22 November, 2024
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Una storia sospesa tra fiaba e commedia, ambientata nella Sardegna rurale, alla ricerca di moderne soluzioni alla crisi del mondo agropastorale. Arriva nelle sale “Il sogno dei pastori”,  lungometraggio del regista e sceneggiatore cagliaritano Tomaso Mannoni, apprezzato documentarista, al suo debutto nella fiction.

Il film, prodotto e distribuito da Ombre Rosse Film Production e Blue Film, sostenuto da Rai Cinema e dalla Fondazione Sardegna Film Commission, sarà presentato in anteprima per la stampa giovedì 10 ottobre, alle ore 11.00, al cinema Odissea, a Cagliari.

Alle 20.00, nella stessa sede, è in programma la proiezione per il pubblico, in prima nazionale. All’incontro saranno presenti il regista Tomaso Mannoni, alcuni tra gli attori protagonisti, Alessandro Gazale e Astrid Meloni, i produttori Luca Cabriolu e Andrea Di Blasio.

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Si è conclusa il 6 dicembre la decima edizione del Puntodivista Film Festival in compagnia di Matteo Persico, Gavino Murgia e Manuela Loddo.

Tre i cortometraggi premiati:

Miglior soggetto: “From Hasakah with love“, regia di Mohammed Farahani (Iran)

Miglior regia: “Buffet”, regia di Santa de Santis e Alessandro D’Ambrosi (Italia)

Miglior film: “Black ring”, regia di Hasan Can Dağli (Turchia).

Nuovi sguardi e nuove storie che raccontano temi di grande attualità o viaggi introspettivi: testimonianze di diverse realtà e diversi paesi come Italia, Cina, Iran, Giappone, Sardegna, Spagna, USA, Turchia, racchiuse in “pellicole” che non superano i quindici minuti di durata e realizzate con un budget il più delle volte ridottissimo. La decima edizione del Puntodivista Film Festival, Concorso internazionale itinerante di cinematografia diretto da Romano Usai, si è conclusa il 6 dicembre con le premiazioni dei corti finalisti, scelti dalla commissione artistica presieduta dal regista e direttore della fotografia Pippo Ciliberto. Il premio come miglior soggetto e premio dei giovani di questa edizione sono stato assegnati al cortometraggio “From Hasakah with love” diretto dal regista iraniano Mohammed Farahani: «Una storia di estrema attualità che, con lucida durezza, ci racconta il dramma di un popolo», ha spiegato la giuria. Ha ritirato il premio Mahdj Ede, direttore di produzione del film.

Premio miglior regia e premio del pubblico invece a “Buffet” degli italiani Santa de Santis e Alessandro D’Ambrosio, per la capacità di aver scelto e guidato con mano sicura personaggi dal sapore felliniano in una grottesca satira, specchio amaro dei tempi attuali.

Premio per il Miglior Film infine a al regista turco Hasan Can Dağli per l’opera “Black Ring” con la seguente motivazione: «La forza delle immagini che sanno ben raccontare il dramma espresso dal contenuto dell’opera, evidenziate con tinte emotivamente forti, esaltate da un ottima fotografia e marcate da una appropriata colonna sonora; un giusto equilibrio che abilmente grazie a un cambio cromatico rende la metafora del mettersi in mostra del potere». Per lui ha ritirato la targa Andrea di Blasio (in rappresentanza della produzione).

La passione e la voglia di andare avanti, di raccontare attraverso le immagini il loro punto di vista sul mondo, è la motivazione più importante, un’urgenza interiore che non può fermarsi, malgrado le enormi difficoltà, come hanno raccontato in occasione della premiazione, sul palco del Puntodivista Film Festival. La partecipazione ai concorsi diventa fondamentale: un canale alternativo a quello ufficiale e vetrina per farsi conoscere e per confrontarsi con altri registi del mondo e con il pubblico. Cortometraggi in arrivo da tutto il mondo e ospiti prestigiosi che si raccontano tra musica, fumetto e film: da dieci anni i caratteri distintivi del Puntodivista Film Festival. La serata di chiusura ha visto subito dopo la premiazione delle opere in finale, davanti a una sala gremita, l’incontro con i Grandi del Cinema, una serata dedicata alla grande diva del cinema Anna Magnani, tra le immagini e le parole di Matteo Persico, scrittore ed esperto di cinema, e autore di una biografia dell’attrice romana (“Anna Magnani. Biografia di una donna”, Odoya), e le divagazioni musicali del grande sassofonista e jazzista Gavino Murgia, sugli interventi interpretativi di Manuela Loddo.

Nella foto della premiazione, i tre finalisti, da sinistra:

Mahdj Ede, direttore di produzione del film “From Hasakah with love”

Santa de Santis, regista insieme ad Alessandro D’Ambrosio di “Buffet”

Andrea di Blasio, in rappresentanza della produzione del Miglior Film “Black Ring”

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Dagli insetti giganti, costruiti con maestria utilizzando vecchia ferramenta, alla processione laica di decine di sposi. Dalla vendemmia in mare a una riflessione sul Mediterraneo oggi, pescando a piene mani dagli elementi della tradizione greca. E’ un programma fittissimo quello che domani, domenica 27 settembre, nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia, chiude la prima parte di Terra Mobile, la rassegna che celebra lo spazio urbano attraverso progetti di contaminazione con la cultura rurale.

La giornata si apre la mattina alle 10.00 al Lazzaretto (via Dei Navigatori) con il laboratorio per bambini, cominciato nei giorni scorsi, “La sfida degli spaventapasseri”, dedicato alla costruzione dei fantocci utilizzati dai contadini per tenere lontani gli uccelli, e curato da Angela Iurilli e Maria Benoni. Dalle 17,30, in diversi spazi del quartiere (giardini, strade, Lazzaretto e piazza Lungomare), l’appuntamento è con percorsi sensoriali, performance, installazioni: da Giardini e Case della Sardegna. Forme, tipi e organizzazione”, risultato di un lavoro di mappatura artistica in diversi comuni del GAL SGT (Armungia, Villasalto, Ballao, Escalaplano) a cura di Paolo Carta e Carlo Spiga, alla processione laica (nel Lungomare Sant’Elia) Nuptiae Albas, una sorta di gioco a cura di Pascale Pilloni con la collaborazione poetica di Marc Mercier, in cui si vogliono rievocare le memorie e l’immaginario del rito del matrimonio, sino a Il suono scolpito, performance conclusiva di un laboratorio di composizione, improvvisazione e nuove tecnologie a cura di Christian Cassinelli.

Nel corso della serata, spazio anche a Terza bellezza, ealizzazione, curata da Lello Porru, di un graffito che rievoca quelli delle antiche pitture rupestri, e a Baballotis progetto di arte partecipata, curato da Mariano Corda, sulla creazione di insetti utilizzando vecchia ferramenta. Nel video ExPlò, a cura Paola Riviezzo e Massimo Congiu, sarà possibile conoscere le bombe arboree (piante senza vaso sostenute da una palla di terra avvolta da filo di lana o muschio) mentre nell’installazioneAcqua e Vino, a cura di Luigi Erriu (presidente Su Niu e S’Achili, San Nicolò Gerrei) e della cooperativa Pescatori Porticciolo Sant’Elia, un viticoltore di Barrali mostrerà dal vivo in che cosa consiste la vendemmia, mentre i pescatori faranno vedere come costruire le reti.

Il fitto intreccio artistico proporrà ancheIl dio minato/Paesaggi interrotti, performance di teatro-danza:, per la regia di Ornella D’Agostino e La periferia della storia e la poesia dell’impossibile. Riflessione sul futuro, il presente e il passato delle differenze del Mediterraneo, oratoria con l’artista greco Alexandros Mistriotis. A far calare il sipario su questa prima edizione di Terra Mobile sarà il concerto Voce dal Mediterraneo in paesaggi urbani”, che vedrà sul palco la cantante tunisina Alia Sellami.

E’ rimandata invece al 3 ottobre (alle 21.00 nello spazio Osc di via Newton 12) la performance Eleilò!”, della compagnia L’Aquilone di Viviana e Kyber Teatro.

Anche domani saranno proiettati, inoltre, alcuni cortometraggi sul tema dell’ambiente, sostenuti dalla Sardegna Film commission, e realizzati all’interno del progetto Heroes 20.20.20. Si tratta di: ll filo di lana”, puntata pilota della web serie di Kuiles-Ovili, regia di Tomaso Mannoni, produzione Andrea Di Blasio e Luca Cabriolu (Ombre rosse); del teaser di Piccoli grandi Eroi, regia e produzione di Giorgia Soi; del cortometraggio La vita in verde”, per la regia di Joe Bastardi, prodotto da “Il circolo della confusione di Claudio Marceddu”; di Ogni cosa al suo posto, per la regia di Paolo Zucca, una produzione Andrea Di Blasio e Luca Cabriolu (Ombre rosse).

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foto performance

Nuovo appuntamento domani, sabato 26 settembre, con Terra Mobile, la rassegna che celebra lo spazio urbano attraverso progetti di contaminazione con la cultura rurale.

Alle 18.30 il programma prevede, negli spazi del Lazzaretto di Sant’Elia (via Dei Navigatori), un incontro con Marc Mercier, direttore artistico di “Les Instants Vidéo Numériques et Poétiques” di Marsiglia, festival dedicato alla video arte e alla poesia elettronica. Per Terra Mobile, Marc Mercier ha curato la serie di proiezioni, con sessioni di arte e video, “Incontri e resistenze di culture, Abitare/Danzare/Un territorio, I territori poetici”, in programmazione sino a domenica.

Sempre domani, e sino alla fine della rassegna, saranno anche proiettati alcuni cortometraggi sul tema dell’ambiente, sostenuti dalla Sardegna Film commission, e realizzati all’interno del progetto Heroes 20.20.20. Si tratta di: “ll filo di lana”, puntata pilota della web serie di Kuiles-Ovili, regia di Tomaso Mannoni, produzione Andrea Di Blasio e Luca Cabriolu (Ombre rosse); del teaser di “Piccoli grandi Eroi”, regia e produzione di Giorgia Soi; del cortometraggio “La vita in  verde”, per la regia di Joe Bastardi,  prodotto da “Il circolo della confusione di Claudio Marceddu”; di “Ogni cosa al suo posto”, per la regia di Paolo Zucca, una produzione Andrea Di Blasio e Luca Cabriolu (Ombre rosse).

Sono inoltre ancora aperte le adesioni “Nuptiae Albae, spose-i del ricordo e dell’immaginazione”, un gioco in programma domenica alle 18.00 nella piazza Lungomare di Sant’Elia in cui si vogliono rievocare le memorie e l’immaginario del rito del matrimonio, invitando chi lo desideri a partecipare indossando un abito da sposa o da sposo.

E’ rimandato invece al 4 ottobre lo spettacolo “Medas. Narrazioni di famiglia in andata e ritorno”, di e con Gianluca e Paolo Medas.