17 August, 2024
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E’ positivo il giudizio di Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL sullo stato dell’iter del progetto Eurallumina.

Si è svolta ieri, in modalità web conference la riunione, richiesta dalle organizzazioni sindacali territoriali regionali, sulla vertenza Eurallumina, alla presenza della sottosegretaria Alessandra Todde, per gli assessorati regionali dell’Industria e Lavoro l’assessora Anita Pili e l’assessora Alessandra Zedda, oltre alla Società Eurallumina, il direttore del servizio Energia del Mise Gilberto Dialuce e le segreterie nazionali di Filctem, Femca e Uiltec.

«Nella breve introduzione si legge in una nota dei segretari territoriali Filctem-CGIL, Femca-CISL e Uiltec-UIL, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai, e Pierluigi Loi – la società Eurallumina ha confermato la volontà di voler riavviare gli impianti appena possibile e, su pressione della proprietà, a portare avanti i progetti pianificati per arrivare alla marcia degli stessi nel 2023. La sottosegretaria Alessandra Todde ha illustrato in modo dettagliato l’iter legislativo confermando che il Dpcm previsto dal D.L. semplificazioni, legato all’infrastrutturazione energetica della Sardegna, è il primo che verrà preso in esame da Palazzo Chigi. Il Dpcm, definita la fase concertativa, oramai agli step conclusivi, è stato inviato nelle sedi degli uffici legislativi dei Ministeri e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel provvedimento, oltre al recepimento del D.L. relativo all’infrastruttura immateriale della Virtual Pipe Line per il trasporto del metano in Sardegna, grazie ad accordo specifico con Snam, edil progetto di un’unità galleggiante di stoccaggio e rigassificazione del GNL, sono inclusi altri provvedimenti considerati strategici. Nello specifico si prevede di classificare come “strategico” per l’applicazione del PNIEC il progetto per il riavvio dello stabilimento Eurallumina, le opere di collegamento a Eurallumina e alla Centrale Enel da riconvertire da carbone a gas. Inoltre novità importante, al fine di ottimizzare la tempistica, è stato previsto l’inserimento del progetto relativo all’escavo del porto, infrastruttura indispensabile per dare piena attuazione agli altri interventi di sviluppo dell’area industriale di Portovesme funzionali allo sviluppo industriale e commerciale dell’intero territorio.»

«Nella riunioneconcludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loiè emersa l’importante fase concertativa tra tutti i soggetti interessati funzionali alla ripartenza dello stabilimento, ma più complessivamente per garantire nuove opportunità di sviluppo con un progetto moderno, in linea con gli interventi strutturali del Recovery Fund. Esprimiamo apprezzamento per la fase avanzata dell’iter, tuttavia abbiamo ribadito la necessità di avere una tempistica certa ed un cronoprogramma funzionale alla ripartenza prevista.»

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I sottosegretari dello Sviluppo economico e della Difesa, Alessandra Todde e Giulio Calvisi, intervengono nel dibattito acceso sviluppatosi intorno alla Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il Deposito Nazionale delle Scorie Nucleari (CNAPI).

«In merito al dibattito di queste ore sulla possibilità che la Sardegna possa essere la sede prescelta per ospitare il Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi, a seguito della pubblicazione della Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad ospitare il Deposito Nazionale delle Scorie Nucleari (CNAPI) crediamo sia utile chiarire alcune cose fondamentalidichiarano Alessandra Todde e Giulio Calvisi -. La prima: la pubblicazione della Carta è un atto dovuto e atteso, che sana un ritardo per il quale, nell’ottobre scorso, l’Unione Europea aveva aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Lo studio perciò non può essere confuso strumentalmente con la volontà o addirittura come una decisione da parte di questo Governo. Per inciso, qualsiasi governo, di qualsiasi colore politico avrebbe dovuto pubblicare la stessa Carta predisposta dalla Sogin e validata dall’ISIN (Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione) perché la metodologia utilizzata per identificare i 67 siti potenzialmente idonei deve seguire le linee guida IAEA (International Atomic Energy Agency). La seconda: tale studio è propedeutico all’inizio di una fase di confronto e valutazione, tra stato, regioni, enti locali e popolazioni interessate che durerà 44 mesi. Solo alla fine di questa fase sarà assunta 2 una decisione. È chiaro che il parere delle istituzioni e delle popolazioni sarà determinante per la individuazione del sito. Lo studioproseguono Alessandra Todde e Giulio Calvisifa comunque emergere, al di là della geologia, le criticità dell’ubicazione su un’isola (costi di logistica e rischi ambientali nel trasporto) oltre che variabili socio economiche che rendono ancor minore l’opportunità di un sito in Sardegna. La posizione della Sardegna riguardo alla possibilità di ospitare siti di stoccaggio di rifiuti radioattivi è conosciuta, almeno da questo governo, ed è sempre stata molto chiara e netta. Si tratta di una posizione unitaria della Regione Sardegna, dei Comuni, delle forze politiche di ogni orientamento, ma ancora di più del Popolo Sardo che nel 2011 si espresso in maniera plebiscitaria con oltre il 97% di no al nucleare. È importante perciò ribadireproseguono Alessandra Todde e Giulio Calvisi  – che ogni eventuale futura decisione riguardo a una questione così delicata e strategica, non potrà che essere frutto di un confronto trasparente, partecipato e chiaro tra le istituzioni, le forze del territorio, le parti sociali, il mondo produttivo. Questo vale per la Sardegna e per le altre regioni italiane.»

Il comune di Carbonia ha aderito al programma “Smarter Italy”, avviato a gennaio 2019 dalla collaborazione tra il ministero dello Sviluppo economico e l’Agenzia per l’Italia Digitale, con l’obiettivo di accelerare la crescita del paese attraverso l’utilizzo degli appalti innovativi. Ad aprile 2020, grazie al lavoro del ministro Paola Pisano, del ministro Gaetano Manfredi e del sottosegretariato di Stato dello Sviluppo economico Alessandra Todde, è stato siglato il protocollo d’intesa che favorisce l’ingresso al programma “Smarter Italy” del ministero dell’Università e della Ricerca e del Dipartimento per la Trasformazione digitale, portando la dotazione economica del programma ad un valore di oltre 90 milioni di euro. E’ stata confermata inoltre l’Agenzia per l’Italia digitale come soggetto attuatore. A differenza degli appalti tradizionali, con il programma “Smarter Italy” lo Stato non acquista prodotti e servizi standardizzati già disponibili sul mercato, ma stimola le aziende ed il mondo della ricerca a creare nuove soluzioni per rispondere alle sfide sociali più complesse, migliorando la qualità della vita dei cittadini, innovando il contesto imprenditoriale del territorio nazionale e generando un impatto rilevante sull’efficienza della Pubblica Amministrazione. Le soluzioni tecnologiche sviluppate saranno sperimentate in 11 città dette “Smart Cities” e in 13 piccoli centri – sotto i 60.000 abitanti – che costituiscono i “Borghi del Futuro”. Il programma toccherà quattro ambiti fondamentali per i territori, ovvero mobilità, ambiente, benessere della persona, turismo e beni culturali. Il primo appalto in ordine cronologico insisterà sulla mobilità. Tre le linee di azione su cui si muoverà il comune di Carbonia: soluzione innovativa predittivo/adattativa per la Smart Mobility; soluzioni innovative per il miglioramento della mobilità delle merci; soluzioni innovative per il miglioramento della mobilità sostenibile nelle aree a domanda debole.

Ad esprimere soddisfazione per l’adesione al programma è il sindaco Paola Massidda: «La città di Carbonia vanta una serie di caratteristiche e peculiarità che ne fanno un ottimo contesto in cui poter sviluppare le attività previste all’interno del Progetto “Smarter Italy”, in particolare per la parte riguardante “Borghi del Futuro”. Carbonia, città moderna di fondazione di soli 82 anni, insiste in un contesto a forte vocazione tradizionale, ma ha avuto nel contempo la capacità di introdurre forme innovative di economia e di socialità tali da influire su un intero territorio, quello del Sulcis Iglesiente, di cui è città capoluogo. Gli apparati documentali, testimonianza di crescita ed evoluzione del contesto territoriale di riferimento e delle comunità che lo abitano, sono patrimonio di testimonianza storica imprescindibile. In questi termini, Carbonia è città ecomuseo in grado di valorizzare le peculiarità socioeconomiche e antropologiche, storiche e culturali, che si sono formate nel particolare contesto della città di fondazione, nata come funzionale alla miniera, ma evolutasi in tutti i diversi ambiti citati».

Per maggiori informazioni sul progetto “Smarter Italy” è possibile consultare il sito https://appaltinnovativi.gov.it/smarter-italy

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«Dopo l’incontro odierno con i rappresentanti di Sider Alloys manteniamo sospeso il nostro giudizio e le valutazioni sulla realizzazione del progetto di rilancio dell’ex Alcoa. Occorre continuare a monitorare il percorso che si presenta ancora lungo.»

Lo dichiarano Guglielmo Gambardella e Renato Tocco, rispettivamente coordinatore nazionale di settore e segretario responsabile UILM Sulcis, dopo l’incontro odierno in videoconferenza con il MiSE, al quale hanno partecipato il sottosegretario al Mise Alessandra Todde, i rappresentanti del ministero del Lavoro, il Ceo di SiderAlloys Giuseppe Mannina, i rappresentanti della Regione Sardegna.

«Il management della multinazionale svizzera ci ha aggiornato sugli impegni in merito al riassorbimento dei lavoratori ex Alcoa in SiderAlloys e sullo stato di avanzamento del piano industrialesottolineano Guglielmo Gambardella e Renato Tocco -. Al momento si tratta, prevalentemente, della pianificazione di una serie di importanti gare per la realizzazione di interventi infrastrutturali. Abbiamo espresso la necessità di verificare, anche attraverso il previsto tavolo tecnico dell’Accordo di Programma il raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano industriale. Per l’anno 2021 si prevede il conseguimento di dieci fondamentali milestons che determineranno la concretezza, la volontà e le capacità della multinazionale nel portare a compimento l’ambizioso progetto di riavvio della produzione di alluminio.»

«C’è la necessità di assicurare la continuità degli ammortizzatori sociali per i lavoratori appartenenti al bacino ex Alcoa – concludono Guglielmo Gambardella e Renato Toccoun progetto formativo per adeguarne le professionalità e la realizzazione delle opere di sistemazione del porto sono state le altre questioni poste all’attenzione del tavolo ministeriale. Da parte del sottosegretario Alessandra Todde, c’è stata la riconferma dell’impegno del MiSE nel monitorare la vertenza ed aggiornare il tavolo per il mese di dicembre.»

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Si è svolto oggi in videoconferenza, alla presenza del sottosegretario Alessandra Todde, del dottor Mario Rizzato di Invitalia e del ministero del Lavoro, l’incontro sull’avanzamento del piano industriale Sider Alloys tra le Organizzazioni Sindacali Nazionali e Territoriali e la dirigenza dell’azienda.

Dopo la presentazione delle slide sullo stato delle operazioni di rewamping, abbiamo sottolineato la necessità di fare il possibile per colmare i ritardi negli acquisti e abbiamo sollecitato affinché il reintegro delle ultime sei unità (stando all’obiettivo del periodo) avvenga quanto prima.

Abbiamo chiesto al ministero del Lavoro chiarezza sugli ammortizzatori sociali perché dover affrontare un piano industriale che vede la ripartenza dello stabilimento di Portovesme probabilmente nel 2022 non può essere gestito sempre all’ultimo momento. Questa mobilità in deroga venga quindi discussa e risolta quanto prima per l’intero biennio; bisogna evitare di costringere i lavoratori a presidi davanti al Ministero come avvenuto in passato, piuttosto ci si impegni a rispondere concretamente alle loro necessità e preoccupazioni.

Abbiamo chiesto, inoltre, alla Regione Sardegna di impegnarsi in modo incisivo perché la burocrazia sulla Valutazione di Impatto Ambientale si velocizzi e non rappresenti un ulteriore rallentamento del rilancio del sito produttivo e che sulla formazione dei dipendenti ci sia un impegno concreto perché a seguito del rewamping ci saranno nuovi impianti e competenze andate perse che dovranno essere colmate.

Il ministero del Lavoro si è impegnato a velocizzare le procedure che porteranno al rinnovo degli ammortizzatori sociali e a convocare un tavolo ad hoc per poterne discutere concordandolo con il MISE.

La Regione Sardegna sta valutando la possibilità di ricorrere al FEG (Fondo Europeo di Adeguamento alla Globalizzazione) per poter finanziare percorsi formativi per i dipendenti ex Alcoa ed ha già emanato un bando a tale scopo esplorando anche possibilità di finanziamento già in essere.

Insisteremo affinché le verifiche con il ministero del Lavoro e con la Regione siano fatte quante prima perché il prosieguo del rilancio del sito Sider Alloys possa davvero essere rilancio per un intero territorio.

Valerio D’Alò

Segretario Nazionale Fim Cisl

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La Sider Alloys ha presentato stamane il piano industriale per il rilancio della produzione di alluminio a Portovesme, nel corso di una videoconferenza con il Mise, Invitalia, gli assessorati della Regione Sardegna e le organizzazioni sindacali.
«Ci è stato illustrato il nuovo piano industriale si legge in una nota delle segreterie Fiom-Cgil, Fsm-Cisl, Uilm-Uil e Cub -. Tutti abbiamo concordato che questo piano debba essere esaminato nel dettaglio, in quanto è difficile un confronto in videoconferenza, per questo si sono assunti i seguenti impegni:
– Incontro con la Direzione Sider Alloys per mercoledì mattina per entrare nel dettaglio del piano.
– Impegno della sottosegretaria Alessandra Todde di una riunione con il ministero del Lavoro e l’assessorato del Lavoro RAS, per affrontare il problema della morbilità in deroga e della formazione delle persone che saranno coinvolte nel rilancio industriale.
– Impegno del Mise di convocare una riunione mensile per le verifica sull’avanzamento del Piano Industriale.»
«Dopo l’incontro di mercoledì 16 settembreconcludono le segreterie Fiom-Cgil, Fsm-Cisl, Uilm-Uil e Cub –, sarà convocata l’assemblea generale per fare tutti insieme una valutazione di merito sul progetto di Sideralloys.«

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«Il tempo dell’attesa è terminato. La situazione dei lavoratori RWM di Domusnovas è sempre più drammatica e preoccupante. I primi licenziamenti per mancato rinnovo di contratto sono partiti e a settembre, se accettata, scatterà la Cassa Integrazione per tutti gli altri lavoratori.»

Il grido d’allarme arriva dalla RSU RWM Italia e dalle segreterie territoriali Filctem-CGIL e Femca-CISL.

«Registrata la disponibilità immediata del sottosegretario di Stato della Difesa Giulio Calvisi e degli assessori regionali dell’Industria Anita Pili e del Lavoro Alessandra Zedda per trovare, ognuno per il suo pezzo di competenza, soluzioni per futuro dei lavoratori attraverso un tavolo interministeriale per sostenere le produzioni dello stabilimento di Domusnovas nel rispetto delle risoluzioni parlamentari assunteaggiungono la RSU RWM Italia e le segreterie territoriali Filctem-CGIL e Femca-CISL -. «Ebbene, dopo l’annuncio e l’impegno del Sottosegretario alla Difesa e la richiesta di incontro al Governo Nazionale presentata dalla RAS, ancora non si hanno notizie della sottosegretaria al Mise, con delega per le vertenze industriali, on. Alessandra Todde. E’ vero che qui non c’è spazio per passerelle, ma questo a noi neppure interessa. E’ stato assunto un impegno pubblicamente nell’ottobre 2019 e chiediamo che venga rispettato. La sottosegretaria Alessandra Todde deve convocare il Tavolo per affrontare l’emergenza e discutere del futuro di questi lavoratori. Quanto annunciato a suo tempo, deve essere ora seguito da atti concreti. Il tempo dell’attesa, così come quello dei proclami è ampiamente passatoconcludono la RSU RWM Italia e le segreterie territoriali Filctem-CGIL e Femca-CISL -. La RSU e le OO.SS. auspicano che il Tavolo tecnico-politico già richiesto dalla Regione sia convocato nel più breve tempo possibile.»

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«Abbiamo lavorato in totale sinergia con tutte le Istituzioni per raggiungere il risultato che porterà alla definizione della vertenza ex Alcoa. Ciò conferma l’attenzione della politica nei confronti di un comparto strategico per il territorio. La Regione ha, infatti, sempre sostenuto i lavoratori e l’azienda al fine di riavviare le attività produttive dell’alluminio nel polo industriale del Sulcis-Iglesiente.»
Lo hanno ribadito le assessore regionali Anita Pili (Industria) ed Alessandra Zedda (Lavoro), al termine dell’incontro convocato, in videoconferenza, dal sottosegretario del ministero per lo Sviluppo economico, Alessandra Todde, a cui hanno partecipato in videoconferenza, e al quale hanno preso parte Invitalia, i rappresentanti dell’azienda italo-svizzera, i sindaci del territorio, i sindacati ed i segretari nazionali di categoria. «L’incontro di oggi getta le basi per chiudere una vertenza di fondamentale importanza per tutta l’Isolaha rimarcato Anita Pili -. Attraverso ‘Agenda industria’ abbiamo ribadito la rilevanza strategica di un sito considerato come unica filiera metallurgica non ferrosa del Paese. È necessario ora che l’azienda concretizzi quanto prima le azioni previste nel piano, tese alla realizzazione di opportunità di sviluppo economico e sociale nel territorio sulcitano.»
Alessandra Zedda ha sottolineato che «per i lavoratori, dopo anni di stallo e di incertezze, si apre uno spiraglio per il futuro che consentirà il recupero di professionalità ed esperienze nel settore metallurgico. Un passo decisivo da compiere nell’immediato – aggiunge Alessandra Zeddaè quello di integrare la mobilità in deroga che ad oggi non raggiunge neppure il reddito minimo. Auspichiamo ora che possano essere salvati i 370 posti di lavoro e che, con il riavvio del ciclo produttivo a pieno regime, emerga l’esigenza di implementare le risorse umane».
«La Sardegna hanno concluso Anita Pili ed Alessandra Zedda – conta in una soluzione positiva che contribuirà a dare prospettive di sviluppo economico e crescita dell’occupazione per i prossimi anni.»
Antonio Caria

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Ci vorranno ancora almeno 18 mesi, forse 24, per vedere i primi lingotti di alluminio uscire dallo stabilimento Sider Alloys di Portovesme. E’ emerso stamane, nel corso del vertice ministeriale svoltosi nella sala riunioni, convocato dalla sottosegretaria di Stato del ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde (M5S), cui hanno partecipato, in presenza, i massimi dirigenti dell’Azienda, l’Amministratore delegato Giuseppe Mannina ed il responsabile del settore Energia Gaetano Libia, il responsabile della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Iglesias don Salvatore Benizzi ed alcuni sindaci dei Comuni del Sulcis, ed in videoconferenza gli assessori regionali del Lavoro Alessandra Zedda e dell’Industria Anita Pili, i rappresentanti di Invitalia e quelli delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e CUB.

La sottosegretaria Alessandra Todde è arrivata in stabilimento intorno alle 11.00, reduce da una visita allo stabilimento Eurallumina. S’è fermata al presidio, davanti ai cancelli dello stabilimento, dove ha incontrato i rappresentanti dei lavoratori. Già con loro, come ha fatto successivamente all’interno dello stabilimento, nel corse del vertice, iniziato in ritardo per difficoltà nell’attivazione della videoconferenza, ha sottolineato l’importanza del passaggio positivo registrato con la sottoscrizione dell’accordo di fornitura dell’energia tra ENEL e Sider Alloys, ma allo stesso tempo, in piena sintonia con i lavoratori, ha ribadito che i passaggi da effettuare sono ancora tanti, ad iniziare dalla definizione del piano industriale che vedrà la luce dopo l’estate.

Nel corso dell’incontro, l’amministratore delegato Giuseppe Mannina ha ribadito quanto già espresso ieri in una comunicato stampa, il suo ringraziamento per tutti coloro che hanno concorso al superamento del problema relativo alla fornitura dell’energia elettrica. Anche i rappresentanti dei lavoratori hanno espresso soddisfazione per il passo avanti compiuto, unitamente alla prudenza ed all’auspicio che ora si possa procedere più speditamente verso il traguardo finale, rappresentato dall’assunzione dei lavoratori ex Alcoa e dall’avvio della produzione.

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L’Amministratore delegato della Sider Alloys, Giuseppe Mannina, ha diffuso una nota nella quale ha espresso il suo personale ringraziamento a tutti i soggetti istituzionali per il raggiungimento dell’accordo di fornitura dell’energia elettrica con ENEL, «in particolar modo il Governo italiano che ha creduto sin dall’inizio a questa iniziativa attraverso le sue più varie articolazioni, ENEL, SACE e Banca Intesa».

«Una nota di merito va a tutta la comunità regionale, territoriale ed istituzionale ha aggiunto Giuseppe Mannina -, un sentito riconoscimento va al presidente della Regione Sardegna dottor Christian Solinas, ai lavoratori ed alle organizzazioni sindacali, in quanto anche grazie al loro impegno si è potuto arrivare al raggiungimento di tali obiettivi.»

«Ora iniziamo insieme una nuova stagione per arrivare al traguardo finale nel rispetto delle regole e dei ruoliha concluso Giuseppe Mannina -. Cogliamo l’occasione per ringraziare nuovamente la sottosegretaria Alessandra Todde, la quale sarà presente in azienda nella giornata di martedì 28 luglio 2020, per l’impegno profuso in prima persona ed in nome del Governo Italiano.»

Nella fotografia (a destra), l’amministratore delegato di Sider Alloys Giuseppe Mannina, con l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri.