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«L’iscrizione del Paesaggio policolturale del Mandrolisai al Registro nazionale dei Paesaggi rurali d’interesse storico è un risultato di grande rilievo e prestigio, in quanto in tutta l’Italia si contano complessivamente soltanto 14 eccellenze, tra cui questa che è la prima e per ora l’unica in Sardegna.»
Lo ha detto l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi a Cagliari per illustrare il decreto del ministero delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo.
«La Regione – ha sottolineato Cristiano Erriu – ha dato il massimo sostegno all’iniziativa voluta fortemente dai Comuni di Atzara e Sorgono, con il contributo tecnico dell’Università di Sassari. Si tratta di una sperimentazione in vitro, in quanto vogliamo estendere a tutta l’Isola la ricognizione dei paesaggi rurali e storici. Ci crediamo così tanto che, nelle prossime settimane, presenteremo la Scuola regionale del paesaggio. La Regione, inoltre, metterà a disposizione risorse mirate per sostenere queste iniziative. Il Mandrolisai da parecchi decenni conserva l’integrità del paesaggio, e questo costituisce un valore aggiunto perché in prospettiva sarà possibile ampliare la filiera vitivinicola e creare nuove opportunità di sviluppo.»
«Abbiamo affrontato questa sfida di comune accordo con l’Amministrazione di Atzara – ha spiegato il sindaco di Sorgono, Giovanni Arru -. Il Mandrolisai è l’unico territorio della Sardegna il cui nome coincide con la Doc del vino, e questa è un’ulteriore peculiarità. In generale, ci aspettiamo che le nostre imprese riescano a trarre un beneficio dalla valorizzazione di uno sforzo collettivo, per esempio attraverso un marchio distintivo nelle etichette delle nostre cantine, come è accaduto in altre regioni. Il Ministero ha riconosciuto un altro aspetto, e cioè che oltre al paesaggio vitato abbiamo anche pascoli arborati conservati nel corso dei decenni. Il contributo della Regione sarà determinante per proseguire in questo percorso.»
«La Sardegna è ricca di queste peculiarità – ha aggiunto il sindaco di Atzara, Alessandro Corona – dunque, questo riconoscimento può fornire uno stimolo per altri territori. Costituisce un enorme volano di crescita che ci aiuterà a combattere lo spopolamento. Vogliamo costruire un progetto pilota, ma è auspicabile che la Regione ci affianchi non tanto con risorse economiche, quanto con un’adeguata campagna di comunicazione. Dal centro della Sardegna può partire un messaggio nuovo, che pone il paesaggio al centro dell’attenzione e fa da supporto ai progetti di molti giovani imprenditori, del comparto agricolo e non solo.»
«Nel corso dell’Ottocento – ha spiegato il professor Alessandro Dettori, del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari – la società pastorale, nel centro della Sardegna, ha cancellato buona parte della società agricola. Nel Mandrolisai ciò non è avvenuto, e questo valore è stato riconosciuto dal Ministero attraverso lo studio condotto dal nostro Ateneo. Per l’occasione, è stata presentata anche una sovrapposizione dei rilevamenti aerei fatti nel 1954 e nel 2016: ebbene, il 53% del territorio è pressoché immutato nell’uso del suolo. La valutazione storico-ambientale ha permesso di mettere a fuoco i tre parametri richiesti per l’iscrizione al Registro: significatività, integrità e vulnerabilità del paesaggio. Tra le peculiarità del Mandrolisai, la tipica coltivazione ad alberello dei vigneti e la presenza dei tradizionali muretti a secco.»