31 October, 2024

 

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Le spiagge sarde sono sempre le più belle d’Italia. La conferma viene dai risultati re-si noti da Legambiente e Touring Club con la classifica della Guida Blu 2013 che vedono la nostra isola nettamente avanti a tutte le altre regioni, con quattro località che hanno ottenuto le 5 vele e ben quattordici con 4 vele. La prima in classifica è risultata Posada, località in Provincia di Nuoro. Le località balneari a 5 vele in Italia sono risultate complessivamente 15: Posada (Nu), Santa Marina Salina (Me), Pollica (Sa), Castiglione della Pescaia (Gr), Villasimius (Ca), San Vito lo Capo (Tp), Capalbio (Gr), Baunei (Og), Ostuni (Br), Bosa (Or), Melendugno (Le), Vernazza (Sp), Otranto (Le), Maratea (Pz), Nardò (Le). Quelli premiati sono quindici territori che coniugano con successo buon turismo e qualità ambientale. Il loro merito è quello di riuscire ad offrire vacanze da sogno e di qualità, grazie alla gestione sostenibile di un territorio d’eccellenza, alla salvaguardia del paesaggio, ai servizi offerti nel pieno rispetto dell’ambiente ed all’enogastronomia di alto livello. Il Comune di Posada è in prima linea nella tutela e valorizzazione dell’ambiente come dimostra il grande progetto di salvaguardia ambientale del sistema costiero, che ha permesso la rinaturalizzazione delle dune su un fronte di 8 km ed ha consentito anche il rifacimento del ponte di accesso alla spiaggia di “Su Tiriarzu”. Sono stati realizzati due nuovi ac-cessi alle spiagge costituiti da ponticelli e passerelle in legno. Prosegue, inoltre, la custodia e la vigilanza della pineta di Orvile e dei parcheggi a mare con il ticket, che dà diritto ad una visita guidata gratuita all’interno del centro storico di Posada. I proventi dell’operazione vengono utilizzati per interventi di miglioramento della fruibilità delle spiagge e per il servizio di salvataggio a mare. Sul fronte della gestione dei rifiuti, è stato attivato un ecocentro comunale che permetterà d’incrementare la percentuale di raccolta differenziata già molto elevata. Bene anche l’impiego delle fonti rinnovabili con l’utilizzo dei pannelli fotovoltaici. Si è classificata al quinto posto Villasimius, località che può contare su una gestione efficace del ciclo dei rifiuti con elevate percentuali di differenziazione, un importante sistema di recupero e rinaturalizzazione del sistema dunale, buona accessibilità alle spiagge con una rete di passerelle che ne consente, facilita e disciplina la fruizione ed un sistema di gestione integrata ad accesso controllato e protetto. Bene anche la gestione delle acque reflue, che prevede un terzo stadio di affinamento delle stesse per poterle riutilizzare ed infine, da segnalare, anche un’area marina protetta, recentemente accreditata come Area di Protezione Speciale di Interesse Mediterraneo, che svolge attività di monitoraggio costante su habitat e specie di interesse naturalistico. In classifica un’altra località sarda, Baunei (Og). all’ottavo posto per il suo litorale di straordinaria valenza naturalistica esteso per oltre trenta chilometri e caratterizzato da scogliere interrotte da alcune spiagge di grande suggestione come Cala Luna, Cala Goloritzè e Cala Sisine. Ha conquistato il decimo posto Bosa (Or), che da anni persegue una politica di salvaguardia del territorio costiero con l’inserimento di vaste estensioni nei SIC e ZPS che consegnano così un litorale integro di decine di chilometri tra Bosa ed Alghero. Qualche mese fa altre spiagge sarde avevano ottenuto significativi riconoscimenti da Trip Advisor, il più noto sito di recensioni di viaggi nel mondo), che ha annunciato i vincitori dei “Traveler’s Choice Beaches Awards 2013”, la selezione delle spiagge più belle stilata in base ai commenti lasciati sul sito da milioni di viaggiatori (premiate in tutto 276 spiagge). Cinque le spiagge sarde nella classifica delle migliori dieci in Italia, con “La Pelosa” di Stintino al secondo posto nazionale ed all’ottavo in quella europea. Un riconoscimento notevole anche per la spiaggia di Tuerredda, premiata come la quinta più bella d’Italia.

Venerdì 14 giugno ha preso il via la 6ª Summer School di archeologia fenicia e punica organizzata dall’Università degli studi di Sassari con la collaborazione del Comune di Sant’Antioco, il Comune di Carbonia e la Provincia di Carbonia Iglesias. Alle consuete conferenze serali, dedicate a specifiche tematiche relative all’archeologia fenicia e punica, si uniranno in questa edizione quattro giornate dedicate agli Scavi aperti. Le visite permetteranno di entrare in contatto con l’attività dell’archeologo sul campo, comprendere le tecniche utilizzate nello scavo archeologico e visitare le ricchezze culturali del territorio. Partendo dal sito di Pani Loriga (Santadi), si passerà alla fortezza del Nuraghe Sirai e a Monte Sirai, per concludere con l’antico centro urbano di Sant’Antioco, presso il Cronicario. Dal 10 giugno al 20 luglio sono previste nell’area dell’abitato di Sulky le indagini archeologiche dirette dal prof. Piero Bartoloni e coordinate dalla dott.ssa Elisa Pompianu e dalla dott.ssa Antonella Unali. Il sito offre uno spaccato straordinario della storia dell’insediamento umano sull’isola coinvolgendo studenti e studiosi provenienti da università italiane e straniere e dai licei locali.

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Anche quest’anno, nonostante la crisi che attraversa il nostro territorio, i comuni di Buggerru ed Iglesias, rispettivamente il 25/26 maggio e 1/2 giugno, si sono prodigati per organizzare al meglio l’appuntamento con “Monumenti aperti”. I moltissimi ospiti hanno potuto ammirare da vicino l’inestimabile patrimonio culturale messo generosamente a disposizione per far conoscere millenni di storia. A Buggerru, i lavoratori IGEA hanno volontariamente e a titolo gratuito, fatto da guida all’interno delle gallerie, nel percorso esterno della mostra permanente delle macchine da miniera e nell’archivio storico minerario, raggiungendo i 2.494 visitatori. Come di consueto hanno riscosso maggiore successo i siti di Porto Flavia e della Galleria Henry con oltre 1.888 curiosi, quasi equamente divisi, tra turisti e sardi alla scoperta del loro territorio. Il nuovo percorso della Laveria Lamarmora, nonostante il tempo poco favorevole, è stato visitato da oltre 120 persone, mentre la mostra permanente delle macchine della miniera ha avuto 165 visitatori e l’archivio storico 321. A Iglesias, la manifestazione, giunta alla sua 17ª edizione, ha offerto la opportunità di conoscere una memoria storica, anche lontana nel tempo, che spazia dalla storia cittadina, a quella mineraria e religiosa. Tra i siti più visitati nella cittadina, che ha ricevuto complessivamente ben 13.818 visite, emergono: il Museo dell’Arte Mineraria con 925 presenze; le scuole femminili, 689; il Castello Salvaterra, 569; Piazza Lamarmora, 535; Palazzina Mineraria Sarda, 515; Piazza Sella, 500; l’ex mattatoio, 401 e la Chiesa della Purissima con 384. Nell’ambito della manifestazione, il CIC ARCI di Iglesias, in collaborazione con il pittore Massimo Piga, in arte Map, ha proposto una mostra “ExmA’rt” che ha visto la partecipazione di 14 artisti, tra cui pittori, fotografi, vignettisti e creativi, che hanno esposto un massimo di cinque opere a testa. L’idea è nata proprio durante una personale dell’artista Map che si è reso subito disponibile a collaborare all’organizzazione. L’esposizione è stata allestita in uno dei monumenti aperti situato in via Crocifisso: l’ex mattatoio comunale, inaugurato nel 1936 e non più operativo da circa un decennio. Nel cortile è stato possibile ammirare numerosi attrezzi legati al quotidiano dei tempi andati, oltre alla bilancia utilizzata per pesare i bovini prima del macello e ai grandi anelli a cui gli animali venivano legati in attesa del loro destino. Un luogo di morte che già da alcuni anni ospita numerosi eventi che gli ridanno vita. L’inaugurazione della mostra si è tenuta il 29 maggio, il noto maestro iglesiente, Stefano Cherchi, ha presentato le opere, molto varie fra loro, una per una, e raccontato un breve pro-filo degli autori, la cui età andava dai trenta ai sessant’anni. Oltre 400 visitatori hanno potuto ammirare le opere di Oscar Agus, Massimo Cocco, Barbara Demuru, Fran-co Fais, Federico Figus, Map, Luca Mula, Panif, Tatiana Parodi, Lino Raia, Barbara Ramello, Roberto Saiu, Luca Serra e Shikanù. Tra le creazioni, al-cune particolarità: tele realizzate attraverso l’uso di colori acrilici, inchiostro di china e fondi di caffè; altre che hanno preso vita con la tecnica del materico e radici al naturale rese reali dall’uso di colori dalle tinte accese. Sempre nell’ex mattatoio, ha trovato spazio un’interessante e completa esposizione di gioielli e di costumi tradizionali del Gruppo folk della città di Iglesias, tramandati di generazione in generazione. L’esordio del gruppo risale alla Sagra del Redentore tenutasi a Nuoro il 29 agosto del 1954. La sua composizione è di 85 figuranti, tra i quali 24 facenti parte del gruppo di ballo. Per quanto riguarda i costumi delle donne, esistono delle differenziazioni legate allo stato sociale e civile. Nella mostra si è potuto ammirare l’abito della signora della borghesia “Sa Nostrada”, la popolana, la signorina “Sa Bagadia”, la vedova “Sa Fiuda”, le ricche contadine “Is Massaias”; il costume dell’uomo “Su Meurreddu”, tutti arricchiti con gioielli per le donne ed ac-cessori per gli uomini. Anche a Carbonia per Monumenti Aperti 2013, il 18 e 19 maggio, si è registrato un grande successo di pubblico nei 26 monumenti allestiti per la occasione. La manifestazione, giunta quest’anno alla sua decima edizione, ha ottenuto circa dodicimila presenze, duemila in più dello scorso anno. Tra le novità di quest’anno, il percorso del CIAM (Carbonia itinerari d’architettura moderna), valorizzato grazie all’impiego del trenino gommato e tramite il percorso a piedi che, partendo da Cannas di Sotto, arriva sino al centro cittadino dopo aver visitato il borgo storico di Serbariu, dove quest’anno si sono esibiti per i visitatori il coro “Su Conti” ed il gruppo folk di “Santa Giuliana”. I siti maggiormente visitati sono stati: la Grande Miniera di Serbariu con 1.200 presenze; il Museo Paleontologico E. Martel, 1.144; il Cicc-Museo del Carbone e Mostra, 984; il Parco Archeologico Monte Sirai, 870; il rifugio antiaereo, 700, all’interno del quale si è potuta ammirare la mostra fotografica di Alessandro Spiga “Se comprendere è impossibile, ricordare è necessario”, un viaggio tra i volti dei reduci di guerra accompagnati dalle loro voci; la Torre Civica, 586; la Scuola Media Sebastiano Satta, 585; il percorso del trenino, 541 ed il campanile della chiesa di San Ponziano, 440. L’ottima riuscita della manifestazione, come è già successo nella scorsa edizione, è stata raggiunta con il valido apporto delle scuole e di molte associazioni. Sotto la guida esperta degli scout di Carbonia, è stata offerta anche la possibilità di camminare verso Monte Leone. Monumenti Aperti 2013 ha ottenuto ottimi risultati anche nei comuni di Calasetta, San Giovanni Suergiu e Carloforte, a conferma della vitalità del territorio della Provincia di Carbonia Iglesias nel campo della cultura.

Nadia Pische

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Sono ormai in pesca le tonnare fisse nel Circondario Marittimo di Portoscuso e la Guardia Costiera di Portoscuso continua i controlli per supervisionare e controllare le fasi di pesca. I controlli, sia a mare che a terra, vengono fatti anche per scongiurare catture “abusive” di tonno rosso Thunnus thynnus da parte di pescatori professionisti e non. Inoltre non è più possibile effettuare catture by catch ovvero le catture accidentali sul pescato bersaglio, fino ad oggi possibile ai pescatori professionisti previo preavviso all’Autorità marittima. Con decreto ministeriale 10602 datato 29/05/ 2013 dalle 13.00 del 30/05/2013 è interdetta la cattura accidentale. Le pesanti sanzioni amministrative in caso di infrazione derivano dal D.lvo 4/2012 art. 11 comma 1 ovvero un pagamento da 2.000 euro a 12.000 euro. Il documento che obbligatoriamente segue la filiera commerciale del tonno rosso, il “B.C.D.”, debitamente vidimato dall’Autorità Marittima, è garanzia che il prodotto è legale e pescato a norma di legge. La Guardia Costiera, infine, invita tutta la popolazione a segnalare catture “sospette” alla Capitaneria di Porto competente per territorio, per poter intervenire.

Nell’ambito del perseguimento delle proprie finalità statutarie e nel suo spirito di servizio verso il territorio, il Rotary Club Iglesias, in collaborazione con l’Ente concerti Città di Iglesias, ha bandito un concorso per l’assegnazione di premi di studio “Rotary Club Iglesias” riservati a giovani studenti di scuola media superiore, figli di disoccupati e cassintegrati residenti nei comuni di pertinenza del Rotary Club Iglesias, che abbiano avuto buoni risultati nell’a.s. 2012/2013. I premi consistono in una somma in denaro dall’importo compreso tra 150 euro e 400 euro, utilizzabili per acquisto di libri, materiali per disegno, calcolatrici, personal computer, per iscrizioni a corsi universitari, iscrizioni a corsi IFTS, ecc. e due premi speciali del valore di 500 euro ciascuno riservati agli studenti che otterranno la maturità. Per la partecipazione al concorso sono richiesti i seguenti requisiti: • essere iscritti ad una scuola media superiore; • non avere appartenenza diretta ad alcun Rotary Club; • avere almeno un genitore disoccupato o in cassa integrazione; • non avere rapporti di parentela diretta con gli iscritti al Rotary Club di Iglesias; • essere residenti in uno dei comuni rientranti nell’ambito del Rotary Club Iglesias (Iglesias, Buggerru, Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Musei, Portoscuso e Villamassargia) I candidati dovranno presentare entro il 24 giugno 2013 una domanda in carta semplice, specificando la classe e l’Istituto frequentato, un attestato (anche in fotocopia) da cui si evince la condizione di precarietà economica dei genitori ed una fotocopia della pagella o anche un attesta-to della segreteria riportante i voti conseguiti a: Segreteria del Rotary Club Iglesias, presso Hotel Artu, Piazza Sella, 15 – 09016 Iglesias, Per l’assegnazione dei premi è stata costituita un’apposita commissione del Rotary Club di Iglesias che esprimerà il proprio giudizio in base alla votazione media ottenuta. I due premi speciali, offerti in collaborazione con “Ente concerti Città di Iglesias” saranno assegnati agli studenti che avranno conseguito le migliori due votazioni all’esame di maturità. Per questi due premi la data di scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 10 settembre 2013. In caso di parità di voto conseguito, verrà premiato lo studente la cui famiglia ha un reddito inferiore. In caso di ulteriore parità il premio verrà assegnato ex aequo. I premi saranno assegnati in occasione di un’apposita riunione del Rotary Club di Iglesias, il 29 giugno 2013. l premi speciali saranno assegnati nel mese di settembre 2013 in occasione dell’Euromeeting. Tutta la documentazione è disponibile nel sito http://www. rotaryclubiglesias.it.

Si è conclusa il 29 maggio, con una festa dedicata alla lettura, la prima parte della 5ª “La Città che legge. Medi-terraneo: navigare fra le letterature”. L’evento, organizzato dell’Associazione culturale Libriamoci e dalla Libreria Lilith, con il patrocinio del Comune di Carbonia e della Provincia di Carbonia Iglesias e con il finanziamento della Fondazione del Banco di Sardegna, si è svolto nel Parco di Villa Sulcis, sotto i gazebo concessi dalla Pro Loco e dal Circolo locale dell’Arci, con la collaborazione della Coop Mediterranea. Il progetto, ideato per la diffusione della lettura tra i giovani alunni, è stato realizzato anche grazie alla partecipazione attiva ed indispensabile di numerose insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Carbonia, Sant’Antioco, Portoscuso, Paringianu e Carloforte. Nella manifestazione sono stati proposti vari generi letterari: dai racconti della tradizione sarda ai fumetti giapponesi, passando per i racconti epici dei miti greci. Presente anche un plastico di Iskida, della terra di Nurak, eroina fantasy appena nata dalla penna del giovane Andrea Atzori e dai “Tipi della Condaghes”.

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Sabato 8 giugno 2013, presso la biblioteca comunale di Portoscuso, è stato presentato il libro di Giuseppe Mura “L’animo degli offesi”. Presenti tra i molti, il vicesindaco Ignazio Atzori e l’assessore Orietta Mura che hanno dato via ai lavori. Sempre presente e non solo fisicamente, l’editore Giampaolo Cirronis a cui va un sentito ringraziamento per il serio ed efficace lavoro culturale a favore del Sulcis Iglesiente. La relatrice Loriana Pitzalis, attraverso la voce di Carla Basso, ha dato lettura di alcune pagine salienti dell’opera. Accesi i riflettori su testimonianze di situazioni realmente avvenute, si è respirato l’odore della malvagità e l’indignazione per far sì che nessuno dimentichi ma, soprattutto, che le nuove generazioni, che non hanno conosciuto gli eventi, sappiano e meditino sopra gli orrori della guerra. La lettura ha poi lasciato spazio all’autore Giuseppe Mura con cui ci complimentiamo per aver stigmatizzato e dato voce alla soggettività di quegli avvenimenti, senza la quale sarebbero solo cenni di una conoscenza storica oggettiva realmente accaduta. Il protagonista Modesto Melis ha continuato la narrazione; sopravvissuto agli orrori dell’olocausto, ha testimoniato con straordinaria lucidità quei tragici momenti successivi all’armistizio, quando anche per lui iniziò la vera e disumana guerra. In netta contrapposizione alla Shoah, che rappresenta il concetto di ineluttabilità, di un destino contro cui non si può lottare, Modesto ci ha invece dimostrato che, lottare e combattere, è davvero possibile: gli crediamo. Nel ‘43, dopo l’armistizio, le truppe tedesche misero in esecuzione il piano che prevedeva “arresto esercito” e successiva deportazione. L’8 settembre l’esercito fu di fronte a tre alternative: collaborare con i tedeschi, consegnare le armi o lottare contro i tedeschi. Molti soldati riuscirono a fuggire e diventare partigiani. Modesto, né consegnando le armi né scegliendo l’impensabile collaborazione, venne considerato nemico dei tedeschi e quindi schedato come attivista partigiano, così come in effetti era. Collaborò al rifornimento d’armi sostenendo la resistenza armata. La fase di sbandamento successiva all’8 settembre, che subì l’esercito, fu ben evidenziata nel racconto dalla deriva a cui lui stesso andò incontro. A Firenze, infatti, si trovò sbandato, a vivere di espedienti, fra rischi ed insidie: erano il triste risultato di un esercito disperso, allo sbando, senza direzione e comando. È in quella città stessa che venne catturato dai fascisti e deportato a Mauthausen sino al 5 maggio del 1945 quando, con l’arrivo degli alleati liberatori, ritrovò la libertà. Fiero di appartenere al nobile corpo dei paracadutisti, riconoscerà di aver avuto in dotazione un paracadute che si è sempre aperto. È stata una narrazione inedita, per certi aspetti di annientamento della personalità umana, sia in senso fisico che morale. Una tragica lotta giornaliera per la sopravvivenza come fossero stati dei primitivi. L’esperienza traumatica dei lager ha alterato profondamente la sensibilità umana. L’abilità personale e l’astuzia, ci racconta il protagonista, hanno svolto un ruolo determinante per sopravvivere ai soprusi ed agli insulti alla dignità dell’uomo di altri uomini. La vita nel campo, non aveva più nulla di umano e a volte, gli internati, spinti dalla disperazione, trovavano il coraggio di suicidarsi, andando a toccare i reticolati ad alta tensione del campo. Ma furono le epidemie nei diversi campi di concentramento, di cui Auschwitz era il simbolo, a rappresentare una gran parte dei decessi per infezioni varie. I racconti dei sopravvissuti, di ciò che avevano visto e vissuto nei lager inizialmente non furono creduti. Lo stesso Modesto ha impiegato decenni prima di aprirsi ai suoi dolorosi ricordi. Altri invece non sono riusciti neppure a narrare l’orrore che avevano vissuto. Per questo, senza le testimonianze dirette di quei tragici avvenimenti e ben documentate dalle truppe americane, ci risultano incomprensibili. Il valore di questo lascito è la conservazione della memoria attraverso una rievocazione di avvenimenti ed immagini indelebili, ricco di forti dettagli dolorosi che nemmeno possiamo immaginare. Modesto ha inoltre risposto con garbo e precisione alle numerose domande dei presenti, ricordando, tra le altre cose, gli anni in cui partì giovanissimo e con grande entusiasmo verso Carbonia. Nemmeno la partenza per il fronte fu fonte di preoccupazione, grazie all’incoscienza dei vent’anni. Ha anche precisato di non essere mai ritornato nel campo di concentramento, cosa che anche seppur con amarezza, vorrebbe fare a breve. Modesto è riuscito a far rivivere a chi lo ha ascoltato, i momenti di tensione che si presentavano ad ogni allarme. Lo ha fatto attraverso una sirena antiaerea manuale, cimelio di quei campi, che continua a mostrare soprattutto ai giovani studenti. Generando con una manovella il sibilo terrorizzante, quasi ad avvertirci di possibili attuali pericoli è riuscito a far provare quel senso di angoscia che lo ha turbato per anni. Quello che Modesto ed altri reduci ci hanno raccontato è la realtà che è stata non un film, non una fiction sulla guerra o l’olocausto ma una paura, un terrore che non finisce pigiando il tasto della tv o chiudendo le pagine di un libro. Episodi e stragi che ancora oggi si compiono in nome di una falsa modernità, ci suggeriscono che le conquiste che diamo per scontate potrebbero esserci tolte in ogni momento. Al termine della manifestazione si è raggiunto “Su Pranu” antistante la chiesa di Santa Maria D’Itria, dove, nei suoi locali, è stata inaugurata la mostra di Alessandro Spiga: una raccolta di immagini di reduci della tragica guerra.

Ernesto Valdes

Città e Giardini 2

Successo, a Carbonia, per la seconda edizione della rassegna “Città e Giardini”, organizzata dall’associazione Pro Loco di Carbonia, in collaborazione con il Comune di Carbonia e l’Auser. Per l’intera giornata il centro di Carbonia si è trasformato in un grande giardino con la mostra mercato di piante e fiori, orti e giardini urbani, a conferma della crescita del desiderio di un ritorno alla natura. Il programma quest’anno prevedeva anche un convegno dibattito sul tema “Risorsa Terra: pratiche e progetti per un futuro sostenibile e solidale”, svoltosi nella mediateca di viale Arsia, il concorso per la vetrina più bella, la lotteria banchi e vetrine in fiore ed il concorso fotografico “Uno scatto verde”. La Pro Loco ha reso noti i vincitori della lotteria banchi e vetrine in fiore. 1° biglietto estratto n° 01648 abbinato al negozio Slim di Giuliana Cacciarru Piazza Ciusa 6, 150,00 €; 2° n° 02290 abbinato al negozio Christy di Maria Cristina Scotto, Piazza Ciusa 42, 100,00€; 3° n° 02892 abbinato al banco del mercato civico L’Angolo del pane di Mariangela Melis, box n° 49, 50,00 €; 4° n° 00099 abbinato al banco del mercato civico di Rosetta Maffei, 50,00 €; 5° n° 01841 abbinato al negozio Valleverde, via Gramsci 117, 50,00 €; 6° n° 00306 abbinato al negozio Chirà di Francesca Chirra, via Gramsci, 25,00 €; 7° n° 02327 abbinato al negozio Donna Sì, via Fosse Ardeatine 7, 25,00 €; 8° n° 01323 abbinato alla pasticceria Secchi, via Marconi, 25,00 €; 9° n° 02852 abbinato al negozio Melody di Luigia Serra, via Gramsci 41, 25,00 €; 10° n° 02084 abbinato al box n° 9 del mercato civico di Sabrina Casu, premio 25,00 €; 11° n° 00556 abbinato al box del Mercato Civico L’Artigiana, 25,00 €; 12° n° 01106 abbinato al Bar Melania Piano del mercato civico, premio 25,00 €; 13° n° 02496 abbinato a Sapori Divini box n° 22 del mercato civico, premio 25,00 €; 14° n° 02058 abbinato al banco Pane di Tiziana Diana box n° 22 del mercato civico, 25,00 €; 15° n° 01815 abbinato al box 17 di Anna Maria Floris del mercato civico, 25,00 €; 16° n° 00236 abbinato al banco Sapori dell’Isola di Milvia Campana del mercato civico, 25,00 €; 17° n° 02409 abbinato al box n° 5 del mercato civico di Cristiano Puliga, 25,00 €; 18° n° 00319 abbinato alla macelleria di Fernando Contini del mercato civico, 25,00 €; 19° n° 02725 abbinato al banco di frutta e verdura di Pietro Paolo Desogus del mercato civico, 25,00 €; 20° n° 00507 abbinato alla macelleria di Giuliana Aru del mercato civico, 25,00 €; 21 n° 00376 abbinato alla polleria Rocco Oliveri, box nn. 52/53 del mercato civico, 25,00 €. La Pro Loco ha attribuito la menzione al negozio Donna Sì per il particolare allestimento curato con l’arte del riciclo ed alla tabaccheria di Luca Frau, per aver contribuito ad abbellire con originalità e perizia un angolo importante della città.

La Pro Loco ha segnalato in modo particolare il negozio Spy di Piazza Rinascita.

«Nell’allestimento delle sue vetrine – spiega il presidente Pietro Sanna – abbiamo potuto rivivere, con un pizzico di nostalgia, l’atmosfera di una città che con semplicità ha cercato di costruire il proprio futuro. Le scampagnate domenicali, i primi romantici balli, la speranza del domani». La Pro Loco, infine, ha attribuito i premi del concorso fotografico “Uno scatto Verde”: 1ª class.“Euforbia Marittima” di Sefano Puddu, 350,00 €. 2ª class.“Borraccina Azzurra” di Valentina Steri, 150,00 €. 3ª class. “Rosso Papavero” di Stefania Gambella, 100,00 €. Una menzione speciale ed un premio straordinario di € 100,00 è stato assegnato agli alunni del laboratorio fotografico dell’Istituto Comprensivo “G. Marconi” di San Giovanni Suergiu. Questi, infine, i vincitori del concorso “Giardinando”: 1ª class. collezione di Ivo Senis di Portoscuso; 2ª class. collezione di Dina Selis di Carbonia; 3ª class. collezione di Bruna Angioni di Carbonia. Una menzione speciale alla scuola Media Satta di Carbonia per la ricca collezione di piante grasse.

 

Ospedale Santa Barbara

Un nuovo prestigioso risultato è stato raggiunto dai medici della ASL 7. Lo scorso 20 maggio, presso l’Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale Santa Barbara, diretta dal dr. Pietro Greco, è stato eseguito, con l’assistenza degli anestesisti, il primo trattamento di termoplastica in una paziente portatrice di una forma severa di asma resistente alle comuni terapie. In Italia sono pochi i centri che utilizzano tale metodica e quello di Iglesias è il primo in Sardegna. «Il risultato raggiunto – ha commentato il Direttore generale, Maurizio Calamida – è la dimostrazione dell’instancabile azione diricerca dei nostri medici, che si avvalgono delle tecniche più avanzate ed efficaci, con le quali arricchiscono l’offerta terapeutica degli ospedali ed offrono ai pazienti un servizio sempre più accurato e all’avanguardia». L’asma bronchiale è una malattia cronica delle vie aeree che colpisce circa 300 milioni di persone nel mondo: in Italia la prevalenza varia dal 4 al 13%. Una malattia che ha un alto impatto, sia economico che sociale, con elevati costi diretti ed indiretti. «La termoplastica bronchiale – spiega il dr. Pietro Greco – è stata recentemente approvata dall’FDA per il trattamento dell’asma grave dell’adulto non controllata dalle comuni terapie. La metodica consiste nella distruzione del muscolo liscio attraverso l’introduzione di un fibrobroncoscopio, all’interno del quale viene inserito un catetere che rilascia energia termica sotto forma di radiofrequenze a partire dai bronchi.» Il muscolo liscio è uno dei fattori responsabili della bronco ostruzione: riducendo con la termoplastica il suo spessore, si ha potenzialmente un miglioramento dei sintomi e quindi della qualità di vita del paziente. Il trattamento viene effettuato in tre sessioni con intervallo di tre settimane: studi clinici hanno dimostrato miglioramento della qualità di vita, riduzione delle esacerbazioni, del ricorso a cure mediche e degli accessi al Pronto Soccorso. Nel mese di maggio sono stati presentati al congresso mondiale dell’ATS (American Thoracic Society) i risultati ai cinque anni dal trattamento, che risultano ulteriormente incoraggianti sull’utilità di tale metodica.

E’ una Sardegna travolta dalla mancanza di lavoro e dalla crisi delle imprese senza credito, affogata dai debiti della Pubblica Amministrazione e salvata, parzialmente, solo dalla cassa integrazione, quella descritta da Confartigianato Imprese Sardegna nel corso di una conferenza stampa sui “Pagamenti della Pubblica Amministrazione” nell’isola tenuta a Cagliari lo scorso 29 maggio. «Oltre a tutti i fattori ormai conclamati, come la burocrazia e la ristrettezza del mercato, sono la mancanza di liquidità ed i ritardi nei pagamenti i due fattori che stanno “spegnendo” la nostra Regione – ha affermato Luca Murgianu, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – basti pensare che, negli ultimi due anni, il credito per le imprese sarde è diminuito del 13% (-1,5 miliardi di euro) e, all’interno di questo stock, la contrazione per le attività sotto i 20 addetti è diminuita di 310 milioni di euro (-13%).» A questa riduzione si unisce il fattore dei “ritardati pagamenti alle imprese”: la pubblica amministrazione regionale, infatti, ha un ruolo essenziale per l’economia isolana, spendendo annualmente 20,8 miliardi di euro (69,71% del PIL contro una media italiana del 52,79%), ovvero i pagamenti della P.A. hanno in Sardegna, più che in altre parti d’Italia, una funzione di liquidità insostituibile per le imprese, specialmente in un periodo di Credit Crunch. Invece, i tempi di pagamento della pubblica amministrazione in Sardegna sono tra i peggiori d’Italia (mediamente 20 giorni in più). Per ovviare a questi problemi, 16 mesi fa a Vallermosa, le associazioni d’impresa chiesero alla Regione di attivarsi a realizzare una Centrale unica di pagamento, una di accreditamento ed una cabina di regia che monitorasse lo stato del problema. «Nessuno di questi impegni, a distanza di 16 mesi è stato mantenuto – ha aggiunto Murgianu – ed al 24 maggio 2013, nessun dato sui debiti della Regione era disponibile in maniera trasparente.» Per poter capire meglio il problema dei pagamenti, e dopo ripetuti solleciti alla Giunta, il 16 maggio 2013 Confartigianato Imprese Sardegna ha lanciato un’operazione trasparenza che consenta di avere dati chiari, condivisi ed aggiornati sulla consistenza del debito certificabile della pubblica amministrazione in Sardegna ed i tempi di pagamento, sulla consistenza del debito potenziale (operazioni in corso) della pubblica amministrazione nell’isola e tempi di smaltimento, un’analisi specifica del debito di cui sopra per il settore della sanità e degli enti strumentali, e l’attuazione del decreto legge 35 “sblocca pagamenti P.A.” in Sardegna. Nel frattempo, la Sardegna, su 5.630 milioni di euro a disposizione delle regioni a livello nazionale, non ha ritenuto di dover certificare nulla mentre gli Enti locali, sempre grazie al decreto 35, hanno certificato solo 86 milioni su 5.258 milioni disponibili. «Vedendo questi numeri ed avendo sempre saputo che i pagamenti erano bloccati dal patto di stabilità – sottolinea Filippo Spanu, segretario regionale di Confartigianato Sardegna – la nostra associazione si è posta tre semplici domande: come è possibile che su una base denunciata di centinaia e centinaia di milioni di debiti si riesca a certificarne così pochi? Perché la Regione non ha certificato alcunché precludendosi la possibilità di avere respiro immediato sul patto di stabilità? E’ stata attivata dalla Regione la possibilità di liberare dai vincoli del patto di stabilità tutti i pagamenti degli EE.LL. nei quali ci fosse un reciproco rapporto di residui attivi/passivi con la Regione stessa? (Quest’ultima operazione si poteva fare da aprile, e da sola sembra valere fino a 360 milioni di pagamenti). E, se ciò è stato fatto, si possono consultare gli atti compiuti?» La domanda che si pone Confartigianato è: se i residui passivi della Regione al 31 dicembre 2012 erano di 4.943 milioni di euro (Bilancio) ed il debito certificato, sempre al 31 dicembre 2012, era pari a 572 milioni di euro (ovvero il 12% dei residui passivi), cosa si cela nei restanti 4.368 milioni di euro mancanti ovvero nel restante 88%? E poi, quante operazioni che coinvolgono i privati sono state “lasciate in ponte” senza avere possibilità di certificazione o pagamento? Tra gli altri dubbi di Confartigianato ci sono anche quelli relativi al debito che si è formato nei primi 5 mesi del 2013: «A quando ammonta, tenendo conto che ottemperando alla direttiva europea sui pagamenti, le fatture sarebbero dovute essere saldate entro 30/60 giorni?». Per ultimo, Confartigianato chiede alla Regione se ritenga, alle condizioni attuali, di pagare anche il debito scaduto all’interno del vincolo di Patto di 2,5 miliardi o troverà qualche altra soluzione, dopo aver abortito la modifica unilaterale del Patto, proposta in finanziaria?