I 32 candidati più votati in Sardegna con oltre 3.000 preferenze.
Nella foto di copertina Desirè Manca, la candidata più votata per l’elezione del XVII Consiglio Regionale della Sardegna.
La Regione continua a farsi ed essere portavoce delle esigenze del comparto balneare ed è pronta a mettere in atto adeguate misure e correttivi per tutelare i legittimi interessi di chi è titolare di concessioni demaniali marittime per finalità turistico ricreative, ora in scadenza.
In assenza di comunicazioni da parte del Governo, la Giunta regionale è infatti pronta – e su questo ha lavorato nel corso degli ultimi mesi – ad approvare un programma temporale delle macroattività finalizzate all’affidamento delle concessioni.
Nella prima fase, a seguito dell’approvazione delle nuove linee guida regionali per la predisposizione del PUL, si procederà alla mappatura e pianificazione dei litorali. Il lavoro prevede la definizione della mappatura, con la analisi delle foto aeree acquisite (orto rettificate), delle dimensioni degli arenili (lunghezza e profondità), delle aree dunali, delle coste rocciose e la determinazione dello stato di utilizzo delle aree demaniali per finalità turistico ricreative dell’intera costa della Sardegna. Successivamente ci sarà l’adozione di tutti i PUL della Sardegna.
Nella seconda fase, in coerenza e nel rispetto dei Decreti attuativi che il Governo emanerà sull’argomento, si procederà determinando gli eventuali criteri che tengano conto della peculiarità dell’industria balneare e delle aziende del settore che operano in Sardegna. Si procederà quindi con la predisposizione (e pubblicazione) dei bandi in coerenza col quanto disposto dai Decreti Governativi e ai criteri. Seguirà la valutazione e delle proposte e l’assegnazione delle concessioni.
L’articolazione temporale delle attività della seconda fase avverrà in coerenza con i tempi di emanazione dei Decreti attuativi del Governo, fermo restando che le eventuali procedure di affidamento, salvo diverse determinazioni governative, dovranno essere terminate entro e non oltre il 31/12/2025.
«La Regione è al fianco degli imprenditori balneari sardi – spiega il presidente della Regione, Christian Solinas -. Quella turistica, insieme con agroalimentare e allevamento rappresenta una delle industrie primarie fondamentali dell’economia sarda e che incide in maniera significativa sul PIL dell’Isola. In quest’ambito – conclude il presidente della Regione – le concessioni demaniali per finalità turistico ricreative rivestono a loro volta una importanza strategica.»
«Avevamo davanti una scadenza, quella relativa al dispositivo del Governo con termine oggi, 31 dicembre 2023, ma proprio i tempi stretti imponevano di accelerare quanto più possibile – spiega l’assessore degli Enti locali, Aldo Salaris -. Abbiamo quindi lavorato affinché ogni strada potesse essere percorsa. Oggi siamo in grado di avviare un piano di programmazione che andrà a salvaguardare imprese e occupati.»
Allo stato attuale in tutta l’Isola risultano in essere circa 1.950 concessioni cui corrisponde un altrettanto numero di imprese con una occupazione diretta durante il periodo estivo, senza considerare l’indotto, ben superiore a 4.000 dipendenti.
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore degli Enti locali, Aldo Salaris, ha confermato i criteri per l’erogazione delle risorse – di cui è stato già pubblicato l’avviso, destinate a Unioni dei Comuni, Comunità montane, Rete metropolitana del Nord Sardegna (tutti soggetti che svolgono le gestioni associate di funzioni comunali) che possono accedere ai fondi stanziati per l’annualità 2023, pari a quasi 24 milioni di euro, di cui 10.925.490 euro quali assegnazioni statali e 12.990.880 euro come fondi regionali.
«È evidente la vicinanza della Regione ai Comuni nei temi che più li contraddistinguono e che maggiormente impattano sul buon funzionamento amministrativo e sui servizi ai cittadini. Siamo consapevoli delle difficoltà che gli Enti locali attraversano in questo momento e confermiamo la volontà di essere sostegno e alleato dei Comuni, dal più grande al più piccolo, con la stessa attenzione e vicinanza», ha detto l’assessore Aldo Salaris che ha anche annunciato la pubblicazione dell’avviso riguardante il “Premio Luigi Crespellani” (100mila euro per il 2023) per l’individuazione e il riconoscimento pubblico degli Enti Locali sardi che si sono distinti per innovazione organizzativa nella gestione delle funzioni associate, in particolare nella tutela e valorizzazione del paesaggio; negli obiettivi dello sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030; nella solidarietà e valorizzazione del patrimonio sociale e culturale.
«L’obiettivo – ha spiegato l’assessore degli Enti locali – è quello di avviare o rafforzare le comunità territoriali che sviluppano una maggiore coesione sociale e culturale, tra le comunità aderenti. L’intitolazione del Premio all’insigne figura di Luigi Crespellani deriva dal suo alto profilo etico, culturale e umano e dall’importante ruolo politico svolto nel secondo dopoguerra, connotato dall’impegno nella ricostruzione delle istituzioni politiche e amministrative della Sardegna.»
Per quanto riguarda i finanziamenti per le gestioni associate di funzioni e servizi così come per il Premio Crespellani, le domande di partecipazione dovranno essere presentate online, collegandosi al portale Sardegna Autonomie.
I lavori del Consiglio regionale sono stati aperti dal presidente del Consiglio regionale, Michele Pais. All’ordine del giorno l’esame dell’articolo Art. 21.10 e degli emendamenti del DL 373 – Collegato alla manovra finanziaria 2023-2025. L’Aula ha bocciato tutti gli emendamenti soppressivi. Sono intervenuti, per dichiarazioni di voto, il consigliere dei Progressisti, Massimo Zedda, il consigliere del Pd, Roberto Deriu, il consigliere di Alleanza Rossoverde, Daniele Cocco, e il consigliere dei Riformatori e presidente della Commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità, Michele Cossa.
La presidenza è stata assunta dal vice presidente Giovanni Antonio Satta.
Il Consiglio regionale ha poi approvato l’emendamento 840 (Deriu) all’emendamento 478 (Peru e più)
Il testo approvato, che ha avuto il parere favorevole dell’assessore degli Enti locali, Aldo Salaris, prevede che
Il testo approvato prevede che le Unioni dei comuni dovranno comprendere soltanto Comuni appartenenti alla stessa provincia. Con un emendamento orale, proposto dall’assessore Aldo Salaris e approvato dall’Aula, i Comuni avranno 60 giorni di tempo dall’entrata in vigore della legge per decidere a quale provincia o Città metropolitana aderire. Sul tema delle Unioni dei Comuni si è aperto un breve dibattito. L’on. Franco Mula (Psd’Az) ha evidenziato la necessità di una riforma delle Unioni perché sono poche quelle che funzionano, ha detto. Favorevoli all’emendamento dell’on. Roberto Deriu, il consigliere Michele Cossa (Riformatori) e Daniele Cocco (Alleanza Rossoverde), il quale ha evidenziato che le Unioni spesso non funzionano perché non hanno la dotazione organica necessaria. Favorevole anche il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che ha sottolineato la necessità di sostenere le Unioni dei Comuni, molto importanti per lo sviluppo dei piccoli Comuni. «Studiamo le realtà virtuose – ha detto Francesco Agus – e vediamo se possono essere replicate.»
Il vice presidente Giovanni Antonio Satta ha messo in votazione l’emendamento 478 (Peru e più), illustrato dal primo firmatario. Antonello Peru ha spiegato che “con la istituzione delle Rete metropolitana del Nord Sardegna ad opera della legge regionale 4 .febbraio 2016, n. 2, il legislatore regionale intendeva, nonostante la palese differenza rispetto alla istituzione della città metropolitana di Cagliari, prevista dalla medesima legge, comunque assicurare un equilibrato sviluppo del territorio regionale con vocazioni metropolitane. Queste importanti disposizioni, fìnalizzate alla parità di trattamento delle aree di rango metropolitano sono rimaste del tutto inattuate, con gravi conseguenze per il territorio del Nord-Ovest della Sardegna. Con successiva legge 2 aprile 2021, n. 7, il legislatore regionale ha superato la differenza istituzionale fra i territori di rango metropolitano del Nord e Sud della Sardegna, istituendo la Città metropolitana di Sassari. Con la medesima norma ha anche abrogato le disposizione riequilibratici contenute nella sopra richiamata legge regionale 4 febbraio 2016, n. 2 (art. 8, commi 4 e 5) che, peraltro, come detto per cinque anni era rimasta inattuata”. “Nel frattempo, come noto”, è scritto nell’emendamento, “notevoli ritardi continuano ad impedire la concreta istituzione della città metropolitana di Sassari con evidenti conseguenze negative per il territorio metropolitano sassarese, la più evidente e grave fra tutte è quella della mancata partecipazione alle politiche 1 di sviluppo a favore delle città metropolitane previste dal PNRR con una perdita di risorse per ‘area metropolitana di Sassari quantificabile nell’ordine di circa 200 milioni di euro per la sola rigenerazione urbana. Nel frattempo, è rimasto ad oggi inattuato un ulteriore tentativo del legislatore regionale che con la legge regionale 9 marzo 2022, n. 3, all’art. 2, comma 5, avesse introdotto nell’ordinamento regionale un nuovo meccanismo riequilibratore simile a quello che la LR 7/2021 aveva abrogato e che testualmente prevede: “5. Nelle more della completa attuazione della fase di transizione di cui all’artico/o 23 della legge regionale n. 7 del 2021 e della conseguente entrata in funzione della Città metropolitana di Sassari, la Regione provvede nell’ambito delle risorse europee, nazionali e regionali iscritte in bilancio, a garantire alla rete metropolitana di Sassari le medesime risorse destinate alla Città metropolitana di Cagliari. “Per le ragioni esposte e per contrastare il crescente disequilibrio territoriale che sta fortemente penalizzando l’area metropolitana sassarese si propone, con uno specifico emendamento al collegato, una norma di indirizzo che, recepisca la legge regionale 9 marzo 2022, n. 3, all’art. 2, comma 5, e conseguentemente possa orientare le scelte e le risorse che saranno programmate a valere sul prossimo ciclo della programmazione territoriale 2021-2027”. Si tratta, ha spiegato Antonello Peru, di un atto dovuto, di un atto di indirizzo che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’assessore regionale del Bilancio affinché questa norma venga applicata.
Per Francesco Agus (Progressisti) non ci sono problemi di fondi. Il consigliere ha ricordato che il tema della città metropolitana nasceva per far funzionare meglio i servizi per i territori con diverse esigenze: aree urbane e aree rurali. Francesco Agus ha criticato la legge Del Rio e la decisione di portare le città metropolitane a comprendere il territorio di un’intera provincia. “E’ un’occasione persa”, ha detto. Messo in votazione l’emendamento 478 è stato approvato.
L’Aula ha poi approvato il testo dell’articolo 21.10 e l’emendamento orale del consigliere del Pd, Giuseppe Meloni, che sostituisce la dicitura “Provincia del Nord est Sardegna” con “Provincia della Gallura nord est Sardegna”.
Il vice presidente Giovanni Antonio Satta è passato all’esame dell’emendamento aggiuntivo 812 della Giunta e agli emendamenti 852, 853 e 835 all’emendamento 812.
Il capogruppo della Lega, Michele Ennas, ha chiesto qualche minuto di sospensione per confrontarsi con i colleghi sugli emendamenti. Il consigliere Francesco Agus ha espresso perplessità sulle tempistiche di questo confronto.
Il vice presidente Giovanni Antonio Satta ha sospeso i lavori dell’aula.
Alla ripresa dei lavori l’onorevole Andrea Piras (Lega) ha annunciato un emendamento orale che rinvia alle norme nazionali in materia di elezioni provinciali. L’emendamento è stato approvato.
Il presidente Michele Pais ha assicurato che l’assessore della Sanità domani sarà in aula.
Gli emendamenti 852 e 853 (balneazione) sono stati illustrati in aula dal primo firmatario Antonello Peru che ha annunciato il ritiro di entrambi a condizione di un impegno da parte della commissione competente e dell’assessore Aldo Salaris di trattare l’argomento in commissione, sentendo in audizione i balneari, nel più breve tempo possibile. L’assessore Aldo Salaris e il presidente della commissione Giuseppe Talanas hanno accolto la proposta e gli emendamenti sono stati ritirati.
Franco Mula (Psd’az), sull’ordine dei lavori, ha chiesto che nella seduta della commissione si discuta anche dei canoni di locazione che sono aumentati a dismisura i da 600 a 2400 a 3300 euro.
Francesco Agus (Progressisti) ha chiesto il voto segreto sull’emendamento 883 (emendamento all’emendamento 512 all’art 21.10) che riguarda la Fondazione “Trenino verde storico della Sardegna”
Questo emendamento, primo firmatario Gian Franco Satta, introduce l’articolo 21.20 bis “Modifiche alla legge regionale 12 giugno 2006, n. 9 in materia di Conferimento di funzioni e compiti agli enti locali”.
Subito dopo il voto, ma prima dello spoglio, il presidente Michele Pais ha sospeso la seduta a causa di un malore di un consigliere.
Alla ripresa il presidente Michele Pais ha comunicato che la seduta è tolta e che i lavori sono aggiornati a domattina alle 10.30.
La Regione ha preso in carico la discarica di rifiuti solidi urbani e gli impianti di trattamento rifiuti (impianto di compostaggio e di valorizzazione degli ingombranti) di “Sa Terredda” nel comune di Carbonia, che verrà data in gestione al Consorzio Cacip. È proprio per assicurare la continuità d’esercizio degli impianti, che è stata autorizzata, nelle more della stipula e sottoscrizione degli atti di devoluzione immobiliare, l’anticipata consegna a favore del Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari.
Si tratta di un atto necessario e richiesto dal comune di Carbonia, che anni fa ereditò la gestione dell’infrastruttura dalla disciolta XIX Comunità Montana ‘Sulcis Iglesiente’ ma che non si trova nelle condizioni idonee a una corretta gestione della discarica e del sito nel complesso.
Il passaggio al Comune capo fila è avvenuto prima attraverso una gestione consortile convenzionata con gli altri enti locali territoriali della ex provincia del Sulcis Iglesiente e poi, con un affidamento in concessione del servizio di gestione del compostaggio e della linea di trattamento a recupero dei rifiuti ingombranti ad un soggetto terzo, con contratto in scadenza a giugno del 2020 e poi prorogato fino al primo luglio di quest’anno.
Il comune di Carbonia però, con periodiche note inviate agli uffici politici regionali, ha da sempre evidenziato le difficoltà di una gestione diretta della discarica e dei relativi impianti, sollecitando la definitiva assegnazione dell’intero impianto a favore di un soggetto pubblico di valenza sovra comunale. Da qui l’intervento dell’Assessorato degli Enti locali, di concerto con quello della Difesa dell’Ambiente.
È stata approvata ieri dalla Giunta regionale la delibera proposta dall’assessore degli Enti locali, Aldo Salaris, che interviene in favore di un corretto ordine nella gestione del sito, che ora viene acquisito al Patrimonio immobiliare disponibile regionale e dato in gestione al consorzio Consorzio Industriale Provinciale di Cagliari.
Verranno avviati a breve i tavoli specifici sull’attività in corso che riguarda la valorizzazione del patrimonio regionale. Il gruppo di lavoro, a cui partecipano i servizi che gestiscono demanio e patrimonio dell’assessorato degli Enti locali, è stato attivato con l’obiettivo di censire tutti i beni che fanno capo alla Regione per arrivare alla redazione di un database complessivo che consenta per la prima volta di fotografare in maniera complessiva e realistica lo stato patrimoniale della Regione.
«Si tratta di un lavoro necessario, che nasce per mettere ordine e classificare in maniera ordinata i beni pubblici, alcuni dei quali non sono classificati né catalogati in maniera corretta», spiega l’assessore degli Enti locali, Finanze e Urbanistica, Aldo Salaris, che con l’inizio del nuovo anno avvierà i tavoli specifici sull’attività in corso.
«Lo stato patrimoniale esiste – aggiunge Aldo Salaris – ma con l’allargamento del patrimonio che fa capo alla Regione ci siamo scontrati con la necessità di incrociarlo con gli elenchi catastali e poi di censirlo. Diverse migliaia di cespiti non risultano regolarmente catalogati.»
Sul patrimonio originario della Regione sono infatti intervenuti, nel corso degli anni, altri innesti come per esempio il patrimonio di Forestas, Laore e Ferrovie della Sardegna, trasferiti come competenza all’amministrazione regionale, che si è ritrovata quindi a dover gestire un compendio immobiliare importante e per certi versi ‘nuovo’.
«Questo – conclude l’assessore Aldo Salaris – ha determinato la necessità di un riordino complessivo del patrimonio, a cui oggi stiamo lavorando per arrivare alla piena valorizzazione del patrimonio pubblico.»
Si tratta di un lavoro che ha un orizzonte temporale di cinque anni ma che, proprio grazie all’attivazione dei tavoli specifici sul tema, subirà una forte accelerazione nel corso del 2023.
Si è svolta questa mattina la Cabina di regia sulla risorsa idrica alla presenza dell’assessore Aldo Salaris, dell’assessore dell’Industria Anita Pili (in collegamento) e di tutti i soggetti che a vario titolo si occupano dello stato della risorsa idrica in Sardegna.
Al centro dell’incontro la necessità più volte richiamata dall’Assessore di attivare tutte quelle leve capaci di operare una gestione ottimale della risorsa idrica. Sebbene il sistema idrico multisettoriale regionale registri un ulteriore calo del volume utile invasato, passato dai 1.133,183 milioni di metri cubi di acqua invasata a 982,215 Mmc (-150.968), grazie all’attivazione di una serie di misure tecniche da parte di tutti i soggetti coinvolti non sono state rafforzate le misure restrittive sull’uso irriguo e nessuna restrizione è prevista per quanto riguarda l’uso potabile, quindi l’acqua che arriva nelle case. Massima attenzione è rivolta anche alla situazione attuale che grazie alle precipitazioni delle ultime ore sta migliorando la capienza d’acqua in alcuni invasi (gli invasi che alimentano la Nurra hanno per esempio registrato 4 milioni di metri cubi d’acqua in una sola notte).
«Grazie all’importante lavoro fin qui svolto stiamo gestendo in maniera responsabile e ottimale la risorsa idrica – ha spiegato l’assessore Aldo Salaris -. Abbiamo preso atto dell’efficientamento di alcune infrastrutture portato avanti da Enas e Abbanoa ognuno per le proprie competenze e della oculata politica di utilizzo della risorsa da parte dei Consorzi di bonifica. Stiamo cercando di lavorare su tutte le leve che ci permettono di razionalizzare la risorsa per accumulare quanta più acqua possibile e per gestirla correttamente, portando a sistema tutti quegli accorgimenti capaci di garantire risultati soprattutto sul settore irriguo, quindi per l’acqua impiegata in agricoltura. Chiedo a tutti di proseguire in questo lavoro virtuoso, lavoriamo già oggi per avere più acqua domani.»
Nel corso della Cabina di regia finalizzata a monitorare lo stato della risorsa negli invasi hanno partecipato, oltre All’Autorità del distretto idrografico (Adis), i Consorzi di bonifica del Nord Sardegna, della Nurra e della Sardegna centrale, l’Ente acque della Sardegna (Enas), il gestore del servizio idrico integrato (Abbanoa), l’Ente d’ambito della Sardegna (Egas) ed i rappresentanti tecnici degli assessorati maggiormente coinvolti (Agricoltura, Ambiente e Industria).
Per quanto riguarda il sistema Nord-Occidentale (invasi Alto temo – Cuga – Surigheddu – Bidighinzu), fino al 31 dicembre non si prevedono restrizioni al comparto irriguo con la garanzia da parte del Consorzio di Bonifica della Nurra di continuare ad assicurare il massimo risparmio di risorsa dal sistema regionale attraverso l’attivazione di risorse locali dai pozzi che, insieme al già attivato pozzo di Sella & Mosca consentono di sgravare l’erogazione dal Cuga di circa 200-220 litri al secondo.
Per quanto riguarda l’invaso di Monte Lerno, sempre fino al 31 dicembre non si prevedono restrizioni al comparto irriguo. Sull’invaso di Maccheronis, sempre fino alla fine dell’anno, sono confermate le restrizioni al comparto irriguo che prevedono la chiusura dell’irrigazione.
Per quanto riguarda invece l’invaso di Pedra ‘e Othoni (Cedrino) nel corso della Cabina di regia si è deciso di arrivare a fine dicembre senza restrizioni al comparto irriguo.
«Esclusa la situazione del Maccheronis, si possono quindi garantire le quote assegnate per il 2022 senza modifiche peggiorative della situazione attuale, mantenendo però per tutti i soggetti le prescrizioni relative a una gestione ottimale della risorsa», ha concluso l’assessore Aldo Salaris.
Alla Cabina di regia che verrà riaggiornata tra una ventina di giorni, seguirà, nel pomeriggio, il Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino chiamato ad approvare le soluzioni proposte dai soggetti riuniti nel corso della mattinata e a predisporre la relativa delibera.
La Giunta regionale su proposta dell’assessore dei Lavori pubblici, Aldo Salaris, ha approvato la rimodulazione del programma degli interventi del settore idrico per garantire la messa in sicurezza della diga di Medau Zirimilis, nel comune di Siliqua. La nuova programmazione consente di liberare risorse per 16.090.500, di cui 5.669.000 nell’annualità 2022 e 10.421.500 nel 2023.
«Siamo intervenuti per garantire la copertura finanziaria alla realizzazione di un importantissimo intervento strategico del settore idrico, ovvero la messa in sicurezza della diga di Medau Zirimilis – spiega l’assessore Aldo Salaris -. Tecnicamente, lo faremo a invaso vuoto mediante la realizzazione di un intervento di ripristino del paramento di monte della diga principale e della diga secondaria, l’integrazione dello schermo di tenuta e, infine, il riefficientamento dello scarico di fondo, interventi che consentiranno di sfruttare la diga alla sua massima capacità.»
L’intervento, suddiviso in due lotti funzionali, si trova in uno stato di progettazione avanzata, per cui si prevede di giungere alla pubblicazione della gara d’appalto entro l’anno. L’intero piano di lavori, sollecitato dall’Ufficio Tecnico per le Dighe di Cagliari del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, che svolge l’attività di controllo e vigilanza degli sbarramenti di competenza nazionale come quello della diga in questione, è cofinanziato con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per 8.000.000 e con Fondi di Sviluppo e Coesione 2014-2020 per 1.200.000, risorse oggi insufficienti a realizzare l’intervento nel suo complesso. Con 25 milioni di euro circa, si porta quindi a compimento l’intero intervento.
Per l’esecuzione dei lavori sulla diga di Medau Zirimilis si renderà necessario ricorrere ad alimentazioni idriche alternative per soddisfare le utenze servite.
«L’obiettivo è ripristinare in tempi rapidi la capacità di accumulo dell’invaso – ha concluso l’assessore Aldo Salaris -. In questo scenario potrà svolgere un ruolo di supporto fondamentale l’impianto di sollevamento Uta-Nord, che necessitando di nuove opere idrauliche ed elettromeccaniche per renderlo completamente funzionante, sarà destinatario di un finanziamento di 2 milioni di euro” (risorse stanziate in favore del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale).»
Il consigliere regionale Fabio Usai ha protocollato un’interrogazione indirizzata all’assessore regionale dei Lavori pubblici, Aldo Salaris, in merito al problema del caro-bollette.
«In questi giorni molte famiglie stanno ricevendo, da parte del gestore unico del Servizio Idrico Integrato – Abbanoa, delle bollette dall’entità economica elevatissima. Questo sta accadendo in virtù di rincari già annunciati da ‘l’ente di governo d’ambito’ in riferimento a quanto stabilito su scala nazionale ‘dall’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente’, Arera” – afferma Fabio Usai -. L’aumento delle tariffe inerenti il servizio idrico, ovvero le bollette dell’acqua, spiega l’esponente politico, rischiano di incidere in maniera estremamente pesante su una condizione economica generale già compromessa per molte famiglie a causa delle dinamiche inflative: ovvero dal progressivo aumento nei costi dell’energia elettrica e in generale dei beni di prima necessità. Una situazione difficile, aggravata anche dalle modalità di rateizzazione di tali importi che, a causa dei vincoli normativi, non permettono di andare incontro alle esigenze della stragrande maggioranza di utenti colpiti dal caro-bollette.»
«Perciò – aggiunge il consigliere regionale -, ho rivolto un’interrogazione all’assessore regionale dei Lavori pubblici, Aldo Salaris, affinché relazioni in merito a questa situazione, nella fattispecie sulle motivazioni e/o cause alla base di questi rincari, e intervenga con tutti i mezzi a propria disposizione o promovendo qualsiasi altro strumento, da ideare e introdurre anche in sede legislativa, per limitare l’impatto delle bollette sulle famiglie – conclude Fabio Usai -; allo scopo di sostenere direttamente gli utenti coinvolti e di intervenire sui vincoli che non permettono una più ampia rateizzazione.»