22 November, 2024
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Tredicimila persone da tutto il mondo, i principali media nazionali e internazionali, decine di compratori e agenti, semplici curiosi hanno affollato dal 22 al 24 febbraio l’area Sardegna di tourismA 2019, il Salone internazionale di Firenze dedicato all’archeologia e alla promozione del turismo culturale. L’evento, ospitato al Palazzo dei Congressi, ha riportato un enorme successo in cui la Sardegna, ospite d’onore della manifestazione con il logo “Sardegna museo a cielo aperto”, ha giocato un ruolo fondamentale. Lo spazio di 120 metri quadri dedicato all’isola edallestito dall’editore Carlo Delfino – con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna, delle Soprintendenze archeologiche sarde e del Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari – è stato collocato in posizione strategica affinché tutti i visitatori lo potessero attraversare. Tra i tanti che hanno firmato la loro presenza anche i principali relatori delle conferenze in programma: dallo storico dell’arte Philippe Daverio, che nello spazio Sardegna ha tagliato il nastro inaugurale col presidente del Consiglio regionale toscano Eugenio Giani, al decano degli archeologi Andrea Carandini; dal noto divulgatore Alberto Angela al critico d’arte Vittorio Sgarbi; dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt allo scrittore e storico Valerio Massimo Manfredi fino alla “turista per caso” Syusy Blady. Tutti si sono intrattenuti tra gli stand dedicati all’isola promettendo di tornare presto in Sardegna.

Con tre giorni di convegni, dibattiti e incontri, tourismA ha confermato di essere un appuntamento di riferimento per il settore. La Sardegna, come ospite d’onore – per la prima volta è stata scelta una regione italiana e non un Paese estero -, ha attirato le attenzioni generali grazie alla straordinaria ricchezza del proprio patrimonio culturale e archeologico. Interessanti appuntamenti hanno avuto per tema la regione, tra cui il convegno “Sardegna museo a cielo aperto. Incontri con l’archeologia dell’Isola”, un viaggio di diecimila anni, dalla preistoria al Medioevo, moderato da Alberto Moravetti dell’Università di Sassari con gli interventi di docenti ed esperti delle Università di Sassari (Marco Milanese, Anna Depalmas, Michele Guirguis) Cagliari (Riccardo Cicilloni) e Firenze (Fabio Martini) e delle Soprintendenze regionali (Angela Antona, Gianfranca Salis); l’imponente auditorium ha invece ospitato le relazioni del docente dell’Università di Sassari Raimondo Zucca sulle straordinarie statue di Mont’e Prama e del direttore del Museo della statuaria preistorica di Laconi Giorgio Murru su torri e templi dell’età nuragica.

La rassegna, giunta alla quinta edizione, è un’iniziativa della rivista Archeologia Viva diretta da Piero Pruneti. Un’occasione di grande visibilità che la Carlo Delfino editore ha colto fin dalla prima edizione: «L’archeologia e in generale la cultura possono essere il volano di un turismo moderno e intelligente», ha detto l’editore, auspicando di poter curare in futuro un evento simile anche in Sardegna. Parole riprese, tra gli altri, da Vittorio Sgarbi: «I sardi hanno un turismo importante ma prevalentemente balneare che non sempre va nella giusta direzione; ha, però, un senso dell’orgoglio per cui se i turisti vengono accompagnati nei luoghi della bellezza a loro sconosciuti se ne innamorano». Sulla stessa linea Philippe Daverio: «La Sardegna ha una serie di contenuti straordinari non abbastanza percepiti. Serve un turismo diverso da quello di massa: si potrebbero avere 10 mesi di agiatezza e non solo i due e mezzo estivi, anche sfruttando le particolarità culturali di grandi personaggi sardi come Mario Sironi, Costantino Nivola e Pinuccio Sciola».

Tra il suono delle launeddas di Sergio Lecis, le immagini di Nicola Castangia e Maurizio Cossu e le riproduzioni delle statue di Mont’e Prama e dei bronzetti del laboratorio di archeologia sperimentale dell’oristanese Carmine Piras, i visitatori hanno potuto inoltre visitare gli stand degli ospiti sardi: Unioncamere Sardegna, l’Unione dei Comuni della Trexenta (Comuni di Gesico, Guamaggiore, Guasila, Ortacesus, Pimentel, Selegas, Senorbì, Siurgus Donigala, Suelli), della Comunità Montana Sarcidano Barbagia di Seulo (Comuni di Escolca, Esterzili, Genoni, Gergei, Isili, Laconi, Mandas, Nuragus, Nurallao, Nurri, Orroli, Sadali, Serri, Seui, Seulo, Villanova Tulo), la Città di Alghero – Fondazione Alghero, i Comuni di Bonorva, Borutta e Torralba, i tre aeroporti sardi di Cagliari Sogaer, Olbia Geasar e Alghero Sogeaal, l’Associazione culturale Archeofoto Sardegna e Teravista (Cagliari).

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Migliaia di siti archeologici, importanti musei, una densità per chilometro quadrato tra le più alte al mondo, un patrimonio unico in tutto il Continente. La Sardegna, terra ricchissima dalle potenzialità ancora inespresse, è stata scelta come ospite d’onore della quinta edizione di tourismA, il più importante evento europeo dedicato all’archeologia e alla promozione del turismo culturale, dal 22 al 24 febbraio al Palazzo dei Congressi di Firenze. L’evento, organizzato dalla rivista Archeologia Viva (Giunti editore), raduna istituzioni, esperti, archeologi, giornalisti da tutta Europa per una tre-giorni di conferenze e presentazioni di altissimo livello: saranno presenti, tra i 250 relatori, il divulgatore e padrino della manifestazione Alberto Angela, il direttore della galleria degli Uffizi Eike Schmidt, l’archeologo e scrittore Valerio Massimo Manfredi, il critico d’arte Vittorio Sgarbi, lo storico dell’arte Antonio Paolucci, il critico Philippe Daverio, il presidente del FAI Andrea Carandini, il soprintendente di Pompei Massimo Osanna, l’ex presidente del Consiglio superiore dei Beni culturali Giuliano Volpe, la “turista per caso” Syusy Blady.

Per la prima volta l’ospite principale sarà una regione italiana e la scelta non poteva che cadere sulla Sardegna, un vero e proprio museo a cielo aperto. Una ricchezza non sempre valorizzata, ben presente però all’organizzazione di tourismA e del suo direttore Piero Pruneti: «Con la Sardegna abbiamo avuto sempre un feeling speciale – spiega – a conferma del vincolo di amicizia e del medesimo “sentire culturale” che lega la terra dei nuragici a quella degli etruschi».

L’organizzazione della delegazione sarda, dell’allestimento e degli eventi dedicati alla Sardegna è curata per la quinta edizione consecutiva dall’editore Carlo Delfino. Un lavoro intenso che vede radunati – sotto il patrocinio della Regione Sardegna, delle Soprintendenze archeologiche regionali e dell’Università di Sassari – nello stesso spazio espositivo ampio 120 metri quadri e collocato nella posizione più strategica del Palazzo: Unioncamere Sardegna, l’Unione dei Comuni della Trexenta (Comuni di Gesico, Guamaggiore, Guasila, Ortacesus, Pimentel, Selegas, Senorbì, Siurgus Donigala, Suelli), la Comunità Montana Sarcidano Barbagia di Seulo (Comuni di Escolca, Esterzili, Genoni, Gergei, Isili, Laconi, Mandas, Nuragus, Nurallao, Nurri, Orroli, Sadali, Serri, Seui, Seulo, Villanovatulo), la Città di Alghero – Fondazione Alghero, i Comuni di Bonorva, Borutta e Torralba, i tre aeroporti sardi di Cagliari Sogaer, Olbia Geasar e Alghero Sogeaal, l’Associazione culturale Archeofoto Sardegna, la Bottega artistica di Carmine Piras (Oristano) e Teravista (Cagliari). Nel “Salone Sardegna” troveranno tutti posto con un proprio stand dove potranno promuovere il territorio, anche con workshop e incontri mirati con i buyer (agenzie di viaggio, operatori turistici e culturali) che da tutto il mondo raggiungono Firenze in occasione di tourismA. L’intero palazzo sarà allestito con suggestive immagini del patrimonio sardo, curate da Nicola Castangia e Maurizio Cossu, tutte accompagnate dal logo che Carlo Delfino Editore ha studiato per la rassegna: la “A” di Archeologia che, stilizzata, rievoca un nuraghe con richiami alle sfumature della terra, del sole e del cielo. Nei giardini annessi al Palazzo dei Congressi l’esposizione sarà aperta dalla sequenza di dodici splendide riproduzioni a grandezza naturale delle statue di Mont’e Prama, opera del laboratorio di archeologia sperimentale di Carmine Piras, che esporrà inoltre, all’interno del Salone, le riproduzioni di reperti della Sardegna preistorica e nuragica, tra video tematici e

All’Isola sarà dedicata la gran parte dei lavori, articolati in tre intense giornate tutte con ingresso libero e gratuito. Venerdì 22 il convegno “Sardegna museo a cielo aperto. Incontri con l’archeologia dell’Isola” ripercorrerà le varie declinazioni dell’archeologia sarda dalla preistoria al Medioevo. Moderato da Alberto Moravetti dell’Università di Sassari, l’incontro vedrà gli interventi di docenti ed esperti delle Università di Sassari, Cagliari e Firenze e delle Soprintendenze regionali. A metà mattina tourismA sarà ufficialmente inaugurato nel Salone Sardegna alla presenza dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu in rappresentanza della Regione Autonoma della Sardegna. Di grande interesse le due conferenze in programma sabato pomeriggio e domenica mattina nell’Auditorium curate dagli archeologi Raimondo Zucca, docente dell’Università degli studi di Sassari, e Giorgio Murru, direttore del Museo della statuaria preistorica di Laconi. Tutto intorno, per tre giorni, decine di dibattiti e incontri con delegazioni da tutta Italia, ma anche da Cina, Etiopia, Bhutan, Israele, Perù, Mongolia, Serbia, Bulgaria, Cipro, Malta, Croazia, Germania e Corsica.