26 July, 2024
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La Regione Sardegna e il CIC, il Consorzio italiano compostatori, hanno sottoscritto il rinnovo dell’Accordo di programma triennale per promuovere in Sardegna la raccolta differenziata e il trattamento dei rifiuti organici compostabili. Il protocollo, siglato oggi a Cagliari dall’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano e dal presidente del CIC Alessandro Canovai, è una delle azioni previste dall’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti urbani approvato un anno fa dalla Giunta regionale. Nel triennio 2017-2019 la Regione destinerà risorse sino a 20mila euro l’anno per una serie di attività con il Consorzio italiano compostatori destinata a promuovere sul territorio l’economia circolare.
«In Sardegna abbiamo un’alta raccolta pro capite di frazione organica che ci colloca tra le cinque migliori regioni italiane: vogliamo rafforzare la buona tendenza del recupero della frazione secondo i prefissati obiettivi di economia circolare – annuncia l’assessore Donatella Spano -. Intendiamo infatti riciclare il 70 per cento dei rifiuti nel 2022 e l’organico può contribuire notevolmente a raggiungere la percentuale. In questo caso, ci avvarremo del supporto del Consorzio per l’informazione e la formazione degli agricoltori tramite le due agenzie agricole regionali Agris e Laore con cui i nostri Uffici hanno avviato un’importante collaborazione. Sarà possibile – conclude l’assessore Donatella Spano – incentivare la produzione e la valorizzazione del materiale in agricoltura ma punteremo in modo particolare sugli acquisiti pubblici ecologici, sensibilizzando gli Enti locali a utilizzare il compost sardo per la manutenzione del verde pubblico.»
«Il recupero della frazione organica in Sardegna sta dando ottimi risultati – sottolinea Alessandro Canovai, presidente del Cic -. In Italia, la quantità raccolta di frazione umida e verde pro-capite ha raggiunto la soglia dei 100 kg per abitante anno e la Sardegna si attesta tra le Regioni con i valori più alti, con 124 kg per abitante l’anno. Un impegno che ha un risultato tangibile: circa 41.000 tonnellate di compost prodotto nel solo 2015 in Sardegna.»
Gli ultimi dati Ispra attestano la quinta posizione della Sardegna tra le regioni più virtuose nella raccolta della frazione organica. L’Isola, con 124,4 chilogrammi per abitante per anno, si piazza infatti nelle posizioni più alte dopo Emilia Romagna, Veneto, Marche e Friuli Venezia Giulia. La Sardegna produce, secondo gli ultimi dati, circa 41mila tonnellate l’anno totalmente riutilizzato nel territorio. Il rinnovo dell’accordo di programma certifica la bontà delle azioni attuate sinora. Sui dati dell’organico 2017 sarà realizzato un nuovo Rapporto sull’utilizzo del compost in Sardegna per aggiornare il documento del 2014.

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E’ stato rinnovato, a Cagliari, nella sede dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, l’accordo di programma tra Regione Sardegna e Cic, il Consorzio Italiano Compostatori, che aveva condotto a un salto di qualità degli impianti isolani grazie alla formazione specializzata degli operatori.
Il documento, siglato dall’assessore Donatella Spano e dal presidente del Cic Alessandro Canovai, intende promuovere nel territorio regionale la raccolta differenziata e il trattamento dei rifiuti organici compostabili per un riuso sui campi. L’accordo stretto con la struttura nazionale senza fini di lucro prevede di completare il manuale di utilizzo del compost e la creazione del marchio di qualità “Compost Sardegna”.
L’esponente dell’esecutivo conferma l’impegno della Regione a supportare tutti i meccanismi di virtuosità in materia di rifiuti. «Siamo impegnati a dare continuità al riutilizzo del compostaggio nei terreni isolani, ormai caratterizzati da povertà di sostanze organiche, puntando al miglioramento della qualità del prodotto», ha dichiarato l’assessore Spano, la quale evidenzia in merito una buona pratica di sostenibilità: «La frazione organica rappresenta l’unico rifiuto interamente recuperato in Sardegna, che è una delle poche regioni italiane in grado di coprire con l’impiantistica il fabbisogno di recupero».