2 November, 2024
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Il Consiglio regionale ha approvato oggi un ordine del giorno unitario a sostegno della vertenza dei lavoratori della Portovesme srl.

La seduta del Consiglio regionale è stata aperta dal presidente Piero Comandini che ha dato notizia della sentenza n. 142 della Corte costituzionale relativa alla legge della Regione Sardegna n. 9 del 2023 che trattava “Disposizioni di carattere istituzionale, ordinamentale e finanziario su varie materie”. Il testo prevede, in particolare, l’illegittimità costituzionale degli articoli n. 123, comma 11, limitatamente all’inciso dei “limiti volumetrici”, n. 128, limitatamente all’inciso “condono”, n. 131, limitatamente all’inciso “pergole bioclimatiche intese come”. Il presidente Piero Comandini ha anche annunciato che nella Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il ricorso della Regione sarda finalizzato a dichiarare l’illegittimità costituzionale della legge 26 giugno 2024, n. 86 sull’autonomia differenziata.

Il presidente, inoltre, ha comunicato che dal 10 settembre scorso i consiglieri regionali Alfonso Marras, Piero Maieli e Gianni Chessa hanno dichiarato di aderire al gruppo di Forza Italia, e che il gruppo Misto ha eletto presidente Alessandro Sorgia e vice Alice Aroni.

Franco Mula (Alleanza Sardegna-Pli), intervenendo sull’ordine dei lavori, ha chiesto maggiore rispetto sulla puntualità di inizio dei lavori e ha auspicato che il presidente intervenga per fare rispettare gli orari. Franco Mula ha anche evidenziato positivamente le migliorie del settore tecnologico apportare al funzionamento dell’Aula.

Il presidente Piero Comandini ha, quindi, aperto la discussione sul punto all’ordine del giorno della seduta di oggi: la mozione n. 15 (Solinas e più) sulla annunciata chiusura da parte della Portovesme Srl – Glencore della linea piombo e delle gravi conseguenze per i lavoratori e il territorio. Piero Comandini ha ringraziato per la presenza in tribuna dei sindaci dei territori del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano e le rappresentanze sindacali della Glencore. Piero Comandini ha ricordato che «siamo coinvolti in una vicenda estremamente negativa che riguarda la Glencore e sulle ripercussione che ha sui territori del Sulcis e del Medio Campidano» e che domani c’è un importante incontro al Ministero a Roma. La seduta di oggi, ha spiegato, ha l’obiettivo di avviare una discussione aperta che porti all’approvazione di un ordine del giorno unitario. «Non è il momento delle divisioni politiche, ma è il momento del sostegno a questa vertenza che è la vertenza di tutta la Sardegna», ha detto.

Il presidente ha dato quindi la parola al consigliere del Pd Antonio Solinas, presidente della IV commissione (Governo del territorio), che ha illustrato la mozione, le tappe della vertenza e ha sottolineato l’importanza di questa seduta e di questo dibattito che possa dare più forza alla Sardegna nella riunione di domani al ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla possibilità di chiusura della Portovesme srl da parte di Glencore.

Antonio Solinas ha ricordato l’importanza strategica dell’attività della Portovesme srl nella lavorazione dello zinco e del piombo, ma anche i 1200 lavoratori che rischiano di perdere il lavoro e dell’incertezza che stanno vivendo anche le loro famiglie. Per Antonio Solinas è evidente che la Glencore non ha intenzione di tener fede all’accordo sottoscritto con i sindacati sul progetto per la lavorazione dei materiali critici come il litio. Solinas, che ha voluto riunire la commissione che presiede a Portovesme per dare solidarietà ai lavoratori, ha ricordato che la cassa integrazione scade a ottobre. Serve unità, ha continuato, affinché la Glencore tenga fede agli impegni assunti e  bisogna salvaguardare tutti lavoratori. Sicuramente, ha concluso, la Glencore potrà occuparsi delle bonifiche del territorio, attività a cui non potrà sottrarsi.

Per Gianluigi Rubiu (Alleanza Sardegna-PLI) la vertenza della Glencore richiede unità e un lavoro comune di tutte le forze politiche anche in previsione dell’incontro di domani al Ministero. E’ un’azienda strategica per la Sardegna, per il Sulcis Iglesiente, ma anche per l’Italia, ha detto, apprezzando la volontà del ministro Adolfo Urso di convocare il tavolo domani. Anche Gianluigi Rubiu ha ricordato che è in gioco il futuro di 3-4mila cittadini, se contiamo i 1200 lavoratori e le loro famiglie. E’ una vertenza, ha proseguito nel suo intervento, che riguarda la Sardegna intera e non un solo territorio. Portovesme srl rappresenta, ha detto, l’ultimo baluardo dell’industria in Sardegna, settore in questi anni abbandonato. Per Gianluigi Rubiu comunque c’è speranza per la Portovesme srl, con o senza Glencore, visto il grande interesse delle grandi aziende a investire nell’industria in Italia: ieri sono arrivate, ha detto, 15 manifestazioni di interesse per l’ex Ilva di Taranto. Una notizia che fa sperare anche per la Portovesme.

Per Alessandro Pilurzu (Pd) si tratta di una crisi industriale, ma è anche una questione di responsabilità. Per il consigliere quello che sta avvenendo rappresenta l’esempio di un’azione di sfruttamento e poi di abbandono. «Quello che sta avvenendo è inaccettabile», ha ribadito ricordando che nella gestione della crisi è stata evidente la mancanza di trasparenza da parte della Glencore. L’azienda, ha continuato, sembra prenda tempo e questo sta creando incertezza nel territorio. Per Alessandro Pilurzu non è soltanto un problema economico, ma anche etico e la politica sarda ha il dovere di intervenire con decisione in sinergia con il Governo. Il consigliere ha ribadito che la Sardegna non è un terreno da sfruttare e abbandonare e ci vuole rispetto per le lavoratrici, per i lavoratori e per tutto il territorio.

Gianluca Mandas (M5S) ha recitato l’articolo 1 della Costituzione, ricordando che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Ha poi definito drammatica situazione della Portavesme srl, sottolineando che 1200 lavoratori, le loro famiglie e un intero comparto industriale vivono nell’incertezza e nella disperazione. «Non è solo una questione economica ma di giustizia sociale e di responsabilità», ha detto. Non possiamo permettere, ha proseguito, che l’industria del Sulcis e della Sardegna muoia. Per Gianluca Mandas bisogna riprendere a parlare di industria, fare nuovamente programmazione, e ricordare le opportunità legate alla transizione energetica. Il primo obiettivo, però, ha continuato il consigliere è quello di difendere il lavoro affinché lavoratrici e lavoratori  guardino al futuro con speranza e non con paura.

Per Alberto Urpi (Sardegna al centro 20Venti) è importante l’unità di tutte le forze politiche, dei lavoratori, dei sindaci e dei sindacati. «Questo è il momento dell’unità», ha detto, imputando dalla Glencore di aver giocato con il destino dei lavoratori sardi in due territori, il Sulcis Iglesiente e il Medio Campidano, interessati da una grande emergenza occupazionale. Alberto Urpi ha ricordato anche i 40 posti di lavoro persi con la VillaService e ha manifestato apprezzamento per la posizione assunta dal ministro Adolfo Urso.

Per Luca Pizzuto (Sinistra futura) aver dato sovranità ai mercati e alle multinazionali sta portando tutti a pagare un prezzo carissimo da decenni. Abbiamo delle leve che dobbiamo utilizzare, ha detto, ma rendendoci conto con chi abbiamo a che fare e che agiscono in base a leggi di mercato. Pizzuto ha esortato i colleghi a reagire uniti per dare un mandato pieno alla Regione Sardegna nella discussione di domani a Roma. Servono politiche nuove, ha continuato, e aprire a nuovi settori industriali. E’ necessario anche capire dove sono finiti, ha detto, i soldi del Piano Sulcis. Luca Pizzuto ha poi concluso annunciando il voto favorevole all’ordine del giorno e sottolineando che bisogna avere la possibilità di scrivere nuove pagine per il futuro del nostro territorio.

Stefano Tunis (Sardegna al centro 20Venti) ha ribadito il pieno sostegno ai lavoratori e alle loro famiglie. Il consigliere ha ripercorso le tappe della vertenza Glencore e ha detto che è fondamentale chiarirsi le idee su quale «partita vogliamo giocare: che Glencore rimanga attiva o giocare la partita del dopo». Stefano Tunis ha parlato di programmazione necessaria per attrarre gli investimenti e non certo, ha detto, con l’ultimo progetto di legge della Giunta regionale.

Solidarietà a tutti i lavoratori che lottano per il proprio posto di lavoro è stata espressa anche da Alessandro Sorgia, capogruppo del Gruppo Misto. Il consigliere ha ribadito la volontà della politica di salvaguardare i posti di lavoro e far sì che vengano rispettati gli impegni presi. Non è possibile accettare che 1200 famiglie rimangano senza reddito, ha detto, è a rischio la tenuta sociale del territorio. Per Alessandro Sorgia Regione e Ministero devono prendere posizione forte e decisa nei confronti della Glencore.

Dopo l’on. Alessandro Sorgia, l’on. Franco Mula (Alleanza Sardegna) ha preso la parola e ha detto: «Come disse il ministro Pisanu l’unità è una bambina e va coccolata, non presa a schiaffi. Se dobbiamo e vogliamo essere uniti, per il bene dei sardi e dei lavoratori della Glencore, è inaccettabile leggere i vostri comunicati trionfalistici sulla fine della peste suina. Allo stesso modo pensare di modificare lo Statuto senza chiedere il parere all’opposizione non è un atto molto intelligente né utile. Anche noi siamo pronti ad andare a Roma ma è necessario che la Regione non apra più la porta i “prenditori” come quelli che sono stati insediati negli anni a Ottana come nel Sulcis».

Per i Riformatori sardi l’on. Umberto Ticca «il colosso Glencore non ha messo al riparo negli anni i lavoratori e i siti produttivi. Abbiamo dunque armi spuntate ma al tavolo di domani deve giungere la voce forte e univoca di questo Consiglio. Non possiamo sederci con l’azienda dimenticando il sostegno pubblico che ha ricevuto né è accettabile che l’azienda pensi di non doversi occupare delle bonifiche o del futuro dei lavoratori che vorrebbe abbandonare».

Per Forza Italia l’on. Gianni Chessa è importante riflettere sul fatto che «in Romania ci sono 30 mila aziende italiane mentre la Sardegna non ha un piano industriale e se perdiamo anche i 1.200 posti della Glencore abbiamo perso l’ultimo pezzo di industria della Sardegna. Dobbiamo rafforzare la visita di domani della presidente Todde e dell’assessore Cani per evitare di raccogliere briciole ma per dare una prospettiva all’industria sarda. La speranza della cassa integrazione è un fallimento, dobbiamo puntare a qualcosa di più».

Dai banchi della maggioranza l’on. Sandro Porcu (Orizzonte Comune): «Esprimo solidarietà ai lavoratori della Portovesme srl e ai sindaci, perché non dimentico le vertenze alle quali ho partecipato con la fascia tricolore. Un ordine del giorno ci deve vedere davvero uniti, maggioranza e opposizione. Questi territori e la Sardegna non meritano quel che stanno vivendo».

Parola di sostegno anche da parte di Angelo Cocciu (Forza Italia): «Ho sentito e subito il dolore dei dipendenti di Air Italy, che potevano essere salvati ma la politica, quella che a Roma sta nei ministeri, non ha mosso un dito.  Siamo arrivati a questa situazione perché abbiamo rifiutato nel tempo altre alternative nel campo energetico, come il nucleare, e ne paghiamo le conseguenze».

Dall’opposizione l’on. Paolo Truzzu (FdI): «E’ molto importante l’unità tra noi e con il governo Meloni, ma serve una consapevolezza: che idea di industria per la Sardegna ha la Regione? Piombo e zinco prodotti nel Sulcis sono fondamentali per l’Italia e possono interessare i nuovi acquirenti dell’Ilva ma senza una politica industriale per la nostra isola non andremo molto avanti. Mi dà anche molto fastidio il fatto che questa multinazionale ha fatto extraprofitti ma non ha reinvestito nulla in Sardegna e sui suoi lavoratori.  Nessuno può avere carta bianca, nessuno può stare fuori dalle regole, nessuno può essere esente da responsabilità. Nemmeno la Glencore. E se sarà necessario andremo avanti da soli, anche senza la Glencore».

Per Giuseppe Frau (Uniti) «il momento riguarda l’intera comunità sarda e l’economia della nostra isola, migliaia di famiglie che rischiano di rimanere a terra, senza futuro. Di tutto questo alla multinazionale Glencore importa molto poco: per loro ci sono soltanto i numeri. Per noi ci sono le persone e intorno alle persone noi daremo un forte segnale collettivo».

A seguire, la Giunta. L’assessore all’Industria Emanuele Cani ha preso la parola e ha detto: «La vera questione è che l’Italia non ha una sua politica industriale e questa assenza di programmazione ci porta a vivere sempre sull’onda delle esigenze spicciole. Questa Giunta crede all’industria e in passato non tutti hanno avuto la stessa posizione. Qualcuno ha creduto in passato che la Sardegna possa vivere senza industria, noi abbiamo un’idea diversa e riteniamo che non si possa crescere davvero senza industria. E permettetemi anche di parlare di energia: non c’è industria senza un prezzo competitivo dell’energia e senza infrastrutture efficienti. Anche per questo riteniamo che un atto di democrazia sia fissare un prezzo energetico unico europeo per le industrie, dovunque si insedino».

Tornando alla crisi Glencore, l’assessore Emanuele Cani ha ringraziato «il governo Meloni per la risposta spontanea e contraria davanti all’annuncio di Glencore sullo smantellamento delle linee di produzione. Domani a Roma ribadiremo questo concetto insieme alla disponibilità della Regione a un dialogo con la multinazionale per ridurre il costo dell’energia, che è davvero difficilmente sostenibile».

Il presidente del Consiglio, Piero Comandini, ha quindi comunicato la presentazione di un ordine del giorno sottoscritto da tutti capigruppo. Il documento unitario ripercorre le diverse fasi della vertenza Glencore e impegna, in sintesi, la presidente della Regione e la Giunta «ad adottare tutte le iniziative necessarie e opportune, sia a livello nazionale che regionale, affinché la Glencore tenga fede agli impegni assunti con le parti sociali, con la presentazione del piano industriale, scongiurando il proseguo di attività con la sola linea Waelz e riveda la propria decisione di interrompere la linea zinco, mantenendo gli attuali livelli occupazionale della Portovesme srl, nonché di verificare altre soluzioni possibili per l’acquisizione dello stabilimento».

Hanno dichiarato il voto favorevole e dei rispettivi gruppi di appartenenza i consiglieri: Giuseppe Dessena (Avs); Stefano Tunis (Sardegna2020); Gigi Rubiu (FdI); Luigi Piano (Pd); Francesco Agus (Progressisti); Umberto Ticca (Riformatori) e Gianluca Mandas (M5S).

Posto in votazione l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità ed il presidente dell’assemblea ha quindi rivolto parole di ringraziamento alle forze sindacali, ai lavoratori, agli amministratori ed ai consiglieri e alle consigliere regionali per il lavoro svolto, l’impegno e l’attenzione dimostrati nei confronti di una vertenza definita, da più parti, come cruciale per l’intera Sardegna.

 

Questa mattina, alla presenza dell’assessore regionale della difesa dell’ambiente Rosanna Laconi e dei consiglieri regionali del Medio Campidano Gigi Piano, Alberto Urpi, Emanuele Matta, il sindaco di Villacidro Federico Sollai, il presidente e il direttore del Consorzio industriale di Villacidro Enrico Caboni e Simone Rivano, è stato riavviato l’Impianto di compostaggio del Consorzio, presso il quale andranno a conferire i comuni della zona, tra i quali Villacidro, Arbus, Gonnosfanadiga e Pabillonis, ma che, nel caso in cui fosse necessario, contribuirà a mantenere in sicurezza il servizio regionale per il conferimento e trattamento della parte organica dei rifiuti.

L’Impianto è stato riavviato a seguito della realizzazione di importanti interventi di messa in sicurezza e opere straordinarie necessarie per consentire ai comuni il conferimento dell’umido, così come previsto dal Piano regionale di gestione dei rifiuti.

Il riavvio dell’impianto permetterà ai sindaci e agli operatori economici sardi di affrontare le prossime settimane con minore apprensione, visto che l’atteso aumento delle presenze turistiche nella nostra isola determinerà inevitabilmente un aumento esponenziale dei conferimenti di rifiuti.

Il Consorzio e la Regione, inoltre, hanno avviato un percorso virtuoso che vedrà nei prossimi mesi importanti investimenti volti alla ristrutturazione dell’impianto, che rivestirà un ruolo centrale nell’ambito territoriale di propria competenza, per un rilancio occupazionale del territorio.

 

I 32 candidati più votati in Sardegna con oltre 3.000 preferenze.

  1. Desirè Manca (Movimento 5 Stelle 2050) – Circoscrizione di Sassari 8.010 preferenze
  2. Giuseppe Meloni (Partito Democratico) – Circoscrizione di Olbia Tempio 6.751 preferenze
  3. Giovanni Chessa noto Gianni (Partito Sardo d’Azione) – Circoscrizione di Cagliari 5.683 preferenze
  4. Piero Comandini (Partito Democratico) – Circoscrizione di Cagliari 5.516 preferenze
  5. Antonello Peru (Sardegna al Centro 20Venti) – Circoscrizione di Sassari 5.330 preferenze
  6. Ivan Piras (Forza Italia) – Circoscrizione di Cagliari 5.059 preferenze
  7. Gianfranco Mariano Lancioni noto Nanni (Partito Sardo d’Azione) – Circoscrizione di Cagliari 4.711 preferenze
  8. Stefano Schirru (Alleanza Sardegna Partito Liberale Italiano) – Circoscrizione di Cagliari 4.670 preferenze
  9. Aldo Salaris (Riformatori Sardi) – Circoscrizione di Sassari 4.611 preferenze
  10. Antonio Spanu (Partito Democratico) – Circoscrizione di Sassari 4.479 preferenze
  11. Emanuele Cera (Fratelli d’Italia) – Circoscrizione di Oristano 4.422 preferenze
  12. Francesca Fadda (Partito Sardo d’Azione) – Circoscrizione di Cagliari 4.171 preferenze
  13. Alessandro Pilurzu (Partito Democratico) – Circoscrizione di Carbonia Iglesias 4.090 preferenze
  14. Angelo Cocciu (Forza Italia) – Circoscrizione di Olbia Tempio 3.805 preferenze
  15. Valter Piscedda (Partito Democratico) – Circoscrizione di Cagliari 3.788 preferenze
  16. Alberto Urpi (Sardegna al Centro 20 Venti) – Circoscrizione del Medio Campidano 3.774 preferenze
  17. Maria Laura Orrù (Alleanza Verdi e Sinistra) – Circoscrizione di Cagliari 3.680 preferenze
  18. Camilla Gerolama Soru (Partito Democratico) – Circoscrizione di Cagliari 3.600 preferenze
  19. Marcello Fabrizio Salvatore (Partito Democratico) – Circoscrizione di Cagliari 3.512 preferenze
  20. Gianluigi Rubiu (Fratelli d’Italia) – Circoscrizione di Carbonia Iglesias 3.478 preferenze
  21. Ignazio Locci (Fratelli d’Italia) – Circoscrizione di Carbonia Iglesias 3.294 preferenze
  22. Piero Maieli (Partito Sardo d’Azione) – Circoscrizione di Sassari 3.251 preferenze
  23. Edoardo Tocco (Forza Italia) – Circoscrizione di Cagliari 3.218 preferenze
  24. Fausto Piga (Fratelli d’Italia) – Circoscrizione di Cagliari 3.186 preferenze
  25. Carla Fundoni (Partito Democratico) – Circoscrizione di Sassari 3.185 preferenze
  26. Salvatore Corrias (Partito Democratico) – Circoscrizione dell’Ogliastra 3.184 preferenze
  27. Elisabetta Di Bernardo nota Betti (Partito Democratico) – Circoscrizione di Carbonia Iglesias 3.170 preferenze
  28. Andrea Tunis (Riformatori Sardi) – Circoscrizione di Carbonia Iglesias 3.133 preferenze
  29. Maria Masala (Fratelli d’Italia) – Circoscrizione di Sassari 3.121 preferenze
  30. Marco Tedde (Forza Italia) – Circoscrizione di Sassari 3.110 preferenze
  31. Ivana Russu (Partito Democratico) – Circoscrizione di Olbia Tempio 3.074 preferenze.
  32. Alfonso Marras (Partito Sardo d’Azione) – Circoscrizione di Oristano 3.032 preferenze

Nella foto di copertina Desirè Manca, la candidata più votata per l’elezione del XVII Consiglio Regionale della Sardegna.

 

Venerdì 19 gennaio, a Sanluri, nei locali del Teatro Comunale, si terrà l’iniziativa dal titolo “Osteoporosi: prevenzione cura”, organizzata dall’Associazione Malattie Autoimmuni e Reumatologiche, in collaborazione con l’Unità Operativa di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari, il comune di Sanluri e il contributo della Fondazione di Sardegna.

La giornata, oltre a rappresentare un momento di incontro tra medici specialisti, pazienti e cittadinanza, offrirà la possibilità a quanti lo vorranno di sottoporsi gratuitamente alla MOC calcaneare (primo turno ore 11.00-13.00; secondo turno ore 15.00-17.00).

Nel pomeriggio, alle ore 17.00, è in programma il convegno con la presenza di autorevoli relatori.  Interverranno: Alberto Urpi (sindaco di Sanluri), Ivo Picciau (Presidente ASMAR), Alberto Cauli (Direttore Reumatologia AOU Cagliari), Efisio Cossu (Responsabile Dietologia e Malattie Metaboliche AOU Cagliari) e Mattia Congia (Reumatologo AOU Cagliari).

Si è conclusa con un successo, con la tappa di Oristano, la tre giorni della “VI Rassegna Itinerari Letterari e Storici dell’identità sarda. Donne protagoniste del Medioevo Sardo”.
L’ultimo appuntamento, documentato dalle immagini realizzate da Alberto Costa, si è svolto all’Hositalis Sancti Antoni del capoluogo oristanese e si è avvalso dell’ospitalità del comune di Oristano e della Pro Loco di Oristano, con la collaborazione del vice sindaco Luca Faedda, la presidente M. Lucia Fancellu e la Sezione di Oristano della Fidapa BPW Italy Distretto Sardegna, in particolare la presidente Pupa Tarantini e le socie, la Commissione Regionale Pari Opportunità, le relatrici e relatori avv. Maria Rosaria Manconi presidente della Camera Penale di Oristano, Antonello Figus presidente della Itinera Romanica ed il prof. Pier Giorgio Spanu dell’UNISS, Simona Scioni di Giulia Giornaliste divulgatrice culturale e componente dell’Ordine dei Giornalisti. Per le pubblicazioni editoriali ha collaborato la Carlo Delfino Editore.
Gli organizzatori, inoltre, hanno ringraziato la Lux Vocal Ensemble, l’attrice Marta Proietti Orzella, l’operatrice Daniela Molinas. Un particolare ringraziamento è stato rivolto al signor Antonio Sanna per aver coordinato i produttori locali ed esposto le loro produzioni artigianali ed enogastronomiche ed alla Gardenia di Uta per l’allestimento del palco con i bouquet di fiori.
La seconda tappa della Rassegna si era tenuta il giorno prima al Teatro Electra di Iglesias, alla presenza dell’assessora delle Politiche sociali del comune di Iglesias Angela Scarpa, della Fidapa BPW Italy Distretto Sardegna con la presidente M. Lucia Fancellu e la Sezione di Iglesias, in particolare la presidente Graziella Palmas, Giulia Fronteddu e le socie, Antonella Congiu in rappresentanza della Commissione Regionale Pari Opportunità, le relatrici Daniela Aretino e Celestina Sanna dell’Archivio Storico di Iglesias, Paola Omezzoli, l’archeologa Sara Porru dell’Associazione ArgoNautilus, Alessandra Menesini di Giulia Giornaliste, la Lux Vocal Ensamble ed il soprano Chiara Loi, l’attrice Marta Proietti Orzella, l’operatrice Daniela Molinas. Gli organizzatori hanno rivolto un particolare ringraziamento al Comitato Quartiere Castello alla presidente Francesca Nonnis, al presidente Mario Fronteddu e soci del Gruppo Folkloristico “Città di Iglesias” e ai produttori locali per aver esposto le loro produzioni artistiche, artigianali ed enogastronomiche. Grazie anche all’Azienda Aru Agricola, florovivaisti di Iglesias, che hanno procurato alcuni elementi naturali di decorazione come il corbezzolo per rendere più aggraziata l’esposizione dei prodotti, nonché per l’allestimento del palco con fiori natalizi, alla Gardenia di Uta per i bouquet di fiori ed alla MusicArt Service per l’assistenza audio e luci.
            
A bagnare l’esordio della Rassegna, il 27 dicembre, era stata Sanluri, ospite del comune di Sanluri, rappresentato dal sindaco Alberto Urpi e dall’assessora della Cultura Antonella Pilloni, con la collaborazione della Pro Loco di Sanluri e degli Arcieri Balestrieri del Castello di Sanluri.
Hanno collaborato Simona Scioni di Giulia Giornaliste, Antonello Figus presidente di Itinera Romanica, Bruna Biondo in rappresentanza della Commissione Regionale per le Pari Opportunità, la Fidapa BPW Italy la PreE ancora gli ospiti relatori Michela Floris e Roberto Ibba, la Lux Vocal Ensamble ed il soprano Chiara Loi, l’attrice Marta Proietti Orzella, per le riprese la Momentum srl e il regista Bruno Spinazzola. Per i fiori La Gardenia di Uta.
         

E’ tutto pronto per gli ultimi tre appuntamenti del 2022 della VI Rassegna “Itinerari Letterari e Storici dell’Identità Sarda”, organizzati da Maristella Casula, ideatrice del progetto e Presidente dell’Associazione Culturale la Casa Rosa, in collaborazione con i Comuni di Sanluri, Iglesias e Oristano.
Il programma di fine anno prevede l’apertura del sipario il 27 dicembre nel Teatro Comunale di Sanluri, il 29 al Teatro Electra di Iglesias ed il 30 nel Centro Culturale ex Hospitalis Sancti Antoni di Oristano, con inizio alle 18.30.
La Rassegna dedicata alle Donne protagoniste del Medioevo Sardo, ha la finalità di promuovere e valorizzare l’identità della Sardegna attraverso un itinerario storico-culturale che racconta le dominazioni nel Medioevo, per porre in evidenza come i rapporti con le famiglie Aragonesi, Pisane e Genovesi hanno condizionato il contesto politico e l’identità della nostra Isola.

Attraverso la rievocazione di personaggi femminili del periodo Medievale, saranno presentate le Regine-Giudicesse che hanno avuto un ruolo significativo nel quadro storico-politico tra il IX e il XV secolo: Elena di Gallura del Giudicato di Gallura, Adelasia di Torres ultima regina del Giudicato di Torres, Eleonora d’Arborea del Giudicato d’Arborea, Benedetta di Cagliari del Giudicato di Cagliari e personaggi minori.
La Rassegna, patrocinata dal Consiglio Regionale della Sardegna, dalla CRPO Commissione Regionale per le Pari Opportunità, dai Comuni di Sanluri, Iglesias e Oristano, dall’Università degli studi di Cagliari Unica, da Giulia Giornaliste Sardegna, realizzata grazie al contributo dell’Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna, vanta tra i propri partners: La Fondazione Isola del Romanico, l’APS Itinera Romanica, Carlo Delfino Editore, le Pro Loco dei territori coinvolti, la Fidapa BPW Italy con le Sezioni del Distretto Sardegna di Sestu, Iglesias e Oristano e Giulia Giornaliste.


La Rassegna si distingue per i contenuti storico culturali, artistici e musicali volti ad un intrattenimento dell’ampio pubblico, che prevedono recitazioni, esibizioni corali e interviste sul tema trattato.
Tra gli ospiti del salotto storico culturale moderati da Simona Scioni e Alessandra Menesini di Giulia Giornaliste, Antonello Figus Presidente della APS Itinera Romanica Amici del Romanico, Michela Floris Prof. Associata Unica, Roberto Ibba Storico, Daniela Aretino e Celestina Sanna dell’Archivio Storico di Iglesias, Le socie delle Sezioni Fidapa BPW Italy di Iglesias, Sestu e Oristano, l’Associazione Argonautilus di Iglesias, Piergiorgio Spanu Prof. Ordinario di Archeologia Cristiana e Medievale dell’Università degli studi di Sassari Uniss, l’avv. Maria Rosaria Manconi Presidente della Camera penale di Oristano e Pupa Tarantini Presidente della Fidapa BPW Italy della Sezione di Oristano.
Durante gli eventi introdurrà la serata Maristella Casula, interverranno per i saluti istituzionali a Sanluri il Sindaco Alberto Urpi e l’Assessora alla Cultura Antonella Pilloni, a Iglesias l’Assessora alle Politiche Sociali e Giovanili Angela Scarpa, a Oristano il Sindaco Massimiliano Sanna e il Vicesindaco con delega alla Cultura, Istituzioni, Turismo e Pubblica Istruzione Luca Faedda, a tutti gli eventi parteciperà l’Assessorato Regionale al Turismo, Artigianato e Commercio.

Durante gli spettacoli si potrà assistere anche al concerto vocale della LUX Vocal Ensamble con la partecipazione del Soprano Chiara Loi che si esibiranno con brani dal X al XV secolo, con loro la voce recitante di Marta Proietti Orzella che leggerà brani tratti dai libri: Donne protagoniste del Medioevo curato dalla Prof.ssa Rossana Martorelli, Eleonora D’Arborea di Camillo Bellieni, Carta de logu, e Vita di Eleonora D’Arborea di Bianca Pitzorno.
Alle 20.30 è prevista oltre all’esposizione delle eccellenze dell’artigianato artistico e agroalimentare locale, una degustazione delle tipicità del territorio riservata al pubblico presente agli eventi.

La Rassegna è finanziata dall’Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Autonoma della Sardegna: Legge Regionale 21 aprile 1955 n. 7 “Provvedimenti per manifestazioni, propaganda e opere turistiche”, Art. 1, comma 1 lett. c). D.G.R.: n. 20/53 del 30/06/2022 – Annualità: 2022 / 2023 / 2024. organizzazione di manifestazioni pubbliche di grande interesse. “CARTELLONE REGIONALE DELLE MANIFESTAZIONI DELLO SPETTACOLO E DELLA CULTURA”.

Sono 12 i monumenti che Sanluri proporrà ai visitatori, nelle giornate di sabato 28 e domenica 29 maggio, in occasione di Monumenti Aperti.
Per il sindaco, Alberto Urpi, l’assessora alla Cultura, Antonella Pilloni e quello al Turismo, Fabrizio Collu: «Aderire alla manifestazione Monumenti aperti significa per noi raccontare con orgoglio l’eredità del nostro passato. Non esiste futuro senza il passato, conoscere la nostra storia, le proprie radici, i luoghi, i monumenti, le tradizioni significa avere la consapevolezza della propria identità. I volontari e gli studenti guideranno i visitatori, lungo il percorso, alla scoperta del nostro patrimonio artistico, il nostro Castello Giudicale, i nostri Musei, le nostre Chiese, documenti di pietra che non solo ci parlano del passato ma sono testimoni del tempo. Uno degli elementi identitari più forti della comunità di Sanluri è il pane Civraxu, con il Museo del Pane, si apre una finestra sulle tradizioni e la cultura del mondo contadino che profuma di terra e di antichi sapori. Aprire le porte dei nostri monumenti ai visitatori, significa far conoscere ciò che siamo e il senso di ciò che ci circonda, un luogo di incontro dove, attraverso un percorso di conoscenza, si può condividere la ricchezza che ogni persona porta con sé.»
Questi i 12 siti aperti: il Museo del Pane e della Panificazione del Civraxu che si trova a casa Villasanta, e la Chiesa di Sant’Antiogu becciu che si trova nell’Agro di Sanluri al confine con Villanovaforru, dove fu edificata nel 1610.
Sono visitabili poi altre 7 chiese: San Francesco, San Lorenzo, San Pietro, San Martino Vescovo, San Rocco, San Sebastiano, e la Chiesa Parrocchiale di Nostra Signora delle Grazie.
Vengono poi confermate come nelle passate edizioni: il Castello, l’unico ancora abitabile dei tanti costruiti in Sardegna in età Giudicale, Sa porta de su Casteddu e l’Ex Montegranatico.
Antonio Caria

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Proseguono le audizioni in Commissione “Autonomia” del Consiglio regionale presieduta da Pierluigi Saiu (Lega). Oggi è stata la volta di una delegazione dei sindaci dei 28 comuni del Medio Campidano e dei rappresentanti dei territori del Sarrabus-Gerrei, Trexenta, Sarcidano-Barbagia di Seulo attualmente inglobati nella provincia del Sud Sardegna.
Sul tavolo: l’allargamento dei confini della Città Metropolitana di Cagliari e la ricostituzione dell’ex provincia del medio Campidano.
«Apprezziamo la volontà del Consiglio regionale di dare risposte alle richieste dei territoriha sottolineato il sindaco di Sanluri, Alberto Urpivista la decisione di procedere ad un allargamento della Città Metropolitana di Cagliari ed alla costituzione della provincia del Sulcis Iglesiente, riteniamo indispensabile salvaguardare anche l’identità e l’autonomia del Medio Campidano».
Per il primo cittadino di Sardara, Roberto Montixi, «deve essere chiarito, una volta per tutte, quali funzioni saranno trasferite dalla Regione agli enti locali e quali risorse saranno messe in campo per consentire agli enti intermedi di svolgerle al meglio».
Sulla stessa linea i sindaci di Villacidro e Gonnosfanadiga, Marta Cabriolu e Fausto Orrù: «Il Medio Campidano deve essere la base di partenza per la nascita del nuovo ente intermedio. Se poi altri comuni, attualmente inseriti nella provincia del Sud Sardegna, decideranno di aderire alla nuova provincia saranno i benvenuti. In questa riforma non vogliamo rimanere ai margini ma giocare un ruolo da protagonisti».
Non sembrano voler andare nella stessa direzione gli altri territori della provincia del Sud Sardegna. Almeno questo è il pensiero dei presidenti dell’Unione dei Comuni della Trexenta, Paola Casula, del Gerrei Marco Lampis, del Sarrabus Marco Antonio Siddi, e del presidente della Comunità Montana Sarcidano Barbagia di Seulo, Antonio Orgiana: «I nostri territori hanno un legame storico, culturale e geografico con Cagliari. La soluzione migliore è prevedere un allargamento dei confini della Città Metropolitana ai comuni che non faranno parte delle province del Sulcis e del Medio Campidano».
Antonio Caria

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Il sindaco di Sanluri ha annunciato nella tarda serata di ieri 27 casi di positività al Covid-19 nella casa di riposo di via Roma.

«Ho sempre improntato tutto il nostro mandato ai fini della trasparenza e, pertanto, mi sento in dovere di comunicarvi che ho appena ricevuto l’ esito dei tamponi fatti nella casa di riposo di via Roma – ha scritto Alberto Urpi in un post pubblicato nella pagina Facebook del comune di Sanluri -. Tra anziani e lavoratori, abbiamo i seguenti risultati: 27 positivi al Covid-19, che  sommati ai 3 di ieri danno un totale di 30 casi.»
«La maggior parte dei positivi è tra gli anziani in struttura, i quali (notizia in tal caso positiva) non ricevevano visite da oltre 14 giorniha aggiunto Alberto Urpi -. Tutti sono in quarantena e seguiti dai medici: con l’aiuto dell’ATS e forze dell’ordine stiamo ricostruendo la catena dei contatti.»
«Pertanto, state tranquilli, nonostante l’alto numero dei contagiati, il tutto è abbastanza circoscritto. Continuate a seguire tutte le regole che vi abbiamo dato nell’esclusivo interesse della popolazione. La struttura è presidiata da esperti dell’ATS che ci danno sicurezza. È una patologia grave, ma che passa e si guarisce nella maggioranza dei casi -. ha concluso il sindaco di Sanluri -. Forza, concentrazione e rispetto delle prescrizioni
Restate a casa – A domani.»

 

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Oltre dieci anni di lotte, oltre cinque anni di iter amministrativo per l’ottenimento della VIA, la Valutazione di impatto ambientale, passaggio fondamentale per il decollo del progetto di rilancio produttivo dello stabilimento Eurallumina di Portovesme. Tutte le lunghe e tormentate vicende che hanno portato all’approvazione della VIA da parte della Giunta regionale guidata dal presidente Christian Solinas, sono state ricostruite questo pomeriggio nella sala Fabio Masala della Fabbrica del Cinema, a Carbonia, in un incontro organizzato dalla RSU. Tra gli ospiti invitati, complessivamente circa 140 persone, quattro assessori regionali (Gianni Lampis dell’Ambiente, Alessandra Zedda del Lavoro, Anita Pili dell’Industria e Mario Nieddu della Sanità); tre capi di gabinetto (Andreina Farris dell’Ambiente, Marcello Tidore della Sanità, Alberto Urpi dell’Industria); l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias ed ex commissario straordinario del Piano Sulcis Tore Cherchi; l’amministratore unico della provincia del Sud Sardegna Giorgio Sanna: il professor Paolo Amat di Sanfilippo; il professor Pasquale Mistretta; l’ex assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu; l’ex parlamentare Francesco Sanna; l’ex consigliere regionale Luca Pizzuto.

Dopo il saluto di Paolo Serra, direttore del Centro Servizi culturali della Società Umanitaria, Antonello Pirotto ha ricostruito le fasi decisive della lunga vertenza, maturate negli ultimi mesi, ricostruite in due filmati proiettati nel mega schermo della sala Fabio Masala. Tra i presenti, ci sono stati momenti di commozione, nel rivedere le immagini che hanno seguito il via libera…alla VIA, prima in assessorato dell’Ambiente, poi in Giunta regionale, e l’intervista al presidente Christian Solinas.

Sono seguiti i ringraziamenti alla Giunta regionale, rappresentata da quattro assessori, invitati ad intervenire uno dopo l’altro.

«La Regione ha dimostrato concretamente il suo impegno per il riavvio produttivo dell’azienda pensando alla salvaguardia dell’occupazione, alla tutela del territorio e della salute per i cittadini e al rilancio del polo dell’alluminio.» Hanno ribadito Alessandra Zedda, Anita Pili, Mario Nieddu e Gianni Lampis.

«Il primo passo di questo percorso virtuoso verrà fatto domani a Roma dove formalizzeremo l’inizio della procedura per l’immediata reintegrazione di tutti i lavoratori di Eurallumina, attraverso gli strumenti contenuti nel programma ‘TVB’ (tirocini, voucher, bonus)», ha spiegato l’assessore Alessandra Zedda.

«È stata una vertenza difficile che perdurava da tanti anni, a scapito non solo dei lavoratori e delle loro famiglie, ma di tutto l’indotto economico e sociale del territorio. Grazie all’impegno preso dal presidente Solinas e da tutta la Giunta, si apre adesso una nuova fase industriale che punta al rilancio produttivo dello stabilimento di Portovesme e getta le basi per un nuovo polo di enorme importanza, capace di attrarre investimenti e di ridare lavoro a centinaia di persone», ha concluso la vicepresidente Alessandra Zedda.

«La positiva conclusione dell’istruttoria sanitaria e ambientale per lo stabilimento Eurallumina da parte della Regione è stata decisiva per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il via libera ad investimenti per 200 milioni di euro», ha invece sottolineato l’assessore Gianni Lampis.

L’assessore Anita Pili ha evidenziato come «sia necessario pensare a modelli alternativi di sviluppo e a basso impatto ambientale, in un’ottica di potenziamento delle ‘energie green’. Stiamo facendo la nostra parte e vogliamo che l’Isola diventi un esempio virtuoso».

Un accenno alla «compatibilità delle iniziative produttive con il diritto alla salute e la tutela dei cittadini» è stato fatto dall’assessore Mario Nieddu che ha puntualizzato l’esigenza di «dare risposte e tempi certi alle aziende che vogliono rilanciare gli investimenti, ma anche rendere attuali le procedure di controllo e vigilanza sull’ambiente e sulla salute».

Sono intervenuti inoltre il capo di gabinetto dell’assessorato regionale della Sanità, Marcello Tidore; il capo di gabinetto dell’assessorato regionale dell’Ambiente, Andreina Farris; l’ex presidente della provincia di Carbonia Iglesias, Tore Cherchi; il presidente del Movimento Pastori Sardi, Felice Floris.

L’incontro si è concluso in un clima festoso, con l’impegno a vigilare sul proseguo dell’iter, perché se è vero che il passo fondamentale della vertenza era costituito dalla VIA, ed è stato superato, è altrettanto vero che altri passi devono essere ancora fatti per arrivare all’avvio dei lavori per la realizzazione del progetto da parte della Rusal che è sempre stata fortemente motivata per far ripartire la produzione, investendo ben 20 milioni l’anno, in tutti questi anni, caratterizzati da tanti alti e bassi.

Giampaolo Cirronis