22 November, 2024
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Per un sistema agricolo locale forte e innovativo, sostenibile e solidale, ma soprattutto in grado di resistere ai grandi cambiamenti e alle difficoltà che lo stanno investendo. È con questo spirito che il comune di Villamassargia e l’agenzia regionale Agris hanno affrontato l’incontro a Casa Fenu per illustrare il progetto “Assiolo” a cui hanno già mostrato interesse tre realtà: azienda agricola Sant’Antonio, cooperativa rurale San Lorenzo e la società agricola Donne Rurali, quest’ultima già modello nell’ambito del biologico con animali, colture, agricampeggio e fattoria didattica, il tutto in un’ottica di autosostenibilità.
Villamassargia, con le sue caratteristiche specifiche e l’alta percentuale sul territorio di aziende agropastorali (45%), è stata individuata da Agris come protagonista del progetto pilota fondato sulla agroecologia per gestire sistemi agroalimentari che siano sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale. «Tante aziende locali applicano già questi valori alle loro produzioni o sono già incamminate in tale direzione», ha osservato la sindaca Debora Porrà nell’introdurre l’argomento ai presenti.
«L’agroecologia non è in contrasto con la sopravvivenza delle aziende agricole ne’ tantomeno marcia contro produttività e legittimo ritorno economico, ma intende aiutare, sostenere e incrementare», ha sottolineato la referente del progetto Daniela Spano, funzionaria di Agris, che ha partecipato insieme a una nutrita squadra di ricercatrici e tecnici specializzati: Giulia Urracci, Adriana Virdis, Antonella Sirigu, Marta Canu, Lucia Mameli e Riccardo Pisci.
«Si intende mettere insieme ha spiegato Daniela Spanoil mondo scientifico con le conoscenze tradizionali degli agricoltori per puntare, per esempio, sulla biodiversità del suolo, che in questo modo si autorigenera, e sulla multifunzionalità, con la coltivazione di più prodotti.»
«Miscugli di varietà di grano – ha aggiunto ancora Spano – sono molto più resilienti di una coltura monogenetica; forse diminuisce la produzione, tuttavia vengono garantiti un raccolto e un guadagno ogni anno”. E, per dare concretezza alla ‘biodiversità funzionale’, è stata ricordata l’esperienza positiva di un’azienda in Toscana dove olivi, polli e asparago selvatico convivono in un equilibrio perfetto perchè le galline, che razzolano in luoghi ombreggiati, mangiano la criocera e proteggono il raccolto.
Anche se non è facile, i cambiamenti climatici impongono un ripensamento radicale del modello agricolo produttivo attuale che può essere armonicamente allineato con la sostenibilità e la solidarietà. «Pensiamo alla riduzione degli sprechi: oggi si butta il 35% di ciò che si producerichiama all’attenzione con i dati alla mano la funzionaria Agris che rilancia l’idea di sistemi alimentari locali che possano proporre un’alternativa valida nonostanteavverte non ci siano ricette preconfezionate e ogni territorio può scegliere una propria modalità.»
Una catena che innesca tante pratiche intelligenti volte al benessere della comunità, con prodotti buoni a chilometro zero e garantendo prezzi più equi stabiliti dalla filiera corta, oltre che migliori abilità di riciclo, a partire da un compostaggio casalingo più consapevole. «Le sovvenzioni arriveranno, ma per ora siamo nella fase della sensibilizzazioneha concluso Daniela Spano -: vorremmo che gli agricoltori aderissero alla proposta per convinzione.»
«Si tratta di apportare piccoli accorgimenti a basso impatto che possono dare grandi vantaggi ha detto la sindaca Debora Porrà – : Villamassargia è pronta ad essere l’apripista di una nuova esperienza che si può rivelare molto interessante.»
Assiolo, nome ed emblema del progetto, è pronto a spiccare il volo.