5 November, 2024
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«Oggi ho parcheggiato la macchina zona mercato San Benedetto, mentre mi dirigevo verso il parchimetro mi ritrovo 4 ragazzi di colore intorno a me che insistevano per farmi comprare qualcosa.

Dopo il mio ennesimo rifiuto uno di loro si appoggia alla macchinetta, impedendomi di inserire le monete, con modi di provocazione, con la lingua che si bagnava le labbra e faceva occhiolini e gesti vari. In quel momento mi sono sentita offesa come donna, una sorta di violenza psicologica mentre gli altri compagni ridevano. Mi tenevo impassibile, ma li avrei presi a calci per stenderli!!!

Mi sono trattenuta, ho chiesto cortesemente di spostarsi… ancora questo atteggiamento da sfigato e presuntuoso offensivo e provocatorio.

Vi giuro, avessi avuto un bastone li avrei massacrati di botte non perché erano neri ma perché erano semplicemente dei maschi incivili.

 Imparate il rispetto per le donne e per il paese che vi ospita!

Siamo noi i razzisti?

Ah dimenticavo: Non potevo chiamare i carabinieri in quanto sorda.

Non potevo fare niente perché li avevo intorno, non pensi a chiedere aiuto ma a come difenderti… anche con la finta calma e l’educazione.»

 

«La denuncia di Sara Gerini, descritta sulla sua pagina Facebook, non può rimanere inascoltata – scrive in una nota il coordinatore cittadino dei Riformatori sardi Alessandro Palomba -. E’ necessario un presidio costante della Polizia Municipale nelle zone in cui sono presenti  persone che chiedono di acquistare la propria merce o semplicemente un aiuto, che si tratti di parcheggi, piazze, ingressi di Chiese, semafori. I nostri consiglieri comunali Giorgio Angius e Raffaele Onnis hanno presentato un’interrogazione al sindaco ed agli assessori competenti per conoscere quali iniziative abbia intrapreso l’Amministrazione comunale in concorso con la Prefettura al fine di contenere il fenomeno del controllo abusivo dei parcheggi pubblici e di individuare i soggetti che notoriamente e costantemente si distinguono per l’aggressività e la violenza nei confronti dei nostri concittadini.

Non possiamo permettere – aggiunge il coordinatore cittadino Alessandro Palomba – che chi vive e percorre le strade di Cagliari percepisca la città come insicura, sentimento sempre più diffuso che lo stesso sindaco ha sottolineato nella sua intervista ad una TV locale non molto tempo fa.

Il problema, come dice bene la sig.ra Gerini, non è il fatto che molte di queste persone siano extracomunitari e/o di colore, Cagliari accoglie ed ha sempre accolto chi arriva in città in condizioni di difficoltà e spesso disperazione, ma non possiamo fare finta di nulla ed accettare qualsiasi comportamento.

Dobbiamo aspettare che accada qualcosa di irreparabile e che magari l’esasperazione di qualcuno lo porti a reagire con tutto ciò che ne potrebbe conseguire?

Come Riformatori sardi – conclude Alessandro Palomba – chiediamo con forza che l’Amministrazione Comunale garantisca la sicurezza dei propri cittadini e di coloro che vivono la nostra città, sicurezza fisica e psicologica. Questo inoltre servirebbe a preservare anche quei tanti ragazzi che rispettano e amano la città che gli ha accolti ed è ben lieta di aiutarli.»

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«Il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, non firmi l’ordinanza sugli orari di chiusura dei locali.» Lo affermano il coordinatore dei Riformatori sardi, Alessandro Palomba, e i consiglieri comunali Giorgio Angius e Raffaele Onnis.

«Cagliari non è Las Vegas, recitava il titolo di una trasmissione radiofonica di qualche anno fa, e nessuno pretende di farla diventare come la città del Nevada, ma se parliamo di Cagliari città turistica non possiamo permettere che gli sforzi fatti in questi ultimi anni in tale direzione vengano vanificati – si legge in una nota dei Riformatori sardi -. Non possiamo far finta di nulla su quello che è un servizio non solo offerto ai turisti ma anche agli stessi cittadini, senza considerare la grande opportunità occupazionale data ai tanti cagliaritani (più o meno giovani) che lavorano nel settore, sia come imprenditori che come dipendenti.»

«È necessario trovare un accordo che soddisfi il legittimo benessere dei cittadini residenti e gli interessi della città dal punto di vista sociale, turistico e occupazionale – aggiunge la nota -. L’assessore Marzia Cillocu afferma che la decisione del Tavolo Tecnico si basa su dati Arpas 2014 e che oggi le cose sono cambiate, tra le altre cose non tutto il quartiere Marina è classificato allo stesso modo. La decisione è stata presa unilateralmente dai funzionari del Tavolo Tecnico, la successiva partecipazione degli Organi Politici non ha portato a nessuna soluzione in senso opposto.»

«Come Riformatori sardi chiediamo l’immediata riapertura del confronto, attorno al tavolo non si siedano solo i tecnici ma anche i politici, il Comitato dei Residenti e le associazioni dei commercianti e dei ristoratori. Non si possono prendere le giuste decisioni – concludono i Riformatori sardi – senza il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.»

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«Non esiste un progetto per il recupero della Piazza che deve svolgere un ruolo strategico per i trasporti e lo sviluppo turistico ed economico di Cagliari.»

Lo sostengono i consiglieri comunali Raffaele Onnis e Giorgio Angius insieme al deputato Pierpaolo Vargiu e al coordinatore cittadino Alessandro Palomba, che con una mozione rivolta al Sindaco e un’interrogazione parlamentare chiedono:

  • che la sua riqualificazione parta dall’acquisizione dell’area, attualmente di proprietà delle ferrovie dello Stato
  • l’ampliamento dello spazio con l’acquisizione e la demolizione dell’attuale stazione Arst di proprietà della Regione
  • la predisposizione di uno studio per la realizzazione di una grande stazione intermodale, che all’interno della grande area inutilizzata alle spalle dell’attuale stazione dei treni, veda presenti un grande parcheggio di scambio, le ferrovie in arrivo dalla linea storica, con il prezioso collegamento con l’aeroporto, e la congiunzione con la Stazione Repubblica.

I cagliaritani hanno assistito in questi anni al trasformarsi di un luogo storico e importante per l’identità della città, in una latrina a cielo aperto, in un dormitorio di senzatetto, in un covo per sbandati e piccoli delinquenti che cancellano la bellezza del posto, al trasformarsi in una “terra di nessuno” sottratta ai cittadini normali, che rende impossibile qualsiasi tentativo di valorizzazione della piazza, il cui stato di incuria è tristemente certificato dal totale abbandono dello stabile dell’Info Point.

«La Piazza Matteotti è il Centro intermodale del trasporto cittadino – concludono i Riformatori sardi – in essa confluiscono porto, aeroporto, ferrovie e trasporto pubblico locale: è indispensabile che essa venga ridisegnata in rapporto alle nuove esigenze e che sia definitivamente restituita ai cagliaritani per poter davvero concorrere a disegnare il nuovo ruolo strategico della città!»

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E’ una bocciatura senza appello, quella della Befana dei Riformatori che oggi ha portato al sindaco di Cagliari Massimo Zedda una calza piena di carbone e un alberello di Natale i cui addobbi recano inciso il nome dei “gioielli dimenticati della città”.

Il parlamentare Pierpaolo Vargiu, il coordinatore cittadino Alessandro Palomba, il capogruppo consiliare Giorgio Angius, insieme ad una delegazione dei Riformatori cagliaritani hanno recapitato al sindaco Zedda l’alberello e la calza della Befana insieme ad una letterina che riassume i motivi della profonda delusione dei Riformatori sardi per il disastro dei primi sei mesi di nuovo governo comunale.

I Riformatori sardi non contestano certo il rifacimento dei pavimenti nelle strade commerciali: per l’ennesima volta ribadiscono invece che in quelle strade appena rifatte rischia di non camminare più nessuno se non si riesce a dare una nuova prospettiva di sviluppo economico alla città di Cagliari, che oggi sembra condannata ad essere abitata soltanto dagli anziani e dai disoccupati! 

Al sindaco Zedda e alla sua Giunta – secondo i Riformatori sardi – manca oggi un vero e proprio Piano strategico di sviluppo della città, capace di dare senso alla crescita economica di cui abbiamo bisogno per non perdere abitanti e giovani e per non morire senza lavoro e senza futuro! 

L’elenco dei gioielli dimenticati fatto dai Riformatori sardi è lungo: Ex Ospedale Marino, Caserma Ederle di Calamosca, Carcere di Buoncammino, Parco di Tuvixeddu, Passeggiata coperta del Bastione, Fiera Campionaria, Padiglione Nervi, Parco di Molentargius, Ex carcere minorile di Giorgino, Anfiteatro Romano, Ippodromo, Ex Manifattura Tabacchi.

«Sulle “AMNESIE” del Sindaco Zedda e della sua Giunta – hanno concluso i Riformatori sardi – si potrebbe continuare per molto tempo ancora: dall’ex Ospedale Militare, all’ex Panificio Militare, alle aree dell’aeronautica di Monte Urpinu, agli ex Istituti medici di Via Porcell, al Palazzo del Scienze, all’Ospedale Civile, in dismissione così come il “nuovo” Ospedale Marino (ex Albergo Esit).»