroviaria sarda», ha detto l’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana.
«I centri intermodali nelle principali stazioni, come quello che sarà realizzato a Oristano, rappresenteranno il necessario raccordo fra il traffico locale su gomma e la lunga percorrenza affidata al treno», ha aggiunto Massimo Deiana. L’attuazione dell’intervento, che prevede la realizzazione della viabilità di accesso, di sottopassaggi per il collegamento alle banchine ferroviarie e all’area urbana, di locali da adibire a stazione autobus, di strutture commerciali e di parcheggi, nasce dall’esigenza di riqualificare dal punto di vista urbanistico le aree attualmente non più funzionali all’esercizio ferroviario. Si migliorerà la mobilità dei passeggeri attraverso l’integrazione tra le diverse modalità di trasporto pubblico e privato e la concentrazione in un unico nodo. Si avranno ricadute positive sulla qualità del servizio, sulla diminuzione della congestione del traffico e sulla sicurezza nella circolazione.

Il centro intermodale di Carbonia.

Il centro intermodale di Carbonia.

In Giunta e in Consiglio regionale è stato compiuto un passo avanti, è stata apprezzata la visita di ieri del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Graziano Delrio e del governatore della Sardegna Francesco Pigliaru, ma l’occupazione delle 37 lavoratrici dell’Igea nella Galleria Villamarina della miniera di Monteponi, continua. La condizione posta per porre fine alla clamorosa azione di protesta che ha avuto un vastissimo risalto mediatico a livello nazionale ed internazionale, dopo le garanzie ricevute sugli stipendi arretrati, è che venga ufficializzato l’affidamento all’Igea dei lavori di bonifica, condizione necessaria e indispensabile per assicurare un futuro alla società regionale e quindi ai suoi dipendenti.

Oggi le lavoratrici Igea hanno ricevuto una delegazione dei lavoratori Meridiana che portano avanti un’altra drammatica vertenza per il lavoro, dopo l’annuncio di 1.634 esuberi. Per i lavoratori Meridiana si tratta della seconda presenza nel Sulcis, dopo l’arrivo della loro marcia UNICA a Portovesme, al presidio dei lavoratori Alcoa, avvenuto il 16 novembre. E in galleria stamane, a portare solidarietà alle lavoratrici Igea, è arrivata anche una delegazione dei pensionati della Cisl.

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Destinazione big spender USA per il Carignano del Sulcis che l’8 e il 10 dicembre vola a Boston e Chicago per una nuova tappa del progetto di promozione “Carignano in the World” al fianco di AIE (Associazione Italiana Export). Due gli appuntamenti riservati a giornalisti, blogger, distributori e opinion leader americani del settore per scoprire, attraverso un percorso guidato di abbinamenti cibo-vino, i 5 prodotti di punta del Consorzio. Si parte lunedì 8 dicembre dalla Boston Symphony Hall con gli abbinamenti presentati dall’editor di The Tasting Panel Magazine e SOMMjournal, David Ransom, per proseguire mercoledì 10 dicembre all’Eataly’s Baffo Restaurant con il lunch guidato dal wine writer Tom Hyland. Tra gli invitati anche le giornaliste Mary Ross (Chicago Herald e Wine Columnist) e Becky-Sue Epstein (Intermezzo Magazine e Palate Press). Obiettivo dell’iniziativa – che si inserisce nel progetto di promozione triennale del Consorzio formato dalle cantine Mesa, Calasetta, Santadi, Agripunica e Sardus Pater – è rafforzare la presenza sul mercato statunitense di un prodotto di nicchia (1,6 mln di bottiglie prodotte, pari allo 0,02% della produzione italiana) ma anche di forte identità territoriale e in grande ascesa in termini di riconoscimenti negli ultimi anni.

Per Silvana Ballotta, Ceo di Business Strategies, azienda leader che cura l’internazionalizzazione di oltre 400 imprese del made in Italy del vino e sostiene i partner di AIE: «Gli Usa sono il primo mercato di riferimento per il nostro Paese, che detiene la leadership con un export da 1 miliardo di euro per circa 3 milioni di ettolitri. Una piazza importante che offre ancora ampi margini di crescita se affrontata con azioni efficaci come degustazioni guidate, incontri con operatori e opinion leader, manifestazioni dedicate al consumatore finale».

Ad oggi il Consorzio Carignano del Sulcis – attraverso il piano triennale da 2 mln di euro ‘Carignano in the World’ – ha realizzato più di 20 eventi rivolti ai mercati di Cina, Stati Uniti, Giappone e Russia, con un investimento di oltre 1 milione di euro nei primi due anni di promozione. Il vino tipico della zona sud-occidentale della Sardegna, prodotto da antiche vigne che raggiungono anche 150 anni di età, fattura attualmente 9 milioni di euro di cui il 30% all’estero.

Verrà presentato domani pomeriggio, 6 dicembre 2014, alle ore 18.00, presso la biblioteca comunale di viale Arsia, il nuovo libro di Livy Former, Il serpente e la farfalla, alla presenza dell’autrice.

La presentazione è organizzata dalla Libreria Cossu, in collaborazione con lo SBIS – Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis e il comune di Carbonia.

Biblioteca comunale Carbonia

presentazione libro il Serpente e la farfalla

La Giunta regionale ha deliberato il raddoppio dello stanziamento dei fondi europei Fesr 2007-2013 messi in campo con una procedura semplificata a sportello lo scorso 25 novembre, quando decise di stanziare 20 milioni di euro per dare una decisa accelerata alle procedure. Visto il grande successo del bando, che in poche ore ha ricevuto 283 richieste da Comuni e Province sardi per un totale di 139 milioni e mezzo di euro, l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, ha deciso di raddoppiare la posta portando a 40 i milioni a disposizione e assicurando che si valuterà la possibilità di incrementali ulteriormente. I soldi sono destinati a opere in avanzato stato di progettazione, cioè pronte per essere cantierizzate, e che possano essere realizzate dal sistema degli Enti locali in Sardegna entro il 2015, con la consegna prevista per il 30 settembre.
«Il successo che il bando ha avuto in poche ore dimostra che avevamo ragione a tentare una nuova strada per poter spendere fondi colpevolmente mai utilizzati nella precedente legislatura e che rischiavano di andare perduti – dice l’assessore Paci – L’obiettivo è spendere i soldi bene, velocemente e a favore delle comunità locali, il che significa aprire cantieri, creare nuova occupazione e rimettere in moto l’economia locale. Nei prossimi 5 giorni verificheremo i progetti, nei successivi 3 pubblicheremo una prima graduatoria e prima di Natale affideremo i progetti. Abbiamo dimostrato di poter lavorare bene insieme, più assessorati, su più linee di azione ma con un’unica regia.» 
Le linee di attività interessate dalla procedura sono: sostegno all’adozione dei principi di risparmio ed efficienza energetica (asse 3); azioni di prevenzione dei fenomeni di dissesto idrogeologico, erosione e degrado, desertificazione del suolo; promozione, riqualificazione e integrazione degli itinerari tematici che valorizzino il patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale sardo (asse 4); ristrutturazione del patrimonio architettonico, recupero degli spazi pubblici e delle aree verdi, offerta di servizi urbani innovativi e di eccellenza incentivando anche il ricorso agli strumenti di Partnership Pubblico Privato (PPP); iniziative di riqualificazione dei sistemi ambientali e delle loro opere istruttive di pregio per migliorare l’attrattività dei centri. Il Centro unico di responsabilità amministrativa, che coordinerà l’attività di programma di spesa dei vari assessorati coinvolti, è individuato nell’assessorato dei Lavori pubblici, mentre i diversi responsabili di linee interessati al programma, con il compito di attestazione della spesa, saranno supportati dall’Autoritàdi Gestione, cioè il Centro Regionale di Programmazione.
«Il successo di questo bando dimostra che stiamo imparando a fare progettazione definitiva, ad andare oltre il preliminare – sottolinea l’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda – Gli Enti locali sardi hanno risposto con grande maturità perché le loro richieste ed esigenze si sono ben incrociate con l’offerta della Regione. Insomma, per dirla con una battuta, non stiamo buttando soldi per fare le facciate. Questo è solo l’inizio dell’approccio che il presidente Pigliaru aveva detto di voler avere con i fondi europei, ovvero bandi multi linee e multifondo».
La provincia che ha presentato più domande, per un totale di richiesta di finanziamento di 36,7 milioni di euro, è quella di Oristano, seguita da Sassari (stesso importo per 70 progetti), Nuoro (45 progetti per 20,9 milioni di euro), Ogliastra (33 progetti per 12,2 milioni), Cagliari (28 progetti per 17,2 milioni), Medio Campidano (9 progetti per 6,3 milioni), Carbonia Iglesias (8 progetti per 5 milioni) e, infine, Olbia Tempio che ha presentato 5 progetti e ha chiesto un finanziamento di 4 milioni e mezzo.
Per progetti sul risparmio energetico sono stati chiesti 45,3 milioni, 38,7 per la ristrutturazione del patrimonio architettonico con l’obiettivo di aumentare l’appello turistico delle città interessare, 21,7 milioni per la riqualificazione dei sistemi ambientali, 17,1 per realizzare interventi contro il dissesto idrogeologico, l’erosione e il degrado e 16,8 per gli itinerari tematici (patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale sardo).
«Quello che ci arriva oggi è un buon segnale che indica la capacità degli enti locali di organizzarsi in fretta e bene – dice l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu -. L’automatismo della selezione e la limitazione della discrezionalità nella scelta dei progetti sono poi una garanzia di maggiore certezza giuridica e di semplificazione delle procedure. La cosa sorprendente è che i bandi si siano perfettamente integrate in un’ottica multilivello e multilinea, cosa che ci consente di fare ragionamenti importanti sul futuro».
Secondo il direttore del Centro Regionale di Programmazione Gianluca Cadeddu «questa procedura segna una svolta, uno spartiacque nella storia dei bandi europei. Nei prossimi 30 giorni i progetti da definitivi diventeranno esecutivi e nei successivi 15 saranno appaltati i lavori, con l’apertura di decine e decine di cantieri in tutta la Sardegna. Si tratta di un esempio perfettamente riuscito di governance multilivello».
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Nuova manifestazione contro le servitù militari, questa mattina, intorno al poligono militare di Teulada. Un centinaio di manifestanti hanno marciato sventolando bandiere e striscioni e scandendo slogan. Nel corso della manifestazione, alcuni hanno oltrepassato simbolicamente il recinto. Le associazioni antimilitariste stanno preparando una grande manifestazione regionale che si terrà a Cagliari il 13 dicembre.

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“Le Marie in miniera: persone e simboli”.

Le 37 Marie che da una settimana hanno occupato la galleria Villamarina non chiedono solo gli stipendi arretrati, ma specialmente un futuro sicuro e dignitoso per sé e per la generazione dei figli, loro e nostri. Il loro forte impegno riguarda, per certi aspetti, il futuro di tutti noi.

Le Marie in miniera sono tutte dipendenti dell’Igea, società regionale che deve realizzare opere di messa in sicurezza, di bonifica, di risanamento ambientale specialmente nelle aree minerarie dismesse. Esse abitano la miniera per far realizzare opere d’interesse nazionale. Opere previste con decreto del Ministero dell’Ambiente nel 2003, precisate su proposta della regione Autonoma della Sardegna in un’ordinanza del Presidente del Consiglio nel 2008, comprese nel più recente Piano Sulcis. La straordinaria iniziativa di queste donne riguarda intollerabili rimandi non solo di stipendi, ma congiuntamente di opere per la salute delle matrici ambientali (aria, suolo e sottosuolo, acque superficiali e sotterranee) dell’isola e dell’Italia, ma anche del mondo. Esse congiungono, a loro modo, mondi locali e mondo globale.

Le nostre Marie vogliono realizzare lavori dignitosi per continuità e qualità operative di risanamento. Si tratta di opere che migliorano pratiche e saperi, vivere e saper vivere non solo dell’umanità mineraria addensata nel Sulcis-Iglesiente-Guspinese e diffusa in tutta la Sardegna, ma della stessa civiltà umana. Opere che includono noi tutti in un futuro vitale condiviso.

Le  Marie che abitano la miniera proprio in questa fase e in questi modi producono anche una parte di storia culturale: delle opere e delle idee, delle relazioni e dei luoghi minerari. Esse raccolgono, nei luoghi di archeologia industriale  destinata al turismo, il filo storico-culturale del malsano minerario e lo intrecciano, con loro nuovi ed autonomi significati, a quello del vitale minerario.

Le Marie in miniera ordiscono cioè  in modi propri  certi valori storico-antropologici. Intessono i loro valori con quelli del passato che caratterizzarono non solo le pratiche quotidiane di cura per la sicurezza lavorativa di tantissimi lavoratori specialmente del sottosuolo, ma anche le funzioni d’importanti opere d’ingegno dei migliori ingegneri. Per dirla in breve, cambiare i luoghi di rischio in luoghi sicuri e vitali, trasformare il tempo lavorativo pericoloso per la vita in tempo sicuro di vita  furono in miniera caratteristici modi di cura di sé e degli altri. Furono modi di fare che trasformavano gli istanti di pericolo in semi del futuro.

Le Marie mettono i semi del futuro con modi propri nel profondo del presente inquinato. Esse seminano infatti nel malsano minerario, ed anche nelle nostre teste e nei nostri cuori, il futuro di nuove forme di vita ecocompatibili, assai prossime alle scienze e alle antropologie ambientali-paesaggistiche. Provano nel contempo a tessere, in tutta evidenza, una nuova trama topologica che vuole rivificare la natura nel nostro contemporaneo globale in cui si situano i difficili progetti locali di futuro.

Per alcune persone e per  alcuni gruppi le Marie in miniera son già persone che esprimono, con i loro corpi in opera, valori condivisi. Son già persone e simboli. Alcuni rappresentanti di un comitato, assai attivo per la salvezza e la valorizzazione dei pani pasquali del Sulcis-Iglesiente ed in particolare della bambina con l’uovo (sa pippìa cun s’ou), hanno portato loro questi pani. Essi riconoscevano nell’impegno delle Marie i contenuti simbolici di questo pane che riguarda le capacità umana di rigenerare oltre che se stessi e il tempo, lo spazio e il mondo.

Emerge, a saper guardare le Marie in miniera, una nuova cultura produttiva condivisa, caratterizzata da esigenze di riabilitare e di rivitalizzare lo spazio e il tempo, e specialmente di dare nuova dignità culturale alla cura di sé, degli altri e dell’altro da noi. Una nuova cultura, inventiva della nostra difficile contemporaneità, prende corpo a partire dai territori minerari: un avvento che forse è un avvenire.

Paola Atzeni

Membro del Comitato Scientifico del Centro Italiano della Cultura del Carbone (CICC) – Miniera di Serbariu – Carbonia

Cagliari 5 dicembre 2014