22 November, 2024
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Si rinnova a Giorgino, per il 31 agosto, 1 e 2 settembre, l’appuntamento con la 33ª “Sagra del pesce del Villaggio Pescatori” sul lungomare viale Pula, organizzata dal Comitato di Quartiere e dell’associazione culturale Tra Parola e Musica – Casa di Suoni e Racconti, con il patrocinio del Comune di Cagliari e della Città Metropolitana.

Tra le manifestazioni estive di maggior successo, “la Sagra del Pesce ha la capacità di promuovere l’animazione sociale, culturale, gastronomica e turistica”, con musica e spettacoli per grandi e piccoli tutti rigorosamente dal vivo. Ovviamente con la degustazione di prodotti tipici della tradizione cagliaritana: bavette con le cozze in bianco, fritto misto del golfo, burrida a sa casteddaia, insalata di mare, pisci a collettu (fave bollite), arrosti di muggine, sardine e menduledda (menole). Il tutto accompagnato da un bicchiere di vermentino di Sardegna.

A dirlo l’assessore Marzia Cilloccu, titolare delle Attività produttive e Turismo, nella conferenza stampa ospitata  a Giorgino. alla quale hanno partecipato anche Mariano Strazzeri, componente del Comitato organizzatore, Giulia Virdis ed Andrea Congia dell’associazione culturale Tra Parola e Musica – Casa di Suoni e Racconti, che hanno spiegato con dovizia di particolari, il programma della tre giorni della “Sagra del pesce del Villaggio Pescatori”.

Si inizia venerdì 31 agosto con un’anteprima culturale, il “Venerdì del Villaggio”. Sarà il mare il protagonista della serata, con racconti, storie e leggende, tra parola e musica, e la partecipazione di chi il mare lo ha vissuto. Un cartoccio di fritto misto, con patatine di contorno e un bicchiere di vermentino preparato in loco dagli abitanti del Villaggio Pescatori, scandirà l’animazione e i balli (dalle ore 20.00) a cura dell’A.s.d. Sporting Cocco Loco, lo spettacolo di narrazione con musiche di scena “Il mare minore – Storie di Giorgino” (dalle ore 21,30); in chiusura ancora animazione e balli (dalle ore 22,30) a cura dell’A.s.d. Sporting Cocco Loco.

Sabato 1 settembre, alle 18.00, Santa Messa nella Parrocchia di Nostra Signora di Fatima. Dalle 20.00, inizio degustazioni delle pietanze tipiche marinaresche cagliaritane, animazione e balli a cura dell’A.s.d. Sporting Cocco Loco. Dalle 21,30 sino alle 23.00, concerto del gruppo musicale Radio 60 e a seguire animazione e balli.

Per la giornata di domenica 2 settembre, alle 18.00 Santa Messa nella Parrocchia di Nostra Signora di Fatima. Dalle 20, inizio degustazioni delle pietanze tipiche marinaresche cagliaritane, animazione e balli a cura dell’A.s.d. Sporting Cocco Loco. Dalle 21,30 sino alle 23.00, concerto del gruppo musicale I Supereroi e quindi animazione e balli.

Ancora una volta, considerata la vasta offerta del programma, l’evento riuscirà ad avere consenso e a attrarre migliaia di cittadini e visitatori, confermando le aspettative degli organizzatori e dell’Amministrazione comunale per valorizzare uno dei luoghi più suggestivi della città. In questa direzione anche gli interventi per rendere fruibile il “Cammino di Sant’Efisio”, da Cagliari a Nora, e i luoghi importanti per la collettività “365 all’anno”, quali le chiese, i luoghi di culto e le aree naturalistiche, archeologiche, d’interesse storico e culturale che si alternano lungo il percorso processionale del Martire Guerriero. «La copertura finanziaria è già disponibile», ha assicurato l’assessore Marzia Cilloccu.

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Un classico della letteratura, una storia d’amore senza tempo che viene portata in scena a Sassari grazie alla rassegna EstaTheatron allestita dall’associazione MAB Teatro. Con Le notti bianche ancora una volta alle parole, in questo caso di Fedor Dostoevskji, si unisce la musica per ricreare le magiche atmosfere delle notti estive di San Pietroburgo. Un romanzo pubblicato per la prima volta nel 1848 che descrive le vicende del giovane protagonista, un sognatore. Immerso in uno sciame di pensieri e fantasticherie, nelle lucide notti estive, il giovane intraprende in solitudine lunghe passeggiate per le vie cittadine fino al sorprendente incontro con Nasten’ka, un altro essere notturno, e al sogno di un’avventura meravigliosa.

Sul palco allestito per l’occasione nel cortile di Palazzo Ducale saliranno Michela Atzeni e Daniele Monachella. L’accompagnamento musicale è affidato al contrabbasso di Salvatore Mattana, alla tromba di Giovanni Sanna Passino e alla chitarra classica di Andrea Congia.

La rassegna EstaTheatrOn è organizzata con il contributo della Fondazione di Sardegna e, nel caso specifico di questo spettacolo, con il patrocinio del comune di Sassari.

L’inizio dello spettacolo è previsto per le 21,00.

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Una rassegna che mette a confronto generi performativi diversi, dal teatro di prosa al cinema, passando per la musica, il teatro di etnia, la danza, il canto e il musical. EstaTheatrOn-Offcina mental-dinamica è un progetto che l’associazione MAB Teatro propone in quattro centri dell’isola: Sassari, Alghero, Olbia e Nuoro nei mesi di luglio ed agosto. La rassegna è stata presentata questa mattina dal direttore artistico di MAB Teatro Daniele Monachella a Sassari nella sede della Fondazione di Sardegna.

Dodici appuntamenti con i quali si vuole proporre la creazione di nuovi scenari per le attività di spettacolo dal vivo legati ad un’idea di turismo culturale e ad uno sviluppo del sistema turistico locale della nostra isola.

Il progetto nasce da una idea del direttore artistico Daniele Monachella e del collettivo formato da attori, musicisti, scrittori, film-maker, registi, doppiatori, grafic-designer, operatori sociali e culturali del territorio che collaborano attivamente con MAB Teatro.

Dopo l’apertura affidata allo spettacolo “Era l’allodola?”, lo scorso 6 luglio in Piazza Santa Caterina a Sassari si ritorna in scena il 14 luglio nel cortile di Palazzo Ducale a Sassari con “Edith”, dedicato alla grande voce di Edith Piaff con la partecipazione del Soprano Lucia Simula, la Voce di Giampaolo Sanna, gli arrangiamenti musicali di Pietro Corda.

Il 20 luglio la rassegna si sposta a Olbia nelle sale dell’archivio Mario Cervo con una delle rappresentazioni più apprezzate prodotte da MAB Teatro: “Un anno sull’altopiano” di Emilio Lussu. In scena la voce narrante di Daniele Monachella e per la parte musicale Andrea Congia, alla chitarra e loop station e Andrea Pisu alle launeddas.

Il 28 luglio a Palazzo Ducale spazio al teatro tradizionale con la commedia “Pebaro in curu – Romanzo sensazionale” di anonimo sassarese e Antonio Saba. Sul palco  Daniele Monachella e con la parte musicale affidata a Gavino Ruggiu e Pinuccio Cossu.

Ancora a Sassari il 31 luglio nei giardini di via Tavolara con il recital “Perito Moreno – dal divano alla Patagonia”. Scritto da Matteo Severgnini e con la partecipazione di Daniele Monachella e il sax di Enzo Favata.

L’8 agosto a Palazzo Ducale a Sassari la rappresentazione del romanzo breve di Fedor Dostoevskij “Le notti Bianche” con Michela Atzeni e Daniele Monachella.

Il 19 e 21 agosto due appuntamenti con “Titu Andronicu” a Nuoro in Piazza Sebastiano Satta e ad Alghero nello spazio in Largo Lo Quarter.

Il 6 e 9 agosto ritorna in scena invece “Era l’allodola” la commedia con Carlo Valle e Daniele Monachella proposta prima al Circolo Nautico La Caletta di Siniscola e poi al Palazzo Baronale di Sorso.

Chiusura della rassegna a Sassari nel cortile di Palazzo Ducale con “Latitudine Sol” per la regia di Andrea Cacciagrano con in scena Luca Ward e Luca Sapio.

La rassegna è stata organizzata con il contributo della Fondazione di Sardegna ed il patrocinio dei Comuni di Sassari, Olbia, Nuoro ed Alghero

«Abbiamo voluto dare dei colori estivi al nostro progetto ed è nato così EstaTheatrOn. Siamo molto soddisfatti di esser riusciti ad allestire un cartellone di ottimo livello e che siamo certi possa venire incontro alle aspettative di un pubblico di tutte le età – afferma il direttore artistico di MAB Teatro Daniele Monachella -. Il nostro obiettivo è cercare di proporre una serie di eventi uniti da una comune esigenza: suscitare l’interesse e la curiosità verso il bello, verso diverse espressioni artistiche, combattere la staticità mentale con il dinamismo, l’azione, la condivisione. Per questo abbiamo scelto come immagine un salvagente all’interno di una ghiera. Quest’ultima determina il movimento di altre ghiere e simboleggia appunto la dinamicità. Il salvagente è invece lo strumento che ci consente di salvarci dal pericolo dell’immobilismo.»

 

 

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La straordinaria storia di Francesca Sanna Sulis diventa uno spettacolo teatrale. Domenica 22 aprile, a Cagliari, alle ore 18,30, presso il Centro di Produzione per lo Spettacolo “Intrepidi Monelli” (Viale Sant’Avendrace, 100) andrà infatti in scena “Un dono prezioso”, opera musico teatrale dedicata alla figura di Donna Francesca, protagonista del romanzo di Ada Lai (Palabanda Edizioni) da cui lo spettacolo trae spunto.

Un altro importante omaggio che viene fatto all’incredibile ed affascinante vita di Francesca Sanna Sulis, testimonianza di eccellenza e di talento. Una figura complessa, da scoprire e rivalutare anche alla luce del suo impegno in favore dei diritti delle donne. Una nobildonna vissuta nel Settecento in Sardegna. Nata a Muravera nel 1716, morì a Quartucciu nel 1810, e fu un’importante imprenditrice della seta, benefattrice, abile comunicatrice e stilista famosa in tutta Europa. Alla sua morte lasciò tutti i suoi beni ai poveri con un Pio Legato. 

La rappresentazione che andrà in scena domenica prossima, nata da un’idea dell’associazione culturale “Casa di Suoni e Racconti” in coproduzione con l’associazione “La Fabbrica Illuminata” e la preziosa collaborazione di Palabanda Edizioni, è tratta dal libro di Ada Lai “La Straordinaria storia di Francesca Sanna Sulis, Donna di Sardegna”.

Uno spettacolo ispirato dall’incontro artistico tra il musicista e compositore Andrea Congia e l’attrice e cantante Elena Pau, grazie anche alle preziose ricerche dello studioso Lucio Spiga, ai componimenti dei poeti di Quartucciu Olata e Raffaele Piras, e al testo in versi di don Antonio Purqueddu dedicato alla coltivazione dei bachi da seta in Sardegna nel ‘700.

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L’Associazione Tra Parola e Musica invita a partecipare alle proprie attività culturali al fine di accrescere Conoscenze, Capacità e Competenze in ambito Artistico, Organizzativo, Tecnico e Comunicativo. Nata nel 2015, l’Associazione Culturale Tra Parola e Musica – Casa di Suoni e Racconti sposa il percorso artistico del chitarrista e compositore Andrea Congia e, in particolar modo, della Rassegna di Spettacolo Significante, da lui ideata e diretta sin dal 2008, intorno alla quale viene a formarsi uno strutturato Staff Artistico, Organizzativo, Tecnico e Comunicativo. All’interno di questo viaggio, che si sta compiendo passo dopo passo, l’Associazione intende coinvolgere e dar spazio a chiunque voglia cimentarsi nella costruzione di questo Progetto Culturale ed Artistico, offrendo una formazione di tipo multidisciplinare, per imparare così a seguire e curare un’Idea dalla nascita alla sua Attuazione e Comunicazione. Gli aspiranti collaboratori saranno inseriti all’interno dello staff dell’Associazione e potranno occuparsi delle varie attività sulla base dei propri interessi ed inclinazioni, aderendo al piano di lavoro delineato dalla Casa dei Suoni e Racconti. Tale partecipazione non comporta alcun compenso o rimborso. Per ulteriori informazioni è possibile telefonare al numero +39 345 3199602 o scrivere all’indirizzo traparolaemusica@gmail.com .

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Prosegue senza sosta il programma di presentazioni e dibattiti inseriti nel cartellone della XV Mostra regionale del Libro in Sardegna, in corso a Macomer nell’area fieristica delle ex Caserme Mura. La penultima giornata, sabato 21 maggio, si è aperta nel padiglione Tamuli nel segno di Vico Mossa e della recente iniziativa, promossa dal Comune di Serramanna e dalle edizioni Ilisso, per valorizzare la figura e le opere dell’architetto che ha avuto tanta parte nella storia urbanistica sarda.

Il rinnovato interesse nei confronti di Mossa si deve alla recente pubblicazione  da parte di Ilisso de “I cabilli”, unico romanzo della sua ricca produzione, un’opera a carattere autobiografico, in cui, raccontando di sé e della sua vicenda personale, Mossa disegna un affresco delizioso di una comunità che poi non è diversa da quella di tanti altri centri dell’Isola in quel periodo storico. La presentazione del romanzo ha offerto anche lo spunto per parlare di un’altra operazione importante, la sistemazione del suo archivio personale in seguito alla recente donazione fatta dalla famiglia al comune di Serramanna.  Dopo l’intervento di Guido Carcangiu e di Enrico Pinna, il Mossa architetto, urbanista e progettista, è stato raccontato attraverso l’illustrazione di una carrellata di documenti censiti e catalogati dall’archivista Alessandra Mocci: duecentosessanta rotoli, 114 cartelle, 3000 foto, sette volumi e 1200 lettere che raccontano il lungo e prolifico periodo tra il 1932 e il 1990.

Il pomeriggio si è aperto con un blocco di presentazioni dei volumi di tre autori coordinati da Paolo Lusci. “I giardini di Leverkusen” (Arkadia editore) di Ilario Carta, è una vicenda di formazione, a carattere autobiografico, in cui l’autore racconta del viaggio di un giovane che negli anni Settanta raggiunge il padre emigrato da tempo in Germania. Qui vive una serie di esperienze caratterizzate dalla scoperta di una realtà dura e gretta complicate dal rapporto conflittuale con il padre, che lo portano a rivedere le sue certezze di ragazzo.

Quindi è arrivato il turno di Marinella Caocci con il suo “Lunaesole” (Aipsa), un romanzo storico, ma anche una saga familiare, ambientata negli stazzi galluresi, nel secolo scorso, a cavallo tra le due guerre mondiali, narrata attraverso le vicende che un personaggio femminile, nonna Assunta, racconta di fronte al camino, luogo mitico, in cui la realtà, apparentemente ingarbugliata, sembra ritrovare un senso compiuto.

La chiusura è stata affidata a Luisella Sassu con il suo “Colpo di coda” (Condaghes), storia che la stessa autrice, partendo dal titolo, ha definito una metafora per il modo in cui i personaggi vivono esperienze e situazioni drammatiche da cui riescono a uscire con il classico colpo di coda. I protagonisti della storia, in cui si ritrovano gli elementi classici del giallo, scoprono, in certe situazioni, di possedere una forza che li aiuta a superare il momento critico.

Con Duilio Caocci (università di Cagliari) e Andrea Soddu (sindaco di Nuoro) si è tornati a parlare di Grazia Deledda e della prossima pubblicazione dell’opera deleddiana nelle Edizioni Nazionali promosse dal ministero dei Beni culturali. Nell’anno in cui ricorre il doppio anniversario: ottant’anni dalla morte e novanta dal conferimento del Premio Nobel per la letteratura, si assiste a un rinnovato interesse nei confronti della scrittrice nuorese e della sua vastissima produzione. Grazia Deledda, lo ha ricordato anche sabato sera Duilio Caocci, fa parte del gruppo di quegli autori cosiddetti “visionari” sardi per avere saputo – attraverso le intuizioni, la lungimiranza, la lucidità del pensiero e la grande capacità comunicativa – anticipare tanta parte dei temi al centro del dibattito politico e culturale dei decenni successivi.

La pubblicazione dell’Edizione nazionale dell’opera deleddiana è un’operazione importante che sarà realizzata anche attraverso un massiccio impiego della digitalizzazione. «Le prime due e le ultime due opere – ha anticipato Duilio Caocci – usciranno a fine dicembre, ma per vedere l’opera completa si dovrà attendere qualche anno».

Di lingua sarda hanno parlato invece Mario Sanna e Roberto Carta che hanno presentato la traduzione in limba sarda comuna – curata da Gianni Muroni, intervenuto alla presentazione – di un classico della letteratura mondiale: il “Don Chisciotte” di Cervantes. Lavoro meticoloso e certosino, che ha richiesto mesi di impegno durante i quali Muroni, ha tradotto un romanzo strutturato, non facile, che adesso è possibile leggere in sardo. La presentazione di “Don Chisciotte de sa Mantzia” (Condaghes) ha dato lo spunto per rimarcare anche l’utilità della traduzione in lingua sarda di opere importanti con l’intento di sostenere la diffusione della lingua e della cultura sarda.

Contemporaneamente la lingua sarda era protagonista anche nel Padiglione Filigosa dove, coordinati dal giornalista Vito Biolchini, hanno discusso di “Lingue locali e varietà di italiano” gli studiosi Silvia Marcato, Cristina Lavinio e Maurizio Virdis. Ordinario di Linguistica italiana all’Università di Udine (dove dirige anche il Centro internazionale sul plurilinguismo), Marcato ha illustrato la situazione friulana, «sicuramente vitale perché intorno alla lingua si riscontra un rinnovato interesse, anche se non mancano le contraddizioni di una produzione editoriale in friulano talvolta lontane dai reali bisogni delle comunità». Il dibattito si è poi spostato sulla situazione sarda e il dibattito sull’opportunità di introdurre uno standard. «Certamente serve, ma non risolve i problemi di una lingua» ha continuato Marcato. Posizione condivisa da Maurizio Virdis: «Il problema non è lo standard ma il percorso della sua condivisione e un serio recupero lessicale. Tutte le lingue esprimono un modo di vedere il mondo ed è per questo che vanno preservate». Più critica la posizione di Cristina Lavinio, secondo cui «in Sardegna, davanti ad una lingua costruita a tavolino c’è stata una levata di scudi. Bisogna fare i conti con la realtà e favorire soprattutto lo sviluppo delle parlate locali». «In ogni caso la vedo dura per la Sardegna – ha concluso Marcato – senza soluzioni condivise ogni sforzo è vano. Uno standard per definizione può scontentare qualcuno ma non averlo è peggio».

La serata al padiglione Tamuli si è chiusa all’insegna del teatro con il libro dell’attore e regista Mario Faticoni “Un delitto fatto bene”, edito da Carlo Delfino e presentato alla Mostra da Natalino Piras. Il libro ripercorre i cinquant’anni di carriera dell’artista veronese di nascita ma sardo di adozione, che ha tracciato anche un bilancio artistico non solo personale ma di tutto il movimento teatrale isolano. «Il teatro in Sardegna oggi è morto. Dopo una stagione di grandi speranze, oggi le promesse della costruzione di una società culturale matura sono state tradite e la nostra isola fa i conti con una crisi di cui non si vede l’uscita».

La serata si è conclusa al padiglione Filigosa dove Andrea Congia e Ludovica Careddu (associazione “Tra Parola e Musica”) hanno proposto una bella rappresentazione, con lettura integrale e accompagnamento musicale, della novella di Grazia Deledda “La festa del Cristo”, tratta dalla raccolta “Chiaroscuro”.

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Torna a Macomer la Mostra regionale del Libro in Sardegna e per la sua quindicesima edizione allarga gli orizzonti nel segno del tema “Le radici come storie”. Appuntamento da giovedì 19 a domenica 22 maggio negli spazi delle Ex Caserme Mura con il tradizionale appuntamento voluto dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, organizzato dal comune di Macomer con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi) e la direzione artistica di Saverio Gaeta, che ha curato la programmazione insieme a Simonetta Castia, presidente degli editori sardi.

In quattro giorni saranno oltre trenta gli appuntamenti in programma: a catalizzare l’attenzione non saranno soltanto le presentazioni delle più interessanti novità editoriali isolane e gli incontri con gli autori (per il format “Tra Isola e Mondo”), ma anche spettacoli teatrali e proiezioni cinematografiche, senza dimenticare i laboratori per i ragazzi e le scuole, questi ultimi nell’ambito della sezione “Adotta un libro sardo” e “Cineforum sardo”. Un cartellone che sarà arricchito dalla presenza di due nomi importanti del panorama editoriale italiano e internazionale come quelli di Piergiorgio Odifreddi e della giornalista e scrittrice turca Esmahan Aykol. A loro il compito di aprire e chiudere con una riflessione sul rapporto tra radici e storie la Mostra del Libro. Il matematico, popolare presso il grande pubblico per i suoi saggi e gli interventi sui quotidiani, parlerà giovedì de “Le nostre radici reali e immaginarie”, mentre la scrittrice turca (conosciuta nel nostro paese per i romanzi “Hotel Bosforo” e “Tango a Istanbul”, editi da Sellerio), dialogherà domenica con Michele De Mieri sul tema cardine della Mostra, “Radici come storie”.

Ma la Mostra sarà anche occasione per fare il punto sulle prospettive di crescita della cultura in Italia con Flavia Cristiano (direttrice del Centro per il libro e la lettura del ministero dei Beni e le Attività Culturali), per discutere delle lingue minoritarie con la friulana Carla Marcato, per fare il punto sull’edizione nazionale delle opere di Grazia Deledda con i critici Aldo Maria Morace e Duilio Caocci e per ricordare Sergio Atzeni e il suo rapporto con la città di Cagliari insieme agli scrittori Milena Agus e Giulio Angioni.

La quindicesima edizione della Mostra del Libro in Sardegna verrà inaugurata giovedì 19 alle ore 17.30 presso il Padiglione Tamuli. Una cerimonia che proseguirà alle 18.00, al Padiglione Filgosa, con i saluti del sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu e gli interventi dell’assessore regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, Claudia Firino, dell’assessore alla Cultura di Macomer Tiziana Atzori, del consigliere regionale Gianfranco Congiu e del presidente dell’Aes Simonetta Castia.

Subito dopo si entrerà nel vivo della prima giornata, con quattro appuntamenti tutti in programma nel Padiglione Filigosa.

Si inizia alle 18.15 con “L’albero della poesia”, un incontro sull’editoria poetica in Sardegna, coordinato da Tore Cubeddu e fortemente voluto dall’AES d’intesa con il Festival Cabudanne de sos Poetas di Seneghe, durante il quale interverranno il grande poeta Giovanni Dettori e Mario Cubeddu, presidente del Festival.

Si proseguirà alle 18.55 con la presentazione la quinta edizione del Premio internazionale Ennio Zedda, a cura del Centro Internazionale del fumetto di Cagliari, Aes e comune di Macomer.

Alle 19.30 il matematico Piergiorgio Odifreddi sarà protagonista dell’incontro dal tema “Le nostre radici reali e immaginarie”. Capace di sorprendere con la ricchezza delle sue argomentazioni e per il coraggio delle sue posizioni, Odifreddi proporrà al pubblico di Macomer una riflessione sulle radici che, pur rappresentando il passato e nutrendosi del presente, Rappresentano l’innovazione e l’originalità, rappresentando il nostro il futuro e andando verso di esso.

La prima giornata della Mostra del Libro in Sardegna si chiuderà alle 21.00 all’insegna dello spettacolo teatrale “Glass duo”, proposto dal Cedac nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello spettacolo Sardegna.

La seconda giornata della Mostra, venerdì 20, si apre in mattinata con due appuntamenti in programma nel padiglione Tamuli, che inaugurerano la sezione Tra Isola e Mondo. Alle 11.30 Tonino Oppes presenta “Il Ballo con le Janas” (Edizioni Domus De Janas) mentre alle 12.00 il tema della Mostra torna nel dibattito, già proposto al Salone del libro di Torino, dal titolo “Migrazioni e contaminazioni. Il senso delle radici in Francesco Masala e altri visionari sardi”, con gli interventi, moderati da Salvatore Tola, di Ugo Collu, Giovanni Manca e Natalino Piras.

Ricchissimo il programma pomeridiano di venerdì 20 con ben sette appuntamenti.

Si inizia alle 16.30 al Padiglione Tamuli con la presentazione del libro edito da Ilisso “Issu e Issa” di Antonello Cuccu. L’autore interverrà insieme a Ivo Serafino Fenu e Anna Pau, in un incontro che anticipa la mostra dedicata al centenario della nascita di Salvatore Fancello in programma a Dorgali.

Alle ore 17.00, il programma dedicato al libro sardo sarà intervallato da un breve appuntamento organizzato presso il piazzale Santa Croce (Casa Attene) per Gli incompresi… storie e vite di ragazzi e genitori”, un reading per adulti e bambini di e con Lorenzo Braina e le musiche di Donato Cancedda.

Alle 17.30 si torna al Padiglione Tamuli per , un appuntamento che propone la presentazione dei libri “Pietre su pietre” di Andrea Gambula (Carlo Delfino Editore) e “Celesti notturni. Antichità in luce” di Tore Serra e a cura di Simonetta Castia (Mediando Edizioni). Quest’ultimo volume verrà presentato da Michele Forteleoni e Gian Nicola Cabizza.

Quattro libri sono invece protagonisti dell’incontro dal tema “Sardegna per immagini” (ore 18.30, Padiglione Tamuli):Blue Sardinia, Cuore Mediterraneo” di Enrico Spanu, “La costa delle miniere” di Lino Cianciotto (entrambi Edizioni Enrico Spanu), “Mogoro. I luoghi raccontano” e “Mogoro. Il fiume racconta” di Ivo Piras presenta (SguardiSardi).

Da sempre la Mostra del Libro è un importante momento di dibattito e di confronto sullo stato di salute della cultura e della promozione del libro. Quest’anno a trattare il tema “Cultura: quali prospettive reali di crescita?” saranno Flavia Cristiano (direttrice del Centro per il libro e la lettura del ministero dei Beni e le Attività Culturali), i librai Aldo Addis e Davide Ruffinengo e l’editore-libraio Paolo Sorba (membro del Direttivo AES). Si inizia alle 19.30 al Padiglione Filigosa, conduce l’incontro Paolo Lusci.

La lunga serata di venerdì proseguirà alle ore 20.30 (Padiglione Tamuli) con la presentazione del libro “Gonario II di Torres e Sigismondo Arquer” di Gabriele Colombini e Sergio Arangino (che saranno presentati da Antonio Meloni) e si concluderà alle 21.30 al Padiglione Filigosa con “Tributo ai visionari sardi” (Grazia Deledda, Sergio Atzeni e Francesco Masala), il reading, reduce dal grande successo torinese, che vedrà protagonisti il musicista Gavino Murgia e l’attore Gianni Cossu.

Programma ricchissimo anche quello della giornata di sabato 21 che si aprirà alle ore 11.00 al Padiglione Tamuli con un dibattito dedicato all’opera dell’’architetto Vico Mossa e a cui parteciperanno Guido Carcangiu, Alessandra Mocci e Enrico Pinna del comune di Serramanna.

Sono sei invece gli appuntamenti pomeridiani. Si parte alle ore 16.00 al Padiglione Filigosa con la presentazione del libro “Zente de Macumere” di Salvatore Murgia, con gli interventi (moderati da Sandro Biccai) di Salvatora Miscali, Salvatore Sechi e Salvatore Tola.

Alle 16.30 sarà invece Paolo Lusci a coordinare nel Padiglione Tamuli la presentazione di tre novità editoriali: Marinella Caocci proporrà “Lunaesole” (Aipsa), Tiziana Ballicu “Colpo di coda” di Luisella Sassu (Condaghes) e Ilario Carta “I giardini di Leverkusen” (Arkadia).

La Sardegna è ancora protagonista nei due incontri centrali della giornata di sabato, dedicati a Grazia Deledda e alla lingua sarda. Alle ore 17.30 al Padiglione Tamuli i critici Duilio Caocci e Aldo Maria Morace, insieme al sindaco di Nuoro Andrea Soddu, saranno protagonisti del dibattito “Omaggio al Nobel. Verso l’Edizione Nazionale delle opere di Grazia Deledda”, mentre alle 18.30 al Padiglione Filigosa, il giornalista Paolo Pillonca modererà il dibattito su “Lingue locali e varietà di italiano. Ricerche, usi, bisogni”, a cui parteciperanno i docenti universitari Cristina Lavinio e Maurizio Virdis e la studiosa friulana Carla Marcato.

Si continua a parlare di lingua sarda dalle 19.30 al Padiglione Tamuli. Gianni Muroni è il traduttore del capolavoro di Cervantes “Don Chisciotte de sa Màntzia”, edito da Condaghes. Conduce l’incontro Giuseppe Corongiu.

Alle 20.00 (Tamuli) spazio invece al teatro in Sardegna con il volume “Un delitto fatto bene”. L’autore, il regista e attore Mario Faticoni, sarà presentato da Natalino Piras.

La terza giornata della Mostra del Libro si chiuderà con lo spettacolo “La Festa del Cristo” di Grazia Deledda, con Ludovica Cadeddu e Andrea Congia, una produzione dell’associazione “Tra Parola e Musica”. Si inizia alle 21.30 al Padiglione Filigosa.

L’ultima giornata della quindicesima edizione della Mostra del Libro in Sardegna, domenica 22, proporrà ben dieci appuntamenti. I primi quattro avranno luogo in mattinata al Padiglione Tamuli delle Ex Caserme Mura.

Si inizia alle 10.30 con Diego Corraine che presenta “Su printzipeddu” di Antoine de Saint Exupery, tradotto dalla casa editrice Papiros in sardo, tabarchino, algherese e maltese. Modera l’incontro Tore Cubeddu.

“Francesco Dore. Un medico dalla Barbagia al Parlamento” è invece edito da Ilisso che sarà presentato alle ore 11 da suo autore Francesco Dore e da Bachisio Porru.

Il programma prosegue alle ore 11.30 nel segno della lingua sarda e di due dei suoi più importanti studiosi: Mario Puddu (che presenterà la seconda edizione rivista e ampliata del suo “Ditzionàriu de sa Limba e de sa cultura sarda”, edito da Condaghes) e Massimo Pittau (autore del “Nuovo dizionario della Lingua Sarda”, edito da Domus De Janas). Modera l’incontro Antonio Ignazio Garau.

Alle 12.30 l’ultimo appuntamento della mattinata vedrà protagonisti, presentati da Antonio Rojch, Massimo Pittau e Italo Bussa, autori dei volumi “Credenze religiose degli antichi sardi” e “L’accabadora immaginaria” (entrambi editi da Della Torre).

Il pomeriggio di domenica si aprirà alle 16.00 al Padiglione Filigosa con uno degli appuntamenti più attesi della Mostra: gli scrittori Milena Agus e Giulio Angioni renderanno omaggio ad uno dei più importanti autori sardi del novecento e alla sua città. “Sergio Atzeni: uno sguardo su Cagliari” è il tema dell’incontro che sarà condotto da Paolo Lusci.

Sempre Paolo Lusci condurrà anche i due appuntamenti seguenti, in programma al Padiglione Tamuli alle 17.00 e alle 17.30: nel primo Franciscu Sedda, insieme ad Antonio Onorato Succu, presenterà il suo “Manuale di indipendenza nazionale” (Edizioni Della Torre); nel secondo Daniela Murgianu e Marco Siddi illustreranno “Senza futuro. Storie vere di chi ha perso il lavoro e la speranza” (Cuec Editrice).

Gli ultimi appuntamenti alle ore 18.00 e 19.00 al Padiglione Tamuli vedranno protagonisti Antonietta Dettori che presenterà “La sacralità del pane in Sardegna” di Marisa Iamundo De Cumis (Carlo Delfino Editore) e il regista Daniele Atzeni, di cui verrà proiettato il film “Sos mortos de Alos”, ispirato all’opera di Francesco Masala “Il Dio petrolio”. Moderano Tore Cubeddu e Giancarlo Zoccheddu.

La quindicesima edizione della Mostra del Libro in Sardegna di Macomer si chiuderà alle 20.30 al Padiglione Filigosa. Qui Michele De Mieri incontrerà la giornalista e scrittrice turca Esmahan Aykol. Al centro il tema della Mostra “Radici come storie”. Nata a Edirne, Aykol oggi vive tra Istanbul e Belino. In Italia è conosciuta per i romanzi (editi da Sellerio) “Hotel Bosforo” (2010), “Appartamento a Istanbul” (2011), “Divorzio alla turca” (2012) e “Tango a Istanbul” (2014) che vedono protagonista la libraia Kati Hirsche alle prese con misteriosi delitti. Con Esmahan Aykol la Mostra del Libro in Sardegna si apre anche al dibattito internazionale, focalizzando l’attenzione su un paese, la Turchia, che si trova oggi al centro di dinamiche come quelle relative alle migrazioni, alla libertà di stampa e alla lotta al fondamentalismo islamico, che riguardano tutti noi.

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Il cuore storico di Cagliari diviene scenario dello Spettacolo tratto dalla fiaba La Regina della Neve di Hans Christian Andersen, produzione della Casa di Suoni e Racconti. Un mondo magico e innevato si anima attraverso i quadri sonori creati dalla voce dell’attrice Tiziana Martucci e dalle note del musicista e compositore Andrea Congia per riscoprire le emozioni delle Fiabe senza tempo. Amicizia, ricerca della Verità, comprensione di sé stessi e dell’Altro espressi attraverso la Parola e la Musica nello svolgersi del racconto.

L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale Tra Parola e Musica – Casa di Suoni e Racconti, inserito all’interno della Programmazione Artistica dello Zalu’s Club, è fissato per mercoledì 16 dicembre, alle ore 21.30, nella Piazza Giovanni Maria Dettori 7, a Cagliari. Il biglietto di ingresso è gratuito per tutti i possessori della tessera CSEN.

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ll Crogiuolo, centro di intervento teatrale diretto da Mario Faticoni, ha inaugurato una nuova stagione di “Teatro da Camera”, a cura di Rita Atzeri, otto appuntamenti che fino all’11 dicembre 2015, animeranno l’Arco Studio, il poetico spazio di via Portoscalas 17, a Cagliari.

La stagione di “Teatro da Camera” nasce per offrire agli affezionati de Il crogiuolo la possibilità di un incontro intimo con gli artisti ospiti della stagione, i quaranta posti a disposizione, infatti, favoriscono un contatto e uno scambio comunicativo non filtrato dal palcoscenico e rendono semplice il crearsi di un dialogo familiare post spettacolo.

Gli interpreti di questa stagione sono tutti talenti della scena regionale, protagonisti da oltre un decennio della vivace produzione che caratterizza il panorama teatrale: Elena Pau de La Fabbrica Illuminata, Monica Zuncheddu, Fausto Siddi, Angelo Trofa, Daniele Pettinau, Riccardo Montanaro e Giorgia Uccheddu, Rita Atzeri e Andrea Congia. Ciascuno, a seconda della propria propensione, indaga la scena contemporanea attraverso la scrittura creativa di grandi attori/autori, come nel caso di Elena Pau con Franca Valeri, o la scrittura originale propria, Angelo Trofa, Daniele Pettinau, Riccardo Montanaro e Gloria Uccheddu, o di un compagno di lavoro, Fausto Siddi e Monica Zuncheddu con Alessandro Muroni. Sempre di scrittura originale nata dall’adattamento di un romanzo possiamo parlare invece nel caso di Rita Atzeri e Andrea Congia.

Giovani presenze a cui si affianca la solida esperienza di due grandi mattatori Mario Faticoni e Aldo Brigaglia.

Il 2 ottobre, alle ore 21.00, “Filastrocca, messa di arcani archetipi e filastrocche”, di e con Daniele Pettinau: «Quando faccio un’ improvvisazione mi sento davvero vivo… Gianni Rodari trascriveva le parole del Professor Grammaticus così: “Chi sbaglia inventa!”… Sono cresciuto grazie alle sue filastrocche e recentemente, scriverne di originali è diventato un modo per far circolare la creatività in me. Questa “Messa” tra arcani e archetipi , vuole essere l’occasione per condividere questo piacevole fluire , messo in “ordine” dall’ordine sacro che solo uno strumento come i tarocchi possono permettersi di scandire. Durante la celebrazione avremo modo di consultare i Tarocchi insieme e di farli “Vivere” attraverso gli archetipi che essi incarnano…»

Il 9 ottobre, ore 21.00, “Come sto, di Angelo Trofa, con Valentina Fadda e Angelo Trofa, produzione Batistera. “Come sto” è un dialogo sconnesso, un fiume di parole dove stati d’animo, sensazioni, eventi e accidenti concorrono a dare risposta alla domanda “Come stai?”. Mille risposte possibili, tutte insieme, mescolate, in contraddizione. Un quadretto assurdo e definitivo, un fluire di parole per definirsi almeno per un attimo, per recintare temporaneamente il caos dilagante, tutto quel rumore che concorre a rendere difficile la risposta all’eterna domanda “Come sto?”

Di scena il 23 ottobre, alle ore 21.00, “All’ombra della pensilina”, racconto in musica di Alessandro Muroni, con Fausto Siddi e Alessandro Muroni al pianoforte, musiche e canzoni di Alessandro Muroni.

L’impossibilità di rendersi autonomo e credibile in una società dai ritmi frenetici e insostenibili per un carattere fragile e labile fa di Luigi il bersaglio preferito delle stesse persone che la costituiscono. Persi i genitori, si trova libero nell’aspettare un autobus che non prenderà e di vagare per l ipermercato più vicino in cerca di quel calore umano perso nei ricordi di casa sua.

Ancora un’opera i Muroni il 30 ottobre, alle ore 21.00, “Puppenspiel, interpretata questa volta da Monica Zuncheddu, sempre accompagnata al pianoforte dello stesso Muroni, autore anche delle musiche. Le voci registrate sono di Rita Anedda, Laura Cubeddu, Giorgia Lai, Claudia Mandas, Veronica Puddu, Monica Zuncheddu e i suoni sono stati registrati da Alessandro Fulvio Bordigoni.

La solitudine dell’essere donna consapevole in una società come la nostra, riflesso del maschilismo imperante e della difficoltà di mettersi (e di mettere tutto ciò che ci circonda) in discussione, annienta l’esistenza di Laila che percepisce sempre più stretto e ingiusto il suo ruolo scontato di madre e moglie, riscoprendosi donna in un rapporto autentico con se stessa.
Ribaltati i ruoli, la donna odierna, sempre più indipendente ed organizzata, si trova a far fronte alla rapida trasformazione del proprio ruolo di donna, madre e moglie. Una figura femminile che manifesta nuove esigenze affermando la propria individualità e autonomia. E’ così che Antonia, con sprezzante scetticismo, prende le distanze dalle relazioni false, nelle quali ci si confronta attraverso le maschere sociali, per giungere ad una profonda consapevolezza di sé stessa e del proprio ruolo.

I decani del panorama culturale sardo sono in scena il 20 novembre, ore 21, con “I colori della neve”, da “Neve” di Maxence Fermine, adattamento Aldo Brigaglia, recital Mario Faticoni, al pianoforte Giancarlo Salaris.

Yuko è un giovane poeta giapponese. Nei suoi Haiku sa cantare solo lo splendore e la bianchezza della neve. Soseki è un anziano pittore divenuto cieco. Vive nel ricordo di un amore perduto. Neve è una ragazza bellissima. Il suo corpo giace per sempre tra i ghiacci.

A legare i loro destini, un filo, disperatamente teso tra le cime di due montagna, come simbolo di un esercizio funambolico impossibile da eseguire. Una favola senza tempo, che parla al lettore di vita e di poesia, di amore e di morte, e di un fiocco di neve che cade leggero dal cielo.

Continuano i padroni di casa, il 4 dicembre, alle ore 21.00, con La Pelle intera” da Giulio Angioni, con Rita Atzeri, Andrea Congia chitarra classica, Francesca Romana Motzo clarinetto, coproduzione Il crogiuolo / Casa di Suoni e Racconti

Tre Voci per una Polifonia dell’Ultima Guerra, dal libro dell’intellettuale, scrittore e antropologo sardo Giulio Angioni. Un’avvincente narrazione musicale ambientata in uno dei più difficili periodi storici del nostro paese: oltremare, un giovane sardo è scaraventato nel caotico epilogo del Secondo Conflitto Mondiale. Tra indefiniti Eserciti e Stati lacerati, i Liberatori avanzano. Nottetempo la piccola sentinella sarda osserva l’immenso freddo di un’Italia sfilacciata. Un’Identità incerta, che rovescia la Realtà, è rivelata dalla trama della Parola e dall’ordito della Musica. Una storia di Resistenza, di Salvezza, di Vinti e Vincitori, di Vittime Mutanti.

Chiude la stagione l’11 dicembre, alle ore 21.00, “Diritto di precedenza” Omaggio a Stefano Benni, con Gloria Uccheddu e Riccardo Montanaro, Marco Pittau alla tromba e Matteo Costa al basso, regia di Gloria Uccheddu, produzione Nefos – artisti associati.

Ispirato ai testi di Stefano Benni, lo spettacolo mette in luce temi di carattere sociale quali razzismo, morti bianche e corruzione. Gli attori Gloria Uccheddu e Riccardo Montanaro, accompagnati dalle note della tromba di Marco Pittau e del basso di Matteo Costa, con pungente ironia, daranno voce, esistenza e “precedenza” a questi argomenti.

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La vita, gli amori e le scelte della giovane giudicessa Adelasia di Torres verranno narrate nella medioevale Bosa dall’attore e drammaturgo Gianluca Medas accompagnato dalle musiche del chitarrista e compositore Andrea Congia, dai canti della poetessa improvvisatrice Paola Dentoni e dalla partecipazione straordinaria del Coro di Bosa. L’evento, inserito all’interno delle manifestazioni estive del Comune di Bosa, è organizzato dalla Cooperativa L’Antico Tesoro. L’appuntamento è previsto per venerdì 21 agosto, alle ore 21.30. sul piazzale dell’Ex Convento dei Cappuccini a Bosa, sito nel Corso Garibaldi. L’ingresso è libero.

L’opera teatrale e musicale prende spunto dal testo dello scrittore Enrico Costa che racconta la figura della Giudicessa Adelasia, vissuta in una Sardegna divisa in giudicati ma che gode della sua massima autonomia politica. All’interno della performance artistica, s’incontrano le scelte drammaturgiche dell’attore Gianluca Medas supportate dai suoni del musicista Andrea Congia che creano uno scenario su cui si incastonano i canti provenienti da due delle più importanti espressioni della tradizione del popolo sardo: i mutetus improvvisati del Campidano interpretati da Paola Dentoni e il canto polivocale a traggiu proposti dal Coro di Bosa.

2015-08-21 Bosa Adelasia Locandina