A Nebida la mostra-museo “Figli della miniera”.
L’Associazione Verde Azzurro Pan di Zucchero Onlus ha inaugurato a Nebida sabato 13 luglio la prima mostra mineraria di vecchie fotografie, monili, attrezzi di miniera e minerali locali “Figli della miniera”.
«Dopo due anni di intense ricerche di documenti e quant’altro – spiega il presidente Giuseppe Fonnesu – siamo riusciti, in collaborazione con il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e il Comune di Iglesias, ad aprire le porte alla 1ª mostra-museo, che comprende vecchie fotografie dal territorio di Fontanamare a quello di Cala Domestica, risalenti da metà 1800 a meta 1900, cento anni di storia e attività mineraria, con alle spalle tante vittime di questo pericoloso mestiere, anche se a Nebida i primi scavi sono iniziati molto prima.»
«Nelle fotografie – aggiunge Giuseppe Fonnesu – è possibile vedere e immaginare il lavoro usurante che svolgevano in quel periodo i poveri minatori e galanzieri. Perché figli della miniera? Perché piano piano i minatori stanno scomparendo e lasciano questa ricca eredità ai propri figli o nipoti, figli che sono nati durante l’attività mineraria e l’hanno conosciuta fino alla maggiore età, qualcuno ha preso il posto del padre, invece altri hanno preferito emigrare. Nei primi due giorni di apertura, la mostra-museo è stata visitata da numerosi turisti, che hanno fatto i complimenti all’Associazione per come è stata allestita; la sera del secondo giorno di apertura è stato proiettato un filmato sulle miniere e su Porto Flavia, con la testimonianza di vecchi minatori che lavoravano in quel periodo, Quello che manca a Nebida è la testimonianza di tanti anni di attività mineraria, molto importante per il nostro paese; qualche anno fa, il sito minerario di Porto Flavia è stato premiato con un riconoscimento come migliore in Italia, allo stesso modo si potrebbero creare tanti di questi siti minerari, per uno sviluppo del nostro territorio a fini turistici.»
«Ricordiamo a chi volesse visitare la mostra-museo di Nebida – conclude Giuseppe Fonnesu – che può contattarci al numero 340 5927657. La mostra-museo riaprirà nei giorni feriali del mese di agosto.»