24 November, 2024
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Presto sarà attiva anche nella Asl Sulcis Iglesiente una struttura ambulatoriale dedicata ai pazienti tumorali e ai pazienti ricoverati, ponendo fine alle trasferte verso altri centri cagliaritani.
L’obiettivo principale dell’ambulatorio è quello di fornire ai pazienti un accesso venoso affidabile e duraturo attraverso l’inserimento di cateteri venosi centrali a lunga permanenza, noti come Picc (peripherally
inserted central catheter o anche catetere centrale a inserzione periferica).
L’istituzione di tale servizio, a gestione infermieristica, prevede un percorso formativo con uno specifico corso che consente di acquisire le skills necessarie, unite all’esperienza professionale di almeno 5 anni nel
profilo di infermiere.
Grazie alla determinazione del direttore della Struttura complessa dell’anestesia e rianimazione, dott. Aldo Clemenza e del direttore della Struttura complessa delle professioni sanitarie dott. Antonello Cuccuru, unitamente al dirigente delle professioni sanitarie dott. Giuseppe Lojacono, è stato portato a compimento il percorso formativo, fortemente voluto dalla Direzione Generale, che il 4 ottobre ha permesso alle due infermiere dell’Anestesia e Rianimazione, dott.ssa Claudia Puddu e dott.ssa Francesca Chessa, di conseguire il certificato di impiantatore di PICC, secondo le raccomandazioni della Consensus del G.I.P.E. (Gruppo Italiano PICC Expert) pubblicate nel 201 e alla Consensus evidence-based del WoCoVa (World Congress of Vascular Access) – pubblicata nel 2013 sul British Journal of Anaesthesya -, presso l’istituto di Medicina Didattica Srl (I.Me.D.) di Siracusa.
Il percorso professionalizzante intrapreso dalle due professioniste è iniziato il 22 gennaio 2024 con un corso di formazione presso l’istituto di Medicina didattica I.Me.D. di Siracusa, al quale è seguita la formazione sul campo, con invio in comando presso l’ambulatorio di accessi vascolari del presidio ospedaliero Marino della Asl di Cagliari, con il tutoring del dott. Paolo Congia, abilitato formatore GAVeCeLT (Gli Accessi Venosi Centrali a Lungo Termine), e delle dottoresse Cristina Mura e Carlotta Spettu. Una curva di apprendimento che si è conclusa ieri con l’audit finale presso il Centro di formazione didattico di Siracusa.
Sarà compito della direzione sanitaria attivare il team di gestione degli accessi vascolari di concerto con la Direzione di anestesia e rianimazione e quella delle professioni sanitarie.
«Un servizio importantedice il direttore sanitario della Asl Sulcis Iglesiente dott. Giuseppe Pirasper gli utenti che vengono sottoposti a chemioterapia non solo presso il presidio ospedaliero Sirai ma anche per i pazienti che effettuano chemioterapia in altre Asl ma che sono residenti sul territorio della Asl Sulcis Iglesiente, evitando così lunghi viaggi verso altri ospedali.»

 

“La salute della donna: garantire qualità, equità e appropriatezza dei servizi sanitari e sociali”, è il tema al centro dell’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio, venerdì 8 marzo, a Casa Fenu, a Villamassargia, frutto della collaborazione tra la Asl Sulcis Iglesiente e il comune di Villamassargia, con l’obiettivo di fare il punto sui bisogni assistenziali della donna, partendo dalle sue specificità non solo biologiche, ma anche relative alla dimensione sociale e culturale. Un’opportunità di riflessione e di informazione a tutto tondo sulla medicina di genere a cui si è giunti anche grazie al contributo di quella che fu tre anni fa una vera e propria class action da parte delle Amministratrici di tutta la Sardegna, a partire dalla sindaca di Villamassargia Debora Porrà, con la richiesta alla Regione di introdurre il parto indolore anche nel Sulcis Iglesiente.
«In questa giornata così importante cogliamo l’occasione per delineare programmi ed azioni, illustrare l’offerta dei servizi creati attraverso percorsi clinico-assistenziali orientati alla medicina di genereha spiegato nell’introduzione la direttrice della ASL Sulcis Iglesiente Giuliana Campus -. Oggi il concetto di salute è più ampio, necessita di strumenti integrati, della centralità del paziente come persona con esigenze psico-emotivo e relazionali, oltre che fisiche e funzionali. La partoanalgesia è parte di questo processo così come l’umanizzazione dei luoghi di cura che deve garantire il benessere di pazienti, famiglie e curanti: il nostro obiettivo è far ‘partorire col sorriso’.»
Un focus particolare è stato dedicato, infatti, al parto in analgesia recentemente introdotto al CTO di Iglesias, dove un team multidisciplinare di professionisti accompagna le donne lungo il percorso di conoscenza e scoperta della maternità: dai primi controlli alla preparazione al parto, fino alla nascita e al primo anno di vita del bambino.
«Il parto indolore nel punto nascite del CTO è il regalo più gradito per questo 8 marzoha esordito la sindaca Debora Porrà che ha ricordato l’appello del 2021 nato a Villamassargia e diventato immediatamente collettivo con il coinvolgimento di 34 sindache sarde in testa ad 80 amministratori di tutta l’isola, per ribadire il diritto delle donne di poter scegliere -. La partoanalgesia è la punta dell’iceberg della medicina di genere e l’assenza dei LEA, i livelli essenziali di assistenza, è la principale causa di mobilità passiva e di riduzione del numero di prestazioni nei presidi sanitari periferici che rischiano così la chiusura: le donne che vivono nel Sulcis Iglesiente o in altri territori marginali devono avere le stesse possibilità di tutela della salute di quelle che vivono in un grosso centro.»
Debora Porrà ha ringraziato la Asl Sulcis per la collaborazione e per aver aperto un canale per migliorare i servizi sanitari che riguardano tutta la medicina di genere e l’integrazione ospedale-territorio.
Parte fondamentale di un percorso integrato, la partoanalgesia prevede, infatti, la collaborazione tra strutture ospedaliere (Unità operativa di Ginecologia e Ostetricia, di Pediatria, di Anestesia) e territoriali (Consultori familiari) e ha la finalità di valorizzare la qualità dell’esperienza della gravidanza, del parto e di una nascita serena, in un ambiente idoneo a salvaguardare il benessere della madre e del nascituro, così come è stato spiegato dettagliatamente nelle varie fasi da un’equipe di professionisti: Ilario Serra, Aldo Clemenza, Ciro Clemente e Beatrice Frau, presenti all’incontro moderato dalla giornalista Carmina Conte.
«Anche il consultorio familiare è un luogo privilegiato per la medicina di genere», hanno evidenziato Eliana Marini e Katia Palmas, rispettivamente ginecologa e psicologa che ivi lavorano. Realtà che hanno lo scopo di promuovere la salute sessuale, riproduttiva e relazionale del singolo, della coppia e della famiglia attraverso interventi socio-sanitari che si realizzano anche in collaborazione con gli Enti e le Istituzioni locali e che sono il principale presidio sanitario di prevenzione sul territorio, fornendo anche prestazioni specialistiche, integrate con i servizi ospedalieri. A questo si unisce il prezioso contributo del mondo del volontariato, rappresentato in questo caso da Luisella Colombano dell’ODV “Consultiamoci” che ha raccontato le attività intraprese dall’organizzazione.
In ultimo, ma non meno importante da ricordare, la ASL Sulcis garantisce, attraverso il Centro screening, programmi dedicati alle donne. Nel dettaglio: lo screening per la diagnosi precoce del tumore mammario rivolto alle donne di età compresa tra i 50 e i 69 anni e lo screening del tumore del collo dell’utero per le donne che hanno dai 25 ai 64 anni: individuare i tumori in un fase iniziale riduce mortalità, morbilità e in generale migliora aspettative e qualità di vita.
Nel corso della tavola rotonda, l’artista Marta Dessì ha realizzato in diretta un disegno sul tema, a ricordo della giornata.
Allegati due brevi stralci degli interventi della sindaca del comune di Villassargia, Debora Porrà, e della direttrice della ASL Sulcis Iglesiente Giuliana Campus

La salute della donna: garantire qualità, equità e appropriatezza dei servizi sanitari e sociali, è il tema al centro dell’incontro che si terrà l’8 marzo 2024 presso l’Antica Casa Fenu a Villamassargia, frutto della collaborazione tra la ASL Sulcis Iglesiente e il comune di Villamassargia con l’obiettivo di fare il punto sui bisogni assistenziali della donna con un focus sulla recente introduzione della partoanalgesia presso il CTO di Iglesias. Nel corso dell’incontro, moderato dalla giornalista Carmina Conte, l’artista Marta Dessì realizzerà un disegno sul tema.

Ore 16.00: Saluti istituzionali di Debora Porrà, sindaca del comune di Villamassargia e introduzione della dott.ssa Giuliana Campus, direttore generale ASL Sulcis
Ore 16.15 La partoanalgesia: un lavoro d’equipe
Dott. Ilario Serra – Ginecologo
Dott. Aldo Clemenza – Anestesista
Dott. Ciro Clemente – Pediatra
Dott.ssa Beatrice Frau – Ostetrica
Ore 16.45 – I Consultori: il luogo privilegiato per la Medicina di genere
Dott.ssa Eliana Marini – Ginecologo
Dott.ssa Katia Palmas – Psicologa
Ore 17.00 – Il volontariato per la medicina di genere
Luisella Colombano per ODV ‘Consultiamoci’
Ore 17.15 – Conclusioni – Dott.ssa Giuliana Campus

Alle 20.00 di questa sera il Pronto Soccorso del CTO di Iglesias chiude per mancanza di medici, fino a nuove disposizioni. Dopo un primo avviso, che prevedeva la chiusura dalle 14.00 di ieri alle 8.00 di lunedì 27 giugno, oggi la direzione generale della ASLSulcis ha inviato una nuova comunicazione ai direttori dei vari reparti (Direttore Medico POU dott.ssa Giovanna Gregu, Direttore f.f. U.O. Medicina CTO dott. Antonio Pisano, Direttore U.O. Anestesia e Rianimazione dott. Aldo Clemenza, Direttore Pronto Soccorso dott.ssa Viviana Lantini, Direttore f.f. U.O. Ostetricia/Ginecologia dott. Ilario Serra, Direttore f.f. U.O. Pediatri dott. Ciro Clemente; e, per conoscenza: all’assessore regionale dell’Igiene e Sanità, al prefetto di Cagliari, ai sindaci della Conferenza territoriale socio sanitaria ASL Sulcis, all’amministratore straordinario della Provincia Sud Sardegna, alla Centrale operativa 118 Cagliari, al referente del Servizio 118 ASL Sulcis dott.ssa Giuliana Riola), sulla chiusura temporanea del Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero CTO di Iglesias.

Il testo integrale inviato dal direttore generale Giuliana Campus.

«A causa dell’improvvisa assenza per malattia di n° 4 dirigenti medici del P.O. Sirai di Carbonia, al fine di garantire la funzionalità dell’emergenza/urgenza cui è deputato il P.O. Sirai, è necessario procedere, in via del tutto temporanea, alla chiusura del Pronto Soccorso del P.O. CTO di Iglesias, dalle ore 20.00 del giorno 25/06/2022 sino a nuove disposizioni.

Pertanto, tutto il personale del suddetto Pronto Soccorso del CTO di Iglesias (Medici, Infermieri e OSS), presterà servizio, per la durata della summenzionata chiusura, al Pronto Soccorso del Sirai.

Si precisa altresì che:

  • La Direzione Medica di Presidio dovrà predisporre le modalità informative per consentire l’accesso diretto ai pazienti che dovranno rivolgersi alle UU.OO. di Ostetricia e Ginecologia e di Pediatria;
  • Sarà cura del Direttore del Pronto Soccorso Aziendale predisporre l’organizzazione del turni di servizio dei Medici e del personale del comparto presso il P.O. Sirai.

Le suddette disposizioni entrano in vigore dalle 20.00 del giorno 25/06/2022 sino a nuove disposizioni.»

La prima comunicazione sulla chiusura del Pronto Soccorso del CTO aveva provocato le dure reazioni dei sindaci di Buggerru Marco Corrias e di Iglesias Mauro Usai. Questa nuova comunicazione, nella quale è presente l’inizio della chiusura – oggi alle 20.00 – ma non la data di riapertura, inevitabilmente, è destinata a rendere la situazione ancora più critica.

 

Si sono radunati in piazza Sella, nel tardo pomeriggio. Cgil-Cisl-Uil, la Consulta Anziani di Iglesias, l’Associazione Amici della Vita, l’Auser, l’OPI (Ordine delle Professioni Infermieristiche) di Carbonia Iglesias, il Coordinamento del Sulcis Iglesiente della Rete sarda per la difesa della sanità pubblica, l’Associazione Diabete Sulcis Iglesiente, diverse centinaia di cittadini, provenienti da tutto il Sulcis Iglesiente, per dare il via alla fiaccolata, poco dopo le 18.00, destinazione il CTO, in via Cattaneo, dove il sindaco di Iglesias, Mauro Usai, due giorni fa ha iniziato una clamorosa manifestazione di protesta, dopo l’annuncio della sospensione delle sedute chirurgiche e dell’assistenza anestesiologica per la carenza di medici anestesisti.

Prima di andare incontro al corteo dei manifestanti, mi sono recato al CTO, per incontrare ed intervistare Mauro Usai. Una lunga intervista, della durata di poco più di dieci minuti, nel corso della quale il primo cittadino ha spaziato a 360 gradi sullo stato di grave disagio in cui versa il sistema sanitario pubblico nel territorio. Terminata l’intervista, negli spazi del pre-triage, nel quale già erano presenti alcuni infermieri e cittadini, oltre ad alcuni consiglieri comunali giunti a manifestare vicinanza e solidarietà a Mauro Usai, tra i quali Giuseppe Giganti e Giuseppe Vella, del gruppo consiliare di maggioranza “Ora x Carbonia”,

è arrivato il consigliere regionale della Lega Salvini Sardegna Michele Ennas, con la sindaca del comune di Villamassargia Debora Porrà ed il primario del reparto di Anestesia e Rianimazione Aldo Clemenza, ovvero colui che aveva annunciato la sospensione delle sedute chirurgiche e dell’assistenza anestesiologica, a causa della carenza di medici anestesisti.

Michele Ennas ha mostrato a Mauro Usai la lettera con la quale lo stesso primario ha comunicato al commissario straordinario della ASSL 7 Carbonia Iglesias, ai direttori del Sirai, dei reparti di Medicina, Chirurgia generale, Ortopedia, Ostetricia e Ginecologia, Oculistica, ORL, Pediatria del CTO, del Pronto Soccorso del Sirai-CTO e della Centrale Operativa 118, il ripristino dell’attività presso il CTO.

«A seguito di dichiarata disponibilità dei colleghi del Servizio e di intensa attività di mediazione, siamo riusciti a superare almeno nel breve periodo, la criticità esposta nella precedente comunicazione ha annunciato il dottor Aldo Clemenza -. Nelle more di una situazione più stabile, comunque, da domani saranno garantire nuovamente l’attività anestesiologica in sala operatoria, l’assistenza ai pazienti ricoverati nei reparti, i trasporti verso altre strutture e le altre attività di consulenza, diagnosi e terapia che erano prestate fino a pochi giorni orsono.»

Il sindaco Mauro Usai ha accolto con sorpresa e comprensibile soddisfazione la novità, esposta da Michele Ennas e Aldo Clemenza.

Mauro Usai si è sfilato la fascia tricolore ed il giubbotto che ha vestito negli ultimi due giorni

e si è recato all’esterno, dove è arrivato il corteo dei manifestanti, ai quali ha annunciato la novità tanto attesa ed il conseguente scioglimento del presidio.

Il primo cittadino ha spiegato nuovamente le ragioni della protesta e le legittime richieste del territorio, finalmente nuovamente unito, ed il consigliere regionale Michele Ennas ha aggiunto che nella difesa dei diritti della città e dei suoi cittadini non possono esserci divisioni.

Ha concluso la serata la preghiera di don Salvatore Benizzi.

 

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Il 27 dicembre il dott. Aldo Clemenza, anestesista del CTO di Iglesias, inizierà la sua avventura in Antartide. Farà parte del team composto da 13 persone, (lui è l’unico medico) della Missionie Winter Over, il Programma ministeriale di ricerca scientifica che si occupa di glaciologia, fisica dell’atmosfera, climatologia e astronomia di una zona “estrema” non per nulla chiamata Marte bianco dove si susseguono 6 mesi di luce e sei di buio completo. Da 1993 esiste un’area di circa 1.500 mq dove sorge al base concordia che durante i mesi invernali (le temperature si aggirano intorno ai 90° sotto lo zero) rappresenta il micromondo per i 13 partecipanti alla missione: ovviamente impossibile uscire, totale assenza di radio e tv, connessione internet e telefono riservata agli aspetti scientifici e al lavoro dell’equipe (quindi totalmente interdette per l’utilizzo privato).

Sarà l’unico medico presente si dovrà occupare di tutte le specialità mediche (infatti in questi mesi si è formato in tal senso) avendo a disposizione un autentico ospedale con sala operatorie e tecnologie di ogni genere. Se fosse necessario dovrà curare anche se stesso.

Prima della missione è stato affrontato un lungo e durissimo periodo di addestramento tra la sede ENEA di Brasimone e il Monte Bianco per valutare la capacità fisica e psicologica ad affrontare un’esperienza così estrema.

Aldo Clemenza è il primo medico in Sardegna (e tra i pochissimi in Italia) selezionato per affrontare un’esperienza “unica”: l’entusiasmo non gli manca, non lo spaventa neanche l’isolamento (gli ospiti della Base Concordia hanno a disposizione biblioteca e videoteca ricchissime e una palestra attrezzata); solo qualche preoccupazione legata alla mancanza di comunicazione con la famiglia, ma è sicuro di riuscire ad affrontare al meglio questa avventura.