23 December, 2024
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«Nell’incontro di questa mattina abbiamo appreso che si dovrà aspettare ancora alcune settimane per l’approvazione delle delibere degli operatori finanziari-assicurativi interessati nell’operazione delle garanzie per il progetto di riavvio della produzione di alluminio, per poter consentire a SiderAll0ys di firmare il contratto con Enel per la fornitura di energia.»

Lo hanno scritto, in una nota, il coordinatore nazionale Uilm del settore siderurgico Guglielmo Gambardella ed il segretario territoriale Uilm Sulcis, Renato Tocco, al termine della riunione svoltasi stamane in audio conferenza con la partecipazione della sottosegretaria del ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, del vice Capo di Gabinetto del Mise, Giorgio Sorial, dei rappresentanti di Invitalia, della Regione Sardegna e della SiderAlloys.

«Abbiamo ribadito la nostra insofferenza rispetto alla necessità di aspettare ulteriore tempo per la firma definitivaaggiungono Guglielmo Gambardella e Renato Toccoma almeno la multinazionale svizzera ha confermato la sua volontà in una sede istituzionale. Per la Uilm resta un’insofferenza che riporta l’insostenibilità da parte della maggioranza dei lavoratori ex Alcoa nel vedersi ancora una volta rinviato il loro rientro in fabbrica e continuare a restare con un sussidio di poco superiore ai 400 euro.»

«Abbiamo chiesto a SiderAlloys che da subito si impegni ad aggiornare il crono programma del progetto di revampingsottolineano Guglielmo Gambardella e Renato Toccoper essere pronti a ripartire alla sia realizzazione un attimo dopo la firma del contratto con Enel.»

«Restano ancora tanti aspetti da chiarire su questa drammatica vicendaconcludono Guglielmo Gambardella e Renato Toccoa partire dai lavori di pre-revamping che l’azienda ha dichiarato di aver eseguito ma di cui non abbiamo avuto fino ad oggi evidenza. Speriamo che, nella prossima riunione che verrà convocata dal Mise nelle prossime settimane, non ci siano ulteriori sorprese e si possa mettere la parola fine a questa lunga e logorante vertenza.»

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«Si è tenuto stamane l’atteso incontro in videoconferenza sulla vertenza Sider Alloys. Erano presenti per il ministero dello Sviluppo economico la sottosegretaria Alessandra Todde ed il vice Capo di Gabinetto Giorgio Sorial; gli assessori regionali dell’Industria e del Lavoro; Invitalia, con il dott. Roberto Rizzardo ed il dott. Ernesto Somma; la Sider Alloys con il dott. Giuseppe Mannina, il dott. Gaetano Libia e la dott.ssa Annunziata; CGIL E CISL Nazionali, FIOM, FIM e UILM Nazionali e FIOM, FSM UILM e CUB Territoriali.»

Lo annunciano, in una nota, le segreterie FIOM, FSM, UILM e CUB.

«L’incontro si è incentrato sulle garanzie penali e sulle fideiussioni richieste dall’Enel. Le prime hanno necessità di essere deliberate dai consigli di amministrazione e, di conseguenza, necessitano di alcune settimane di tempo per essere controfirmate. Per quanto riguarda le fideiussioni, c’è la disponibilità a firmarle sin da subito, sia da parte dell’Enel che da parte della Sider Alloys. Le organizzazioni sindacali, a fronte delle conferme dichiarate, hanno chiesto di sottoscrivere un preaccordo e, soprattutto, di conoscere il revamping nel suo dettaglio e nella sua tempistica, una volta controfirmati gli atti. L’azienda, pur con tutte le pressioni ricevute dalle organizzazioni sindacali, dallo stesso Mise e dalla regione, ha ribadito la disponibilità a fare quanto richiesto, una volta sottoscritto il tutto – si legge nella nota -. Nel corso dell’incontro, si è inoltre parlato dei contratti a termine, che se previsti dal nuovo DPCM, saranno rinnovati pur mantenendo la precarietà, vista l’impossibilità dell’azienda a firmare contratti a tempo indeterminato. L’assessore del Lavoro ha dato garanzia affinché mercoledì vengano determinate tutte le mobilità in deroga. Le organizzazioni sindacali hanno ulteriormente richiesto un intervento per limitare le difficoltà dettate dai continui tagli economici alle mobilità in derogaconclude la nota di FIOM, FSM, UILM e CUB -. Siamo in attesa di un verbale del Mise, che attesti la prossima convocazione e su quanto oggi discusso.»

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«Abbiamo ricevuto la convocazione dell’incontro al MiSE per martedì 12 maggio a cui parteciperanno i rappresentanti di Invitalia e SiderAlloys per chiudere definitivamente la vertenza dell’ex Alcoa e riavviare il progetto di riavvio della produzione di alluminio.»

Lo dichiarano Guglielmo Gambardella, coordinatore nazionale Uilm per la siderurgia, e Renato Tocco, segretario territoriale Uilm Sulcis.

«E’ chiaro che con le dichiarazioni della sottosegretaria Alessandra Todde alla vigilia di questo previsto incontro che ha confermato la risoluzione della questione della fidejussione bancaria chiesta da Enel a SiderAlloys a garanzia del contratto per la fornitura di energia – sottolineano Guglielmo Gambardella Gambardella e Renato Toccoci attendiamo da parte della multinazionale svizzera una risposta positiva e definitiva sul completamento degli investimenti per il revamping dello smelter, per il riassorbimento di tutti gli ex lavoratori dell’ex Alcoa e la ripresa dell’indotto a supporto delle attività. Dalla Sider Alloys – aggiungono Guglielmo Gambardella e Renato Toccoci attendiamo un atto di responsabilità avendo assunto, da oltre due anni, l’impegno del rilancio industriale del sito di Portovesme da cui dipende il destino di centinaia di famiglie ed il futuro di un intero territorio. Oggi, non essendoci più impedimenti alla firma del contratto con Enel in un contestuale momento particolarmente favorevole condizione del prezzo dell’energia, SiderAlloys deve realizzare il progettoconcludono i due sindacalisti della UILM -. Uno scenario diverso risulterebbe incomprensibile ed inaccettabile.»

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«Abbiamo risolto pochi giorni fa il problema della fideiussione bancaria chiesta da Enel agli svizzeri (Sider Alloys – ndr) a garanzia del contratto. La banca ha mandato la garanzia all’azienda e ora questa può chiudere il contratto. Non mi aspetto ulteriori ritardi. #SiderAlloys acquisterà l’energia a 44 euro a megawatt, e a questa tariffa si applicheranno ulteriori riduzioni di prezzo. Adesso, possiamo fare del bacino di #Portovesme uno dei polmoni della ripartenza del Paese, con le produzioni di primario.»

Lo ha scritto in un post pubblicato alcune ore fa sulla sua pagina Facebook, Alessandra Todde (M5S), sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico. E’ la notizia attesa da tempo dall’azienda che ha rilevato lo stabilimento ex Alcoa, dai lavoratori e da tutto il Sulcis Iglesiente, dalla quale dovrebbe scaturire il via libera al progetto di rilancio produttivo dello stabilimento di Portovesme. Una notizia che arriva proprio oggi, 1° maggio, la festa del lavoro più triste dal dopoguerra ad oggi, con una crisi che si trascina da anni ed è precipitata con la diffusione del Coronavirus. L’auspicio è che possa realmente segnare il punto di partenza per un concreto rilancio socio-economico del territorio e dell’intera Sardegna, ormai da quasi due mesi piegata dalla pandemia.

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Jacopo Gasparetti, responsabile stampa e comunicazione del sottosegretario di Stato al ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, ha diffuso una nota di aggiornamento su dati INPS per CIGD Sardegna.

«In Sardegna, rispetto all’ultimo aggiornamento che ho pubblicato, le domande arrivate all’INPS sono 570, quelle già autorizzate 270 scrive Jacopo Gasparetti -. Continua ad essere evidente che rispetto alle migliaia di domande da evadere (secondo i dati forniti dalla stessa Regione sono circa 29mila le domande di CIGD che dovrebbero arrivare in totale dall’isola), siamo in ritardo
«Come già ribadito, nessuna polemica, ma un invito a cercare, ognuno per la sua parte, di velocizzare al massimo i tempiconclude Jacopo Gasparetti -. Ce lo chiedono i cittadini e le Istituzioni, ad ogni livello, devono rispondere.»

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Non si placa la polemica tra Mise e Regione sui tempi di presentazione delle pratiche per la cassa integrazione in deroga. Dopo le dichiarazioni del sottosegretario del Mise Alessandra Todde e la replica del capogruppo della Lega in Consiglio regionale Dario Giagoni e quella dell’assessore regionale del Lavoro Alessandra Zedda, interviene nuovamente la sottosegretaria Alessandra Todde.

«Le stesse parole dell’assessore al Lavoro della Regione Sardegna Alessandra Zedda, ci dicono che il 22 di aprile sarebbero state inviate dalla Regione Sardegna all’INPS le prime 823 pratiche (ricevute a partire dall’8 aprile) su complessive 13mila domande da evadere. Quindi, un primo invio parziale avvenuto, a suo dire, 2 giorni fa», spiega la aottosegretaria Alessandra Todde rispondendo alle dichiarazioni dell’assessore al Lavoro sardo, Alessandra Zedda.

Ieri pomeriggio, a seguito delle migliaia di segnalazioni arrivate dalla Sardegna, dalla Sicilia e da altre regioni sui ritardi della cassa integrazione in deroga e a seguito dell’intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che in Parlamento ha denunciato i ritardi delle Regioni sulle richieste, la sottosegretaria Alessandra Todde ha verificato con il ministero del Lavoro e con l’Inps lo stato dell’arte ieri e oggi, riportando l’informazione che per Sicilia e Sardegna non ci fossero flussi in transito di pratiche trasmesse da entrambe le Regioni.

«L’INPS certifica oggi che la Regione Sardegna ha trasmesso soltanto ieri pomeriggio (forse in seguito al nostro intervento?) il primo flusso di pratiche per accedere alla cassa integrazione in deroga (CIGD) per un totale di 100 pratiche. Inoltre, non risultano limiti nella capacità numerica di gestione dei sistemi dell’INPS semplicemente le altre pratiche non sono ancora state presentate. Stanotte, le domande correttamente transitate ed accettate sono state 73 (27 risultano scartate nel merito) – delle 823 dichiarate non ci sta traccia – mentre per quanto riguarda la Regione Sicilia, ad oggi sono pervenute 13 domande», aggiunge la sottosegretaria del Mise.

«Crediamo sulla parola l’assessore regionale Alessandra Zedda ma ciò non toglie che ad oggi solo 73 pratiche sono state ricevute ed approvate. Provare a polemizzare non serve a nulla. L’amministrazione regionale acceleri piuttosto le procedure perché i ritardi accumulati sono già tanti e non possono essere certo addebitati al Governo o all’INPS», conclude Alessandra Todde.

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«Ognuno di noi dovrebbe ben sapere che le parole hanno sempre un peso specifico, quando si riveste un ruolo pubblico questo peso ovviamente raddoppia. Per tale ragione asserire, come hanno fatto alcuni esponenti dei 5stelle, che la Regione Sardegna ha mancato di presentare le domande per la CIGD non solo è grave poiché non veritiero ma lo è altrettanto per la consapevolezza di gettare nel panico tante famiglie che attendono questa misura per andare avanti dignitosamente. Le domande da parte dell’assessore al Lavoro, Alessandra Zedda, sono state correttamente inoltrate, semmai il problema è nel portale Inps che non le ha ancora lette. Ma dal momento che le bugie messe in giro dai pentastellati, cui con ormai noto sciacallaggio si accoda anche l’ex governatore Mauro Pili, hanno le gambe corte, attendiamo che l’istituto nazionale di previdenza sociale faccia chiarezza nel brevissimo termine, così da fugare ogni dubbio.»

L’on. Dario Giagoni, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, replica così, senza citarla direttamente. al sottosegretario del Mise Alessandra Todde, che ieri aveva scritto in una nota che «l’acquisizione e la valutazione delle domande spetta alle Regioni, che poi girano l’esito all’Inps. In Sicilia ed in Sardegna, ad esempio, le domande non sono ancora pervenute. La Lombardia ha iniziato ad inviare il 15 aprile, a differenza del Lazio che ha mandato i primi flussi il 2. Migliaia di lavoratori attendono risposte e sostegni ma alcune Regioni tardano a far pervenire i dati. Se l’Inps non li riceve non può erogare e a pagarne le conseguenze sono i cittadini. Quindi, mi rivolgo ai leader dell’opposizione: invitate le Regioni che amministrate a sbloccare le procedure».
«All’assessore rinnoviamo la nostra stimaconclude Dario Giaconi -, ben consapevoli dell’importante lavoro che sta svolgendo, agli esponenti della maggioranza  a Roma invece rinnoviamo l’appello ad impegnarsi maggiormente in battaglie che da vicino toccano realmente e concretamente la Sardegna, se veramente il suo futuro gli sta a cuore come dicono, come ad esempio domandare alla ministra Paola De Micheli se ha notizie sulla continuità territoriale marittima dal momento che a noi non risponde!»

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«In alcune Regioni le domande per la Cassa Integrazione in Deroga (CIGD) sono arrivate in grave ritardo ed in alcuni casi sono addirittura mancanti», scrive sul suo profilo Facebook la sottosegretaria Alessandra Todde in merito al ritardo di alcune Regioni a far pervenire all’Inps i dati per la Cig in deroga. 
«La Cig in deroga, l’ammortizzatore sociale che integra o sostituisce la retribuzione dei lavoratori che si trovano in precarie condizioni economiche a causa di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, copre tra l’altro i dipendenti delle aziende più piccole e interessa almeno 3 milioni di persone», spiega Alessandra Todde. 
«L’acquisizione e la valutazione delle domande spetta alle Regioni, che poi girano l’esito all’Inps. In Sicilia ed in Sardegna, ad esempio, le domande non sono ancora pervenute. La Lombardia ha iniziato ad inviare il 15 aprile, a differenza del Lazio che ha mandato i primi flussi il 2. Migliaia di lavoratori attendono risposte e sostegni ma alcune Regioni tardano a far pervenire i dati. Se l’Inps non li riceve non può erogare e a pagarne le conseguenze sono i cittadini», aggiunge Alessandra Todde.
«Quindi, mi rivolgo ai leader dell’opposizione: invitate le Regioni che amministrate a sbloccare le procedure», conclude la sottosegretaria Alessandra Todde.

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«I paesi che compongono il G20 dell’energia hanno confermato la volontà di operare una transizione verso un’economia più pulita e sostenibile, un progetto che sarà alla base della loro riunione di settembre e che costituirà la priorità della futura presidenza italiana del 2021.»
Lo afferma la sottosegretaria dello Sviluppo economico Alessandra Todde che ha rappresentato l’Italia ieri, in videoconferenza, alla riunione straordinaria dei ministri dell’Energia del G20 sull’impatto sociale ed economico causato dall’emergenza Coronavirus, in particolare sui mercati del petrolio e del gas.
Per Alessandra Todde «anche per la Sardegna si apre ora una stagione di importanti prospettive, perché all’isola arriveranno i fondi dell’Unione europea dedicati alla transizione energetica e questa sarà un’occasione per l’economia isolana per ripartire con attività produttive legate alla bonifica e alla valorizzazione dei territori, incentrate sul recupero di territori inquinati dalle industrie e successivamente abbandonati. Credo che il polo di Ottana rappresenti un luogo dove poter investire per in un centro di eccellenza tecnologica per le bonifiche, con l’obiettivo di costruire know how che possa essere sviluppato e utile a molti contesti in Sardegna. Inoltre il basso prezzo dell’energia legato all’andamento del prezzo del petrolio, potrà essere un valore aggiunto per le nostre attività produttive in fase di ripartenza dato che le nostre aziende hanno scontato l’alto prezzo dell’energia in termini di competitività. Per questo motivo è anche fondamentale la chiusura del contratto dell’energia per Sider Alloys adesso. Ma ricevo dalle parti segnali che siamo alle fasi finali della negoziazione».
Nel corso della riunione dei paesi del G 20 dell’energia si è convenuto sull’importanza di mercati aperti, trasparenti e competitivi, al fine di garantire la sicurezza delle forniture, e quindi del rilancio dell’economia globale al termine dell’attuale grave emergenza sanitaria, nell’interesse sia dei produttori che dei consumatori. In tale ottica, è stato deciso di affidare ad un gruppo tecnico il monitoraggio della situazione.
«La sicurezza dell’approvvigionamento energetico unito all’equilibrio degli interessi tra produttori e consumatori è chiave per la ripresa economica del nostro paeseha concluso Alessandra Todde -, al G20 di ieri la posizione dell’Italia è stata ascoltata e inserita nel documento condiviso. A riprova che anche nell’emergenza la fermezza e la coerenza sono valori irrinunciabili.»

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«La chiave per la riapertura e per la sopravvivenza delle imprese passa attraverso un approvvigionamento sicuro e continuo dei Dispositivi di Protezione Individuale e la modifica dei modelli di comportamento aziendali. L’emergenza rappresenta inoltre l’occasione per la digitalizzazione di molte attività.»

Lo afferma la sottosegretaria del Mise Alessandra Todde (M5S) in una lunga intervista a Interris.it., quotidiano digitale fondato da don Angelo Buonaiuto, nella quale l’esponente del M5S riassume anche i punti salienti dell’azione del Governo a sostegno delle imprese.

Per Alessandra Todde «è necessario che un’azienda si prenda cura dei propri dipendenti, garantendo sia percorsi sicuri per arrivare al lavoro sia la protezione nel luogo di lavoro stesso. Lo Stato, in tutte le sue espressioni, deve lavorare per poter supportare le aziende in questo percorso. Dobbiamo cominciare ora a definire le giuste strategie d’azione per l’ingresso nella fase di post emergenza e di convivenza con il virus e questa può essere un’occasione importante per mettere al centro della nostra economia non più l’uomo che consuma, ma l’uomo che produce e crea valore. Una visione più etica della nostra economia. Si deve stabilire una catena di comando e di responsabilità per garantire e sostenere le aziende che si metteranno in sicurezza. Nel momento in cui i virologi e gli epidemiologi comunicheranno che si potrà uscire dalla fase emergenziale, dobbiamo essere pronti. Ne va del futuro del nostro Paese».

Nell’intervista il sottosegretario parla anche delle opportunità che si aprono ora per compiere finalmente in Italia una vera rivoluzione digitale. «L’emergenza rappresenta l’occasione per la digitalizzazione di molte attività. Dobbiamo investire sempre di più in infrastrutture digitali e banda larga perché lo smart working non è soltanto una reazione all’emergenza ma rappresenta una modalità di lavoro che può aumentare l’efficienza delle aziende e della pubblica amministrazione. Bisogna quindi trasformarlo in normalità».

La sottosegretaria Alessandra Todde ricorda come «il ministero dello Sviluppo economico ha messo a punto diversi strumenti e programmi per incentivare la digitalizzazione delle imprese. Uno dei miei compiti è l’attuazione e la semplificazione per le Pmi. L’obiettivo è quello di salvaguardare le attività più piccole, di frequente anche le più qualitative, facilitando la loro presenza digitale ed informandole sugli strumenti disponibili e su come poterli utilizzare».

Inoltre, la sottosegretaria aggiunge che «con l’approvazione del Golden power, su cui ha lavorato duramente il sottosegretario Riccardo Fraccaro, si tutelano gli asset strategici del nostro Paese, proteggendoli concretamente da ogni mira ostile. La norma è valida per un ventaglio più ampio di settori, dall’agroalimentare a quello sanitario. Ha un ambito di applicazione anche a livello europeo, proteggendoci da scalate ai danni del nostro patrimonio produttivo e industriale. Inoltre, è esteso anche alle pmi strategiche per lo sviluppo del sistema-Paese».

«Il Governo ha una visione molto chiara di quello che dovrà essere il suo ruolo, al fianco delle imprese e della ricercaconclude Alessandra Todde -. Affiancare e regolamentare quelle sfere della vita dove l’innovazione è talmente rapida che le norme non consentono di stare al passo con i tempi. Credo fortemente nel valore democratizzante della tecnologia. Il nostro Paese deve investire sempre di più in infrastrutture digitali a supporto della nostra economia.»