19 November, 2024
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Giovedì 5 settembre prende il via la quindicesima edizione del Cabudanne de sos poetas, il festival di poesia, letteratura e arte curata dall’Associazione Perda Sonadora che vedrà fino a domenica 8 quattro giorni di incontri con la poesia sarda, italiana e internazionale, laboratori, mostre, teatro, concerti, attività culturali e laboratoriali, e unprogramma molto nutrito con una sessantina di ospiti tra gli scorci più antichi e affascinanti di Seneghe, gioiello in basalto del Montiferru: Prentza de Murone, Campo della Quercia, Putzu Arru, Piazza dei balli, Bar Su Recreu, Casa Addis e Domo de sa poesia. In arrivo oltre sessanta ospiti con alcuni dei nomi dei poeti contemporanei tra i più amati, ma anche artisti, attori, musicisti, registi, studiosi e intellettuali provenienti dalla Sardegna, dall’Italia, dalla Francia, dalla Turchia, Armenia, USA, Algeria.

Il via giovedì è alle ore 17.00, con l’apertura ufficiale del festival e i saluti delle istituzioni e dell’associazione a Prentza de Murone. Alle 17.15, la presentazione del libro “Lentores” di Anna Cristina Serra. Dialoga con l’autrice Duilio Caocci, Pierre Guy-Stephanopoulose Salvatore Ligios. Letture di Clara Farina. Alle 19.00, il consueto appuntamento nel suggestivo Campo della Quercia dove i giovanissimi interpreti seneghesi porteranno al pubblico l’esito del laboratorio della non-scuola del Teatro delle Albe, sotto la guida di Alessandro Renda, attore e regista della compagnia teatrale di Ravenna, Giuseppina Pintus e Mariano Mastinu. Dal 2008 la non-scuola si trasferisce in agosto a Seneghe, all’interno del Cabudanne de sos Poetas, un sodalizio tra le due realtà che dura ormai da dodici anni coinvolgendo gli adolescenti e i piccoli del paese in una straordinaria esperienza teatrale. Stavolta il debutto al tramonto sotto la grande quercia vedrà al centro l’opera di Jonathan Swift “I viaggi di Gulliver”. Dopo l’incontro con i lillipuziani Gulliver affronta il mondo di Brobdingnag. Se la scala di Lilliput era 1:12, quella di Brobdingnag è l’opposto, 12:1. Ed è facile perdersi nell’erba alta. Alle 22.00 il ritorno del grande poeta francese, traduttore, saggista (tra le sue traduzioni quelle di alcune opere di Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Campanella, Umberto Saba, Franco Loi, e tanti altri) e caro amico del Cabudanne, Franc Ducros, che trasporterà il pubblico del “Settembre dei poeti” in un affascinante viaggio fino alle origini della poesia contemporanea. Con lui anche Gisèle Pierra, linguista e docente all’Università Paul-Valéry di Montpellier III, che leggerà i poeti francesi moderni, con traduzioni e commenti di Ducros.

Durante i giorni del festival sarà visitabile nel giardino di Prentza de Murone l’installazione “Poesie dagli Alberi” con le registrazioni delle voci dei poeti della Beat Generation che presero parte al Festival dei poeti di Castel Porziano, una delle manifestazioni più importanti a livello europeo, considerata come una sorta di “Woodstock della poesia”, nel 1979. Un progetto a cura di Nino Iorfino, sperimentatore multimediale, e Lidia Riviello di Rai Radio 3, che vuole celebrare quell’evento in cui furono protagoniste la poesia contemporanea, la creatività e l’inquietudine del ’77. Le registrazioni scelte per l’installazione di Alberi-Poeti furono realizzate da Radio Alice il 30 giugno 1979 sulla spiaggia di Roma, dove, nell’ultima giornata del festival dei poeti di Castel Porziano si alternarono senza sosta i più noti poeti della Beat Generation: da Allen Ginsberg a William Burroughs, da Gregory Corso a Lawrence Ferlinghetti.

ESITO LABORATORIO TEATRALE E MUSICALE. A cura di Giuseppina Pintus, Mariano Mastinu e Marta Loddo.

ESITO LABORATORIO TEATRALE E MUSICALE. A cura di Giuseppina Pintus, Mariano Mastinu e Marta Loddo.

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Il 25 agosto prende il via il consueto appuntamento con le Anteprime del “Cabudanne de sos poetas”, tra poesia, musica, improvvisazione poetica, presentazioni di libri, installazioni. Cinque gli incontri che si succederanno fino al 4 settembre tra Seneghe e Narbolia (25 agosto, 30 agosto, 31 agosto, 1° settembre e 4 settembre) in attesa della quindicesima edizione del festival di poesia più importante della Sardegna, tra i più apprezzati ed amati in Italia e all’estero che si terrà a Seneghe dal 5 all’8 settembre 2019.

Domenica 25 agosto, la località Perda Sonadora, sul monte di Seneghe, un luogo molto speciale per il paese e per l’associazione omonima che organizza il Cabudanne, ospiterà alle ore 18:00 “Imaginary Soundscape”, un concerto per computer, tromba e voci di e con Francesco Medda Arrogalla e Francesco Bachis, con la partecipazione de Su Cuntrattu Seneghesu. «Perda Sonadora è un luogo molto importante per Seneghe, una location magica al centro del Montiferru a cui abbiamo voluto dedicare un evento speciale, interconnesso con lo spazio e con la natura del territorio. È un luogo simbolico per il festival e per i seneghesi, ma allo stesso tempo è uno spazio naturale molto suggestivo con uno sguardo bellissimo e unico sul Sinis e sul Campidano», spiega Luca Manunza, presidente dell’associazione. Si parte quindi con il concerto poetico de su Cuntrattu di Vincenzo Uda attorno alla “grande pietra che suona”, tra le suggestive note battute dal vento, e a seguire la performance dell’ensemble che vede insieme tromba, electronics e le voci del coro a tenore de Su Cuntrattu Seneghesu formato da Giorgio Mancosu (Pesadoe), Guido Lotta (Mesa oghe e Contra), Neil Lotta (Mesa oghe), Piero Laconi (Contra) ed Enzo Lotta (Bassu).

Il 30 agosto nel “Campeggio Nurapolis” di Narbolia, si terrà alle 19.00 la presentazione del libro fotografico “Harraga. In viaggio bruciando le frontiere”, di Giulio Piscitelli edito da Agenzia Contrasto. Dialoga con l’autore Luca Manunza: “Le migrazioni come la poesia non hanno e non vogliono frontiere e impedimenti”. Si parlerà quindi di migrazioni internazionali, Mediterraneo, viaggi frontiere, poesia, e verrà inaugurata la mostra visibile durante i giorni del Cabudanne de sos poetas negli spazi di Casa Addis a Seneghe. Con questo reportage il fotografo e reporter Giulio Piscitelli ha vinto la tredicesima edizione del Premio Amilcare G. Ponchielli, istituito dal GRIN (Gruppo Redattori Iconografici Nazionale).

Il 31 agosto per il terzo appuntamento delle Anteprime del Cabudanne ritorna a Seneghe la tradizionale “Sa Gara a Poesia”, alle 21.30. Protagonista sarà l’arte dell’improvvisazione poetica in una gara a tema. I poeti estemporanei Salvatore Ladu e Celestino Mureddu si sfideranno a suon di versi in limba, accompagnati da Su Cuntrattu de Vincenzo Uda.

Il 1° settembre ancora a Seneghe, a Casa Addis, anteprima speciale tra le più importanti che rappresenta il Cabudanne: l’incontro con la rivista di poesia S’Ischiglia, storica rivista di poesia e arte sarda, tra le più autorevoli dell’isola con quarant’anni di storia alle spalle, che ha chiuso alcuni anni fa per una serie di motivi. A parlarne, coordinati da Mario Cubeddu, anima del Cabudanne e tra i fondatori del festival e dell’associazione Perda Sonadora, saranno alcuni tra i protagonisti che hanno fatto parte della redazione come Gavino Mameli, e ancora Duilio Caocci, docente di Letteratura all’Università di Cagliari, Antonio Canalis, Luciana Onnis, presidente della Fondazione Faustino Onnis che collabora all’organizzazione dell’evento. Letture poetiche di Stefano Raccis. Un appuntamento che in qualche modo vuole ricordare non solo l’esperienza e gli anni importanti di questa autorevole rivista di poesia, una delle prime in Italia, prima e unica finora in Sardegna, ma anche porre uno sguardo verso il futuro, con il pensiero e l’idea di alcuni degli autori ospiti rivolti al desiderio di poterla far rinascere.

Il 4 settembre, alle 18.30, l’appuntamento con l’anteprima ufficiale che darà il via il giorno dopo alla quindicesima edizione del Cabudanne de sos poetas è a Prentza de Murone (Seneghe), sede del vecchio frantoio del paese, con “Poesie dagli Alberi”: installazione audio sul “Festival dei poeti di Castel Porziano del 1979”, a cura di Nino Iorfino, sperimentatore multimediale, e Lidia Riviello di Rai Radio 3. Col progetto “Alberi Poeti”, Nino Iorfino innesta oggi voci poetiche fra gli alberi di giardini e festival. Le registrazioni scelte per l’installazione di Alberi-Poeti nel giardino di Sa Prentza con il suo verde frutteto, furono realizzate da Radio Alice il 30 giugno 1979 sulla spiaggia di Roma, dove, nell’ultima giornata del festival internazionale dei poeti di Castel Porziano, una delle manifestazioni più importanti a livello europeo, considerata come una sorta di “Woodstock della poesia”, si alternarono senza sosta i più noti poeti della Beat Generation: da Allen Ginsberg a William Burroughs, da Corso a Ferlinghetti. Intervennero anche poeti europei come il greco Stavros Tornes ed il russo Evgenij Aleksandrovič Evtušenko, insieme ai più locali Victor Cavallo, della Garbatella, e Dario Bellezza, di Trastevere. Da quella caotica e creativa Woodstock della poesia si potranno riascoltare per una sera i classici della Beat Generation attraverso speakers innestati negli alberi del giardino di Sa Prenza de Murone. Tirate fuori da una scatola quarant’anni dopo, quelle audiocassette restituiscono viva l’energia unica di quell’evento.

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Miglior Nuovo Talento per il 2014 al referendum della rivista Musica Jazz, Elisabetta Antonini è la protagonista del concerto in programma questa sera a Nuoro per la rassegna che accompagna le undici giornate del 27° Seminario Jazz in corso sino a domenica nel capoluogo barbaricino.

La cantante romana, che dal 2005 al 2013 è stata docente proprio dell’iniziativa didattica organizzata dall’Ente Musicale di Nuoro presenta il progetto “The Beat Goes On”, il suo omaggio alla Beat Generation già consegnato con successo alle tracce dell’omonimo c pubblicato lo scorso autunno. Un concept album pensato sulle voci e le parole di poeti e scrittori beat come Jack Kerouac, Allen Ginsberg, William Burroughs e Gregory Corso; per ognuno di loro, la Antonini, autrice della maggior parte dei brani e della selezione dei testi, ha ricreato un mondo sonoro ad hoc, spaziando dal bebop al funk, dai colori della West Coast all’improvvisazione pura dell’avanguardia degli anni Sessanta, con inserti di registrazioni d’epoca delle voci degli stessi autori.

Come sul disco, così anche oggi sul palco dell’Auditorium dell’ISRE a partire dalle 21.00 (biglietto intero a dodici euro, ridotto a dieci), Elisabetta Antonini sarà affiancata da una formazione che riunisce alcuni nomi di primo piano della scena jazzistica italiana: Francesco Bearzatti al sax tenore e al clarinetto, il pianista cagliaritano Luca Mannutza, Paolino Dalla Porta al contrabbasso e Marcello Di Leonardo alla batteria.

Cantante e band leader, arrangiatrice e compositrice, Elisabetta Antonini ha studiato vocalità jazz e approfondito lo stile e il linguaggio jazzistico negli Stati Uniti e in Italia con figure di caratura internazionale. Prima artista italiana a firmare con la prestigiosa etichetta inglese Candid, ha all’attivo un’intensa attività concertistica che l’ha portata a collaborare con nomi come Paul McCandless, Kenny Wheeler, Paolo Damiani, Vassilis Tsabropoulos, Javier Girotto, Paolo Fresu. Attenta alla composizione e all’arrangiamento, ha messo a frutto la sua creatività in progetti raffinati e originali, come “The Beat Goes On”, appunto, ma anche nell’esplorazione di un jazz dal sapore cameristico con il trio Un Minuto Dopo, che divide con Alessandro Gwis, Gabriele Coen e il grande oboista degli Oregon Paul McCandless; oppure, ancora, nel duo Nuance con l’arpista cagliaritana Marcella Carboni, dove mette in luce alcune perle del jazz contemporaneo ridisegnandone i contorni, creando paesaggi sonori rarefatti, rilassati e profondamente delicati. La sua profonda conoscenza della tradizione jazzistica trova invece spazio in progetti come Urban Scraps, Women Next Door e In a New York Minute, in cui la song americana e i jazz tunes hard bop vengono riproposti nei colori accesi e nelle trame raffinate di arrangiamenti classici dal sound rotondo ed elegante.

Elisabetta Antonini (foto Paolo Soriani) m Elisabetta Antonini (foto Paolo Soriani) 2