22 November, 2024
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Attingere alla memoria per reinventare il proprio futuro. Avere cura dei doni della Storia, per lasciare spazio allo stupore e alla bellezza. Dancing Histor(y)ies, progetto cofinanziato dall’Unione Europea, incentrato sulla promozione dei siti archeologici attraverso le arti performative con il coinvolgimento delle comunità locali, dopo la prima presentazione avvenuta nell’aprile dello scorso anno a Cipro, bussa alle porte della Sardegna per offrire, dal 12 al 14 luglio, una prima grande vetrina internazionale della danza da vivere nella meraviglia dall’antica città di Tharros (Cabras), una delle più struggenti eredità archeologiche di tutto il Mediterraneo.

Ballare, creare, progettare, conoscere, divertirsi. Danzare sulla Storia e con la Storia, riappropriandosi di antiche e nuove narrazioni a partire dalla vita delle comunità che, proprio in territori così ricchi di memoria, hanno scelto di articolare il loro presente. Un esperimento collettivo nato dall’idea di cinque istituzioni culturali afferenti a quattro Paesi europei (Grecia, Italia, Serbia e Spagna), che coinvolge ben tredici partner di undici Nazioni, e di cui l’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo in Sardegna è capofila. Emerge così la capacità progettuale e di networking internazionale che l’Associazione Enti Locali mette a disposizione per la crescita culturale delle comunità, a fianco delle amministrazioni locali, contribuendo ad arricchire le politiche di sviluppo economico-sociale dei territori. «Cabras entra nel novero delle cinque prestigiose tappe europee di questo progetto che lega tra loro l’arte della danza alla storia dei luoghicommenta il sindaco Andrea Abis -. Abbiamo un grande patrimonio di cultura locale e di tradizioni identitarie da custodire, un patrimonio archeologico imponente da tutelare e svelare. Mettiamo a disposizione la nostra ricchezza per condividere attraverso la danza le cinque diverse storie da cui proveniamo.»

A partire dalla prima settimana di aprile e fino a metà luglio, le comunità di Cabras e del Sinis saranno invitate a partecipare attivamente alla ideazione, progettazione e creazione di tre produzioni artistiche messe in scena da tre gruppi internazionali di danza: la compagnia svedese IlDance, quella polacca Polish Dance Theatre e una co-produzione italiana che vede insieme il Gruppo E-Motion, ASMED Balletto di Sardegna e la Compagnia Danza Estemporada. I danzatori, grazie a un ciclo di tre workshop spalmati fino al mese di luglio e dalla durata di tre giorni ciascuno, avranno modo di visitare e studiare nel dettaglio lo spazio archeologico di Tharros, gestito dalla Fondazione Mont’e Prama, e raffrontarsi col tessuto sociale dei territori in un proficuo scambio dialettico tra scuole, associazioni, artigiani, famiglie e altre realtà che abitualmente non fruiscono del sito.

«Ogni forma d’arte è preziosa nella costruzione di un percorso in grado di portare alla crescita socio-culturale-economica del nostro territorioconcorda Antony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama -. L’integrazione europea passa anche dalla commistione fra tradizioni ed esperienze, oltre che dalla conoscenza dei rispettivi territori e dei siti culturali. È per questo che Dancing Histor(y)ies,e i workshop che anticiperanno le esibizioni degli artisti, incontrano da subito il sostegno e il favore della nostra Fondazione.»

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Il consigliere del M5S Alessandro Solinas si unisce al coro dei no alla proposta dell’assessore regionale al Turismo Gianni Chessa di portare le statue dei Giganti di Mont’e Prama in un tour attraverso i più importanti musei del mondo avendo come obiettivo la promozione turistica della Sardegna.

«La valorizzazione dei Giganti di Mont’e Prama deve avvenire nel contesto originario, nella loro casa natale, in cui le statue devono poter essere esposte tutte assieme – dice Alessandro Solinas -. A riguardo ho già presentato una mozione in Consiglio e chiesto alla Giunta il massimo impegno per il rilancio del sito archeologico di Cabras, l’unico luogo capace di raccontare l’identità di questo immenso patrimonio archeologico sardo. Nelle recenti dichiarazioni dell’assessore Gianni Chessa, Cabras, la provincia di Oristano e l’intera Sardegna vengono penalizzate dalla convinzione dello stesso assessore di poter disporre dei beni archeologici che appartengono alla nostra terra in un modo quasi padronale.»

E’ totale la condivisione del pensiero del sindaco di Cabras Andrea Abis: «La promozione dei Giganti – sottolinea Alessandro Solinas – ha senso soltanto se fatta nel contesto di riferimento».

Alessandro Solinas è il primo firmatario di una mozione che impegna la Giunta ad attivarsi per la valorizzazione e la promozione del sito archeologico di Mont’e Prama e di tutti i reperti rinvenuti. Le preziose statue dei Giganti e tutti i reperti, attualmente distribuiti tra i musei Nazionale di Cagliari e Civico di Cabras, per Alessandro Solinas devono tornare e restare nella loro terra d’origine, a Cabras, nella Penisola del Sinis.

«Per quanto riguarda la gestione diretta dei beni archeologici rivendicata dal Presidente della Regione si può giustamente pensare di chiedere al Ministero maggiore autonomia in termini di gestione, ma non si può escludere lo Stato italiano nella misura in cui questo debba partecipare mettendo a disposizione, in un’ottica di programmazione nazionale, tutte quelle risorse che la Regione Sardegna fisiologicamente non può sostenere. Parlare di gestione diretta, non inclusa in un’ottica di programmazione nazionale – conclude Alessandro Solinas -, appare una mera dichiarazione propagandistica piuttosto che un’affermazione effettivamente basata su dati che confortano questa teoria.»

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«Ho parlato con la direttrice del Polo Museale Giovanna Damiani e mi pare che in realtà siamo abbastanza allineati nel ribadire gli accordi presi, in particolare quello siglato un anno fa con l’allora ministro Dario Franceschini. Il punto di vista definito in quell’occasione è molto semplice: le statue di Mont’e Prama vengono da qui e qui devono stare. Se è vero che una ricchezza archeologica di tale portata valorizza il territorio, è vero anche che esporla nel luogo di provenienza ne esalta la capacità di attrazione. Una presenza al Museo di Cagliari deve essere funzionale a portare più visitatori a Cabras, non il contrario. Questo è lo schema e noi non ci muoviamo di un centimetro.»

Lo ha detto questa mattina il presidente della Regione Francesco Pigliaru visitando il Museo di Cabras insieme al sindaco Andrea Abis ed al consigliere regionale Antonio Solinas.

«Va detto però che è necessario fare i compiti a casa. La governance di questo patrimonio archeologico così prezioso va attuata attraverso il lavoro condiviso di Regione, Mibac e comune di Cabras, i tre soggetti riuniti nella Fondazione, che è lo strumento essenziale per portare avanti tutte le azioni che servono e per farlo in pieno spirito collaborativo. Noi siamo al lavoro sullo statuto, e da parte del Comune abbiamo ricevuto assicurazione sulla loro disponibilità ad andare avanti in questa direzione in tempi rapidi. Mont’e Prama è una straordinaria eredità che appartiene a Cabras e a tutta la Sardegna ma anche al mondo intero: è interesse di tutti noi rendere le statue visibili nel luogo di ritrovamento – ha concluso Francesco Pigliaru -, così come avviene, con successo, nelle situazioni internazionali meglio gestite.»

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Tirso

È stato firmato oggi l’accordo transattivo tra Regione Sardegna, Enel, Ente acque della Sardegna (Enas) e Consorzio di Bonifica dell’Oristanese con il quale si definiscono le modalità del passaggio alla Regione Sardegna delle Centrali idroelettriche Tirso 1 e Tirso 2.
L’accordo è stato sottoscritto dal Direttore Generale dell’assessorato regionale dei Lavori pubblici Marco Dario Cherchi, dal responsabile per le Energie rinnovabili in Italia di Enel Carlo Pignoloni, dall’amministratore unico di Enas Giovanni Sistu e dal commissario del Consorzio di Bonifica dell’Oristanese Andrea Abis.
L’intesa pone fine alla specifica pendenza giudiziaria sorta tra le parti ed arriva a distanza di quasi due anni dalla sentenza con cui il Tribunale regionale delle Acque di Cagliari ha sancito il subentro della Regione nella titolarità delle due centrali, invitando le parti a una definizione transattiva della vicenda.
Gli impianti idroelettrici Tirso 1 (20MW) e Tirso 2 (4MW), rispettivamente a valle della diga “Eleonora d’Arborea Cantoniera” sul fiume Tirso e a valle della diga “Nuraghe Pranu Antoni” sul fiume Flumineddu, furono progettati e costruiti da Enel con fondi propri a seguito del regolare accordo sottoscritto nel 2001 con il Consorzio di Bonifica di Oristano allora titolare delle concessioni idroelettriche e delle due dighe.
La Regione affiderà la gestione delle Centrali idroelettriche all’Enas che beneficerà dei ricavi della vendita di energia elettrica a far data dal 1 gennaio 2018. La definizione dell’accordo economico comporta l’impegno per Enel a corrispondere una somma forfettaria pari a 2,4 milioni di euro al Consorzio dell’Oristanese e 7,2 milioni alla Regione Sardegna.
Soddisfazione viene espressa dalla Regione Sardegna e da Enel per aver raggiunto l’accordo a seguito di un dialogo improntato alla massima trasparenza e al rispetto delle reciproche posizioni.

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«Gli agricoltori hanno necessità di avere certezze sulla disponibilità della risorsa idrica per programmare le colture e la propria attività produttiva. Qualche settimana fa con i colleghi assessori di Lavori pubblici, Ambiente e Industria ci siamo messi attorno a un tavolo, che io vorrei fosse permanente, per discutere della gestione dei problemi attuali e sulle attività da intraprendere nell’immediato futuro.» Lo ha detto ieri l’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, intervenendo a Oristano all’iniziativa organizzata da Confagricoltura Sardegna dal titolo: «Gestione ottimale della risorsa irrigua». Ai lavori hanno partecipato la vice presidente nazionale dell’associazione di categoria agricola ed ex assessore regionale dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, il presidente di Confagricoltura Sardegna, Luca Sanna, e il direttore nazionale dell’area ambientale Confagricoltura, Donato Rotunno. E poi il vice presidente di ANBI, Giovanni Tamburini, l’amministratore unico di Enas, Giovanni Sistu, il presidente di ANBI Sardegna, Gavino Zirattu, e Andrea Abis, commissario del Consorzio di bonifica di Oristano. In sala numerosi operatori del settore, agricoltori e rappresentanti dei sindacati di settore.
Cambiamenti climatici, riduzioni delle precipitazioni, siccità, disponibilità di acqua negli invasi e disponibilità per gli usi agricoli. Questi i maggiori argomenti che hanno caratterizzato l’incontro e che, nello specifico delle attività agricole, hanno toccato anche i temi delle manutenzioni delle reti irrigue, dei costi dell’acqua per gli agricoltori e dell’installazione dei contattori.
«Tutti i soggetti coinvolti devono avere il dovere di lavorare assieme condividendo i dati in proprio possesso e mettendoli a sistema. Così possiamo dare un ordine di priorità agli interventi da mettere in atto – ha osservato Pierluigi Caria -, riducendo i tempi di attuazione ed evitando sprechi di risorse. Sugli interventi di ripristino delle reti irrigue, un vero colabrodo in certi territori, non possiamo pensare di fare un unico grande intervento in una sola volta. Sarebbero necessarie troppe risorse. Ecco perché dobbiamo agire per obiettivi raggiungibili in tempi rapidi e con risorse certe, pianificando quanto più possibile ogni tipo di percorso. Nell’estate del 2017 – ha aggiunto l’assessore – abbiamo stanziato 30milioni di euro di fondi FSC per l’irriguo e quindi per i Consorzi di bonifica. 30milioni a fronte di circa 160milioni di progetti presentati in Regione.»
L’assessore dell’Agricoltura ha poi ricordato che in questi mesi sono al vaglio degli uffici due macro azioni: il recupero dei reflui e l’uso di dissalatori. «Nel primo caso – ha spiegato Pierluigi Caria – siamo al lavoro con progetti e finanziamenti già operativi che migliorino l’esistente e creino reti nuove, mentre nel secondo siamo ancora in fase embrionale e stiamo raccogliendo opinioni e idee da parte dei tanti portatori di interesse coinvolti. Anche in questo caso – ha concluso l’assessore dell’Agricoltura – vogliamo arrivare a una decisione condivisa, frutto del massimo confronto possibile».

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore Luigi Arru, ha stanziato 100mila euro come contributo per le federazioni delle associazioni che operano con persone con disabilità. 70mila euro andranno alla Federazione Fish Sardegna onlus (federazione italiana per il superamento dell’handicap), 30.000 euro alla F.A.N.D. (federazione associazioni nazionali delle persone con disabilità). Dopo il passaggio in Conferenza Regione – Enti locali, l’esecutivo ha votato una integrazione dei fondi per gli enti gestori degli Ambiti PLUS di Sassari e di Nuoro: le risorse – 400mila euro per Sassari e 219mila per Nuoro – consentiranno agli Ambiti Plus di soddisfare tutte le richieste di erogazione del servizio educativo e di assistenza domiciliare pervenute. Accolte anche le modifiche al sistema della contabilità delle aziende sanitarie.

E’ stato approvato, su proposta dell’assessore Cristiano Erriu, l’atto di indirizzo (interpretativo e applicativo dell’articolo 41, comma 1, c-bis della L.R. n. 9/2006) che attribuisce ai Comuni la competenza al rilascio delle concessioni demaniali marittime sulle aree e sugli specchi acquei per la nautica da diporto, per imbarcazioni con lunghezza sino ai 10 metri. Accettata, inoltre, la donazione della nuda proprietà di un’unità immobiliare sita nel comune di Pettinengo (provincia di Biella), fatta da Battista Saiu, rappresentante legale del Circolo culturale sardo ‘Su Nuraghe’, al quale viene concesso l’usufrutto del bene per 30 anni. Infine, dopo il trasferimento del personale ex EPT alla Regione e della relativa funzione, la Giunta ha approvato i criteri del trasferimento di beni, risorse strumentali, procedimenti e contratti in essere connessi alla funzione turismo.

È di 37.484 euro la quota spettante alla Regione Sardegna per gli interventi in materia di politiche giovanili per promuovere attività di orientamento, di prevenzione del disagio giovanile e di sostegno dei giovani talenti tra i 18 e i 35 anni. La giunta ha approvato la proposta dell’assessore Giuseppe Dessena di indirizzare tale risorse al cofinanziamento di programmi di mobilità studentesca internazionale attivati sulla base di programmi comunitari LLP/Erasmus e Leonardo e al miglioramento dei servizi agli studenti, in favore dell’Accademia delle Belle Arti di Sassari e dei Conservatori di Musica di Cagliari e Sassari.

Approvata anche la proposta della Commissione tecnico-artistica prevista dalla legge 6 in materia di cinema che ha redatto la graduatoria dei proponenti di cortometraggi tra cui si ripartisce il contributo regionale di 60mila euro: 5 i finanziati, 10 gli ammessi e 13 i richiedenti.

È stata approvata su proposta dell’assessore Raffaele Paci la delibera con cui si prende atto della relazione sull’attività del 2016 di Sardegna Ricerche. Nell’ambito dei poteri di indirizzo e controllo disciplinati dalla legge regionale 14/95 infatti, gli assessorati regionali competenti per materia verificano la conformità dell’attività degli enti e delle agenzie alle direttive impartite dalla Giunta regionale, valutando la congruità dei risultati raggiunti in termini efficacia, efficienza ed economicità e ne riferiscono alla Giunta. Dei risultati delle verifiche e delle conseguenti misure eventualmente adottate si da conto in una documentata relazione che la Giunta trasmette al Consiglio regionale e nella quale sono evidenziate le direttive impartite, i programmi operativi definiti, i risultati raggiunti e l’andamento economico finanziario della gestione.

Giudizio positivo, assoggettato al rispetto delle prescrizioni, sulla compatibilità ambientale per l’aggiornamento del progetto di coltivazione, ripristino e rinnovo autorizzazione di una cava di materiale per costruzioni ed opere civili in località S’Arenargiu nel comune di Serdiana. Non dovrà essere sottoposto a ulteriore procedura di VIA l’intervento per l’aumento di classe e realizzazione di nuove volumetrie a servizio dell’attività per l’impianto di riciclaggio inerti in procedura semplificata nel Comune di Norbello (OR), a condizione che nel progetto da sottoporre ad autorizzazione siano rispettate le prescrizioni specificate.

Per dare continuità all’erogazione dei servizi di trasporto pubblico locale ferroviario e della metrotranvia nelle aree di Cagliari e Sassari, la Giunta, come proposto dall’assessore Carlo Careddu, ha dato mandato alla Direzione generale dei Trasporti di prorogare i contratti di servizio attualmente vigenti sino al 3 dicembre 2019.

Su proposta dell’assessore Pierluigi Caria, la Giunta ha votato la proroga della gestione commissariale e la riconferma del commissario straordinario, Andrea Abis, per il Consorzio di Bonifica dell’Oristanese. Approvata anche l’implementazione del programma di intervento nel campo della conservazione e del miglioramento genetico delle razze locali delle specie di interesse zootecnico per gli anni 2014, 2015, 2016. L’Agenzia Laore Sardegna, a cui è affidata l’attuazione dell’intervento, è autorizzata dunque a utilizzare le economie realizzate nell’annualità 2015 per coprire i maggiori costi sostenuti nell’anno precedente dalle Associazioni Provinciali degli Allevatori che tengono i Libri Genealogici e svolgono i Controlli Funzionali del bestiame, effettuandone le valutazioni genetiche.

La Giunta ha licenziato, infine, la delibera sul carburante agricolo ad accisa agevolata per il comparto agricolo isolano con modifiche ed integrazioni alle tabelle ettaro-coltura, così da applicare anche in Sardegna consumi medi standardizzati di prodotti petroliferi impiegati in lavori agricoli e orticoli, in allevamento, nella selvicoltura e piscicoltura e nelle coltivazioni sotto serra.

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Il commissario straordinario Andrea Abis ha illustrato alla V Commissione i dati della situazione economico-finanziaria del Consorzio di bonifica di Oristano.

«Stiamo ultimando le verifiche contabili – ha detto Andrea Abis – ma possiamo dire che il buco del Consorzio non sarà inferiore a 11 milioni di euro. L’Ente è in dissesto, il disavanzo è conclamato. Sarà certificato a giugno con l’approvazione del bilancio. Una situazione difficile dovuta a diversi fattori: l’andamento altalenate dei contributi pubblici e il ritardo nell’erogazione delle risorse, la mancata riscossione dei ruoli (istituzionali, manutenzione e uso irriguo) e l’assenza di un sistema di controllo efficiente per il monitoraggio dei consumi idrici in agricoltura. Per porvi rimedio serve un intervento di sostegno pubblico agganciato a un serio piano di risanamento.»

Il commissario straordinario ha poi risposto alle domande dei consiglieri sulle ultime cartelle esattoriali emesse al Consorzio e notificate agli agricoltori. «Si tratta di ruoli per l’uso irriguo – ha spiegato Abis – la somma complessiva è di 4,3 milioni di euro e riguarda i conguagli per il periodo 2006-2008. Il Consorzio ha emesso le cartelle per evitare la prescrizione ma ci sono ulteriori crediti per altri 11 milioni di euro (ruoli istituzionali e per la manutenzione) che l’Ente difficilmente riuscirà a recuperare perché ormai inesigibili».

I ruoli sono stati recapitati a 3.856 aziende, 2.175 dovranno pagare meno di 100 euro, altre 100 hanno invece un debito di oltre 10mila euro con picchi di 80mila. La maggior parte dei debiti è a carico del sistema Arborea.

«Per anni il Consorzio non ha fatto pagare i ruoli istituzionali – aggiunto Andrea Abis – a questo si aggiunge l’esiguità dei contributi pubblici negli anni 2005-2010. La situazione ora è molto grave. Se ne esce solo garantendo al Consorzio liquidità, in modo da abbattere gli oneri finanziari per le anticipazioni di cassa che pesano sul bilancio per oltre un milione di euro e consentire all’ente di lavorare a un piano di risanamento. Servono circa 10 milioni di euro, non necessariamente da incassare in un’unica soluzione. Con questa garanzia credo che il piano di risanamento potrebbe essere portato a termine nel giro di cinque anni. Un Consorzio efficiente poi dovrà puntare a potenziare il sistema di controllo dei consumi con contatori a ogni stazione di sollevamento e presso tutti i ripartitori, senza dimenticare la vertenza con Enel per la gestione delle centrali idroelettriche. La soluzione di questa partita rappresenterebbe un grande vantaggio per il Consorzio.»

Il presidente della Commissione Luigi Lotto ha preso atto dei dati illustrati dal Commissario e annunciato un’iniziativa della Commissione: «C’è la necessità di approfondire il tema e analizzare la questione in tutti i suoi aspetti. Nei prossimi giorni la Commissione sentirà gli assessori dell’Agricoltura e dei Lavori pubblici».

 

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Consorzio di bonifica del Basso Sulcis copia

La Giunta regionale nella seduta di ieri ha approvato un importante pacchetto di delibere sui Consorzi di Bonifica attinenti la programmazione delle opere strategiche per il periodo 2014-2020 e contributi finanziari aggiuntivi per l’abbattimento delle spese di funzionamento. Si tratta di interventi volti a rafforzare la riorganizzazione ed il rilancio dell’attività dei Consorzi e l’ammodernamento della rete irrigua che è storicamente un grosso limite alla competitività delle imprese agricole sarde.
In primo luogo, è stato approvato dall’esecutivo il “Piano stralcio per la programmazione 2014-2020 delle infrastrutture irrigue strategiche” nonché l’attivazione del fondo di rotazione per il finanziamento della progettazione delle opere. Il Piano propone un elenco di interventi prioritari di 160 milioni di euro finalizzato a eliminare le perdite delle reti, migliorare l’efficienza degli impianti di sollevamento, misurare e telecontrollare l’erogazione all’utenza. L’obiettivo è quello di promuovere e attuare, attraverso i consorzi di bonifica, una politica di investimenti infrastrutturali indirizzati a una più razionale utilizzazione delle risorse idriche per uso agricolo e per la tutela del suolo agrario dalla salinizzazione. Con l’attuazione di un Piano di questa levatura si intende dare un forte impulso nell’ammodernamento del settore con occhio attento al tema ambientale ed economico del risparmio idrico. La delibera mette anche a disposizione 800 mila euro per la costituzione di un fondo di rotazione per il credito di progettazione delle opere. Il Fondo, gestito da SFIRS, finanzierà la progettazione delle opere strategiche del Piano fino al livello esecutivo e sarà gestito a sportello.
Altre due delibere approvate ieri stanziano 7,4 milioni per l’abbattimento dei costi di funzionamento dell’attività dei Consorzi e 2,6 milioni di contributi per interventi molteplici.
La prima delibera prevede uno stanziamento complessivo di 7,4 milioni (5 provenienti dalla Legge finanziaria 2015 e 2,4 dall’assestamento di bilancio approvato pochi giorni fa) che servirà per coprire l’innalzamento dei costi diretti e indiretti sostenuti dai Consorzi di bonifica per lo svolgimento delle attività istituzionali consortili. Questa quota è stata quantificata a partire da una serie di analisi ed elaborazioni effettuate dagli uffici dell’Assessorato, mirando a mantenere omogenei ed entro soglie di sostenibilità i livelli di contribuzione dei consorziati, in un periodo di grossa difficoltà del comparto agricolo a causa delle restrizioni idriche e dell’aumento delle spese gestionali generate dalla siccità degli ultimi anni.
Altri 2,6 milioni provenienti dal recente assestamento di bilancio vengono assegnati dalla Giunta per interventi vari: 250.000 euro come contributo straordinario ai maggiori oneri sostenuti dai consorzi di bonifica della Sardegna Centrale e della Gallura in quanto gravemente colpiti dalla siccità nell’annualità 2016; 400.000 euro serviranno per la redazione dei piani di classifica dei consorzi di bonifica secondo un modello standard regionale e per lo studio dei costi standardizzati dell’irrigazione; altri 300.000 saranno destinati per il completamento dei piani di riordino fondiario in corso di Uras, Zeddiani, Mogoro, San Vero Milis, Terralba e Marrubiu; infine, i restanti 1.650.000 euro verranno stanziati ad incremento dei contributi ordinari per le manutenzioni dell’annualità 2016.
La Giunta regionale, infine, ha anche prorogati gli incarichi dei Commissari straordinari dei Consorzi della Sardegna Meridionale, Carlo Augusto Melis Costa, e dell’Oristanese, Andrea Abis.

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Palazzo della Regione 3 copia

IGEA darà attuazione al Piano Industriale 2015-2017 attraverso un’apposita convenzione con l’assessorato dell’Industria autorizzata oggi dalla Giunta regionale. La delibera, proposta dall’assessore Maria Grazia Piras, fissa anche un nuovo schema di procedure, sia dal punto di vista gestionale che amministrativo e finanziario, per regolare gli affidamenti alla stessa IGEA. Il nuovo schema faciliterà il sistema di controllo e la rendicontazione dei lavori. Uno degli obiettivi è assicurare un flusso finanziario più certo e stabile proseguendo nel percorso di risanamento della società.

La Giunta regionale, inoltre, ha riprogrammato 42 milioni di euro come contributo alle amministrazioni comunali per risolvere l’annoso problema dei costi per la gestione delle acque meteoriche e di drenaggio urbano, ovvero per pagare il debito con i Consorzi di Bonifica. L’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, con il quale la delibera della Presidenza è concertata, ha spiegato che i 42 milioni erano originariamente destinati a costituire un fondo di garanzia a favore di Abbanoa per proteggere il debito nei confronti delle banche. Essendo però migliorata nettamente la situazione economica di Abbanoa, anche su parere degli stessi istituti di credito quel fondo di garanzia si ritiene non più necessario. L’importo sarà dunque ridistribuito in questo modo: 8 milioni come anticipazione di cassa a favore dell’Ente Acque della Sardegna, 28 come anticipazione ad Abbanoa, gestore unico del Servizio Idrico Integrato, per la definizione del saldo relativo alle acque meteoriche e 6 perenti da trasferire sempre a Egas in attesa della riprogrammazione. Il periodo su cui intervenire va dal 2005 al 201: da quell’anno in poi, infatti, le acque meteoriche sono inserite in bolletta. La Regione dunque trasferisce i soldi a Egas che li gira ad Abbanoa che a sua volta li passa a Enas che, infine, salda i debiti con i Consorzi di Bonifica.

Su proposta dell’assessore degli Enti locali, Finanze e Urbanistica Cristiano Erriu, la Giunta Pigliaru ha nominato Gian Bachisio Demelas commissario “ad acta” per l’approvazione del Piano particolareggiato del Centro Matrice del Comune di Villasimius, in adeguamento al Piano Paesaggistico Regionale, in quanto 9 consiglieri oltre al sindaco risultano proprietari degli immobili interessati dal Piano. L’articolo 78 del Decreto legislativo n. 267 del 18 agosto 2000 prevede espressamente che «gli amministratori (…) devono astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti sino al quarto grado. L’obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell’amministratore o di parenti fino al quarto grado» Anche stavolta, come è già accaduto in casi analoghi, l’assessore Erriu ha proposto una scelta interna: l’ingegner Demelas, infatti, è un funzionario della direzione generale dell’Urbanistica.
E’ Andrea Abis, ingegnere di 43 anni, il commissario straordinario nominato oggi dalla Giunta per il Consorzio di Bonifica dell’Oristanese. La gestione commissariale è stata infatti prorogata di 6 mesi.
L’Esecutivo, accogliendo la proposta dell’assessore Donatella Spano, ha stabilito l’esclusione da ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale (Via), condizionato al rispetto di una serie di prescrizioni per l’intervento di recupero di rifiuti speciali non pericolosi nel territorio di Olbia e Porto San Paolo.