22 November, 2024
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Insieme Formia – Carbonia, sulla carta, avrebbe potuto essere la partita della svolta, una vittoria avrebbe consentito al Carbonia di lasciare alla squadra laziale la scomoda ultima posizione in classifica e di gettare le basi di un “nuovo campionato”, verso quella salvezza che fin dalle prime giornate è apparsa come una durissima “montagna da scalare”. L’avvio di partita ha alimentato la speranza, il goal del meritato vantaggio, al 23′, firmato da Alessandro Aloia, al secondo centro consecutivo. I ragazzi di David Suazo nella seconda metà del tempo hanno legittimato ulteriormente il vantaggio, non concedendo spazi alla reazione della squadra di casa e sfiorando il raddoppio con Samuele Curreli e Ador Gjuci. Fino al 45′. Nel secondo dei due minuti di recupero, purtroppo, è maturato l’episodio che ha avviato il ribaltone, il goal del pari dell’Insieme Formia, firmato da Alessio Gargiulo, con un tap-in da pochi passi su una respinta di Valerio Bigotti su una conclusione dalla media distanza.

Nel calcio, si sa, tra andare al riposo con un goal di vantaggio in trasferta e farlo con una ritrovata parità nel recupero, c’è una differenza abissale che 9 volte su 10 “avvantaggia” la squadra che ha appena ritrovato il pareggio. E così, puntualmente, è accaduto anche oggi a Formia.

Al ritorno in campo dopo il riposo, la squadra di Fabio Fratena si è riversata nell’area del Carbonia e dopo soli 2′ ha “conquistato”  un calcio di rigore, per un fallo ai danni del 18enne Michele Gentile. Dagli 11 metri Massimo Camilli (in goal anche all’andata, quando firmò il goal dell’1 a 3 che avviò la clamorosa rimonta dopo il triplo vantaggio del Carbonia maturato nei primi 45′) ha superato Valerio Bigotti, portando in vantaggio l’Insieme Formia.

L’insperato vantaggio ha moltiplicato le forze dell’Insieme Formia e per il Carbonia è diventato tutto molto difficile. David Suazo ha inserito forze fresche, prima Alessio Murgia e l’ultimo arrivato Lorenzo Isaia per Mohamed Camara e Samuele Curreli, poi Cristian Padurariu e Marco Russu per Ador Gjuci ed Andrea Mastino. Nel finale la squadra ha tentato un forcing, ha avuto anche una clamorosa occasione per pareggiare, ma il risultato non è più cambiato.

Quella odierna, la decima, non è una sconfitta come le altre 9 maturate in 18 giornate. Quella di Formia, sulla carta, numeri alla mano, era la partita più alla portata, quella che, essendo uno scontro diretto, metteva in palio 3 punti dal valore doppio. La sconfitta rende tutto ancora più difficile di quanto non lo fosse già alla vigilia. Le vittorie del Real Monterotondo Scalo sull’Ostiamare e della Gladiator sul campo del Latte Dolce, hanno creato un solco tra le ultime tre, Insieme Formia (13 punti), Latte Dolce (12) e Carbonia (9), con il Latte Dolce che deve recuperare tre partite, il Carbonia due (in casa con l’Aprilia e a Sassari con il Latte Dolce). Real Monterotondo Scalo e Lanusei hanno 18 punti (il Real Monterotondo Scalo deve recuperare due partite), la Gladiator 19 punti (una partita da recuperare), il Cassino 20 punti (una partita da recuperare), l’Atletico Uri 22 punti. La formula del campionato prevede due retrocessioni dirette e i play out per quattro squadre, classificate dal 13° al 16° posto. Classifica alla mano, d’ora in avanti non è più consentito sbagliare!

Giampaolo Cirronis