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Una legge rimasta lettera morta per cinque anni, portata all’attenzione della Giunta regionale ad aprile di quest’anno, e che oggi potrà finalmente tradursi in azioni concrete di prevenzione per tutti i cittadini della Sardegna. L’Assessorato della Sanità ha emesso il decreto di Costituzione del Tavolo Permanente di monitoraggio per la prevenzione della fetopatia alcolica e dei problemi alcol correlati.
Un risultato storico, raggiunto grazie al lavoro della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Carla Cuccu, segretaria della VI Commissione Sanità. La consigliera, sin dal suo insediamento sui banchi di via Roma ha presentato una mozione (sottoscritta da tutto il Gruppo del Movimento 5 Stelle e approvata con 47 voti a favore 2 astenuti) sulla mancata attuazione della legge regionale n° 12 del 2014 “Interventi regionali per la prevenzione della fetopatia alcolica”, la più grave disabilità permanente che si manifesta nel feto esposto all’assunzione di alcol durante la gravidanza.
La fetopatia alcolica (FAS – Fetal Alcohol Syndrome) è una malattia che determina molteplici anomalie strutturali e disturbi dello sviluppo neurologico dei bambini, oltre che una serie di problematiche ricomprese nel termine FASD. Un fenomeno che in Sardegna non tende a diminuire: secondo i dati Istat e Istituto superiore di Sanità, aggiornati al 2017, i sardi under 30 sono in testa nella classifica nazionale del cosiddetto “Binge drinking”. Il fenomeno in voga tra i giovanissimi che prevede l’utilizzo smodato di alcolici e superalcolici in un intervallo di tempo breve, con il solo intento di raggiungere l’ubriacatura per sballarsi. Una vera intossicazione da alcol.
Il Tavolo permanente di monitoraggio sarà costituito da: direttore del Servizio promozione della salute e osservatorio epidemiologico o suo delegato; Direttore del Servizio Promozione e governo delle reti di cura o suo delegato; dr.ssa Graziella Boi, direttore del Centro per il Trattamento dei Disturbi Psichiatrici Alcol-Correlati – ATS; dr.ssa Alessandra Aste, responsabile Laboratorio Analisi Chimico Cliniche e Microbiologiche del Presidio Ospedaliero SS Trinità – ATS; prof.ssa Anna Maria Paoletti, Dipartimento Materno Infantile – AOU Cagliari; dr.ssa Chiara Mannazzu – TIN Sassari; dr. Gianfranco Pitzalis, direttore del Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze; dr. Guido Sanna, Medico di Assistenza Primaria; dr.ssa Margherita Serra, Ginecologa Consultoriale – ATS; un rappresentante Associazione regionale club alcologici territoriali (ARCAT); un rappresentante dell’Associazione Centro di accoglienza don Vito Sguotti; un rappresentante dell’Associazione amici della vita; un rappresentante dell’Associazione Alcolisti anonimi; un rappresentante dell’Associazione Cui Prodest Onlus.
«Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto. Garantendo l’applicazione della legge per la prevenzione della fetopatia alcolica – commenta Carla Cuccu – abbiamo restituito autorevolezza al Parlamento sardo e, soprattutto, abbiamo finalmente potuto contribuire al miglioramento della qualità della vita dei cittadini. Prevenire la fetopatia alcolica significa aiutare tutte quelle donne in difficoltà che spesso non hanno la possibilità di poter accedere ad adeguate cure, aiutare i loro figli a crescere in salute e razionalizzare la spesa pubblica sanitaria. Siamo davvero soddisfatti. Adesso, raggiunto un primo traguardo, faremo in modo che l’attenzione per il problema resti alta, e auspichiamo che il Tavolo Permanente di monitoraggio della Fas inizi a lavorare al più presto.»
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Straordinario successo, sabato sera, al Cineteatro Mutua di Carloforte, dello spettacolo “Un Mare di Musica”, antologia di ricordi ed emozioni musicali, organizzato dall’associazione turistica Pro Loco di Carloforte, scritto da Claudio Mereu, messo in scena sotto la regia di Duccio Ferrando e presentato da Mariangela Aste e Duccio Ferrando.
Il pubblico ha risposto come meglio non avrebbe potuto all’iniziativa culturale, riempiendo lo storico Cineteatro Mutua, in ogni ordine di posti (360 i posti a sedere).
«Non è un caso che Carloforte – ha detto Duccio Ferrando – possa vantare numerosissimi interpreti, esecutori e compositori di musica, perché nel loro animo c’è sempre stata questa esigenza di manifestare le più intime e personali sensazioni attraverso la musica e il canto. Questa “antologia di ricordi e di emozioni” costituisce un enorme patrimonio che le generazioni attuali difficilmente conoscono appieno e che, invece, merita di essere tramandato, perché si possa continuare a godere dell’eterno fascino dei un’isola baciata dalle note.»
Le esecuzioni musicali che hanno ripercorso oltre un secolo di tradizione e cultura tabarchine, con la riproposizione di vecchie registrazioni e immagini dei più grandi protagonisti della scena musicale dell’isola, approdati spesso ai massimi palcoscenici nazionali e internazionali, sono state curate da Gianfranco Rivano alla tastiera e alla fisarmonica, Paolo Napoli alla chitarra, Marina Figus e Maria Dessì al flauto traverso, Alessandro Petrollese al clarinetto e Tina Dessì al sax. Sul palco si sono alternate le straordinarie voci di Francesco Leone, Marina Figus, Maria Dessì, Caterina Rivano e Maddalena Chiappe e la recitazione di Cristiana Garau e Carlo Quaquero.
Lo spettacolo, diviso in due parti, per la durata complessiva di circa tre ore, è stato aperto da una breve esibizione del gruppo folk di Carloforte; sul palco si sono alternati cantanti e musicisti che in diversi momenti hanno letteralmente entusiasmato il pubblico del Cineteatro Mutua.
I disegni sono stati curati da Mario Curcio, tecnico Luci Isidoro Rombi, tecnico audio Renato Palomba, tecnico video Carlo Cambiaggio, scenografia e grafica di Silvio Vitiello. Il coordinamento tecnico è stato curato da Gianni Repetto, presidente della Pro Loco di Carloforte.
Ha partecipato alla serata, tra gli altri, don Gianni Cannas, da alcune settimane nuovo parroco della chiesa di San Carlo Borromeo, al posto di Francesco Pau, nuovo parroco della Cattedrale di Iglesias. Al suo ritorno nell’Isola, dove 35 anni fa ebbe un’esperienza da viceparroco con don Daniele Agus, è stato accolto dalla comunità con lo stesso entusiasmo con il quale ha accolto la scelta del vescovo, mons. Giovanni Paolo Zedda, che – come ha detto sul palco – lo ha «riportato a casa».
I risultati del progetto “Un Mare di Musica” sono andati al di là delle stesse aspettative degli organizzatori, al punto che, come ha annunciato Gianni Repetto, lo stesso verrà replicato in altri teatri della Sardegna (ad iniziare da Cagliari, dove è presenta una vasta comunità tabarchina) e in Liguria, regione che ha antichi legami con Carloforte, con la quale negli ultimi anni sono state coltivate numerose iniziative di gemellaggio.