22 November, 2024
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«La riapertura del punto nascita che si ritaglia nell’ospedale Paolo Dettori di Tempio.»
E’ l’appello del vicepresidente della commissione sanità Edoardo Tocco (FI), del leader Udc Giorgio Oppi (componente del parlamentino), del consigliere regionale azzurro, anche nella veste di primo cittadino di Golfo Aranci, Giuseppe Fasolino, e del sindaco di Tempio Andrea Biancareddu, che hanno inviato un documento al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore della sanità Luigi Arru per riprendere il confronto con il Governo.
«La Regione chieda subito una deroga al ministero della Salute per la riattivazione del reparto di ginecologia e ostetricia del nosocomio.»
Un pezzo importantissimo del polo ospedaliero gallurese, soppresso per la carenza di personale (con appena tre medici che prestavano servizio nella struttura su un organico totale di sette operatori). Il sindaco Andrea Biancareddu ha condotto una battaglia per tenere aperto il centro, salvo poi arrendersi di fronte all’insufficienza del personale. L’arrivo del ministro Giulia Grillo nel dicastero della salute riaccende però nuove speranze per il punto nascita: «E’ chiaro – sottolineano i tre consiglieri regionali di minoranza ed il sindaco di Tempio Pausania – che la Giunta regionale deve attivarsi per adeguare il reparto agli standard previsti dalla legge, con il ripristino delle attività nel presidio, a partire dall’incremento dell’organico». Solo con questi presupposti sarà poi concessa la deroga per la ripartenza del punto nascita: «Ci sono le condizioni per tutelare mamme e neonati in una delle fasi più delicate della loro vita. L’ospedale Dettori non può restare senza il reparto di ginecologia e ostetricia. Il mantenimento dell’unità medica rappresenta un’esigenza per il territorio – concludono Tocco, Oppi, Fasolino e Biancareddu – viste le criticità nei collegamenti stradali, con le donne costrette a viaggi lunghi e rischiosi verso gli ospedali di Sassari e Olbia».

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corpo forestale
Ha avuto inizio a Sassari il ciclo di visite operative dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano nelle strutture centrali e periferiche del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale in vista della campagna antincendi, con i sindaci e con i responsabili delle basi di Sassari, Tempio e Limbara. E’ stata l’occasione per verificare il complesso schieramento e ringraziare gli uomini impegnati ogni giorno nella lotta contro i roghi. L’assessore Donatella Spano ha incontrato, nei tre diversi momenti, i primi cittadini di Sassari e Tempio Nicola Sanna ed Andrea Biancareddu e i sindaci di Cheremule e Ardara, Salvatore Masia e Francesco Dui, in rappresentanza dell’Anci. Erano presenti i commissari superiori Giovanni Tesei (direttore del Servizio territoriale dll’Ispettorato ripartimentale di Sassari) e Giancarlo Muntoni (direttore del Servizio territoriale dell’Ispettorato ripartimentale di Tempio).

L’assessore dell’Ambiente ha ribadito il valore della collaborazione tra tutte le componenti della macchina antincendio e il ruolo fondamentale dei Comuni nel quadro di un’attività che mira a difendere e preservare i territori. «Ai responsabili del Corpo Forestale – ha spiegato Donatella Spano – ho portato il messaggio di gratitudine e vicinanza della Giunta per quello che donne e uomini stanno facendo quotidianamente sul campo».

L’assessore dell’Ambiente ha visitato anche la base per elicotteri sul Monte Limbara, un altro tassello essenziale nel contesto dell’apparato antincendi regionale.

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Le criticità degli ospedali nel nord Sardegna, le emergenze della sanità sul territorio e la necessità di nuovi investimenti per i servizi, saranno al centro del vertice in programma questa sera, alle 17.30, nel municipio di Piazza Gallura, con il sindaco di Tempio Pausania Andrea Biancareddu. Il vicepresidente della commissione salute Edoardo Tocco (FI) avrà la lente d’ingrandimento sulle condizioni del presidio ospedaliero “Paolo Dettori”. Probabile anche una perlustrazione all’interno del nosocomio.

«La riforma della sanità sta cancellando anche in Gallura pezzi fondamentali della rete ospedaliera – spiega Edoardo Tocco – mettendo a rischio il diritto alla salute.»

Domani mattina, alle 10.30, appuntamento ad Ozieri, nell’ospedale “Antonio Segni”, per un sopralluogo della commissione Sanità del Consiglio regionale. Una perlustrazione del parlamentino, presieduto dal consigliere Raimondo Perra (esponente dei socialisti), che conta tra le sue fila anche l’ex assessore della Sanità Giorgio Oppi ed il rappresentante del territorio Daniele Cocco, per valutare le condizioni della struttura.

«Anche il nosocomio di Ozieri è stato depotenziato dai provvedimenti della Giunta Pigliaru – aggiunge Edoardo Tocco – con le sforbiciate dei reparti e la cancellazione di diversi servizi indispensabili per i cittadini. Il riordino della rete ospedaliera sta producendo effetti devastanti, con la drastica riduzione dei dipartimenti all’interno dei presidi sanitari. L’esecutivo deve rivisitare questa legge, con misure urgenti per salvaguardare i pazienti costretti lunghe liste d’attesa o, ancora peggio, viaggi della speranza per le cure necessarie.»

Il presidente della commissione indica le finalità del sopralluogo: «Sarà – conclude Raimondo Perra – un momento di verifica sullo stato organizzativo dell’ospedale, per capire da medici, personale e pazienti se ci sono condizioni e margini di miglioramento all’interno della riforma, per dare risposte più adeguate ed efficienti ai cittadini del territorio».

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Una foresta addormentata, incantata e magica. Dai tronchi e le radici secche, del color della neve. Pronta a svegliarsi e tornare in vita, a pulsare e irradiare la luce della speranza al tocco e alla carezza dei 100.000 fiori, bianchi e rossi che si dipanano dalla cattedrale lungo le vie cittadine illuminando il cuore della città di pietra, regalando luce e colori, che esaltano il fascino antico delle costruzioni in granito. Così si presenta la cittadina tempiese in occasione di questo Natale. Con una veste originale e alternativa all’interno di un programma ricco di appuntamenti, un mix di giochi, animazioni, musica, arte, ma anche teatro e degustazioni, gastronomia e artigianato dedicato ai bambini, ai giovani e agli anziani.

Ottomila ore di lavoro. L’enorme manodopera garantita fin dal mese di ottobre con ritmi al limite del possibile. Senza fare differenza tra il giorno e la notte. In quest’ultimo periodo anche al freddo e sotto la pioggia. Un fiume di fiori bianchi e rossi, colore natalizio per eccellenza, realizzati a mano, con gli scarti delle capsule delle bottiglie fornite da aziende del territorio. In tutto 600 kg di polilaminato e 400 kg di filo di ferro colorato a lambire 25 ceppi riarsi, reperiti nell’invaso del fiume Liscia.

Questi i numeri ed il tempo servito ai volontari dell’associazione Color Art, che ha curato gli allestimenti, per realizzare un sogno fantastico ed un progetto ambizioso: regalare alla propria città un Natale magico e speciale. Un Natale che non si compra ma si costruisce insieme, con amore e fatica, senza abbattere ma riciclando. Un Natale all’insegna della condivisione, dell’ecosostenibilità e del risparmio per la collettività. Una rivoluzione culturale con un messaggio simbolico dirompente che si è materializzato trasformando la città di Tempio in un presepe a cielo aperto, innovativo e creativo, ben ancorato al granito della sua storia e al messaggio biblico di speranza che l’ha ispirato.

Cuore pulsante degli allestimenti e degli appuntamenti sarà il centro storico. Così l’albero che non ti aspetti, domina piazza Gallura, illuminando ed esaltando la sua bellezza, accentuata dalla magia del granito. «Guarda verso l’alto. Perde foglie ma ha i fiori. Il gusto della speranza di un albero, che era morto ed è tornato in vita. Le mani operose, la gioia, la libertà, la pace, fanno brillare la vita, se ognuno è capace di metterci un fiore». Ecco il significato di una quercia da oltre 25 quintali, ormai secca, demolita e ricostruita in piazza a dar vita ad un albero di Natale non tradizionale che simboleggia la rinascita.

“Come un virgulto sul tronco di Iesse” è il titolo ed il tema simbolico scelto per gli allestimenti di quest’anno ed il messaggio curato dal parroco della cattedrale Don Antonio Tamponi: «La speranza – racconta il sacerdote – può rinverdire da un tronco che sembrava non germogliare più. La speranza non piove, germoglia se irrigata».

«Abbiamo la sensazione che il rinascimento di Tempio sia iniziato – ha affermato il sindaco di Tempio Pausania, Andrea Biancareddu -. Una nuova pagina di un libro che sembrava chiuso per sempre e quasi per magia si è riaperto riaccendendo nei nostri cuori un nuovo entusiasmo. Adesso dobbiamo solo crederci e lavorare uniti».

Il Natale tempiese è già partito ufficialmente venerdì scorso con i primi eventi in calendario e l’accensione dell’albero in Piazza Gallura. La città si prepara per altre giornate interessanti, ricche di allegria e spettacolo.

La giornata di oggi, giovedì 14 dicembre è dedicata ai bambini della scuola primaria dell’Istituto Comprensivo di Tempio, che parteciperanno a degli spettacoli a tema natalizio presso il Cinema Teatro Giordo. Alle ore 21.00, presso il Teatro del Carmine, verrà messo in scena lo spettacolo teatrale “That’s Life” di e con Riccardo Rossi.

Il programma per la giornata di venerdì 15 dicembre offrirà, alle ore 18.00, l’inaugurazione della Casa di Babbo Natale, a cura dei Fidali ’7, presso il Borgo dei Sapori (via Nigra); l’attenzione sarà tutta rivolta ai bambini, che potranno incontrare Babbo Natale in un clima magico e festoso. Babbo Natale rilascerà, in ricordo, un attestato a tutti i suoi piccoli amici.

Alle ore 19.00, l’intrattenimento si sposterà nell’adiacente Spazio Faber, che ospiterà Nor-Ghid, il concerto di Sandro Fresi e Roberto Diana, a cura dell’Associazione Sgjubbì; un concerto di suoni senza tempo per sole corde e tasti. Dodici composizioni originali che indagano con gusto contemporaneo le sonorità ancestrali dell’Isola e del suo mare, solcando abissi temporali e territori dell’anima, sprigionando bellezze senza età.

Al termine della serata, la Classe Fidali ’73 ci delizierà con una degustazione messicana, a base di trippa, fagioli, verdure in pastella, patatine fritte e frittelle.

Sabato 16 dicembre si riprenderà dolcemente con il suono magico delle zampogne; l’antico suono delle zampogne e le dolci melodie delle canzoni natalizie ci allieteranno per le vie del centro dalle ore 10:00, annunciando le imminenti festività natalizie e l’inizio della Novena.

A seguire, i Fidali ’73 proporranno una degustazione di frittelle, liccaritti, acciuleddhi e moscato in via Nigra, per tutto il giorno.

Dalle ore 16.30 allo Spazio Faber potrete assistere a spettacoli teatrali per adulti e famiglie realizzati da bambini e ragazzi, a cura della Cooperativa Maldimarem; i ragazzi della Compagnia di teatro dei ragazzi di Tempio, di età compresa tra gli 8 e i 13 anni, metteranno in scena i loro “Quadri”, brevi scene elaborate da loro stessi, sia mimiche e gestuali che parlate. Alle ore 18.30. verrà messo in scena lo spettacolo “Gli altri” a cura della Compagnia dei Gianpancrazi di Palau, comprensiva di ragazzi di età compresa tra i 10 e i 23 anni; lo spettacolo è ambientato in un carcere, e porta in scena storie che generano emozioni, con momenti esilaranti e toccanti.

Dalle ore 17.00 a Nuchis, in Piazza della Libertà, ci saranno animazione per bambini, truccabimbi e mercatini di Natale, a cura del Comitato Festeggiamenti Santi Cosma, Damiano e Isidoro.

Dalle ore 18.30, presso la Cattedrale di San Pietro, ci sarà la consegna dei Bambinelli, accompagnata dalle melodie del coro Schola Cantorum.

Sempre alle 18.30, presso la Chiesa Parrocchiale di Bassacutena , verrà replicato il concerto Nor-Ghid di Sandro Fresi e Roberto Diana.

Domenica 17 dicembre in Piazza della Libertà a Nuchis potrete osservare la mostra dei presepi a cura del Comitato Festeggiamenti Santi Cosma, Damiano e Isidoro, partecipare alla pesca miracolosa e ai mercatini di Natale.

Sempre a Nuchis, nella Chiesa dello Spirito Santo, si terrà il Concerto di Natale dell’Accademia Gavino Gabriel, alle ore 19.00.

 

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Sarà un Natale speciale per la città di Tempio Pausania. E’ iniziato l’evento “Xmas Tempio 2017” che ha cambiato veste alla città gallurese, trasformandola in una foresta incantata e magica, con i viali che sorprendono con i loro tronchi e le radici bianche, impreziositi con 100.000 fiori, bianchi e rossi che illuminano il cuore della città di pietra e risaltano il fascino austero delle costruzioni in granito. Un presepe a cielo aperto innovativo e creativo che porta un messaggio di speranza molto forte e significativo.

Non poteva mancare la festa di accensione del grande Albero di Natale in piazza Gallura, non un tradizionale albero ma un vera e propria creazione artistica. Una sughera che troneggia al centro della piazza, esaltata dall’ effetto ottico delle luci e dei colori, dalla distesa dei fiori adagiati ai suoi piedi e dal significativo simbolico del messaggio curato dal parroco della cattedrale Don Antonio Tamponi: «La speranza può rinverdire da un tronco che sembrava non germogliare più».

Per l’occasione si sono esibite la banda musicale città di Tempio e le latin majorette. A dare il via all’inaugurazione dell’evento natalizio “XMas start 2017” è stato il sindaco di Tempio Andrea Biancareddu che si è dichiarato molto soddisfatto del lavoro ed ha ringraziato l’associazione Color Art, i volontari, le associazioni e le classi per aver donato alla città un albero spettacolare ed un evento sorprendente.

Gli allestimenti creativi e originali sono stati realizzati dall’Associazione Color Art, che da oltre due mesi lavora al progetto, con l’impegno della classe 1971 e con il contributo del parroco della cattedrale don Antonio Tamponi che si è occupato del significato simbolico degli allestimenti. “Come un virgulto sul tronco di Iesse” è il titolo e il tema scelto per quest’anno.

L’apertura ufficiale del Borgo sei Sapori, in via Nigra (fronte Chiesa di Santa Croce), a cura della classe ’73. Incastonato in uno dei vicoli suggestivi della città, proporrà degustazioni di alta classe e particolari. Il Borgo, visitato da molti curiosi e visitatori, ha proposto un menù a base di lumache, polenta e verdure in pastella fritte. Presente anche la classe ’69 che ha permesso di gustare frittelle, ravioli fritti, mele caramellate e acciuleddi e meli.

Non potevano mancare i protagonisti del Natale: i bambini. Per loro, come ogni anno, giochi e regali dell’associazione Amici di Monica. Numerosi i bambini che hanno partecipato alla tombola e con gioia hanno ritirato i doni.

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Cresce l’attesa a Tempio Pausania per “Xmas Tempio 2017” l’evento che dall’8 dicembre al 6 gennaio trasformerà la città di pietra in un giardino incantato con 100 mila fiori, bianchi e rossi disseminati tra i vicoli granitici.

Allestimenti creativi e originali, che sono all’insegna della condivisione, dell’ecosostenibilità, del risparmio per la collettività e portatori di un messaggio di speranza. Si tratta di uno spettacolo di colori, luci e atmosfere magiche e coinvolgenti all’interno di un programma ricco di appuntamenti dedicati ai bambini, ai giovani e agli anziani. Un Natale speciale e in grande stile voluto dall’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Andrea Biancareddu per offrire un’opportunità ricreativa e di svago, creare turismo, e offrire un’occasione unica per visitare Tempio e gustare la bellezza ed il fascino austero delle costruzioni in granito, ingentilite dalle atmosfere natalizie. Centro nevralgico degli allestimenti e degli appuntamenti sarà il centro storico. Un caleidoscopio di luci, creatività, colori e atmosfera piacevole che regaleranno emozioni e divertimento.

Gli addobbi sono realizzati dall’associazione ColorArt di Manuel Marotto, con l’impegno della classe 1971 e con il contributo del parroco della cattedrale don Antonio Tamponi che si è occupato del significato simbolico degli allestimenti. “Come un virgulto sul tronco di Iesse” è il titolo e il tema scelto per quest’anno.

Da oltre due mesi i giovani dell’associazione lavorano agli allestimenti. Con gli scarti delle capsule delle bottiglie, fornite da aziende del territorio, hanno realizzato a mano 100mila fiori, bianchi e rossi, colore natalizio per eccellenza, e invaderanno la città riutilizzando tronchi e radici reperite con le loro mani. L’enorme manodopera, i vari sponsor, gli aiuti di diverse imprese, contribuiranno ad illuminare la notte delle notti.

«Racconta che il Cristo nasce dalla vecchia dinastia davidica – spiega don Antonio Tamponi – e contemporaneamente dice che la speranza può rinverdire da un tronco che sembrava non germogliare più. Questi allestimenti – prosegue il sacerdote – sono la costruzione di una città presepe nel granito della nostra storia. Il surplus sociale e aggregativo, la fatica dei giovani e il reperimento del necessario, senza abbattere, ma riciclando, sono poi una sfida che darà frutto nel tempo. Il Natale non si compra, si costruisce. La speranza non piove, germoglia se irrigata.»

Un mix di giochi, animazioni, concerti, la casa e gli spettacoli di babbo Natale ed elfi, ma anche teatro e degustazioni, assieme a mercatini di Natale, mostre di presepi e pesca miracolosa. L’inaugurazione delle feste natalizie “Xmas start” è in programma venerdì 8 dicembre alle 18 e 30 in piazza Gallura. Per l’occasione si esibiranno la banda musicale città di Tempio e le latin majorette. Quasi ogni giorno, per tutto il periodo natalizio, sono previsti momenti di intrattenimento, di grande musica, in varie location della città: nelle vie del centro storico, di fronte alla chiesa di Santa Croce, al Teatro del Carmine, nello spazio Faber, nell’officina dei ragazzi, nella Cattedrale di San Pietro, nella chiesa di San Pasquale, nella chiesa del Rosario, ma anche nelle frazioni di Bassacutena e Nuchis. Tante le associazioni coinvolte nelle diverse iniziative e con loro anche la classe ’73.

Soddisfatto il primo cittadino che ringrazia tutti coloro si stanno impegnando nelle diverse iniziative: «Per la nostra città sarà un Natale speciale – afferma Andrea Biancareddu -. Ritengo si stia facendo un ottimo lavoro. Grazie al contributo ed alle idee delle associazioni ed in particolare dell’associazione Colors e delle classi stiamo realizzando, con poche risorse e tante idee, un evento unico e originale. Vogliamo dare un forte impulso al commercio, al turismo e a tutta l’economia locale, esaltando la bellezza della nostra città. Voglio ringraziare i volontari, i commercianti e tutta la città per la collaborazione e lo spirito che stanno mostrando. Tempio vivrà un clima magico e sarà pronta ad accogliere visitatori e turisti».

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La commissione Autonomia, presieduta da Francesco Agus (Misto-Campo progressista) ha ascoltato una delegazione di sindaci della Gallura, i consiglieri regionali eletti nel territorio ed il presidente dell’Anci sulla proposta di legge n. 405 (Meloni e più) che prevede l’istituzione della provincia del Nord Est.

Aprendo gli interventi, il presidente dell’Anci Emiliano Deiana ha sollecitato la revisione della legge di riordino delle autonomie locali, ricordando «che, dopo il risultato del referendum del 4 dicembre 2016 che ha sancito il mantenimento delle Province, occorre porre fine al caos determinato da enti intermedi vecchi e nuovi privi di risorse e della capacità di svolgere le loro funzioni nell’interesse dei cittadini».

«Quello del possibile dissesto finanziario delle Province – ha proseguito Deiana – è un problema enorme che grava sui territori al quale il Consiglio regionale deve porre rimedio a partire dalla prossima legge di stabilità, così come è urgente un intervento sui Comuni sardi (che dal 2014 hanno subito un taglio di circa 300 milioni l’anno) per consentire l’utilizzo dei loro avanzi di amministrazione.»

Sul problema specifico della Gallura il presidente dell’Anci ha invitato la commissione ad ascoltare la regioni del territorio che, per una serie di parametri oggettivi come infrastrutture di interesse regionale, tessuto produttivo del settore turistico e crescita demografica, può rappresentare la locomotiva della Sardegna.

Il sindaco di Tempio Andrea Biancareddu, dopo aver premesso che la legge regionale di riordino delle autonomie era agganciata al referendum costituzionale che gli elettori sardi hanno respinto con numeri di gran lunga superiori alla media nazionale, ha messo l’accento sul fatto che alla base delle rivendicazioni per la nuova Provincia «ci sono le vocazioni chiare del territorio e la volontà unitaria dei 26 Comuni che lo compongono, per questo chiediamo l’approvazione della proposta di legge e non accetteremo di entrare a far parte della Provincia di Sassari, astenendoci dal voto in caso di elezioni di secondo grado».

Il sindaco di Olbia Settimo Nizzi ha ribadito la forte preoccupazione della Gallura per la recente delibera della Giunta regionale di convocare le elezioni provinciali di secondo nella vecchia provincia di Sassari. «Rispettiamo le istituzioni – ha affermato – ma chiediamo che si ridia voce alla politica attraverso i cittadini voltando pagina rispetto ad una stagione di tecnocrati senza responsabilità».

Il consigliere di Forza Italia Stefano Tunis, nel sostenere la proposta “autonomista” della Gallura, ha ripreso il tema dello stretto legame fra riordino delle autonomie e riforma costituzionale, sostenendo che «gli elettori hanno detto chiaramente che nessuno può fare certe cose meglio delle Province, per questo bisogna subito mettere in sicurezza questi enti ed aprire un confronto con lo Stato sul grande tema delle autonomie locali, poi la Sardegna deciderà come disciplinarle sul proprio territorio».

Il sindaco del comune di Oschiri Piero Sircana ha parlato di una sorta di manovra a tenaglia che, attraverso la legge di riordino da una parte e la recente delibera sulle elezioni provinciali dall’altra, penalizza la Gallura condannandola in eterno ad una inaccettabile posizione di minoranza.

In attesa di una valutazione compiuta del suo gruppo il consigliere regionale Gennaro Fuoco ha annunciato la sua adesione personale alla proposta di legge per la provincia Gallura. Inoltre ha comunicato di aver scritto una lettera ai 56 Sindaci dell’ex provincia di Cagliari per invitarli a sostenere la sua proposta di ricostituzione della Provincia, dichiarandosi a favore del ripristino delle elezioni di primo livello anche per la Città Metropolitana (che peraltro le prevede nello statuto). Sull’autonomia gallurese infine, Fuoco si è detto disponibile sia ad un intervento all’interno della legge di riordino che ad un percorso limitato alla proposta di legge.

Per il Pd il vice capogruppo Roberto Deriu la richiesta della Gallura è senza dubbio coerente con il quadro costituzionale che all’art. 5 promuove la le autonomie locali ed anche attuale, «in una situazione cambiata rispetto alla tendenza riduzionista di questi spazi democratici che aveva finito per mettere nel mirino le Province». «Sotto questo profilo – ha osservato – la legge regionale di riforma ha un abito centralista ed un cuore autonomista, che comunque lascia una porta aperta alla revisione sulla quale però è necessario un consenso bipartisan».

Il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha ricordato che proprio il 18 ottobre scorso, «il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa ha invitato l’Italia e rivedere la sua politica abolizionista delle Province, sottolineando al contrario che ad esse vanno attribuite competenze e risorse per poter funzionare, suggerendo inoltre il ripristino dell’elezione diretta degli organi di governo». «La nostra proposta di legge va in questa direzione – ha concluso – bisogna discuterla e votarla al più presto».

Per Forza Italia, il consigliere Giuseppe Fasolino ha suggerito, tenendo conto della oggettiva specificità della situazione gallurese, di separare l’iter della proposta di legge, che può andare subito in Consiglio, da quello riguardante la revisione della legge di riordino, che richiede tempi diversi.

A favore di un percorso autonomo della legge si è dichiarato anche il primo firmatario Giuseppe Meloni, del Pd, che ha poi manifestato la preoccupazione per un possibile “effetto domino” derivante dall’inserimento di altri territori nel dibattito, «con il rischio di non fare niente».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha ribadito la sua posizione da sempre contraria all’abolizione delle Province, «scelta che ha portato ai risultati negativi che oggi abbiamo di fronte”. L’esponente dell’Udc si è detto poi favorevole a sostenere la proposta della Gallura anche “con la corsia preferenziale dell’art. 102, così si scopriranno le carte».

Per il consigliere del gruppo Misto Giovanni Satta «l’attuale situazione è figlia del peccato originale che portò alla proliferazione immotivata delle Province sarde, molto al di là di motivazioni reali: noi siamo per il rispetto dlla volontà espressa da 26 Comuni galluresi e sosteremo la proposta con ogni mezzo, se occorre anche con il ricorso all’art. 102».

Il capo capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha rivendicato al suo partito la consapevolezza di operare anche per le aree più periferiche dell’Isola, “rompendo il bipolarismo di fatto che accentra tutto su Cagliari e Sassari”. Nello specifico ha suggerito che, a legislazione regionale vigente, la Gallura può utilizzare gli spazi della legge di riordino che prevedono gli ambiti strategici, fermo restando che la proposta «è da valutare attentamente e proprio per questo potrebbe richiedere qualche approfondimento in più».

Nelle conclusioni il presidente Francesco Agus, assicurando l’impegno della commissione, ha affermato che «la complessità del tema delle autonomie locali richiede un confronto ampio ad articolato, così come è stato quello che ha accompagnato a suo tempo la legge di riordino». «Nello stesso tempo – ha avvertito – siamo chiamati ad occuparci di cose molto concrete perché, ad esempio, anche la prossima legge di stabilità nazionale esclude le Province sarde dalla ripartizione delle risorse; abbiamo già sollecitato l’intervento dei parlamentari sardi per modificare il testo attuale ed evitare il dissesto delle nostre amministrazioni. La prossima settimana – ha concluso – dovremo esaminare un disegno di legge della Giunta per consentire ad alcuni enti (Nuoro e probabilmente anche Oristano) di chiudere almeno i bilanci del 2017».

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Mirko Idili.

Si svolgerà sabato primo aprile all’hotel Doubletree by Hilton di Olbia il decimo congresso territoriale Cisl Gallura “Insieme: un patto per la Gallura”. Il congresso porterà all’elezione del segretario generale della Cisl Gallura, con Mirko Idili candidato unico per la segreteria. Il tema centrale del congresso sarà la definizione dei confini del nuovo Patto per la Gallura, con i vertici del sindacato che proporranno di riscrivere le regole dello stare insieme per la crescita e lo sviluppo del territorio. A differenza della vecchia idea della “Vertenza Gallura”, si introdurrà un concetto di evoluzione.

«La vertenza in sé rappresenta qualcosa di divisivo, invece ora dobbiamo ragionare in termini inclusivi – spiega Mirko Idili, candidato alla segreteria -. Se vogliamo dare risposte per l’occupazione e di contrasto alla povertà è necessario fornire aiuto concreto alle imprese. Non possiamo più perdere tempo.»

«Il Patto per la Gallura – ribadisce Idili – deve saper governare le opportunità di crescita e negoziare con la Regione all’interno del Patto per la Sardegna da una posizione solida, per ottenere condizioni per noi più vantaggiose». Importante in questo senso la presenza di Settimo Nizzi e Andrea Biancareddu, sindaci di Olbia e Tempio, principali interlocutori insieme agli altri sindaci del territorio all’interno del Patto per la Gallura.

I lavori del decimo congresso della Cisl Gallura si apriranno alle 10 con l’intervento dello stesso Mirko Idili, segretario uscente, che presenterà la sua relazione congressuale. Seguiranno gli interventi di: Ignazio Ganga, segretario generale Cisl Sardegna, e Gigi Petteni, segretario confederale nazionale. Durante la mattina ci saranno gli interventi istituzionali, con la presenza del deputato Giampiero Scanu. Saranno presenti anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Pierluigi Caria, e i quattro consiglieri regionali della Gallura: Giuseppe Meloni, Giuseppe Fasolino, Pierfranco Zanchetta e Giovanni Antonio Satta. Tra gli ospiti anche i due vescovi delle diocesi di Ozieri e Tempio Ampurias e il commissario straordinario della provincia di Sassari, Guido Sechi. Il mandato del segretario generale durerà quattro anni.

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Raimondo PerraLa commissione Sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra, ha completato oggi il ciclo di audizioni sull’istituzione della Asl unica regionale, ascoltando i responsabili delle Conferenze socio-sanitarie della Sardegna.

Paolo Fanni, sindaco di Barisardo e rappresentante della conferenza dell’Ogliastra ha dichiarato di essere favorevole all’Asl unica perché «può essere lo strumento per fare una buona riforma e potenziare la rete dei servizi ma la proposta, a nostro giudizio, può essere migliorata prevedendo criteri certi per l’attribuzione delle risorse alle diverse aree, fondati su parametri oggettivi come l’indice di spopolamento, i tempi di percorrenza ed i fabbisogni specifici di salute».

Fortemente negativo, invece, il parere di Antonio Succu, sindaco di Macomer ed esponente della Conferenza di Nuoro, che ha visto nella proposta «un nuovo centralismo sanitario che porterà più burocrazia ed una progressiva decadenza dei servizi in tutti i territori ma soprattutto nell’area nuorese». Succu ha poi criticato l’eccessiva «concentrazione di potere nelle mani del direttore generale e l’anomalia di un processo di accentramento da cui viene comunque stralciata l’Areus (emergenza/urgenza)».

Gianfranco Soletta, di Sassari, ha condiviso in larga parte le argomentazioni di Succu. «Questa riforma – ha sostenuto – è arrivata dopo un dibattito molto limitato che non ha coinvolto i territori e rischia di aggiungere ulteriore confusione a quella che ha caratterizzato il percorso della riforma degli Enti locali». Per Soletta, inoltre, «sarebbe stato più opportuno un riordino più graduale con uno schema a 3 Asl; spetta ora al Consiglio regionale correggere i passaggi più negativi della riforma, a cominciare dal potere eccessivo attribuito al direttore generale».

A giudizio di Teresa Pani, di Sanluri, «la prima necessità è quella di salvaguardare la sanità sul territorio ed anche l’accentramento della governance va visto in questa ottica, nel senso che potrà funzionare solo se sarà in grado di eliminare le tante diseguaglianze della sanità sarda».

Il tema della marginalizzazione dei territori è stato ripreso da Luigi Mastino della Conferenza di Oristano, secondo il quale «con la Asl unica le realtà locali avranno un ruolo sempre più residuale e Nuoro ed Oristano, in particolare, resteranno schiacciate dalla polarizzazione attorno a Cagliari e Sassari». «Per intervenire su questo squilibrio – ha proposto Mastino – la sede della nuova Asur dovrebbe essere individuata nel centro-Sardegna e, quanto alla governance, andrebbe allargata con nuove figure apicali nel settore socio-sanitario che andrebbero ad integrarsi col riconoscimento di una larga autonomia alle Aree socio sanitarie».

Sempre in rappresentanza dell’Oristanese, Domenico Gallus ha lamentato i forti tagli (circa 20 milioni) alla sanità del territorio, chiedendo alla commissione un preciso impegno per «ristabilire un minimo di equità».

Andrea Biancareddu, sindaco di Tempio Pausania e rappresentante della Gallura, ha espresso la posizione nettamente contraria del suo territorio. «Non c’è nessun rapporto – ha detto – fra questa riforma e quella degli Enti locali e fra la Asl unica e la nuova rete ospedaliera». «Per noi – ha aggiunto – si doveva procedere in modo totalmente diverso, cominciando dalla sede e dai compiti della nuova struttura per poi assegnare un ruolo più incisivo alle Aree omogenee e risorse certe ai Distretti». Biancareddu ha concluso chiedendo un concreto riconoscimento della condizione di insularità per le isole minori di La Maddalena e Carloforte e sollecitando un sopralluogo della commissione in Gallura prima dell’approvazione del provvedimento.

Infine sono stati ascoltati i rappresentanti dell’Ipasvi (Infermieri professionali) e del Collegio delle Ostetriche. Rispettivamente, Piero Bulla e Maria Rosaria Lai hanno auspicato che la riforma porti al vero cambiamento di cui la sanità sarda ha molto bisogno, sollecitando in particolare lo sblocco del turn-over per risolvere la complessa situazione di molte realtà dove gli operatori sanitari lavorano in condizioni di emergenza.

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La commissione sanità, presieduta dall’on. Raimondo Perra (Psi), ha proseguito le audizioni sulla riforma della rete ospedaliera ascoltando i sindaci dei Comuni sede di strutture sanitaria.

Il sindaco di Tempio, Andrea Biancareddu, ha sottolineato fra l’altro che l’ospedale di Tempio «è l’unica struttura fra Olbia e Sassari con particolari caratteristiche geografiche e demografiche che si sommano ad una rete viaria del tutto insufficiente e in parte impraticabile a causa dell’alluvione; ciò comporta tempi di percorrenza superiori a 60 minuti incompatibili con il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza». Andrea Biancareddu si è poi espresso in modo critico sulla chiusura del punto nascita ricordando che, in base ai parametri fissati dalla legge, Tempio poteva ottenere una deroga che gli è stata negata, mentre è stata concessa ad Alghero, «da dove si può raggiungere Sassari in appena 20/30 minuti».

Il sindaco di Tempio ha inoltre richiamato l’attenzione della commissione sul fatto che la presenza del nuovo carcere, dove sono presenti soltanto detenuti “a lunga pena” richiede necessariamente il supporto di una struttura sanitarie efficiente.

Luca Montella, sindaco di La Maddalena, ha messo l’accento «sullo svantaggio dell’insularità che, per quanto riguarda il servizio sanitario, ha un peso insostenibile per la comunità maddalenina dove, in base alla riforma, sarebbe impossibile garantire l’assistenza nelle 24 ore». «Non chiediamo compassione – ha concluso – ma l’autorevolezza del Consiglio regionale».

Per Luigi Mastino, sindaco di Bosa sede di un ospedale classificato come “di zona disagiata”, è indispensabile che la riforma garantisca almeno tre cose: «Una chirurgia autonoma con reperibilità dei medici nelle 24 ore, un pronto soccorso indipendente dall’entrata in vigore della nuova Agenzia di emergenza-urgenza (Areus), l’eliminazione della scadenza temporale del 2018 per la sostituzione delle strutture locali con quelle di Areus». «Siamo favorevoli all’impianto della riforma – ha concluso Luigi Mastino – ma chiediamo che sia applicata la normativa nazionale sulle zone svantaggiate e non quella regionale, di gran lunga peggiorativa».

Marco Falchi, sindaco di Muravera, ha proposto che l’ospedale del paese sia riclassificato come “presidio ospedaliero di base”, in considerazione sia delle particolari caratteristiche geografiche e dei relativi tempi di percorrenza che del grande afflusso turistico nei mesi estivi.

«Mentre a Cagliari discutono – ha protestato il sindaco di Isili Orlando Carcangiu – il reparto di chirurgia del nostro ospedale è chiuso, con grande sofferenza del pronto soccorso, ed il laboratorio di analisi è stato smantellato; e la cosa più grave è che quanto avvenuto non sta scritto in nessuna legge nazionale o regionale.»

Profondo dissenso nei confronti della riforma è stato manifestato dal sindaco di Sorgono Giovanni Arru, «perché con questo provvedimento si riducono i diritti, non si risparmia niente e si aumenta il disagio delle zone interne». Giovanni Arru ha poi proposto che l’ospedale di Sorgono sia riclassificato come “ospedale di base”, istanza condivisa anche da Angelo Nocco, sindaco di Meana Sardo.

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