5 December, 2024

Nell’ambito del perseguimento delle proprie finalità statutarie e nel suo spirito di servizio verso il territorio, il Rotary Club Iglesias, in collaborazione con l’Ente concerti Città di Iglesias, ha bandito un concorso per l’assegnazione di premi di studio “Rotary Club Iglesias” riservati a giovani studenti di scuola media superiore, figli di disoccupati e cassintegrati residenti nei comuni di pertinenza del Rotary Club Iglesias, che abbiano avuto buoni risultati nell’a.s. 2012/2013. I premi consistono in una somma in denaro dall’importo compreso tra 150 euro e 400 euro, utilizzabili per acquisto di libri, materiali per disegno, calcolatrici, personal computer, per iscrizioni a corsi universitari, iscrizioni a corsi IFTS, ecc. e due premi speciali del valore di 500 euro ciascuno riservati agli studenti che otterranno la maturità. Per la partecipazione al concorso sono richiesti i seguenti requisiti: • essere iscritti ad una scuola media superiore; • non avere appartenenza diretta ad alcun Rotary Club; • avere almeno un genitore disoccupato o in cassa integrazione; • non avere rapporti di parentela diretta con gli iscritti al Rotary Club di Iglesias; • essere residenti in uno dei comuni rientranti nell’ambito del Rotary Club Iglesias (Iglesias, Buggerru, Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Musei, Portoscuso e Villamassargia) I candidati dovranno presentare entro il 24 giugno 2013 una domanda in carta semplice, specificando la classe e l’Istituto frequentato, un attestato (anche in fotocopia) da cui si evince la condizione di precarietà economica dei genitori ed una fotocopia della pagella o anche un attesta-to della segreteria riportante i voti conseguiti a: Segreteria del Rotary Club Iglesias, presso Hotel Artu, Piazza Sella, 15 – 09016 Iglesias, Per l’assegnazione dei premi è stata costituita un’apposita commissione del Rotary Club di Iglesias che esprimerà il proprio giudizio in base alla votazione media ottenuta. I due premi speciali, offerti in collaborazione con “Ente concerti Città di Iglesias” saranno assegnati agli studenti che avranno conseguito le migliori due votazioni all’esame di maturità. Per questi due premi la data di scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 10 settembre 2013. In caso di parità di voto conseguito, verrà premiato lo studente la cui famiglia ha un reddito inferiore. In caso di ulteriore parità il premio verrà assegnato ex aequo. I premi saranno assegnati in occasione di un’apposita riunione del Rotary Club di Iglesias, il 29 giugno 2013. l premi speciali saranno assegnati nel mese di settembre 2013 in occasione dell’Euromeeting. Tutta la documentazione è disponibile nel sito http://www. rotaryclubiglesias.it.

Si è conclusa il 29 maggio, con una festa dedicata alla lettura, la prima parte della 5ª “La Città che legge. Medi-terraneo: navigare fra le letterature”. L’evento, organizzato dell’Associazione culturale Libriamoci e dalla Libreria Lilith, con il patrocinio del Comune di Carbonia e della Provincia di Carbonia Iglesias e con il finanziamento della Fondazione del Banco di Sardegna, si è svolto nel Parco di Villa Sulcis, sotto i gazebo concessi dalla Pro Loco e dal Circolo locale dell’Arci, con la collaborazione della Coop Mediterranea. Il progetto, ideato per la diffusione della lettura tra i giovani alunni, è stato realizzato anche grazie alla partecipazione attiva ed indispensabile di numerose insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Carbonia, Sant’Antioco, Portoscuso, Paringianu e Carloforte. Nella manifestazione sono stati proposti vari generi letterari: dai racconti della tradizione sarda ai fumetti giapponesi, passando per i racconti epici dei miti greci. Presente anche un plastico di Iskida, della terra di Nurak, eroina fantasy appena nata dalla penna del giovane Andrea Atzori e dai “Tipi della Condaghes”.

Modesto Melis 7

 

Sabato 8 giugno 2013, presso la biblioteca comunale di Portoscuso, è stato presentato il libro di Giuseppe Mura “L’animo degli offesi”. Presenti tra i molti, il vicesindaco Ignazio Atzori e l’assessore Orietta Mura che hanno dato via ai lavori. Sempre presente e non solo fisicamente, l’editore Giampaolo Cirronis a cui va un sentito ringraziamento per il serio ed efficace lavoro culturale a favore del Sulcis Iglesiente. La relatrice Loriana Pitzalis, attraverso la voce di Carla Basso, ha dato lettura di alcune pagine salienti dell’opera. Accesi i riflettori su testimonianze di situazioni realmente avvenute, si è respirato l’odore della malvagità e l’indignazione per far sì che nessuno dimentichi ma, soprattutto, che le nuove generazioni, che non hanno conosciuto gli eventi, sappiano e meditino sopra gli orrori della guerra. La lettura ha poi lasciato spazio all’autore Giuseppe Mura con cui ci complimentiamo per aver stigmatizzato e dato voce alla soggettività di quegli avvenimenti, senza la quale sarebbero solo cenni di una conoscenza storica oggettiva realmente accaduta. Il protagonista Modesto Melis ha continuato la narrazione; sopravvissuto agli orrori dell’olocausto, ha testimoniato con straordinaria lucidità quei tragici momenti successivi all’armistizio, quando anche per lui iniziò la vera e disumana guerra. In netta contrapposizione alla Shoah, che rappresenta il concetto di ineluttabilità, di un destino contro cui non si può lottare, Modesto ci ha invece dimostrato che, lottare e combattere, è davvero possibile: gli crediamo. Nel ‘43, dopo l’armistizio, le truppe tedesche misero in esecuzione il piano che prevedeva “arresto esercito” e successiva deportazione. L’8 settembre l’esercito fu di fronte a tre alternative: collaborare con i tedeschi, consegnare le armi o lottare contro i tedeschi. Molti soldati riuscirono a fuggire e diventare partigiani. Modesto, né consegnando le armi né scegliendo l’impensabile collaborazione, venne considerato nemico dei tedeschi e quindi schedato come attivista partigiano, così come in effetti era. Collaborò al rifornimento d’armi sostenendo la resistenza armata. La fase di sbandamento successiva all’8 settembre, che subì l’esercito, fu ben evidenziata nel racconto dalla deriva a cui lui stesso andò incontro. A Firenze, infatti, si trovò sbandato, a vivere di espedienti, fra rischi ed insidie: erano il triste risultato di un esercito disperso, allo sbando, senza direzione e comando. È in quella città stessa che venne catturato dai fascisti e deportato a Mauthausen sino al 5 maggio del 1945 quando, con l’arrivo degli alleati liberatori, ritrovò la libertà. Fiero di appartenere al nobile corpo dei paracadutisti, riconoscerà di aver avuto in dotazione un paracadute che si è sempre aperto. È stata una narrazione inedita, per certi aspetti di annientamento della personalità umana, sia in senso fisico che morale. Una tragica lotta giornaliera per la sopravvivenza come fossero stati dei primitivi. L’esperienza traumatica dei lager ha alterato profondamente la sensibilità umana. L’abilità personale e l’astuzia, ci racconta il protagonista, hanno svolto un ruolo determinante per sopravvivere ai soprusi ed agli insulti alla dignità dell’uomo di altri uomini. La vita nel campo, non aveva più nulla di umano e a volte, gli internati, spinti dalla disperazione, trovavano il coraggio di suicidarsi, andando a toccare i reticolati ad alta tensione del campo. Ma furono le epidemie nei diversi campi di concentramento, di cui Auschwitz era il simbolo, a rappresentare una gran parte dei decessi per infezioni varie. I racconti dei sopravvissuti, di ciò che avevano visto e vissuto nei lager inizialmente non furono creduti. Lo stesso Modesto ha impiegato decenni prima di aprirsi ai suoi dolorosi ricordi. Altri invece non sono riusciti neppure a narrare l’orrore che avevano vissuto. Per questo, senza le testimonianze dirette di quei tragici avvenimenti e ben documentate dalle truppe americane, ci risultano incomprensibili. Il valore di questo lascito è la conservazione della memoria attraverso una rievocazione di avvenimenti ed immagini indelebili, ricco di forti dettagli dolorosi che nemmeno possiamo immaginare. Modesto ha inoltre risposto con garbo e precisione alle numerose domande dei presenti, ricordando, tra le altre cose, gli anni in cui partì giovanissimo e con grande entusiasmo verso Carbonia. Nemmeno la partenza per il fronte fu fonte di preoccupazione, grazie all’incoscienza dei vent’anni. Ha anche precisato di non essere mai ritornato nel campo di concentramento, cosa che anche seppur con amarezza, vorrebbe fare a breve. Modesto è riuscito a far rivivere a chi lo ha ascoltato, i momenti di tensione che si presentavano ad ogni allarme. Lo ha fatto attraverso una sirena antiaerea manuale, cimelio di quei campi, che continua a mostrare soprattutto ai giovani studenti. Generando con una manovella il sibilo terrorizzante, quasi ad avvertirci di possibili attuali pericoli è riuscito a far provare quel senso di angoscia che lo ha turbato per anni. Quello che Modesto ed altri reduci ci hanno raccontato è la realtà che è stata non un film, non una fiction sulla guerra o l’olocausto ma una paura, un terrore che non finisce pigiando il tasto della tv o chiudendo le pagine di un libro. Episodi e stragi che ancora oggi si compiono in nome di una falsa modernità, ci suggeriscono che le conquiste che diamo per scontate potrebbero esserci tolte in ogni momento. Al termine della manifestazione si è raggiunto “Su Pranu” antistante la chiesa di Santa Maria D’Itria, dove, nei suoi locali, è stata inaugurata la mostra di Alessandro Spiga: una raccolta di immagini di reduci della tragica guerra.

Ernesto Valdes

Città e Giardini 2

Successo, a Carbonia, per la seconda edizione della rassegna “Città e Giardini”, organizzata dall’associazione Pro Loco di Carbonia, in collaborazione con il Comune di Carbonia e l’Auser. Per l’intera giornata il centro di Carbonia si è trasformato in un grande giardino con la mostra mercato di piante e fiori, orti e giardini urbani, a conferma della crescita del desiderio di un ritorno alla natura. Il programma quest’anno prevedeva anche un convegno dibattito sul tema “Risorsa Terra: pratiche e progetti per un futuro sostenibile e solidale”, svoltosi nella mediateca di viale Arsia, il concorso per la vetrina più bella, la lotteria banchi e vetrine in fiore ed il concorso fotografico “Uno scatto verde”. La Pro Loco ha reso noti i vincitori della lotteria banchi e vetrine in fiore. 1° biglietto estratto n° 01648 abbinato al negozio Slim di Giuliana Cacciarru Piazza Ciusa 6, 150,00 €; 2° n° 02290 abbinato al negozio Christy di Maria Cristina Scotto, Piazza Ciusa 42, 100,00€; 3° n° 02892 abbinato al banco del mercato civico L’Angolo del pane di Mariangela Melis, box n° 49, 50,00 €; 4° n° 00099 abbinato al banco del mercato civico di Rosetta Maffei, 50,00 €; 5° n° 01841 abbinato al negozio Valleverde, via Gramsci 117, 50,00 €; 6° n° 00306 abbinato al negozio Chirà di Francesca Chirra, via Gramsci, 25,00 €; 7° n° 02327 abbinato al negozio Donna Sì, via Fosse Ardeatine 7, 25,00 €; 8° n° 01323 abbinato alla pasticceria Secchi, via Marconi, 25,00 €; 9° n° 02852 abbinato al negozio Melody di Luigia Serra, via Gramsci 41, 25,00 €; 10° n° 02084 abbinato al box n° 9 del mercato civico di Sabrina Casu, premio 25,00 €; 11° n° 00556 abbinato al box del Mercato Civico L’Artigiana, 25,00 €; 12° n° 01106 abbinato al Bar Melania Piano del mercato civico, premio 25,00 €; 13° n° 02496 abbinato a Sapori Divini box n° 22 del mercato civico, premio 25,00 €; 14° n° 02058 abbinato al banco Pane di Tiziana Diana box n° 22 del mercato civico, 25,00 €; 15° n° 01815 abbinato al box 17 di Anna Maria Floris del mercato civico, 25,00 €; 16° n° 00236 abbinato al banco Sapori dell’Isola di Milvia Campana del mercato civico, 25,00 €; 17° n° 02409 abbinato al box n° 5 del mercato civico di Cristiano Puliga, 25,00 €; 18° n° 00319 abbinato alla macelleria di Fernando Contini del mercato civico, 25,00 €; 19° n° 02725 abbinato al banco di frutta e verdura di Pietro Paolo Desogus del mercato civico, 25,00 €; 20° n° 00507 abbinato alla macelleria di Giuliana Aru del mercato civico, 25,00 €; 21 n° 00376 abbinato alla polleria Rocco Oliveri, box nn. 52/53 del mercato civico, 25,00 €. La Pro Loco ha attribuito la menzione al negozio Donna Sì per il particolare allestimento curato con l’arte del riciclo ed alla tabaccheria di Luca Frau, per aver contribuito ad abbellire con originalità e perizia un angolo importante della città.

La Pro Loco ha segnalato in modo particolare il negozio Spy di Piazza Rinascita.

«Nell’allestimento delle sue vetrine – spiega il presidente Pietro Sanna – abbiamo potuto rivivere, con un pizzico di nostalgia, l’atmosfera di una città che con semplicità ha cercato di costruire il proprio futuro. Le scampagnate domenicali, i primi romantici balli, la speranza del domani». La Pro Loco, infine, ha attribuito i premi del concorso fotografico “Uno scatto Verde”: 1ª class.“Euforbia Marittima” di Sefano Puddu, 350,00 €. 2ª class.“Borraccina Azzurra” di Valentina Steri, 150,00 €. 3ª class. “Rosso Papavero” di Stefania Gambella, 100,00 €. Una menzione speciale ed un premio straordinario di € 100,00 è stato assegnato agli alunni del laboratorio fotografico dell’Istituto Comprensivo “G. Marconi” di San Giovanni Suergiu. Questi, infine, i vincitori del concorso “Giardinando”: 1ª class. collezione di Ivo Senis di Portoscuso; 2ª class. collezione di Dina Selis di Carbonia; 3ª class. collezione di Bruna Angioni di Carbonia. Una menzione speciale alla scuola Media Satta di Carbonia per la ricca collezione di piante grasse.

 

Ospedale Santa Barbara

Un nuovo prestigioso risultato è stato raggiunto dai medici della ASL 7. Lo scorso 20 maggio, presso l’Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale Santa Barbara, diretta dal dr. Pietro Greco, è stato eseguito, con l’assistenza degli anestesisti, il primo trattamento di termoplastica in una paziente portatrice di una forma severa di asma resistente alle comuni terapie. In Italia sono pochi i centri che utilizzano tale metodica e quello di Iglesias è il primo in Sardegna. «Il risultato raggiunto – ha commentato il Direttore generale, Maurizio Calamida – è la dimostrazione dell’instancabile azione diricerca dei nostri medici, che si avvalgono delle tecniche più avanzate ed efficaci, con le quali arricchiscono l’offerta terapeutica degli ospedali ed offrono ai pazienti un servizio sempre più accurato e all’avanguardia». L’asma bronchiale è una malattia cronica delle vie aeree che colpisce circa 300 milioni di persone nel mondo: in Italia la prevalenza varia dal 4 al 13%. Una malattia che ha un alto impatto, sia economico che sociale, con elevati costi diretti ed indiretti. «La termoplastica bronchiale – spiega il dr. Pietro Greco – è stata recentemente approvata dall’FDA per il trattamento dell’asma grave dell’adulto non controllata dalle comuni terapie. La metodica consiste nella distruzione del muscolo liscio attraverso l’introduzione di un fibrobroncoscopio, all’interno del quale viene inserito un catetere che rilascia energia termica sotto forma di radiofrequenze a partire dai bronchi.» Il muscolo liscio è uno dei fattori responsabili della bronco ostruzione: riducendo con la termoplastica il suo spessore, si ha potenzialmente un miglioramento dei sintomi e quindi della qualità di vita del paziente. Il trattamento viene effettuato in tre sessioni con intervallo di tre settimane: studi clinici hanno dimostrato miglioramento della qualità di vita, riduzione delle esacerbazioni, del ricorso a cure mediche e degli accessi al Pronto Soccorso. Nel mese di maggio sono stati presentati al congresso mondiale dell’ATS (American Thoracic Society) i risultati ai cinque anni dal trattamento, che risultano ulteriormente incoraggianti sull’utilità di tale metodica.

E’ una Sardegna travolta dalla mancanza di lavoro e dalla crisi delle imprese senza credito, affogata dai debiti della Pubblica Amministrazione e salvata, parzialmente, solo dalla cassa integrazione, quella descritta da Confartigianato Imprese Sardegna nel corso di una conferenza stampa sui “Pagamenti della Pubblica Amministrazione” nell’isola tenuta a Cagliari lo scorso 29 maggio. «Oltre a tutti i fattori ormai conclamati, come la burocrazia e la ristrettezza del mercato, sono la mancanza di liquidità ed i ritardi nei pagamenti i due fattori che stanno “spegnendo” la nostra Regione – ha affermato Luca Murgianu, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – basti pensare che, negli ultimi due anni, il credito per le imprese sarde è diminuito del 13% (-1,5 miliardi di euro) e, all’interno di questo stock, la contrazione per le attività sotto i 20 addetti è diminuita di 310 milioni di euro (-13%).» A questa riduzione si unisce il fattore dei “ritardati pagamenti alle imprese”: la pubblica amministrazione regionale, infatti, ha un ruolo essenziale per l’economia isolana, spendendo annualmente 20,8 miliardi di euro (69,71% del PIL contro una media italiana del 52,79%), ovvero i pagamenti della P.A. hanno in Sardegna, più che in altre parti d’Italia, una funzione di liquidità insostituibile per le imprese, specialmente in un periodo di Credit Crunch. Invece, i tempi di pagamento della pubblica amministrazione in Sardegna sono tra i peggiori d’Italia (mediamente 20 giorni in più). Per ovviare a questi problemi, 16 mesi fa a Vallermosa, le associazioni d’impresa chiesero alla Regione di attivarsi a realizzare una Centrale unica di pagamento, una di accreditamento ed una cabina di regia che monitorasse lo stato del problema. «Nessuno di questi impegni, a distanza di 16 mesi è stato mantenuto – ha aggiunto Murgianu – ed al 24 maggio 2013, nessun dato sui debiti della Regione era disponibile in maniera trasparente.» Per poter capire meglio il problema dei pagamenti, e dopo ripetuti solleciti alla Giunta, il 16 maggio 2013 Confartigianato Imprese Sardegna ha lanciato un’operazione trasparenza che consenta di avere dati chiari, condivisi ed aggiornati sulla consistenza del debito certificabile della pubblica amministrazione in Sardegna ed i tempi di pagamento, sulla consistenza del debito potenziale (operazioni in corso) della pubblica amministrazione nell’isola e tempi di smaltimento, un’analisi specifica del debito di cui sopra per il settore della sanità e degli enti strumentali, e l’attuazione del decreto legge 35 “sblocca pagamenti P.A.” in Sardegna. Nel frattempo, la Sardegna, su 5.630 milioni di euro a disposizione delle regioni a livello nazionale, non ha ritenuto di dover certificare nulla mentre gli Enti locali, sempre grazie al decreto 35, hanno certificato solo 86 milioni su 5.258 milioni disponibili. «Vedendo questi numeri ed avendo sempre saputo che i pagamenti erano bloccati dal patto di stabilità – sottolinea Filippo Spanu, segretario regionale di Confartigianato Sardegna – la nostra associazione si è posta tre semplici domande: come è possibile che su una base denunciata di centinaia e centinaia di milioni di debiti si riesca a certificarne così pochi? Perché la Regione non ha certificato alcunché precludendosi la possibilità di avere respiro immediato sul patto di stabilità? E’ stata attivata dalla Regione la possibilità di liberare dai vincoli del patto di stabilità tutti i pagamenti degli EE.LL. nei quali ci fosse un reciproco rapporto di residui attivi/passivi con la Regione stessa? (Quest’ultima operazione si poteva fare da aprile, e da sola sembra valere fino a 360 milioni di pagamenti). E, se ciò è stato fatto, si possono consultare gli atti compiuti?» La domanda che si pone Confartigianato è: se i residui passivi della Regione al 31 dicembre 2012 erano di 4.943 milioni di euro (Bilancio) ed il debito certificato, sempre al 31 dicembre 2012, era pari a 572 milioni di euro (ovvero il 12% dei residui passivi), cosa si cela nei restanti 4.368 milioni di euro mancanti ovvero nel restante 88%? E poi, quante operazioni che coinvolgono i privati sono state “lasciate in ponte” senza avere possibilità di certificazione o pagamento? Tra gli altri dubbi di Confartigianato ci sono anche quelli relativi al debito che si è formato nei primi 5 mesi del 2013: «A quando ammonta, tenendo conto che ottemperando alla direttiva europea sui pagamenti, le fatture sarebbero dovute essere saldate entro 30/60 giorni?». Per ultimo, Confartigianato chiede alla Regione se ritenga, alle condizioni attuali, di pagare anche il debito scaduto all’interno del vincolo di Patto di 2,5 miliardi o troverà qualche altra soluzione, dopo aver abortito la modifica unilaterale del Patto, proposta in finanziaria?

La notizia dell’ultimo rinvio dell’accordo Galsi infirma grandemente la speranza d’utilizzo del gas algerino sul suolo sardo. Chi rimanda l’accordo a data da destinarsi è lo stesso governo algerino, il fornitore del prezioso elemento energetico. Regioni e società italiane coinvolte nel progetto sono alquanto preoccupate dell’evolversi in negativo di una realizzazione che prevedeva l’arrivo del gasdotto nel Golfo di Palmas, il proseguimento fino ad Olbia, l’attraversamento sui fondali del Mar Tirreno, per riemergere in Toscana. Negli ultimi tre anni i quotidiani sardi sono stati prodighi di notizie infondendo speranza di una sollecita realizzazione, ma la sequenza dei rinvii allarma grandemente chi ha sempre creduto che i sardi potessero usufruire a prezzi contenuti del metano algerino a prescindere dagli sconvolgimenti del suolo previsti per la posa del tubo principale. Per la verità, non tutte le notizie dei quotidiani erano a favore del gasdotto Galsi a causa delle molte proteste e forti dubbi sulla convenienza della opera. L’ultimo rinvio non preclude ad un nuovo accordo, ma bisognerà capire la convenienza, in altre pa-role valutare la sostenibilità dell’accordo sulla base di quanto il go-verno tunisino alzerà il prezzo del metano. Rimanendo in tema energetico, gli USA esporteranno carburanti. Fino ad oggi li hanno sempre importanti contribuendo grandemente all’arricchimento dei petrolieri arabi. Il cambiamento è dovuto alla nuova tecnica d’estrazione orizzontale anziché verticale, alla quale sono interessati tutti i produttori di combustibili d’ogni parte del globo. A proposito dell’estrazione orizzontale dello “shale oil” e dell’impatto del carburante americano sul fronte Opec (soprattutto nell’Europa occidentale) il quotidiano torinese “La Stampa” ha proposto il 29 maggio l’articolo di Maurizio Molinari. Molto interessanti le tante idee di coloro che hanno voluto partecipare gratuitamente al concorso www.99ideas.it per il Sulcis. La gara via web è terminata il 22 aprile e la valutazione delle sei più sostenibili è compito gravoso d’una commissione che le proporrà ad investitori finanziari, non solo nazionali. Contemporaneamente al lavoro degli esperti che valuteranno le idee, è in pieno svolgimento il gran divertimento telematico attinente la votazione popolare sulla migliore idea presentata a 99ideas per il Sulcis. Tale votazione (un solo voto all’idea che più piace da chi ha dimestichezza con il computer) ha lasciato di stucco alcuni osservatori a causa dell’inverosimile numero raggiunto da alcune idee. Evidentemente il concorso ha interessato anche altre zone dell’isola e non solo la Regione Sardegna: non si spiegerebbero gli oltre 200.000 voti raggiunti da un’idea. In ogni caso due positività: l’appassionamento degli abitanti del Sulcis a rendere il proprio territorio innovatore e produttivo e l’occasione rara di far conoscere al popolo web d’ogni parte d’Europa dell’esistenza di un luogo bellissimo e sconosciuto chiamato Sulcis. Rimando in tema web e social media in genere c’è da stupirsi alla storia di David Karp, un ragazzo americano che ha imparato a programmare con il computer prima d’aver compiuto 11 anni, lasciato la scuola a 15 anni per studiare a casa, non si è diplomato, non ha frequentato l’università, ma è andato in Giappone per imparare tecniche web avveniristiche. Il giovane ha realizzato una piattaforma di blogging visitata da 300 milioni di visitatori e l’ha venduta per un miliardo e più di dollari ad un big operante in internet. Notizia apparsa il 21 maggio su “La Stampa” (a firma Paolo Mastrolilli). La piattaforma di David Karp si chiama Tumblr ed il big d’internet ha un nometto che corrisponde a Yahoo. Conclusione filosofica: nessuno dei formulatori d’idee per il Sulcis ha previsto d’importare nella nostra zona le teste d’uovo giapponesi per innestare tecnologie d’avanguardia. Continuando a scorrere fogli di “La Stampa”, del 14 maggio 2013 (pagina 21) noto con interesse l’articolo di Marco Bardazzi sull’alleanza tra lo scrittore Alessandro Baricco (creatore della Scuola Holden), l’imprenditore Oscar Farinetti (creatore di “Eataly”) e Carlo Feltrinelli, presidente del gruppo editoriale omonimo. Il “Triumvirato” si occuperà da subito d’istituire sei college: Crossmedia, Real World, Series, Acting, Filmmaking, è una sintesi dell’unione concettuale tra cibo e libri: diffonderanno con sei timbri diversi la storia del cibo, impregnata di lavoro fisico ed intellettuale, oltre che da un’infinità di tradizioni. Al prossimo “Columbus Day”, il 14 ottobre a New York, sarà organizzata una serata ove i protagonisti saranno Renzo Arbore ed Alessandro Baricco. L’editore Carlo Feltrinelli chiosa l’articolo sulle splendide iniziative del trio con una frase: «In tempi di crisi il rilancio deve ripartire dalla cultura e dalla voglia di innovare».

Caterno Cesare Bettini

Si svolgerà mercoledì 19 giugno, presso la sede sita in via Mazzini 3, il test disciplinare valido come prima prova selettiva per la partecipazione ai corsi progettati dal raggruppamento temporaneo di imprese composto da IAL Sardegna – Innovazione Apprendimento Lavoro srl Impresa Sociale, Abacons srl e cooperativa San Lorenzo, in relazione all’avvio delle attività del lotto 8 Provincia Carbonia Iglesias del piano di formazione professionale – Regione Autonoma della Sardegna Annualità 2008-2009. I corsi, presentati lo scorso 15 maggio nel corso di una conferenza stampa tenuta nella sede di via Mazzini (in una delle strutture del Centro Don Vito Sguotti), da Antonio Demontis, Direttore generale di IAL Sardegna, Marco Ruggeri, legale rappresentante della Abacons srl e Simone Cabitza, responsabile area formazione della cooperativa San Lorenzo, sono sei: elettricista, elettromeccanico, meccanico motorista, saldocarpentiere, termoidraulico e tubista industriale. Per tutti i corsi sono previste 800 ore di lezione e 15 allievi + auditori (fa eccezione il corso per saldocarpentiere, per il quale non sono previsti auditori). I corsi sono destinati ad allievi con 18° anno di età compiuto in possesso del diploma di scuola media inferiore, ai quali verrà corrisposta un’indennità di 2 euro per ogni ora effettivamente frequentata e, se dovuto, il rimborso delle spese di viaggio.

 

Tanit 1

«Nella crisi il cuore del Tanit non si ferma». E’ questo il messaggio lanciato dal pranzo sociale organizzato dalla famiglia Frongia, al museo ristorante Tanit di Carbonia, il 16 maggio, al quale hanno partecipato 350 invitati, in rappresentanza di quindici associazioni che nel territorio si occupano di assistere quanti nella vita sono stati meno fortunati, per i quali questi incontri si trasformano sempre in feste gioiose ed indimenticabili. Il pranzo sociale del Tanit nacque nel 2001, in occasione del ventennale dell’inaugurazione del ristorante situato ai piedi del parco archeologico di Monte Sirai, che con i suoi 800 posti a sedere è il più capiente dell’intera Provincia di Carbonia Iglesias ed uno dei più capienti in Sardegna. Da allora è diventato un appuntamento fisso, attesissimo da tutte le associazioni di volontariato.

«Siamo coscienti di quanto la situazione economica del territorio sia difficile – spiega Maxwell Frongia, con il fratello Mauro coinvolto nella gestione della struttura creata dai genitori Bruna e Pietro – ma siamo anche convinti che, come operatori economici del territorio, abbiamo il dovere di fare un’azione concreta per andare incontro a coloro che hanno veramente bisogno. Ci fa piacere vedere tutti questi giovani contenti di trascorrere qualche ora insieme, protagonisti anche di canti e balli al termine del pranzo.»

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Ritengo che organizzare un congresso nazionale, nello specifico il Congresso Nazionale della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche, sia un’opportunità di crescita per tutti coloro che a vario titolo contribuiscono alla sua buona riuscita, sia organizzatori sia partecipanti, è un’opportunità per il territorio che lo accoglie e per la sua comunità che sicuramente ne avrà un ritorno diretto e indiretto nel tempo, non solo economico ma soprattutto culturale, in termini di scambio di relazioni e punti di vista sul mondo, conoscere e far conoscere. E a chi meglio poteva essere assegnato il compito di mostrare (non dimostrare) Carbonia e il territorio del Sulcis Iglesiente se non a una “orda di fotografi”? Mi permetto di ritornare con poche note indietro nel tempo per parlare del 65° Congresso Nazionale della FIAF Carbonia 2013, a gennaio 2012 per la precisione, quando avendo saputo dal delegato regionale Giuseppe Frau della possibilità di portare il Congresso in città e sentiti i soci della FabbricaArtigiana di Fotografia, decidevamo di presentare la candidatura ufficiale all’organizzazione dell’evento. Una candidatura incosciente forse, vista la nostra recente formazione e la mancata partecipazione agli ultimi congressi, ma spinta dalla volontà di portare in Sardegna la FIAF per la prima volta dalla sua fondazione. Ci sembrava una forte opportunità per Carbonia, per il nostro territorio in sofferenza ed ultimamente troppo spesso rappresentato dai media con resoconti parziali adatti a far audience. Immaginavo anche i dubbi e le perplessità del presidente d’Onore Fulvio Merlak alla mia proposta di sistemare i congressisti nell’unica struttura alberghiera di capienza adeguata ma allora non ancora costruita. Ma Carbonia è stata edificata in un anno si riuscirà ben a costruire un albergo nello stesso tempo! La fiducia ci veniva concessa ufficialmente al Congresso di Garda a maggio 2012 ed il vicepresidente Luca Carta la portava a Carbonia sotto forma di targa, da lì e dalla comunicazione ufficiale del presidente Claudio Pastrone iniziava la avventura e la squadra dei soci della Fabbrica Artigiana di Fotografia iniziava a lavorare sodo. La scelta della localizzazione degli eventi ricadeva sul Lù Hotel, ormai quasi completato, scelto per il soggiorno degli ospiti e per la sala conferenze adatta alle proiezione audiovisivi, alla consegna delle onorificenze e all’assemblea. Per le mostre e le letture portfolio la scelta ricadeva sulla Grande Miniera di Serbariu, luogo simbolo della Città del 1938, sorta proprio per dare casa a tutte le persone che arrivavano in questo duro luogo di lavoro. Giornate di im-pegno intenso ci hanno permesso di far funzionare tutto secondo programma. Tutto è iniziato con il benvenuto al Congresso e la degustazione del Carignano della Cantina 6MURA di Giba, ottimamente proposta da Giancarlo Locci e signora. Il secondo giorno, alla presenza degli assessori Loriana Pitzalis (Cultura, Comune di Carbonia), Marinella Grosso (Turismo, Provincia di Carbonia Iglesias), insieme al presidente d’onore Fulvio Merlak e al presidente Claudio Pastrone, si sono inaugurate le mostre con le opere di Francesco Zizola, Pierluigi Rizzato, Tommaso Protti, Egisto Nino Ceccatelli, Raffaella Castagnoli, degli insigniti FIAF e FIAP, delle opere partecipanti alla Foto dell’anno e le opere di Federico Patellani parte del reportage sulla Sardegna intitolato “Il dramma di Carbonia” pubblicato sul Tempo nel febbraio del 1950. Le fotografie di Patellani (esposte fino al 30 giugno nella sala docce del Museo del Carbone) ritornano proprio nei luoghi dove son state realizzate, hanno destato particolari emozioni nei visitatori locali, ho ascoltato i loro commenti, qualcuno ha riconosciuto parenti e conoscenti, ne discuto con il sindaco Giuseppe Casti che nel frattempo ci ha raggiunti. Il Congresso ha vissuto poi nelle serate dedicate alla consegna delle onorificenze, agli incontri di lettura portfolio, alla presentazione del Grande autore della fotografia contemporanea Francesco Zizola e all’Autore dell’anno FIAF 2013 Pierluigi Rizzato. I momenti istituzionali sono stati alternati a momenti conviviali, ai congressisti sono stati proposti due percorsi per presentare la storia mineraria del territorio: la via dei metalli con le visite a Porto Flavia e a Carloforte; la via del carbone con la visita al Museo del Carbone e la discesa in galleria. Le visite sono state ottimamente guidate dai ragazzi della quarta C indirizzo turismo dell’Istituto Tecnico Settore Economico Cesare Beccaria di Carbonia, gli studenti con il loro contributo al front office dell’hotel ed alla segreteria guidati dal segretario Luciano Nicolini hanno contribuito alla buona riuscita del Congresso. La convivialità ha avuto il suo momento finale nella cena di gala al Lù Hotel, ancora occasione per conoscere e parlare di fotografia con la consegna dell’onorificenza di Maestro della fotografia italiana a Francesco Zizola ed il passaggio del testimone (la targa), nelle mani di Cristina Paglionico che con il suo Circolo organizzerà a Cesenatico 2014 il 64° Congresso Nazionale FIAF, la cena è stata conclusa con il concerto del duo Roberto Balia alla chitarra e Matteo Scano al piano con il loro etno-jazz con la riscoperta di sonorità della musica sarda. La domenica la chiusura ed i saluti dal Mar di Sardegna con l’augurio di ritrovarci numerosi a parlare di fotografia il prossimo davanti al Mare Adriatico.

Franco Pomata