22 November, 2024
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Dopo il successo editoriale del volume “Il tempo dei Nuraghi” pubblicato lo scorso anno, è ora in libreria “Il Tempo dei Fenici. Incontri in Sardegna dall’VIII al III secolo a. C.“, secondo titolo della collana di archeologia edito dalla Ilisso. Ancora un’opera monumentale per la quale la casa editrice nuorese ha coinvolto 37 autori, specialisti in vari ambiti, che hanno redatto 78 testi, in oltre 440 pagine, con un grandioso apparato iconografico di 576 immagini a colori e vivaci tavole illustrate, in grado di guidare il lettore in un affascinante viaggio.

Un’avventura editoriale straordinaria, diretta anche per questa nuova edizione dall’antropologa e archeologa cagliaritana Tatiana Cossu, col coordinamento scientifico dei docenti Carla Del Vais, Michele Guirguis, Alfonso Stiglitz ed il coordinamento editoriale firmato dalla storica Anna Pau.

Un volume da sfogliare pagina per pagina, per meglio comprendere e assorbire l’apporto multidisciplinare delle diverse scienze d’indagine affrontate, da quelle botaniche e zoologiche, a quelle più specifiche come la bioarcheologia o la paleopatologia, discipline che grazie a rigidi protocolli di ricerca sui metodi di raccolta dei frammenti ossei consentono oggi un quadro più chiaro delle numerose sepolture. Tanti nuclei tematici che come le tessere di un mosaico restituiscono un affresco affascinante e complesso di un’epoca che ha visto i Sardi protagonisti nell’ampio scenario del Mediterraneo.

La storia e la cultura del popolo che inventò l’alfabeto sono state studiate grazie a una metodologia narrativa originale, in grado di elaborarne i molteplici ambiti: le merci e le rotte, la politica e la religiosità, le attività agricole e artigianali, la casa e la vita domestica, il trattamento dei defunti e le tombe infantili. E ancora: le divinità, l’alimentazione, la musica e la danza, la scrittura, i gioielli e gli amuleti, i templi, le tombe e la ricerca antiquaria nelle principali necropoli di Sardegna (Monte Sirai, Tharros, Othoca, Tuvixeddu, Villamar).

Il risultato, oggi presente in tutte le librerie – compreso il book-shop del nuovo Spazio Ilisso di via Brofferio a Nuoro – è un volume esaustivo, dall’apparato iconografico sorprendente, reso possibile oltre che dal contributo del Banco di Sardegna anche grazie alla collaborazione di quanti ogni giorno si occupano della tutela e della valorizzazione del nostro patrimonio storico: il Polo Museale di Cagliari, i Musei e le Soprintendenze archeologiche della Sardegna, i Musei Reali di Torino, il Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo di Roma, il Museo del Louvre di Parigi, il British Museum di Londra, i piccoli Comuni, l’Università di Cagliari e quella di Sassari, una rete preziosa di enti e istituzioni al lavoro per restituire l’affascinante civiltà dei sardi.

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Dopo il successo editoriale del volume “Il tempo dei Nuraghi” pubblicato lo scorso anno, è ora in libreria “Il Tempo dei Fenici. Incontri in Sardegna dall’VIII al III secolo a. C.“, secondo titolo della collana di archeologia edito dalla Ilisso. Ancora un’opera monumentale per la quale la casa editrice nuorese ha coinvolto 37 autori, specialisti in vari ambiti, che hanno redatto 78 testi in oltre 440 pagine con un grandioso apparato iconografico di 576 immagini a colori e vivaci tavole illustrate in grado di guidare il lettore in un affascinante viaggio.

Un’avventura editoriale straordinaria, diretta anche per questa nuova edizione dall’antropologa e archeologa cagliaritana Tatiana Cossu, col coordinamento scientifico dei docenti Carla Del Vais, Michele Guirguis, Alfonso Stiglitz ed il coordinamento editoriale firmato dalla storica Anna Pau.

Un volume da sfogliare pagina per pagina, per meglio comprendere e assorbire l’apporto multidisciplinare delle diverse scienze d’indagine affrontate, da quelle botaniche e zoologiche, a quelle più specifiche come la bioarcheologia o la paleopatologia, discipline che grazie a rigidi protocolli di ricerca sui metodi di raccolta dei frammenti ossei consentono oggi un quadro più chiaro delle numerose sepolture. Tanti nuclei tematici che come le tessere di un mosaico restituiscono un affresco affascinante e complesso di un’epoca che ha visto i Sardi protagonisti nell’ampio scenario del Mediterraneo.

La storia e la cultura del popolo che inventò l’alfabeto sono state studiate grazie a una metodologia narrativa originale, in grado di elaborarne i molteplici ambiti: le merci e le rotte, la politica e la religiosità, le attività agricole e artigianali, la casa e la vita domestica, il trattamento dei defunti e le tombe infantili. E ancora: le divinità, l’alimentazione, la musica e la danza, la scrittura, i gioielli e gli amuleti, i templi, le tombe e la ricerca antiquaria nelle principali necropoli di Sardegna (Monte Sirai, Tharros, Othoca, Tuvixeddu, Villamar).

Il risultato, oggi presente in tutte le librerie – compreso il book-shop del nuovo Spazio Ilisso di via Brofferio a Nuoro – è un volume esaustivo, dall’apparato iconografico sorprendente, reso possibile oltre che dal contributo del Banco di Sardegna anche grazie alla collaborazione di quanti ogni giorno si occupano della tutela e della valorizzazione del nostro patrimonio storico: il Polo Museale di Cagliari, i Musei e le Soprintendenze archeologiche della Sardegna, i Musei Reali di Torino, il Museo del Vicino Oriente, Egitto e Mediterraneo di Roma, il Museo del Louvre di Parigi, il British Museum di Londra, i piccoli Comuni, l’Università di Cagliari e quella di Sassari, una rete preziosa di enti e istituzioni al lavoro per restituire l’affascinante civiltà dei sardi.

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A Villanovaforru, sabato 27 luglio e domenica 28 luglio 2019, seconda edizione di “Archeomeet. Incontri e scontri sull’archeologia sarda”. “Archeomeet” ha un solo obiettivo, far dialogare i professionisti dell’archeologia con i cultori di questa materia. I cosiddetti “esperti” con i semplici appassionati: un incontro non sempre facile, che in passato ha provocato scintille. Con la giusta moderazione e con un po’ di attenzione, invece, il dialogo è possibile.

Ecco il programma della manifestazione.

Sabato 27 luglio
ore 18.00 – Piazza Costituzione
Presentazione del volume Archeomeet. Archeologia e divulgazione in Sardegna
Fabio Pinna intervista gli autori.

Il volume riporta le trascrizioni dei dibattiti tenutisi per la prima edizione di “Archeomeet”, nel 2018. I dibattiti riguardano temi cruciali come il rapporto tra accademia e divulgazione, le connessioni tra archeologia e geologia, il ruolo degli Shardana nella protostoria sarda, i Giganti di Mont’e Prama.

Fabio Pinna è docente di Archeologia Medioevale all’Università di Cagliari e da anni è impegnato nel far dell’archeologia una disciplina partecipata e mezzo di costruzione dell’identità nelle comunità locali. Interverranno gli autori Ilaria Montis, Nicola Dessì, Matteo Tatti, Luigi Sanciu, Alfonso Stiglitz, Fiorenzo Caterini, Maurizio Onnis, Giacomo Paglietti.

ore 19.00 – Piazza Costituzione
I nuragici scrivevano? Discussione sulla scrittura al tempo dei nuraghi
Intervengono: Raimondo Zucca, Gigi Sanna
Modera: Giorgio Galleano.

L’esistenza di una scrittura nuragica è da molti anni al centro delle dispute sulla protostoria sarda. Per la prima volta ne discutono in pubblico Raimondo Zucca, archeologo e docente all’Università di Sassari e Gigi Sanna, insegnante e divulgatore. Modera Giorgio Galleano giornalista e inviato del Tg3, autore del recente servizio sui “Tesori troppo nascosti” della Sardegna nella rubrica FuoriTg.

Domenica 28 luglio
ore 18.30 – Piazza Costituzione
Archeoastronomia in Sardegna: gli antichi sardi e le stelle
Intervengono: Marina De Franceschini, Michele Forteleoni, Paolo Littarru
Modera: Giorgio Galleano.

L’archeoastronomia è una disciplina scientifica accreditata nelle università di tutto il mondo, ma è praticamente assente in Italia. Su questo tema e sulle recenti novità si confronteranno Marina De Franceschini archeologa e autrice delle scoperte archeoastronomiche di Villa Adriana-Tivoli e del Pantheon di Roma, Michele Forteleoni, curatore del “2° Convegno internazionale di Archeoastronomia in Sardegna” e Paolo Littarru autore del recente libro Il contadino che indicava la luna. Storia di un cambio di paradigma nell’archeologia sarda. Modera ancora il tema Giorgio Galleano.

Ore: 21.30 – Anfiteatro Santa Marina
Recital Dalla Luna ai Menhir
Voce recitante: Rita Atzeri
Musiche e launeddas: Nicola Agus.

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Primo appuntamento nell’ambito del nuovo ciclo di Carbonia Studia 2017, programma di conferenze dedicate all’antropologia, all’archeologia e alla storia, organizzato da diversi anni dal comune di Carbonia.

Giovedì 26 gennaio, alle ore 18.00, presso la Biblioteca Comunale (piano terra), all’interno del Parco Villa Sulcis (ingresso da viale Arsia), Alfonso Stiglitz, archeologo e direttore del Museo civico di San Vero Milis, presenterà la conferenza “La funzione dei nuraghi nell’Età del Ferro: il complesso di S’Urachi (San Vero Milis) e i suoi vicini”.

Il Nuraghe S’Urachi di San Vero Milis è un complesso fondamentale per comprendere i profondi cambiamenti che caratterizzano l’Età del Ferro della Sardegna nuragica. La presentazione delle ultime ricerche sarà anche l’occasione per confrontarsi sulle recenti interpretazioni sul ruolo dei nuraghi nelle nuove forme della società e del territorio nelle ultime fasi della civiltà nuragica.