22 December, 2024
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«E’ stata presentata, alla presenza degli organi di stampa, la prima bozza del programma della coalizione di centrosinistra, frutto del lavoro intenso di oltre cento persone in rappresentanza dei partiti, dei movimenti e delle associazioni, coordinati da dieci autorevoli esponenti della cultura e della politica sarda.»

Lo scrive, in una nota, Sinistra Futura, una delle forze politiche che compongono la coalizione di centrosinistra che ha scelto Alessandra Todde quale candidata alla Presidenza della regione per le elezioni del 2024.

«La bozza, che prevede 150 azioni specifiche destinate a cambiare profondamente la Sardegna e a rispondere ai bisogni delle persone, delle forze produttive, delle associazioni di cittadini, sarà oggetto di una consultazione con tutti i soggetti della società: sindacati, organizzazioni economiche, categorie professionali, operatori del terzo settore, singoli cittadinisi legge ancora nella nota di Sinistra Futura -. Né il programma di governo né la candidata alla Presidenza della Regione derivano da scelte calate dall’alto, ma sono frutto di un grande lavoro di squadra che ha coinvolto e continuerà a coinvolgere la società sarda, quella organizzata in forme associative e quella costituita da singole persone che intendono partecipare al processo di rinnovamento della Sardegna. Con uno spirito unitario e con un impegno continuo, Sinistra Futura ha partecipato a tutti i tavoli programmatici, apportandovi idee e proposte, anch’esse frutto di un’azione collettiva che ha rimesso in movimento energie e passioni diffuse in tutti i territori della nostra isola.»

«Tale impegno proseguirà nelle prossime settimane, durante le quali – insieme alla candidata Alessandra Todde – dovrà essere esperito ogni tentativo per ricostituire e allargare la coalizione, avendo come base, come enunciato fin dall’inizio, le scelte programmatiche, che devono costituire e rappresentare quell’unità nella diversità più volte proclamata. È nel confronto e nel dialogo, non nella polemica infinita, che si può raggiungere tale obiettivo. Sinistra Futura auspica, perciò, che si dia vita rapidamente a una forma organizzativa efficace, senza preclusioni verso alcuna organizzazione politica o sociale, ad eccezione di quelle che, finora o a partire da oggi, hanno sostenuto o sostengono il fallimentare governo della destra che ha ridotto la Sardegna nelle condizioni miserevoli in cui si trova», conclude la nota di Sinistra Futura.

L’assemblea regionale di Sinistra Futura, riunita a Oristano, ha esaminato la situazione politica e ha espresso piena soddisfazione per la decisione del centrosinistra di indicare Alessandra Todde come candidata alla Presidenza della Regione.

«Sinistra Futura è orgogliosa di aver contribuito a fare in modo che il centrosinistra sardo proponesse agli elettori sardi, per la prima volta, una donna per guidare il governo regionale – si legge in una nota –. Lo ha fatto dialogando con i partiti, i movimenti e le associazioni presenti al tavolo della coalizione, la maggior parte dei quali – sia come numero di sigle presenti, sia come consenso elettorale – ha ritenuto che il confronto politico e la discussione sulle proposte per affrontare e risolvere i molti problemi dei cittadini sardi costituissero il metodo più idoneo per definire il programma di governo da proporre agli elettori e per individuare la persona in grado di rappresentarlo al meglio: tanto più se, come in questo caso, la scelta ricade su una donna di innegabile valore professionale e di esperienza politica e di governo.»

«Si tratta di una scelta costruita e approvata in Sardegna, come si può rilevare dal fatto che la maggior parte delle sigle hanno valenza regionale e che, contrariamente a quanto avviene nel centro destra, la candidatura alla presidenza non è stata barattata con analoghe candidature in altre Regioni prossime al votoaggiunge Sinistra FuturaSinistra Futura giudica ormai superata l’insistente richiesta a svolgere elezioni primarie, escluse, fin dall’inizio della discussione, dalla maggior parte delle sigle partecipanti alla coalizione con decisioni confermate dai loro organismi dirigenti. Sinistra Futura ritiene, inoltre, che le primarie non siano l’unico metodo democratico per assumere scelte politiche, e anzi ne denuncia – in mancanza di regole certe e opportunamente codificate dal punto di vista legislativo – il grave rischio di inquinamento: le vere primarie sono le elezioni, nelle quali occorrerebbe consentire ai cittadini di esprimere liberamente, e senza le distorsioni nella valutazione del voto tipiche dell’attuale legge elettorale, il proprio consenso alla lista che ritengono possa meglio rappresentarli.»

«Sinistra Futura auspica – e si impegnerà per raggiungere tale obiettivo – che possa essere superato il dissenso espresso da alcune sigle, per consentire al centrosinistra di presentarsi all’appuntamento elettorale con il massimo di unità possibile, allo scopo di sconfiggere la politica fallimentare di chi ha governato la Sardegna negli ultimi anni», conclude la nota.

La sala della circoscrizione di Bacu Abis venerdì 29 settembre ha ospitato un dibattito sui temi legati alla povertà e alla pace e un concerto de “Gli operai della Fiat 1100” alla festa di Sinistra Futura.

La serata è stata aperta da un ricordo di Marco Baldino, ex consigliere provinciale, con l’intervento della figlia Norma.

Il dibattito, introdotto dal segretario di Sinistra Futura Luca Pizzuto e coordinato dal giornalista Giampaolo Cirronis, ha visto la partecipazione di Michele Carrus, presidente nazionale della Federconsumatori; Andrea Pianu, portavoce del Forum del terzo Settore della Sardegna; Aldo Dessì, presidente di Arci Sardegna; Paola Casula, sindaca di Guasila, componente del direttivo di Anci Sardegna e dirigente di Sinistra Futura; Elisabetta Manella, rappresentante dell’associazione Sardegna 2050; Pietro Pani, presidente dell’associazione Orizzonte Sinistra ed Alessandra Todde, parlamentare, ex viceministro e sottosegretario, vicepresidente nazionale del Movimento 5 Stelle. Tra il numeroso pubblico presente in sala, la senatrice del Movimento 5 Stelle Sabrina Licheri, l’ex sindaca di Carbonia Paola Massidda, il portavoce del Movimento 5 Stelle Gian Luca Lai e il segretario del Partito socialista Daniele Pani.

Al termine del dibattito, si è esibito il gruppo “Gli operai della Fiat 1100”, cantando e suonando le canzoni del repertorio di Rino Gaetano. Il pubblico in sala ha gradito la loro performance e cantando con loro ha potuto “assaporare” i più graditi successi di un grande artista scomparso prematuramente, autore di molti pezzi che lo hanno reso famoso nello scenario musicale italiano. Una band coinvolgente capace di far divertire un pubblico senza età: alla voce Maurizio Piras, alle percussioni Nicola Corrias e al basso Edoardo Biggio. E di coinvolgere anche il pubblico, alla voce con Andrea Contu, operatore culturale della Società Umanitaria, e alla chitarra il consigliere comunale di Sinistra Futura Matteo Sestu.

Allegate alcune foto della serata

Nadia Pische

         

Lo scenario strategico per lo sviluppo delle Piccole e Medie Imprese della Sardegna al tempo del PNRR. È questo il titolo del convegno organizzato dalla CNA Sardegna che si terrà sabato 8 luglio, alle 9.30, presso il T-Hotel di Cagliari. I lavori, presieduti e coordinati dal segretario regionale della Cna Sardegna Francesco Porcu, saranno aperti dal presidente regionale della CNA Luigi Tomasi. Dopo i saluti del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, la presentazione della ricerca realizzata da CNA Sardegna, interverranno Gianni Chessa, assessore del Turismo, Artigianato e Commercio della Regione Sardegna; Maria Antonietta Mongiu, archeologa, presidente del Comitato Tecnico Scientifico per l’insularità in Costituzione; Francesca Ghirra, componente della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazione della Camera dei deputati; Silvio Lai, componente della V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione della Camera dei deputati; Pierluigi Saiu, assessore dei Lavori pubblici della Regione Sardegna; Alessandra Todde, componente della X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei deputati; Alessandra Zedda, consigliera regionale, già vice-presidente della Giunta regionale; Salvatore Deidda, presidente della X Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei deputati.

Concluderà l’incontro, il presidente nazionale della CNA, Dario Costantini. 

«Sono stupito che il deputato del Pd Silvio Lai non trovi niente di meglio che difendere la direzione della Glencore e della Portovesme quando potrebbe chiedere all’ex viceministro dello Sviluppo economico Alessandra Todde, del Movimento 5 stelle, le responsabilità della crisi e le reali intenzioni dell’Azienda e di come siamo arrivati a questo punto.»
Lo ha detto questa sera Salvatore Deidda, deputato di Fratelli d’Italia.
«Non si può scaricare sulla politica e sul Governo le scelte dell’Amministrazione Glencore – ha aggiunto Salvatore Deidda -. Non da oggi, infatti, le stesse scelte sembrano dettate dalla volontà di disimpegnarsi ma senza avere il coraggio di dichiararlo. Spero di essere smentito ma il sottosegretario Fausta Bergamotto è impegnata giorno e notte per trovare le soluzioni sulla Portovesme srl, su Eurallumina e Sanac. Il Governo, la Regione Sardegna ugualmente. Dobbiamo forse pagare la Glencore per farla rimanere? – ha concluso Salvatore Deidda -. Oggi ci siamo confrontati con il ministro Fitto, non solo sulla Portovesme ma sul polo del Sulcis e in generale sulla Sardegna. La pazienza è finita su chi gioca sulla pelle dei lavoratori, nel Sulcis come nel resto d’Italia.»

Il Consiglio comunale di Carbonia si è riunito questa mattina, convocato dal presidente Federico Fantinel, nella sede della Sotacarbo, per dibattere sulla difficile situazione in cui versa il polo industrialeo. Una riflessione complessiva che non ha riguardato solo il futuro della Portovesme Srl, le cui sorti a seguito dei vertici di ieri a Cagliari sono rimandate a gennaio 2023, ma anche tutto il comparto delle attività produttive del territorio.

«Un eventuale esito negativo avrebbe gravi ripercussioni sul tessuto sociale che per noi Amministratori assumerebbe i toni di una seria emergenza da gestire», ha sottolineato nella sua introduzione il sindaco Pietro Morittu, intervenuto dopo i saluti del presidente della Sotacarbo Mario Porcu. Il sindaco di Carbonia ha poi posto l’accento sulla questione energetica.

Nel corso della lunga seduta è stato messo all’attenzione del Consiglio un documento su cui hanno lavorato tutti i consiglieri come base di partenza su cui proseguire un percorso condiviso circa l’evoluzione della situazione al fine, naturalmente, di mettere in campo tutti gli strumenti utili per impedire la chiusura definitiva del polo industriale. «Stiamo parlando si legge nel documentodi 6mila posti tra diretti e indotto, legati a questi settori, che il territorio non si può permettere di sommare agli attuali 36mila disoccupati»

Hanno partecipato all’assemblea civica i rappresentanti diCgil e Cisl e Uil, reduci da una impegnativa settimana di incontri in Regione, i parlamentari sardi Silvio Lai, Salvatore Sasso Deidda, Francesca Ghirra, Alessandra Todde e Sabrina Licheri, alcuni sindaci ed amministratori del Sulcis Iglesiente, i vertici della Centrale Enel, alcuni delegati del comparto economico e don Antonio Mura, responsabile della pastorale Sociale e per il Lavoro della diocesi di Iglesias. Assenti, per sopraggiunti impegni, assessori e consiglieri regionali che hanno comunque inviato messaggi di solidarietà, vicinanza e manifestato sentimenti di collaborazione per le azioni da intraprendere a favore dei lavoratori.

La proposta emersa da più parti è stata quella di far diventare l’incontro di oggi un tavolo di discussione periodico sugli sviluppi della vertenza e più complessivamente sulle prospettive del territorio.

«Il Movimento 5 Stelle Sardegna, in questo momento di crisi aziendale, è vicino ai lavoratori diretti e indiretti della Portovesme srl. Lo è stato quando era al governo del Paese, lo ha dimostrato durante le elezioni – presentandosi con i propri candidati all’ingresso dello stabilimento – e ci sarà anche in futuro dai banchi dell’opposizione in Parlamento e negli altri consessi politici. Il lavoro della neo deputata e vice ministra uscente Alessandra Todde, a beneficio di tutto il comparto industriale del Sulcis, ha avuto come ultimo traguardo quello di dare una risposta ai problemi energetici, anche dello stabilimento della Portovesme srl, con l’Energy Release, garantendo un prezzo dell’energia a 210 €/MWh (rimodulabile con condizioni di mercato più favorevoli), ma prima ancora col il credito d’imposta per le aziende energivore, portato progressivamente al 40% per i mesi di ottobre e novembre. Tutto questo non è bastato alla Portovesme srl per annunciare non solo che la produzione zinco non tornerà ai valori pre-crisi ma che addirittura è intenzione dell’Azienda interrompere la linea piombo a San Gavino e a Portoscuso. Le motivazioni che hanno portato la Portovesme a richiedere al ministero del Lavoro la CIGS per i 58 dipendenti dello stabilimento di San Gavino per un periodo massimo di 12 mesi sono gli alti costi energetici per una produzione energivora come quella del piombo, anche se l’unica sezione impiantistica realmente energivora risulta essere quella dell’argento. Nel caso dello stabilimento di Portovesme le considerazioni sono analoghe a quelle di San Gavino per l’impianto K.S.S.»

E’ questa la posizione sulla crisi alla Portovesme srl assunta da Gian Luca Lai, portavoce del M5S Carbonia.

«Forse sono altre le reali motivazioni che sottendono a questa scelta, come quelle di non perseguire più la produzione di piombo (ma anche dello zinco) per ragioni di mercato a vantaggio di altri metalli, quali quelli rariaggiunge Gian Luca Lai -. La posizione del Movimento 5 Stelle, è sempre stata quella di un mantenimento degli asset industriali esistenti ma con una forte attenzione a sviluppare tecnologie e lavorazioni su produzioni nuove e meno impattanti sull’ambiente. Ben vengano, quindi, le valutazioni in corso da parte della Glencore su nuove produzioni e future sperimentazioni. Concordiamo pure sul fatto che un’azienda abbandoni produzioni fuori mercato a vantaggio di altre più redditizie, ma questa transizione deve avvenire salvaguardando la forza lavoro esistente con un piano industriale certo e secondo un cronoprogramma ben preciso, contemperando le esigenze dell’azienda ma anche quelle dei lavoratori.»

«Non è concepibile che quando i prezzi dell’energia sono ai minimi e quelli delle materie prime al massimo si privatizzino i profitti e alle prime inversioni di tendenza sui mercati si scarichino le perdite su welfare e sulle spalle dei lavoratori – sottolinea Gian Luca Lai -. Non possiamo neppure accettare che la Sardegna, se dovesse passare la linea aziendale di produrre solo ossido di zinco dai forni Waeltz con i fumi si acciaieria, venga utilizzata solo per smaltire le scorie delle acciaierie europee e non territorio dove portare produzioni ad alto valore aggiunto economico e tecnologico. Genna Luas 2 è stata realizzata per mantenere in marcia la Portovesme srl, nella sua totalità, e la Proprietà non può non tenere conto che le compensazioni non solo quelle ambientali chieste e ottenute dai comuni di Carbonia e Iglesias ma è dovere della stessa tenere in primaria considerazione quelle di ordine economico-sociale legate al mantenimento della forza lavoro esistente.»

«Per queste ragioni l’on. Alessandra Todde, in veste di vice ministra uscente, con estrema sollecitudine ha convocato la Portovesme srl e gli altri soggetti interessati attorno ad un tavolo per giovedì 6 ottobre al MISE, chiedendo la partecipazione anche degli azionisti della Glencoreconclude Gian Luca Lai -. Il Movimento 5 Stelle sta dalla parte giusta, dalla parte dei lavoratori e delle loro famiglie.»

«Ieri il Governo non ha ammesso l’emendamento proposto dalla presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Romina Mura, con cui si prevedeva una misura compensativa nella misura del 25 per cento anche per l’acquisto di gas non naturale e di altri prodotti energetici sostitutivi laddove le carenze infrastrutturali impediscano l’approvvigionamento diretto di gas naturale. Ossia un intervento a favore delle aziende sarde che non possono usare il gas semplicemente perché in Sardegna non c’è ancora. In questi ultimi tempi si è parlato tanto di insularità. È il caso che dalle parole si passi ai fatti perché, a questo punto, si rende necessario far sentire la nostra voce.»

Lo scrivono, in una nota, Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi, segretari territoriali rispettivamente di Filctem Ciìgil, Femca Cisl e Uiltec Uil.

«Tutti siamo penalizzati due volte. Se un’azienda come la Portovesme srl fosse a Brescia piuttosto che a Sassuolo, andrebbe a risparmiare 50 milioni di euro all’anno in costi energetici grazie a strumenti non applicabili in Sardegna; chiediamo stessi interventi per poter avere la stessa competitivitàaggiungono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. Come deciso ieri nella riunione con le segreterie confederali CGIL CISL UIL, la manifestazione a Roma è più che mai necessaria, chiediamo che da parte di tutti i rappresentanti istituzionali, dai Comuni alla Regione, continuando con i parlamentari, ci sia un’assunzione di responsabilità e arrivi quindi il sostegno a questa mobilitazione. L’approvazione dei decreti attuativi per l’utilizzo del provvedimento dell’energy release non sono più rinviabili per garantire la continuità produttiva della fabbrica, così come è necessario pensare a interventi strutturaliconcludono Emanuele Madeddu, Vincenzo Lai e Pierluigi Loi -. Il cosiddetto principio di insularità deve valere sempre. E per renderlo attuabile è necessario partire da un fatto concreto come questo.»

Nella foto di copertina, l’incontro svoltosi ieri alla Portovesme srl con la viceministra del Mise Alessandra Todde.

Sit-in dei lavoratori della Portovesme srl questa mattina davanti al Palazzo del Consiglio regionale, in via Roma, a Cagliari. L’iniziativa è stata organizzata per sollecitare il Consiglio regionale e la Giunta Solinas a sostenere la vertenza che vede 1.500 posti di lavoro a rischio per i problemi provocati al ciclo produttivo dello stabilimento di Portovesme, dagli elevatissimi costi dell’energia, cresciuti di oltre quattro volte rispetto al periodo precrisi. La situazione è resa ancora più grave dalla mancanza della rete del gas e quindi degli incentivi garantiti dal Governo alle aree industriali penalizzate in questa fase dall’impennata dal prezzo del gas.

Al termine del sit-in, una delegazione è stata ricevuta dai capigruppo del Consiglio regionale.

Il Consiglio regionale interverrà in tempi brevissimi con un documento unitario a sostegno della Portovesme Srl per sollecitare il Governo ad approvare i decreti attuativi a favore delle aziende “energivore” e, nello stesso tempo, svilupperà un’azione istituzionale, di concerto con la Giunta, per l’attivazione di un “tavolo specifico” per il sistema economico regionale attualmente penalizzato dalla mancanza del gas.
La decisione è arrivata al termine dell’incontro dei capigruppo, presieduto dal vice presidente dell’Assemblea Giovanni Antonio Satta, con le rappresentanze sindacali della Portovesme SrL, al quale hanno preso parte anche gli assessori dell’Industria Anita Pili e dell’Ambiente Gianni Lampis.
In apertura, i rappresentanti sindacali hanno esposto alcune cifre che danno la misura delle difficoltà nelle quali si trova l’azienda. A fronte di un costo energetico che nel 2021 si è attestato sui 20 euro a Megawatt, questa voce è arrivata nell’anno in corso a 240 euro, con alcuni picchi vicino ai 400 euro, facendo passare l’incidenza della voce energetica sui costi aziendali dal 30 al 70%.
Questa situazione, hanno aggiunto i sindacalisti, aumenta ulteriormente i problemi della Portovesme Srl, dove dal mese di ottobre è stata collocata in cassa integrazione “a rotazione” una quota di personale di circa 700 unità. Inoltre, un quadro nazionale ed internazionale in ulteriore peggioramento potrebbe portare ad altri tagli di personale, fino a 1.000 unità rispetto ai 1.500 dell’organico attuale, con ripercussioni negative anche sull’indotto.
Dopo aver ricordato che in questa difficilissima vertenza la Regione non è una “controparte” ma un “alleato”, i sindacati hanno sollecitato le istituzioni regionali ad avviare le azioni politiche più incisive nei confronti del Governo sia per approvare al più presto i decreti attuativi collegati alle leggi di sostegno al settore energetico, sia per assicurare alla Sardegna, con provvedimenti specifici, parità di trattamento con le altre Regioni, tenendo conto del fatto che l’Isola non può contare su una materia prima essenziale come il gas.
Sulla parte propositiva dell’azione delle istituzioni regionali si sono poi soffermati gli assessori dell’Industria Anita Pili e dell’Ambiente Gianni Lampis. Anita Pili ha affermato che le aziende energetiche della Sardegna hanno diritto, nel momento attuale di crisi, ad una protezione “speciale”, necessaria per colmare il divario strutturale che pesa sul sistema economico regionale. Per questo, ha precisato, oltre all’intervento nei confronti del Governo e del ministero della Transizione ecologica, sarà coinvolta anche la conferenza della Regioni.
Gianni Lampis ha sottolineato che molte delle misure strategiche per la “ripartenza” della Sardegna sono concentrate nel settore energetico.
Abbiamo di fronte, ha aggiunto, questioni molto complesse che richiedono senso di responsabilità ed unità, ed anche la capacità di concentrarsi sulle cose concrete, creando per le aziende le migliori condizioni (come nel caso della Portovesme Srl) per realizzare gli investimenti programmati.

Domani mattina, intanto, è prevista la visita della viceministro dello Sviluppo economico Alessandra Todde nello stabilimento di Portovesme.

A circa due mesi dalle elezioni, la vice ministro del Mise Alessandra Todde (M5S) scende in campo al fianco di Gian Luca Lai, candidato a sindaco di Carbonia.

«Il mio impegno per il Sulcis in questi due anni di esperienza governativa non ha avuto soste – scrive Alessandra Todde in un post pubblicato oggi nel suo profilo Facebook -. Il Sulcis ha la possibilità di ospitare una filiera d’alluminio di eccellenza, che é strategica per il nostro paese. Non si può pensare di avere incisività nella meccanica di precisione, nell’Aerospazio o nella nuova mobilità senza una produzione di alluminio nazionale. L’unica strada per produrre in modo compatibile, smaltendo e bonificando secondo norma i siti, è quella di valorizzare le aziende che già lo fanno e far ripartire chi vuole investire in questi termini.»

«Per fare in modo che questa filiera riparta é necessario che la Regione Sardegna, il Consorzio Industriale, le aziende presenti nell’area, i sindaci del territorio – con la regia del Governo nazionale -, siano in grado di dare le giuste risposte ai lavoratori e di spendere correttamente l’enorme quantità di soldi pubblici che stanno ricevendo per questa ripartenzaaggiunge Alessandra Todde -. Di una cosa ho la certezza, il mio lavoro non sarebbe stato possibile senza il continuo supporto del comune di Carbonia, del suo sindaco e dei suoi assessori che mi hanno aiutato continuamente a decifrare la complessa geografia di questo territorio fornendomi un polso continuo e la giusta visione.»

«La presenza del MoVimento 5 Stelle alla guida di Carbonia ha rappresentato la possibilità di poter lavorare con le giuste informazioni e con il supporto necessario per muoversi in questa complessità – sottolinea la n° 2 del ministero dello Sviluppo economico del Governo Draghi -. Per questo voglio sostenere con convinzione la candidatura a Sindaco per le amministrative di ottobre di Gian Luca Lai, attuale vicesindaco di Carbonia e assessore dell’Ambiente.»

«Per cambiare realmente il Sulcis ad ottenere lavoro, reali investimenti sull’ambiente e sviluppo non serve replicare modelli vecchi che ancora oggi si muovono per zavorrare il territorio e che hanno prodotto sussistenza ma non dignità, ma credere e lavorare per un rinnovamento realeconclude Alessandra Todde -. Fatto di aziende vive, che rispettano le leggi ambientali e di un territorio competitivo.»