La Corte dei Conti ha registrato il decreto del Governo sulla fiscalità di vantaggio nei 23 comuni del Sulcis.
«La Corte dei Conti ha registrato il decreto attuativo della legge Crescita che rende possibile la fiscalità di vantaggio nei 23 comuni del Sulcis Iglesiente e nelle regioni del Mezzogiorno che hanno inteso riprogrammare parte dei loro fondi europei a questo scopo.»
Lo ha reso noto il deputato del Partito Democratico Francesco Sanna, che nella precedente legislatura aveva proposto in Senato, con successo, l’allargamento alla Sardegna della possibilità di sperimentare le zone franche urbane e la sperimentazione di un’unica zona di esenzione fiscale nel Sulcis Iglesiente.
Per le piccole e piccolissime imprese, anche a titolo individuale, sarà possibile richiedere e godere di una dotazione finanziaria per compensare (entro un massimo di 200 mila euro) le principali tasse e imposte a loro carico: IRPEF ed IRES, IRAP, INPS dei dipendenti, IMU.
«Ora – aggiunge Sanna – occorre che la Regione Sardegna, senza perdite di tempo, indichi al Ministero dello Sviluppo Economico, che gestirà il bando, le eventuali riserve finanziarie a favore di determinate categorie di imprese. La Provincia di Carbonia Iglesias ha deliberato e trasmesso una sua proposta, io penso che vada bene.»
«Il decreto prevede le modalità di attuazione della Zone di esenzione fiscale anche per le regioni che hanno espresso la volontà di finanziare la sperimentazione con i fondi dell’Unione Europea, a forte rischio di restituzione per i ritardi della spesa. Circa 350 milioni di euro verranno messi a disposizione della misura in Sicilia, Puglia, Calabria, Basilicata e Campania, che hanno provveduto alla rimodulazione dei loro programmi in accordo con il Ministro della Coesione Territoriale. Unica Regione che manca all’appello è la Sardegna. Nella nostra Isola potrebbero partire Zone di esenzione fiscale nei quartieri disagiati di Cagliari, Quartu Sant’Elena, Selargius, Oristano, Alghero, Sassari ed Olbia, mentre Carbonia ed Iglesias inizieranno l’applicazione nell’ambito del Piano Sulcis. Altre Regioni, come la Sicilia hanno individuato con legge propri parametri per individuare territori dove trova applicazione la fiscalità di vantaggio, e tali aree sono state introdotte nell’accordo con il Governo. Perché la Sardegna – al di là del Sulcis Iglesiente – rimane al palo?
Sulla posizione della Regione Sardegna – conclude Francesco Sanna – sto chiedendo chiarimenti, in una interrogazione, al Ministro della Coesione Territoriale, professor Carlo Trigilia.»