22 November, 2024
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La Maverick Orchestra capitanata da Enzo Favata ha acceso i riflettori sull’anteprima del 37° festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz, con uno degli appuntamenti della rassegna “Jazz Around” che anticipa il cuore della manifestazione.

Sul palco allestito in Piazza Roma, a Carbonia, con Enzo Favata si sono esibiti Mirko Cisilino, Anais Drago, Pasquale Mirra, Alfonso Santimone, Danilo Gallo e Marco Frattini. 

Il prossimo appuntamento è in programma domenica 7 agosto a Piscinas, a Villa Salazar, con il trio “Cats in The Kitchen”.

Ieri sera, al termine del concerto, abbiamo intervistato Enzo Favata.

 

    

 

 

Spetta ai colori della Maverick Orchestra il compito di accendere i riflettori sull’anteprima del trentasettesimo festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz, con gli appuntamenti della rassegna “Jazz Around”, un “festival nel festival” che anticipa il cuore della manifestazione.

Domani, martedì 2 agosto, in Piazza Roma, a Carbonia, si potranno apprezzare le sonorità eclettiche della Maverick Orchestra, capitanata da Enzo Favata che riunisce alcune delle più forti personalità dell’attuale panorama del jazz italiano, musicisti totalmente indipendenti da allineamenti stilistici e capaci di sperimentare e passare agevolmente tra sonorità acustiche ed elettroniche, come Mirko Cisilino, Anais Drago, Pasquale Mirra, Alfonso Santimone, Danilo Gallo e Marco Frattini. 

Il prossimo appuntamento è in programma domenica 7 agosto a Piscinas, a Villa Salazar, con il trio “Cats in The Kitchen”, guidato dal pianista Alberto Braida, con la contrabbassista e compositrice Silvia Bolognesi, ed il vulcanico batterista, percussionista e compositore Cristiano Calcagnile.

Si accendono i riflettori sul trentasettesimo festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, una delle rassegne di maggior rilievo nel panorama jazzistico nazionale, abitualmente di scena a fine estate, tra Sant’Anna Arresi, cuore della manifestazione, ed altri centri del Sud Sardegna, organizzata dall’Associazione Culturale Punta Giara.

Prima di vivere il suo momento centrale nella storica Piazza del Nuraghe (in date ancora da definirsi), il festival propone una prima tranche di concerti che si snoderanno durante i mesi di agosto e settembre, coinvolgendo il territorio circostante con la rassegna “Jazz Around”, una sorta di “festival nel festival”.

Sarà l’energia esplosiva e colorata della Maverick Orchestra, a dare il via alla musica martedì 2 agosto, a Carbonia, nella centrale Piazza Roma: capitanata da Enzo Favata (ai sax, clarinetto ed elettronica), la formazione riunisce alcune delle più forti personalità dell’attuale panorama del jazz italiano, musicisti totalmente indipendenti da allineamenti stilistici e capaci di sperimentare e passare agevolmente tra sonorità acustiche ed elettroniche, come Mirko Cisilino (tromba, trombone, synth, elettronica), Anais Drago (violini ed elettronica), Pasquale Mirra (vibrafono e percussioni), Alfonso Santimone (tastiere, laptop), Danilo Gallo (basso e contrabbasso), e Marco Frattini (batteria, pads). Maverick è il termine che indica un “capo di bestiame non marchiato”, assimilabile a “persona indipendente, ribelle, tradizionalmente anticonformista”, non sottomesso a ad idee preconcette, in questo caso stilistiche: e sarà proprio questa la cifra fresca e libera del repertorio musicale, con influenze che spaziano dalla creola New Orleans, alla musica minimalista, dal Miles elettrico alle nuove sonorità del jazz multietnico ed elettronico inglese, o dall’Etiopia ad un Bela Bartok hip-hop.

Domenica 7 agosto la musica si sposta a Piscinas a Villa Salazar, per il secondo appuntamento, che vede protagonista il pianista Alberto Braida, classe 1966, da sempre dedito all’ improvvisazione musicale, alla testa del trio “Cats in The Kithen”, un giocoso incontro di sonorità che ha portato al suo fianco l’esperta ed eclettica contrabbassista e compositrice Silvia Bolognesi, ed il vulcanico batterista, percussionista e compositore Cristiano Calcagnile, per un concerto fatto da intrecci sonori apparentemente semplici ma ricco di dettagli, come un gomitolo che i tre “gatti” scompongono e aggrovigliano nel loro gioco.

Mercoledì 23 febbraio, sul palcoscenico del Teatro Massimo di Cagliari, grande spettacolo per la finale della prima edizione, presentata da Giacomo Serreli, del premio “Isio Saba, per la creatività e l’innovazione nella musica jazz” annualità 2021, che per restrizioni legati al Covid-19 è slittata al 2022.

Il Premio è stato organizzato dal Festival Internazionale Jazz in Sardegna e dall’Associazione Culturale Jazzino, fortemente voluto dalla moglie e dal figlio del compianto artista, venuto a mancare il 29 marzo 2013, all’età di 71 anni.

Socio fondatore del Festival jazz in Sardegna, Isio Saba ha contribuito a scrivere la storia del jazz isolana. Profondo conoscitore del jazz americano, è stato animatore di numerose rassegne in tutta Italia. Grande fotografo, lascia un patrimonio documentale ricchissimo.

Il Premio nasce come un doveroso tributo ad un grandissimo operatore culturale che ha saputo promuovere, sperimentare ed innovare la musica jazz in Sardegna. Un’importante opportunità per tanti musicisti jazz dalla spiccata creatività che in questa prima edizione ha assunto un carattere nazionale, ma che già dalla prossima, per la quale a breve inizieranno i lavori, diventerà internazionale.

La giuria, eterogenea, era composta da musicisti, giornalisti, fotografi ed esperti del settore con la presidenza affidata al musicista Paolo Carrus.

Sul palco, per la serata finale, tre artisti che si sono distinti nella difficile selezione operata dalla giuria: Anais Drago, piemontese proveniente da Biella; Antonio Floris, sardo proveniente da Mogoro; Fabio Giachino, piemontese proveniente da Alba.

La sfida si è rivelata da subito ricca di professionalità, esperienza, innovazione, creatività che hanno portato in scena diversi tipi di esecuzione musicale e vari strumenti, regalando al pubblico, piacevolissime performance particolarmente applaudite.

Dal difficile raggiungimento del verdetto, data la qualità delle proposte, è risultata vincitrice la violinista Anais Drago, che ha ricevuto il premio dalla moglie e dal figlio di Isio Saba e che, rivolta alla platea di appassionati, ha dichiarato di non aspettarsi tale premio ma di essere felicissima di “portarselo a casa”. Un assegno da tremila euro da investire nella produzione artistica del progetto e, in parte, nella pubblicazione del disco.

Applauditissimi anche il chitarrista Antonio Floris ed il pianista Fabio Giachino; tutti e tre hanno ricevuto una pergamena in ricordo della serata.

L’originalità degli artisti ha coinvolto il pubblico che, in attesa della proclamazione del vincitore, è stato intrattenuto da una jam session emozionante e professionale nella quale, niente di preordinato, ma al contrario maestralmente improvvisato, ha regalato, con uno scambio musicale ad alti livelli, una performance tra virtuosi del jazz.

La serata si è svolta secondo il rispetto delle norme anticovid.

Nadia Pische