La Seconda commissione del Consiglio regionale ha svolto una serie di audizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni di bullismo e del cyber bullismo.
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La Seconda commissione, presieduta da Alfonso Marras (Riformatori sardi), ha svolto una serie di audizioni sulla proposta di legge n. 16 (Comandini e più) recante disposizioni in materia di prevenzione e contrasto ai fenomeni di bullismo e del cyber bullismo. Il testo del provvedimento aveva ricevuto il via libera unanime dalla commissione al termine della scorsa legislatura ed è stato quindi ripresentato dai consiglieri del Partito democratico in quella in corso.
Un giudizio sostanzialmente positivo sulla proposta normativa è stato espresso dalla garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Grazia Maria De Matteis, che ha proposto l’introduzione in legge di incentivi a favore delle famiglie che denunciano casi di bullismo, nonché interventi di sostegno rivolti non solo alle vittime ma anche agli autori delle sopraffazioni fisiche e psicologiche. «Il bullismo è un fenomeno in crescita – ha affermato la garante – ed auspico la formazione di un osservatorio regionale permanente e una sempre maggiore attenzione per la prevenzione».
Più critico il direttore generale dell’ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani, che ha manifestato perplessità sull’approccio al problema («il bullismo deve essere trattato con l’insieme dei problemi che caratterizzano l’adolescenza») ed ha evidenziato la scarsità dello stanziamento previsto (250mila euro l’anno). «Le risorse non sono sufficienti – ha concluso Francesco Feliziani – e suggerisco un approccio multifunzionale ed un rafforzamento dei punti di ascolto nelle scuole della Sardegna».
Le associazioni delle famiglie “Nova Civiliatas” (Alberto Agus e Marco Basciu) e “Cammino” (Sabrina Saba) non hanno nascosto dure critiche al testo lamentando l’assenza di ruolo per le famiglie nella proposta normativa («auspichiamo una nuova legge con altre basi e altri principi fondati»). L’avvocato Marco Basciu ha inoltre denunciato un’autentica copiatura della proposta legislativa da quella approvata in Regione Piemonte ed ha polemizzato vivacemente con il primo firmatario della Pl. 16, Piero Comandini (Pd), che ha escluso categoricamente una tale eventualità
Luca Pisano, dell’osservatorio nazionale “Cyber Crime”, ha lamentato carenza di azioni per la prevenzione e il contrasto del fenomeno ed ha auspicato misure efficaci e concrete per combattere bullismo e soprattutto il cyber bullismo. Pisano ha invitato i consiglieri a sollecitare anche il Parlamento italiano per introdurre misure drastiche («sanzionerei i genitori che regalano smartphone ai figli minorenni») ed ha denunciato la «prepotenza delle multinazionali che gestiscono i social media». «Invito il Consiglio regionale – ha concluso il rappresentate dell’osservatorio Cyber Crime – a destinare i 250mila euro al centro regionale che raccoglie le segnalazioni di abusi e violenze e che interviene e agisce concretamente e tempestivamente interagendo con il board sicurezza di Google, Facebook, Instagram e dei principali gestori dei social».