17 July, 2024
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«La nostra Regione sta portando avanti progetti ed azioni che pongono al centro il lavoro dignitoso per tutti, compresi giovani e soggetti con fragilità, al fine di garantire nel territorio regionale i livelli essenziali delle prestazioni dei servizi e delle politiche attive del lavoro a favore di lavoratori e imprese, in linea con la Strategia per lo Sviluppo Sostenibile 2030.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, commentando l’approvazione del Programma annuale delle attività di Aspal per l’anno 2020 e del Bilancio di previsione 2020-2022, con immediata esecutività, integrato con la specifica previsione di attivare – in collaborazione con l’assessorato del Lavoro e gli enti accreditati per l’erogazione dei servizi per il lavoro ed eventuali altri attori chiave del territorio – sportelli regionali integrati (SpRInt), così come previsti dal Piano Regionale di Sviluppo 2020-2024.

«I molteplici Centri per l’impiego diffusi nella nostra Isola sono il primo punto di contatto per far incontrare domanda e offerta di lavoro e per costruire percorsi di accompagnamento e di motivazione verso una professione», ha fatto notare Alessandra Zedda, che ha sottolineato il lavoro di potenziamento dei Cpi intrapreso dalla Regione che porterà da 670 a circa 1.000 il numero degli operatori entro il 2021.

«Il nostro sistema di politiche attive e accompagnamento al lavoro, attraverso Aspal, ha consentito di ridurre il tasso di disoccupazione grazie a strategie e azioni che mirano a creare una collaborazione tra soggetti pubblici e privati con interventi diversificati», ha aggiunto l’assessore regionale del Lavoro.

Attraverso la partecipazione a reti europee ed alla presentazione di progetti comuni, sono stati creati rapporti di collaborazione e sviluppati progetti sperimentali negli ambiti strategici della politica di sviluppo regionale, quali la nautica, la green economy, il turismo sostenibile, l’imprenditorialità, la formazione di alto livello.

«Nel 2020 l’obiettivo sarà quello di dar seguito a queste attività, puntando sulla progettazione europea per realizzare piani comuni e condivisi e creare nuove opportunità nell’ambito delle politiche per il lavoro. In quest’ottica – Alessandra Zedda – il reperimento e l’utilizzo di fondi europei diretti rappresenta sia lo strumento innovativo e il valore aggiunto per agevolare l’inserimento dei territori nel contesto delle politiche strutturali regionali, sia lo strumento operativo per l’attuazione e la sperimentazione delle politiche regionali in materia di lavoro.»

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«Il riavvio dei tirocini sospesi è un primo importante segnale del ritorno alla normale routine lavorativa per tante persone che desiderano investire in una concreta attività formativa.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, in merito alla riattivazione dei tirocini regionali in ottemperanza all’ordinanza n° 27 del 2.06.2020 del presidente della Giunta, Christian Solinas.

«In concomitanza dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione del Covid-19, in Sardegna la maggior parte dei tirocini extracurriculari ha potuto proseguire l’attività in modalità smart working, consentendo ai tirocinanti di mantenere il livello di produttività lavorativa e di continuare a percepire comunque l’indennità mensile prevista per tutto il corso del tirocinioha puntualizzato l’assessore Alessandra Zedda -. Ora grazie al provvedimento del presidente, è stato possibile già riattivare in presenza circa 600 tirocini extracurriculari a mercato, autofinanziati e quelli formativi per professioni sanitarie, mentre altri 400 partiranno dal primo luglio.»

Dal 3 giugno è consentita la ripresa dei corsi, ferma restando la possibilità di avviare o proseguire il percorso formativo con modalità a distanza. Il tirocinio in presenza deve essere svolto, in ogni caso, nel rispetto delle indicazioni tecniche e operative definite nelle linee guida nazionali o nei protocolli regionali previsti per il settore. Possono proseguire anche i tirocini formativi relativi alle professioni sanitarie o di interesse sanitario, effettuati per il raggiungimento di qualifiche professionali, anche regolamentate da specifici accordi tra Stato e Regioni.

«In questa fase di riavvio delle attività economiche, in cui è ancora molto diffuso il ricorso agli ammortizzatori sociali, occorrerà porre attenzione allo strumento del tirocinio, il cui utilizzo dovrà essere attentamente monitorato per preservare la finalità legata all’apprendimento e all’acquisizione di competenze all’interno del contesto aziendale», ha concluso Alessandra Zedda.

Ai tirocinanti si applicano gli stessi protocolli di sicurezza definiti a livello nazionale e regionale, previsti per il settore e il luogo di lavoro ove si realizza l’attività formativa prevista dal progetto di tirocinio, fermo restando che il soggetto promotore, il soggetto ospitante e il tirocinante concordino sul riavvio del tirocinio.

L’informativa ai soggetti ospitanti e tirocinanti in materia di riattivazione dei tirocini extracurriculari promossi dall’Aspal, Agenzia per le politiche attive del lavoro, è pubblicata sul portale sardegnalavoro.it

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Da lunedì 25 maggio i Comuni della Sardegna potranno presentare i progetti per l’attivazione di cantieri finalizzati all’occupazione di cittadine e cittadini disoccupati del territorio regionale.

«La dotazione finanziaria complessiva di 37 milioni di euro consentirà a 377 Comuni della nostra Isola di intervenire concretamente per fronteggiare la grave emergenza occupazionale, rimettendo in moto l’economia e creando le condizioni per migliorarla.»

Sono le parole dell’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, che commenta la pubblicazione dell’avviso per l’attuazione della Misura “Cantieri di nuova attivazione – Annualità 2019” del Programma Integrato Plurifondo LavoRAS.

«Si tratta di un intervento di politica attiva che consente di creare direttamente i cantieri nei Comuni rafforzando i processi di sviluppo del territorio a beneficio di una rapida ripresa economicaaggiunge Alessandra Zeddapermettendo agli stessi di sviluppare la micro-imprenditorialità locale e di contenere lo spopolamento delle zone interne.»

Il provvedimento è finalizzato all’incremento e alla salvaguardia dei livelli occupazionali attraverso politiche di attivazione, incentivi e misure di rafforzamento dell’occupazione, e alla tutela dell’intero territorio regionale attraverso la valorizzazione del patrimonio storico-culturale e archeologico.

«È necessario riprogrammare da subito le risorse economiche per nuovi progetti e consentire ai Comuni e alle piccole cooperative di partecipare ai nuovi bandi LavoRAS, uno degli strumenti messi in campo dalla Regione attraverso cui è possibile ridurre il tasso di disoccupazione incentivando le assunzioni», conclude l’assessore del Lavoro, al termine di una riunione sulle politiche del lavoro che si è tenuta oggi.

I soggetti attuatori, i Comuni in forma singola o aggregata, potranno presentare i progetti dal 25 maggio 2020 al 31 luglio 2020, attraverso la procedura disponibile su www.sardegnalavoro.it.

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I riflessi dell’emergenza Covid e la risposta degli assessorati del Lavoro e della Pubblica istruzione: sono i temi affrontati questo pomeriggio dalla II commissione, che ha audito gli assessori Alessandra Zedda (vicepresidente della Giunta) ed Andrea Biancareddu.
La prima ha spiegato ai commissari che «tutte le imprese sarde sono state colpite dalle conseguenze della pandemia e per questo si sono rivolte alla Regione alla ricerca di sostegno finanziario. Noi abbiamo competenza diretta soltanto per la cassa integrazione in deroga ma non è facile farlo comprendere all’esterno e differenziare le responsabilità che sono invece a capo di altre istituzioni come L’Inps e il ministero».

L’assessore Alessandra Zedda ha aggiunto che «per la Cig in deroga sono arrivate 14.486 domande relative a 33.049 lavoratori sardi per un importo impegnato che si avvicina ai 55 milioni di euro. Ancora stanno arrivando le ultime domande e dunque si tratta di dati parziali ma indicativi. Ad oggi abbiamo evaso oltre 14 mila pratiche mentre circa 400 erano errate o avevano bisogno di ulteriore istruttoria».

In risposta alle polemiche apparse sulla stampa nei giorni scorsi l’assessore del Lavoro ha detto: «Ognuno può parlare dei suoi dati e questi sono i nostri dati, che certifico. Attendiamo come tutti i dati dell’Inps ma il sito è bloccato: all’Inps ora spetta pagare, perché questo è quello che chiedono i lavoratori».
L’assessore ha poi toccato il tema dei progetti Lavoras, che riguardano tutti i Comuni della Sardegna e ha parlato della necessità di rimodulare il programma “Destinazione lavoro”, dei tirocini («serve un orientamento del ministero le lavoro»), oltre che della necessità di fornire un aiuto concreto alle 300 agenzie formative della Sardegna «per agevolare la ripresa». Per quanto riguarda il microcredito «ci sono 158 nuove pratiche per un totale di 4 milioni di euro impegnati».
Anche l’assessore Andrea Biancareddu ha portato numeri importanti alla commissione: «Ci siamo impegnati in questi mesi per spendere al massimo le risorse del bilancio approvato a marzo scorso e siamo riusciti a impegnare per ora il 67 per cento dei fondi a nostra disposizione».
In apertura di seduta, la commissione aveva audito la presidente del Corecom, Susy Ronchi, ed approvato il programma 2020 del Comitato per le comunicazioni.

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«Sono state definite le 13.800 pratiche relative alle domande di cassa integrazione presentate in Sardegna ed entro la giornata di oggi saranno inviate all’Inps. Abbiamo rispettato, infatti, l’impegno di imprimere una forte accelerazione alla procedura, grazie al lavoro svolto dagli uffici competenti e all’implementazione del personale dedicato che ha lavorato senza sosta.»

Lo comunica l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, commentando la conclusione del processo di verifica dei documenti ed il contestuale invio delle pratiche all’Istituto di Previdenza, nonché rassicurando tutti i beneficiari che «l’Inps ha proceduto da pochi giorni all’erogazione dei pagamenti».

Nello specifico sono 14.381 le domande ricevute dall’amministrazione regionale per un totale di circa 31mila lavoratori coinvolti e quasi 14mila quelle già state autorizzate e inviate all’Inps che adesso sono in attesa di essere liquidate dall’Istituto.

«La Regionepuntualizza l’assessore del Lavoroazzera, come promesso, le richieste pendenti della Cigd, così come comprovato dagli atti ufficiali di concessione e di invio delle stesse determinazioni. Tanti i sardi che ora, in attesa della riapertura graduale di tutte le attività e di una conseguente ripresa economica, potranno accedere agli ammortizzatori sociali e, grazie all’accordo con Abi, tutti i lavoratori sono ora nella condizione di poter beneficiare di un anticipo della liquidità, considerando i tempi più dilatati dell’erogazione da parte dell’Inps.»

Le restanti pratiche – 581 – sono in attesa di essere inoltrate poiché oggetto di ulteriore integrazione o rettifica da parte delle aziende. L’assessore Alessandra Zedda ha poi rimarcato che «tutte le domande che perverranno entro il 31 luglio 2020 saranno evase quotidianamente e trasmesse all’Inps nella medesima giornata. Ora auspichiamoconclude l’assessore regionale del Lavoro che ai lavoratori vengano liquidate le indennità da parte dell’Inps nel più breve tempo possibile in modo che anche le aziende siano messe nella condizione di poter gestire la fase di ripartenza».

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«La Regione completerà entro il 15 maggio l’istruttoria delle domande per la richiesta di cassa integrazione.»

È l’impegno preso dall’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, nel corso di una conferenza stampa – tenuta in videoconferenza – alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

«Il ritardo dei pagamenti ha precisato l’assessore Alessandra Zeddanon è certo da attribuire agli Uffici dell’assessorato del Lavoro, bensì a un disallineamento fra i dati trasmessi dagli stessi al sistema Inps, che non aggiorna in tempo reale il report con la pubblicazione delle domande decretate ed approvate, generando confusione e diffondendo notizie inesatte tra aziende e contribuenti che sono ancora in attesa di un riscontro relativo al riconoscimento o meno della misura.»

«Ad oggi le pratiche determinate sono circa 6.000 su 13.000 – ha proseguito l’assessore regionale del Lavoroè sempre stata una nostra priorità dare risposte concrete a migliaia di cittadini sardi senza occupazione e ad altrettante imprese che hanno cessato la loro attività già da 2 mesi, rinunciando a una parte decisamente importante del proprio fatturato.»

«La nostra Regione sta portando avanti in modo tempestivo e con diverse misure le azioni per sostenere l’economia della nostra Isola, ma è necessario intervenire attraverso l’immediata erogazione della Cig da parte dell’Inps per evitare una ulteriore situazione di tensione che si aggiungerebbe a quella che già vivono le fasce più deboli della popolazione sarda», ha aggiunto Alessandra Zedda.

In questo scenario rientra l’accordo recentemente siglato con la Commissione regionale Abi Sardegna, che costituisce un Fondo regionale di garanzia per favorire l’anticipazione delle indennità a tutti i lavoratori in cassa integrazione. «Si tratta dell’attivazione di una nuova linea di garanzia del Fondo regionale con una dotazione finanziaria fino a 10 milioni di euro destinati alle garanzie per l’innovazione e l’inclusione sociale che consente l’utilizzo per la concessione di garanzie a banche e/o enti pubblici a favore di persone fisiche, laddove queste facciano richiesta per l’anticipazione di denaro al settore bancario e finanziario a fronte di indennità di cassa integrazione guadagni Covid-19 o altre forme di sostegno al reddito», ha concluso l’assessore Alessandra Zedda.

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Il presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna, prof. Tarcisio Agus, ha scritto una nota all’assessore del Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza sociale della Regione Autonoma della Sardegna, on. Alessandra Zedda, sulla Programmazione degli interventi del progetto del Parco Geominerario.

Il testo integrale.

Gent.mi, come a tutti voi noto, da qualche tempo è in atto un processo che tendeva al recupero e infrastrutturazione del Parco Geominerario, avviato con un programma di lavori socialmente utili, poi con la nascita del Parco il progetto fu affidato a un soggetto privato, che avrebbe dovuto utilizzare le maestranze  sulle bonifiche delle aree minerarie dismesse, ma per vicissitudini e scelte politiche, nulla si è fatto sulle bonifiche ed il soggetto privato, d’intesa con la regione Sardegna, ha rimodellato gli interventi dalle bonifiche al recupero infrastrutturale. Progetto poi rimasto sospeso perché l’utilizzo del personale, pur avendo avviato diversi interventi di recupero nelle aree del parco, questi sono rimasti incompiuti poiché molte maestranze sono state distolte e impegnate in ambiti comunali ed ambientali, vedi pulizia di strade urbane e realizzazione degli eco centri, sino al riordino di archivi comunali.

Un progetto che aveva una sua visione prospettica, creare infrastrutture per nuove opportunità di lavoro che avrebbero dovuto concorrere allo svuotamento del bacino dei lavoratori e creare le condizioni di sviluppo nelle aree del Parco Geominerario. Dopo l’uscita dal progetto del soggetto privato, la forza lavoro è stata assegnata, a seguito della L.R. n.34 del 22 dicembre 2016, a diversi soggetti pubblici e pseudo pubblici, che hanno risposto al bando, denominato “Parco Geominerario della Sardegna”, ma con prospettive che lo caratterizzano  come progetto di mera assistenza, perché tutti impegnati nello sfalcio dell’erba. Opera certo meritoria, ma che non da nessuna prospettiva di sviluppo economico e sociale.

Ora mi chiedo, a due mesi dalla chiusura dell’attuale rapporto “gestionale”, il nuovo soggetto che vincerà l’appalto, continuerà in questa inutile prospettiva, oppure, in questo tempo residuo, sarà possibile predisporre un progetto di valorizzazione nelle aree minerarie, funzionali a un incremento occupazionale e di sviluppo del Parco Geominerario della Sardegna?

Nell’ipotesi invece della non assegnazione, presumo, si dovrà far ricorso a una ulteriore proroga del progetto  assistenziale? Oppure, così come ebbi modo di proporre con nota del 22.07.2019, d’intesa con la Regione, i Comuni e le OO.SS, potrà essere predisposto un piano, con interventi mirati, tendenti a recuperare il patrimonio ex minerario, per implementare gli spazi museali e creare strutture di servizio presso i siti fruibili e di quelli suscettibili d’immediata fruizione, per una nuova prospettiva di sviluppo?

Sono domande che mi pongo in qualità di presidente del Parco Geominerario, che con le proprie risorse interverrà nelle aree di fruizione turistica, ma queste saranno limitate nel tempo e dureranno sino all’esaurimento dell’avanzo di amministrazione, in parte già impegnato in recuperi e in parte da assegnare entro l’anno. Dopo di che, il Parco potrà svolgere solo le sue funzioni di tutela e promozione e valorizzazione delle aree minerarie dismesse, a fronte di un patrimonio, peraltro sotto il controllo pubblico, che decade ogni giorno di più. Patrimonio inestimabile, che oggi anche alla luce degli eventi in atto, potrebbero diventare nuovi luoghi di vita e di lavoro. Interventi di recupero finalizzati anche ad arrestare il degrado, nelle more di una nuova rinascita, con le attuali maestranze si potrebbe fare molto, poiché fra i lavoratori sono presenti professionalità oggi “represse” perché tutti impegnati nel progetto di sfalcio o nella pulizia di sentieri del parco, ma che saranno inutili, se non strutturati e inseriti in un progetto socio economico di sviluppo che necessariamente coinvolga anche i soggetti privati.

Con le nostre risorse, oltre gli interventi strutturali di valorizzazione già programmati e quelli d’immediata definizione, in questi giorni è all’attenzione del Consiglio Direttivo l’approvazione del Progetto “Sardegna. Destinazione miniere”, nelle more dell’aggiornamento del Piano economico – sociale del Parco. Con il suddetto progetto intendiamo in primo luogo acquisire risorse umane, nelle more di un’adeguata pianta organica, per migliore l’efficienza e l’efficacia dell’azione dell’Ente.

Inoltre, in concorso con gli Enti locali e con la Regione Sardegna avviare azioni e progettazioni per una strategia di sviluppo sostenibile condivisa, candidandoci a utilizzare i fondi europei (programmazione 2020 -2022), nazionali e regionali. Infine, s’intende avviare una promozione dei territori, con l’istituzione dei Centri Visita, che si rapporteranno con i musei, gli ecomusei, i parchi archeologici e le aree minerarie del Parco, per una organica offerta turistica.

Il parco con le sue forze porrà in essere quanto possibile, ma un’infrastrutturazione diffusa ha necessità di risorse economiche continue. Nel caso specifico, come ho già avuto modo di dire, con nota del 22.07.2019, questa forza lavoro potrebbe dare un grosso contributo alle sue installazioni, perché negli anni qualcosa si è stata realizzata ma, è ancora insufficiente e non in rapporto alle attuali fruizioni. Nei siti attualmente aperti mancano i posti letto, gli spazi dedicati all’accoglienza e servizi, dalla ristorazione al commercio. Però non mancano strutture diverse, in alcuni casi sono già dei ruderi, altri hanno imboccato tale via, ma sono ancora recuperabili alla memoria storica e a nuove funzioni. Con spazi dedicati all’accoglienza, alla promozione del territorio e delle produzioni tipiche, ove il turista nell’attesa del suo turno di visita, possa conoscere gli altri territori del parco e fornir loro gli stimoli per le prossime visite. Ma anche spazi per la convivialità e la ristorazione, tutte strutture che possono essere poste nel mercato, anche a prezzo simbolico per svariati anni o cedute in proprietà a imprenditori per insediarvi le attività di servizi, nonché produttive e pertinenti ad uno sviluppo turistico integrato. Queste attività dovrebbero concorrere, com’era nelle attese, a svuotare il bacino dei lavoratori, sino al suo esaurimento.

L’alternativa sarà il mantenimento “assistenziale” per altri due anni e poi chissà.

Chiedo scusa per queste mie ulteriori osservazioni, ma sono convinto che le aree ex minerarie, oltre a mantenere la nostra memoria storica, se ben recuperate, possono concorrere per un turismo alternativo, esperienziale e culturale unico, nell’arco dell’intero anno.

Nel pormi a disposizione per ogni approfondimento, nell’attesa porgo cordiali saluti.

Il Presidente

Tarcisio Agus

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Domani, venerdì 8 maggio, alle ore 10.30, l’assessore regionale del Lavoro, Formazione e Cooperazione Sociale, Alessandra Zedda, terrà una conferenza stampa per illustrare alcuni aspetti relativi alla cassa integrazione in deroga. La riunione si svolgerà in videoconferenza con i rappresentanti dei sindacati.

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I tirocini non si configurano come rapporti di lavoro e le Regioni sono intervenute per sospenderli nel rispetto dei vari D.P.C.M.

«È necessario mobilitarsi subito per tutelare i tirocinanti, categoria fondamentale per la nostra collettività e importante risorsa per il futuro della nostra economia e della nostra regionedichiara Maria Laura Orrù -. Non dimentichiamo che i tirocinanti rappresentano una larga fetta di popolazione e sono molto importanti per il funzionamento delle aziende pubbliche e private.»

«Siamo convinti che nessuno debba restare indietro e che le categorie più fragili e meno tutelate meritino la massima attenzione da parte delle istituzioni», aggiunge Laura Caddeo.

I Progressisti hanno presentato una mozione nella quale chiedono al presidente della Regione, Christian Solinas, e all’assessore del Lavoro Alessandra Zedda, di investire risorse economiche per dare un supporto concreto ai tirocinanti.

«Chiediamo al presidente Christian Solinas quando intenda riprendere i tirocini sospesi, nel rispetto delle misure organizzative di prevenzione e di protezione individuale. È importantissimo sostenere i tirocinanti in questo momento di grande difficoltà, non possiamo permetterci di abbandonare la forza lavoro del futuro», conclude Maria Laura Orrù.

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«Liquidità immediata alle imprese del settore turistico in un momento di emergenza per sostenere l’occupazione e rilanciare il comparto.»

È quanto afferma l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, che annuncia l’approvazione di 326 domande ammesse al finanziamento dalla data di presentazione a settembre 2019 – per un importo pari a 4 milioni 362.530 euro (fondi POR Sardegna FSE – 2014/2020) – a seguito dell’Avviso pubblico con procedura “a sportello” per il bando ‘Destinazione Sardegna Lavoro’ finalizzato alla concessione di incentivi per l’estensione della durata dei contratti di lavoro stagionali e l’allungamento della stagione turistica per l’annualità 2019.  

«Si tratta di incentivi a fondo perduto destinati sia a micro imprese che a grandi catene alberghiere, con l’obiettivo principale di incoraggiare la diversificazione dell’offerta turistica e ricettiva dell’Isola con aiuti alle imprese del settore, attraverso il sostegno dell’occupazione, per favorire una maggiore stabilità dei lavoratori con la stipula di contratti stagionali più lunghi», precisa l’assessore Alessandra Zedda, che sottolinea come «il bando sia stato espletato in tempi eccezionalmente brevi».

«Il turismo e le professionalità del settore rappresentano per l’isola uno straordinario motore di sviluppo e una risorsa che abbiamo il dovere di tutelare e valorizzare. Soprattutto in questo drammatico momento di emergenza abbiamo però anche la consapevolezza di indicare e costruire degli scenari per l’immediato futuro del settore, che dobbiamo perseguire con coraggio e determinazione. La Regione è pronta a sostenere e incoraggiare tutte le iniziative che possano rilanciare occupazione ed economia», ha evidenziato l’assessore regionale del Turismo, Gianni Chessa.

La concessione del finanziamento è subordinata all’osservanza delle prescrizioni contenute nell’Avviso e in particolare alla presentazione, da parte delle imprese ammesse al finanziamento, entro 30 giorni dalla pubblicazione della determinazione di ammissibilità, (non oltre entro il termine del 31 luglio) della nota di adesione.