24 November, 2024
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Sabato 30 novembre centinaia di amministratori locali, tutti i coordinamenti provinciali e cittadini, tutti gli iscritti e i simpatizzanti del partito, si ritroveranno alla Fiera di Cagliari (sala Tola Sulis) a partire dalle 10.00, per il congresso regionale, occasione per rilanciare le battaglie portate avanti in questi anni in favore dello sviluppo economico della Sardegna.

Nel corso del congresso verrà nominato il coordinatore regionale. Ma l’appuntamento sarà anche l’occasione per parlare delle necessità dei territori e annunciare le iniziative che vedranno la luce nel 2020.

«Oggi più che mai abbiamo il dovere di portare esperienza, spirito propositivo, idee e strategie di sviluppo in una Sardegna che ancora fatica a uscire dal tunnel della crisi», spiega il presidente dei Riformatori sardi, Roberto Frongia.

«I Riformatori sardi sono pronti a continuare l’azione incisiva che ha caratterizzato il partito in tutti questi anni, con battaglie portate avanti nell’interesse dei sardi e della Sardegna. Oggi stiamo combattendo per portare a casa la madre di tutte le battaglie, quella per il riconoscimento del principio di insularità in Costituzione e siamo pronti ad andare fino in fondo.»

Secondo il coordinatore regionale Aldo Salaris «i Riformatori sardi oggi sono il simbolo di un partito giovane, presente, in forza, capace di valorizzare i singoli e pronto a farsi portavoce dei bisogni delle comunità. Siamo (e lo saremo ancora di più nei prossimi anni) protagonisti del futuro della Sardegna, pronti a indirizzare le scelte e sostenere la crescita della nostra Isola con politiche di sviluppo serie e lungimiranti»”.

Sulla stessa linea il commento dei consiglieri regionali dei Riformatori sardi Michele Cossa, Alfonso Marras, Giovanni Antonio Satta: «È compito della politica essere punto di riferimento dei territori agendo con spirito di servizio nell’interesse dello sviluppo socio-economico della Sardegna. Ci aspettano sfide importanti e come partito siamo pronti ad affrontarle, puntando su una classe dirigente che sta crescendo e prendendo forma sulla base di principi e ideali sani e improntati alla crescita della nostra Isola».

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«Nessuna proroga alla Sinergest per la gestione della stazione marittima e delle aree portuali di Olbia che, a partire dal nuovo anno, ritorneranno in capo esclusivamente all’”Autorità di sistema portuale del mare di Sardegna” che opererà tentando di coinvolgere i lavoratori della ormai ex concessionaria, partecipata al 51% da Moby, dal comune di Olbia (circa 20%) e da altri operatori privati.»

È questa, in sintesi, la posizione espressa dal presidente della Port Authority, Massimo Deiana, nel corso della audizione davanti alle commissioni Lavoro e Trasporti, riunite in seduta congiunta, per approfondire la situazione creatasi nello scalo marittimo gallurese all’indomani della mancata partecipazione all’”avviso esplorativo di sollecitazione al mercato per proposte di finanza di progetto”, bandito lo scorso 10 giugno. L’ex assessore dei trasporti nell’esecutivo guidato da Francesco Pigliaru nella passata Legislatura, ha quindi ribadito la volontà dell’ente di ricercare “proposte progettuali di parternariato pubblico-privato” ma ha sottolineato che le eventuali proposte di project financing dovranno essere in linea con “i parametri indicati nell’avviso esplorativo” e rispettare le disposizioni in materia ad incominciare da quelle che riguardano i cosiddetti diritti di porto che, al contrario di quanto è accaduto all’Isola bianca (sono incassati da Sinergest e quindi trasferiti in minima parte all’autorità portuale) dovranno essere direttamente introitati dall’Authority. Il professor Massimo Deiana ha inoltre spiegato che per la gestione dei servizi di interesse generale ai passeggeri e dei parcheggi, non è escluso, a partire dal Primo gennaio 2020,  il coinvolgimento di operatori esterni e, sollecitato anche dagli interventi dei consiglieri Roberto Li Gioi e Desirè Manca (M5S), Giuseppe Meloni (Pd) e Antonio Piu (Progressisti), ha confermato però l’impegno a salvaguardare il futuro occupazionale dei lavoratori della Sinergest («si tratta di personale formato e competente nel lavoro in banchina»).

Il presidente dell’Autorità portuale ha quindi comunicato di aver avuto un incontro con i sindacati ed ha confermato l’appuntamento del prossimo 28 novembre richiesto dalla Sinergest: «La società resterà fuori dalla gestione dello scalo ma siamo pronti ad ascoltare eventuali proposte progettuali, allo stesso modo di come valuteremo quelle di altri operatori, in vista di ulteriori procedure ad evidenza pubblica».

A conclusione dell’audizione del professore Massimo Deiana, le due commissioni, sempre in seduta congiunta, hanno ascoltato il direttore facente funzioni dell’agenzia Forestas, Salvatore Mele, che ha ribadito le difficoltà nell’attivazione delle procedure per la chiamata dei cosiddetti trimestrali nei cantieri ricadenti nei territori dei comuni di Bono, Bottida, Alà dei Sardi e Monti. Contrariamente a quanto sostenuto dai sindaci dei quattro paesi nel corso di una precedente audizione, il dottor Mele ha escluso la possibilità di un ricorso ai trimestrali, per effetto della sentenza emessa dal tribunale di Nuoro lo scorso agosto che, riferendosi ai lavoratori semestrali, ha stabilito “l’illegittimità dei contratti a termine nei contratti di lavoro” stipulati da Forestas.

A conclusione degli interventi dei presidenti Giuseppe Talanas e Alfonso Marras e dei consiglieri, Francesco Stara (Italia Viva), Daniele Cocco (Leu), Giuseppe Meloni (Pd), Desirè Manca (M5S) e Giovanni Satta (Psd’Az) si è ipotizzato un intervento normativo ad hoc, così da consentire il ripristino delle chiamate a tempo determinato.

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Prosegue l’attività delle Commissioni del Consiglio regionale. La Seconda commissione (Lavoro, Cultura e formazione professionale), presieduta da Alfonso Marras (Riformatori sardi) si riunirà mercoledì, 20 novembre, alle 16.00, in seduta congiunta con la Quarta commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture, mobilità), presieduta da Giuseppe Talanas (Forza Italia). All’ordine del giorno: l’audizione del Presidente di sistema dell’Autorità portuale del mare di Sardegna e dei sindacati CGIL, CISL, UIL regionali in merito alla grave situazione in cui versano i lavoratori della società Sinergest impiegati presso la stazione marittima del porto Isola bianca di Olbia (su richiesta di convocazione straordinaria del gruppo Movimento 5 stelle). I Parlamentini sentiranno in audizione anche il Direttore generale dell’Agenzia Forestas sulle problematiche dei cantieri forestali dell’Agenzia Forestas presenti nei Comuni di Alà dei Sardi, Bono, Bottida e Monti.

La Terza commissione (Programmazione, bilancio e politiche europee), presieduta dal vice presidente Cesare Moriconi (Pd), si riunirà martedì 19 novembre, alle 16.00. All’ordine del giorno: l’elezione del Presidente e di un Segretario e l’esame del Disegno di legge “Quarta variazione al Bilancio 2019-2021 e disposizioni varie” (qualora pervenuto).

La Quarta commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture, mobilità), presieduta da Giuseppe Talanas (Forza Italia), si riunirà martedì, 19 novembre, alle 16.00. All’ordine del giorno: l’audizione dell’assessore regionale dei Lavori pubblici, Roberto Frongia, dei Sindaci dei Comuni di Nuoro, Macomer, Birori, Borore, Dualchi, Noragugume, Bortigali, Silanus, Lei, Bolotana, Orotelli, Oniferi, Bono, Anela, Burgos, Illorai, Bottida, Benetutti, Nule, Esporlatu, Bultei, del rappresentante del Comitato “Trenitalia” e del rappresentante del Comitato “Adesso Basta”, sulle problematiche della S.S. 129 Nuoro-Macomer.

I lavori della Commissione proseguiranno mercoledì, 20 novembre, alle 10.00. Il Parlamentino sentirà in audizione l’assessore regionale dell’Urbanistica, Quirico Sanna, sulle problematiche relative ai manufatti amovibili e gli interventi di edilizia nei litorali. A seguire la Commissione esaminerà la proposta di legge n. 15 (Mula e più) su “Disposizioni sulla gestione della posidonia spiaggiata” e sentirà in audizione il Presidente dell’Anci Sardegna, Giovanni De Falco del IAS-CNR di Oristano (Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino), Giuseppe Andrea de Lucia del CNR Torregrande, Sandro Demuro del MedCoastLab ed i rappresentanti dell’Ordine regionale dei geologi della Sardegna.

Nel pomeriggio, alle 16.00, la Commissione si riunirà in seduta congiunta con la Seconda commissione. All’ordine del giorno: l’audizione del Presidente di sistema dell’Autorità portuale del mare di Sardegna e dei sindacati CGIL, CISL, UIL regionali in merito alla grave situazione in cui versano i lavoratori della società Sinergest impiegati presso la stazione marittima del porto Isola bianca di Olbia (su richiesta di convocazione straordinaria del gruppo Movimento 5 stelle). I parlamentini sentiranno in audizione anche il Direttore generale dell’Agenzia Forestas sulle problematiche dei cantieri forestali dell’Agenzia Forestas presenti nei Comuni di Alà dei Sardi, Bono, Bottida e Monti.

La Quinta commissione (Attività produttive), presieduta da Piero Maieli (Psd’Az) si riunirà, compatibilmente con i lavori del Consiglio regionale, giovedì 21 novembre, alle 13.00. All’ordine del giorno l’audizione degli assessori regionali dell’Industria, Anita Pili, della Programmazione. Giuseppe Fasolino, e del Lavoro, Alessandra Zedda, dei rappresentanti di Confindustria Sardegna Centrale e di una rappresentanza di imprenditori del settore sulle problematiche del comparto delle cave di Orosei – IV polo industriale regionale.

La Commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità, presieduta da Michele Cossa (Riformatori sardi) si riunirà, martedì 19 novembre, alle 10.30. All’ordine del giorno l’audizione dei rappresentanti del Comitato per l’Insularità in Costituzione e dell’ex presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru.

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La mancata attivazione dei progetti speciali per i cantieri Forestas e la conseguente mancata chiamata dei lavoratori trimestrali dei comuni di Bono, Bottida, Alà dei Sardi e Monti, cono state al centro della riunione congiunta delle commissioni Lavoro e Ambiente (presiedute rispettivamente da Alfonso Marras, Riformatori, e Giuseppe Talanas, Fi) che hanno svolto le audizioni dell’assessora del Lavoro, Alessandra Zedda e del direttore Aspal, Massimo Temussi, oltreché dei primi cittadini dei quattro paesi interessati dal blocco delle attività.

Il capogruppo di Leu in Consiglio regionale e sindaco di Bottida, Daniele Cocco, ha illustrato, anche a nome dei suoi colleghi di Alà (Francesco Ledda), Bono (Elio Mulas) e Monti (Emanuele Mutzu) la situazione che allarma le comunità del Goceano e dell’Alta Gallura a causa della decisione, unilateralmente assunta dai responsabili dell’agenzia Forestas, di non procedere più con la chiamata dei lavoratori trimestrali sulla base di una contestata interpretazione della sentenza del tribunale di Nuoro che vieta il rinnovo dei contratti per i lavoratori semestrali impiegati nei cantieri di Forestas.

«La situazione dei trimestrali – ha spiegato Daniele Cocco – è completamente differente perché, mentre per i semestrali ogni anno si rinnova il contratto agli stessi lavoratori, per i trimestrali le graduatorie stilate per lo svolgimento dei progetti speciali e dunque per la chiamata in servizio degli operai, ricomprendono ogni volta persone diverse rispetto a quelle impiegate nei periodi precedenti.»

I primi cittadini di Bono, Alà e Monti hanno parlato di una “vera e propria bomba sociale” ed hanno auspicato un tempestivo e risolutivo intervento da parte del Consiglio per far cessare incongruenze e discutibili interpretazioni delle norme che regolano il reclutamento degli operai nei cantieri Forestas.

Il direttore di Aspal, Massimo Temussi, nel corso del suo intervento, ha anch’egli invocato l’approvazione di una norma chiarificatrice affinché il reclutamento e la gestione del personale impiegato nei cantieri possa essere garantito dall’applicazione di norme univoche e uguali in tutte le realtà della Sardegna.

«Non è concepibile – ha rimarcato Massimo Temussi – che per i cantieri che insistono nei territori di Bono e Bottida (di competenza del centro per l’impiego di Ozieri) si utilizzino criteri per il reclutamento differenti rispetto a quelli utilizzati dal centro per l’impiego di Olbia a cui fanno riferimento i cantieri che ricadono nei territori di Alà dei Sardi e Monti.»

Le preoccupazioni degli amministratori e le richieste del direttore dell’Aspal sono state accolte dall’assessora del Lavoro che, sollecitata anche dagli interventi dei consiglieri Francesco Stara (Progressisti) e Desirè Manca (M5S), ha preannunciato la presentazione di un disegno di legge o di un emendamento in sede di approvazione della legge di Stabilità, per consentire la ripresa dei progetti speciali e la chiamata dei trimestrali Forestas nei Comuni di Bono, Alà, Bottida e Monti. Il presidente della Quarta commissione, Giuseppe Talanas,  in accordo con il suo omologo Alfonso Marras, ha quindi chiuso i lavori in seduta congiunta preannunciando la convocazione in audizione dei vertici dell’agenzia Forestas.

La Seconda commissione ha quindi proceduto con una nuova audizione dell’assessora del Lavoro, Alessandra Zedda, che ha annunciato l’accordo sulla vertenza degli ex articolo 58 dell’Aspal: «Abbiamo raggiunto l’intesa, con tutti i sindacati ad accezione della Cgil, su anzianità, ferie e inquadramento ma con la rinuncia, da parte dei lavoratori, al riconoscimento degli arretrati».  L’assessora ha inoltre rassicurato i commissari sulla positiva conclusione delle problematiche relative all’area di crisi di Ottana, con particolare riferimento alle vicende degli ex lavoratori del polo Energia e Polimeri ed anche per quelli dell’ex tessile («è necessario però un intervento in sede di assestamento per le necessarie coperture finanziarie»).

Nella riunione del mattino, invece, la commissione ha approvato all’unanimità la risoluzione sulla vertenza Auchan-Conad. Il documento che deve passare all’esame dell’Aula, impegna il presidente della Regione e la Giunta «ad adoperarsi affinché vengano mantenuti gli attuali livelli occupazionali nelle quattro strutture di vendita Auchan della Sardegna con il completo riassorbimento di tutti i 738 addetti»e a chiedere «l’istituzione presso il Mise di un tavolo regionale per la gestione e il monitoraggio della vertenza». 

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Riprenderanno lunedì prossimo 11 novembre, i lavori delle commissioni del Consiglio regionale.

La prima a riunirsi sarà la Commissione speciale per il riconoscimento del principio di insularità, convocata dal presidente Michele Cossa (Riformatori) lunedì alle 17.15 per la programmazione dei lavori.

Martedì 12 novembre, alle 16.00, si riunirà invece la Quinta Commissione “Attività produttive”, presieduta da Piero Maieli (Psd’Az). All’ordine del giorno i progetti di legge n. 45 “Modifica dell’articolo 6 della legge regionale 29 luglio 1998, n. 23 (Norme per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio della caccia in Sardegna)”; n. 47  “Promozione dell’istituzione delle comunità energetiche” e n. 4 “Istituzione dell’imposta regionale di sbarco”. I lavori della Commissione proseguiranno mercoledì 13 novembre 2019 alle ore 10,30 con l’audizione dell’assessore regionale dell’Agricoltura Gabriella Murgia, dell’assessore regionale del Personale, Valeria Satta, e dei commissari straordinari delle Agenzie regionali ARGEA e LAORE sulla carenza di personale in capo all’Agenzia ARGEA da destinare all’istruttoria delle pratiche relative al Programma di Sviluppo rurale 2014-2020.

Sempre mercoledì 13 novembre, si riuniranno le Commissioni “Autonomia” e “Sanità”.

La Prima Commissione guidata da Pierluigi Saiu (Lega) proseguirà, a partire dalle 10.00, l’esame del P.L n. 58 “Modifiche alla legge regionale 9 gennaio 2014, n. 2 (Razionalizzazione e contenimento della spesa relativa al funzionamento degli organi statutari della Regione)” mentre la Sesta, presieduta da Domenico Gallus (Udc), occuperà l’intera mattinata con le audizioni dell’assessore al Lavoro Alessandra Zedda sul Doc. 2 “L.R. n. 7 del 15.1.1991. Proposta al Consiglio regionale per la nomina di tre esperti in seno alla Consulta regionale per l’emigrazione” e dell’assessore alla Sanità Mario Nieddu sui programmi nn. 15/17/18 (Borse di studio per specializzandi in medicina, Reddito di inclusione sociale e Servizi per la tutela della salute mentale). Sulle problematiche del Reis sarà sentito in mattinata anche il presidente dell’Anci Emiliano Deiana.

Giovedì 14 novembre, infine, si riuniranno, le Commissioni “Lavoro e Cultura” ed “Urbanistica”.

La Seconda Commissione presieduta da Alfonso Marras (Riformatori sardi) aprirà i lavori alle 10.30, con l’esame della relazione annuale del Garante per l’infanzia e l’adolescenza. Successivamente saranno sentiti i vertici aziendali di Conad Sardegna sulla vertenza Auchan-Conad..

All’ordine del giorno della Quarta, guidata da Giuseppe Talanas (Forza Italia), l’audizione dell’assessore all’ambiente Gianni Lampis sulla gestione della posidonia spiaggiata.

Le due commissioni proseguiranno i lavori, in seduta congiunta, nel pomeriggio alle 16.00. In programma l’audizione dell’Assessore regionale del Lavoro Alessandra Zedda, del direttore generale dell’ASPAL e dei sindaci dei comuni di Alà dei Sardi, Bono, Bottida e Monti, sulle problematiche dei cantieri forestali dell’Agenzia Forestas.

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Il Consiglio regionale ha approvato la mozione sulla situazione del Centro addestramento e istruzione professionale (CAIP) della Polizia di Stato con sede ad Abbasanta.

La seduta si è aperta sotto la presidenza dell’on. Michele Pais. Dopo le formalità di rito il presidente ha aperto la discussione sul primo punto all’ordine del giorno: la mozione n. 60 “sulla situazione del Centro di addestramento e istruzione professionale (CAIP) della Polizia di Stato di Abbasanta”.

Il primo firmatario Francesco Mura, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha ripercorso la storia del centro di addestramento della Polizia di Stato di Abbasanta, inaugurato negli anni ’60. «In passato ha formato centinaia di poliziotti e ha svolto un ruolo decisivo nella lotta ai sequestri di persona in Sardegna – ha detto Francesco Mura – qui si sono formati gli uomini dei servizi scorte e sicurezza, i Nocs e altre forze speciali della Polizia. Senza dimenticare il Reparto prevenzione crimine e il gruppo cinofilo per l’addestramento dei cani antidroga e antiesplosivi». Il presentatore della mozione ha poi ricordato la rilevanza, anche economica, rappresentata dal Caip per l’oristanese e per tutta la Sardegna. «Oggi si prospetta l’ipotesi che il Caip possa diventare un centro nazionale di addestramento per allievi agenti della Polizia di Stato – ha proseguito Francesco Mura – ciò sarebbe un’importante iniezione di fiducia per le nuove generazioni con un conseguente incremento degli organici della polizia in tutta la regione e in particolare nella Provincia di Oristano. Da qui la richiesta alla Giunta: «Siamo contrari a qualsiasi ipotesi di trasformare il Caip in un centro di accoglienza per migranti – ha concluso il capogruppo di Fratelli d’Italia – la Giunta si attivi per sollecitare l’inserimento, nel piano nazionale, sul corso per allievi agenti della Polizia di Stato nel Caip di Abbasanta».

Prima di aprire la discussione sulla mozione, il presidente Michele Pais ha espresso vicinanza e cordoglio alle famiglie dei Vigili del Fuoco caduti la scorsa notte ad Alessandria.

Ha quindi preso la parola Annalisa Mele (Lega): «Si temeva la chiusura del Caip, oggi si apre una nuova opportunità per l’oristanese e per tutta la Sardegna – ha detto Annalisa Mele – nella programmazione europea del prossimo settennio la Sardegna retrocederà nell’obiettivo 1. C’è l’opportunità di inserire da subito la nostra Isola nel PON nazionale sulla sicurezza. Non dobbiamo attendere il 2021 per fare questo».

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha garantito il sostegno del suo partito alla mozione. «Il Caip è un’eccellenza della Sardegna, apprezzata a livello internazionale per l’alto livello tecnico della formazione. In questo centro sono stati formati centinaia di poliziotti per la lotta al terrorismo, i servizi scorte, i Nocs e i reparti speciali. La notizia che possa diventare un centro di addestramento di agenti a livello nazionale deve essere accolta in modo positivo. E’ una nuova opportunità. Scongiurato il rischio chiusura c’è la possibilità di incrementare gli organici della polizia con importanti ricadute per i giovani sardi. Ecco perché occorre attivarsi da subito con il ministro dell’Interno per trasformare questa opportunità in realtà».

Il presidente della seconda commissione Alfonso Marras (Riformatori sardi) ha rivolto un plauso ai consiglieri che hanno presentato la mozione: «E’ arrivato il momento di fare in modo che il Caip possa diventare un centro di addestramento a livello nazionale Tutto il gruppo dei Riformatori sardi sottoscrive in modo convinto l’iniziativa».

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo della Lega Dario Giagoni: «La trasformazione del Caip avrebbe effetti positivi non solo per la provincia di Oristano ma per tutta l’Isola. Progetti di questo calibro sono importanti per ribadire quanta attenzione viene riservata da questo Consiglio alle forze dell’ordine e al principio di legalità. Uomini e donne in divisa rivestono una grande importanza nel tessuto sociale. Occorre farlo capire ai giovani. Stiamo lavorando per  l’apertura di altri centri di formazione rivolti ad altri corpi delle forze armate». Dario Giagoni ha poi rivolto un plauso alla proposta presentata dall’assessore all’agricoltura del comune di Siniscola per l’intitolazione del nuovo commissariato di Polizia a Emanuela Loi e proposto di approvare un ordine del giorno del Consiglio a sostegno dell’iniziativa.

Il capogruppo di Forza Italia, Angelo Cocciu, ha annunciato il suo voto favorevole alla mozione: «Bisogna fare di tutto perché il Caip continui la sua attività. Diciamo no a chi vorrebbe trasformarlo in un centro di accoglienza per migranti. Il Consiglio regionale deve opporsi a questa eventualità».

Anche il capogruppo di Leu, Daniele Cocco, ha dichiarato il suo voto favorevole: «Il Caip ha avuto un grande merito in tutti questi anni. Bene ha fatto Mura a presentare la mozione. Non bisogna infatti dimenticare i passi indietro fatti dallo Stato in altre circostanze – ha detto Daniele Cocco – quanto avvenuto qualche anno fa nel centro di addestramento della polizia a cavallo di Foresta Burgos, chiuso dopo investimenti di milioni di euro per adeguare la struttura, è una ferita ancora aperta. Il Caip serve non solo per l’attività specifica ma rappresenta un importante presidio del territorio anche dal punto di vista economico. E’ urgente che la Giunta si faccia parte attiva per tradurre l’impegno della mozione in atti concreti».

Favorevole alla mozione anche Roberto Caredda (Misto): «Lo dico da ex poliziotto, conosco bene l’attività di questo centro che ha rappresentato un punto di riferimento a livello nazionale. Grande merito va dato a chi lo ha fatto nascere e crescere come il generale Angioni».

Domenico Gallus a nome del gruppo Udc ha annunciato il sostegno alla mozione: «Tutti riconoscono la funzione svolta dal Caip in passato. Ricordo la presenza, negli anni ’60 e ’70, dei baschi blu ospitati ad Abbasanta per la lotta al banditismo. La storia dice che il centro deve essere potenziato».

Sull’ordine dei lavori ha chiesto la parola il consigliere Eugenio Lai (Leu): «E’ stato presentato un ordine del giorno sugli sbarchi dei migranti – ha detto Eugenio Lai – in base a quale articolo del Regolamento il Presidente ha accolto questo argomento? Non è ammissibile che lei usi un filtro a maglie larghe quando si tratta di iniziative del suo gruppo. Se si vuole discutere l’argomento si porta in Conferenza di Capigruppo. Pensare di applicare il Regolamento a piacimento di un solo gruppo politico è assurdo, non è mai accaduto. Chiediamo un parere agli uffici sulla congruità dell’iniziativa».

A Lai ha replicato il presidente Michele Pais: «Il Regolamento è applicato in modo letterale. Ho sempre valutato ordini del giorno ammissibili o inammissibili sulla base del Regolamento. I giudizi prognostici non hanno senso».

In apertura del suo intervento Massimo Zedda, a nome del gruppo dei Progressisti, ha espresso solidarietà alle famiglie dei Vigili del Fuoco caduti sul lavoro ieri ad Alessandria. Sulla mozione, invece, Massimo Zedda ha auspicato che il Caip possa continuare a svolgere il suo ruolo anche in futuro. «Serve però immaginare un incentivo da parte dello Stato, anche dal punto di vista economico, per chi decide di venire a lavorare in Sardegna».

Sugli ordini del giorno presentati anche Massimo Zedda ha espresso forti perplessità sull’attinenza del loro contenuto con i temi in discussione. Rivolto al capogruppo della Lega Dario Giagoni, Massimo Zedda ha invitato a una riflessione sull’opportunità di chiedere l’intitolazione del nuovo commissariato di Siniscola ad Emanuela Loi: «Premesso che Emanuela Loi merita tutto il nostro rispetto per il suo sacrificio al servizio dello Stato – ha detto l’ex sindaco di Cagliari – suggerirei però di non interferire su immobili non di pertinenza della Regione scavalcando coloro che hanno titolo a proporre la medesima iniziativa. Non attiverei meccanismi che rischiano di degenerare. Occorre stare molto attenti anche perché c’è una polemica in atto sugli ultimi concorsi della Polizia di Stato dai quali, per un emendamento presentato dalla Lega che ha cambiato i requisiti richiesti, sono stati esclusi molti sardi, tra i quali proprio la nipote di Emanuela Loi».

Contrarietà alla presentazione dell’ordine del giorno sugli sbarchi ha espresso invece il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula: «Il problema è serio, su questo argomento abbiamo presentato una mozione. Andare a votare un ordine del giorno rischia di far perdere valenza a quella mozione. Se andrà in discussione il nostro gruppo si asterrà. Non ci interessano le primogeniture ma crediamo che vada aperta una discussione più ampia».

Sull’ordine dei lavori è intervenuto il consigliere della Lega Pierluigi Saiu: «Ieri abbiamo assistito a una discussione appassionata sulla sclerosi multipla innescata da una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle e sfociata nell’approvazione di un atto diverso. Anche in questo caso abbiamo assistito a una disputa sulla primogenitura. Per il secondo giorno consecutivo si rischia di fare lo stesso dibattito – ha detto Pierluigi Saiu – faccio un appello al Psd’Az: misuriamoci sui contenuti. L’ordine del giorno collegato è coerente con due mozioni in discussione oggi in Aula. Vogliamo rinunciare a discuterne per una questione di primogenitura o vogliamo invece confrontarci sul merito degli atti? Sarebbe un comportamento deludente. Lo dico soprattutto alle forze della maggioranza. La Lega ne trarrà le conseguenze».

Sull’ordine dei lavori ha chiesto la parola il consigliere Gianfranco Ganau (Pd): «L’ordine del giorno sui migranti introduce argomenti che esulano dall’argomento in discussione. Lei, on. Pierluigi Saiu, può collegare questo ordine del giorno ad altre mozioni con questa non è attinente. Deve smetterla di dare lezioni agli altri. Deve avere rispetto».

Al termine dell’intervento del consigliere Ganau si è accesa una vivace discussione in Aula che ha indotto il presidente Pais a sospendere i lavori.

Alla ripresa dei lavori il presidente Pais ha annunciato la presentazione di due ordini del giorno, a firma Michele Ennas e Dario Giagoni, e ne ha dichiarato l’ammissibilità ai sensi del Regolamento.

L’on. Francesco Agus (Progressisti) sull’ordine dei lavori ha precisato che l’ordine del giorno 1 “non è strettamente connesso ma nemmeno connesso e basta con il tema in discussione. Se quel che viene deciso in capigruppo non vale nulla allora l’alternativa è il caos e si decide volta per volta in Aula. Questa è una palese forzatura regolamento ad uso e consumo della forza politica del presidente del Consiglio”.

Per la maggioranza l’on. Stefano Tunis (Sardegna 20/venti) ha detto che non è possibile mettere in discussione l’interpretazione del presidente  e l’onorevole Agus se ne faccia una ragione”. Altre critiche sono giunte dal centrosinistra. L’on. Daniele Cocco (Progressisti) ha detto che “tutto questo non fa bene al Consiglio perché noi abbiamo votato un presidente garante di tutti. Chiedo che questi ordini del giorno non siano ammessi, perché sarà un precedente pericoloso”.

Anche l’on. Massimo Zedda (Progressisti) ha criticato l’ammissione dei due ordini del giorno: “Qualcuno dovrebbe spiegarci in via logica come si collegano gli sbarchi dei migranti con la caserma di Abbasanta. Qualcuno può motivare questa connessione? Anche le sentenze vanno motivate, figurarsi decisioni così”.

Anche l’on. Piero Comandini (Pd) ha contestato “la forzatura di questi ordini del giorno” e così l’on. Gianfranco Ganau, che si è detto “preoccupato dalle interpretazioni del Regolamento che  vengono fornite nelle ultime settimane. E’ evidente che questi emendamenti non c’entrino nulla con la mozione”.

Anche gli onorevoli Laura Caddeo ed Antonio Piu (Progressisti) hanno insistito nella richiesta: “Voglio sapere come possano essere accettati ordini del giorno così, sono davvero curioso”, ha detto l’on. Antonio Piu rivolto al presidente Michele Pais.

Per i Progressisti l’on. Eugenio Lai ha spiegato ironicamente che “il fenomeno delle migrazioni è interessante, soprattutto le migrazioni all’interno della maggioranza da un gruppo all’altro. Non capiamo però che collegamenti ci siano con il tema di cui discutiamo”.

Il vice capogruppo del’on. Roberto Deriu (Pd) ha invitato la maggioranza a riflettere: “Questo è un momento per sospendere e consentire alla maggioranza di fare chiarezza al suo interno, a fronte di una evidente forzatura interpretativa. Siamo spettatori interdetti e allibiti, non è il caso che ci sfidiate visto che non vi stiamo sfidando”.

Accogliendo l’invito dell’on. Deriu, il capogruppo della Lega, on. Dario Giagoni ha chiesto poi una sospensione dei lavori che il presidente Pais ha disposto.

Alla ripresa dei lavori, il consigliere dei Progressisti Gian Franco Satta ha ribadito la posizione espressa dal suo gruppo, cioè che l’ordine del giorno della Lega è inammissibile e l’iniziativa di quel partito è legata solo all’esigenza di segnare un punto politico coerente con una certa strategia nazionale. C’è uno strappo interno alla maggioranza fra Lega e Psd’Az, ha osservato, che fa male al Consiglio ed alla sua produttività nell’interesse della Sardegna.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha chiesto chiarimenti sull’esito della precedente sospensione.

Il presidente si è riservato di fare comunicazioni in un secondo momento.

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi, ricordando l’ampia condivisione della mozione di Fdi, ha invitato al presidente a dichiarare l’inammissibilità dell’ordine del giorno anticipando comunque la sua posizione contraria.

Il consigliere Alessandro Solinas del M5s ha comunicato che per il suo gruppo l’ordine del giorno della Lega è inammissibile, invitando la presidenza a passare alla votazione della mozione di Fdi sul Caip di Abbasanta.

Il consigliere della Lega Michele Ennas, primo firmatario dell’ordine del giorno, ha difeso il documento sostenendo l’importanza dell’argomento per la Sardegna e per il territorio del Sulcis, proprio mentre il presidente della Regione sta incontrando i componenti della commissione bicamerale sull’immigrazione. La sinistra, ha proseguito, sta strumentalizzando tutto perché a livello nazionale vuole modificare la recente normativa in materia di sicurezza che invece va ancora rafforzata.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula ha ribadito che il suo gruppo non ha mai presentato mozioni contro gli assessori. Occorre un maggiore rispetto dell’Aula, ha aggiunto, fermo restando che non sempre la si può pensare allo stesso modo e vanno stigmatizzate le forzature del regolamento. Ieri, ha lamentato, è stato interrotto l’intervento del collega Giovanni Antonio Satta sulla continuità territoriale, per cui occorre capire se l’ordine del giorno è ammissibile.

Il consigliere Pietro Moro (Misto) ha lamentato che la mattinata sia trascorsa a discutere del nulla perché se l’ordine del giorno non è ammissibile è inutile continuare a parlarne; a prescindere dai contenuti della mozione sui quali noi siamo d’accordo, ha concluso, la questione va chiarita.

Il presidente Pais ha sostenuto che le sue scelte sono state sempre ponderate ed adottate senza distinzioni sulla base delle appartenenze; l’ordine del giorno, ha aggiunto, suscita oggettivamente divisioni fra le forze politiche ed i gruppi ma non si può impedire ad un consigliere di formulare proposte in quadro normativo nel quale l’interpretazione del regolamento è prerogativa del presidente e, nel merito, le problematiche riguardanti le forze di polizia e quelle dell’ordine ordine pubblico hanno attinenza con il fenomeno degli sbarchi. Pertanto, ha concluso, confermo l’ammissibilità dell’ordine del giorno.

In sede di replica a conclusione del dibattito sulla mozione, il primo firmatario della mozione Francesco Mura (Fdi) si è detto stupito di quanto accaduto a seguito della proposta del suo gruppo, precisando che i consiglieri hanno diritto di proposta ed ogni iniziativa può essere contestata nel quadro del potere del presidente di interpretare il regolamento. Io preferisco stare sui contenuti, ha concluso, ringrazio per il consenso manifestato dai gruppi e per questo rivolgo a tutti un appello per il voto unanime sulla mozione con oggetto il Caip di Abbasanta.

Il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus ha criticato sia l’andamento di un dibattito che si è attardato su questioni di metodo che l’interpretazione, a suo avviso scorretta, del presidente del Consiglio, ad uso e consumo del suo partito politico. Abbiamo sempre riconosciuto le esigenze della maggioranza anche se non ha presentato leggi, ha ricordato, ma ora sono stanco di perdere tempo; in capigruppo si era deciso che il presidente della Regione dovesse essere qui a parlare di entrate (argomento di cui abbiamo appreso dai giornali), mentre sempre informalmente veniamo a sapere che è a colloquio col i componenti della commissione bicamerale sull’immigrazione.

Il capogruppo del Psd’Az Franco Mula, sull’ordine dei lavori, ha ricordato che l’accordo dei capigruppo era di incontrare prima in sede in conferenza il presidente della regione nel pomeriggio prima di riferire in Aula, confermando che nel pomeriggio il presidente sarà in Consiglio.

Il capogruppo di Leu Daniele Cocco, dopo aver detto che la presenza del governatore gli giunge nuova, ha annunciato il voto favorevole alla mozione precisando che, se è stato stravolto l’ordine dei lavori non è colpa nostra. Cocco ha poi suggerito al capogruppo della Lega di ritirare l’ordine del giorno per evitare un vulnus al regolamento.

Il consigliere Alessandro Solinas del M5S, favorevole alla mozione, si è associato all’invito formulato dal collega Daniele Cocco contestando l’interpretazione del presidente che, fra l’altro, a suo avviso crea un precedente molto pericoloso.

Il consigliere dei Progressisti Massimo Zedda, citando l’art.54 della Costituzione che obbliga i dipendenti pubblici ad operare con disciplina e onore ha sostenuto che il vincolo del regolamento riguarda tutti e le sue violazioni sono soggette alle previsioni della legge anche con il coinvolgimento del prefetto e del ministero dell’Interno, come accade nei confronti di eletti ai vari livelli. Se questa è la strada che si vuole intraprendere, ha aggiunto, apriremo un grande dibattito consapevoli di muoverci in un campo minato.

Sempre per i Progressisti il consigliere Maria Laura Orrù ha lamentato la piega inaccettabile dei lavori che rischia di portare ad una delegittimazione dell’Aula, con forti riflessi negativi verso l’esterno, verso quanti chiedono alle istituzioni un grande recupero di credibilità. Le forzature del regolamento, ha continuato, creano precedenti che potrebbero avere ripercussioni negative in futuro ed anche la mozione se collegata all’ordine del giorno che contestiamo diventa un problema.

Il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau, favorevole alla mozione, ne ha sostenuto l’importanza in ambito regionale ma nello stesso tempo ha criticato con forza la decisione di dichiarare ammissibile l’ordine del giorno, ricordando che forse in passato è accaduto ma solo in presenza di una totale condivisione dell’Aula.

Il consigliere di Forza Italia Emanuele Cera si è detto favorevole alla mozione sulla quale ha auspicato un voto unitario del Consiglio, in considerazione dell’impatto positivo della struttura sia per la Sardegna che per il territorio dell’Oristanese.

Il consigliere di Leu Eugenio Lai, favorevole, ha però osservato che solo chi vuole alimentare un clima di paura vuole collegare i problemi della polizia con il fenomeno dei migranti, perché i veri temi che stanno a cuore alle forze dell’ordine sono risorse per le dotazioni, retribuzioni, contratti e turn over.

Il consigliere della Lega Michele Ennas, favorevole, riprendendo alcuni temi del dibattito ha polemizzato con il collega Massimo Zedda (con il quale ha dialogato vivacemente) che aveva richiamato la maggiore importanza di alcune vertenze industriali rispetto al problema dell’immigrazione.

Ha assunto la presidenza il vice presidente Giovanni Antonio Satta.

Il consigliere del Psd’Az, Giovanni Antonio Satta, ha espresso rammarico “per ciò che sta accadendo in Aula” ed ha chiesto una sospensione dei lavori “per verificare se all’interno della maggioranza ci sia unità di intenti”. Il presidente Pais ha confermato la sospensione “ma soltanto a conclusione della votazione della mozione n.70”.

Il capogruppo del Psd’Az, Franco Mula, ha dichiarato voto favorevole alla mozione ma, riferendosi all’ordine del giorno sui migranti presentato dalla Lega, ha invitato ad una riflessione,  parlando “di opportunità dei temi da discutere anche alla luce delle previste comunicazioni del presidente della Giunta sulla vertenza entrate”. Il consigliere dei Progressisti, Gian Franco Satta, ha dichiarato voto di astensione sulla mozione n.70 “perché si è consentita l’ammissibilità di un ordine del giorno che non è attinente con gli argomenti in discussione”. Il consigliere dell’Udc, Pietro Moro, ha invitato il gruppo della Lega al ritiro dell’ordine del giorno («non siamo nelle condizioni di poterlo votare»).

Posta dunque in votazione la mozione n. 70 (Mura e più) che impegna la Giunta – “a porre in essere ogni utile iniziativa al fine di prevedere l’inserimento, nel piano nazionale, del corso per allievi agenti della Polizia di Stato da svolgersi nel Centro addestramento e istruzione professionale (CAIP) di Abbasanta” – è stata approvata con 48 a favore e 8 astensioni.

Il presidente Pais ha quindi dichiarato sospesi i lavori dell’Aula, per alcuni minuti. Alla ripresa dei lavori il capigruppo della Lega, Dario Giagoni, ha annunciato il ritiro dell’ordine del giorno sul fenomeno degli sbarchi dei migranti nel Sulcis ed il presidente del Consiglio ha posto in votazione l’ordine del giorno n. 2 per l’intitolazione ad Emanuela Loi del commissariato di Siniscola. Il capogruppo dei Riformatori, Michele Cossa, ha dichiarato la sottoscrizione del documento e l’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità con 42 sì su 42 consiglieri votanti.

Il presidente del Consiglio ha dichiarato conclusi i lavori ed ha convocato l’Assemblea alle 17.00.

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La Seconda e la Quarta commissione, riunite in seduta congiunta per un primo confronto sul tema dei cambiamenti climatici, hanno audito due studenti aderenti al “Fridays for future”, il grande movimento globale ispirato dalla svedese Greta Thunberg e che, anche in Sardegna, ha riportato nelle piazze migliaia di giovani per richiamare l’attenzione, di opinione pubblica e istituzioni, sui temi dell’ambiente e l’ecologia.

Ismail Samed ed Alice Beccari hanno illustrato i principali argomenti all’attenzione del movimento e ribadito l’impegno nella lotta ai cambiamenti climatici insieme con la volontà di proseguire, ancor più convintamente, nelle diverse iniziative finalizzate a favorire efficaci azioni di mobilitazione individuale e collettiva.  Sollecitati anche dagli interventi dei consiglieri dei Progressisti (Massimo Zedda, Maria Laura Orrù, Laura Caddeo); del Movimento 5 Stelle (Desirè Manca e Roberto Li Gioi); da Ignazio Manca (Lega), Francesco Mura (FdI) e Piero Comandini (Pd), i due studenti non si sottratti dall’offrire un punto vista sulle questioni di attualità nell’Isola ed  in particolare su quelle che attengono l’energia, lo sviluppo industriale e i trasporti.

Ismail Samed e Alice Beccari hanno dichiarato ferma contrarietà all’ipotesi dell’utilizzo del metano in Sardegna e più in generale «a qualunque forma di utilizzo dei combustibili fossili» esprimendosi a favore soltanto delle cosiddette “energie rinnovabili”. Un fermo no, dunque, alla dorsale sarda, agli impianti di rigassificazione, ai collegamenti con il tubo sottomarino ed anche alle centrali a carbone attualmente operanti nell’Isola. Non piace agli studenti del “Friday for future” neppure l’ipotesi di un rilancio dell’industria in Sardegna («gli annunci di questi giorni sembrano quelli fatti in altre epoche quando si propagandava l’industrializzazione con i piani di rinascita che sono poi stati un fallimento») mentre si auspica «il varo di un nuovo piano energetico alternativo rispetto a quello approvato nella passata legislatura». «Ascoltare e coinvolgere i giovani – è stato il messaggio finale degli studenti – nelle scelte che condizionano il futuro e considerare l’emergenza climatica e ecologica come reale e soprattutto come questione centrale nelle decisioni politiche».

A seguire, la Seconda commissione si è riunita, sotto la presidenza di Alfonso Marras (Riformatori sardi), per l’audizione dell’assessora del Lavoro e del direttore dell’Aspal sulla cosiddetta “vertenza articolo 58” che riguarda l’inquadramento del personale transitato, per effetto di due leggi regionali, dalle amministrazioni provinciali all’Aspal. Come è noto, i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Sadirs, non concordano sull’ipotesi di accordo formulata dall’amministrazione e, ad esclusione della Cgil, hanno però mostrato segnali di apertura, nella trattativa che li contrappone all’assessorato e all’agenzia, per ciò che attiene “la decorrenza della parte economica” (gli arretrati spettanti ai lavoratori).

L’assessora Alessandra Zedda ed il direttore Aspal, Massimo Temussi, hanno ribadito la difficoltà nell’applicazione delle norme regionali per il corretto inquadramento del personale (comporterebbero costi troppo elevati rispetto alle coperture finanziarie) ma, preso atto delle disponibilità dichiarate dalle tre sigle sindacali e raccogliendo l’invito dei componenti la commissione consiliare, hanno accettato di procedere in tempi rapidi con una rivisitazione dei contenuti e delle tabelle, precedentemente formulate, nella proposta di accordo.

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Il Consiglio regionale si riunisce a mezzogiorno,  per proseguire con l’esame del disegno di legge n. 51 “Disposizioni in materia di Enti locali”.

Mercoledì 23 ottobre la Seconda commissione si riunisce, alle 16, in seduta congiunta con la Quarta per l’audizione delle consulte studentesche e dei rappresentanti il movimento “Friday for future” sul tema della lotta ai cambiamenti climatici. Il parlamentino presieduto da Giuseppe Talanas proseguirà con l’esame della proposta di legge n. 15 “disposizioni sulla gestione della posidonia spiaggiata” mentre quello guidato da Alfonso Marras, alle 17.30, procederà con l’audizione dell’assessora del Lavoro e del direttore dell’Aspal in merito alla cosiddetta vertenza “articolo 58 L.R. 1/2019”.

La commissione Cultura si ritroverà anche giovedì 24, alle 15.00, in seduta congiunta con la Quinta commissione, per le audizioni dell’assessore del Turismo, dell’Anci e del coordinamento organismi dello spettacolo, sulle problematiche inerenti le graduatorie dei contributi della legge regionale n. 7/1955. Il parlamentino presieduto da Piero Maieli si riunisce, sempre giovedì 24, ma alle 10.30, per le audizioni dei presidenti dei consorzi di bonifica e quella dei rappresentanti dei coltivatori di carciofi di Ittiri. Nell’ordine dei lavori anche l’esame della proposta di legge n. 45 in materia di caccia, la proposta di legge n. 47 per l’istituzione delle comunità energetiche e la proposta di legge n. 42 sul riordino del comparto ippico e equestre.

Giovedì 24 ottobre si ritrovano, alle 11.00, anche i componenti la Prima commissione per l’audizione dei sindaci del Sulcis e dell’Ogliastra sulle problematiche relative agli enti di area di vasta.

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La II commissione del Consiglio regionale, presieduta da Alfonso Marras (Riformatori sardi), a conclusione dell’audizione dell’assessore regionale della Cultura, Andrea Biancareddu (Udc), ha espresso, a maggioranza (5 consiglieri a favore e 4 astensioni dalla minoranza), parere favorevole alla deliberazione n. 39/31 del 3 ottobre 2019 (modificativa della delibera n. 32/50 dell’8 agosto 2019) che programma le risorse nazionali e quelle regionali finalizzate alla tutela della lingua e della cultura delle minoranze linguistiche.

In applicazione della norma italiana (legge n. 482) sono state assegnate, per l’anno in corso, 698.773 euro, di cui 667.782 euro per la lingua sarda e 30.991 euro per il catalano di Alghero. A valere sui capitoli del bilancio regionale (legge n. 6/2012 “Integrazione regionale dei contributi statali erogati agli Enti locali”) si sono rese, invece, disponibili 500.000 euro da ripartire tra la lingua sarda e le minoranze linguistiche del gallurese, del sassarese e del tabarchino. L’assessore, sollecitato anche dagli interventi dei consiglieri Francesco Stara e Laura Caddeo (Progressisti), Desirè Manca (M5S) e Piero Comandini (Pd) ha assicurato l’efficace integrazione tra le risorse statali e quelle regionali, prevista dalla normativa regionale in materia di lingua sarda (legge regionale n. 22/2018), «attraverso l’applicazione dei medesimi criteri di assegnazione delle risorse indipendentemente dai fondi utilizzati».

I soggetti che potranno partecipare all’avviso pubblico sono gli Enti locali, le Camere di commercio e l’Ats ed i progetti devono essere finalizzati all’attivazione degli sportelli linguistici, la realizzazione di attività di formazione e altre attività di carattere culturale. Premialità sono previste per chi presenta progetti che attivino collaborazioni con scuole, musei e università; con attività commerciali o artigianali e per coloro che adotteranno la denominazione ufficiale bilingue dell’ente proponente e delle sue articolazioni (sia su supporto cartaceo che informatico).

A seguire la II commissione ha proceduto con l’audizione dei responsabili del progetto Fri.Sa.Li. World, Raffaele Franzese (coordinatore nazionale della rete delle istituzioni scolastiche) e Anthony Muroni (coordinatore del comitato tecnico scientifico costituito presso la biblioteca del Senato), per l’illustrazione dell’iniziativa che coinvolge una rete di scuole sarde nella realizzazione del progetto triennale di ricerca internazionale “Le ragioni dell’emigrazione nel secondo dopoguerra”, condotto in collaborazione con la commissione biblioteca e l’Archivio storico del Senato, unitamente a network scolastici costituiti in Australia, Canada, Usa ed Argentina.

Una proposta apprezzata e salutata con favore sia dai consiglieri della maggioranza che da quelli dell’opposizione che hanno evidenziato l’opportunità del coinvolgimento del Consiglio regionale per una partnership istituzionale, in considerazione anche del consistente numero di studenti sardi (circa 80) e degli istituti scolastici (8) coinvolti. In conclusione dei lavori, il presidente della commissione, Alfonso Marras, ha dunque assunto l’impegno per garantire, in sede di discussione della finanziaria, il contributo utile per la realizzazione del progetto internazionale Fri.Sa.Li World.

 

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La vertenza dei lavoratori dell’Aspal, la cosiddetta “vertenza art. 58”, è ritornata all’attenzione della Seconda commissione consiliare che questo pomeriggio ha proceduto con le audizioni dei rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Sadirs. La vicenda è quella nota e riguarda l’inquadramento del personale transitato in Aspal per effetto della legge n. 9 del 17 maggio 2016 e modificata dall’articolo 58 della legge n. 1 dell’11 gennaio 2019 che stabilisce che il personale delle province trasferito all’Aspal «è inquadrato nei ruoli regionali nelle categorie e nei livelli retributivi corrispondenti alla professionalità posseduta al momento del passaggio dalle province alla Regione, con la salvaguardia della retribuzione individuale di anzianità maturata e degli assegni personali in godimento».

A giudizio dell’assessorato del lavoro l’applicazione letterale di tale norma, in vigore dal 1 febbraio 2019, comporterebbe discriminazioni tra il personale del medesimo comparto e determinerebbe un costo troppo elevato rispetto alle coperture finanziarie. Il dato è contestato dai sindacati che hanno formulato una controproposta (approvata dall’assemblea dei lavoratori lo scorso 13 settembre a Tramatza) rispetto a quella avanzata in proposito dall’assessore del Lavoro.

Sollecitati anche dagli interventi dei consiglieri della minoranza Francesco Stara e Laura Caddeo (Progressisti), Desirè Manca (M5S) e Piero Comandini (Pd) i rappresentanti dei lavoratori (Davide Paderi – Cisl; Giampaolo Spanu – Uil; Luciano Melis – Sadirs, Enrico Lobina – Cgil) hanno definito la loro proposta “di mediazione e di responsabilità” e si sono detti disponibili a proseguire nel confronto dichiarando come irrinunciabili i punti che riguardano l’inquadramento e le ferie del personale, mostrando però significativi margini di apertura per ciò che attiene gli aspetti riferibili alla “decorrenza della parte economica”.

Il presidente della Seconda commissione, Alfonso Marras (Riformatori sardi), preso atto della complessità della vertenza e confermata la disponibilità a favorire ogni possibile soluzione ha quindi preannunciato la convocazione in audizione dell’assessora del Lavoro e del direttore dell’Aspal.