22 November, 2024
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«Oggi siamo qui per dare ufficialità alla partenza di un servizio essenziale che la Sardegna prima non aveva e che ora, già da qualche giorno, è a disposizione di quanti ne abbiano bisogno. L’elisoccorso è un enorme miglioramento nel diritto alla salute che diamo ai nostri cittadini e a quanti decidono di venire a visitare la nostra Regione. E gli oltre 60 interventi già fatti in questi primissimi giorni di attività dimostrano quanto fosse importante averlo e quanto funzioni bene.»

Cosi il presidente Francesco Pigliaru ha aperto il suo intervento, stamattina nell’hangar dell’aeroporto Costa Smeralda di Olbia, alla cerimonia di inaugurazione del servizio di elisoccorso, nel corso della quale ha annunciato la partenza del servizio anche dall’aeroporto militare di Alghero dal prossimo 15 agosto. «Ci sono voluti anni per averlo – ha proseguito il presidente -, ma ora possiamo dire a buon diritto non solo di aver realizzato concretamente un punto centrale del nostro programma di legislatura, ma anche di poter toccare con mano gli effetti positivi di una riforma in cui abbiamo creduto, che abbiamo portato avanti con determinazione e che ora inizia a mostrare il valore dei singoli risultati nel disegno complessivo. Trasportare in pochi minuti le persone non in un luogo di assistenza generico ma esattamente dove si eroga la prestazione migliore, così come reso possibile dalla costruzione della rete sanitaria, significa dare risposte specifiche alla specifica urgenza. Questo è un pezzo importante della Sardegna che avevamo in mente quando abbiamo fatto la riforma», ha concluso Francesco Pigliaru, ringraziando quanti hanno collaborato al raggiungimento di questo importante obiettivo e sottolineando la collaborazione preziosa offerta dalla Regione Lombardia come esempio di regionalismo virtuoso.
Alla cerimonia sono intervenuti anche l’assessore della Sanità, Luigi Arru, il presidente del Consiglio Regionale, Gianfranco Ganau, i direttori generali dell’Areus e dell’Ats, Giorgio Lenzotti e Fulvio Moirano, il responsabile dell’Areu Lombardia, Alberto Zoli, il presidente del Soccorso Speleologico alpino nazionale Maurizio Dellantonio, il presidente della Dinamo Sassari, Stefano Sardara e il vescovo della Diocesi di Olbia Tempio, monsignor Sebastiano Sanguinetti.
Il Servizio di Elisoccorso regionale, operativo dallo scorso primo luglio, è gestito dalla Airgreen, ditta che, il 22 febbraio 2018, si è aggiudicata la gara d’appalto bandita da ATS per un importo di quasi 58, milioni e mezzo di euro (8 milioni 315mila euro all’anno) e un ribasso d’asta del 12,4%. Ad oggi le basi attivate sono quelle di Cagliari Elmas (dove opera un Airbus h12) e Olbia; qui a partire dal 1° agosto il servizio sarà effettuato 24 ore su 24 grazie all’operatività di un elicottero Leonardo (attualmente il servizio è h12). Dal prossimo 15 agosto sarà attivata anche la base di Alghero Fertilia (Airbus, con operatività h12) a garanzia di una maggiore copertura su tutto il territorio regionale.Come funziona – Airgreen fornisce tre elicotteri HEMS (Helicopter Emergency Medical Service) insieme al personale tecnico e di volo dotato di adeguata esperienza. Il personale medico e infermieristico è stato selezionato dall’Areus (Azienda regionale emergenza urgenza della Sardegna) in collaborazione con l’Areu della Regione Lombardia. Come per tutto il sistema dell’emergenza l’attivazione dell’elisoccorso avviene attraverso le Centrali operative del 118 di Cagliari e Sassari, i tempi per la messa in moto dei mezzi sono quelli previsti dal capitolato di gara e cioè non oltre i cinque minuti dall’arrivo dell’allerta.

La squadra degli elisoccorritori – A bordo dei tre elicotteri operano un pilota (coadiunvato da un secondo pilota nelle ore notturne), un medico, un infermiere, un tecnico verricellista e un elisoccorritore del Soccorso Alpino e speleologico della Sardegna che collabora con il Servizio e che, nei mesi scorsi, ha contribuito alla formazione del personale con particolare attenzione alle modalità di intervento nei luoghi impervi. L’equipe di bordo è in grado di fornire l’assistenza medica e infermieristica necessaria durante il volo. Tutti gli elicotteri sono in grado di raggiungere l’intero territorio regionale sulla base delle necessità, così come è accaduto per gli interventi delle scorse settimane. I mezzi hanno infatti la stessa capacità operativa e possono sostituirsi a vicenda. Si tratta quindi di un valore aggiunto per il Servizio.

I numeri dei primi 15 giorni di attività – Sono 67 le attivazioni del servizio di Elisoccorso nel periodo tra il 1° e il 15 luglio 2018 dalle Centrali operative del 118 di Cagliari e Sassari. Di queste, 6 sono state annullate. 45 sono stati gli interventi primari, che prevedono cioè assistenza e l’eventuale trasferimento del paziente dal luogo in cui si è verificato l’evento acuto all’ospedale più idoneo. Gli interventi secondari (dall’ospedale di ricovero a quello in grado di offrire le cure idonee) sono stati invece 11.5 gli interventi complessivi in luoghi impervi. Le tempistiche, in condizioni standard, sono evidentemente più rapide rispetto all’attivazione del soccorso su gomma anche per quanto riguarda le zone con maggiori criticità orografiche. A titolo di esempio, nei primi giorni di attivazione del servizio si riportano i 16 minuti di volo per raggiungere, da Cagliari, Escalaplano; 20 minuti per Quirra e 29 per Sorgono e Carloforte.

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E’ stata sancita con la firma di un Protocollo d’intesa, questa mattina a Villa Devoto, la collaborazione tra la Regione Sardegna e la Regione Lombardia per l’avvio del nuovo sistema di emergenza-urgenza sardo. A sottoscrivere l’accordo i presidenti Francesco Pigliaru e Roberto Maroni, affiancati dai rispettivi assessori della Sanità, Luigi Arru e Giulio Gallera, dal direttore generale dell’assessorato della Sanità della Sardegna, Giuseppe Sechi, e dal direttore generale dell’AREU lombarda, Alberto Zoli.

La collaborazione si incentra soprattutto sulle modalità di funzionamento dell’Areus; la riorganizzazione del sistema regionale dell’emergenza/urgenza sanitaria extraospedaliera (118); le attività di implementazione del servizio di elisoccorso HEMS (Helicopter Emergency Medical Service) regionale; la costituzione, attivazione e funzionamento del Numero Unico dell’Emergenza (NUE) 112; la formazione di tutte le figure professionali coinvolte, anche utilizzando strumenti e metodiche sperimentali. Il protocollo ha una durata di due anni e non comporta oneri economici a carico dei rispettivi bilanci regionali.

«Siamo molto soddisfatti dell’intesa con il Presidente Maroni», ha detto il presidente Francesco Pigliaru. «Il loro modello di AREU è eccellente, leggero, orizzontale, basato su un forte coordinamento, decisamente il più adatto alle nostre esigenze. La firma di oggi è un’ottima occasione per ribadire quanto diciamo da tempo: le buone pratiche sviluppate dalle regioni sono una grande ricchezza per l’intero Paese», ha proseguito il presidente Pigliaru. «Lo Stato dovrebbe impegnarsi a diffonderle, magari con la creazione di un catalogo, che diventi repertorio di esperienze e soluzioni già attuate con successo e al quale tutte le regioni possano attingere. A un centralismo che costringe a far capo alla burocrazia di un qualche ministero romano è di gran lunga da preferire un regionalismo virtuoso – ha concluso Francesco Pigliaru -, dove il confronto costante tra esperienze regionali diventa luogo nel quale generare sperimentazioni».

«Questa iniziativa della struttura dell’emergenza-urgenza Areu e il Numero Unico di Emergenza 112 che abbiamo sviluppato in Lombardia parte dalla sperimentazione attivata da me, nel 2010, quando ero ministro dell’Interno», ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. «Partimmo dalla provincia di Varese e la cosa funzionò e ora è estesa in tutta la regione. Prevede la riunificazione delle centrali operative, che rispondono alla chiamata di quelli che erano i diversi numeri di emergenza e inviano sul luogo di un incidente, per esempio, solo i mezzi che davvero servono. Mettiamo questa nostra esperienza a disposizione delle altre Regioni, in questo caso della Sardegna, con spirito di leale collaborazione istituzionale. Sostengo la proposta del presidente Pigliaru di istituire, tra le Regioni, un ‘Catalogo delle buone pratiche’, che preveda lo scambio delle eccellenze che ogni Regione sviluppa in diversi settori – ha aggiunto Maroni – e propongo di portare questo modello di scambio delle buone pratiche in Conferenza della Regioni.»

Il responsabile sardo della Sanità, Luigi Arru, ha ricordato che la collaborazione con l’Areu e, in particolare, con il direttore generale Alberto Zoli, si è sviluppata negli anni. «Quello lombardo – ha detto – è il modello più adatto alle nostre caratteristiche e alle esigenze della nostra tempistica. Proprio oggi è stato pubblicato il bando per l’elisoccorso della Sardegna sulla Gazzetta Ufficiale Europea e, anche grazie alla collaborazione con la Lombardia, contiamo di avere al più presto un nuovo sistema di emergenza-urgenza sardo».

L’omologo lombardo, Giulio Gallera, ha aggiunto che l’esperienza dell’Areu non è nata in poco tempo e che ha avuto bisogno di diverse correzioni: «Il nostro modello di Emergenza Urgenza – ha detto Giulio Gallera – è un modello trasversale che vede l’Areu in un ruolo di governance della rete dei soccorsi che uniforma il servizio in tutto il territorio regionale, dandogli così maggiore efficienza e concretezza».

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Luigi Arru 2

Si è aperta con i saluti del Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, la prima delle due giornate che la Harvard Medical School ha organizzato in Sardegna – primo progetto in Europa – in collaborazione con l’assessorato regionale della Sanità e con l’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari. Oltre 300 persone hanno seguito per l’intera giornata i lavori – nell’Aula verde della Cittadella universitaria di Monserrato – con i professionisti individuati dalla Harvard Medical School.
Michael Donnino (Dipartimento di Medicina d’urgenza e Divisione polmonare / Critical Care Medicine al Beth Israel Deaconess Medical Center), Jonathan Edlow (vice presidente del Dipartimento di Medicina d’emergenza presso il Beth Israel Deaconess Medical Center e assistente professore di Medicina presso la Harvard Medical School) e Nathan Shapiro (Dipartimento di Medicina d’emergenza al Beth Israel e e Assistant Professor di Medicina alla Harvard Medical School) sono stati i relatori della giornata, finalizzata al confronto tra diversi sistemi e approcci nell’emergenza-urgenza.
«Questo è un evento fortemente voluto dall’Assessorato – ha detto l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru – ed è organizzato in collaborazione con il Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, e con la Direzione generale dell’Azienda ospedaliero universitaria. Non si tratta di un corso, ma di confrontarsi per sviluppare un programma di formazione certificata di medici e infermieri dei Dipartimenti di Emergenza – urgenza. Percorso necessario anche alla luce dell’approvazione, da parte del Consiglio regionale, della legge cha ha istituito l’Areus, l’azienda regionale dell’emergenza-urgenza. Abbiamo bisogno – afferma Arru – di un nuovo modello di medico e di infermiere, adatto alle esigenze che stanno costantemente cambiando. Speriamo di arrivare alla certificazione, che significa documentare le competenze, il sapere e il saper fare di questi professionisti. Harvard ha creduto in questo progetto e ci ha offerto questa opportunità: vediamo se ci saranno le condizioni istituzionali per collaborare costantemente e aiutarci in un progetto che è fatto, tra l’altro, nel 2004 in Toscana dall’allora assessore Enrico Rossi. E’ un modo importante di collaborazione internazionale tra più istituzioni per cambiare il sistema», ha concluso l’Assessore.
Domani i lavori proseguiranno nella Cittadella universitaria di Monserrato, a partire dalle 9.00: dopo le relazioni ci sarà una tavola rotonda cui prenderanno parte, insieme all’assessore Arru, Michael Donnino, Jonathan Edlow, Nathan Shapiro, Alberto Zoli (direttore generale dell’Areu della Lombardia), Maria Pia Ruggeri (presidente nazionale della Società italiana della Medicina di emergenza urgenza) e Jennifer Pope (assistant professor di Medicina d’emergenza Istituzione Beth Israel Deaconess Medical Center).