22 November, 2024
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Si riempiranno dei colori degli abiti e delle musiche e i canti tradizionali provenienti da diverse parti del mondo, l’Anfiteatro e piazza San Pietro ad Assemini, dove dal 27 al 29 luglio si terrà il 47° Festival Internazionale del Folklore Is Pariglias. Oltre alla soddisfazione di raccogliere intorno a sé una comunità di spettatori fedeli, appassionati e curiosi sempre più nutrita, l’edizione 2023 si svolgerà con l’orgoglio di aver contribuito in maniera determinante al conseguimento del prestigioso titolo per il comune di Assemini, di “Città del Folklore” assegnato dalla Fondazione Italiana Tradizioni Popolari.

Tre giorni di spettacoli regaleranno al pubblico il racconto della tradizione di luoghi lontani attraverso la danza e la musica popolare. Vengono, infatti, da Ecuador, Repubblica Ceca, Perù, Kazakistan, Malesia e Stati Uniti i gruppi ospiti di quest’anno che intrecceranno le loro tradizioni con quelle della Sardegna presentate dal “Gruppo Folk Città di Assemini”, il Coro Campidano e le launeddas di Andrea Pisu e Alessandro Melis e l’organetto di Luca Schirru e di Antonio Scalas.

«Dopo dieci anni torniamo all’Anfiteatro, uno spazio che nacque proprio per ospitare i grandi eventi asseminesi come Is Parigliasafferma la direttrice artistica del festival, Maria Carmela Deidda e quest’anno torniamo forti del riconoscimento “Città del Folklore” un prestigioso titolo per Assemini, ottenuto anche grazie al costante impegno de Is Pariglias per la tutela e la promozione della cultura asseminese. Il prossimo anno, con la collaborazione del Comune, organizzeremo un grande evento per l’assegnazione di questo riconoscimento grazie al quale, ne sono certa, ricominceremo a collaborare tra gruppi e associazioni perché le nostre tradizioni come la panada, la ceramica e il folklore, continuino ad essere trasmesse anche alle nuove generazioni.»

«Is Pariglias è un evento che si ripete da quasi cinquant’annidichiara il sindaco di Assemini, Mario Puddu e che arricchisce e promuove il nostro territorio diffondendone la cultura anche oltre i confini dell’Isola. Un festival inserito tra quelli storici e tradizionali della Sardegna che per Assemini rappresenta una risorsa importante. Per questo la collaborazione con Is Pariglias è destinata a crescere negli anni e l’amministrazione farà il possibile per favorire la valorizzazione e la promozione di questa inestimabile ricchezza culturale.»

La manifestazione è organizzata dall’associazione culturale “Gruppo Folk Città di Assemini”, con la collaborazione della Pro Loco Assemini, con la Federazione Italiana Tradizioni Popolari, Iov Italia, con il contributo della della Regione Sardegna, della Fondazione di Sardegna e il patrocinio del Comune di Assemini.

Il primo appuntamento è all’Anfiteatro comunale giovedì 27 luglio, alle 20.00, per trascorrere insieme un’ora di musica, animazione e dirette con Radio Sintony in attesa dell’inizio del festival vero e proprio che comincerà alle 21. Ad esibirsi saranno i gruppi provenienti da Ecuador, Repubblica Ceca, Perù, Kazakistan, Malesia e Stati Uniti. Saranno poi il “Gruppo Folk Città di Assemini” e il Coro Campidano a interpretare quell’intreccio di tradizioni che sempre offre Is Pariglias. Chiuderanno la serata le musiche delle launeddas di Andrea Pisu e Alessandro Melis e l’organetto di Luca Schirru.

Comincia alle 20.00 anche la seconda serata, quella di venerdì 28 luglio sempre in compagnia di Radio Sintony ma questa volta l’appuntamento sarà in piazza San Pietro, dove la Pro Loco ha organizzato anche uno spazio per la degustazione di panade e dolci tipici. A partire dalle 21.00, musiche e balli dei popoli, saranno Kazakistan, Repubblica Ceca, Ecuador, Perù e Sardegna ad animare il sagrato davanti alla chiesa. Concluderanno la seconda serata l’organetto di Antonio Scalas, le launeddas di Andrea Pisu e la voce di Alessandro Melis.

Sarà invece di mattina a partire dalle 11.00 la terza giornata del Festival, che per il sabato 29 luglio prevede il concerto strumentale di Ecuador e Kazakistan nell’antico palazzo comunale dove si svolge anche la mostra di modellismo a cura della Pro Loco di Assemini e di CSMI.

 

 

Gli studenti dell’Istituto Comprensivo Marconi si sono laureati campioni regionali di baseball5, nelle finali disputate a Norbello. Protagonisti del prestigioso risultato sono gli atleti Alessandro Melis, Camilla Monni e Stefano Steri della 3ª A, Elena Locci e Martina Brancati della 3ª B, Sara Murgia e Alessandro Fadda della 3ª B di Giba, Elisa Carrus e Mattia Cani della 3ª D e, infine, Mirko Mascia della 2ª A.
Si tratta di una specialità del gioco del baseball più conosciuto di cui mantiene gran parte delle regole e con alcune differenze. La squadra degli studenti dell’istituto di San Giovanni Suergiu, si erano qualificati per le finali aggiudicandosi il titolo territoriale a Domusnovas e ora parteciperanno alle finali nazionali della specialità in programma il 23, 24 e 25 maggio a Roseto degli Abruzzi, in rappresentanza della Sardegna.
«Complimenti ai nostri studenti, all’insegnante Gianni Falessi che li ha allenati e in bocca al lupo per le finali nazionali», ha commentato la sindaca di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai.

 

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Si è tenuta oggi, giovedì 12 dicembre, a Cagliari, la presentazione alla stampa del Polo Bibliotecario F35 e del Progetto Bixinau.
 
All’incontro con i giornalisti sono intervenuti Ersilia Bussalai, direttrice della Biblioteca Universitaria, Patricia Olivo, Segretaria regionale Mibact, Pasquale Mascia, coordinatore dell’Ufficio Archivio storico e Biblioteche e del Sistema Bibliotecario Comunale, Giannina Canu, bibliotecaria, direttrice scientifica del progetto BIXInAU, Bepi Vigna, del Centro Internazionale del Fumetto di Cagliari, Michele Pipia, di Arc Onlus.

Nuova vita per l’ex scuola elementare di Cagliari Edmondo De Amicis. L’edificio in via Falzarego 35 si è riconvertito in un innovativo presidio culturale e sociale. Si tratta del Polo bibliotecario F35, in via di costituzione con ben cinque biblioteche specializzate e riconosciute dal Servizio bibliotecario nazionale (SBN) e in fase di inserimento nel Polo Regionale, come parte del Sistema Archivistico-Bibliotecario del comune di Cagliari.

Il nuovo polo bibliotecario cittadino è formato dai fondi librari di cinque cooperative e associazioni – per un totale di oltre 20mila volumi, periodici e materiale multimediale in parte già disponibile nel sistema Sebina Opac – che si sono trovate a coabitare nell’ex edificio scolastico a partire dal 2015, a seguito di un bando del Comune di Cagliari per l’assegnazione degli spazi: la Società Cooperativa La Tarantola – Centro di Documentazione e Studi delle Donne, la Cooperativa sociale Teatro del Sale Cagliari, l’ARC Onlus, l’associazione culturale La Fabbrica Illuminata, l’associazione Hybris – Centro Internazionale del Fumetto,

IL PROGETTO

Riunitesi in un comitato di gestione, le cinque realtà culturali cagliaritane hanno ideato BIXInAU, Biblioteche Insieme X (per) Interventi e Azioni Urbani, progetto finanziato dal Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismoPiano “Cultura Futuro Urbano” , Biblioteca casa di quartiere con un contributo di 80 mila euro.

Il progetto – dell’importo totale di 100 mila euro, con 20 mila euro di cofinanziamento a carico dei partner – è uno dei soli 3 selezionati per la Sardegna, su un totale di 45 ammessi al contributo. Il Polo bibliotecario F35 è stato “premiato” dal bando per il suo ruolo di presidio culturale in un’area urbana, che comprende i quartieri di Tuvumannu e Sant’Avendrace, caratterizzata da una marginalità economica e sociale e dalla carenza di servizi e spazi pubblici per la fruizione della cultura e per la socializzazione.

BIXInAU prevede sia l’adeguamento dell’ex teatrino della scuola per la sua riconversione in sala polifunzionale (intervento in corso, che occuperà appena il 20% del budget), sia un ricco programma di attività. Dopo l’avvio in ottobre di due prime iniziative – il laboratorio di sceneggiatura cinematografica del Centro Internazionale del Fumetto curato da Bepi Vigna ed il ClosLieu, il gioco del dipingere, innovativo progetto curato da Stefanie Tost e promosso dal Teatro del Sale di Cagliari, nel quale al riparo da giudizi e aspettative, attraverso l’arte ci si libera da sovrastrutture e ci si completa immersi nei colori – tra gennaio a maggio del prossimo anno il Polo Bibliotecario F35, nella sua sede e in diversi luoghi dei quartieri cagliaritani Sant’Avendrace, Tuvixeddu eTuvumannu, si avvicina alla cittadinanza attraverso decine di appuntamenti capaci di coinvolgere in modo attivo i suoi potenziali utenti: interventi di animazione della lettura, sportelli informativi e laboratori, corsi di alfabetizzazione informatica e coding, mostre, proiezioni cinematografiche, eventi performativi, e tanto altro. 

Tante le attività finalizzate al recupero della memoria sui luoghi dei due quartieri, a partire dall’ex scuola elementare che oggi ospita il polo bibliotecario, passando per l’area archeologica di Tuvixeddu, fino alla Laguna di Santa Gilla. Varie le incursioni in luoghi non convenzionali, come i mercati e le abitazioni private.

Due gli obiettivi del progetto: potenziare i servizi già offerti e avvicinare al polo bibliotecario gli abitanti dei quartieri coinvolti, intessendo una rete di rapporti tra realtà culturali, sociali ed economiche, nel rispetto di quella idea di “vicinato”, bixinau in sardo campidanese, che da una parte affonda le sue radici nella Sardegna più  arcaica, dall’altra si apre al mondo che cambia e accoglie nuove culture, famiglie e tradizioni.

LE ATTIVITÀ

INTERVENTI DI ANIMAZIONE TERRITORIALE E DELLA LETTURA. È finalizzata al recupero della storia dei quartieri coinvolti nel progetto l’iniziativa Contus de Bixinau, una serie di incontri, condotti dallo scrittore Gianni Mascia, per raccogliere le storie dei residenti e trasformarle su carta. Tre gli interventi: nel primo, a gennaio, a cura di ARC Onlus, è in programma la proiezione del documentario di Clara Murtas “Paolina era la madre di Giulia” (2015, 19’ 52’’). Il film parla del quartiere di Sant’Avendrace attraverso la storia e i racconti della mamma della regista, autrice ed attrice cagliaritana; nel secondo, da marzo a maggio del prossimo anno, in collaborazione con la Comunità dei pescatori Laguna di Santa Gilla, è incentrato sulla raccolta di testimonianze che illustrino, anche attraverso un significativo repertorio fotografico, l’importanza dell’attività ittica attorno alla quale si è sviluppata quest’area della città; nel terzo, a maggio, in collaborazione con Monumenti Aperti 2020 e con l’Istituto Comprensivo Satta – Spano – De Amicis, s’intende ricostruire la storia dell’edificio che oggi ospita il Polo Bibliotecario, la ex scuola Spano – De Amicis, edificato all’inizio degli anni ’50 del secolo scorso e frequentato da migliaia di cagliaritani. I “contus” sono destinati a essere oggetto di una mostra  diffusa nei quartieri dell’area di pertinenza e ad essere raccolti in un piccolo albo, stampato e messo a disposizione degli utenti del Polo Bibliotecario.

Tra gennaio ed aprile è in programma L’assaggia storie, incursioni letterarie nei mercati di quartiere a cura del Polo Bibliotecario, con il Libera libri (scambio di libri “più o meno casuale”), con uno scaffale dedicato ad ogni piano del Polo. Tra gennaio ed aprile spazio alle letture e al Libera libri nei condomini ad alta densità abitativa del quartiere, in tre incontri a cura del Polo Bibliotecario. I più piccoli potranno partecipare a due iniziative a cura del Teatro del Sale di Cagliari nel Polo Bibliotecario: il progetto di animazione teatrale e promozione della lettura Con il naso all’ingiù (per bambini dall’età prescolare sino alle scuole medie, condotto dall’attrice Aurora Simeone) e Pesciolini d’Argento (da febbraio), durante il quale saranno i partecipanti al piccolo circolo di lettura ad organizzare e gestire lo scaffale Libera Libri. E ancora, sempre da febbraio, spazio al gruppo di lettura e di fotografia Donne di parola, a cura di Laura Farneti (Lepomme photostudio) e del Teatro del Sale.

LABORATORI E CORSI. Fino a febbraio del prossimo anno il Polo Bibliotecario F35 ospita il laboratorio di sceneggiatura cinematograficaa cura dell’autore e regista Bepi Vigna, del Centro Internazionale del Fumetto, per far acquisire agli allievi le basi della scrittura filmica. Il laboratorio è in corso da ottobre, così come il Closlieu, progetto ideato da Arno Stern e promosso a Cagliari da Stefanie Tost, formatasi con Arno Stern, in collaborazione con il Teatro del Sale: il Closlieu – “luogo chiuso, protetto” – è uno spazio raccolto, al riparo da aspettative, giudizi estetici e interpretazioni nel quale dipingere diventa un gioco per liberare l’arte e liberarsi da sovrastrutture, giudizi e aspettative. “Si pensa che con un pennello in mano  impariamo a disegnare, nel ClosLieu, con un pennello in mano, impariamo ad essere” (Arno Stern). Il ClosLieu andrà avanti sino al termine di BIXInAU ed è aperto a tutti.

Al rientro dalle vacanze al via altre sei iniziative. Due sono a cura di Arc Onlus: fino a febbraio un laboratorio di scrittura musicale con la cantautrice Chiara Effe e fino a marzo un corso base di Italiano per stranieri. Circola nel cinema A. Guy – Centro di Documentazione e Studi delle Donne realizza fino a marzo il laboratorio audiovisivo Guardo sento racconto, con il coordinamento didattico e scientifico di Maria Pia Brancadori. Teatro del Sale di Cagliari propone, invece, il laboratorio di animazione teatrale rivolto ai bambini Il colore delle emozioni, con l’obiettivo di esplorare in chiave teatrale il carattere e la personalità che contraddistingue l’unicità di ognuno di noi. E ancora, L’ombelico del bongo, laboratorio di educazione al ritmo, rivolto a bambini e ragazzi, con il percussionista Alessandro Melis. Venti lezioni, tra gennaio e maggio, per In-Formarsi, corso di alfabetizzazione informatica per adulti e anziani, tenuto da Davide Melis.

La figura del “supereroe” è il tema sviluppato nel laboratorio di comics, rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, a cura del Centro Internazionale del Fumetto. Le lezioni partono a febbraio, così come quelle di Scratch, corso base di coding a cura di Olinda Lampis, per Teatro del Sale di Cagliari, per imparare a programmare in modo creativo, ragionare in modo sistematico e a lavorare in maniera collaborativa. Sempre da febbraio è in programma il laboratorio di invito alla lettura per ragazzi Voltiamo pagina, a cura de La Fabbrica Illuminata, con l’attrice Elena Pau. L’iniziativa, rivolta ai ragazzi, è finalizzata alla realizzazione di un cd dove i ragazzi saranno protagonisti nell’interpretazione di alcuni brevi passi scelti durante l’intero percorso. Il mio libro più bello. Così recita il titolo del  laboratorio di costruzione di un Libro Pop Up per bambini, aperto ai ragazzi tra i 12 e i 14 anni, a cura di Aurora Simeone, del Teatro del Sale di Cagliari, dalla fine di febbraio.

MOSTRE. Segni particolari: Supereroe” è il titolo della mostra didattica sulla figura del Supereroe, che inaugura a gennaio: nell’esposizione curata da Stefania Costa del Centro Internazionale del Fumetto, le origini delle principali saghe super-eroistiche della storia del fumetto americano, raccontate attraverso un ricco corredo di illustrazioni e tavole, per porre l’accento sulla figura del supereroe inteso come “diverso” e “emarginato”, capace di trasformare  in un super-potere una sua dote e/o specificità, considerata comunemente dalla società motivo di esclusione o handicap. “Donne di parole” è la mostra fotografica (esito dell’omonimo gruppo di lettura) che apre i battenti a maggio. A seguito dell’attività di lettura  viene predisposto un set, in cui le lettrici vengono ritratte da una fotografa professionista con il libro che per loro ha un valore particolare, il libro del cuore.

ATTIVITÀ DI ASSISTENZA DEI CITTADINI. Dallo scorso novembre è attivo, su iniziativa di ARC Onlus uno sportello di accoglienza sulle tematiche LGBTQ.

SPETTACOLI E CINEMA. Dal 23 al 25 gennaio la nuova Sala polifunzionale viene inaugurata da Francesco Mandelli con “Proprietà e atto” (esilio permanente), fortunatissima produzione di BAM Teatro / La Corte ospitale, di Will Eno, per la regia di Leonardo Lidi. “Title and Deed” (titolo originale) è un monologo interpretato da un uomo che viene da una qualche parte imprecisata e che è arrivato qui. Nei suoi esilaranti e strazianti tentativi di comprendere se stesso e il modo che gli è rimasto, e di comprendere noi e il mondo in cui è arrivato, getta una luce decisamente necessaria sulla nostra intera esperienza collettiva. Il tempo di esecuzione, se il suo protagonista non muore o pensa ad altro, è di circa un’ora. Tra aprile e maggio il Centro Internazionale del Fumetto porta in dote nel progetto due iniziative: dei reading e performance di disegno dal vivo sulla figura del supereroe della disegnatrice Laura Congiu, con testi a cura di Lorella Costa e una rassegna di cinema d’animazione. In maggio, a chiusura di BIxiNAU, sono in programma due eventi performativinell’area archeologica di Tuvixeddu, a cura del Polo Bibliotecario.

Altri appuntamenti gratuiti animeranno la Sala Polifunzionale e l’intero Polo, tra febbraio e maggio.

Parte del finanziamento del progetto BIXInAU è destinata alla comunicazione ed alla promozione del Polo bibliotecario Falzarego 35, sia attraverso mezzi più tradizionali, come la cartellonistica, l’affissione di manifesti pubblicitari e la stampa, che sulla Rete, attraverso il sito e i canali social del Polo, perché l’intero Polo diventi sempre più “casa” per tutte le cittadine e i cittadini.

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È nel segno di una doppia ricorrenza il 2018 di Dromos: da un lato, le venti candeline del festival ideato e organizzato dall’omonima associazione che ogni estate tiene banco a Oristano e in diversi centri della sua provincia; dall’altro, il cinquantenario del 1968, anno cruciale e che tanti e profondi cambiamenti ha innescato nella società, nel costume, nella cultura.

Concerti di spessore internazionale ma anche mostre, incontri e altri eventi collaterali caratterizzano anche l’edizione del ventennale del festival che dal 30 luglio al 15 agosto, sotto l’emblematico titolo “DromosRevolution”, transita in dodici comuni: Baratili San Pietro, Bauladu, Cabras, Fordongianus, Mogoro, Morgongiori, Neoneli, Nureci, San Vero Milis, Ula Tirso e Villa Verde, oltre al capoluogo, Oristano.

Due anniversari, dunque, da celebrare con gli strumenti propri di Dromos: tanta musica e arte, ma anche libri e cinema caratterizzano il ricco programma di iniziative dedicate a un anno, una stagione che ha segnato uno spartiacque nella storia del secondo Novecento; e che, come scrive il critico d’arte Ivo Serafino Fenu, ideatore della sezione del festival dedicata alle arti visive, fu soprattutto «l’aspirazione di una generazione nel portare l’immaginazione al potere, secondo le teorie di Herbert Marcuse, uno dei padri nobili di quell’immaginifico e per certi versi irripetibile momento politico, sociale e culturale». Ed è soprattutto questo l’aspetto che Dromos intende approfondire, in linea con le tematiche che da sempre caratterizzano il festival.

Il cartellone musicale prevede, come di consueto, una fitta serie di concerti, spaziando su più latitudini e generi, a partire dal jazz e i suoi immediati dintorni, con un variegato e qualificato cast di artisti, in larga prevalenza internazionali, dai quali è previsto un omaggio o una meditazione sul tema del festival. Particolarmente presente l’Africa, con la cantante maliana Fatoumata Diawara, con Bombino, il chitarrista tuareg originario del Niger, e con il ghanese Guy One, cantante e virtuoso del kologo (una sorta di banjo a due corde); e poi Cuba, con il cantante e percussionista Pedrito Martinez, il batterista Horacio “El Negro” Hernandez ed i pianisti Gonzalo Rubalcaba e Marialy Pacheco. Da un’isola all’altra: la Sardegna schiera il Mal Bigatto Trio ed il sassofonista nuorese Gavino Murgia insieme al chitarrista franco-vietnamita Nguyên Lê e al percussionista/polistrumentista francese Mino Cinelu nel progetto Dream Weavers, ma ha un legame con l’isola anche il concerto di Vinicio Capossela. Affonda invece le radici tra il Delta del Mississippi e il deserto africano il gruppo Bokanté creato dal fondatore e leader degli Snarky Puppy, Michael League, a completare un cartellone in cui brilla una stella di prima grandezza del jazz come Dee Dee Bridgewater.

L’Africa è presente anche nel palinsesto di Mamma Blues, il “festival nel festival” che, tradizionalmente, suggella Dromos in tre serate a cavallo di ferragosto: il cantante e chitarrista Roland Tchakounté, camerunense ma da tempo di casa in Francia, e il nigeriano Seun Kuti, il figlio minore del leggendario Fela Kuti, sono infatti i nomi di spicco, insieme a quello della cantante e chitarrista norvegese Kristin Asbjørnsen, dell’appuntamento a Nureci, dove il blues targato Sardegna trova invece rappresentanza nel duo Don Leone e nel Bob Forte Trio.

Sul versante delle arti visive spicca invece la mostra “68/Revolution – Memorie, nostalgie, oblii”, curata da Ivo Serafino Fenu e da Chiara Schirru in collaborazione con AskosArte e la Pinacoteca “Carlo Contini”, in continuità ideale con la precedente e fortunata “Wild is the wind – l’immagine della musica”, ospitata sempre alla Pinacoteca comunale di Oristano tra fine dicembre 2016 e i primi di marzo dell’anno scorso.

Intorno al tema del ’68 (e dintorni) ruota anche una rassegna cinematografica in tre tappe a San Vero Milis a cura dell’Associazione Lampalughis, mentre altri appuntamenti, come il consueto diario quotidiano curato da Alessandro Melis, e altri ospiti, tra cui il teologo Vito Mancuso, atteso per una riflessione sulla rivoluzione interiore, completano il quadro del ventesimo festival Dromos; un’edizione organizzata con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (assessorato dello Spettacolo ed Attività Culturali ed assessorato del Turismo), dei Comuni interessati, della Fondazione di Sardegna, del Banco di Sardegna, della Cantina Contini di Cabras, del Mistral Hotel di Oristano e con la collaborazione di Rete Sinis, Mibact, Curia Arcivescovile di Oristano, Pinacoteca comunale “Carlo Contini” di Oristano, AskosArte, Centro per l’Autonomia di Oristano, Cooperativa Sociale CTR Onlus, Teatro Tragodia di Mogoro, Lampalughis di San Vero Milis, associazione di promozione sociale Mariposas de Sardinia, ViaggieMiraggi ONLUS, Pastori in moto, compagnia teatrale BobòScianèl, Consulta giovani di Bauladu, Music Academy di Isili, Genadas.

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Torna nella sua casa base Oristano il diciannovesimo festival Dromos per una serata in ricordo di Antonio Gramsci ad ottant’anni dalla scomparsa dell’illustre politico e pensatore sardo. Domani (venerdì 11 agosto), alle 21.30 in piazza Corrias, si proietta “Nel mondo grande e terribile”, film scritto e diretto da Daniele Maggioni, Laura Perini e Maria Grazia Perria sulla vita e il pensiero negli anni del carcere dell’eminente intellettuale di Ales. Un appuntamento, questo, organizzato in collaborazione con la biblioteca comunale di Oristano, che evoca anche il tema di questa edizione del festival: “Prigioni”. Presentano il lungometraggio uscito quest’anno (78 minuti), Enrica Vidali e il produttore Tore Cubeddu, con letture di Alessandro Melis.

Il film racconta alcuni momenti della vita e parti del complesso pensiero di Antonio Gramsci, interpretato dall’attore Corrado Giannetti, attraverso una rappresentazione che restituisce la complessità delle sue riflessioni, la sua umanità e le difficoltà della sua esistenza. Nel lungometraggio vengono mostrati gli ultimi dieci anni della sua vita in carcere. Un carcere duplice: materiale, concreto ma anche intangibile, immaginario. Un periodo duro e faticoso. Ciononostante, le sue riflessioni durante il carcere, hanno lasciato una traccia indelebile nel pensiero filosofico contemporaneo. Lo spazio scenico del presente carcerario è mostrato anche come uno spazio mentale, quasi astratto che si allarga e si restringe a seconda del suo stato d’animo. Il prigioniero Gramsci lotta, dibatte, rievoca. Nella sua cella si materializzano i suoi ricordi e i suoi fantasmi. Il film si articola in una struttura a più livelli che si intersecano, e si ritrovano in rimandi e assonanze reciproche.

L’ingresso alla proiezione è libero.

Sabato 12 agosto si resta ad Oristano (nella stessa cornice di piazza Corrias), sintonizzati sul tema portante del diciannovesimo festival Dromos con la visione, alle 21.30, di un secondo film: “La tela”, il primo lungometraggio del pittore Salvatore Garau, che vede come direttore della fotografia Fabio Olmi (figlio del regista Ermanno), su un progetto dell’artista di Santa Giusta nell’Istituto Penitenziario di Alta Sicurezza di Massama-Oristano. Presenti in sala Salvatore Garau, Fabio Olmi e Lila Place.

 

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Un incontro di grande intensità con due protagonisti della fusion a Neoneli al diciannovesimo festival Dromos. Domani (giovedì 10 agosto), il piccolo borgo in provincia di Oristano ospita un chitarrista del calibro di Stanley Jordan e un’autentica icona della batteria, Billy Cobham, in concerto alle 21.30 in piazza Barigadu (anziché in piazza Italia, come inizialmente previsto). Con loro sul palco, a completare il progetto, il cileno Christian Gálvez, virtuoso del basso elettrico dal curriculum invidiabile.

Oltre a essere un musicista dal talento innato, Cobham è anche un raffinato ed originale compositore che ha saputo spaziare da un genere all’altro senza porre alcun limite alla sua musica. Lo dimostrano la sua vasta discografia e le numerose collaborazioni con artisti provenienti da tutto il mondo. Dalla fine degli anni sessanta il musicista di Panama, classe 1944, ha rivoluzionato il modo di concepire le parti destinate alla batteria, apportando una forza creativa all’ambito ritmico e assegnando ad esso una centralità senza precedenti. Ha raggiunto l’apice della fama a metà degli anni settanta divenendo uno dei musicisti più imitati nell’ambito jazz, fusion e rock.

 In una carriera che ha preso il volo nel 1985, Stanley Jordan, classe 1959, ha sempre mostrato una personalità camaleontica, anticonformista, fantasiosa e del tutto originale, lasciando la sua indelebile impronta su ogni sua interpretazione. Figura tra le più originali della storia della chitarra, il musicista di Chicago rinnova e porta ai massimi livelli una tecnica marginale, “Touch” o “Tapping” che gli permette un uso pianistico dello strumento. Jordan non usa il plettro e non “pizzica”, ma ora “percuote” ora “tira” le corde fino a creare un sound unico ormai universalmente riconosciuto. 

Conosciuto ai suoi esordi come il “Pat Martino del basso”, Christian Gálvez fa parte della generazione dei bassisti elettrici “post Pastorius”. Influenzato da colleghi come John Patitucci e Stanley Clarke, esplora il suo universo personale grazie ad un originale stile virtuosistico, dove l’uso di armonie e accordi a livello più alto è una parte fondamentale del suo linguaggio; uno stile che si avvicina a quello dei grandi geni della “chord melody” come Joe Pass, Tal Farlow, George Benson e Pat Martino.

Ingresso a 10 euro più diritti di prevendita. La serata si arricchisce con un’anteprima del festival enogastronomico e culturale Licanìas, organizzato dal Comune: una cena con prodotti del territorio (fregula, pecora e vino di Neoneli) a cura dello chef Roberto Serra del ristorante “Su Carduleu” di Abbasanta.

Venerdì 11 agosto Dromos torna nella sua casa base, a Oristano, per la proiezione, alle 21.30 in piazza Corrias, del film “Nel mondo grande e terribile”. Scritto e diretto da Daniele Maggioni, Laura Perini e Maria Grazia Perria, il lungometraggio racconta la vita e il pensiero negli anni del carcere di Antonio Gramsci (di cui ricorre l’ottantesimo anniversario della morte), interpretato dall’attore Corrado Giannetti. Il film è presentato da Enrica Vidali e dal produttore Tore Cubeddu, con letture di Alessandro Melis. L’ingresso alla proiezione, organizzata in collaborazione con la biblioteca comunale di Oristano, è libero.

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Un progetto pensato per favorire gli scambi tra culture e l’accoglienza dei migranti attraverso l’arte ed azioni capaci di liberare emozioni positive e creatività. Si chiama “Navigare i confini”, è rivolto ai giovani, ed è stato ideato dall’associazione Carovana SMI, che lo sta realizzando insieme a organismi e mediatori culturali che si dedicano ad attività per la valorizzazione delle differenze e la coesione.

Primo classificato sui 21 ammessi tra 400 progetti presentati da tutta Italia al Mibact per il programma MigrArti, Navigare i confini sarà presentato nella conferenza stampa in programma mercoledì 21 luglio, alle ore 11.00, nel Lazzaretto di Sant’Elia. a Cagliari. All’incontro con i giornalisti interverranno: Ornella d’Agostino e Alessandro Melis, rispettivamente  direttrice artistica e presidente di Carovana SMI, gli artisti e gli operatori del progetto.