I segreti della longevità al Wine Festival di Porto Cervo: dall’Ogliastra agli Stati Uniti, tutte le regole dei mitici centenari.
I segreti della longevità sono un po’ meno oscuri. La Sardegna, l’Ogliastra, la Blue Zone nell’Isola dei Centinari sono state raccontate durante la prima giornata del Porto Cervo Wine Festival da due studiosi qualificati, i “padri” delle ricerche sulla longevità in Sardegna: Gianni Pes, docente di Scienze biomediche all’Università di Sassari e Alessio Tola, insegnante di Merceologia nell’ateneo sassarese. Ma a prendersi la scena è stata, soprattutto, Caterina Murino, l’attrice cagliaritana di nascita ma ormai parigina d’adozione, che ha raccontato in modo semplice le sue origini e quel cordone ombelicale che la unisce alla sua terra e che si connota anche nel rapporto con il cibo e il vivere sano. In pratica uno spot vivente sulla longevità e la qualità della vita nell’Isola.
«I miei amici mi chiamano “la ragazza biologica” perché cerco di consumare olio, frutta e legumi che provengono dalla Sardegna – ha raccontato l’attrice sarda diventata famosa anche come “Bond Girl” – mio padre è di Osini in Ogliastra, faceva il pastore e quindi conosco cosa vuol dire mangiare sano. A Natale e a Pasqua parte da Cagliari per andar a prendere l’agnello come le verdure dal suo paese, perché dice che vuole mangiare solo quello che conosce.»
Ma quali sono i segreti della longevità in Sardegna? Al netto della genetica – con la ricerca scientifica ancora a caccia di nuove scoperte – e della riservatezza derivante dal suo ruolo di consulente del National Geographic per le Blue Zone, Gianni Pes ha rivelato come «la Sardegna sia la prima regione al mondo come longevità maschile e la seconda per quella femminile, parliamo di 14 Comuni concentrati soprattutto nell’area dell’Ogliastra e di centenari in buona salute». I segreti di un tale prodigio della natura non risiedono in complicati algoritmi o cavie da laboratorio, ma si basano su principi semplici e regole di un’epoca che non esiste più. «I centenari in gioventù erano prevalentemente pastori o agricoltori, camminavano molto, su terreni con conformazioni particolari, ripidi, insomma facevano molta attività fisica quotidiana – spiega ancora Pes – certamente qualche luogo comune. «Mangiavano formaggi e conservati di maiale – spiega Alessio Tola – ma sappiamo dai nostri studi che ne facevano un consumo morigerato. Se un pastore doveva stare fuori di casa per un mese, si portava 30 fogli di pistoccu. Ne consumava dunque uno al giorno.»
Stili di vita difficilmente replicabili, su cui incidono i nuovi modelli sociali oltre che alimentari. E il fattore ambientale, come ha raccontato Caterina Murino facendo riferimento alla sua esperienza di vita quotidiana.
«Oltre il cibo credo che per la longevità sia importante il fattore ambientale – spiega l’attrice – io sono spesso in giro per il mondo e vedo città invase dallo smog. La verdura non la compro, sembra di plastica, finta. Mio padre lavora la terra, so di cosa parlo. I prodotti sardi certo non li trovo a Parigi o a Tokyo.»
«Mio padre mi ha sempre spiegato che conta produrre una quantità giusta – continua l’attrice – si dovrebbe tornare a produrre le giuste quantità in rapporto a quello che è necessario consumare.»
«Proteggiamo la nostra terra, in Francia non si mangia bene come da noi – osserva la Murino – siamo un paradiso nel mondo, da nessuna parte c’è un cielo blu come il nostro.»
Anche il docente sassarese Gianni Pes ha insistito sul cambiamento delle condizioni di partenza che hanno creato l’Isola della longevità. «Oggi viviamo in una società post industriale – spiega – non potremmo mai ricostruire le condizioni delle popolazioni ogliastrine, ma per esempio negli Stati Uniti si sta cercando di replicare in piccole parti il modello Blue Zone: modificando lo stile di vita, con appositi percorsi urbani che incentivino a camminare e fare costante attività fisica, posizionando nei percorsi dei chioschetti dove si possano acquistare frutta e verdura e altre piccole modifiche a uno stile di vita che rischia così come è di far sparire il modello delle Blue Zone e il miracolo della longevità.»
Una piccola curiosità, infine, e un modello che abbina start up innovative e prodotti dell’Isola. E’ proprio Caterina Murino a svelare il segreto della nuova crema per il corpo al Cannonau.
«Ho scoperto che il vino Cannonau é quattro volte più ricco di polifenoli rispetto ai normali vitigni – racconta la Murino – e sono in contatto con 4 giovani, tra cui un sardo e un francese, che hanno prodotto una crema per il corpo che ci farà ringiovanire. Una crema sarda dalle caratteristiche straordinarie, che mi ha fatto capire come il nostro Cannonau possiamo portarcelo addosso e non solo berlo. Spero di portare questa crema in giro per il mondo, lanciando il messaggio che non ne possiamo più della chirurgia estetica.»
Nella prima fotografia Bardilia Marras e Giuannica Putzu, due delle centenarie di Teulada che il 2 e 3 aprile scorsi hanno festeggiato rispettivamente i 103 e i 107 anni; nella seconda fotografia Lica Mocci, anche lei di Teulada, che proprio oggi ha compiuto 100 anni; nella terza fotografia Antonio Angioni, altro cittadino di Teulada, ha compiuto 100 anni a fine aprile; nella quarta fotografia, Giovannino Longu, cittadino di Carbonia, arrivato al secolo di vita il 14 febbraio.