22 December, 2024
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“Time in Jazz” entra nel vivo della sua 31ª edizione con una quinta giornata ricca di musica e eventi dal mattino a notte fonda domani (domenica 12), tra Berchidda, paese natale del suo ideatore Paolo Fresu, e altri sedici centri sparsi nel nord Sardegna.

Si comincia in mattinata a San Teodoro (alle 11.00, nella chiesa di San Teodoro) con l’ensemble Seacup, composto da un quartetto d’archi – Ilaria Lanzoni al violino, Clara Garcia Barrientos alla viola, Naomi Berrill al violoncello e alla voce, e ancora Gabriele Evangelista al contrabbasso – arricchito dalla presenza creativa di batteria, elettronica e voce di Stefano Tamborrino, principale artefice dell’opera di composizione, e dalle ance (sassofono e clarinetto) dell’americano (ma ormai trapiantato in Italia) Dan Kinzelman. L’attenzione al suono e un’eccezionale capacità di legare il repertorio con grande coerenza sonora, sono il filo conduttore che permette a questi musicisti di mescolare continuamente le carte in gioco senza risultare mai privi di un obiettivo comune tra le linee un impianto architettonico mai sottomesso a precisi schemi accademici.

Si resta sul versante orientale del nord Sardegna per l’appuntamento pomeridiano: alle 18.00 il festival, infatti, fa tappa a San Pantaleo, frazione di Olbia, nella chiesa di San Pantaleo, per il concerto di TriApology, formazione sotto la cui insegna si riconoscono il sassofonista Vincenzo Saetta, il chitarrista Michele Penta e dil batterista Ernesto Bolognini. Un sodalizio nato dall’esigenza di sperimentare un sound ibrido, avvalendosi dell’elettronica come baricentro sonoro, mantenendo il suono di origine acustica del trio senza basso. L’anno scorso a maggio è uscito per la Tŭk Music l’album d’esordio, “Rockinnerage”, dove i tre propongono un repertorio di matrice rock ma con un approccio jazzistico, spaziando fra grandi hit di gruppi come Nirvana, Coldplay, Led Zeppelin e Police, dando forma a un sound contemporaneo che parte dal passato per fondersi con il suono elettrico della nostra era.

Tanti gli appuntamenti in programma a Berchidda. Nel primo pomeriggio, alle 15.00, nuovo incontro della serie “Periferie Urbane”, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”: domenica spetterà al chitarrista Francesco Diodati condividere la propria professionalità, creatività ed esperienza con la voce dei migranti, della popolazione locale e del pubblico del festival. 

Sempre alle 15.00, negli spazi della Casara, edificio di recente restaurato e trasformato nella sede dell’associazione Time in Jazz, apre i battenti la mostra CasArte – Casa d’Arte Time in Jazz, un’esposizione della collezione permanente di opere degli artisti sardi e internazionali frutto delle donazioni raccolte dall’associazione Time in Jazz nei suoi trent’anni di festival. La mostra sarà visitabile fino al 16 agosto, dalle 15.00 alle 21.00.

Si inaugura invece alle 17.30, al Cinema Santa Croce, la rassegna di film e documentari di “Time in Jazz” curata e presentata da Gianfranco Cabiddu, che quest’anno, fino a mercoledì 15 (sempre alle 17.30), propone un suo percorso personale attraverso i film e documentari girati con materiali d’archivio del festival: primo titolo in visione, domenica 12, “Passaggi di Tempo – Il Viaggio di Sonos ‘e Memoria”, del 2006, diario di bordo di un’avventura umana e artistica, che, a partire dal ritrovamento di filmati d’epoca inediti sulla Sardegna, hanno portato all’incontro tra il regista e il trombettista Paolo Fresu: da qui nasce pian piano il concerto-spettacolo “Sonos ‘e Memoria” che da anni viene replicato in Italia e nel mondo.

Alle 19.00, al Bar Centrale, nuovo appuntamento con le presentazioni editoriali di Winebook: protagonista Severino Salvemini con il suo libro “Le liste degli altri. La musica amata da 139 italiani” (Le Polene, 2018), in cui indaga sulle passioni musicali di oltre un centinaio di personaggi famosi, che raccontano i brani musicali che hanno accompagnato (e segnato) la loro vita.

Dopo la prima parata musicale della Fanfaraï Big Band per le vie del paese (ore 19.45), si accendono finalmente i riflettori sul palco centrale di Time in Jazz allestito, come sempre, in piazza del Popolo. Alle 21.30, il concerto inaugurale segna un collegamento ideale con la passata edizione del festival: è infatti Enrico Rava l’atteso protagonista del concerto già in programma l’anno scorso ma che il trombettista dovette cancellare poco prima per un imprevisto impedimento di salute. Autentica icona del jazz italiano, da sempre impegnato nelle esperienze più diverse e più stimolanti, Enrico Rava (classe 1939) è apparso sulle scene a metà degli anni Sessanta, imponendosi rapidamente come uno dei più convincenti esponenti del jazz europeo. La sua schiettezza umana e artistica lo pone al di fuori di ogni schema e ne fa un musicista rigoroso ma incurante delle convenzioni; la sua poetica immediatamente riconoscibile, la sua sonorità lirica e struggente sempre sorretta da una grande freschezza d’ispirazione, risaltano in tutte le avventure musicali del suo lungo percorso artistico costellato di dischi, concerti e tournée, collaborazioni prestigiose, riconoscimenti importanti. Il gruppo Tribe, con cui ha registrato l’omonimo album per l’ECM nel 2011, riunisce accanto alla sua tromba alcuni dei migliori talenti della scena jazzistica nazionale, ognuno con la propria storia e personalità stilistica: il trombonista Gianluca Petrella, il pianista Giovanni Guidi, Gabriele Evangelista al contrabbasso e Fabrizio Sferra alla batteria.

Terminato il suo impegno con Rava Tribe sul palco di piazza del Popolo, Gianluca Petrella presenta nello spazio adiacente il primo dei quattro appuntamenti dopo concerto che, sotto il titolo “Time is over”, accompagneranno le notti berchiddesi con proposte ricche di groove e ritmiche africaneggianti ma anche hip-hop e scratch. Apre la serie il live set del batterista, compositore, dj e producer Andrea Benini con il vibrafonista Pasquale Mirra, l’uno creatore, l’altro elemento stabile del combo Mop Mop.

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Time in Jazz edizione numero trentuno ai blocchi di partenza: mercoledì (8 agosto) prende il via il festival internazionale ideato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda, ma che come sempre abbraccia tanti altri centri del nord Sardegna, incluso il capoluogo di provincia, Sassari, che apre la lunga serie di concerti con un’anteprima domani sera (martedì 7).

Nel fitto calendario spiccano artisti internazionali come Steve Coleman and Five Elements, il tunisino Dhafer Youssef, gli svedesi Jan Lundgren e Nils Landgren, la Fanfaraï Big Band, accanto a una folta e variegata rappresentanza del jazz italiano che abbraccia diverse generazioni di musicisti: Enrico Rava alla guida del suo gruppo Tribe (Gianluca Petrella, Giovanni Guidi, Gabriele Evangelista, Fabrizio Sferra), Gegè Munari, Greta Panettieri, Gabrio Baldacci, Luca Bulgarelli, Pasquale Mirra, Francesco Lento, Vincenzo Saetta, Enrico Zanisi, William Greco, Emanuele Maniscalco, Carla Casarano, Matteo Bortone, Marco Bardoscia, Stefano Tamborrino, Francesco Diodati, il giovane batterista berchiddese Giovanni Gaias e i Plus 39, ovvero il gruppo composto dai migliori allievi della scorsa edizione del Seminario Nuoro Jazz.

A questi nomi si aggiungono quelli dei protagonisti di “Time is Over”, appuntamento “dopo concerto” curato da Gianluca Petrella: Mop Mop (Andrea Benini) con Pasquale Mirra, il progetto “Aforemention” di Tommaso Cappellato, dj Gruff con lo stesso Petrella, e altri ospiti a sorpresa, tra groove e ritmi africaneggianti, hip-hop e scratch. A fare da scenario alle nove giornate del festival, spazi e ambienti che variano dai boschi montani agli scorci marini, dalle stazioni ferroviarie alle chiesette di campagna, dalle piazze agli altri luoghi notevoli dei sedici comuni che, insieme a Berchidda, costituiscono il “circuito” del trentunesimo Time in Jazz: Arzachena, Bortigiadas, Cheremule, Erula, Loiri Porto San Paolo, Mores, Olbia, Ozieri, Ploaghe, Posada, San Teodoro, Sassari, Sorso, Telti, Tempio Pausania e Tula. Accanto alla musica, trovano spazio come sempre varie iniziative di promozione e sensibilizzazione ambientale, presentazioni di novità editoriali e la selezione di documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu, la mostra CasArte – Casa d’Arte Time in Jazz e i laboratori creativi di strada, questi ultimi all’interno del progetto “Mediterranea” realizzato con il contributo del Bando “Sillumina 2018 – Periferie Urbane – Migranti” (sostenuto e promosso da SIAE), con il coinvolgimento di cittadini stranieri e di artisti under 35.

 

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Paolo Fresu _2015 (ph © Roberto Cifarelli1905)

Ultimi preparativi per la trentunesima edizione di Time in Jazz, il festival internazionale ideato e diretto da Paolo Fresu, in programma da mercoledì 8 a giovedì 16 agosto a Berchidda, paese natale del trombettista, e vari altri centri e località del nord Sardegna, compreso il capoluogo di provincia, Sassari, che apre la lunga serie di concerti con un’anteprima martedì 7.

È un’edizione che, abbandonando per una volta la consuetudine di ruotare intorno a un tema caratterizzante, sceglie come titolo un numero: XXXI. «Ciò che vogliamo fare per i prossimi 3 anni – spiega Paolo Fresu nelle sue note di presentazione – è giocare sui numeri romani XXXI, XXXII, XXXIII perché ci appassiona ed è stimolo per nuove connessioni artistiche e creative. Del resto, se abbiamo fatto 30 possiamo fare 31 e, dopo l’edizione del 2020, proveremo a ‘dire 33’ per comprendere se lo stato di salute di Time in Jazz è buono. Perché lo sia continueremo ad impegnarci come abbiamo fatto in questi primi 30 anni. Con passione e dedizione. Mettendoci all’ascolto di quelle che sono le novità della musica contemporanea in campo internazionale ma senza dimenticare il jazz italiano che, sempre di più, è presente in seno al programma del nostro festival».

Su queste coordinate si svilupperanno dunque le nove giornate della prima metà di agosto in terra sarda; un calendario come sempre fitto di proposte differenti, con il consueto occhio di riguardo per il jazz italiano e in particolare per i suoi giovani esponenti (alcuni dei quali, riprendendo la positiva esperienza dell’anno scorso, saranno coinvolti anche come volontari nelle varie branche dell’organizzazione del festival): un vasto e variegato cast che abbraccia diverse generazioni di musicisti e – come già annunciato già dalla conferenza stampa di presentazione dello scorso marzo – comprende i nomi di Enrico Rava con il suo gruppo Tribe (Gianluca Petrella, Giovanni Guidi, Gabriele Evangelista, Fabrizio Sferra), Gegè Munari, Greta Panettieri, Enrico Zanisi, William Greco, Emanuele Maniscalco, Carla Casarano, Matteo Bortone, Vincenzo Saetta, Gabrio Baldacci, Francesco Lento, Pasquale Mirra, Marco Bardoscia, Stefano Tamborrino, Francesco Diodati, Luca Bulgarelli, oltre ai quasi esordienti Plus 39, ovvero il gruppo composto dai migliori allievi della scorsa edizione del Seminario Nuoro Jazz, e al batterista berchiddese Giovanni Gaias.  

Accanto agli italiani, una qualificata pattuglia di artisti internazionali: il sassofonista americano Steve Coleman con i Five Elements, il suonatore di oud e cantante tunisino Dhafer Youssef, la formazione franco-algerina-marocchina Fanfaraï Big Band e, in arrivo dalla Svezia, il pianista Jan Lundgren ed il trombonista Nils Landgren con i rispettivi progetti.

A questi nomi vanno poi aggiunti quelli dei protagonisti di “Time is Over”, l’appendice ai concerti in programma nelle quattro serate (quelle da domenica 12 a mercoledì 15) sul palco “centrale” del festival, quello allestito nella piazza del Popolo a Berchidda: un momento “dopofestival” curato da Gianluca Petrella, all’insegna di groove e ritmiche africaneggianti, hip-hop e scratch con ospiti di volta in volta diversi come Mop Mop (Andrea Benini) con Pasquale Mirra, il progetto “Aforemention” di Tommaso Cappellato, dj Gruff con lo stesso Petrella, e altri a sorpresa. Sono più di trenta gli eventi musicali che si succederanno nell’arco delle nove giornate del festival, dal mattino a notte fonda, come sempre in spazi e scenari differenti: dai boschi montani agli scorci marini, dalle stazioni ferroviarie alle chiesette di campagna, dalle piazze agli altri luoghi notevoli dei sedici comuni che, insieme a Berchidda, costituiscono il “circuito” del trentunesimo Time in Jazz: Arzachena, Bortigiadas, Cheremule, Erula, Loiri Porto San Paolo, Mores, Olbia, Ozieri, Ploaghe, Posada, San Teodoro, Sassari, Sorso, Telti, Tempio Pausania e Tula.