Venerdì 31 maggio l’ospedale Sirai di Carbonia ha ospitato una serata d’arte, musica e beneficenza per sensibilizzare i cittadini alla donazione degli organi. La manifestazione “Donare e servire”, è stata la prima ad essere ospitata nella nuova hall dell’ospedale Sirai, spazio presso il quale sono state esposte opere d’arte dello scultore Luigi Angius e dei pittori Ielmo Cara e Stefano Masili. Il benvenuto ai numerosi partecipanti è stato dato dal dottor Sergio Pili, presidente dell’associazione “Amici del Sirai” onlus, fondata dai direttori delle strutture del Sirai. Dopo i convenevoli di rito, ha preso la parola il vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda, che ha puntato l’attenzione sull’importanza della solidarietà come fonte di luce per chi dona e per chi riceve, perché donare arricchisce e porta ad una crescita personale. Durante la sua piacevole disquisizione sull’argomento ha riportato toccanti parole di Papa Benedetto XVI: «La via maestra da seguire fino a quando la scienza non farà nuove scoperte, dovrà essere la formazione della solidarietà e delle coscienze, capace di fugare pregiudizi e dissipare malintesi, di far crescere in tutti una sempre più crescente consapevolezza dell’importanza della vita». La signora Maria Mereu, responsabile AIDO Carbonia, intervenuta subito dopo, ha invece evidenziato l’importanza di imparare a parlare di donazione con i propri familiari, confrontandosi e fugando le paure. L’impegno da parte delle istituzioni a promuovere un così importante tassello della scienza, è stato presentato per la ASL dal Direttore generale Maurizio Calamida e per il Comune di Carbonia dal vicesindaco, Maria Marongiu, che ha proposto una campagna di sensibilizzazione ri-volta ai diciottenni, un argomento da presentare alla Consulta dei giovani, nata proprio nei giorni scorsi. Maria Marongiu ha poi affrontato il problema che si presenta in una famiglia quando al suo interno qualcuno si ammala dicendo che, quando questo accade, la salute viene a mancare in tutta la famiglia che sente il bisogno di un supporto psicologico e per questo ritiene opportuna la creazione di una rete di solidarietà che, in un momento di debolezza, possa supportare il malato e i propri cari. E, ancora una volta, ha concluso il suo discorso ribadendo l’importanza di coinvolgere i giovani in entrambi i progetti. L’evento è proseguito con una seconda parte, dove il posto dei discorsi è stato preso dalle melodiche note di un concerto per voce e chitarra. Gli artisti, Alice Madeddu alla voce e Davide Mocci alla chitarra, si sono esibiti con composizioni che hanno spaziato da John Dowland, a Friedrich Händel, Mauro Giuliani, Franz Schubert, Arminio Enrichi, Joaquín Rodrigo, H. Villa Lobos e Salvatore Sini. La musica, magistralmente eseguita ed accompagnata dalla voce soave del soprano, ha visibilmente emozionato il pubblico che ha seguito la performance in assoluto silenzio ed ha manifestato il consenso attraverso lunghi applausi e la richiesta di un bis per l’Ave Maria di Schubert. L’auspicio è che questa sia solo la prima di una lunga serie di manifestazioni che nell’unire l’arte alla musica possano portare argomenti sempre più importanti per migliorare la vita di ognuno di noi, perché, come dice lo slogan della serata: “Donare è servire”.
Nadia Pische