22 December, 2024
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Nuovo appuntamento con il festival Spaziomusica, questo fine settimana a Cagliari. Dopo i concerti del Modular Quartet e dell’Infinitive Duo di venerdì e sabato scorsi alla Vetreria, il calendario della rassegna propone due impegni ai Grottoni dei Giardini Pubblici.

“Santeros. Musica e religione nella cultura afrocubana” è il titolo dell’evento in programma domani (venerdì 11 novembre) a partire dalle 22.00: protagonista l’ensemble Omo Abbilona, formato da quattro giovani suonatori di tamburi batá provenienti da L’Avana – Alain Medina, Daylon Gordon, Alberto Elejalde e Yester Anaya -, con la partecipazione dei danzatori Ulises Mora e Irma Castillo. Il nome del gruppo è in lucumì, il dialetto degli schiavi africani di origine yoruba deportati a Cuba e divenuto poi la lingua liturgica della Santería, la più importante tra le religioni sincretiche afrocubane. I batá sono tre tamburi di diverse dimensioni con doppia pelle e fusto a clessidra; ritenuti strumenti sacri, sono considerati la personificazione di Añá, la divinità cui ogni tamborero deve consacrarsi. Solo alla casta degli Omo Añá (i figli di Añá) è consentito suonare i batá in occasione del toque de santo, la cerimonia in cui il ritmo incalzante dei tamburi, i canti responsoriali e la danza favoriscono il raggiungimento della trance, che i credenti interpretano come la discesa sulla terra degli orichas, le divinità che popolano il pantheon della Santería.

L’evento, curato da Marco Lutzu, etnomusicologo presso l’Università di Cagliari, è organizzato in collaborazione con l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini di Venezia e le associazioni Timbalaye di Roma, Spaziomusica e Carovana SMI di Cagliari.  

Spaziomusica e Carovana SMI firmano anche la produzione di “Rites”, l’installazione performativa in programma domenica (13 novembre) alle 18.00 e alle 19.00 (con ingresso gratuito dietro prenotazione via mail all’indirizzo carivana.smi@gmail o tramite SMS al numero 3393537727). Esito di un seminario che si terrà il giorno prima a cura della danzatrice e regista Ornella D’Agostino, di Marco Lutzu e del compositore Fabrizio Casti, la performance ruoterà intorno all’incontro tra i suoni e i ritmi di Omo Abbilona, la musica colta dell’ensemble di percussioni cagliaritano Modular Quartet e quella elettronica di Spaziomusica, con la flautista Alessandra Seggi e i danzatori di Carovana Isolte Avila, Francesca Cinalli, Michela Laconi e Peter Ositadinma Ani.