Inquinamento della Saras, i Giovani Riformatori: «Chi inquina paghi, il miliardo delle accise deve restare in Sardegna».
«Il report di #Goletta Verde sull’inquinamento della #Saras è allarmante. Ed è la conferma che il principio del chi inquina paga non è rispettato in Sardegna. Ecco perché rilanciamo la battaglia sulle accise che la Saras paga allo Stato ma che non restano in Sardegna. Un miliardo di euro che vanno in altre Regioni che non subiscono l’inquinamento della Saras ma che godono di denari che spettano alla Sardegna.»
La denuncia viene dai giovani #Riformatori sardi (con in testa Riccardo Cioni e Alessandro Aghedu, consiglieri comunali di Selargius, Germana Cocco assessore comunale di San Sperate, Umberto Deidda assessore di Mandas e Elena Secci di Cagliari ) che lanciano un appello a tutti i movimenti giovanili presenti in Sardegna – senza distinzione di colore politico – per una «battaglia che è nostra, dei giovani della Sardegna, con una grande manifestazione da fare subito davanti alla #Saras».
«Si tratta di una battaglia di civiltà e di un nostro diritto – spiegano Riccardo Cioni e Alessandro Aghedu – per questo chiediamo a tutti i gruppi e movimenti giovanili presenti in Sardegna di unirsi a noi. La battaglia sarà lunga e difficile ma non ci arrenderemo.»
«Del resto la Saras -, dice Umberto Deidda – è solo uno dei casi presenti in Sardegna. Chi inquina la nostra Isola deve lasciare qui qualcosa. Un principio, quello del chi inquina paga, che per anni è stato disatteso: in tanti hanno sfruttato la Sardegna per poi andarsene lasciando solo macerie. E’ ora di dire basta».
Ecco perché l’appello a tutti gruppi giovanili per, concludono Elena Secci e Germana Cocco, «una grande mobilitazione e manifestazione da fare subito davanti ai cancelli della Saras».