22 November, 2024
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Si è concluso ieri sera con le audizioni dei rappresentanti di Equitalia e delle forze datoriali, il primo ciclo di audizioni della Commissione Bilancio sulle diverse proposte di legge di istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate.

Il direttore regionale di Equitalia, Mauro Borri ha illustrato ai commissari il tipo di organizzazione e le attività svolte in Sardegna dall’ente di riscossione. «Equitalia è presente in 14 punti dell’Isola – ha detto Borri – per la società lavorano 265 persone distribuite in 10 unità organizzative. Diverse le funzioni: si parte dall’emissione delle cartelle esattoriali fino ad arrivare alla riscossione del credito, saldato spontaneamente da cittadini e imprese o ottenuto coattivamente».

L’ente si occupa da alcuni anni della riscossioni per conto della Regione, Agenzia delle Entrate, Comuni, Inps, Inail e Consorzi di bonifica. «Si tratta di un’attività regolata dalla legge che si pone obiettivi prestabiliti a livello nazionale – ha spiegato Borri – non ci sono azioni modulate a seconda delle realtà e i territori di riferimento».

Su sollecitazione dei consiglieri Annamaria Busia, Valter Piscedda, Antonio Solinas, Gianfranco Congiu e Attilio Dedoni, il direttore di Equitalia ha spiegato nel dettaglio tutte le fasi relative alla riscossione dei crediti e le diverse opportunità offerte ai debitori per il pagamento delle cartelle esattoriali. Quanto ai costi, Borri ha chiarito che Equitalia è una società che si “autofinanzia” attraverso l’aggio riconosciuto dai diversi Enti sulle somme riscosse.

Cautela sull’ipotesi di istituzione dell’Agenzia sarda delle entrate hanno espresso le forze datoriali. Il segretario regionale di Confartigianato Stefano Mameli ha invitato la Commissione a valutare la fattibilità economica del progetto e la sua sostenibilità nel tempo. «Quanto costerà l’Agenzia? Si reggerà in piedi da sola? – ha chiesto Mameli – ciò che interessa agli imprenditori non è il soggetto che riscuote le imposte ma un sistema di tassazione più leggero».

Dubbi condivisi dal presidente di Confesercenti, Marco Sulis, che ha auspicato un ruolo più forte della Regione nell’accertamento dell’impatto delle imposte dirette e indirette per cittadini e imprese.

Per il presidente di Confapi, Gianfrancesco Lecca, ciò che deve essere assolutamente evitato è un conflitto con lo Stato. «Pensare ad accorpare l’attività di riscossione e di gestione dei tributi è positivo – ha detto Lecca – va fatto però in accordo con il Governo nazionale. Per questo occorre aprire subito un confronto per evitare contenziosi».

Il presidente di Confindustria Alberto Scanu ha chiesto alla Commissione di valutare attentamente quali saranno i vantaggi in termini economici della istituzione dell’Ase: «Ciò che più interessa alle imprese è che questo nuovo strumento favorisca il processo di semplificazione amministrativa».

Alle perplessità dei rappresentanti delle forze datoriali ha risposto Annamaria Busia, firmataria di una delle proposte di legge all’esame della Commissione: «L’Agenzia sarà istituita in accordo con lo Stato – ha chiarito Annamaria Busia – non sarà un doppione di Equitalia e consentirà di riscuotere direttamente i tributi locali e le quote di compartecipazione. Quanto alla sostenibilità economica, le proiezioni dicono che l’Agenzia, anche con un aggio ridotto sulle somme riscosse, sarà in grado di reggersi sulle proprie gambe».

Il presidente della Commissione Franco Sabatini ha ricordato che i costi previsti per l’istituzione dell’Agenzia ammontano a 2,7 milioni per il 2016. «In ogni caso faremo tutte le verifiche del caso – ha detto Sabatini – nelle prossime audizioni sentiremo anche i rappresentanti di alcune Agenzie regionali per capire vantaggi e criticità delle esperienze maturate in altre realtà della penisola»

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Una sessantina di progetti firmati da un centinaio di ricercatori sono stati presentati alle oltre centoventi aziende isolane che si sono iscritte alla prima edizione di Unica&Imprese. Nelle sale dell’Hotel Caesar’s si sono sviluppati contatti, quesiti e attenzioni indispensabili per avviare un percorso di networking tra accademia e imprenditoria. Domani, venerdì 6 novembre, al Caesar’s Hotel, i lavori proseguono dalle 9.30 alle 14.30.

Il rettore dell’Università di Cagliari non ha dubbi: «Mi piace constatare una risposta importante e di pregio anche in termini di presenze. Noi – ha detto stamane la professoressa Maria Del Zompo all’inaugurazione di Unica&Imprese – e le imprese dobbiamo conoscerci sempre meglio per capire come, tra corsi di studio, master, stage nelle magistrali e negli ultimi anni delle triennali, possa crearsi un circuito virtuoso con le aziende. Penso che sia utile costruire anche una partecipazione attiva delle imprese sia negli stage, sia nei percorsi di professionalizzazione. Siamo convinti che la cultura sia l’unico mezzo che abbiamo per crescere. La crescita va creata e, mentre in passato era più semplice visto che i mestieri si tramandavano, adesso dobbiamo mettere in campo innovazioni e darci risposte reciproche. E se alcune cose non le abbiamo mai fatte, questo è il momento adatto per provarci assieme».

Il rettore tende la mano alle aziende. In sala, applaudono, tra le tante rappresentanze istituzionali, Alberto Scanu e Alberto Bertolotti, presidenti di Confindustria e Confcommercio. «Noi vogliamo mettere a regime iniziative come queste, sono contenta che si sia partiti, con una risposta importante nei numeri e nella qualità. Devo ringraziare il mio ateneo e – sottolinea Maria Del Zompo – le famiglie sarde: abbiamo invertito la tendenza degli immatricolati, dopo cinque anni di continuo calo. E siamo in crescita con gli iscritti anche se le borse di studio sono diminuite. Il che significa che le famiglie sarde stanno facendo sacrifici per poterci affidare i loro figli. Non scordiamocelo mai».

Per Annalisa Bonfiglio, pro rettore all’Innovazione e al territorio, Unica&Imprese è «solo il primo di una serie di eventi che intendiamo organizzare per promuovere il contatto dell’università con il mondo delle imprese e del territorio. Le nostre ricerche devono essere spunto di innovazione per le imprese e offrire idee e servizi di supporto per far crescere il territorio». Ma non solo. «Abbiamo strumenti – rilancia la professoressa Bonfiglio – per supportare il contatto tra noi e le aziende. Ad esempio, con Industrial liaison office, con l’Ufficio apprendistato di alta formazione e ricerca, ma anche con le opportunità che la legge offre alle imprese per concretizzare il collegamento con l’ateneo. In particolare, il contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca». 

Per ItaliaLavoro e il contratto di Alta formazione, è intervenuta Nicoletta Arca. Per Phd ITalents, bando che incentiva l’assunzione di dottori di ricerca nelle imprese, promosso da Miur (ministero Università), Fondazione Crui (Conferenza rettori) e Confindustria, ha partecipato anche Valeria Saiu (coordinatrice Associazione dottorandi italiani, Cagliari). Per la direzione Ricerca dell’ateneo sono intervenute Orsola Macis (Unica Liaison Office) e Anna Cotza (settore Apprendistato).

Maria Del Zompo 2 copia

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Si sono svolte oggi le audizioni di Confindustria, Confapi, Ance ed associazioni agricole sul Testo unico in materia di energia in V commisisone.

«Siamo favorevoli alla costituzione di una Agenzia della Regione per il settore energetico perché riteniamo che il tema dell’energia debba essere posto al centro dei processi di sviluppo della Sardegna – ha detto Alberto Scanu, presidente di Confidustria Sardegna – chiediamo però che il nuovo soggetto unico si occupi, oltre che delle politiche del comparto, anche delle autorizzazioni.»

Per l’Ance (L’Associazione dei costruttori), l’architetto Salvatore Orani ha poi sollecitato un approfondimento su alcune parti della legge, che riguardano gli interventi di efficientamento energetico sul patrimonio edilizio esistente. «In alcuni casi – ha ricordato – la norma è eccessivamente generica e nella pratica potrebbero sorgere problemi di applicabilità sia negli uffici tecnici comunali che, soprattutto in relazione ai fabbricati dei centri storici, con le Sovrintendenze e gli uffici di tutela del paesaggio».

Sempre a nome dei costruttori, il presidente regionale Maurizio de Pascale ha suggerito «di superare le premialità volumetriche previste dalla legge per il miglioramento energetico dei fabbricati sostituendole con misure fiscali di vantaggio», invitando inoltre la commissione a considerare anche l’ipotesi di intervenire sugli edifici pubblici, molti dei quali si trovano in condizioni fatiscenti. «Anche in questo caso – ha osservato – potrebbe emergere l’interesse dei privati alla fiscalità di vantaggio o a progetti finalizzati al recupero di efficienza, dal riscaldamento all’illuminazione».

I lavori della commissione sono proseguiti con l’intervento delle associazioni agricole. Alfonso Orefice, di Coldiretti, ha espresso parere favorevole alla costituzione dell’Agenzia, auspicando che si tratti di un organismo snello formato da personale proveniente dalla pubblica amministrazione. Orefice ha però formulato qualche riserva sulla parte della legge relativa agli impianti eolici nelle aziende agricole. «Siamo preoccupati – ha detto – per il surplus di produzione, un contesto che scoraggia nuovi interventi».

Secondo la Cia, rappresentata da Martino Scano, «è auspicabile definire con chiarezza la tipologia degli impianti eolici nelle zone agricole e uno strumento possibile può essere quello dei Piani urbanistici».

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Angelo Carta (Psd’Az), Cesare Moriconi (Pd), Gianluigi Rubiu (Udc) e Antonio Gaia (Cps).

Le audizioni della commissione sul Testo unico in materia di energia proseguiranno domani alle 9.30 con l’intervento delle associazioni dei consumatori e delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.

Porto di Cagliari

Venerdì 22 maggio, alle ore 16.00, presso il T Hotel di Via dei Giudicati 66, a Cagliari, si svolgerà la tavola rotonda “L’evoluzione del mondo crocieristico: il ruolo della Sardegna” a cura di WISTA Italia, associazione legata a WISTA International che riunisce 1.500 donne in 33 paesi, tutte attivamente coinvolte nel panorama marittimo internazionale.

Una tavola rotonda per fare il punto sulla centralità del Mediterraneo nel mondo crocieristico, sul ruolo del Porto di Cagliari, sul binomio trasporti – turismo con i suoi effetti positivi sullo sviluppo economico di un territorio e sull’evoluzione internazionale di questo mercato, a partire dalla domanda e dall’offerta.

Per l’occasione, moderati da Angelo Scorza, Direttore Responsabile Ship2shore,  ne parleranno: Massimo Deiana – Assessore dei Trasporti Regione Sardegna; Francesco Morandi – Assessore al Turismo, Artigianato e Commercio Regione Sardegna; Felicio Angrisano – Ammiraglio Ispettore capo-Comandante Generale delle Capitanerie di Porto; Cristiano Aliperta – Contrammiraglio Rappresentante Permanente Italiano all’IMO; Vincenzo Di Marco – Direttore Marittimo e Comandante del Porto di Cagliari e Commissario dell’Autorità Portuale di Cagliari; Alberto Scanu – Presidente Confindustria Sardegna; Francesco Galietti – Direttore Clia Italia – Cruise Lines International Association; Sergio Senesi – Presidente Cemar; Mario Colosini – Marketing e Sviluppo RINA, settore Marine.

Sono iniziate ieri mattina, nella commissione Programmazione e Bilancio, le audizioni della parti sociali sul Programma regionale di sviluppo (Prs) che era stato illustrato al parlamentino presieduto da Franco Sabatini (Pd), dall’assessore Raffaele Paci, nella seduta dello scorso 11 novembre.

In apertura dei lavori il presidente Sabatini ha sottolineato la scelta del presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, di far precedere l’esame del Prs alla Legge Finanziaria (al contrario di quanto era accaduto nelle due legislature precedenti) per consentire in Consiglio la specifica discussione sul principale documento della programmazione regionale, redatto in coerenza con il programma di governo della iegislatura.

Sabatini ha inoltre rivolto ai sindacati un accorato appello perché non considerino “una formalità di rito” il confronto in commissione ed ha definito “fondamentale” il rapporto con il sindacato per la condivisione delle azioni e dei programmi utili ad affrontare la situazioni di crisi che investe la Sardegna. Il presidente della commissione ha quindi invitato Cgil, Cisl e Ugl a trasmettere il loro contributo per migliorare i contenuti del Prs ed ha ricordato che la commissione non può modificare il documento oggetto dell’audizione ma che procederà con l’approvazione di una relazione contenente le eventuali modifiche da sottoporre all’attenzione dell’Assemblea sarda.

Il segretario regionale della Cgil, Michele Carrus, ha rimarcato l’importanza del “confronto sociale” ed ha dichiarato che la singolarità sta nel fatto che qualcuno possa negarlo, dimostrando così «una certa idea di autosufficienza da parte di chi sta nel palazzo e di chi governa». «Apprezzo – ha dichiarato il leader Cgil – che il Consiglio regionale riaffermi in questa sede l’importanza della concertazione ed accolgo l’invito del presidente Sabatini per offrire un contributo non formale nel confronto sul Prs».

Michele Carrus ha definito «sostanzialmente condivisibile l’impostazione generale del Piano regionale di sviluppo» ma ha sottolineato con tono critico «la debolezza del documento per quanto riguarda le politiche settoriali». «Non c’è una strategia di sviluppo per il settore manifatturiero e industriale – ha incalzato il rappresentante della Cgil – e in Sardegna non si può fare a meno delle attività manifatturiere che incidono per il 10% sul Pil dell’Isola».

Michele Carrus ha inoltre lamentato come il corposo documento della Regione manchi di indicazioni precise in ordine ad alcune scelte strategiche, ad incominciare da quelle per il metano. «Non basta affermare  che bisogna colmare il gap che ci deriva dall’assenza del gas metano – ha dichiarato il segretario Cgil – serve dire come si intende procedere per colmare questa lacuna». Carrus ha quindi definito “scellerata” l’ipotesi dei depositi costieri di metano ed ha sottolineato come le diverse scelte per l’approvvigionamento del gas, producano effetti differenti sui territori e sui diversi comparti produttivi.

L’ulteriore lacuna del Prs – a giudizio di Carrus – è rappresentata dalle “politiche per l’occupazione”. «Il modello di “garanzia giovani” che sta dentro il Prs – ha spiegato il sindacalista – offre una prospettiva di medio-lungo periodo mentre l’attuale situazione richiede azioni immediate rivolte ai giovani e meno giovani che non hanno un lavoro». Gli interventi immediati proposti dalla Cgil sono: la tutela del reddito delle famiglie; incentivi all’occupazione che devono essere “mirati, selettivi, duraturi e consistenti”; il rilancio degli investimenti con un meccanismo volto al reimpiego dei lavoratori in ammortizzatori sociali nelle opere che saranno realizzate con le risorse pubbliche.

«All’interno del Piano regionale di sviluppo – ha concluso Michele Carrus – non c’è un piano per il lavoro e il sindacato è insoddisfatto del Prs e del mancato confronto con la giunta regionale».

Ignazio Ganga ha sottolineato la critica della Cisl per il mancato confronto con la Giunta regionale per la predisposizione del Programma regionale di sviluppo. Ganga, pur dichiarando una generale condivisione nella strategia che sottende al Prs ha evidenziato la debolezza del documento per quanto attiene i progetti. «Serve aggredire la crisi – ha dichiarato il rappresentante della Cisl – e il Prs non considera prioritario, ad esempio, il piano energetico e il piano della mobilità».

Ganga ha inoltre lamentato un “depotenziamento” del negoziato con la Ue per il riconoscimento dell’insularità ed ha indicato gli altri temi prioritari per l’economia sarda: il lavoro («ma servono interventi urgenti per i servizi per l’impiego e l’occupazione»); la riforme istituzionali con particolare riferimento al dimensionamento scolastico («bisogna dimensionare la nostra scuole alle esigenze della nostra isola se davvero si vuole combattere il 27% di dispersione scolastica»); la riduzione del precariato (anche in ottica del mantenimento degli equilibri sociali); piano socio sanitario («ma ci sono diverse sinergie tra le politiche sanitarie e il welfare»).

Ignazio Ganga ha quindi definito “deficitario” il Prs sul tema cruciale delle “zone interne” («è evidente che chi ha redatto l’apposita scheda non vive e non conosce la realtà delle zone interne della nostra Isola»). Il rappresentante della Cisl ha quindi auspicato un “patto federativo interno” con i territori della Sardegna al fine di garantire le poste ad essi destinati dalla Regione. Ganga ha concluso con l’invito alla giunta e al Consiglio «perché non si abbandoni la strada dell’industria nell’Isola».

Il segretario regionale dell’Ugl, Sandro Pileri, pur condividendo la schematizzazione contenuta all’interno del Prs ha definito il documento “mastodontico e dispersivo” ed il tutto penalizzerebbe «l’immediata operatività degli interventi che il momento di crisi impone».

Le riflessioni dell’Ugl hanno interessato la dispersione scolastica («non esiste un problema relativo alla dispersione scolastica ma esiste la necessità di adeguare le conoscenze rispetto alle richieste che vengono dalla società e dai mercati») ed hanno rappresentato la preoccupazione che la riforma dei servizi per l’impiego con “garanzia giovani” produca un eccessivo «accentramento alle strutture pubbliche delle dinamiche del lavoro».

Pileri, a proposito della creazione di opportunità di lavoro, ha definito «elemento vincente per lo sviluppo» l’innovazione ma ha denunciato, in via generale, «l’impressione di un eccesso di governo pubblico di quei fenomeni per i quali esiste, invece, la necessità di concedere più libertà di azione e di percorso».

Un ulteriore accento dell’Ugl ha riguardato la necessità di interventi urgenti per la semplificazione burocratica e lo snellimento delle procedure e l’esigenza di azioni concrete per il settore della pesca («negli ultimi anni sono andati perduti circa il 40% dei posti di lavoro»).

La commissione Bilancio ha quindi proceduto con l’audizione dei rappresentanti di Confindustria, Cna e Confapi.

Il presidente di Confindustria Sardegna, Alberto Scanu, ha espresso apprezzamento sul metodo, sugli obiettivi e sulla strategia complessiva del programma regionale di sviluppo ed ha evidenziato come i temi del Prs della giunta Pigliaru siano i medesimi di quelli della Giunta Soru e della Giunta Cappellacci («cambiano soltanto le priorità e le sensibilità»). Scanu ha quindi dichiarato di condividere la priorità attribuita all’investire sulle persone ed ha definito “opportuna” la riforma del sistema dei servizi per il lavoro e la riforma della formazione professionale. Il numero uno degli industriali in Sardegna ha quindi sottolineato l’importanza del programma “garanzia giovani” ma ha rimarcato come «non risolve di per sé il problema di una economia che non tira con una domanda che permane inadeguata e in regresso».

Quanto alle opportunità di sviluppo, il presidente di Confindustria ha sottolineato l’assenza di “un’idea dell’industria”, settore che dovrà raggiungere il 20% del Pil col manifatturiero, se si vuol restare in linea con gli obiettivi fissati in sede di Unione Europea.

«Bisogna promuovere una nuova politica industriale e manifatturiera – ha dichiarato Alberto Scanu – mentre il Prs non rivolge attenzione al mondo industriale, dalla chimica al metallurgico, dal lapideo al sughero, dall’impiantistico alle costruzioni».

Giudizio positivo, invece, per le azioni rivolte all’internazionalizzazione, ai Confidi, all’innovazione tecnologica. Confindustria auspica un «approccio integrato di filiera per lo sviluppo del settore agricolo» in relazione all’agroindustria, così come invita la Regione a considerare il comparto turistico in maggiore collegamento con quello dei trasporti.

In materia urbanistica, il leader di Confindustria nell’Isola ha rimarcato l’esigenza di un adeguamento del Piano paesaggistico regionale e definito “urgente” una disciplina e una gestione organica del territorio «che non può prescindere da una nuova legge urbanistica».

Scanu ha inoltre invitato la Regione ad esplicitare le scelte per l’approvvigionamento del gas metano, non precludendosi l’opportunità di riscontrare l’eventuale disponibilità di risorse dal sottosuolo.

Da evidenziare inoltre la posizione espressa a proposito delle servitù militari: «Bisogna evitare gli estremismi e ricordare che sono una opportunità di occupazione per 10mila lavoratori in Sardegna».

Il presidente di Confindustria ha quindi concluso dichiarando il giudizio “positivo” sul Prs.

Il presidente di Cna Sardegna, Francesco Porcu, ha sottolineato in positivo la struttura del Prs «perché supera lo schema antistorico che vedeva le politiche di programmazione e sviluppo come somma derivata delle singole politiche di settore». Porcu ha inoltre espresso apprezzamento per l’impostazione generale del documento e definito “innovativa” la parte dedicata alla gestione dei “beni comuni” («fondamento di una nuova dimensione culturale capace di generare valore e promuovere sviluppo economico e crescita civile»).

La critica della Cna ha riguardato l’assenza nel Prs di riferimenti all’artigianato artistico («è una imperdonabile dimenticanza») e la necessità di sostenere la “visione” di medio e lungo periodo con «politiche industriali che con forza poggi su un ordine di priorità che tenga conto delle realtà produttive esistenti, delle vocazioni territoriali e dei settori innovativi su cui investire».

Francesco Porcu ha sottolineato la centralità del ruolo delle città ai fini dello sviluppo ed ha avanzato la richiesta perché i fondi strutturali siano impiegati in un grande programma di riqualificazione ed efficientamento energetico in ambito urbano.

In conclusione del suo intervento il presidente di Cna ha così sintetizzato le tre carenze del Prs: non c’è alcun riferimento all’artigianato artistico, nel comparto del credito serve rivedere gli strumenti creditizi rivolgendoli a tutte le imprese; non è presente il piano di riqualificazione e riuso delle realtà urbane.

Silvana Manurita in rappresentanza della Confapi ha definito il Prs «un documento esaustivo e completo, nonché un lavoro approfondito che evidenzia un cambio di prospettiva».

Le priorità di intervento a giudizio della Confapi riguardano gli interventi in materia di semplificazione; quelli per favorire i mercati innovativi e per la valorizzazione ambientale e culturale. Manurita ha sottolineato inoltre l’urgenza del piano energetico sardo e ha definito “centrale” il tema dell’incremento dei livelli occupazionali.

L’esponente Confapi ha concluso con l’auspicio che il Prs possa essere integrato con un’apposita scheda con l’indicazione dei risultati che la giunta si prefigge di ottenere, così da poterli valutare e comparare.

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Questa mattina si è svolto a Pula, presso l’auditorium di Sardegna Ricerche, nel Parco Scientifico e Tecnologico della Sardegna di Piscina Manna, un workshop su un tema strategico per la Sardegna, da sempre alle prese con gli elevati costi legati all’approvvigionamento e all’utilizzo dell’energia. L’evento è stato organizzato da: RSE, società per la ricerca nel settore elettro-energetico controllata dal Gestore dei Servizi Energetici;  Sardegna Ricerche; e  Confindustria Sardegna.

Ad aprire il workshop è stato l’intervento del presidente ed Amministratore Delegato di RSE, Stefano Besseghini, che ha voluto sottolineare il ruolo che ricerca e innovazione in campo energetico possono svolgere per lo sviluppo del sistema delle PMI italiane. «Ricerca sviluppo e innovazione – ha detto – vengono indicati da più parti come gli strumenti con cui spingere il nostro Paese fuori da un periodo di crisi strutturale che richiede di recuperare la grande capacità manifatturiera che lo ha sempre contraddistinto. Perché questo avvenga – ha continuato – è necessario che tutti coloro che operano nel settore dell’innovazione stringano solide alleanze che portino, attraverso un confronto serrato, all’individuazione delle iniziative, delle finalità e dei modi che possano massimizzare il ritorno sulle poche risorse a disposizione. RSE ha da tempo intrapreso un percorso duplice, di diffusione mirata dei propri risultati di ricerca e di ascolto delle necessità di ricerca che derivano dal sistema industriale italiano. L’incontro di oggi è un’ottima dimostrazione di come la costruzione di reti corte e lunghe nel sistema ricerca offra una sorta di fil rouge in grado di guidare le aziende, startup e non, sia nell’identificazione di nuove opportunità di mercato sia nel collegamento con un ambito internazionale che è il naturale ecosistema delle attività di ricerca. Tutto ciò è vero in generale, ma lo è a maggior ragione per il settore dell’energia che si trova esso stesso in una importante fase di transizione che, come sempre, offre nuove opportunità a chi meglio e per primo saprà leggere le dinamiche del nuovo».

La presidente di #Sardegna Ricerche, Maria Paola Corona, nell’illustrare le molteplici attività dell’Ente messe in atto attraverso la Piattaforma Energie rinnovabili e lo #Sportello Energia, ha voluto sottolineare quanto sia importante agevolare e sostenere non solo la ricerca, ma soprattutto la diffusione culturale e scientifica sul territorio delle buone pratiche connesse al risparmio energetico e ai conseguenti vantaggi ambientali.

«Lo Sportello Energia di Sardegna Ricerche coniuga proprio questa esigenza – ha aggiunto la presidente Corona – da un lato organizza gratuitamente percorsi di formazione e divulgazione nel settore dell’energia e dall’altro fornisce consulenza sia on line, sia in loco a tutti i soggetti pubblici e imprenditoriali della Sardegna che ne facciano richiesta. Attualmente, inoltre, non sarebbe possibile prescindere, soprattutto nella nostra realtà regionale, dalle attività di sperimentazione e trasferimento tecnologico a favore di imprese e altri enti messe in campo da Sardegna Ricerche attraverso la sua Piattaforma Energie Rinnovabili. Dai programmi di analisi e valutazione delle potenzialità economiche e tecniche della mobilità sostenibile (Smart Mobility), al supporto delle amministrazioni comunali per la redazione del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (Smart City), passando per le sperimentazioni degli impianti termodinamici di Ottana, Tortolì e Villacidro, Sardegna Ricerche risulta essere protagonista indiscussa proprio in un campo così strategico per la crescita economica della nostra regione come quello delle energie rinnovabili.»

L’Università di Cagliari, è stata presente al workshop con il prof. Alfonso Damiano, docente del #Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica (DIEE), che, nell’illustrare lo stato del sistema energetico elettrico in Sardegna e le attività di ricerca di settore svolte e in corso di svolgimento, ha annunciato l’approvazione del progetto europeo da 11 milioni di euro (finanziato nell’ambito del nuovo programma quadro per la ricerca Horizon 2020) dal titolo “NETFFICIENT: Energy and economic efficiency for today’s smart communities through integrated multi storage technologies”, che coinvolge, oltre al DIEE, il CRS4 e altri 11 partner europei.

«Il progetto – sostiene Damiano – ha l’obiettivo di modellare, realizzare e dimostrare la fattibilità tecnico economica di utilizzo delle tecnologie di accumulo distribuito, dal livello domestico al livello di rete di distribuzione, per la realizzazione di reti intelligenti e per l’uso razionale dell’energia a livello locale. Inoltre, è prevista la promozione del concetto di comunità intelligente e, in tale contesto, saranno validati nuovi modelli di business e proposte modifiche nelle norme di regolamentazione del sistema elettrico. Le attività di sperimentazione si svolgeranno in diverse sedi distribuite in tutta Europa.»

«Il #CRS4 e l’Università di Cagliari – aggiunge Damiano – si occuperanno di una delle parti più delicate del progetto, ossia lo sviluppo del sistema di gestione dell’accumulo elettrico per ottimizzare l’utilizzo nei consumi locali della produzione di energia da fonti rinnovabili. Inoltre, verranno sviluppati nuovi sistemi per la previsione di produzione e consumo elettrico destinati a consentire ai gestori di reti di distribuzione locali di partecipare attivamente al mercato dell’energia.»

Il presidente di Confindustria Sardegna, Alberto Scanu, ha ribadito la posizione degli Industriali sardi in tema di ricerca e innovazione in campo energetico. Per Scanu «gli investimenti in ricerca e innovazione devono diventare il pilastro della nuova politica economica e industriale, sia a livello locale che nazionale ed europeo. Ricerca e innovazione costituiscono infatti un processo che non ha fine ma ripaga sempre. Per questo – ha detto – Confindustria chiede una scelta politica vera e concreta per la ricerca nel nostro Paese. In particolare, per quanto riguarda la Sardegna, nel campo energetico, da sempre uno dei nodi che impediscono uno sviluppo duraturo del sistema economico regionale. Gli obiettivi principali da raggiungere sono l’allineamento dei prezzi ai livelli europei per tutte le fonti energetiche (elettricità, gas e carburanti) e la riduzione della fattura energetica estera con una maggiore produzione di risorse nazionali».

L’incontro si è concluso con l’intervento di Giuseppe Tripoli, Direttore Generale Internazionalizzazione del #ministero dello Sviluppo economico – SME’s ENVOY, che ha sottolineato «il valore strategico della ricerca nel settore dell’energia anche come opportunità per favorire l’apertura delle PMI ai mercati esteri».

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RSE, Sardegna Ricerche e Confindustria Sardegna organizzano un workshop sul tema “Il ruolo della ricerca in campo energetico: opportunità di innovazione, sviluppo e internazionalizzazione per le piccole e medie imprese” che si terrà venerdì 10 ottobre prossimo presso l’auditorium di Sardegna Ricerche, nel Parco Scientifico e Tecnologico della Sardegna di Piscinamanna, a Pula, con inizio alle ore 9.30.

L’obiettivo è fare il punto sull’attività di ricerca finalizzata all’innovazione ed al miglioramento delle prestazioni del sistema elettrico dal punto di vista della economicità, della sicurezza e della compatibilità ambientale, RSE, società per la ricerca nel settore elettro-energetico controllata dal Gestore dei Servizi Energetici; Sardegna Ricerche e Confindustria Sardegna, organizzano un workshop sul tema

Dopo i saluti di Maria Paola Corona, presidente di Sardegna Ricerche e di Alberto Scanu, presidente di Confindustria Sardegna, interverranno Stefano Besseghini, presidente e amministratore delegato di RSE che parlerà di “Ricerca e innovazione in campo energetico” e Romano Ambrogi, responsabile sviluppo e pianificazione di RSE che farà il punto su “La ricerca condotta nel territorio della Sardegna, esempio di integrazione tra sistema elettrico regionale e nazionale”.

I lavori proseguiranno con le relazioni di Maria Paola Corona, che parlerà de “la piattaforma energie rinnovabili e lo sportello energia”; di Alfonso Damiano, del Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell’Università di Cagliari, che si soffermerà su lo “Stato del sistema energetico elettrico e attività di ricerca di settore in Sardegna” e di Giuseppe Tripoli, direttore generale Internazionalizzazione del ministero dello Sviluppo economico – SME’s ENVOY, che parlerà di “Internazionalizzazione: opportunità per le PMI”.

E’ stata invitata a partecipare ai lavori l’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras.

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Il testo unico in materia di agricoltura, sviluppo rurale, agrobiodiversità, marchio collettivo e distretti è stato approvato all’unanimità dalla commissione Attività produttive, presieduta da Luigi Lotto (PD). Il via libera è arrivato questa mattina, dopo il parere favorevole sull’impianto complessivo del testo espresso dalle associazioni di categoria, sentite ieri sera in commissione.

#Cia, #Copagri, #Coldiretti, #Confagricoltura, #Confcooperative, #Legacoop ed #Agci hanno espresso apprezzamento per la volontà della commissione di riunire in un’unica legge più materie riguardanti il settore agroalimentare per semplificare l’attività degli operatori. In particolare hanno rimarcato la loro posizione favorevole alle iniziative sull’agrobiodiversità e  sul marchio collettivo che evidenzi la provenienza delle materie prime. Tema quest’ultimo che ha visto invece la contrarietà di Confindustria, che ha però riconosciuto l’azione valida svolta dalla commissione che ha scelto di arrivare a un Testo che unisse la proposta di legge di iniziativa popolare n. 3 – PL 13 – PL 14 – PL 16 – PL 22 – PL 49. Il presidente di Confagricoltura, Alberto Scanu, ha anche riconosciuto alla commissione di avere intrapreso un percorso di collaborazione e di ascolto delle associazioni di categoria.

Il presidente Luigi Lotto ha apprezzato i suggerimenti delle diverse associazioni di categoria, riservandosi di inserire alcune di queste in un successivo testo di legge. Lotto ha rimarcato la volontà della commissione di offrire uno strumento che consenta agli operatori di avere nuove opportunità di sviluppo per rilanciare un settore fondamentale per la nostra Isola e che ha enormi potenzialità. Il testo unico approvato, che ha avuto il parere favorevole della commissione Bilancio, approderà in Consiglio regionale in tempi brevi.

 Soddisfatto anche il vicepresidente della commissione, Luigi Crisponi (Riformatori): «Si è rivelato proficuo – ha affermato l’ex assessore del Turismo – l’ascolto delle associazioni di categoria come richiesto in modo convinto dal gruppo di minoranza in seno alla 5ª commissione. Al termine della discussione e del confronto con gli operatori, il testo unico come elaborato si appresta ad andare in aula nella convinzione che possa divenire un utile strumento per i territori». 

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Con l’audizione dei rappresentanti del mondo delle imprese e della cooperazione si sono concluse in serata le audizioni sulle riforme programmate per questa settimana dalla #Prima commissione permanente del Consiglio regionale, presieduta da Francesco Agus.

In apertura del suo intervento, il presidente di Confindustria Sardegna, Alberto Scanu, ha espresso un giudizio positivo sulla direzione presa dalla riforma nazionale orientata verso l’abolizione del bicameralismo perfetto. Fondamentale per Scanu anche il progetto di revisione del Titolo V della Costituzione. «Nel 2001 – ha detto il rappresentante degli industriali – abbiamo assistito alla riforma federalista che non ha portato benefici alle imprese». Durissimo il giudizio sull’utilizzo della specialità in Sardegna: «Per oltre 60 anni l’autonomia è stata utilizzata in modo distorto – ha affermato Scanu – anziché favorire lo sviluppo ha garantito il sottosviluppo». Secondo il presidente di Confindustria, sarebbe un bene sopprimere la potestà legislativa concorrente su alcune materie come la sanità, l’energia e i lavori pubblici e riportare la competenza esclusiva allo Stato».

Altra riforma urgente, per Scanu, è quella della macchina amministrativa regionale. «Confindustria – ha detto il presidente – è da sempre contraria ad una proliferazione di enti. Serve una ricognizione sulle società in house e sugli enti strumentali della Regione, spesso inutili e dannosi per il sistema delle imprese». Scanu ha poi auspicato un riordino degli enti locali. «In Sardegna – ha detto – il 65% dei comuni sono sotto i cinquemila abitanti. Impensabile andare avanti senza un’aggregazione dei servizi». Ultimo cenno, infine, al metodo con cui avviare la stagione delle riforme: «Bene l’Assemblea Costituente se non si trasforma nell’ennesimo carrozzone. Pensiamo ad un organo formato dalle migliori e qualificate competenze della società civile. In ogni caso – ha concluso Scanu – i tempi per procedere alle riforme non devono superare i sei mesi».

Maurizio De Pascale, presidente di Confindustria Cagliari, ha focalizzato la sua attenzione sul tema della razionalizzazione del sistema pubblico. «Spesso – ha detto – assistiamo ad una duplicazione di competenze e funzioni. Tutto questo va a danno delle imprese e di chi produce. Nel settore dell’edilizia, per esempio, sarebbe utile l’istituzione di una centrale unica per gli appalti». Secondo De Pascale, è necessaria in Sardegna «una svolta culturale che consenta all’apparato produttivo isolano di poter contare su regole e tempi certi». Il rappresentante di #Confindustria, infine, ha parlato di riordino degli Enti Locali: «Siamo favorevoli all’abrogazione delle provincie, prima però occorre capire a chi andranno le funzioni».

Il presidente di Confindustria Nuoro e Ogliastra Roberto Bornioli, pur ritenendo ineludibile il processo riformatore, ha evidenziato il rischio che le spinte accentratrici possano ulteriormente penalizzare le zone interne della Sardegna. «Il territorio del nuorese è stato smembrato con la nascita delle nuove province, adesso si pensa a una razionalizzazione che potrebbe accentrare competenze e funzioni alla Regione. Noi crediamo invece utile un decentramento amministrativo. Da tempo – ha concluso Bornioli – chiediamo di portare alcuni assessorati, come quello dell’Ambiente, a Nuoro».

Enrico Gaia, responsabile dei rapporti istituzionali di Confapi, si è detto favorevole al superamento della potestà concorrente su alcune materie riportandole nella sfera legislativa statale. Per Gaia, l’imperativo categorico è rappresentato dall’urgenza di procedere ad una semplificazione della macchina amministrativa e ad una drastica riduzione del peso della burocrazia. «La duplicazione delle competenze è deleteria per lo sviluppo – ha detto il rappresentante di Confapi – molte società in house della regione hanno prodotto molte perdite e nessun vantaggio per le imprese».

Claudio Atzori, presidente regionale di #Legacoop, ha presentato alla Commissione una richiesta formale perché nella revisione del nuovo Statuto sia riconosciuta la funzione sociale delle cooperazione così come stabilito dall’art. 45 della Costituzione. «Altre regioni lo hanno previsto nei loro Statuti – ha detto Atzori – è giusto che lo faccia anche la Sardegna». Tra le richieste, anche l’introduzione di una norma che assegni alla Regione la competenza sul procedimento di revisione per le cooperative, oggi riservato allo Stato: «Garantirebbe risorse aggiuntive al bilancio regionale e procedimenti più snelli per le imprese». Dal rappresentante di Legacoop, infine, la sollecitazione per uno snellimento della macchina amministrativa «commisurata alla popolazione a al sistema economico regionale» e la creazione di una «stazione unica per gli appalti» che assicurerebbe gare certe, regolari, trasparenti e controllate.

Sergio Cardia, presidente di #Agci Sardegna, ha sottolineato la necessità di una riforma complessiva della Regione. Non solo Statuto ma anche Legge statutaria, riorganizzazione della macchina amministrativa e riordino degli Enti lLocali. «La sovrapposizione di competenze frena lo sviluppo – ha detto Cardia – per far ripartire le imprese serve oggi una semplificazione legislativa e un alleggerimento della burocrazia». Da Cardia è poi arrivata una sollecitazione per l’istituzione dell’#Agenzia regionale delle entrate, «uno strumento che ribalterebbe il rapporto finanziario con lo Stato». Giudizio positivo, infine, sull’ipotesi di istituire la #Città Metropolitana di Cagliari.

Per Carlo Tedde, presidente di #Confcooperative, occorre fare un riflessione profonda sul nuovo modello di sviluppo da proporre per la Sardegna. «In questo contesto il ruolo delle cooperative sarà sempre più importante, il mondo va verso un concetto di profitto funzionale al benessere dei territori e dei cittadini». «E’ necessario dare più valore alle imprese – ha concluso Tedde – l’azione della Regione e dello Stato deve essere di supporto e non di mero controllo. «Se non ci sarà un cambio di rotta il sistema produttivo isolano è destinato al collasso».

I lavori della Prima commissione riprenderanno martedì prossimo.

Alberto Scanu.

Alberto Scanu.

Nell’ambito del ciclo di seminari organizzati in collaborazione con la Confindustria Sardegna Meridionale lunedì 9 giugno si terrà a Cagliari il seminario dal titolo “Fare impresa nel comparto energia”, con le testimonianze di Gian Marco Moratti – presidente Gruppo Saras – e di Alberto Scanu-  presidente Sardinia Green Island. L’appuntamento è fissato nell’aula magna di Ingegneria, in via Marengo 2, con inizio alle 16,30.

L’invito è rivolto a tutti, in particolar modo agli studenti.