22 December, 2024
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L’aula magna della facoltà di Medicina – Cittadella universitaria, Monserrato – ha ospitato nei giorni scorsi Sara Gerini. L’evento, curato dal presidente del corso di laurea in Scienze motorie e sportive, Andrea Loviselli, con interventi dei docenti-pedagogisti, Manola Bacchis e Massimiliano Zonza, sui temi “Lo sport è vita” e “Specialità nello sport”. L’incontro ha coniugato una straordinaria storia umana e sportiva con le attenzioni e la formazione degli studenti dell’ateneo di Cagliari.

“Campionessa nello sport e nella vita” è stata la cornice dell’incontro. Sara Gerini è sorda oralista dalla nascita. Il suo appello a favore dell’abbattimento delle barriere ha avuto venti milioni di clic. Unica sarda a vestire la maglia della nazionale di pallavolo, gioca un mondiale, vince l’argento agli Europei in Turchia nel 2011, approda al beach volley e viene eletta, tra udenti e non udenti, miglior giocatrice sarda. Miete successi anche nel beach tennis, disciplina di cui è istruttrice. Originaria di Carbonia, 37 anni, Sara ha parlato il 3 marzo scorso, Giornata dell’udito, nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati. A seguire, è stata madrina al Ferrara film festival: il primo completamente accessibile ai sordi. Per gli studenti un racconto affascinante ed istruttivo. Elementi chiave di una donna forte, dentro e fuori, semplicità e tenacia. La famiglia quale pilastro fondamentale, la scuola indispensabile per un percorso di ricerca dell’equilibrio psicofisico e sociale. «Lo sport è parte della mia vita. Un episodio? Ricordo un cartone animato degli anni ’80. Si chiamava “Schira e Milo campioni della pallavolo”».

All’incontro coordinato dal professor Loviselli, oltre ai docenti, ha preso parte anche la  madre di Sara: tenace quanto la figlia nell’educarla e nell’insegnarle il linguaggio parlato con metodi logopedici. «Un risultato eccellente. Sara sfida se stessa e gli altri per il raggiungimento di vittorie con valori puri, compete con fair play, cerca soluzioni ed alternative. Vanno promosse e sostenute le potenzialità e i valori dell’individuo, senza negare i limiti ma mettendo in evidenza le capacità che ognuno possiede» è il messaggio rilanciato dagli specialisti.

Con la pallavolo, gioco di squadra vincente, quale riferimento gli studenti hanno assistito rapiti alla lezione di Sara Gerini. Il mantra? “Se devo sbagliare e perdere devo farlo in piedi”. E non solo. «Quando lo sport annulla le barriere, fa vincere il dolore e ti insegna a vivere» ha rilanciato la campionessa. Dalla platea interesse, partecipazione e condivisione. Più tanti selfie con Sara. In breve, una mattinata costruttiva e utile: «Per il futuro lavorativo, magari da allenatori, gli allievi del nostro corso triennale hanno constatato che – spiega Andrea Loviselli – uno dei primi gradini, nello sport e nella vita, riguarda la comprensione e la rilevanza dell’umanizzazione».

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Il velista Andrea Mura, in procinto di salpare per la prestigiosa regata transatlantica Ostar, domani mattina giovedì 20 aprile, sarà visitato dai medici dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari negli ambulatori dell’ospedale San Giovanni di Dio. Alle 11.00, al centro obesità, verrà sottoposto a impedenzometria dal professor Andrea Loviselli e dalla dottoressa Fernanda Velluzzi e gli verrà applicato un sistema telematico di valutazione cardiodinamica dal dottor Alberto Concu. Alle 12.oo, in cardiologia, verrà sottoposto a test cardiopolmonare da sforzo dal dottor Roberto Solinas e dal professor Luigi Meloni.

Andrea Mura.

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Cagliari Wellness, come on! Si è conclusa la prima edizione del progetto Cagliari Wellness, ideato dall’Università di Cagliari (dipartimenti di Matematica e informatica e Scienze mediche) con la collaborazione a titolo gratuito della spin off di UniCa Everywhere Sport. L’evento ha preso inizio il 10 settembre scorso con il patrocinio del comune di Cagliari. Il progetto, nato per promuovere, motivare e supportare i cittadini Cagliaritani verso uno stile di vita attivo, salutare e sano, ha riscosso un grande successo ottenendo un numero di richieste di adesione superiore a quello massimo prefissato di cento partecipanti.

Salvatore Mario Carta e Fabrizio Mulas (docente e specialista dipartimento Matematica e informatica), Andrea Loviselli e Fernanda Velluzzi (docente e specialista dipartimento Scienze mediche, Scienze motorie e sportive) sono stati i riferimenti accademici e scientifici del progetto. «Un percorso proficuo che coniuga ricerca, formazione, territorio e benessere. Dalle richieste e dal grado di soddisfacimento, sono più che mature le condizioni per la replica» dice il professor Carta.

Un tecnico con laurea in Scienze motorie ha valutato i partecipanti. «Una valutazione scrupolosa inerente il livello di attività fisica, benessere psicofisico e aspetto motivazionale: sono stati sottoposti alla misurazione di vari valori antropometrici quali, per esempio, peso con bilancia impedenziometrica, circonferenza addominale e misura con plicometro» sottolinea il professor Loviselli. Inoltre, gli aderenti (tutti a titolo gratuito) hanno compilato un questionario standardizzato di valutazione dell’attività fisica e benessere psico-fisico. L’allenatore ha creato un percorso di lavoro personalizzato. In due mesi i partecipanti hanno seguito le schede di allenamento con la supervisione a distanza del tecnico. Ovvero, una guida passo-passo e la motivazione a dare il massimo. I risultati sono stati consultati con un adattamento delle schede di ciascun partecipante.

Per gli allenamenti del gruppo – guidato e monitorato a distanza dall’allenatore – è stata impiegata la piattaforma tecnologica u4fit, app mobile per il fitness nata qualche anno fa da un’idea di un team di ricercatori del dipartimento di Matematica e informatica. «La app conta migliaia di utilizzatori. Il dialogo tra allenatore e partecipanti è stato reso possibile dall’utilizzo di u4fit attraverso una chat interna all’applicazione: aspetto – segnala il dottor Mulas – apprezzato dai partecipanti, che si sono sentiti guidati e monitorati costantemente».

Al termine del progetto allenatore e partecipanti hanno valutato misurazioni e performance. Di fatto, dall’analisi dei risultati di fine percorso emerge che gli uomini hanno perso una percentuale totale di grasso corporeo pari al 21 per cento, mentre è del 10 il calo segnalato dalle donne. «Dati che da un confronto con i tipici risultati di percorsi di attività fisica sono da considerarsi ottimi» spiega la dottoressa Velluzzi. Inoltre, è stato constatato che i partecipanti mediamente sono passati da “quasi inattivi” a “attivi”, aumentando di più del doppio la rispettive quantità di attività fisica. Il progetto, oltre ai miglioramenti per la salute fisica, ha avuto un impatto marcatamente positivo anche per quanto riguarda il benessere psicologico: è stata dichiarata una maggiore vitalità (+14 per cento), un miglioramento del proprio stato emotivo (+7) e della propria condizione mentale (+7).

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Maraguán

Jacutia1

La bellezza travolgente dei ritmi cubani, il mistero delle danze siberiane e della Patagonia, la magia delle tradizioni boliviane, in un confronto alla pari con la ricchezza e la varietà dei balli sardi. Compie quarant’anni “Is Pariglias”, lo storico festival delle danze identitarie, il primo nel suo genere nell’isola e che dal 1975 porta ad Assemini il meglio del folk mondiale. L’edizione 2016 vedrà protagonisti gruppi provenienti da Cuba, Patagonia (Argentina), Bolivia, Jacutia (Russia) e Sardegna, e si articolerà da giovedì 28 luglio a lunedì 1° agosto nei comuni di Pula, Carloforte, Assemini e Aritzo secondo la formula “Ethnodanza in Tour” che negli ultimi anni caratterizza l’appuntamento, organizzato dall’associazione culturale “Città di Assemini” con il sostegno degli assessorati regionali al Turismo e alla Pubblica Istruzione e in collaborazione con l’associazione Cioff, la Federazione Italiana Tradizioni Popolari e i comuni di Assemini, Pula, Aritzo e Carloforte.

Alle cinque serate di spettacolo si affiancheranno incontri e laboratori sulle tradizioni culinarie nel mondo, mostre e laboratori di danze tradizionali, per un cartellone ricchissimo e all’insegna del confronto tra tradizioni popolari dei cinque continenti, a conferma l’importanza della rassegna, la più longeva nel suo genere nell’isola.

Protagonisti del festival saranno il gruppo Katalyk Folk Ensamble proveniente dalla repubblica russa della Jakutia (nella Siberia orientale), il gruppo della Universidad Catòlica “San Pablo” di La Paz (Bolivia), dalla Patagonia (Argentina) arriverà il Grupo de Danza Albricias della città di San Martin de Los Andes, da Cuba il Ballet Folklòrico Maraguan dell’Università di Camagüey e dalla Sardegna i padroni di casa dell’associazione culturale “Gruppo folk Città di Assemini”, accompagnati da Antonio Scalas all’organetto e Giuseppe Orrù alle launeddas.

La quarantesima edizione del festival “Is Pariglias – Ethnodanza in Tour” si aprirà a Pula giovedì 28 luglio. A partire dalle ore 20.30, i gruppi provenienti da Jacutia, Bolivia e Sardegna sfileranno in parata con i loro magnifici costumi tradizionali per le strade del centro per poi esibirsi a partire dalle ore 21.30, sul palco di Piazza del Popolo, in un’iniziativa inserita nel cartellone “Dimensione Estate a Pula 2016”.

Sempre giovedì 28 Assemini sarà sede di uno dei tanti eventi collaterali al festival: il convegno dal tema “La danza e la musica come mezzo per divulgare la propria identità nel mondo”. Appuntamento a partire dalle ore 15.30 presso la Spazio Tenda in località Sa Serra, presso l’agriturismo Is Scalas. Interverranno relatori provenienti da Cuba, Argentina, Bolivia, Jacutia e Sardegna. A seguire, a partire dalle ore 17.00, prenderà il via il laboratorio di danza e musica popolare con la partecipazione attiva dei gruppi presenti.

Venerdì 29 il festival fa tappa a Carloforte, per la rassegna “Folklore internazionale nei borghi”. Dopo aver sfilato per le vie del centro indossando i costumi tradizionali, i cinque gruppi si esibiranno all’interno del Palapaise a partire dalle ore 21.30.

Sabato 30 luglio “Is Pariglias – Ethnodanza in Tour” torna ad Assemini, centro propulsore della manifestazione, per tre iniziative.

A partire dalle ore 11.00, nella sala che ospita il Museo delle Maschere presso l’agriturismo Is Scalas, in località Sa Serra, si terrà il convegno “La sacralità del cibo”, dedicato alle tradizioni culinarie nel mondo e ai pasti della longevità tra confronto internazionale e sapere popolare.

Coordinati da Mario Atzori (presidente della Consulta scientifica della Federazione Italiana Tradizioni Popolari), interverranno Maria Carmela Deidda dell’associazione culturale “Città di Assemini”, Roberto Pili dell’Associazione Mondiale della Longevità, Donatella Petretto e Andrea Loviselli dell’Università di Cagliari, Veronica Matta dell’associazione Sa Mata, Nora Beatriz Valverde dell’Università Cattolica La Paz (Bolivia), Julio Mariangel Toledo dell’Università della Patagonia (Argentina), Cesare Morales dell’Università di Camaguey (Cuba), Vinokurova Aleksandra (Jacutia) e Luigi Scalas (Federazione Italiana Tradizioni Popolari).

L’incontro è realizzato in collaborazione con il Centro Internazionale Ethnostudi di Assemini, l’Associazione Mondiale della Longevità, l’associazione culturale Sa Mata, la Panada Summer School di Assemini, la rete Ajò Impari, la rete degli Agriturismi del sud Sardegna e dalla mediatrice culturale Alessandra Melis.

La mattinata di sabato continuerà alle ore 12.30 con i gruppi ospiti che saranno protagonisti di un concerto di canti e musiche tradizionali popolari.

Ultimo appuntamento della giornata di sabato 30 ad Assemini sarà lo spettacolo di danze che vedrà protagonisti presso lo Spazio Tenda dell’agriturismo Is Scalas tutti i gruppi ospiti della 40a edizione del Festival.

Domenica 31 “Is Pariglias – Ethnodanza in Tour” fa tappa in Barbagia. Ad Aritzo saranno protagonisti i cinque gruppi provenienti da Cuba, Argentina, Jacutia, Bolivia e Sardegna, la cui esibizione, prevista per le ore 21.30, sarà preceduta dalla sfilata in abito tradizionale per le vie del paese.

La parte spettacolare della quarantesima edizione del festival “Is Pariglias – Ethnodanza in Tour” si chiuderà lunedì 1° agosto con un doppio appuntamento. Alle ore 11.30 ad Assemini, nella Sala Museo dell’agriturismo Is Scalas (località Sa Serra) si terrà l’iniziativa “Tra tradizione e innovazione a suon di musica”, un convegno/laboratorio che vedrà al centro anche il tema della ritualità della danza.

A Pula, invece, a partire dalle ore 21.30, in Piazza del Popolo si esibiranno i gruppi di Cuba, Argentina e Sardegna, per uno spettacolo che anche in questo caso, sarà preceduto dalla sfilata per le vie del centro dei costumi tradizionali.

La chiusura del festival sarà invece affidata mercoledì 10 agosto alla mostra fotografica “Le immagini della danza popolare internazionale”, che sarà allestita ad Assemini presso lo Spazio Tenda in località Sa Serra.

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Le formazioni di piazza D’Armi si impongono su Medicina e chirurgia ad AteneiKa 2016. ad AteneiKa 2016 Terza piazza per Scienze economiche, giuridiche e politiche. A seguire, Studi umanistici, Scienze e Biologia e farmacia. La quarta edizione dell’evento con oltre milleseicento iscritti, cento ore di gare in dieci discipline, 23 band e 50 ore di live, curato da Il paese delle meraviglie, l’ateneo e il Cus Cagliari, si è chiuso nel cuore della notte tra cori, selfie, applausi e musica d’autore. Assegnati oltre cinquecento trofei e sei borse di studio per il perfezionamento dell’inglese.

“Il paese delle meraviglie”, presieduta da Alessio Correnti, dall’Università di Cagliari e dal Cus Cagliari – si è disputata nel campus di Sa Duchessa. Al Closing party e alla cerimonia conclusiva – curata da Elio Turno Arthemalle – hanno partecipato, tra gli altri,  il pro rettore vicario, Francesco Mola, il presidente del corso di laurea in Medicina, Andrea Loviselli, il direttore didattico dell’Anglo American School, Andrew Laird.
Dieci giorni di sfide serrate tra le rappresentative delle sei facoltà. Ingegneria e architettura in testa con 29 medaglie (11 ori, 9 argenti, 9 bronzi), Medicina e chirurgia segue con 19 (11, 3, 5), Scienze economiche, giuridiche e politiche 28 (6, 11, 11), Studi umanistici 10 (3, 5, 2) e Scienze 4 (2, 0, 2).  Cento ore di incontri in dieci discipline sportive, quattro new entry (scacchi, calciobalilla, cross fit e badmington), 23 artisti, 50 ore di musica live e milleseicento iscritti sono stati impegnati dal 27 maggio al 5 giugno nei tornei di calcio a 5, tennis, tennistavolo, atletica, volley, basket eccetera. La rassegna ha coinvolto un centinaio di volontari. Il team di studenti di Scienze della comunicazione ha seguito la manifestazione con articoli e interviste pubblicate su sito e social di AteneiKa.

Special Olympics Sardegna, Crossfit Kasteddu, comune di Cagliari, Ersu Cagliari e Anglo American Centre sono tra gli altri, partner dell’evento. La scuola di lingue di via Mameli ha assegnato sei borse di studio (due da 680, due da 450 e due da 190 euro a tre studenti e tre studentesse).
Dieci giorni di concerti di spessore. Da “Marta sui tubi” a Giorgieness, Sara Loreni, Chiara Effe, Claudia Aru, Madh, Riky, Dj Sputo e Dj Cool Caddish, Janamala, Loundstation, The Sonora, The Red Greenhouse, SB EC, Please in center, Dancaestral e Dj Nordik Sky. Stasera Closing party.

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Andrea Mura 2

Domani, giovedì 19 maggio, a partire dalle ore 17.00, nell’aula magna (Rossa) dell’asse E della facoltà di Medicina – Cittadella universitaria di Monserrato – il grande velista Andrea Mura terrà una lezione magistrale agli studenti dei tre anni del corso di laurea in Scienze motorie. All’incontro presenzieranno il rettore Maria Del Zompo, il presidente di medicina, Gabriele Finco, i docenti della facoltà, autorità civili e politiche.

Rigore, coerenza e impegno: professionale, sociale e sportivo. Ma anche testimonial per promozione del rispetto e dei valori fondamentali dell’etica nello sport. Andrea Mura è considerabile un maestro per passione e dedizione verso lo sport e la vela in particolare. Ma anche e, soprattutto, per l’aspetto umano e lavorativo. Elementi centrali nel corso di laurea in scienze motorie e sportive. Fisicamente preparato per affrontare la fatica fisica nel suo grado estremo di sopportazione, dimostrata nelle numerose regate in solitario dove il freddo, ha messo in pratica vari insegnamenti del corso quali Metodologia dello sport, metodi e didattiche delle attività sportive, psicologia dello sport, Oltre agli elementi di primo soccorso per sé e i compagni di regata, abilità linguistica e comprensione ed uso dell’alimentazione adatta per lo sport estremo. Un testimonial di pregio anche per saper gestire un’impresa con la fondazione della veleria omonima, in perfetta linea con quanto si insegna nel corso dell’ateneo di Cagliari (economia aziendale, economia e gestione delle imprese). In breve, un atleta preparato da un punto di vista psicologico, motorio-alimentare e finanziario.

L’iniziativa, oltre a coniugare esperienze e insegnamenti di forte impatto, ha l’intento di evidenziare quanto sia e possa essere proficuo l’utilizzo dello sport per promuovere la Sardegna nel mondo. La nostra isola è campo di regata ideale per tutte le specialità veliche. «Il fatto che Cagliari sia sede della vela se le Olimpiadi del 2024 verranno assegnate all’Italia, è un altro aspetto che ci conforta e ci spinge a perseguire – spiega il professor Loviselli – quel che l’università è tenuta a favorire: azioni e iniziative volte a diffondere una rinnovata cultura sportiva nella piena consapevolezza e condivisione delle sue finalità educative, formative e sociali, in grado di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro».

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Giovedì 12 maggio, alle 17.00, la sala conferenze del Cus Cagliari, in via Is Mirrionis, n. 3, ospita il seminario organizzato dal Centro obesità dell’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, dal dipartimento di Matematica e informatica e dal corso di laurea in Scienze motorie dell’ateneo. Nel corso dei lavori, finalizzati alla motivazione all’attività fisica e al supporto che può essere offerto alla pratica delle attività dalle nuove tecnologie, gli specialisti presentano una app innovativa che permette sia di svolgere un’attività personalizzata, sia l’interazione tra l’utente (in particolare, pazienti affetti da obesità e patologie metaboliche) e gli operatori.

L’approccio e gli studi curati dal dipartimento di Matematica (responsabile Salvatore Carta, con la collaborazione di Fabrizio Mulas), dal Centro obesità dell’Aou (guidato da Fernanda Velluzzi) e da Scienze Motorie (coordinatore Andrea Loviselli) sono un gol prezioso anche sul piano dell’interazione a favore dei pazienti, degli studenti e delle buone pratiche in ambito accademico e sanitario. Il team multidisciplinare del Centro obesità (medico, nutrizionista e laureato in Scienze motorie), sfruttando una piattaforma web appositamente realizzata dai ricercatori del professor Carta, nel corso del seminario illustra i principi e i benefici derivanti dalla pratica regolare di un’attività fisica individualizzata e monitorizzata. Sul tema, la professoressa Velluzzi ribadisce i pregi motivazionali e di carattere medico. L’informatico (Fabrizio Mulas) spazia sulle caratteristiche tecniche dell’applicazione. Mentre, su tipologia di esercizio e interrelazioni con i laureati in Scienze motorie, interviene la specialista Daniela Lai.

Il seminario prevede anche la possibilità di scaricare gratuitamente l’app (occorre uno smartphone con sistema operativo Android) ed effettuare una prova del programma. Gli operatori sono a disposizione per chiarimenti e il reclutamento, sempre gratuito, dei pazienti che intendono intraprendere il percorso.

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Valerio Aspromonte, medaglia d’oro ai giochi olimpici di Londra 2012, in aula magna. Lo schermidore è testimonial del progetto su attività fisica e benessere negli over 65, curato dalla Scuola regionale dello sport del Coni con la supervisione di Mauro Carta, Massimiliano Pau e Andrea Loviselli, specialisti di Medicina clinica, Ingegneria meccanica e Scienze motorie. Un proficuo esempio di coordinamento e intesa tra istituzioni a favore dei cittadini

Giovedì 28 aprile, alle 11.00, l’aula magna del rettorato, in via Università n. 40, a Cagliari, ospita la conferenza stampa di presentazione del progetto “A chent’annos in salude”. Ai lavori prendono parte il rettore, Maria Del Zompo, il pro rettore, Francesco Mola, il direttore generale del Coni nazionale, Cecilia D’Angelo, il presidente della Federazione italiana medicina sportiva, Gianfranco Beltrami, il presidente del Coni regionale, Gianfranco Fara e il direttore scientifico Scuola regionale dello sport del Coni, Gian Mario Migliaccio.

Competenze mediche, sanitarie, ingegneristiche più ricerche e modelli didattici e comportamentali testati scientificamente dagli specialisti. Da un lato. Dall’altro, le iniziative sul territorio curate dal Coni Sardegna. Un mix produttivo e volto al futuro. Nel corso degli anni il Comitato olimpico regionale  ha cooperato in vari ambiti e con successo con l’Università di Cagliari. Da citare, il contributo in aree dello sport di élite, quale quella degli schermidori di vertice con il pluricampione Andrea Cassarà. Ma le attività hanno avuto per riferimento anche le fasce della popolazione più sensibili, come nel caso del progetto inerente la fascia degli ultra sessantacinquenni.

Nato in Sardegna, forte di importanti risultati scientifici internazionali, il progetto “A chent’annos in salude” è stato adottato a livello nazionale dal Coni. Terza età, salute, stili di vita, benessere ed equilibrio: dal progetto sono state pubblicate 46 ricerche su riviste autorevoli (Scopus e con alto Impact factor). Il metodo scientifico e di qualità è stato applicato alla popolazione ultrasessantenne. Con oltre 300 persone selezionate, 500 atleti e 8 team di ricerca, sono stati appurati i forti cambiamenti dovuti all’attività fisica. In particolare, su Qualità della vita, Miglioramento equilibrio, Efficienza cardio-polmonare, Capacità motorie, Composizione corporea, Riduzione  massa grassa e Valori medi. Il Coni Italia, dopo un anno di valutazioni e tavoli tecnici, ha ritenuto che il lavoro sia il modello più solido per una diffusione nazionale. Da qui, il ruolo del Coni in Sardegna, regione pilota con l’incarico di definire le linee guida nazionali da applicare nel 2017. Il progetto ha la supervisione dei docenti Mauro Carta (area medica), Massimiliano Pau (biomeccanica) ed è supportato dal corso di laurea in Scienze motorie presieduto da Andrea Loviselli.

«Abbiate passione e perseveranza, qualsiasi cosa voi facciate. Concimate la vostra idea, non arrendetevi mai». Gaetano Ranieri – docente di Geofisica applicata, alla ribalta internazionale per le ricerche sui Giganti di Mont’e Prama – sferza affettuosamente i circa centoventi ragazzi iscritti alla terza edizione del ContaminationLab dell’ateneo di Cagliari. La giornata conclusiva di presentazione del CLab 2015 racconta di competenze e servizi del territorio. Interventi, relazioni e confronto serrato grazie a relatori di vaglia. I docenti dell’università di Cagliari – nell’aula magna di Medicina, Cittadella universitaria, Monserrato – spaziano su dinamiche, appeal, apertura internazionale e determinazione, anche passionale, indispensabile per alimentare le idee di talento che conducono alla nascita delle start up e all’esaltazione del territorio con percorsi tecnologici e innovativi.

«Con la contaminazione potete trovare idee vincenti. Ma chiedetevi sempre che società volete e in che modo la vostra idea può migliorare voi e il mondo che vi circonda» rimarca Paola Meloni (dipartimento Ingegneria meccanica, chimica e dei materiali). «La chimica offre numerose applicazioni interdisciplinari. Ad esempio, il recupero dei metalli dai rifiuti incrementa vari spin off e permette di trarre spunti per la chimica verde» rilancia Angela Serpe (dipartimento Scienze chimiche e geologiche). Per Michele Saba (dipartimento di Fisica) il bersaglio è «una delle principali industrie al mondo: quella energetica. Adesso l’energia si produce con il ricorso ai combustibili fossili. Un’industria che andrà rovesciata per un approdo all’energia sostenibile: passaggio che offre enormi opportunità e permette di inserirsi in maniera intelligente e meditata sui mercati internazionali». Fernanda Velluzzi e Andrea Loviselli (dipartimento Scienze mediche) rimarcano un aspetto: «L’integrazione delle competenze è fondamentale per dare gambe e futuro a qualsiasi idea. Innovazione e ricerca vanno di pari passo, ciascun lavoro risponde a domande precise e ne suscita altre». Tassello vincente condiviso e rilanciato da Gianni Fenu (dipartimento Informatica): «La trasversalità della nostra disciplina permette di individuare percorsi fecondi. L’esperienza insegna che proprio la commistione disciplinare è foriera di idee vincenti. Sappiate trovarle». Alla mattinata conclusiva della presentazione di CLab interessanti intervenuti anche di Sebastiano Banni (dipartimento Scienze Biomediche), Carlo Luglié (dipartimento Storia, beni culturali e territorio), Rita Cannas e Maria Manconi (dipartimento Scienze della vita e dell’ambiente)

«In questi tre giorni si è percepita una modalità di trasmissione del sapere universitario più vivace e con maggiore appeal. I ragazzi devono cogliere appieno le opzioni insite nella contaminazione. Ma attenzione: contaminarsi non significa essere superficiali. Tutt’altro. L’idea di start up è indispensabile quanto il possedere competenze profonde, conoscenza e voglia di condividere i lavori e la ricerca. Mettere assieme questi fattori – spiega Annalisa Bonfiglio, pro rettore Territorio e innovazione – significa alimentare nel modo migliore processi e percorsi virtuosi». Anche dal direttore scientifico di ContaminationLab, Maria Chiara Di Guardo, input ad alto valore aggiunto: «In tre giorni CLab ha mostrato un’offerta ricca sia di opportunità, sia di conoscenze. Il percorso di eccellenza del nostro ateneo si amplia in un contesto che conferma la validità dei progetti, con i ragazzi che percepiscono le opzioni attuali e future. Un aspetto di cui possiamo essere soddisfatti? L’università di Cagliari parla sempre più la lingua dei suoi allievi».

Alcuni marcatori immunologici possono predire il rischio di contrarre il diabete giovanile. Possono essere assai utili quando compaiono i primi sintomi per capire che si tratta di diabete. È questo, in sintesi, il risultato di uno studio, pubblicato di recente su Acta Diabetologica, effettuato da un gruppo di specialisti dell’Università di Cagliari e dell’ospedale Brotzu. Fernanda Velluzzi (endocrinologa), Stefano Mariotti (direttore dipartimento scienze mediche), Marco Songini (direttore diabetologia azienda Brotzu) e Andrea Loviselli (endocrinologo, responsabile corso laurea Scienze motorie), in collaborazione con i colleghi del Bambin Gesu di Roma e dell’Italian Hospital di Londra procedono spediti.

«La Sardegna detiene il triste primato di un’alta incidenza di diabete giovanile, seconda nel mondo solo alla Finlandia. Questo tipo di diabete – spiega l’endocrinologo Andrea Loviselli, ateneo di Cagliari – non è familiare e quindi non è prevedibile la sua acuta insorgenza in bambini sino a quel momento apparentemente sani. In realtà, la malattia nasce tempo prima ma non dà sintomi sino al momento della sua insorgenza acuta o addirittura al coma, la cui causa può sfuggire alla diagnosi vista l’assenza di marcatori di rischio.»

Lo studio, condotto su oltre ottomila scolari delle elementari e delle medie di 35 paesi e città della Sardegna, ha potuto identificare «in oltre dieci anni di osservazione continua, dei marcatori immunologici che possono predire il rischio di contrarre il diabete giovanile. Inoltre, visto che gli sforzi dei diabetologi di tutto il mondo vertono sulla ricerca di fattori che possano bloccare questo processo immunologico rivolto contro il proprio pancreas, la coorte – spiega il professor Loviselli – di questi soggetti che non hanno ancora contratto diabete potrà essere sottoposta a trattamenti preventivi, capaci di ridurre o addirittura eliminare l’avanzata del danno del pancreas e quindi di evitare l’insorgere della malattia».