22 December, 2024
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«L’iscrizione del Paesaggio policolturale del Mandrolisai al Registro nazionale dei Paesaggi rurali d’interesse storico è un risultato di grande rilievo e prestigio, in quanto in tutta l’Italia si contano complessivamente soltanto 14 eccellenze, tra cui questa che è la prima e per ora l’unica in Sardegna.»

Lo ha detto l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi a Cagliari per illustrare il decreto del ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo.

«La Regione – ha sottolineato Cristiano Erriu – ha dato il massimo sostegno all’iniziativa voluta fortemente dai Comuni di Atzara e Sorgono, con il contributo tecnico dell’Università di Sassari. Si tratta di una sperimentazione in vitro, in quanto vogliamo estendere a tutta l’Isola la ricognizione dei paesaggi rurali e storici. Ci crediamo così tanto che, nelle prossime settimane, presenteremo la Scuola regionale del paesaggio. La Regione, inoltre, metterà a disposizione risorse mirate per sostenere queste iniziative. Il Mandrolisai da parecchi decenni conserva l’integrità del paesaggio, e questo costituisce un valore aggiunto perché in prospettiva sarà possibile ampliare la filiera vitivinicola e creare nuove opportunità di sviluppo.»

«Abbiamo affrontato questa sfida di comune accordo con l’Amministrazione di Atzara – ha spiegato il sindaco di Sorgono, Giovanni Arru -. Il Mandrolisai è l’unico territorio della Sardegna il cui nome coincide con la Doc del vino, e questa è un’ulteriore peculiarità. In generale, ci aspettiamo che le nostre imprese riescano a trarre un beneficio dalla valorizzazione di uno sforzo collettivo, per esempio attraverso un marchio distintivo nelle etichette delle nostre cantine, come è accaduto in altre regioni. Il Ministero ha riconosciuto un altro aspetto, e cioè che oltre al paesaggio vitato abbiamo anche pascoli arborati conservati nel corso dei decenni. Il contributo della Regione sarà determinante per proseguire in questo percorso.»

«La Sardegna è ricca di queste peculiarità – ha aggiunto il sindaco di Atzara, Alessandro Corona – dunque, questo riconoscimento può fornire uno stimolo per altri territori. Costituisce un enorme volano di crescita che ci aiuterà a combattere lo spopolamento. Vogliamo costruire un progetto pilota, ma è auspicabile che la Regione ci affianchi non tanto con risorse economiche, quanto con un’adeguata campagna di comunicazione. Dal centro della Sardegna può partire un messaggio nuovo, che pone il paesaggio al centro dell’attenzione e fa da supporto ai progetti di molti giovani imprenditori, del comparto agricolo e non solo.»

«Nel corso dell’Ottocento – ha spiegato il professor Alessandro Dettori, del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari – la società pastorale, nel centro della Sardegna, ha cancellato buona parte della società agricola. Nel Mandrolisai ciò non è avvenuto, e questo valore è stato riconosciuto dal Ministero attraverso lo studio condotto dal nostro Ateneo. Per l’occasione, è stata presentata anche una sovrapposizione dei rilevamenti aerei fatti nel 1954 e nel 2016: ebbene, il 53% del territorio è pressoché immutato nell’uso del suolo. La valutazione storico-ambientale ha permesso di mettere a fuoco i tre parametri richiesti per l’iscrizione al Registro: significatività, integrità e vulnerabilità del paesaggio. Tra le peculiarità del Mandrolisai, la tipica coltivazione ad alberello dei vigneti e la presenza dei tradizionali muretti a secco.» 

 

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Un tavolo permanente per l’ospedale di Sorgono all’interno del quale vengano monitorate passo dopo passo le azioni da compiere per mettere in opera la riforma sul territorio. Un laboratorio nel quale si parta da elementi di conoscenza di fatto e da valutazioni tecniche per progettare il futuro della struttura sanitaria. Con il contributo di tutte le componenti: sanitarie, politiche, civiche. Il primo tavolo di monitoraggio per l’attuazione della riforma sanitaria che riguarda non solo l’ospedale di Sorgono, punto di riferimento del Mandrolisai e unico ospedale di zona disagiata di montagna, ma anche la medicina del territorio con importanti servizi (percorso nascita, screening  oncologici, Casa della salute, neuropsichiatra infantile, servizio per le tossicodipendenze, medicina dello sport) si conclude con un accordo su questi aspetti di metodo. Un metodo che si avvia a diventare un modello per l’intera Isola.

Alla presenza di sindaci ed amministratori della Comunità montana del Mandrolisai, di rappresentanti degli operatori e di cittadini, in un incontro coordinato dal presidente della Comunità montana, Alessandro Corona, l’assessore regionale Luigi Arru accoglie le proposte formulate dal commissario della provincia di Nuoro, Costantino Tidu, e conferma che l’ascolto dei territori e una realizzazione partecipata delle azioni per la Sanità locale sono lo strumento adeguato per superare incomprensioni e conflitti. «L’ospedale di Sorgono non si chiude. Ci stiamo prodigando perché tutto quanto previsto nella legge di riforma venga realizzato, qualificato, potenziato, superando le difficoltà e le complessità tecnico-amministrative».

Approccio corroborato dalla Direttrice dell’Area socio-sanitaria di Nuoro, Grazia Cattina, che sottolinea come le difficoltà della struttura di Sorgono siano sentite a livello più generale da tutta l’Azienda per la Tutela della Salute regionale e come si possano risolvere facendo di Sorgono e di tutti gli ospedali decentrati – in particolare di quelli localizzati in zone disagiate – parte di una rete regionale. Una rete che metta in comune risorse umane qualificate, che si spostano in relazione alle necessità e utilizzano le dotazioni presenti nei diversi presidi.

«Siamo molto soddisfatti per il clima positivo e produttivo dell’incontro – chiosa Luigi Arru -. Pensiamo di aver fornito elementi utili per rasserenare animi giustamente preoccupati: la salute è un nostro diritto primario ed è naturale che l’attenzione sia molto elevata, soprattutto in aree del territorio lontane dai centri maggiori». Fare insieme diventa, dunque, una priorità: «Mettere in campo l’ascolto nella fase di messa in opera della riforma sul territorio per noi diventa essenziale. E’ la strada che percorreremo da qui alla fine del mandato». 

 

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Fibrillazioni nella maggioranza di centrosinistra che guida la Regione. Nuova critica dei segretari di PDCI e PRC.

«La maggioranza di centrosinistra che guida la Regione – scrivono in una nota Alessandro Corona – segretario del Partito dei Comunisti Italiani e Giovannino Deriu – segretario del Partito della Rifondazione Comunista – si trova ad affrontare passaggi cruciali. Occorre riconoscere da subito che vi sono difficoltà di ordine squisitamente politico da non sottovalutare né da nascondere. La coalizione del centrosinistra sardo nel suo insieme riprenda al più presto la pienezza delle sue funzioni. Chiediamo che il presidente Pigliaru convochi una riunione urgente tra i partiti della coalizione recuperando il metodo della collegialità per dare sostanza e incisività al cambio di passo tanto atteso dopo il disastroso quinquennio di Cappellacci. Un’azione incisiva e corale, mirata a determinare elementi di controtendenza rispetto alla crisi occupazionale e al deficit di sviluppo nella nostra terra.

«Sinistra sarda – conclude la nota di Corona e Deriu – manterrà l’impegno di sostenere la Giunta a condizione che si metta mano con sempre maggior efficacia e competenza a strumenti e risorse per creare nuove opportunità di lavoro per i giovani sardi.»

 

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Nonostante manchino ancora due anni alla conclusione della consiliatura (il sindaco, Massimo Zedda, oggi 38enne, venne eletto il 1° giugno 2011 nel ballottaggio vinto contro Massimo Fantola), a Cagliari è già iniziata la lunga volata verso le elezioni Amministrative della Primavera 2016. Nel centrodestra, scosso tre anni fa dalla clamorosa quanto netta sconfitta subita dal leader dei Riformatori sardi e, più recentemente, da quella alle elezioni Regionali vinte da Francesco Pigliaru sul governatore uscente Ugo Cappellacci, il primo a muoversi è stato Piergiorgio Massidda, già deputato e senatore e fino ad alcuni mesi fa presidente dell’#Autorità portuale di Cagliari (la sua nomina è stata annullata dal Consiglio di Stato, al termine del lungo percorso giudiziario avviato con il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale della Sardegna, presentato nel novembre del 2011, da Massimo Deiana, preside della Facoltà di giurisprudenza dell’Università di Cagliari, oggi assessore regionale dei Trasporti della Giunta Pigliaru, in quanto Massidda era ritenuto privo della comprovata esperienza e quindi dei requisiti richiesti dalla legge).

Da ieri Piergiorgio Massidda scrive sul suo profilo facebook: «Non sono candidato sindaco. Mi sto invece candidando ad aiutare Cagliari; voglio coinvolgere più gente possibile per cambiare la nostra città, per dare un contributo di proposte e di idee che possano già diventare patrimonio di questa consiliatura. Chi si candida con me? Chi vuole mettere insieme un “Laboratorio di Idee” che ci permetta di uscire da questa agonia? Non è giusto dare tutta la colpa alla politica, è tempo che chi ama questa città si metta a disposizione con la propria esperienza e la propria energia».

L’iniziativa dell’ex parlamentare ha portato ad una forte presa di posizione di Alessandro Corona, segretario regionale Partito dei Comunisti Italiani, e di Giovannino Deriu, coordinatore regionale Partito della Rifondazione Comunista.

«Apprendiamo la notizia che la destra tardo-risorgimentale cagliaritana avrebbe individuato in Piergiorgio Massidda la figura apicale su cui basare la prossima campagna elettorale per le amministrative del capoluogo sardo – scrivono in una nota i due esponenti di Sinistra Sarda -. Cogliamo l’occasione per richiamare l’attenzione del centro-sinistra relativamente alla necessità di attivarsi per determinare, insieme, le migliori condizioni possibili per garantire, alla città e ai cittadini, una proposta politica in grado di garantire un governo in linea con la necessità di modernità evidentemente necessaria per lo sviluppo del capoluogo sardo. A tal fine, considerato l’arricchimento della alleanza nelle recenti elezioni regionali, riteniamo che sia necessario attivarsi con solerzia, per discutere collegialmente sulle migliori prospettive da offrire Cagliari e ai cagliaritani per il bene dell’intera.»

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Giovannino Deriu, coordinatore regionale del PRC ed Alessandro Corona, segretario regionale del PdCI, sollevano forti perplessità sulla “Garanzia Giovani” approvata dalla Giunta regionale.

«Da una prima lettura del Piano di attuazione della cosiddetta Garanzia Giovani deliberato l’8 aprile – scrivono Deriu e Corona –, si evincono alcuni elementi di preoccupazione relativi alla gestione dei Servizi per il lavoro. Dal documento non emerge il ruolo chiave dei servizi pubblici (CSL e CESIL) che il presidente Pigliaru durante la campagna elettorale ha più volte annunciato di voler potenziare. Tale deduzione è data dal fatto che risulta chiaro come nella realizzazione del programma “Garanzia Giovani” si ponga in capo ai CSL la gestione delle pratiche amministrative legate alla condizione occupazionale, così come avveniva un tempo nei vecchi uffici di collocamento che svolgevano esclusivamente pratiche burocratiche, mentre, la gestione delle politiche attive del lavoro, sembrerebbe indirizzata e remunerata verso altri Enti privati accreditati, in quanto strutture più snelle e senza vincoli di trasparenza sia nel reclutamento del personale da impiegare, sia nell’erogazione dei servizi, con il conseguente depotenziamento dei servizi pubblici per il lavoro.»

«La Regione Sardegna avrebbe dovuto potenziare i CSL – aggiungono Deriu e Corona -, secondo le dichiarazioni programmatiche del Presidente, definendo ruoli, interventi e modalità attuative. Infatti, il mal funzionamento dei servizi per il lavoro dovuto all’esiguità del personale storico e alla precarietà degli operatori (in scadenza di contratto), sarebbe dovuto essere oggetto di attenzione per l’avvio di una riorganizzazione, nonché di un potenziamento degli stessi anche attraverso il coinvolgimento delle strutture CESIL dislocate nel territorio regionale e neppure menzionate nel programma Garanzia Giovani. È evidente che un programma così ambizioso sia dal punto di vista delle aspettative per le giovani e i giovani sardi, sia per l’importante impegno economico, non possa essere consegnato interamente ai soggetti privati seppure accreditati, e nemmeno ad altri Enti, quali Inps, titolari attualmente di competenze di politiche passive.»

«Tutto ciò è in contrasto con la riforma avviata, con grande difficoltà, da oltre 15 anni in cui si è voluto trasformare il Collocamento pubblico da mero erogatore di pratiche burocratiche amministrative in erogatore di Servizi specialistici per il lavoro. Inoltre, ciò è ulteriormente in contrasto con gli orientamenti comunitari che spingono gli Stati membri a rafforzare i Servizi Pubblici quali strumenti principali per l’attuazione delle politiche per il lavoro. Di recente, infatti, la Commissione Europea ha definito i servizi Pubblici per l’impiego quali “agenzie di transizione” con il ruolo globale di fornitori di servizi permanenti nel campo della valutazione delle competenze, della definizione dei profili professionali, dell’organizzazione della formazione, dell’orientamento professionale individuale e della consulenza ai lavoratori e datori di lavoro e gli stessi documenti comunitari – concludono Giovannino Deriu ed Alessandro Corona -, pongono la centralità dei servizi pubblici per l’impiego nel programma “Garanzia Giovani”.»

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Alessandro Corona, segretario del Partito dei Comunisti Italiani, e Giovannino Deriu, coordinatore del Partito della Rifondazione Comunista, prendono posizione sulla decisione della Giunta regionale di avviare una selezione per l’individuazione del nuovo amministratore unico di Abbanoa.

«Abbiamo appreso dalla delibera della Giunta regionale n. 10/29 del 28.3.2014 che, per la selezione del nuovo Amministratore unico di Abbanoa, la Regione destinerà 40.000 euro ad un’Azienda italiana specializzata nel settore del reclutamento del personale – si legge in una nota -. Salutiamo con favore la determinazione della Giunta Pigliaru nel voler assicurare alla Regione un ruolo di ancora maggior rilievo nella gestione della società Abbanoa S.p.A. considerata anche la particolare situazione problematica della società. Evidenziamo tuttavia che in questo tentativo di rinnovamento e rilancio di Abbanoa vi siano dei punti poco chiari, se non contraddittori.»
«Pur sostenendo la necessità di procedere con trasparenza alla nomina di una figura di alto profilo professionale – sottolineano Corona e Deriu – esprimiamo perplessità per l’affidamento della selezione ad una società privata continentale; non è chiaro se anche detta società sarà oggetto di selezione oppure no. 
L’assessorato regionale dei Lavori pubblici, a partire dalla figura del Direttore Generale non ha forse la competenza per predisporre l’avviso pubblico di selezione con conseguente commissione per il nuovo manager? E’ proprio necessario spendere 40 mila euro prelevandoli con carattere d’urgenza dal fondo di riserva del bilancio regionale? Piuttosto, richiamiamo l’attenzione dell’assessore competente e del presidente sui pericolosi effetti della delibera regionale del 28 agosto 2013 “Provvedimenti urgenti per la continuità dell’erogazione del servizio pubblico di acquedotto, fognatura e depurazione”. Cosa ne pensano il presidente e l’assessore – aggiungono Corona e Deriu – del fatto che tale delibera preveda la possibilità di affidare al mercato privato, il futuro di Abbanoa una volta che venga a scadenza la concessione da lei posseduta e successivamente al raggiungimento dello status di “socio di maggioranza” da parte della Regione Sardegna? Non dovremo forse preoccuparci con urgenza, come centro-sinistra sardo, di questa chiara promessa di privatizzazione?»
Alesandro Corona e Giovannino Deriu concludono: «Riteniamo doveroso manifestare la nostra perplessità verso meccanismi che, di fronte a una criticità evidente, pongono come unica soluzione l’affidamento a consulenze esterne che non garantiscono da sole la risoluzione dei problemi e delle profonde complessità. Non vorremmo che la individuazione del nuovo Amministratore si traducesse in un dannoso e costoso aggiramento dell’ostacolo». 

 

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I due voti mancati al neo presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, hanno scatenato le prime polemiche in seno alla coalizione di centrosinistra che sostiene la Giunta Pigliaru. Il segretario regionale del PdCI, Alessandro Corona, e il coordinatore regionale del PRC, Giovannino Deriu, smentiscono oggi in una nota, le notizie circolate su una presunta ipotesi di formazione, in Consiglio regionale di un gruppo consiliare con gli eletti del Centro Democratico.

«Smentiamo categoricamente questa eventualità – affermano i due esponenti di Sinistra Sarda -, poiché, pur rispettando tale organizzazione e i suoi rappresentanti, riteniamo che la distanza tra le rispettive posizioni politiche sia fattore di impedimento assoluto per la formazione di un gruppo comune. Il PdCI e il PRC, in perfetta sintonia con i consiglieri eletti, vaglieranno, nelle prossime ore, eventuali convergenze politiche con forze politiche affini, chiarendo comunque che, allo stato attuale, la nostra collocazione è nel gruppo misto.»

«Per quanto riguarda invece le allusioni circa le modalità di voto espresse dai nostri consiglieri, relativamente alla nomina del presidente del Consiglio regionale sardo – aggiungono Corona e Deriu -, riteniamo doveroso precisare che non sussistono, da parte nostra, problemi di dialogo con la coalizione di centrosinistra, piuttosto permane forte l’insoddisfazione per il profilo eccessivamente centrista della Giunta del prof. Pigliaru. Riteniamo, comunque, che eventuali dubbi circa le modalità di voto, dovrebbero essere ricondotti ad altri ambienti, eventualmente più avvezzi a ritrovare nelle proprie fila i franchi tiratori. Tuttavia, così come stabilito dal vociferare consiliare, i due voti mancanti al presidente Ganau, potrebbero essere ascritti alla sua educazione politica (non è strano, per chi deve essere votato, astenersi dal concedere, a se stesso, il proprio voto) e ad un’altra soggettività che non è riconducibile ai consiglieri comunisti di sinistra sarda, ma che è ben chiara a tutti.»

«Consigliamo – concludono Corona e Deriu -, di concentrare gli sforzi della politica isolana su ciò che realmente interessa i sardi, in particolare il lavoro, e riteniamo fondamentale, dopo diversi mesi di inattività, che la coalizione di centro-sinistra si riunisca per rilanciare l’attività programmatica e dare così’ il senso dell’utilità della sua esistenza.»

«Siamo rimasti soddisfatti dell’incontro avuto con il Presidente Pigliaru, che ha chiarito le modalità attraverso le quali dare un Governo alla Sardegna. Competenza, innovazione, motivazione e condivisione delle scelte, sono le parole d’ordine della Giunta regionale che si andrà ad insediare a breve.»

E’ questo il primo commento di Alessandro Corona, segretario regionale del PdCI e di Giovannino Deriu, coordinatore regionale del PRC, dopo l’incontro con il neo governatore Francesco Pigliaru, impegnato nelle consultazioni per la formazione della nuova Giunta regionale.

«In quest’ottica – aggiungono Corona e Deriu – i comunisti sardi sono pronti ad avanzare una proposta di Governo che sappia soddisfare i criteri fissati e che risponda alla esigenza di caratterizzare “a sinistra” l’esecutivo regionale. Siamo certi che la Sardegna abbia urgente bisogno di un’organo qualificato, capace di rispondere alle esigenze di una terra martoriata dalla crisi e da 5 anni di assoluto malgoverno. Cambiare pagina non solo è necessario ma è anche doveroso. Ora è il momento di porre le basi per un gruppo di lavoro coeso e consapevole delle proprie responsabilità. Per fare questo è necessaria una condivisione massima delle scelte di partenza, solo così si potrà dare il giusto sprint alla manovra dell’esecutivo. Consapevoli dell’importanza del nostro ruolo e della nostra rappresentanza in Consiglio regionale, siamo pronti a offrire una proposta di Governo seria e credibile, capace di caratterizzare positivamente l’attività amministrativa del centro-sinistra isolano. Per questo porteremo sul tavolo del Presidente Pigliaru – concludono il segretario del PdCI e il coordinatore del PRC – il nostro contributo di personalità e di competenza, consci del fatto che ora più che mai è fondamentale partire con il piede giusto.»

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