2 November, 2024
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Dopo la qualificazione ai quarti di finale di Fiba Europe Cup, la Dinamo Banco di Sardegna è tornata alla vittoria anche in campionato, espugnando il PalaCarrara di Pistoia, 90 a 82 dopo un tempo supplementare. Il grande protagonista della serata è stato Dyshawn Pierre, autore di una doppia doppia da 27 punti, 16 rimbalzi, 4 assist e 6 falli subiti, 35 di valutazione. Il Pistoia ha iniziato meglio, scattando avanti nel primo quarto, ma la Dinamo ha reagito subito, girando al 10′ sotto di due soli punti, 23 a 21. Nella seconda frazione la squadra toscana è rimasta avanti, incrementando il vantaggio all’intervallo lungo fino al +6: 46 a 39.

In avvio di terzo quarto, la Dinamo è apparsa subito più determinata, limando quattro punti al 30′, 59 a 56 e scattando avanti in avvio di ultimo quarto. A quel punto la partita è filata via sul filo dell’equilibrio, con le due sempre a contatto e, inevitabilmente, l’equilibrio non s’è sbloccato fino al 40′, chiuso sul 78 a 78, ed ha portato al tempo supplementare.

Nell’extra-time la Dinamo ha fatto la differenza con la coppia Pierre-Thomas, concedendo a Pistoia solo 4 punti in 5 minuti, ed ha portato a casa la vittoria con un parziale di 12 a 4 ed il definitivo 90 a 82.

Nella Dinamo, oltre allo scatenato Dyshawn Pierre, altri tre uomini hanno terminato in doppia cifra: Rashawn Thomas con 17 punti, Jack Cooley con 15 e Jaime Smith con 12.

Con due punti odierni la Dinamo sale a quota 20 punti ma resta 11ª, con un ritardo invariato di 4 punti sull’ottava posizione, l’ultima che concede l’accesso ai play off scudetto, a 8 giornate dalla conclusione della “regular season”.

Oriora Pistoia Basket 82 – Dinamo Banco di Sardegna 90

Parziali: 23 a 21; 23 a 17; 13 a 17; 19 a 22; OT 4 a 12.

Progressivi: 23 a 21; 46 a 39; 59 a 56; 78 a 78; OT 82 a 90.

Oriora Pistoia Basket: Dolpin, Mitchell 17, Della Rosa 4, Peak 4, Krubally 15, Auda 4, Di Pizzo, Martini, Querci, Crosariol 12, Mesicek 20, Odum 6. All. Alessandro Ramagli.

Dinamo Banco di Sardegna Sassari: Spissu, Re, Smith 12, McGee 6, Carter, Devecchi, Magro, Pierre 27, Gentile 5, Thomas 17, Polonara 8, Cooley 15. All. Gianmarco Pozzecco.

 

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Dopo la qualificazione ai quarti di finale di Fiba Europe Cup (mercoledì giocherà l’andata in Turchia contro il Pinar Karsiyaka), la Dinamo in campo alle 18.30 al PalaCarrara di Pistoia per spezzare la serie negativa in campionato, dove perde da cinque giornate consecutive. Se vuole ancora ambire ad un posto tra le prime otto per disputare i play.-off scudetto, la squadra di Gianmarco Pozzecco deve assolutamente vincere contro la squadra allenata da Alessandro Ramagli, considerato che alla vigilia è 11ª con 4 con 18 punti (frutto di 9 vittorie e ben 12 sconfitte) e deve recuperare 4 punti).

«Affrontiamo una squadra che ha necessità di vincere, Pistoia è una squadra che non temiamo solo per questo ma perché è allenata molto bene, che ha avuto qualche problema e ha corretto in corsa – ha detto alla vigilia Gianmarco Pozzecco -. È un cantiere aperto, come noi, ma è importante che ci focalizziamo continuiamo a lavorare sulle cose da fare in campo, indipendentemente da chi incontriamo. Questo non significa che snobbiamo l’avversario ma che siamo concentrati su quello che dobbiamo fare noi. Abbiamo già iniziato a preparare la partita e lavoriamo su questi aspetti. Il risultato nasce dalle buone prestazioni e noi dobbiamo cercare di giocare bene la nostra pallacanestro. Penso che sia davvero importante l’approccio in avvio e nelle ultime due partite abbiamo visto i due estremi: a Venezia eravamo troppo rilassati mentre mercoledì con Leiden troppo nervosi. Dobbiamo trovare il giusto equilibrio. La preoccupazione – ha concluso il coach sassarese – è quella di trovare la nostra identità che ci permetta di trovare continuità e giocare con costanza.»

Gianmarco Pozzecco. Fonte: www.dinamobasket.com .

 

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L’Oriora Pistoia, fanalino di coda della classifica ancora a zero punti, ha violato il PalaSerradimigni, infliggendo alla Dinamo la terza sconfitta consecutiva (seconda casalinga), al termine di 40′ caratterizzati da percentuali al tiro elevatissime: 111 a 113 (primo tempo 57 a 52).

Dopo un avvio di gara favorevole alla formazione di Alessandro Ramagli, scesa in campo decisa a spezzare la lunga serie negativa, la Dinamo ha reagito, limitando a due lunghezze il ritardo al 10′ e portandosi avanti nel secondo quarto, con un parziale di +7, per il 57 a 52 di metà gara. Terzo quarto con la Dinamo avanti fino al +13 ma Pistoia ha saputo rientrare, trascinata dagli scatenati Dominique Johnson (32 punti) e L.J. Peak (35 punti), riportandosi a -6 al 30′: 83 a 77. L’ultimo quarto, ancora con Dominique Johnson in grande evidenza, ha visto Pistoia riagganciare la Dinamo sul 92 a 92 e poi allungare con un parziale di 12 a 4, sul 96 a 104. L’ultima reazione d’orgoglio della Dinamo ha ridotto il margine, fino al -2 a 15″ dalla fine, con una tripla di Terran Petteway, ma due tiri liberi di L.J. Peak ed un tiro da due punti di Jaime Smith hanno fermato il punteggio finale sul 111 a 113.

Il tabellino riporta 6 giocatori della Dinamo in doppia cifra: Scott Bamforth 20, Achille Polonara 19, Terran Petteway 18, Jaime Smith 16, Rashawn Thomas 14, Jack Cooley 12; 5 di Pistoia, che ha fatto però la differenza con la coppia formata da Dominique Johnson-L.J. Peak, 67 punti in 2.

La Dinamo ha chiuso con una percentuale del 54% nel tiro da due punti (25 su 46), 45% da tre punti (13 su 29) e 85% ai tiri liberi (22 su 26); 45 rimbalzi (28 difensivi, 17 offensivi).

Pistoia con il 49% nel tiro da due punti (22 su 45), 57% in quello da tre (17 su 30) e 69% nei tiri liberi (18 su 26) 34 rimbalzi (22 difensivi e 12 offensivi).

In una partita sostanzialmente equilibrata, come emerge dai numeri, nonostante la maggiore presenza della Dinamo ai rimbalzi, a decidere il match sono stati i tiri da tre punti.

Dinamo Banco di Sardegna 111 – As Pistoia 113

Parziali: 28 a 30; 29 a 22; 26 a 20; 28 a 36.

Progressivi: 28 a 30; 57 a 52; 83 a 77; 111 a 113.

Dinamo Banco di Sardegna: Spissu 3, Smith 16, Bamforth 20, Petteway 18, Devecchi, Magro, Pierre 2, Gentile 7, Thomas 14, Polonara 19, Diop, Cooley 12.  All. Vincenzo Esposito.

Oriora Pistoia: Bolpin 12, Della Rosa 3, Peak 35, Auda 12, Di Pizzo, Martini 3, Querci, Severini 10, Johnson 32. All. Alessandro Ramagli.

Rashawn Thomas.

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La Dinamo Banco di Sardegna torna al PalaSerradimigni con una grande voglia di riscattare le ultime due sconfitte subite con Vanoli Cremona ed Umana Reyer Venezia che hanno interrotto la striscia positiva che l’aveva portata a ridosso della vetta della classifica.

L’avversario odierno è l’Oriora Pistoia, l’ex squadra di coach Vincenzo Esposito, oggi allenata da coach Alessandro Ramagli, che si presenta in Sardegna ancora a quota 0 in classifica e con un roster in emergenza ma desiderosa di interrompere la serie negativa e di cogliere la prima vittoria in regular season. I toscani viaggiano ad una media di 93,8 punti al passivo a partita, a fronte dei 75,8 punti a partita realizzati. La Dinamo deve assolutamente vincere ma non può distrarsi, magari facendo leva sui dati negativi dell’Oriora Pistoia.

La partita avrà inizio alle 18.00.

Marco Spissu.

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William Hatcher. Foto Ufficio stampa Dinamo Banco di Sardegna.

E’ una Dinamo dai due volti quella che nell’anticipo di mezzogiorno ha superato la Virtus Bologna (82 a 74) al PalaSerradimigni, nella quarta giornata di ritorno della regular season del campionato di A1: brutta, bruttissima, nei primi due quarti, dominati dalla Virtus Bologna, che ha lasciato alla Dinamo solo 25 punti (18 nei primi 19′!), andando al riposo avanti di ben 13 punti: 38 a 25; bella, bellissima, nei restanti due quarti, nel corso dei quali, trascinata da uno straordinario William Hatcher, ha colmato il divario, prendendo letteralmente il volo nell’ultimo quarto, con un parziale di 32 a 17 (57 a 36 nel secondo tempo).

I primi 20′ non hanno avuto storia, la Virtus li ha dominati, raggiungendo un vantaggio massimo di 16 punti, su una Dinamo irriconoscibile che ha limitato il ritardo a 13 punti grazie ad un’autentica magia da oltre metà campo di William Hatcher: 25 a 38!

Senza Federico Pasquini in panchina, espulso dopo il secondo tecnico, la squadra s’è ritrovata e letteralmente scatenatam trascinata da Scott Bamforth (16 punti, 3 assist), William Hatcher (17 punti), Shawn Jones (7 punti, 11 rimbalzi), Darko Planinic (10 punti) e Achille Polonara (8 punti, 5r rimbalzi). Il break di Jonathan Tavernari ha segnato il sorpasso e ha fatto esplodere il PalaSerradimigni. Il finale è stato entusiasmante, con una Virtus incredula ed incapace di reagire.

Il presidente biancoblu Stefano Sardara ha sottolineato a fine partita che «il vero Mvp della sfida è stato il pubblico del PalaSerradimigni che ha risposto compatto e che ha sostenuto con energia la squadra nel momento di maggiore difficoltà, chiedendo a gran voce il rispetto che un campo corretto come il nostro merita».

«Partita dura, da playoff – ha commentato a fine match Federico Pasquini -. Lo sapevamo, c’era una grande posta in palio e soprattutto era importante per noi continuare a vincere in casa giocando partite solide. Abbiamo avuto problemi nei primi due quarti a livello offensivo, perché giocavamo accelerati nell’esecuzione ma quando loro ci chiudevano la possibilità di andare in transizione facevamo fatica a raggiungere i nostri obiettivi. Questo ci ha fatto calare in alcune situazioni a livello difensivo e abbiamo subito alcune transizioni molto semplici. Nel secondo tempo è cambiato tutto, abbiamo fatto 4-5 difese rapide veramente toste nel terzo quarto, da lì abbiamo preso fiducia anche a livello offensivo. Molto bravi i ragazzi a tenere duro nel momento in cui c’era da fare lo step per portarsi avanti e poi ci siamo davvero sciolti, abbiamo giocato la nostra pallacanestro. E’ stato molto bravo Baioni dalla panchina – ha concluso Federico Pasquini -, bravi i giocatori a fare in modo che nell’ultimo quarto si vedesse quello che è il nostro potenziale quando giochiamo liberi di testa.»

Dinamo Banco di Sardegna 82 – Virtus Bologna 74

Parziali: 11-15; 14-23; 25-19; 32-17.

Progressivi: 11-15; 25-38; 50-57; 82-74.

Banco di Sardegna: Spissu 3, Bostic 4, Bamforth 16, Planinic 10, Devecchi, Pierre 4, Jones 7, Stipcevic 6,  Hatcher 17, Polonara 8, Picarelli, Tavernari 7. All. Federico Pasquini.

Virtus Bologna: A. Gentile 19, Umeh 8, Pajola, Baldi Rossi 5, Ndoja, Lafayette 7, Aradori 8, S. Gentile 13, Lawson 11, Slaughter 3. All. Alessandro Ramagli.

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Archiviata anche la seconda sconfitta interna subita in Champions League con l’Ewe Oldenburg, la Dinamo Banco di Sardegna si rituffa nel campionato, dove è attesa questa sera, inizio ore 20.45, da una trasferta durissima al PalaDozza di Bologna, contro la neopromossa Virtus Bologna, una delle squadre più blasonate del basket italiano. Dopo la promozione, maturata dopo un solo anno di A2, la Virtus in estateha fatto un mercato importante, confermando con il coach Alessandro Ramagli, i veterani Guido Rosselli e Claudio Ndoja, il play Michael Umeh, il centro Kenny Lawson, l’ala classe 1999 Danilo Petrovic e Stefano Gentile. Sono arrivati Alessandro Gentile (classe 1992), atteso al grande rilancio dopo le ultime due stagioni contrastate e Pietro Aradori, entrambi nazionali; il play statunitense di passaporto croato Oliver Lafayette ed il centro americano ex Real Madrid Marcus Slaughter.

«Affrontiamo una squadra che ha grande ambizione, che ha costruito un roster di livello importante e che nella prima partita in casa contro Capo d’Orlando ha sfruttato la grande energia data dal pubblico, dall’ambiente al PalaDozza, per aggredire subito la partita – ha detto alla vigilia Federico Pasquini -. Dovremo essere bravi a fare attenzione all’approccio della partita e a contrastare quelle che sono le loro qualità migliori, il fatto di giocare in velocità, di giocare molte situazioni di isolamento di uno contro uno sia per Gentile che per Aradori, di sfruttare il talento e la fisicità che hanno anche per avvicinarsi a canestro, da Slaughter a Umeh a Ndoja a Lafayette, tutti giocatori con esperienza e qualità per fare sempre la giocata importante e decisiva nel momento che conta, come successo la settimana scorsa contro Pesaro. Noi continuiamo a lavorare per crescere a livello di squadra – ha concluso Federico Pasquini – e cercando di capire quello che ci manca e cosa serve nei momenti in cui la palla pesa.»

Levi Randolph.

 

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Secondo colpo di mercato della Dinamo Banco di Sardegna, dopo Scott Douglas Bamforth, arriva a Sassari l’ala della Nazionale Achille Polonara. L’ala marchigiana, classe 1991, arriva in Sardegna dopo un’esperienza di tre stagioni a Reggio Emilia, squadra con la quale ha vinto una Supercoppa Italiana e disputato due finali scudetto.

205 centimetri per 102 chilogrammi, “PolonAir” (questo è il nomignolo di Achille Polonara) è un giocatore di puro atletismo e dinamicità, capace di giocate spettacolari attaccando il ferro ma pericoloso anche dall’arco dei 6,75. Un giocatore completo, protagonista nei panni di avversario di tante sfide con la Dinamo, che ne conosce bene le abilità e il talento ed è pronta a sfruttare al massimo il suo potenziale.

«Sono davvero contento e super carico per questa opportunità e ringrazio il presidente Stefano Sardara e il coach-gm Federico Pasquini per avermi scelto come parte del progetto della società – ha detto Achille Polonara -. E’ una grande occasione per me, e spero di guadagnare grandi soddisfazioni insieme al club e a tutta la città.»

Nato ad Ancona, il 23 novembre 1991, è cresciuto cestisticamente nel settore giovanile del Basket Ancona: nella stagione 2009-2010 approda al Teramo Basket dove fa il suo esordio nella massima serie. Nei suoi quattro anni in Abruzzo, sotto la guida di Andrea Capobianco prima e di Alessandro Ramagli successivamente, Achille si ritaglia minuti sempre più importanti. La sua ultima stagione a Teramo si chiude con 8.2 punti di media, 4.5 rimbalzi in un utilizzo medio di 15.4 minuti: numeri che gli valgono il premio come miglior under 22.

Nel 2012 arriva la chiamata alla Pallacanestro Varese: Polonara in Lombardia veste la maglia biancorossa per due stagioni, confermandosi miglior under 22 della massima serie. Nella stagione 2014-2015 sposa il progetto della Pallacanestro Reggiana: a Reggio Emilia è protagonista di una grande cavalcata che culmina con la finale scudetto disputata proprio con la Dinamo Banco di Sardegna e decisa in Gara 7 con la storica vittoria del primo tricolore del club sassarese. La sua prima annata in biancorosso si chiude con 12.1 punti, 8.2 rimbalzi e 1.5 assist di media a partita, con un impiego medio di 32.0 minuti. Gli viene conferito il Premio Reverberi come migliore giocatore dell’anno, mentre la stagione 2015/2016 si apre con la vittoria della Supercoppa Italiana; quell’anno la Pallacanestro Reggiana disputa la seconda finale scudetto consecutiva. Nella passata annata, la terza in Emilia, si è chiusa con 10.2 punti, 6.6 rimbalzi e 1.5 assist in 27.6 minuti di media a partita. Ha disputato l’Europeo di categoria con la Nazionale italiana Under 20, sotto le direttive di coach Pino Sacripanti, nel 2011, conquistando la medaglia d’argento.