16 March, 2025
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Il sindaco di Carbonia ha chiesto alla presidente della Regione Alessandra Todde, all’assessore regionale della Sanità Armando Bartolazzi e alla direttrice generale della Asl Sulcis Giuliana Campus, la disponibilità per la partecipazione ad un Consiglio comunale straordinario sulla Sanità.

«Gentile Presidente Todde, Egregio Assessore Bartolazzi, gentile Dottoressa Campus, nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Carbonia, svoltasi mercoledì 12 Marzo 2025, è stata approvata una mozione recante per oggetto “Richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale straordinario sulla Sanità – ha scritto Pietro Morittu -. Pertanto, con la presente si reitera la richiesta di una Vostra disponibilità a presenziare, in una data a Voi congeniale, al Consiglio Comunale straordinario sulla sanità nel corso del prossimo mese di Aprile. In tale occasione saranno presenti anche le organizzazioni sindacali del territorio e le associazioni dei pazienti. Pertanto, vi chiediamo cortesemente un riscontro entro 10 giorni dalla presente, indicandoci una o più date ipotetiche per l’organizzazione e la convocazione dei lavori. Si coglie l’occasione per ribadire – in linea con quanto affermato dal sottoscritto in occasione della Conferenza Sociosanitaria dello scorso 13 Febbraio – indipendentemente dalle modalità di erogazione del servizio per il raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza, la necessità di rispettare quanto previsto dalla Legge di Ridefinizione della Rete Ospedaliera del 2017, chiedendo alle S.V. la riapertura dei reparti chiusi e il potenziamento di quelli che ad oggi risultano in sofferenza, al fine di consentire all’Ospedale di Emergenza-Urgenza P.O. Sirai di poter assolvere pienamente le proprie funzioni e prerogativeha concluso Pietro Morittu -. In attesa di un Vs. riscontro in merito, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.»

«Bene la convocazione del tavolo al Mimit. La situazione di Portovesme è di tutto l’indotto deve essere affrontata con serietà per garantire un futuro all’impianto, alle lavoratrici e ai lavoratori.»
Lo scrive in una nota la senatrice del M5s in commissione Industria Sabrina Licheri.
«La Regione Sardegna è la Presidente Alessandra Todde hanno fatto tutto quanto in loro potere per affrontare la crisi aziendale ora serve la volontà politica per assicurare la continuità produttiva di Portovesme», conclude Sabrina Licheri.

«La gestione della crisi idrica da parte della Giunta regionale è alquanto inadeguata. Mentre l’intera Sardegna soffre una delle peggiori emergenze idriche degli ultimi anni, la Presidente Alessandra Todde convoca un tavolo di crisi che riguarda esclusivamente il Nord-Ovest dell’Isola, ignorando completamente il Sud e il Centro, territori altrettanto colpiti dalla siccità. Questo atto è inaccettabile e rappresenta una grave mancanza di equità nella gestione dell’emergenza. Non possiamo permettere che un problema così grave venga affrontato con una visione miope e parziale.»

A dirlo è Gianluigi Rubiu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

«Gli agricoltori, gli allevatori, le imprese e i cittadini di tutto il territorio sardo hanno diritto
a soluzioni immediate e non a interventi selettivi che favoriscono solo alcune zone! – aggiunge Gianluigi Rubiu -. La Giunta deve chiarire subito i motivi di questa decisione assurda e spiegare quali misure intenda adottare per garantire a tutte le comunità colpite il supporto necessario. Ho presentato in queste ore un interrogazione per conoscere le ragioni per cui il tavolo di crisi è stato convocato solo per il Nord-Ovest dell’Isola, se vi siano iniziative previste per gli altri territori colpiti dalla siccità, e soprattutto quali azioni urgenti la Regione intenda adottare per affrontare l’emergenza idrica in tutta la Sardegna.»
«La nostra battaglia è per tutta la Sardegna e non solo per una parte. Non può essere una guerra tra poveri – conclude Gianluigi Rubiu -. Il nostro territorio, tutto il nostro territorio, sta soffrendo ed è colpito in egual misura. La Regione non può voltarsi dall’altra parte. Pretendiamo risposte immediate e interventi concreti per tutte le comunità colpite dalla siccità!»

«Non è accettabile fare propaganda sulla pelle dei lavoratori e, come spesso è accaduto finora, scaricare la responsabilità sul Governo nazionale, perciò la presidente Todde si attivi immediatamente per gli ammortizzatori sociali di competenza regionale a favore dell’indotto della ‘Portovesme srl’. Come ha evidenziato il ministro Adolfo Urso, si tratta di una procedura che spetta alla Regione. Perciò, è facile immaginare che finora sia rimasto tutto fermo»

Lo ha detto Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, commentando la crisi occupazionale delle aziende dell’indotto di Glencore.

La solidarietà ai lavoratori del Sulcis e la richiesta di una convocazione immediata al ministro Adolfo Urso. Questa mattina i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil sono stati ricevuti a viale Trento dalla presidente della Regione Alessandra Todde e dall’assessore dell’Industria Emanuele Cani.

La notizia dell’arrivo di procedure di licenziamento collettivo da parte di ditte in appalto della Portovesme srl sta provocando da lunedì il blocco stradale davanti alla fabbrica. I sindacati unitariamente hanno illustrato la situazione alla Giunta protestando per «le promesse non mantenute dal governo sulla continuità della produzione di zinco e piombo» e sulla disponibilità di «un player internazionale a subentrare alla multinazionale che ha deciso di chiudere la linea di produzione dello zinco». Immediata la disponibilità all’incontro, organizzato in tempi strettissimi.

Dopo aver ascoltato gli interventi dei rappresentanti sindacali, la presidente Alessandra Todde ha condiviso con i lavoratori la posizione comune: «Dobbiamo mettere sotto pressione il governo rispetto agli impegni presi. Sentirò subito il ministro Adolfo Urso e manderò una nota ufficiale per spiegare che non siamo soddisfatti dei tempi che si allungano senza prospettive, chiedendo una convocazione immediata per un incontro a Roma».

Un incontro che per la presidente della Giunta «non potrà essere l’ennesimo tavolo interlocutorio ma dovrà fare chiarezza: noi abbiamo lavorato a un piano per dare certezza agli imprenditori anche per le vertenze Sider Alloys e Eurallumina».

«Siamo tutti uniti per procedere cosìha concluso l’assessore Emanuele Caniuna lettera al ministro per chiedere un incontro nei più brevi tempi possibili, tenendo informati immediatamente i sindacati e i lavoratori sugli aggiornamenti.»

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«Le misure contro lo spopolamento promosse dalla Regione Sardegna a guida Solinas, funzionano? Quali sono i numeri che ci dicono quanto siano state utili fino a oggi? Perché sappiamo per certo che la Camera di Commercio gestisce una quantità importante di milioni di euro per attuare una serie di strumenti atti a contrastare il fenomeno dello spopolamento ma, considerate le cifre del continuo calo demografico e della crescente denatalità, sarebbe opportuno capire se hanno ancora senso o se forse è il caso di valutare strade alternative.»

Il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, interviene sul tema dello spopolamento, argomento di vecchia data in Sardegna – che tuttavia riguarda ogni comune italiano e più in generale il continente europeo, se ci si attiene all’indice della natalità – facendo un appello alla presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde e all’assessore all’Artigianato, Commercio e Turismo Franco Cuccureddu, affinché si proceda a un’analisi ancora più attenta del fenomeno e alla verifiche delle misure attualmente in vigore, al fine di capire se sia opportuno cambiare registro. Tra gli obiettivi delle misure annunciate dalla Regione Sardegna nel 2022, infatti, figuravano: incentivare i residenti a non abbandonare il territorio e rilanciare economia e consumi attraverso un approccio che coniuga interventi di tipo infrastrutturale con interventi a sostegno dei servizi sociali e alla persona, nonché azioni ad hoc finalizzate ad incrementare le opportunità lavorative, anche attraverso la creazione di nuova impresa. «Tutti presupposti validi e meritevoliaggiunge Ignazio Loccima qual è stato il ritorno reale?».

Il sindaco del comune di Sant’Antioco, come ogni primo cittadino, fa i conti con una curva che segna un calo demografico costante, cui si sommano la denatalità e, in termini economici, anche le cosiddette “serrande abbassate”, un triste fenomeno che non lascia indenne nemmeno Sant’Antioco, benché cittadina turistica che, se durante l’estate produce numeri costantemente in crescita e picchi di prodotto interno lordo non indifferenti, a conclusione della stagione turistica fa i conti con attività commerciali che faticano a restare in piedi, strozzate dagli aumenti del costo dell’energia elettrica e delle materie prime, che si sommano ai tributi comunali, come Imu e Tari.

«Io credo che la soluzione sia a portata di manoconclude Ignazio Locciconosco molto bene i problemi che vive il commercio della mia città, e presumo siano gli stessi che riguardano anche quello delle restanti comunità sarde, e sono convinto che la Regione Sardegna, in vista di un probabile aumento del Fondo Unico da destinare agli Enti locali, debba riservarne una fetta a favore del piccolo commercio, per quelle vetrine che faticano a rimanere accese. Ma non solo: occorre che dica quanto intende investire, perché sappiamo bene che i commercianti hanno bisogno di aiuto per pagare Imu, Tari ed energia elettrica. Questo è un intervento concreto che si può e si deve fare. Mi appello alla Presidente Alessandra Todde e all’assessore Franco Cuccureddu affinché valutino seriamente di investire risorse del Fondo Unico per le misure di sostegno, piuttosto che misure spot che, come abbiamo visto in passato, lasciano cittadini e commercianti con un pugno di mosche in mano.»

La Prefettura di Cagliari oggi ha celebrato Il “Giorno del Ricordo” a Sant’Antioco, nella palestra del Liceo Scientifico Emilio Lussu, tra centinaia di studenti, autorità politiche e militari. Una cerimonia solenne e partecipata, scandita da numerosi interventi e dalle note musicali della Scuola Civica di Musica di Sant’Antioco e San Giovanni Suergiu, “Don Tore Armeni”. Il momento più toccante della commemorazione di questa mattina è stata la consegna delle medaglie alla memoria ai parenti di Andrea Serra, vicebrigadiere della Guardia di Finanza, in servizio presso la caserma di Campo Marzio a Trieste, catturato il 2 maggio del 1945 da truppe titine, deportato verso chissà quale destinazione e probabilmente infoibato i giorni successivi alla cattura.

La mattinata è stata aperta dalle bimbe e i bimbi della scuola primaria di Sant’Antioco, che hanno intonato l’inno nazionale con in mano le bandierine dell’Italia, sventolate a conclusione dell’esibizione. Successivamente si è proseguito con gli interventi della dirigente scolastica dell’Istituto Globale di Sant’Antioco, Tiziana Meloni, del Sindaco Ignazio Locci e dell’assessore regionale all’Industria, Emanuele Cani, in rappresentanza della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde. Hanno poi preso la parola il prefetto Giuseppe Castaldo e a seguire si è proceduto con la consegna delle due distinzioni onorifiche ai famigliari del vicebrigadiere. Infine, altra sessione di interventi: del comandante della Guardia di Finanza in Sardegna, generale Claudio Bolognese, e del direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Francesco Feliziani. A chiudere, le rappresentazioni a tema dei ragazzi del liceo: altro momento intenso, particolarmente sentito dagli ospiti in sala.

«Per il comune di Sant’Antioco è stato un vero privilegio ospitare le celebrazioni del “Giorno del ricordo” promosse dalla Prefettura di Cagliari nello storico Liceo Emilio Lussucommenta il sindaco Ignazio Locci -. Per l’occasione sono state consegnate due medaglie ai parenti di Andrea Serra, vicebrigadiere della Guardia di Finanza originario di Thiesi, infoibato dalle truppe titine nel maggio del 1945. La figlia del vicebrigadiere, Maria Domenica Serra, rimasta orfana, ha sempre vissuto a Sant’Antioco con la sua famiglia. Oggi, lei e la figlia, Emma Fois, hanno ricevuto le distinzioni onorifiche alla memoria del padre e del nonno. Ed è stato bellissimo vedere bimbe e bimbi della scuola primaria aprire l’evento con l’intonazione dell’inno nazionale e, al termine, sventolare le bandiere italiane. Così come è stato emozionante assistere alla chiusura della manifestazione con le toccanti messe in scena degli elaborati di ragazze e ragazzi del Liceo Lussu. Gli studenti, ai quali è affidato il compito di perpetuare il ricordo, protagonisti assoluti, dunque, di questa mattinata, per un’esperienza altamente formativa. Ringrazio quanti hanno partecipato e in particolare la Prefettura per avere scelto Sant’Antioco e la Dirigenza dell’Istituto Globale di Sant’Antioco per avere accolto questo importantissimo evento.»

 

Si è svolto a Roma, nella sede del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, un incontro tra il ministro Gilberto Pichetto e la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde, al quale hanno partecipato anche l’assessore regionale dell’Industria Emanuele Cani e le strutture competenti del Ministero. Nel corso della riunione, è stato discusso il cosiddetto DPCM Sardegna, relativo all’individuazione di opere e infrastrutture per la metanizzazione dell’isola: la Regione ha confermato le modifiche al piano di infrastrutture per l’approvvigionamento del gas, che sarà oggetto a breve di una riunione operativa tra i rispettivi uffici tecnici.

Sono stati trattati inoltre i temi delle aree idonee, anche alla luce della recente impugnazione da parte del Consiglio dei ministri della legge sarda, i progetti strategici per le materie prime critiche riguardanti il territorio isolano attualmente in valutazione presso la Commissione europea.

La presidente Alessandra Todde ha ribadito al ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica che per quanto riguarda i percorsi di nomina dei presidenti e dei Commissari dei parchi, l’intesa con la Regione Sardegna è un passaggio indispensabile. Nel caso in cui la Sardegna non venisse coinvolta, come da norme, la Regione provvederà a tutelarsi nelle sedi competenti.

«L’incontro di oggi, pur nella consapevolezza delle differenti posizioni, è stato un confronto utile e costruttivo e ha costituito un passaggio necessario per il superamento delle centrali a carbone presenti in Sardegna. Inoltre, abbiamo ribadito la volontà della Regione di rispettare gli obiettivi del Pniec continuando a tutelare gli interessi della Sardegna e dei sardi», hanno detto Alessandra Todde ed Emanuele Cani.

Domani la presidente Alessandra Todde e l’assessore dell’Industria, Emanuele Cani, saranno a Roma dal ministro dell’Ambiente e della Transizione energetica, Gilberto Pichetto Fratin, per definire tempi e modalità per la modifica del Dpcm relativo al piano di approvvigionamento energetico dell’isola, propedeutico alla chiusura delle centrali a carbone, per confrontarsi in merito all’impugnazione sulla legge delle aree idonee e per altri importanti provvedimenti che riguardano la Sardegna.

Nell’ultima riunione di Giunta, su proposta dell’assessore dell’Industria, Emanuele Cani, la Regione Sardegna ha deliberato un piano di incentivi all’esodo per i dipendenti, come previsto dal “Piano finalizzato alla chiusura”, approvato nel 2014 per la società che gestiva l’estrazione di carbone a Nuraxi Figus.
I lavoratori rimasti in carico alla società che gestiva l’ultima miniera attiva nel Sulcis sono ventidue. L’anno previsto per la chiusura definitiva era il 2027.
Ora la Giunta guidata da Alessandra Todde ha deciso di intervenire per tutelare i lavoratori rimasti che volontariamente decideranno di lasciare il lavoro. Due i binari predisposti: sono otto i lavoratori interessati all’incentivo all’esodo che riguarda coloro a cui mancano da tre a dieci anni alla data prevista per il pensionamento; sono invece quattordici, di cui due operai e dodici impiegati, quelli con i requisiti di pensionamento.
Utilizzando le risorse già stanziate e non utilizzate allo stesso scopo negli anni, nella delibera (https://delibere.regione.sardegna.it/protected/74941/0/def/ref/DBR74935/) sono indicate una formula e una tabella e stimato un costo massimo di poco più di un milione di euro e un importo massimo di 116mila euro per gli impiegati e 96 mila per gli operai.
L’iniziativa si inquadra nel piano finalizzato alla chiusura della miniera di carbone e rispetta quanto stabilito dai vari pronunciamenti dell’Unione Europea.