22 November, 2024
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Dopo il Museo Archeologico, sarà un altro Museo, quello delle Cere anatomiche, a ospitare il prossimo appuntamento di “Settembre il mese azzurro” – il teatro interpreta l’arte visiva, la rassegna del Crogiuolo, diretta da Rita Atzeri.

Domani, martedì 19 settembre, il prezioso scrigno nella Cittadella dei Musei di Cagliari, intitolato al famoso ceroplasta del ‘700 Clemente Susini, diventerà teatro ideale, alle 17.30 (replica alle 18.15), per “Marini – L’imbalsamatore”, di Giorgio Todde, con Antonio Luciano, pittura su corpo a cura di Arianna Caredda e Piercarlo Carella.

La figura dello scienziato cagliaritano Efisio Marini, studioso di medicina e storia naturale, conosciuto come “il Pietrificatore” per le sue ricerche nel campo della conservazione di parti anatomiche del corpo umano, è divenuta nota al grande pubblico grazie all’opera di Todde, che l’ha resa protagonista di alcuni dei suoi romanzi di  maggior successo (Lo stato delle anime, per esempio). L’amicizia dello scrittore cagliaritano con il professor Alessandro Riva, storico curatore e direttore del Museo delle Cere anatomiche, ha permesso al Crogiuolo di mettere in cantiere questa breve performance, omaggio alla Collezione Susini e anteprima del nuovo libro di Todde.

La messa in scena per attore e pittori ha un impianto semplice, senza alcun ausilio musicale, solo una partitura di parole, respiri, sussulti e silenzi. Antonio Luciano darà voce alle incisive, malinconiche, visioni di Todde e nel contempo sarà tela per i pennelli di Arianna Caredda e Piercarlo Carella, che metteranno a nudo le fibre del corpo dell’attore.

La rassegna “Settembre il mese azzurro” è organizzata da Il Crogiuolo, su idea e progetto di Rita Atzeri, con il sostegno dell’assessorato della Cultura del comune di Cagliari e la collaborazione del Museo Archeologico, dell’Università (Museo delle Cere Anatomiche “Clemente Susini”) e dei Musei Civici di Cagliari.

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Martedì 29 novembre, a Modena, è stato presentato il portale bilingue della prima Rete dei musei universitari italiani. Il portale, descritto ai media da Angelo O. Andrisano (rettore Università Modena-Reggio Emilia) e da Elena Corradini (coordinatrice nazionale Rete dei musei universitari, docente di Museologia) – mette in rete per la prima volta in Italia musei, centri e sistemi museali universitari. Per l’ateneo di Cagliari hanno perso parte alla presentazione le professoresse Micaela Morelli e Anna Maria Deiana, pro rettore per la Ricerca e responsabile del team che ha curato localmente l’iniziativa.

Nella prima fase del progetto è stata catalogata una piccola parte del patrimonio cagliaritano, pari a 1.442 i reperti. I percorsi tematici riguardano, tra gli altri, gli scienziati Eva Mameli Calvino, Patrizio Gennari, Gennaro Gorga, Domenico Lovisato e Clemente Susini. «Il portale consente a pubblici diversi di apprezzare la varietà dei patrimoni dei musei universitari, migliora la comprensione di significati di oggetti con l’utilizzo delle tecnologie informatiche. La sezione dedicata alle storie degli atenei contribuisce alla costruzione dei valori identitari delle nostre Università con percorsi dedicati ad alcuni dei più importanti docenti che hanno contribuito alla conoscenza scientifica» dice la professoressa Morelli. «La visita virtuale ci racconta le vicende degli uomini che hanno fatto la storia della scienza e ci mostra gli ambienti e gli strumenti con cui hanno operato. Inoltre, si offre orientamento a studenti e giovani laureati, si può produrre occupazione qualificata, si supporta la formazione e si apre un confronto proficuo con la società civile» spiega la professoressa Deiana. L’Università di Cagliari ha preso parte al progetto con il Centro interdipartimentale musei, collezioni e archivio storico. Le Collezioni archeologiche e l’Archivio storico (dipartimento beni culturali e territorio – referenti i professori Carlo Lugliè e Cecilia Tasca), Museo di fisica (dipartimento di fisica, Francesco Casula), il Museo sardo di antropologia ed etnografia, il Museo di zoologia e il Museo herbarium (dipartimento scienze della vita e dell’ambiente – Emanuele Sanna, Anna Maria Deiana e Annalena Cogoni), il Museo sardo di geologia e paleontologia “Domenico Lovisato” e il Museo di mineralogia “Leonardo De Prunner” (dipartimento scienze chimiche e geologiche – Gian Luigi Pillola) e la Raccolta delle cere anatomiche di Clemente Susini (dipartimento scienze biomediche, Francesco Loy ed Alessandro Riva) tra le strutture coinvolte.

Il portale fa capo al progetto di accordo avviato nel 2013, finanziato dal Miur (ministero istruzione, università e ricerca – legge per la diffusione della cultura scientifica), segue la costituzione nel 2012 di una Rete, che ha messo assieme i musei delle Università di Bari, Cagliari, Chieti-Pescara, Ferrara, Firenze, Modena-Reggio Emilia, Parma, Perugia, Roma “La Sapienza”, Salento, Siena, Tuscia, coordinate da Modena e Reggio Emilia. Sessantaquattro musei, 38 collezioni, nove Orti botanici/erbari, 28mila esemplari, reperti, oggetti e strumenti catalogati riferibili a sette macro-aree disciplinari declinabili in diciassette aree: questi i numeri della Rete dei musei universitari. Il progetto – basato su tecnologie informatiche, networking e valorizzazione del patrimonio culturale scientifico – ha per obiettivo, oltre al rendere operativa con il portale la rete tra le dodici università, il monitoraggio del patrimonio, l’ideazione e lo sviluppo di percorsi tematici e itinerari culturali sul territorio.

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Maria Del Zompo 1 copia

Le discipline mediche non danno tempo al tempo: formazione, tecnologia e ricerche scientifiche impongono standard, soluzioni e prospettive ineludibili e di sempre maggior pregio. Corre su queste frequenze il consolidarsi delle relazioni tra la facoltà di medicina dell’ateneo di Cagliari e quella della Miyazaki University. Maturata nei primi anni Duemila, ratificata nel 2010, la sinergia con gli specialisti giapponesi è stata ribadita nei giorni scorsi dal rettore Maria Del Zompo, coadiuvata dai colleghi Alessandro Riva (emerito di Anatomia) e Gian Benedetto Melis (direttore ostetricia e ginecologia) con il ginecologo Hiroshi Sameshima (responsabile anche dei reparti di diabetologia e medicina perinatale) in visita in città.

«Il rafforzamento delle politiche di mobilità internazionale tesa al confronto e alla creazione di nuove opzioni formative per gli studenti è al centro della nostra mission istituzionale. Cagliari è e rimane in prima fila nelle cooperazioni tra università dei cinque continenti» le parole della professoressa Del Zompo. «Scambiare esperienze mediche e cliniche, migliorare le terapie, comunicare i principali problemi e cercare di risolverli: è questo il senso dei vari accordi che ci legano all’università di Miyazaky. Dagli studenti ai post doc, puntiamo – spiega il professor Riva – allo scambio inerente clinici e medici». Gian Benedetto Melis accelera: «Il collega giapponese è un fantastico studioso di medicina perinatale. Dalla nostra collaborazione emerge un dato interessante: i dati sulla mortalità perinatale in Europa e Giappone sono simili. La condizione è la stessa di venti anni fa e non si riesce a migliorarla, neanche con le tecnologie più avanzate. Inoltre, ribadito che anche noi sardi in questi ambiti abbiamo le stesse prerogative,  i livelli di mortalità sono molto bassi e tra l’altro corrispondono a meno della metà di quelli inerenti gli Stati Uniti».

Tra le massime figure nell’ambito della ginecologia e ostetricia internazionale, il professor Hiroshi («Il nome che porta è in riferimento alla bomba atomica sganciata nella Seconda guerra mondiale a Hiroshima» dice il professor Melis) Sameshima è la principale autorità medica nel settore ginecologico, ostetrico e diabetologico dell’ateneo giapponese. «L’intesa con i colleghi dell’Università di Cagliari? Una finestra aperta sull’Europa che premette di scoprire sempre meglio la medicina, in tutte le sue forme, e le innovazioni tecnologiche. Questi scambi – sottolinea il luminare nipponico – sono molto importanti sotto diversi aspetti, dalla clinica all’assistenza, alla ricerca e alla prevenzione. Anche perché  l’ostetricia e la ginecologia dell’Università di Cagliari hanno standard molto elevati». Miyazaki è la capitale della prefettura omonima sull’isola di Kyūshū, nel Sud del Giappone. Nel 2003 la città aveva 307.742 abitanti con una densità di 1.072,42 per km² su un’area di 286,96 km². Fu fondata il 1º aprile 1924.