22 December, 2024
HomePosts Tagged "Alberto Locci"

[bing_translator]

“Nuova Musica” per launeddas, ance ed elettronica: è attorno a questo che ruoterà domani, venerdì 8 novembre alle 18.00, nell’auditorium del Conservatorio di Cagliari, il nuovo appuntamento con la rassegna “Fiati, il Respiro della Musica”.

“Sarda Arundo Donax” è il titolo scelto per la serata pensata per celebrare, e valorizzare, uno strumento simbolo della tradizione musicale sarda come le launeddas, fondendone i caratteristici suoni con quelli degli strumenti classici moderni che hanno in comune lo stesso materiale (arundo donax è il nome scientifico della canna comune, o canna domestica), utile alla costruzione delle loro ance.

Il concerto vedrà sul palco l’Ance Ensemble del Conservatorio -formazione composta in gran parte da studenti del “Pierluigi da Palestrina” e diretta da Alberto Locci- che eseguirà in prima assoluta 13 nuove composizioni scritte dagli studenti delle classi di Composizione e di Musica Elettronica.  Oltre allo stesso Alberto Locci, si tratta di: Alessio Gibroni, Andrea Balia, Andrea Deidda, Andrè Lorenzatti, Claudia Mura, Domenico Lavena, Elia Perinu, Ignazio Origa, Manuele Bruno, Marcello Calabrò, Matteo Atzori, Michele Angius.

L’iniziativa è il frutto di un progetto inter-dipartimentale di ricerca ideato e curato da Mario Frezzato, docente di oboe nel Conservatorio di Cagliari, e interamente sostenuto dalla Regione autonoma della Sardegna attraverso le borse di studio messe a disposizione grazie al Fondo nazionale per le politiche giovanili.

In veste di tutor hanno partecipato alla realizzazione del progetto, condividendone lo spirito e le modalità, il Maestro di launeddas Luigi Lai, docente al “G.P. Da Palestrina” del Corso Accademico di I livello di Musiche Tradizionali ad indirizzo Launeddas, i docenti di Composizione Emilio Capalbo, Ettore Carta e Angelo Guaragna, quello di Informatica musicale Daniele Ledda, e di Composizione musicale elettroacustica Alessandro Olla.

Il progetto si avvale, inoltre, della collaborazione con il Centro di Ricerca Musicale TiConZero.

[bing_translator]

“Nuova Musica” per launeddas, ance ed elettronica: è attorno a questo che ruoterà, venerdì 8 novembre alle 18.00, nell’auditorium del Conservatorio di Cagliari, il nuovo appuntamento con la rassegna “Fiati, il Respiro della Musica”.

“Sarda Arundo Donax” è il titolo scelto per la serata pensata per celebrare, e valorizzare, uno strumento simbolo della tradizione musicale sarda come le launeddas, fondendone i caratteristici suoni con quelli degli strumenti classici moderni che hanno in comune lo stesso materiale (arundo donax è il nome scientifico della canna comune, o canna domestica), utile alla costruzione delle loro ance.

Il concerto vedrà sul palco l’Ance Ensemble del Conservatorio -formazione composta in gran parte da studenti del “Pierluigi da Palestrina” e diretta da Alberto Locci – che eseguirà in prima assoluta 13 nuove composizioni scritte dagli studenti delle classi di Composizione e di Musica Elettronica. Oltre allo stesso Alberto Locci, si tratta di: Alessio Gibroni, Andrea Balia, Andrea Deidda, Andrè Lorenzatti, Claudia Mura, Domenico Lavena, Elia Perinu, Ignazio Origa, Manuele Bruno, Marcello Calabrò, Matteo Atzori, Michele Angius.

L’iniziativa è il frutto di un progetto inter-dipartimentale di ricerca ideato e curato da Mario Frezzato, docente di oboe nel Conservatorio di Cagliari, e interamente sostenuto dalla Regione autonoma della Sardegna attraverso le borse di studio messe a disposizione grazie al Fondo nazionale per le politiche giovanili.

In veste di tutor hanno partecipato alla realizzazione del progetto, condividendone lo spirito e le modalità, il Maestro di launeddas Luigi Lai, docente al “G.P. Da Palestrina” del Corso Accademico di I livello di Musiche Tradizionali ad indirizzo launeddas, i docenti di Composizione Emilio Capalbo, Ettore Carta e Angelo Guaragna, quello di Informatica musicale Daniele Ledda, e di Composizione musicale elettroacustica Alessandro Olla.

Il progetto si avvale, inoltre, della collaborazione con il Centro di Ricerca Musicale TiConZero.

Intermezzi e sound design sono di Veronica Eva Oppes. Il video Arundo Donax è di Stefano Cocco. La direzione tecnica è affidata a Daniele Ledda.

[bing_translator]

Ultimo appuntamento in calendario, domani pomeriggio (venerdì 16 dicembre) a Cagliari, per la decima edizione del festival Creuza de Mà: in collaborazione con il Ce.D.A.C. Sardegna, nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna (in via San Salvatore da Horta), è in programma l’incontro con due compositori che hanno contribuito a disegnare la musica per cinema degli ultimi quarant’anni: Nicola Piovani e Franco Piersanti. A dialogare con loro ci saranno il regista Gianfranco Cabiddu (Piovani ha firmato le musiche per il suo primo film, “Disamistade”, del 1988; Piersanti, invece, quelle per “Il figlio di Bakunin” e il recentissimo “La stoffa dei sogni”) ed il compositore e musicologo Riccardo Giagni. Si comincia alle 17.30 con ingresso libero fino a esaurimento posti. Inserito nel programma dei Pomeriggi della Fondazione promossi dalla Fondazione di Sardegna, l’incontro chiude il decimo Creuza de Mà e apre il ciclo di appuntamenti “Oltre la Scena” del Ce.D.A.C.

Nicola Piovani sarà protagonista fino a domenica 18 dicembre al Teatro Massimo di Cagliari per la Stagione de La Grande Prosa firmata Ce.D.A.C. con “La Musica è pericolosa” – un Concertato tra parole note e immagini che ripercorre i momenti e gli incontri più significativi della sua intensa carriera di compositore di musiche per il cinema e il teatro – con i grandi protagonisti del Novecento da Federico Fellini a Fabrizio Dé André.

Settant’anni compiuti a maggio, pianista e direttore d’orchestra, dopo il debutto in un lungometraggio di Silvano Agosti nel 1969, Nicola Piovani intraprende una carriera che lo porterà a scrivere musica per i maggiori registi italiani: Marco Bellocchio, Mario Monicelli, Paolo e Vittorio Taviani, Nanni Moretti, Nanni Loy, Giuseppe Tornatore, tra gli altri, e Federico Fellini, che si è rivolto a lui per i suoi ultimi tre film. Premio Oscar per la colonna sonora di “La vita è bella” di Roberto Benigni, il musicista romano conta tra gli altri premi in bacheca tre David di Donatello, tre Nastri d’argento, due Ciak d’Oro, quattro premi Colonna Sonora, il Globo d’Oro della stampa estera e il Premio Elsa Morante. Sin dall’inizio Piovani affianca al lavoro nel cinema quello per il teatro, scrivendo musiche di scena per allestimenti di Carlo Cecchi, Luca De Filippo, Maurizio Scaparro e Vittorio Gassman. Alla fine degli anni Ottanta inizia il sodalizio artistico con Vincenzo Cerami con cui fonda, insieme all’attore Lello Arena, la Compagnia della Luna, con l’intento di dare vita a un teatro dove musica e parola interagiscano sul piano espressivo. Autore anche di canzoni, negli anni Settanta compone a quattro mani con Fabrizio De André gli album “Non al denaro, non all’amore né al cielo” e “Storia di un impiegato”, mentre è del 2013 “Cantabile”, il suo primo disco di canzoni, con le voci di cantanti e amici come Francesco De Gregori, Peppe Servillo, Giorgia, Giusy Ferreri, Fiorella Mannoia, Tosca, Gigi Proietti, Roberto Benigni, Jovanotti, Vittorio Grigolo, Noa e Gianni Morandi.

 Classe 1950, romano di nascita e formazione (diplomato in contrabbasso al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, ha studiato composizione e direzione d’orchestra), assistente di Nino Rota fra il 1975 e il 1977, Franco Piersanti è approdato alla composizione per il cinema con il primo lungometraggio di Nanni Moretti, “Io sono un autarchico”, inaugurando un sodalizio seguito poco dopo da quello, ugualmente fortunato, con Gianni Amelio. Autore delle musiche per film di Ermanno Olmi, Bernardo Bertolucci, Daniele Luchetti, Carlo Lizzani, Cristina Comencini, Mimmo Calopresti, Marco Tullio Giordana, Roberto Faenza, Carlo Mazzacurati, Margarethe Von Trotta, Emanuele Crialese, Marco Risi e Paolo Virzì, tra gli altri, conta tra le collaborazioni televisive quelle con Maurizio Zaccaro e con Alberto Sironi, in particolare nelle fortunata serie del commissario Montalbano tratta dai romanzi di Andrea Camilleri. Impegnato fin dagli anni Settanta anche nella composizione per la scena, Franco Piersanti ha firmato le musiche per una cinquantina di allestimenti teatrali, mentre il suo catalogo di musica da concerto comprende svariate composizioni orchestrali e da camera. Tra i riconoscimenti alla sua attività di compositore di musiche per il cinema, tre David di Donatello, due Grolle d’oro, due Nastri d’argento, sette Ciak d’oro, un Globo d’Oro, tre premi “Ennio Morricone” al Festival internazionale del film di Taormina e il premio UCMF – Union Des Compositeurs De Musiques De Films Miglior Colonna Sonora al Festival di Cannes 2007.

Franco Piersanti è stato anche artefice, lo scorso novembre a Cagliari, della prima edizione della Masterclass di composizione musicale per il cinema istituita dal festival Creuza de Mà e intitolata a Sergio Miceli, il musicologo fiorentino scomparso di recente, che per primo ha contribuito, attraverso la sua attività di ricerca, a inserire la storia e l’analisi della musica per film nell’ambito delle discipline accademiche. Un progetto di formazione unico in Italia, sostenuto da un comitato che ha come presidente onorario Ennio Morricone, e che riunisce i compositori Carlo Crivelli, Daniele Furlati, Nicola Piovani e Franco Piersanti (che con Sergio Miceli ha avuto modo di tenere dei corsi di composizione per il cinema in co-docenza), i registi Giuseppe Tornatore, Marco Tullio Giordana, Daniele Luchetti e Alberto Sironi, il montatore Roberto Perpignani, il produttore Carlo Degli Esposti, la presidente della Fondazione Cinema per Roma Piera Detassis, i musicologi Renata Scognamiglio e Antonio Trudu, il giornalista e critico musicale Alberto Dentice, il compositore e musicologo Riccardo Giagni, il Centro sperimentale di cinematografia di Roma e il concorso internazionale di musica per immagini “Francesco Angelo Lavagnino”.

I frutti della prima edizione della Masterclass “Sergio Miceli” sono stati al centro del concerto che si è tenuto domenica scorsa all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari, e che ha visto l’esecuzione delle sette migliori composizioni realizzate su varie sequenze filmiche da altrettanti allievi del corso: Tatiana Caselli, Massimo di Paola, Debora Mameli, Alberto Locci, Stefano Tore e Roberto G. Pellegrino.

[bing_translator]

L’interazione tra tecnologia e suono in ambito musicale è al centro del C.I.M., il Colloquio di Informatica Musicale in programma da martedì 27 a sabato (1 ottobre) a Cagliari: un appuntamento biennale promosso dall’AIMI, l’Associazione di Informatica Musicale Italiana nata nel 1981, che, alla sua edizione numero ventuno, ritorna nel capoluogo sardo a distanza di ventisette anni, anche stavolta per iniziativa del Festival Spaziomusica, la realtà più consolidata nell’isola nel campo della musica contemporanea, fondata nel 1982 dal compositore Franco Oppo.

Il C.I.M. rappresenta una preziosa occasione per presentare e discutere idee ed esperienze di ricerca, artistiche e didattiche nell’ambito dell’informatica musicale, attraverso i contributi di studiosi, musicisti e compositori, mettendo in comunicazione il versante tecnico e scientifico con quello invece più propriamente creativo. E saranno tre giorni intensi quelli ospitati dalla Cittadella dei Musei all’insegna di “Extending Interactivity”, tra interventi e contributi su temi come la composizione assistita dal computer, il design dell’interazione sonora, la spazializzazione, momenti dedicati all’analisi di opere musicali e alle diverse modalità di ascolto, e ancora installazioni, sessioni di ascolto e concerti. 

Domani (martedì 27), una serata in tre parti nella sala delle mostre temporanee fa da prologo alle giornate più propriamente dedicate al C.I.M. Si comincia alle 20.30 con un omaggio a Franco Oppo proposto da alcuni giovani compositori sardi che hanno lavorato prendendo a modello musiche del maestro scomparso lo scorso inverno (anche basate su materiali della tradizione isolana). In scaletta brani di Marcello Calabrò (“Anomalia”, per pianoforte), Alessio Carrus (“Così… francamente”, per chitarra e pianoforte), Claudia Mura (un brano per pianoforte e percussioni), Alberto Locci (“Ninnìa”, per pianoforte) e Matteo Casula, (“Xenia”, per pianoforte).

La seconda parte vede invece in scena Tolga Tüzün, musicista e compositore elettroacustico turco, impegnato al pianoforte e all’elettronica. Chiusura di serata con i francesi No Tongues, ovvero Matthieu Prual al sax, Alan Regardin alla tromba, Ronan Prual e Ronan Courty al contrabbasso: quattro strumentisti ancorati alla contemporaneità che si confrontano con un repertorio vocale ancestrale.

Stessi spazi, la sera dopo (mercoledì 28) alle 21.00, per il concerto inaugurale del Colloquio di Informatica Musicale con Giuseppe Orrù alle launeddas, il soprano Maureen Chowning e i Tenores di Bitti “Mialinu Pira” ad avvicendarsi in un programma che alterna e incrocia suoni della tradizione musicale della Sardegna ed elettronica, con brani di Luca Richelli, John Chowning e Roberto Zanata.

Giovedì mattina (29 settembre) si entra in medias res di questa ventunesima edizione del C.I.M. con i saluti istituzionali (ore 9..00) e la prima sessione di lavori. Tema: la composizione assistita. Apre la serie di contribuiti il compositore Riccardo Dapelo. Da segnalare tra gli altri momenti della giornata il “keynote speech” di John Chowning (ore 11.20), il compositore americano noto per aver inventato la sintesi a modulazione di frequenza nel 1967 e, nel pomeriggio, la sessione dedicata al design dell’interazione sonora. In serata, alle 20.00, un’installazione interattiva multimediale di Roberto Musanti e un’installazione performativa di Roberto Dani precedono il concerto (ore 21.00) di Enrico Di Felice al flauto, Simone Floris al clarinetto, Gianpaolo Antongirolami ai sassofoni, Giorgio Sanna al violino e Marco Carraro al pianoforte: in programma musiche di Marco Marinoni, Roberto Doati, Alessandro Anatrini e Hikari Kiyama, oltre a due brani acusmatici di Paolo Pastorino e Silvia Lanzalone e un audio/video di Joao Pedro Oliveira.

Densa di impegni anche la giornata di venerdì 30 che si apre alle 9.30 con una sessione dedicata all’analisi di opere musicali, seguita alle 11.20 dal contributo di Andrew McPherson (Augmenting Musical Instruments: A Player-Centered Approach), ricercatore alla Queen Mary University London. I supporti informatici per l’analisi etnomusicologica e Musicologia e conservazione sono i temi al centro degli incontri in programma rispettivamente alle 15.00 e alle 16.00. Poi, alle 21.00, il concerto serale vede stavolta di scena Gianpaolo Antongirolami ai sassofoni e Marco Carraro al pianoforte alle prese con musiche di Kosmas Giannoutakis, Riccardo Dapelo e Giulio Colangelo in una scaletta che propone anche brani acusmatici di Antonio D’Amato e di Dante Tanzi, e audio/video di Alfredo Ardia e di Demian Rudel Rey.

Ascolto e multimodalità al centro della sessione che apre la giornata di sabato (ore 9.30), mentre verte sul tema della musica elettroacustica e installazioni multimediali il consueto “keynote speech” di metà mattina, in questo caso a cura di Giovanni De Poli. La chiusura dei lavori, alle 12.40 è completata dall’assegnazione del Premio intitolato alla memoria di Aldo Piccialli, per il miglior contributo al programma scientifico del C.I.M.

Sipario finale in serata (ore 21.00) con l’ultimo concerto: protagonisti nuovamente Enrico Di Felice (flauto) Simone Floris (clarinetto), Gianpaolo Antongirolami (sassofoni), Giorgio Sanna (violino) e Marco Carraro (pianoforte), impegnati nell’esecuzione di musiche di Maria Cristina De Amicis, Yuanyuan Kay He, Giuseppe Silvi e Nicoletta Andreuccetti, in un programma completato da brani acusmatici di Marcela Pavia, Daniele Pozzi, John Nichols, e audio/video di Sergio Missaglia e di Filippo Guida.

 

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito.