5 November, 2024
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La Giunta comunale di Carbonia, con deliberazioni n. 230 e 231 dell’11 ottobre 2023, ha proposto di intitolare una piazza nel ricordo di Modesto Melis e una piazza in memoria di don Alfredo Tocco.
«Una duplice iniziativa che abbiamo accolto con favore raccogliendo le istanze pervenute da consiglieri comunali e dalla cittadinanza per ricordare in modo indelebile due personalità che hanno contribuito in modo determinante alla storia della nostra città: Modesto Melis, sopravvissuto e ultime testimone sardo dei lager nazisti, e bon Alfredo Tocco, parroco di Cristo Re per oltre 42 anni, segnatamente dal 1968 al 2011», ha detto il sindaco Pietro Morittu.
«La piazza intitolata a Modesto Melis sarà ubicata tra viale Trento e via Asproni, in prossimità della sezione di Carbonia dell’A.N.M.I.G. (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra), di cui è stato presidente, mentre per la piazza in memoria di Don Alfredo Tocco è stata individuata l’area antistante la chiesa di Cristo Reha spiegato l’assessora degli Affari generali Katia Puddu -. È stato un nostro preciso intendimento individuare due aree fortemente vissute da entrambi i protagonisti per numerosi anni. Due piazze che hanno un legame non solo simbolico, ma consustanziale con Modesto Melis e don Alfredo Tocco.»
L’approvazione delle deliberazioni di Giunta è propedeutica all’autorizzazione definitiva per l’intitolazione delle due piazze, che è in capo alla Prefettura di Cagliari.

Si è svolto ieri pomeriggio, nella chiesa parrocchiale di Cristo Re, a Carbonia, un incontro per ricordare il primo parroco Alfredo Tocco, prete che ha dedicato 44 anni del suo ministero alla Comunità locale, mancato il 17 gennaio 2016. Ieri avrebbe compiuto 87 anni. Dopo il saluto di don Massimiliano Congia, parroco di Cristo Re, i lavori sono stati coordinati dal giornalista Giampaolo Cirronis, che al termine ha intervistato Vincenzo Panio, autore del libro Preti di Carbonia, intervenuto per ricordare la figura di don Alfredo Tocco  con i numerosi fedeli presenti che lo hanno conosciuto ed hanno vissuto esperienze di vita con lui nella comunità di Cristo Re.

 

E’ in programma questo pomeriggio, alle 18.00, nella chiesa parrocchiale di Cristo Re, in piazza Iglesias, a Carbonia, un incontro per ricordare il primo parroco Alfredo Tocco, prete che ha dedicato oltre 42 anni del suo ministero alla Comunità locale.

Dopo il saluto di don Massimiliano Congia, parroco di Cristo Re, i lavori saranno coordinati dal giornalista Giampaolo Cirronis.

Interverrà Vincenzo Antonio Panio, che presenterà il suo libro “Preti di Carbonia”, pubblicato dalla casa editrice Carlo Delfino.

Concluderà l’incontro don Massimiliano Congia.

Preti di Carbonia è il libro scritto da Vincenzo Panio, pubblicato da Carlo Delfino Editore, presentato qualche giorno fa nella chiesa di San Ponziano, a Carbonia. Sono sette i preti di cui parla Vincenzo Panio, che hanno dedicato alla comunità di Carbonia un impegno pastorale da indicare ad esempio: don Vito Sguotti, don Luigi Tarasco, don Giovanni Diaz, don Alfredo Tocco, don Egidio Vallebona, don Enrico Casolari e don Amilcare Gambella.

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Il vescovo di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda, in data 25 novembre 2018, ha nominato vicario generale don Massimiliano Congia, parroco della parrocchia Cristo Re in Carbonia. Don Congia è nato ad Iglesias il 27 novembre 1967. Dopo aver frequentato il Seminario minore di Iglesias, ha proseguito nel Seminario maggiore di Cagliari, effettuando gli studi teologici presso la Facoltà teologica. Il 13 giugno 1998, in Nebida, suo paese di origine, il vescovo di allora, mons. Arrigo Miglio lo ha ordinato presbitero. Primo incarico di don Massimiliano è stato quello di vicario parrocchiale nella parrocchia Santa Maria d’Itria di Portoscuso, successivamente l’obbedienza lo ha portato a Fluminimaggiore. Nel 2014 il vescovo lo ha voluto nella parrocchia di Cristo Re, a Carbonia, al posto del compianto don Alfredo Tocco.

Il ruolo di vicario generale in diocesi era vacante da tempo, il predecessore di don Massimiliano Congia, il canonico Lino Melis, morì, il 26 gennaio 2015, a causa di un ictus.

La carica di vicario generale è prevista dal Codice di diritto canonico che al can. 475, comma 1, recita: «In ogni diocesi il vescovo diocesano deve costituire il vicario generale affinché, con la potestà ordinaria di cui è munito a norma dei canoni seguenti, presti il suo aiuto al Vescovo stesso nel governo di tutta la diocesi.» E’, dunque, una figura obbligatoria. Tra i compiti, ci sono quelli di rappresentare il vescovo, curare i rapporti con le parrocchie e foranie, i rapporti con gli enti territoriali e della società civile, l’amministrazione dei beni ecclesiastici e gli aspetti giuridici dei sacramenti e della loro celebrazione.

Attesa a giorni anche la nomina del nuovo parroco della parrocchia San Ponziano di Carbonia, vacante a seguito della scomparsa di don Amilcare Gambella, avvenuta il 21 agosto scorso e, attualmente, retta da un amministratore parrocchiale, don Andrea Zucca.

Guido Cadoni

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Alfredo Tocco 3

Sabato 23 gennaio 2016 è stato un sabato speciale per la città di Carbonia: nella Chiesa della Parrocchia Cristo Re alle ore 11,00 si sono celebrati i funerali di Don Alfredo Tocco, fondatore della stessa.

La settimana prima al ritorno della Messa, in quell’alto e gelido Friuli, subito dopo esser sceso dalla macchina, si è smarrito e cercando un riferimento conosciuto, addentratosi nel bosco è scivolato in un dirupo poco distante. Dieci metri di dislivello, il freddo pungente, la salute precaria e l’età gli hanno fatto raggiungere la meta di sempre, la più agognata: il Paradiso.

La notizia diffusasi in un battibaleno ha lasciato, quanti l’hanno conosciuto nel dolore, non nella tristezza: il legame di amicizia e di stima non si è reciso, ma ha assunto un aspetto, quello della fede che tutto rafforza e fa comprendere l’essenziale. Una ridda positiva di sms, di chat in whatsapp e in facebook, il nuovo tam-tam della nostra società, dava non solo la mesta notizia, ma amplificava episodi, momenti, fatti… di ben cinquantatre anni di apostolato sacerdotale vissuti nella città.

Mentre scendevo a piedi per il funerale da San Ponziano a Cristo Re, insieme ad un amico, ho fatto tappa a Tor Littoria: un gruppo di persone amiche era in attesa del Sindaco per un matrimonio civile… gli sposi avevano anticipato a prima delle 11,00 il loro matrimonio per poter essere presenti al funerale di Don Alfredo: che stima, che rispetto, che riconoscenza…!

Una folla, direi immensa, per le manifestazioni nostrane, aveva già riempito la chiesa e tutta la piazza antistante brulicava di persone in attesa dell’inizio della celebrazione. Il lungo corteo dei sacerdoti, più di trenta, si apre un varco tra la folla e prende posto nel presbiterio, mentre un folto gruppo di giovani suona e guida il canto dei fedeli. Non è facile tenere un’omelia in tali circostanze, ma il silenzio devoto di tutti, rimarca i contenuti di fede e di gioia per l’eternità che vengono espressi. Molti sacerdoti distribuiscono l’Eucarestia sia all’interno che all’esterno della Chiesa: è un accalcarsi ordinato che indica l’entrare in comunione reale col beneamato defunto.

Un breve panegirico di un parrocchiano illustra alcune caratteristiche del defunto toccando il cuore di molti astanti: emozione facile per chi ha quello che ormai è un dolce ricordo, da custodire e condividere generosamente con gli altri.

L’acqua benedetta, l’incensazione, con le formule di rito concludono una celebrazione che non sarà dimenticata e riporterà più di una persona in quel percorso, spesso evidenziato dal parroco, mai ex, di Cristo Re.

Intanto continuano le preghiere per Don Alfredo e le Messe Gregoriane che fino al 17 febbraio saranno celebrate con riconoscenza a San Ponziano, e contemporaneamente, aleggia nei discorsi di chi si incontra, l’argomento costante in questo periodo: Don Alfredo.

Amilcare Gambella

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Alfredo Tocco 3

Il sagrato della chiesa è gremito… mancano ancora 20 minuti..Uno schermo e due casse sistemate all’ultimo minuto ci permetteranno di essere più vicini a don Alfredo Tocco e a tutti i sacerdoti che intorno all’altare sono arrivati a rendergli omaggio.

Le preghiere si levano alte in una giornata di sole, i canti riecheggiano nell’aria, volano e accompagnano la sua anima…

Le persone non si contano… donne, uomini, bambini, sono venuti tutti a dargli ancora un saluto, a poggiare un fiore sulla sua bara… c’è chi si commuove, chi ascolta rapito la predica, chi scatta qualche foto ricordo, chi sottovoce racconta qualche aneddoto… comunque tutti lì per lui!

Come la funzione termina, esce dalla chiesa uno stuolo di preti…

Ecco, ora tutto è pronto: il corteo si muove a piedi dietro l’auto funebre… erano anni che non accadeva in città, da che io ricordi era successo qualcosa di simile per il seppellimento di don Giovanni Diaz, il 7 maggio 2010.

Al cimitero arrivano in assoluto silenzio… tutti lo accompagnano per l’ultimo rito: la tumulazione…

Dopo la benedizione della salma, gli operai iniziano a “tirare su quel muretto”, che per sempre ci separerà dal corpo di don Alfredo, ma la sua anima è già nel cielo, abbracciata dai canti degli scout che tanto ha amato in vita e che per sempre proteggerà dall’alto.

Qualche fiore sulla bara, mentre il soave canto dell’Ave Maria in sardo si unisce al cinguettio degli uccelli.

Alla posa dell’ultimo mattone, mentre il rumore delle cazzuole interrompe il silenzio, una signora ad alta voce esclama: «Ecco ancora un solo mattone… Don Alfredo prega per noi!»

Pochi intimi si trattengono sino all’ultimo, sono già le 13.32.

Mi piace pensare che don Tocco, non sarà solo l’“Angelo Custode” degli scout, ma lo sarà per noi tutti che tanto in vita lo abbiamo ascoltato… traendo da lui la forza e l’insegnamento per “andare lontano… incontro a Gesù”.

Voglio però concludere il pezzo con le parole di Rossana Lilliu: «Don Tocco, nella mia vita iniziasti con l’essere il mio professore alle medie, poi continuasti con l’accompagnarmi nel sacramento della cresima, del matrimonio e delle nozze d’argento. Tu, sempre pronto ad ascoltarmi e consigliarmi al meglio ogni volta che correvo da te: mio padre spirituale. Questi giorni, da quando ho sentito la notizia, il mio cuore è triste, mi manca tanto una grandissima persona… mi manchi tu!»

Ancora una cosa importante…

Prima di andare al cimitero ad accogliere il corteo, per fermare, con la macchina fotografica, un ricordo nella memoria di tutti, ho pensato di entrare in chiesa… solo un piccolo gruppetto di persone intorno al suo splendido “mezzo busto” e sul leggio un’agenda… tante parole, ringraziamenti, sono i pensieri della gente comune… quella che don Alfredo Tocco amava tanto…

Vi lascio con le parole di Gianluca Muscas… tratte dall’agenda che rimarrà a disposizione di tutti in chiesa… nella chiesa di Cristo Re, dove ognuno potrà recarsi a scrivere un pensiero… un piccolo pensiero dedicato ad un “Grande Padre”:

«Ciao carissimo don Tocco, ora anche tu appartieni alla splendente luce divina. In tutto il tuo splendore. Riposa in pace.»

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Ciao Don Alfredo

Nadia Pische

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Alfredo Tocco 3 Valigetta di Don Tocco 2

Ieri sera, alle 19.59, le campane della chiesa della parrocchia di “Cristo Re”, in piazza Iglesias, a Carbonia, hanno suonato “a festa” per accogliere il parroco che tornava a casa, nella sua casa terrena, gli applausi si sono uniti ai rintocchi di gioia, proprio come avrebbe voluto lui ed una folla di persone lo ha accompagnato dentro la chiesa dove lui amava parlare con tutti, senza distinzione alcuna…

Di lì a poco, alle 21.00, è iniziata la veglia funebre in suffragio del tanto amato e stimato “sacerdote della grande misericordia”, come lo definisce Carla Murgia, “Carbonia in lacrime per lui” aggiunge commossa.

Prima che inizi la funzione, decido di farmi un giro tra la gente… i banchi della chiesa sono stracolmi di commozione…

Sull’altare una piccola valigia a testimoniare il fatto di quel che don Alfredo sorridendo diceva sempre: «Bisogna avere sempre la valigia pronta!», Rosalba Lai ricorda bene queste sue parole e le condivide, mi guarda e sorridendo continua a parlare di lui… «Umile, buono, attento ascoltatore di pene e sofferenze…»

Fuori dalla chiesa, sul sagrato incontro altri sorrisi, Giancarlo Vacca mi dice: «Quando l’ho conosciuto avrò avuto sì e no 8 anni, veniva in colonia a Carloforte, ci sgridava ma era sempre amorevole. Un anno mi fecero studiare “l’atto di dolore”, ci impiegai due giorni e poi felice andai da lui, ma non lo sapevo ancora bene, allora mi disse di guardare giù ai piedi della croce…era scritto lì e l’avrei potuto leggere!»

La sorella Loredana lo ascolta e sorride, annuisce nel ricordare un uomo così grande e presente per tutti.

Salvatore è cresciuto con lui, quando ancora la chiesa era in costruzione lui ci giocava dentro ed era ancora un bambino, poi si allontana dalla chiesa, come spesso succede agli adulti aggiunge, poi un giorno diventa papà, era il 18 dicembre di alcuni anni fa… improvvisamente sente il bisogno di tornare da lui… prepara le sue bimbe gemelle, Francesca e Chiara e si precipita da lui…

Floriana invece mi racconta di quanto a don Tocco piacesse farsi fotografare durante le cerimonie, foto con gli sposi e con i battezzati, con i cresimati e con chiunque avesse voglia di intrattenersi con lui.

Prima di cominciare la messa rivolgo lo sguardo al piazzale e vedo arrivare Marcella, visibilmente commossa le chiedo il perché del mazzolino che ha tra le mani e lei mi risponde che sono boccioli di rose rosse e fiori da sposa, un piccolo pensiero importante per don Alfredo.

E’ ora di rientrare in chiesa per seguire una messa regale, Ddon Massimiliano ha preparato per don Alfredo e per tutti noi un rosario speciale ricco non solo di preghiere e canti ma anche di pensieri che ci raccontano chi era don Tocco e in cosa credeva… e siccome sono troppo belli, non li riassumo ma ve li dono nella loro integrità affinché voi tutti possiate leggerli e riflettere sul vero significato del Ministero Sacerdotale.

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A più tardi

Nadia Pische

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Don Tocco

E’ difficile concentrarsi e trovare le parole giuste per raccontare di lui… in chiesa mi guardo intorno e vedo sguardi smarriti, volti segnati dall’incredulità della notizia… Don Alfredo Tocco ci ha lasciato, non è più tra noi… anche se in verità noi non lo vediamo, ma lui è accanto a noi proprio come ha sempre fatto… Chiedo alle persone che conosco di raccontarmi di lui…

«Un padre, un vero padre, disposto ad aiutare tutti senza chiedere mai nulla in cambio», queste sono le parole che riecheggiano sulla bocca di tutti.

Elisabetta Sedda, un’adolescente di Carbonia dice: «Don Alfredo mi tranquillizzava sempre, aveva le parole giuste per consolarmi e rasserenarmi in ogni occasione, prima di ogni interrogazione sapeva come farmi stare bene». Suo fratello Francesco è schivo, mi dice che non riesce ad esprimere quel che prova, mi racconta di quando Don Alfredo gli fece da catechista per prepararlo in forma privata a ricevere il sacramento della cresima. Signora Maria, invece, mi viene incontro e con un sorriso mi dice che un “padre” come lui è davvero raro, una parola di conforto per tutti e tanta voglia di aiutare le persone… un grazie speciale ad un parroco veramente presente. Suor Eraldina lo paragona al “pane che si spezza” per essere diviso fra tutti…

Ma queste poche frasi sono solo una piccola parte di tutto il bene che la gente sta testimoniando a don Alfredo Tocco…

La mia intenzione ora è quella di interrompere di scrivere e recarmi nella chiesa di Cristo Re, la sua amata parrocchia, ad osservare le persone che attendono l’arrivo della sua salma e chiedere qua e là di manifestare le proprie emozioni nel ricordo di un uomo che ha “vissuto per la parrocchia“, come emozionata mi dice suor Eraldina.

Una notte di preghiere e ricordi ci attende ed è proprio questo che in tarda notte vi racconterò… il ricordo della gente che di lui dice: «Don Tocco? Un padre!»

Domani, alle 11.00, i funerali e l’ultimo saluto a chi Padre torna nella casa del Padre…

Nadia Pische