22 November, 2024
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Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, risponde all’appello del giovane disabile che gli ha chiesto un incontro per verificare la possibilità di accedere ad un lavoro con l’applicazione della legge 68/99.

«Siamo dispiaciuti per la situazione del figlio della signora Adima Cotza. Ma è la stessa condizione in cui versano i tanti ragazzi portatori di disabilità seguiti dalla struttura dei Servizi sociali, sempre attenta e presente di fronte alle esigenze e ai problemi degli antiochensi – dice Ignazio Locci -. Il Comune fa quello che può e si muove all’interno del quadro normativo di riferimento, sfruttando i programmi messi a disposizione dalla legge. Ed è esattamente quello che si sta facendo anche con questo giovane antiochense.»

«Spiace che la signora sostenga che il figlio non sia stato ricevuto dal Sindaco: questo non corrisponde al vero e la mamma del ragazzo lo sa bene. È una falsità – aggiunge Ignazio Locci -. Per quanto attiene l’aspettativa della signora in merito all’assunzione del figlio in Comune, ribadiamo che la sua condizione è identica a quella di tanti altri disabili e che, per questo, il Comune non può fare favoritismi in base a singoli casi – conclude il sindaco di Sant’Antioco – ma si attiene alle disposizioni di legge e mette in campo gli strumenti di cui dispone.»

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L’emergenza lavoro, nel Sulcis, non accenna ad attenuarsi. Il problema investe larghi strati della popolazione, con particolare concentrazione tra i giovani. E, tra i giovani, sono tanti quelli che hanno difficoltà motorie più o meno gravi, per vari tipi di disabilità e, conseguentemente, hanno ancora minori possibilità di accesso al mondo del lavoro.

Oggi abbiamo raccolto l’appello di Adima Cotza, residente a Sant’Antioco, madre di un giovane di 24 anni, invalido, regolarmente iscritto alle liste speciali della legge 68/99, rivolto al sindaco, Ignazio Locci, affinché verifichi la possibilità di inserire il figlio negli organici comunali con mansioni specifiche.

«Da un anno chiedo un incontro con il Sindaco e non ho mai avuto un riscontro – dice Adima Cotza -. Credo che mio figlio, affetto da una disabilità rara, sia nelle condizioni di poter rivendicare il diritto di accedere ad un lavoro con l’applicazione della legge 68/99, e rinnovo la richiesta di incontro al Sindaco, affinché venga a conoscenza della sua situazione e valuti concretamente la possibilità di dargli una risposta.»