2 November, 2024
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Si sono ritrovati ieri al Ristorante Tanit di Carbonia, 14 ragazzi della classe 1961, a distanza di 55 anni dalla loro 1ª elementare, vissuta nell’anno scolastico 1967/1968, nella Scuola “Grazia Deledda”, in via Roma, a Carbonia. I 6 compagni che non hanno potuto “rispondere all’appello in presenza”, hanno comunque partecipato alla piacevolissima “reunion”, con telefonate e messaggi, auspicando un incontro bis in tempi brevi.
L’occasione è stata anche occasione per ricordare con molto affetto l’insegnante Luciana Ferraresi Maccioni, la cui figlia Cristina, resa partecipe dell’evento, ha donato un bel primo piano della sua mamma, nonché amatissima maestra.

I 20 alunni della 1ª elementare della Scuola Grazia Deledda di via Roma – Carbonia, anno scolastico 1967/1968: Giorgio Pirisi, Andrea Sanna, Walter Cutaia, Pierpaolo Ortu, Sergio Murroni, Fernando Nieddu, Massimo Zara, Sergio Contini, Sergio Corsini, Alessandro Serra, Anna Rosa, Anna Giulia Diana, Patrizia Pintus, Paola Corsini, Valeria Lorusso, Ornella Serra, Enza Sanna, Chiara Maria Portas, Stefania Mureddu, Fabiola Spano.

 

A Gonnesa sarà corsa a tre, tra il sindaco uscente Hansel Cristian Cabiddu, l’ex sindaco Pietro Cocco ed Antonello Casu.

Lista “Per il bene Comune Gonnesa”.

Candidato alla carica di sindaco: Hansel Cristian Cabiddu.

Candidati alla carica di consigliere comunale: Andrea Piccioni, Angelo Filippini, Andrea Boi, Marzia Puddu, Marianna Tiddia, Michela Balloi, Marco Campus, Maura Masala, Oscar Sanna, Fabio Corona, Fabio Marras, Enrico Pistis.

Lista “Uniti per Gonnesa”.

Candidato alla carica di sindaco: Pietro Cocco.

Candidati alla carica di consigliere comunale: Maria Cristina Balloi, Jessica Cara, Sergio Ciccu, Maria Beatrice Collu, Alessandra Fois, Federico Friargiu, Pier Giorgio Lenzu, Antonio Mario Locci, Cristiano Gabriele Meloni, Mirco Scanu, Alessandro Serra, Pier Domenico Usai.

Lista “Per il nostro territorio”.

Candidato alla carica di sindaco: Antonello Casu.

Candidati alla carica di consigliere comunale: Giancarlo Ballisai, Ivano Bolacchi, Fabrizio Caddeo, Andrea Casu, Rebecca Figus, Jonatha Lenzu, Sabrina Lodde, Barbara Marongiu, Anna Masala nota Francesca, Mirko Orrù.

 

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E’ on line il bando dell’ottava edizione del Premio Scenario infanzia, che si svolge dal 2006 con frequenza biennale. La scadenza è fissata per il 31 ottobre 2019. L’ideatore del Premio Scenario è stato Marco Baliani, che lo ha istituito nel 1987 con un piccolo gruppo di compagnie e centri teatrali, nella convinzione «che esiste sempre un fermento giovanile, basta saperlo stanare, che sempre esiste una forza propositiva, diversa di generazione in generazione, capace di esprimere e interpretare la propria contemporaneità». E a ripercorre le diverse edizioni del Premio emergono i nomi dei principali protagonisti della scena contemporanea, che hanno trovato in Scenario il primo trampolino di lancio o la svolta verso la visibilità, come Emma Dante o, proprio per lo Scenario Infanzia, Alessandro Serra, vincitore del Premio Ubu 2018 con il suo fortunato “Macbettu”.

Il Premio Scenario Infanzia si rivolge a giovani di età inferiore ai 35 anni, non appartenenti a strutture socie di Scenario né a formazioni riconosciute e sovvenzionate dal Mibac. Sono esclusi i progetti che siano già stati rappresentati integralmente o in parte davanti al pubblico e che non restino inediti fino all’assegnazione del Premio. Sono anche esclusi i progetti già proposti ad altri premi teatrali. Vengono selezionati progetti originali e inediti destinati alla scena, privilegiando sperimentazione e originalità di temi e linguaggi.

I partecipanti, selezionati dalle Commissioni zonali nella fase istruttoria, espongono frammenti o parti del loro progetto, in un tempo massimo di 20 minuti, nella tappa di selezione unica che si svolgerà in forma pubblica di fronte a una platea formata anche da bambini e ragazzi alla Città del Teatro di Cascina (Pisa) il 27, 28, 29 aprile 2020. Un Osservatorio critico selezionerà i progetti destinati alla finale. I progetti finalisti parteciperanno alla finale del Premio che si svolgerà a Bologna nell’ambito di Scenario Festival 2020 (nel luglio 2020), promosso dall’Associazione Scenario. Il progetto vincitore debutterà in forma compiuta nell’ambito di un’iniziativa promossa e organizzata dall’Associazione Scenario.

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Una giornata in laguna per promuovere la cultura del volontariato, della solidarietà e della condivisione. Appuntamento a domani, alle ore 9.30 presso la pescheria San Giovanni di Tortolì. L’Anteas Ogliastra (associazione nazionale terza età attiva), scende nuovamente in campo per creare un momento di incontro tra persone con l’obiettivo di favorire il rapporto intergenerazionale tra giovani e anziani che vivono nel territorio ogliastrino.

L’evento culturale e gastronomico, organizzato da Anteas Ogliastra in collaborazione con la Cisl, la FNP Ogliastra e la cooperativa pescatori di Tortolì, sarà strutturato in tre momenti: lezione frontale, attività di pesca e preparazione di specialità culinarie a base di pesce. Il cooking show sarà coordinato dalla giornalista Marinella Arcidiacono attraverso interviste ed approfondimenti sulle attività proposte.

«L’obiettivo è quello di promuovere momenti di incontro e di confronto per prevenire la solitudine e facilitare la socializzazione degli anziani nel nostro territorio – afferma Alessandro Serra, presidente Anteas Ogliastra – il canale attraverso il quale vogliamo raggiungere queste finalità, è quello della valorizzazione del territorio e della promozione della cultura della pesca.»

Far conoscere gli espedienti l’antica tradizione pescarese di Tortolì e al contempo la storia che ne segue, è la mission non solo del progetto ma anche della cooperativa pescatori Tortolì. A sottolinearlo è il presidente della stessa, Luca Cacciatori: «Nel corso degli anni il modo di pensare dei pescatori è cambiato. Oggi parliamo di pesca turismo e di ittiturismo, due attività annesse alla pesca con prodotto locale a km zero. Nel corso della giornata insegneremo ai partecipanti, a conoscere i vari mestieri e le qualità dei pesci. E, infine, l’arte culinaria. il pescatore cucinerà il pescato del giorno con ricette semplici e gustose tradizionali».

 

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Cibo e cultura, un divenire storico che viaggia nel senza tempo.  La tradizione del pane in Sardegna è oggi, come ieri un elemento distintivo dal forte senso identitario sia per il suo valore nutritivo sia per quello rituale legato non sono alla quotidianità ma anche alle ricorrenze individuali e della comunità. L’Anteas Ogliastra in collaborazione con il comune di Ilbono, Anteas Sardegna, Alta Formazione e Sviluppo, Associazione Sinergie, Pro Loco, CISL e FNP Ogliastra si fa fautore di una giornata formativa di promozione della cultura locale ogliastrina che verte sulla preparazione di alcune tipologie di pane sardo. Domani dalle ore 10.00, i locali della “Casa Museo” di Ilbono, ospiteranno un gruppo di donne del territorio, le quali, guidate da alcune esperte prepareranno i prelibati pani Su Pistoccu, Su Moddizzosu e la pizza sarda “S’Anguli ‘e Cibudda“. Il Cooking show sarà coordinato dalla giornalista Marinella Arcidiacono attraverso interviste in diretta sul tema.

«Lo scorso anno abbiamo proposto una giornata formativa sulla preparazione dei Culurgionis  afferma Alessandro Serra, presidente Anteas Ogliastra – che ha avuto come obiettivo sia quello di impararne la preparazione e sia quello diffondere la cultura locale. Anche quest’anno ci proponiamo di promuovere il benessere attraverso la socializzazione e la formazione.»

Formare i giovani per tramandare ai posteri è l’appunto che il primo cittadino di Ilbono Andrea Piroddi, lancia alla comunità. «Purtroppo, sempre più spesso, i nostri ragazzi e giovani non conoscono le nostre tradizioni, non conoscono i nostri prodotti – dice il sindaco – in quanto l’industria alimentare ha cancellato (o meglio ci sta provando) la nostra memoria. E’ doveroso ringraziare la Pro Loco di Ilbono per l’incessante opera di tutela e conservazione di questi antichi saperi, affinché non vadano persi.»

Saranno proprio alcune donne, volontarie della Pro Loco, a elargire ai presenti la loro maestria e sapienza come sottolinea la presidentessa Maria Gina Balzano: «L’obiettivo comune è quello di conservare le nostre tradizioni e far conoscere  i nostri prodotti tipici grazie alle mani esperte di chi prepara oggi come ieri, questi  prodotti in casa».

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Un ponte di dialogo intergenerazionale tra persone anziane, ragazzi, associazionismo e istituzioni.  E’ questa la mission dell’evento “Diversamente giovani. Dai bisogni alle nuove opportunità per gli anziani del territorio”, organizzato da Anteas Ogliastra,  in collaborazione con Anteas Sardegna, Fnp, CISL pensionati, CISL Ogliastra, Alta Formazione e Sviluppo, Fondazione “Carlo Felice” e l’associazione “Sinergie”, che accende i riflettori su un tema sociale e di vita che riguarda tutti, indistintamente. L’iniziativa sociale, moderata dalla giornalista Marinella Arcidiacono, si svolgerà venerdì 15 febbraio, presso la sede Anteas di via Grazia Deledda 22 ed avrà inizio alle ore 10.00. L’incontro è aperto a tutti e coinvolgerà oltre i soci Anteas, alcuni studenti e insegnanti dell’Istituto alberghiero di Tortolì, il sindaco e diverse  figure istituzionali e professionali.

«I bisogni e le necessità degli anziani sono sempre stati oggetto di attenzione dell’Anteas Ogliastra – afferma Alessandro Serra, presidente dell’ente promotore – lo dimostrano i numerosi progetti organizzati negli anni, come per esempio, il segretariato sociale, l’assistenza domiciliare leggera, la ginnastica dolce, il punto d’ascolto, l’aiuto alimentare e i numerosi corsi di formazione che hanno coinvolto centinaia di anziani. L’obiettivo dell’Anteas Ogliastra – aggiunge Alessandro Serra – non è solo quello di intervenire quando emerge un problema o un bisogno, ma è anche quello di prevenire il disagio e raccogliere specifiche esigenze che provengono dal nostro territorio.»

Obiettivo dell’incontro è quello di promuovere un confronto tra i presenti e consentire la rilevazione di un’analisi dei bisogni sul tema.

«Questo incontro ha l’obiettivo – osserva Michele Muggianu, segretario generale UST CISL Ogliastra – di offrire delle azioni volte ad aiutare gli anziani a rimanere all’interno delle loro reti sociali senza esserne allontanati e, al contempo, sviluppare nuove reti con gli altri componenti della società, in particolare attivando dei punti di incontro intergenerazionali. L’inclusione è fondamentale per impedire l’isolamento sociale, sia in senso sociale che fisico e culturale. La “memoria” e la storia – conclude Michele Muggianu – rappresentano da sempre il primo legame tra generazioni.»

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Sinistra Sarda, lista formata da Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani, ha deciso di affrontare la competizione elettorale per le Regionali del 24 febbraio in autonomia, con un proprio candidato alla carica di governatore, il giornalista-scrittore Vindice Lecis, in posizione molto critica nei confronti della coalizione di centrosinistra che ha appena concluso l’esperienza quinquennale al governo dell’Isola. E’ presente in tutte e 8 le circoscrizioni elettorali.

Nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, i 4 candidati sono: Barbara Angius, Daniela Fonnesu, Stefano Fonnesu ed Alessandro Serra.

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È, da tempo e piacevolmente chiara ai più, la direzione intrapresa da Sardegna Teatro, stabile di rilevante interesse culturale, non solo sulla carta. Un luogo abitato, di inclusione atto ora a produrre ed ora a veicolare, teatro e non solo. Reduci felici dalla venuta dell’orda diretta da Ricci/Forte (in scena Still life, una riflessione sull’omofobia profonda e ben metabolizzata, visto l’empatia suscitata nel pubblico) ci si avvia verso una serata d’intrecci e legami tra linguaggi e produzioni originali del territorio; il tutto si terrà presso il Teatro Massimo, il 22 marzo, dalle ore 17.00 alle 22.30. Si riporta il programma, come da comunicato stampa.
A Cagliari nasce MGallery, un nuovo spazio espositivo in città dedicato alle arti visive contemporanee e alle performing arts. Il progetto si sviluppa grazie alla sinergia tra Sardegna Teatro e Conzorzio Camu’- Exma e con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission. Lo spazio è situato all’interno del Teatro Massimo con ingresso in via De Magistris 12, Cagliari, ripensato e riadattato per l’occasione. Con la nascita di MGallery Sardegna Teatro ed Exma escono dai loro confini, attraversano e mescolano i linguaggi artistici con una programmazione di mostre temporanee. In questo senso MGallery rappresenta un ampliamento dello spazio teatrale, un luogo di incontro, di socialità e arricchimento per il pubblico. L’intento è fare del Teatro Massimo uno spazio cittadino sempre più accogliente, dove vengono favoriti gli scambi e le connessioni tra pubblico, artisti e territorio. La collaborazione fra Sardegna Teatro ed Exma si inserisce nel programma Ex-Out (già avviato tra aprile e giugno 2016 alla MEM), con il quale l’Exma entra nelle maglie della città e raggiungere nuovi pubblici, attivando nuove connessioni e collaborazioni. Per l’anno 2017 Ex-Out al Teatro Massimo sarà curato da Micaela Deiana: intorno ai temi della performatività nella produzione artistica e della commistione fra linguaggi. Il taglio transdisciplinare è pensato per creare un dialogo fruttuoso fra le due organizzazioni.
L’ingresso di via De Magistris sarà allestito da Insortu, artista cagliaritano che agisce nei centri storici e nelle periferie della città con delle azioni a metà tra la performance ed il giardinaggio, con l’obiettivo di risvegliare la coscienza sul nostro rapporto con la natura. Start alle ore 17.00 nella sala M3 con lo spettacolo “Esodo” tributo a Sergio Atzeni, prodotto da Sardegna teatro – scritto, interpretato e diretto da Valentino Mannias, giovane e talentuoso vincitore del premio Hystrio alla vocazione nel 2015. Esodo è la storia di un uomo che parte dalla Sardegna in cerca di fortuna. Una brillante narrazione di un viaggio attraverso le generazioni. Alle ore 18.00, nel foyer, il pubblico verrà accolto dagli chef di Labocuci Sardegna, (Laboratorio di Cucina Sardegna). Un gruppo di giovani e talentuosi chef che hanno deciso di unirsi per collaborare e operare insieme per diffondere la cultura del buon cibo sardo, lavorando in sintonia con l’ambiente, sfruttando e valorizzando le eccellenze della nostra terra e rispettando stagionalità e sostenibilità. Dalle ore 18.00 alle ore 20.30 il foyer si trasformerà in una grande piazza dove sarà possibile degustare le prelibatezze preparate sul momento. Alle ore 19.00 nella MGallery l’inaugurazione della mostra Performing Green, il progetto espositivo ideato all’interno del progetto Heroes 20.20.20 della Fondazione Sardegna Film Commission secondo l’ottica della sostenibilità culturale, ambientale e sociale. All’interno della mostra si presentano le produzioni sostenute da FSFC e gli scatti dei fotografi Alessandro Toscano e Carlos Solito. La mostra, realizzata prevalentemente su supporto digitale e materiali facilmente trasportabili, vuole porsi come narrazione agile nella movimentazione e nell’installazione, e per questo sostenibile nella sua proposta in contesti e tempi differenti. L’inaugurazione sarà accompagnata dalla musica live del compositore Gavino Murgia che è anche curatore del soundscape della mostra di Carlos Solito.
Alle ore 21.00 nella sala M1 il debutto ufficiale dello spettacolo “Macbettu” di Alessandro Serra, tratto dal Macbeth di Shakespeare recitato in sardo e, come nella più pura tradizione elisabettiana, interpretato da soli uomini. L’idea nasce nel corso di un reportage fotografico tra i carnevali della Barbagia. Uno spettacolo che indaga nei segni arcaici dell’isola. Per saperne di più http://www.sardegnateatro.it/spettacolo/macbettu
C.C.

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Una tragedia elisabettiana in una Sardegna arcaica e senza tempo: si apre il sipario sul “Macbettu” di Alessandro Serra, tratto dal “Macbeth” di William Shakespeare – in cartellone (in anteprima) domani, martedì 10 gennaio, alle 20.45, al Teatro Centrale di Carbonia (dove inaugurerà la stagione di prosa e danza 2016-17) e giovedì 12 gennaio, alle 21.00 all’Auditorium Comunale di Arzachena e poi in tournée tra marzo e aprile nell’Isola, sotto le insegne del CeDAC per la stagione de La Grande Prosa nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

Una pièce visionaria e avvincente sulla (ir)resistibile ascesa al trono di un uomo ambizioso e temerario, sedotto dalle ambigue profezie delle sorelle fatali, con una scrittura drammaturgica elegante e essenziale che mette l’accento sulla folle vertigine del potere e sui segni arcani di un mondo soprannaturale. I suoni aspri e la forza icastica della lingua sarda nella variante logudorese (nella traduzione curata da Giovanni Carroni) – tra l’eco dei riti apotropaici del carnevale e la ferocia di una civiltà antica di re e pastori – caratterizzano una mise en scène di grande suggestione, capace di far dialogare universi apparentemente lontani – la Scozia del Basso Medioevo e l’Isola dei balentes al centro del Mediterraneo.

Sotto i riflettori Fulvio Accogli, Andrea Bartolomeo, Leonardo Capuano, Giovanni Carroni, Maurizio Giordo, Stefano Mereu, Felice Montervino, Leonardo Tomasi: un cast rigorosamente al maschile – secondo la convenzione teatrale dell’epoca – per un dramma sugli abissi del cuore umano e gli inganni della mente, fino allo smarrimento della follia.

Tra le più celebri tragedie di Shakespeare il “Macbeth” rivive in una versione insolita, tra le misteriose apparizioni delle streghe, creature soprannaturali maliziose e perverse che si dilettano a giocare con il destino dei mortali, e le tradizioni conviviali della società agro-pastorale, dall’ospitalità al banchetto, che qui si venano di amara e consapevole ironia all’ombra del tradimento.

Sulla via del ritorno dal campo di battaglia il vittorioso generale Macbeth e il fido Banquo si imbattono nelle enigmatiche figure di donne che predicono loro un glorioso avvenire – per l’uno il regno per l’altro la paternità di una stirpe regale – instillando in entrambi il dubbio e il sospetto, ma anche la pericolosa tentazione di assecondare, o meglio dare una mano al destino. Salutato dalle maghe come Barone di Glamis e signore di Cawdor, Macbeth vede avverarsi come una promessa l’improbabile annuncio – sarà però la sposa a rafforzare la sua determinazione e indurlo al delitto, dando così inizio ad una interminabile spirale di sangue, con il massacro di amici e nemici, fino all’inevitabile cupa conclusione.

Una pièce di stringente attualità nel descrivere l’accecamento determinato dalla brama di potere e, infine, la solitudine e inquietudine che accompagno i regnanti – e in particolare chi abbia conquistato il trono attraverso il sacrificio e la sofferenza altrui, e sia dunque vulnerabile alle accuse, alle ritorsioni, al ricatto e alla vendetta.

La cifra peculiare di Alessandro Serra, che reinventa lo spazio attraverso sapienti “coreografie” e rigorose geometrie di corpi in movimento, in un’attenta prossemica con pochi e fondamentali elementi scenografici – un monolite da cui scaturiscono le creature malefiche, come vomitate dalla terra, una porta a segnare l’ingresso del palazzo, e la soglia dell’orrore, pietre come cuscini – e come pugnali – per Macbeth che «ha ucciso il sonno», in cui spicca una regina seducente e enigmatica, che impera sull’animo del consorte, incarnandone la forza virile e la potenza femminile in un’eleganza androgina.

Il finale è già scritto ma risolto in una forma poetica e onirica, quasi rarefatta, contrapposta alla cupa violenza della storia, quasi a riportare oltre le nebbie del sogno l’amara tragedia shakespeariana – e i suoi moderni epigoni, con un breve sussulto di commozione per la fine della Lady – segretamente ma emblematicamente trasfigurata nel fulcro di una vicenda epica di guerrieri ed eroi.