La Corte Sportiva d’Appello Territoriale ha rigettato il reclamo proposto dal Carbonia Calcio contro la squalifica di tre giornate a carico di Andrea Porcheddu. Errare è umano, perseverare nell’errore è diabolico
Andrea Porcheddu non ci sarà nel Carbonia che domenica prossima affronterà la Tharros ad Oristano. La Corte Sportiva d’Appello Territoriale, infatti, nell’udienza tenuta ieri 29 gennaio, ha rigettato il reclamo proposto dal Carbonia Calcio contro la squalifica di tre giornate inflitta dal giudice sportivo a carico di Andrea Porcheddu, espulso al 37′ del primo tempo della partita casalinga con il Bari Sardo del 14 gennaio scorso, valoida per la seconda giornata di ritorno del campionato di Eccellena regionale. La decisione è stata resa nota ieri nel comunicato ufficiale n° 99, nella quale è stato specificato che la delibera completa con i motivi della decisione verrà pubblicata su un prossimo Comunicato Ufficiale.
In attesa di conoscere le motivazioni che hanno portato a questa decisione, non si può non rimarcare quanto già riportato dopo la partita Carbonia-Bari Sardo, sull’episodio che ha portato al provvedimento a carico di Andrea Porcheddu che quel giorno aveva al braccio la fascia di capitano, e alla successiva sanzione decretata dal giudice sportivo. L’intervento compiuto da Andrea Porcheddu ai danni del calciatore del Bari Sardo Alessandro Restivo era effettivamente falloso e meritevole dell’intervento arbitrale ma il cartellino rosso estratto con decisione dal direttore di gara è parso molto severo, come emerge chiaramente sia dalla documentazione filmata sia da quella fotografica, il cartellino giallo sarebbe stato molto probabilmente più adeguato. La successiva squalifica di tre giornate inflitta dal giudice sportivo è parsa poi assolutamente spropositata ed una riduzione di almeno una giornata avrebbe almeno parzialmente posto rimedio ad un errore evidente. La decisione con la quale la Corte Sportiva d’Appello Territoriale ha rigettato il reclamo proposto dal Carbonia Calcio, appare oggi ancora più incomprensibile sia dell’espulsione sia della successiva squalifica di tre giornate. E’ vero che la documentazione filmata e fotografica non può essere ammessa a difesa del calciatore sanzionato, ma se questa esiste ed è di dominio pubblico – come è avvenuto nel caso in questione – la ragione avrebbe voluto che non si potesse ignorare e, in questo caso, probabilmente, l’accoglimento parziale del ricorso (Andrea Porcheddu ha già scontato le prime due delle tre giornate di squalifica) avrebbe spento le polemiche seguite ai fatti descritti.
Errare è umano, perseverare nell’errore è diabolico.
Giampaolo Cirronis