2 November, 2024
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Il dirigente scolastico dell’Istituto IPIA “Emanuela Loi” di Carbonia, prof.ssa Giorgia Floris, in rappresentanza del consiglio di istituto ha inviato una nota critica sulla ventilata soppressione dell’autonomia scolastica, prevista dall’approvazione preliminare della programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa della regione Sardegna per l’anno scolastico 2024/2025, al presidente della Regione Christian Solinas, all’assessore regionale della Pubblica istruzione Andrea Biancareddu, al commissario della provincia del Sud Sardegna Mario Mossa e al direttore generale della Pubblica istruzione Giorgio Onorato Cicalò.

«Il consiglio di istituto dell’IPIA “Emanuela Loi”, riunito in seduta straordinaria il 28/12/2023, esprime profondi sorpresa e disappunto per l’allegato alla delibera n. 46/25 della RAS del 22/12/2023, dal quale si evince la soppressione dell’autonomia scolastica scrivente IPIA “Emanuela Loi” di Carboniascrive Giorgia Floris -. Si evidenzia come la soppressione dell’autonomia non sia mai stata ipotizzata in nessuna delle conferenze preliminari cui si è preso parte e, pertanto, l’istituto non sia stato messo nelle condizioni di esprimere pareri o soluzioni alternative. Altre autonomie scolastiche la cui soppressione era stata proposta in sede di conferenza preliminare, hanno avuto l’opportunità di manifestare e di essere ascoltate. Tra l’altro l’ipotesi di una soppressione con incorporamento lascia intendere una minore complessità e/o dignità dell’autonomia soppressa.»
«L’istituto “Emanuela Loi” consta di tre sedi su due comuni (Carbonia, Sant’Antioco), due corsi serali, svariati indirizzi di studio professionali aggiunge il dirigente scolastico -. Lo stesso andrebbe ad essere incorporato in un istituto essenzialmente tecnico che consta di tre sedi ubicate su tre comuni (Carbonia, Santadi, Villamassargia) e tre corsi serali. Tra i due istituti non vi è alcun indirizzo di studi in comune. Questo consiglio di istituto è consapevole che i numeri attuali delle due autonomie scolastiche coinvolte non siano in linea con la normativa nazionale e che una razionalizzazione della rete scolastica sia, nel giro di un paio di anni, imprescindibile. Non si capacita come altre istituzioni scolastiche già sottodimensionate con la precedente normativa da svariati anni non siano state soppresse e si sia operata una scelta come quella che ci coinvolge. Si chiede pertanto conclude Giorgia Floris che questa operazione sia per il momento interrotta, anche alla luce dell’opportunità che verrà molto probabilmente offerta dal decreto milleproroghe, e che l’istituto scrivente possa nel corso dell’a.s.2024/25 consapevolmente riflettere e proporre soluzioni alternative nel rispetto della specificità dell’istituto, della sua costante lotta contro la dispersione scolastica e a sostegno dell’inclusione degli studenti e delle studentesse in particolare con bisogni educativi speciali frequentanti l’istituto.»

L’assessore regionale della Cultura, Andrea Biancareddu, ha firmato il protocollo d’intesa stilato dalla Rete dei Comuni Sulcis Iglesiente e Guspinese, con la Regione Sardegna, il Parco Geominerario, la Fondazione Cammino di Santa Barbara, l’Associazione speleologica Sarda per portare avanti il progetto di candidatura del Patrimonio storico minerario del territorio del Sulcis-Iglesiente e Guspinese per l’inserimento nelle liste del patrimonio mondiale dell’Unesco in qualità di paesaggio culturale di eccezionale valore. Erano presenti alla firma del documento anche i Sindaci che hanno aderito alla Rete dei Comuni (Buggerru -Comune capofila-, Arbus, Carbonia, Carloforte, Fluminimaggiore, Gonnesa, Gonnosfanadiga, Guspini, Iglesias, Musei, Narcao, Perdaxius, Portoscuso, Santadi, Tratalias, Villacidro, Villamassargia).

«E’ una grande giornata ha sottolineato l’assessore Andrea Biancareddu perché un’altra parte della storia della Sardegna, in particolare il patrimonio minerario con tutta la sua storia, adesso potrebbe diventare patrimonio dell’UNESCO. Un immenso volano di conoscenza. Un patrimonio che diventa un riconoscimento anche sociale, antropologico, per quella che è stata una grande storia di lavoratori, la storia umana, una storia di un eccidio e quindi tutto quello che è collegato al mondo del lavoro minerario. Adesso si farà un dossier per inserirlo nella cosiddetta Temptations List dell’UNESCO e per iniziare un percorso non facile che comunque con il sussidio, il patrocinio e anche col finanziamento, se si potrà, della Regione, cercheremo di portare avanti il progetto per ottenere questo prestigioso risultato. Volevo ricordare che già le Domus de Janas, nonché il patrimonio nuragico, sono anche loro in itinere perché questo riconoscimento venga dato.»

Il progetto, avviato dal comune di Buggerru, come capofila, già da qualche anno e nel suo evolversi ha visto l’adesione di molte Amministrazioni comunali. Nello specifico, gli Enti convolti nella sottoscrizione del Protocollo, uniti  seppur con forme e competenze diverse, vogliono dare corpo alle diverse  finalità del progetto. Tutelare e valorizzare il  patrimonio minerario della Sardegna, promuoverne  lo sviluppo sostenibile attraverso l’integrazione con il  tessuto economico, sociale e culturale dell’Isola. Verranno adottate le più opportune forme organizzative di coordinamento per  l’attuazione del progetto di candidatura tra tutti gli enti locali coinvolti, i Ministeri competenti e la  Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO.

La firma del protocollo d’intesa getta basi solide e concrete per procedere in un iter che, seppur lungo e complesso, porterà già nell’immediato futuro nuove prospettive di rigenerazione del patrimonio storico geominerario del Sulcis Iglesiente Guspinese che costituisce  una parte significativa del patrimonio culturale della  Sardegna, in quanto elemento integrante dei suoi caratteri identitari, nonché parte significativa del grande patrimonio geominerario dell’intero Paese.

 

Domani, giovedì 16, alle ore 11.00, nella sede dell’Assessorato alla Pubblica Istruzione, l’assessore della Cultura, Andrea Biancareddu, presenterà il protocollo d’ intesa stilato dalla Rete dei Comuni Sulcis Iglesiente e Guspinese, con la Regione Sardegna, il Parco Geominerario, la Fondazione Cammino di Santa Barbara, l’Associazione speleologica Sarda per portare avanti il progetto di candidatura del patrimonio storico minerario del territorio del Sulcis Iglesiente e Guspinese per l’inserimento nelle liste del patrimonio mondiale dell’Unesco in qualità di paesaggio culturale di eccezionale valore. Saranno presenti alla conferenza i Sindaci che hanno aderito alla Rete dei Comuni (Buggerru -Comune capofila -, Arbus, Carbonia, Carloforte, Fluminimaggiore, Gonnesa, Gonnosfanadiga, Guspini, Iglesias, Musei, Narcao, Perdaxius, Portoscuso, Santadi, Tratalias, Villacidro, Villamassargia)

Il comune di Carbonia dice no ai tagli previsti dal nuovo piano di dimensionamento scolastico. Lo fa con una nota inviata dal sindaco Pietro Morittu e dall’assessore della Pubblica istruzione Antonietta Melas, al presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, al ministro della Pubblica Istruzione e Merito Giuseppe Valditara, al presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, all’assessore della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport Andrea Biancareddu, all’Amministratore straordinario della provincia del Sud Sardegna Mario Mossa, al direttore generale dell’assessorato della Pubblica istruzione Giorgio Onorato Cicalò e per conoscenza, al prefetto di Cagliari Giuseppe De Matteis.

«In merito al dibattito in corso circa il dimensionamento scolastico che investirà tutto il sistema scuola nazionale, e in particolar modo quello della Regione Sardegna e più specificatamente quello della provincia del Sud Sardegna, ci preme rappresentare la situazione di estrema difficoltà socioeconomica che sta vivendo la comunità della città di Carboniasi legge nella nota -. Il dato numerico riferito alle diverse autonomie scolastiche presenti nella città, che è definito quale comune montano, presenta di fatto un’unica sofferenza relativa all’Istituto Comprensivo Don Milani con 280 alunni, per il quale si ritiene utile una fusione con accorpamento dello stesso ad un altro istituto comprensivo limitrofo presente nella città. Per quanto riguarda le restanti istituzioni scolastiche, sia quelle relative alla scuola dell’obbligo ma anche relativamente agli istituti superiori, si ritiene che una eventuale disgregazione di istituti non sia in linea con un recupero dell’elevata dispersione scolastica che insiste in un territorio afflitto da un inesorabile processo di deindustrializzazione che ha determinato un significativo impoverimento sia economico che sociale della nostra comunità.»

«I molteplici disagi per tante famiglie, alle prese con un fine mese difficile da raggiungere e non sempre sufficiente ad assicurare il necessario per vivere in modo dignitoso, generano una complessità di problematiche legate ad una disoccupazione galoppante, al progressivo aumento dei cosiddetti giovani “NEET”, alla precarietà e al malessere sociale in un contesto aggravato dalla riduzione dei servizi di base tra i quali il servizio sanitarioaggiungono Pietro Morittu e Antonietta Melas -. In questo scenario, qualsiasi ulteriore sottrazione di servizi essenziali, qual è quello scolastico, rappresenta un attacco al diritto allo studio costituzionalmente garantito. Riteniamo che la governance di un Istituto scolastico, garantita dalla presenza dell’autonomia scolastica, faccia la differenza nella direzione e gestione di una organizzazione complessa come quella della comunità scolastica. L’ipotesi adombrata di un eventuale “spezzettamento” dell’IIS Beccaria, autonomia scolastica ubicata nel centro cittadino, risulterebbe piuttosto incomprensibile alla luce di presupposti che invece sono perfettamente coerenti con la normativa nazionale e con le linee guida emanate dalla Regione Sardegna.»

«Ci opponiamo, pertanto, a qualsiasi ipotesi di disgregazione dell’istituzione scolastica dell’IIS Beccaria che, con 482 alunni in un comune montano come Carbonia, rappresenta un polo tecnico professionale con diversi progetti in corso di realizzazione, il cui patrimonio di risorse umane rappresenta il risultato di uno sforzo notevole che nel tempo ha portato ad una offerta formativa che risponde pienamente ai bisogni formativi di un ampio bacino di utenzarimarcano Pietro Morittu e Antonietta Melas -. Altre istituzioni scolastiche presenti nel territorio della ex provincia del Sulcis Iglesiente hanno numeri che sono di pochissimo al di sopra del limite numerico minimo (400), pertanto potrebbero essere accorpate in un unico Istituto professionale omogeneo per indirizzi di studio e dunque con una proposta formativa rafforzata e solida. Con la presente nota rivolgiamo a Voi un accorato appello affinché venga garantito il mantenimento delle autonomie scolastiche attualmente esistenti, a maggior ragione in considerazione del fatto che le istanze che stiamo rappresentando sono quelle di un intero territorio costituito perlopiù da piccoli paesi che hanno come unici servizi gli uffici postali e che sovente non hanno in loco neppure guardie mediche e/o casermeconcludono Pietro Morittu e Antonietta Melas -. Un territorio che, pertanto, in assenza di una governance praticata quotidianamente quale è quella garantita dall’esistenza di Istituti dotati di autonomia scolastica, perderebbe un altro servizio e presidio importante per la cittadinanza e per l’intero territorio. Situazione questa che vogliamo scongiurare con tutte le modalità e gli strumenti possibili.»

Il sindaco Pietro Morittu e l’assessore Antonietta Melas hanno invitato il ministro della Pubblica istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, a venire a visitare la città di Carbonia e il territorio.

«La proposta di dimensionamento scolastico del Sulcis Iglesiente effettuata nella conferenza della Provincia Sud Sardegna il 17 0ttobre scorso prevede il taglio di ben 7 autonomie. Un danno irreparabile che va a mortificare e affossare un territorio già economicamente depresso, con un elevato tasso di abbandono scolastico e la cui conformazione orografica non consente facilità di spostamenti da un paese all’altro.»

Giovedì sera i sindaci di 12 comuni del Sulcis (Nuxis, Santadi, Villaperuccio, Narcao, Perdaxius, Teulada, Sant’Anna Arresi, Masainas, Giba, Piscinas, Tratalias e San Giovanni Suergiu), si sono riuniti presso l’aula consiliare del comune di Santadi per discutere e ribadire che «il taglio ai servizi scolastici non può essere accettato anzi, bisogna mobilitarsi affinché gli studenti, le famiglie, il personale docente e scolastico (assolutamente inadeguato alla realtà sarda) non subiscano decisioni e azioni calate dall’alto da una normativa nazionale».

«Il declino demografico, lo spopolamento, la penuria di servizi e infrastrutture, la scarsa viabilità di collegamento tra centri urbani e periferici, pongono la Sardegna e in particolare il Sulcis Iglesiente in una posizione di grande svantaggioaggiungono i sindaci di Nuxis, Santadi, Villaperuccio, Narcao, Perdaxius, Teulada, Sant’Anna Arresi, Masainas, Giba, Piscinas, Tratalias, San Giovanni Suergiu -. Non si dimentichi che siamo la provincia più povera d’Italia e che, soprattutto l’isolamento geografico, compromette il trasporto e gli spostamenti: più si tagliano le autonomie e più i plessi sono costretti alla chiusura. Occorre, dunque, intervenire per far valere tutte le nostre specificità e differenze che sono un valore aggiunto e non una “diminutio”.»

I primi cittadini e gli amministratori ritengono ci siano le condizioni normative ed economiche in seno alla Regione Sardegna e al suo Statuto Autonomo per effettuare scelte condivise con i territori che salvaguardino l’istruzione nella nostra isola. In questa prospettiva gli amministratori del Sulcis sono perfettamente in linea con quanto espresso nella nota Anci depositata in Consiglio regionale, in base alla quale può essere affermata con forza un’autonomia speciale in materia di istruzione e formazione.

«La proposta dell’Anci mira a rilanciare le disposizioni della legge 3 del 2009 (che può già essere applicata in questo momento storico) che consente alla Giunta di attribuire le risorse del personale alle scuole, una norma tutta sarda che ha incontrato anche la legittimità costituzionale – sottolineano i 12 sindaci -. Allo stesso tempo la proposta di legge di Anci contiene ulteriori elementi normativi rispetto alla legge del 2009 che possono registrare una potenziale futura riforma del mondo dell’istruzione isolano. Per tale motivo i sindaci e gli amministratori sulcitani ritengono sia urgente e non procrastinabile un’audizione della materia suesposta all’interno della seconda Commissione Regionale (Lavoro, Cultura, Formazione professionale, Istruzione, Beni e attività culturali, identità linguistiche, informazione) alla presenza dell’assessore Andrea Biancareddu; allo stesso tempo – concludono auspichiamo la presenza dei Capigruppo consiliari e dei rappresentanti Anci Sardegna per un’approvazione congiunta delle norme proposte in tempi celeri. L’istruzione delle future generazioni sarde non può più attendere!»

E’ stata celebrata a Cagliari la Cunferèntzia Aberta de sa limba sarda, organizzata in applicazione dell’art. 6 della LR 22/2018, che prevede che la Regione organizzi una conferenza aperta (Cunferentzia aberta) sulla lingua sarda, il catalano di Alghero e il sassarese, gallurese e tabarchino, quale strumento di impulso, iniziativa e partecipazione alla definizione delle linee di indirizzo e alla valutazione dei risultati conseguiti. La Conferenza nasce come esigenza di confronto tra i vari attori della politica linguistica regionale.

«Si passa da una fase teorica legislativa finalmente a una fase attuativaha detto aprendo i lavori, l’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Andrea Biancareddu, dopo l’intervento di saluto del presidente del Consiglio regionale, Michele Pais -. Un grande sforzo dell’assessorato e di tutto lo staff, ma soprattutto la grande volontà politica di trasformare quello che era una era un sogno in una realtà. Portare la lingua sarda nelle scuole, portarla negli sportelli linguistici, portarla sui media, quindi sui giornali, sulle tv e sulle radio. Far conoscere la nostra identità, l’identità di un popolo e anche la lingua. Ethnos, che vuol dire popolo in senso lato, non è solo l’essere biondo o nero ma appartenere a una razza, alla nostra cultura, le nostre origini e le nostre usanze, le nostre poesie e le nostre canzoni, la nostra enogastronomia. Quindi la lingua è lo straordinario mezzo di locomozione e di comunicazione, di contatto tra i popoli e tutelare le minoranze, valorizzarle, metterle in condizione di interagire tra loro. La Regione Sardegna lo ha fatto investendo risorse lavoro.»

Durante i lavori ci si è soffermati soprattutto su tre aspetti. L’operatività degli Sportelli linguistici territoriali, con particolare attenzione alle ricadute in termini di servizi alla popolazione. Gli Sportelli linguistici sono presidi territoriali a presenza capillare, con funzioni di promozione del sardo nella Pubblica amministrazione. la Certificazione linguistica provvisoria C1 che ha lo scopo di avere parlanti di lingue minoritarie in possesso di idonea certificazione linguistica. I progetti IMPRENTAS, con i quali la Regione sostiene e incentiva l’utilizzo della lingua sarda, del catalano di Alghero, del gallurese, del sassarese e del tabarchino per la pubblicazione di articoli in quotidiani, periodici e testate giornalistiche on-line, la produzione di opere editoriali in formato cartaceo o multimediale e la produzione di programmi televisivi o radiofonici trasmessi con ogni mezzo di diffusione.

Tra i relatori, Davith Hicks, segretario generale ONG ELEN (European Language Equality Network). Lo scopo di ELEN è quello di rappresentare i 50 milioni di persone, il 10% della popolazione UE, che parlano una lingua regionale, minoritaria o a rischio di estinzione. ELEN, e comprende 174 enti ed associazioni che rappresentano 50 lingue in 25 stati europei. All’Assemblea ELEN 2023 parteciperà altresì Fernand de Varennes, relatore speciale delle Nazioni Unite sulle questioni inerenti alle minoranze.

La Conferenza ha avuto inoltre tre distinti workshop, uno per ogni tema affrontato, a cui hanno partecipato i protagonisti e i beneficiari dei contributi della Regione, in un confronto che ha messo in evidenza criticità, aspettative, prospettive e risultati ottenuti.

Allegate le foto della conferenza e l’intervista all’assessore regionale della Pubblica istruzione Andrea Biancareddu.

 

 

Verrà presentato alla stampa domani – giovedì 28 settembre – a Cagliari, il programma del 38° Premio letterario “Giuseppe Dessì” promosso a Villacidro dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” con il contributo del Comune, dell’assessorato regionale della Pubblica istruzione e Beni culturali della Regione Autonoma della Sardegna e della Fondazione di Sardegna, e con il patrocinio del MiC – Ministero della Cultura e del GAL Linas Campidano.  

All’incontro con i giornalisti, con inizio alle 11.00 nella sede della Fondazione di Sardegna in via San Salvatore da Horta, sono previsti gli interventi della Presidente della Fondazione “Giuseppe Dessì” Debora Aru, del sindaco di Villacidro Federico Sollai, dell’assessore della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport della Regione Autonoma della Sardegna Andrea Biancareddu, di un rappresentante della Fondazione di Sardegna, del Segretario Generale della Fondazione Dessì Antonella Cavallo e di Duilio Caocci in rappresentanza della giuria del premio.
Nel corso della conferenza stampa verranno annunciati i nomi dei sei finalisti delle due sezioni, Narrativa e Poesia, in cui si articola il concorso letterario, e dei premi speciali assegnati dalla Giuria e dalla Fondazione di Sardegna: la cerimonia di premiazione è in programma a Villacidro il 25 novembre.

Si è svolta stamane, nell’Aula consiliare del comune di Buggerru, la conferenza stampa di presentazione dell’Accordo di partenariato promosso dal comune di Buggerru con i sedici Comuni che hanno aderito al progetto di candidatura del patrimonio storico minerario del territorio del Sulcis Iglesiente e Guspinese per l’inserimento nelle liste del patrimonio mondiale dell’Unesco in qualità di paesaggio culturale di eccezionale valore, a cui il comune di Buggerru ha dato l’avvio già da qualche anno.
E’ nata così la Rete dei Comuni, di cui il comune di Buggerru è capofila, che comporrà il primo nucleo istituzionale del comitato promotore della candidatura che potrà arricchirsi anche di nuovi aderenti. La Rete sarà inoltre presente, rappresentata dal comune di Buggerru in qualità di capofila, nella cabina di regia di coordinamento composta da Regione Autonoma della Sardegna, Parco Geominerario e Cammino di Santa Barbara, che avrà il compito di relazionarsi con l’ufficio Unesco del ministero della Cultura che per lo Stato italiano segue tutte le candidature del nostro Paese.
Erano presenti alla conferenza stampa i sindaci e le sindache dei Comuni che hanno aderito all’accordo (Arbus, Carbonia, Carloforte, Fluminimaggiore, Gonnesa, Gonnosfanadiga, Guspini, Iglesias, Musei, Perdaxius, Portoscuso, Santadi, Tratalias, Villacidro, Villamassargia), il dott. Fabrizio Atzori, per il Parco Geominerario, l’assessore regionale della Pubblica Istruzione Andrea Biancareddu e/o un suo/sua delegato/a ed il presidente della Fondazione Cammino di Santa Barbara, Mauro Usai.
Restando salve le autonomie dei singoli Comuni di agire autonomamente nei confronti della propria comunità, con la firma del Protocollo gli stessi hanno assunto l’importante decisione di agire in forma coordinata al livello locale per arrivare al prestigioso riconoscimento Unesco. Nello specifico condivideranno:
– Le modalità con cui interagire con gli altri enti coinvolti ai diversi livelli locale, regionali e nazionale
– Gli indirizzi per definire criteri e metodi per selezionare e valorizzare gli elementi materiali ed immateriali che comporranno il Sito (che avrà carattere “seriale” , cioè costituito da più parti);
– Le forme di condivisione dell’iniziativa con tutti gli stakeholders garantendo la partecipazione degli attori appartenenti ai mondi culturali, sociali ed economici dei territori interessati;
– Le forme congiunte di comunicazione per informare i cittadini delle attività che della Rete e del progresso della candidatura.
Prezioso contributo per il raggiungimento di questo traguardo, è stato fornito dalla dott.ssa Irma Visalli, consulente nominata dal comune di Buggerru per lo studio di prefattibilità della candidatura, che con grande professionalità ha studiato la migliore soluzione per tentare l’inserimento del patrimonio storico minerario del territorio Sulcis iglesiente e Guspinese nelle liste del patrimonio mondiale Unesco.

Tra gli interventi, in apertura quello della sindaca di Buggerru Laura Cappelli che ha illustrato, moderato e presentato la Rete dei Comuni sottolineando le potenzialità del progetto e della condivisione degli obiettivi.
La dott.ssa Irma Visalli nel suo intervento ha sottolineato: «Ho valutato la fattibilità di raggiungere il riconoscimento da parte dell’Unesco, ma era necessario creare una rete, cercando di valorizzare il patrimonio immateriale, il fatto minerario non è un fatto trasmissibile alle future generazioni, ma l’aspetto culturale e sociale può divenire un caso virtuoso. L’eccezionalità di questo caso è quello della sinergia tra Comuni, con il coinvolgimento delle Istituzioni la Regione Sardegna, rete dei Comuni Sulcis Iglesiente, Ministero e il fatto di essere il primo progetto che tratta luoghi e memorie dei centri minerari.
Fabrizio Atzori, direttore del Parco Geominerario storico ed ambientale della Sardegna».
Il Parco darà la massima collaborazione, i suoi beni materiali e immateriali sono beni unici che la cultura e la storia possono essere recuperati solo attraverso la memoria. Il Parco può portare il rapporto uomo-natura nella centralità, che rappresenta per l’Unesco la base per uno sviluppo sostenibile in chiave mineraria, con la società e i cittadini che usufruiscono e l’ambiente, le caratteristiche uniche del territorio vanno preservate, tutelate e valorizzate per favorire anche un turismo sostenibile.
Sono intervenuti tutti i partner della Rete rimarcando due concetti: la volontà e la convinzione e capacità di fare rete nel territorio e l’assunzione della responsabilità di presentare la candidatura all’Unesco per preservare e valorizzare il territorio, la corona dell’Unesco è un’opportunità per fare decollare il territorio e il patrimonio in modo sostenibile. Attraverso la Rete dei Comuni si concretizza una conservazione attiva, con la gestione virtuosa delle opportunità e delle storie di uomini e miniere.
Ha concluso la conferenza la Coordinatrice del progetto, Simona Spada, assessora della Cultura, Spettacolo ed Eventi, pari opportunità del comune di Buggerru: «Oggi il comune di Buggerru ha voluto presentare al pubblico un primo risultato positivo, su 26 amministrazioni invitate, hanno aderito alla Rete 17 Comuni. Ringrazio la consulente dell’Unesco. Inizialmente Buggerru voleva candidare l’Eccidio di Buggerru, ma questo processo non era fattibile, da un anno la dott.ssa Visalli continua a darci tutto il supporto tecnico per questo importante progetto di condivisione. Abbiamo avuto ampi riscontri dalla Fondazione Cammino di Santa Barbara e dall’assessorato regionale della Pubblica istruzione, Beni culturali, Informazione, Spettacolo e Sport che ieri ha depositato la proposta di delibera in Giunta e il Parco Geominerario. Con questo incontro si vuole avere una condivisione pubblica di quanto è stato fatto da circa un anno per la costituzione della Rete che oggi ha l’obiettivo di presentare la proposta di candidatura del progetto nella tentativ list dell’Unesco per la prossima scadenza prevista 2024».

Venerdì 1 settembre, alle ore 10.00, presso la Sala consiliare del comune di Buggerru, in via Roma, 40 a Buggerru, nel corso di una conferenza stampa verrà illustrato l’accordo di partenariato tra le Amministrazioni Comunali per la costituzione della Rete dei Comuni a sostegno della candidatura del patrimonio storico minerario del territorio del Sulcis Mondiale dell’Unesco in qualità di paesaggio culturale. Nell’occasione saranno presentate anche le attività programmate dal 2 al 4 settembre per la Commemorazione dell’Eccidio di Buggerru del 1904.

Interverranno:

Laura Cappelli, sindaca del comune di Buggerru

Simona Spada, assessora cultura, spettacolo ed eventi, pari opportunità

Irma Visalli, consulente Unesco del comune di Buggerru

Andrea Biancareddu, assessore regionale della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport

Fabrizio Atzori, direttore del Parco Geominerario storico ed ambientale della Sardegna

Mauro Usai, presidente della Fondazione Cammino di Santa Barbara e Sindaco di Iglesias

Paolo Salis, sindaco del comune di Arbus

Pietro Morittu, sindaco del comune di Carbonia

Stefano Rombi, sindaco del comune di Carloforte

Paolo Sanna, sindaco del comune di Fluminimaggiore

Pietro Cocco, sindaco del comune di Gonnesa

Giuseppe De Fanti, sindaco del comune di Guspini

Sasha Sais, sindaco del comune di Musei

Gianluigi Loru, sindaco del comune di Guspini

Massimo Impera, sindaco del comune di Santadi

Emanuele Pes, sindaco del comune di Tratalias

Federico Sollai, sindaco del comune di Villacidro

Debora Porrà, sindaca del comune di Villamassargia

Si è svolta ieri pomeriggio, nel Teatro del Carmine di Tempio Pausania, l’ottava Conferenza regionale dello sport, intitolata “Lo sport sardo senza confini”. L’evento è stato organizzato dall’assessorato alla Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport in collaborazione col Coni Sardegna. La giornata si è concentrata sui temi chiave dello sport regionale, quali l’importanza dello sport per la salute, il benessere e la coesione sociale. La conferenza, prevista dalla legge regionale 17/99 per lo sviluppo dello sport in Sardegna, aveva come obiettivo la verifica del Piano triennale degli interventi e l’elaborazione di proposte e indicazioni per la predisposizione del nuovo Piano, con il coinvolgimento del Coni regionale e  provinciale, delle federazioni sportive, degli enti di promozione, delle università, della Direzione scolastica regionale, dell’Unione stampa sportiva, oltre che di altri rappresentanti del mondo sportivo, economico, culturale sardo.
Hanno presenziato il presidente del Coni Sardegna Bruno Perra, l’assessore regionale allo Sport Andrea Biancareddu, i funzionari dell’assessorato Renato Serra (direttore generale) e Laura Tascedda (direttrice del Servizio sport, spettacolo e cinema), il sindaco di Tempio Pausania Giovanni Addis, il vescovo di Tempio-Ampurias Sebastiano Sanguinetti, il rettore dell’ateneo di Sassari Gavino Mariotti.

Folta la partecipazione dei presidenti dei comitati regionali sardi, delle discipline associate e degli enti di promozione. Durante l’evento sono stati premiati i velisti Niccolò Cassitta e Federico Pilloni e il tiratore a volo Luigi Lodde per i cospicui risultati sportivi ottenuti nelle loro discipline. Ha moderato l’evento il giornalista Rai Paolo Mastino.