Istituito questa mattina un tavolo Regione-Anas-Sindacati per monitorare le grandi opere e favorire l’occupazione dei lavoratori sardi.
E’ stato istituito questa mattina un tavolo Regione-Anas-Sindacati per monitorare le grandi opere e favorire l’occupazione dei lavoratori sardi. L’obiettivo è monitorare l’andamento dei cantieri delle grandi opere Anas in Sardegna e far dialogare imprese e sindacati per favorire l’incontro fra domanda e offerta di lavoro e provare così a incidere sull’occupazione degli edili in Sardegna. Si tratta di lavori che riguardano le principali strade della Sardegna, dalla 131 alla Sassari-Olbia fino alla 125 e alla 195, per fare gli esempi principali, per un importo di oltre un miliardo di euro e una durata dei lavori di circa tre anni.
All’incontro odierno erano presenti l’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda; il capo Compartimento Anas in Sardegna, Valerio Mele; i rappresentanti della Feneal Uil Carlo Marras, Gianni Olla e Marco Foddai, della Filca Cisl Giovanni Matta, Marco Ambu, Alfredo Costa e della Fillea Cgil Enrico Cordeddu. La prima convocazione del tavolo è stata fissata per giovedì 9 aprile, alle 12.00, nella sala riunioni al primo piano della Torre in via Zara.«Si è sempre detto che le imprese che vincono i grandi appalti qui in Sardegna non dialogano con la Sardegna, ora invece per la prima volta mettiamo in piedi un tavolo che fa incontrare Imprese, Anas, assessorati dei Lavori pubblici e del Lavoro, Sindacati – ha detto l’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda -. In questo modo verifichiamo se creando maggiore coesione, anche istituzionale, i vantaggi complessivi, generali di questi lavori possano diventare più visibili e più concreti. Non è facile prevedere quanti posti di lavoro possa favorire questa operazione, ma siamo ottimisti perché per la prima volta le imprese vincitrici incontreranno il mondo della Sardegna che non conoscono e assisteremo a un confronto fra parti. Ci auguriamo – ha concluso l’assessore dei Lavori pubblici – che dal dialogo emerga tutto ciò che di buono può venire dalla realizzazione di queste grandi opere.»